Rachele Riccetto's Blog, page 18

December 19, 2023

UN CANTO DI NATALE – CHARLES DICKENS

Voto: 9/10

Edito: Marsilio

Ebezener Scrooge non ha intenzione di festeggiare il Natale, di sprecare un’intera giornata in una maniera simile.
Nonostante suo nipote Fred continua ad invitarlo a casa sua, lui passerà il Natale come sempre: a casa, da solo, ad aspettare che la giornata passi e lui possa tornare al lavoro.

Ciò che non si aspetta è di incontrare il fantasma del suo socio in affari deceduto, Jacob Marley, il quale lo invita a cambiare la sua vita, se non vuole finire come lui, a passare l’eternità in un’infelice vita ultraterrena.

E così, grazie a tre fantasmi (del Natale passato, presente e futuro) che lo portano in giro per la città, gli fanno rivivere cose che pensava di aver dimenticato, gli mostrano come vivono le persone intorno a lui e come finirà la sua vita, Scrooge rinasce un uomo migliore, più buono, più felice, più umano.

Questa non è una semplice storiella di Natale: questo è Dickens che, con maestria e poesia, ironia e sagacia, con stile realistico e fantasioso, racconta una storia che serve da critica sociale, attacca lo sfruttamento dei lavorati e la diseguaglianza sempre maggiore fra le persone, ci trascina con forza per le strade di una Londra vittoriana per mostrarci miserie e ricchezze, gioie e dolori.

Nonostante sia stata pubblicata 180 anni fa, quest’opera mantiene ancora tutta la sua forza e brillantezza originarie, la sua aria magica ed affascinante.

Anzi, forse è proprio lì che risiede parte della sua forza: la voce di Dickens, dopo tutti questi anni, risuona ancora in maniera squillante, coinvolgente e moderna, riuscendo a descrivere alla perfezione l’animo umano dopo quasi due secoli.

Scrooge è un personaggio fantastico per trasmettere questo messaggio di speranza e calore, e il modo in cui riflette sui propri ricordi e le proprie azioni per migliorare nel presente e nel futuro spinge anche noi a riflettere sulla nostra vita e le nostre scelte.

Dickens non cerca soltanto di giudicare gli errori commessi, ma apre uno spiraglio verso un futuro migliore, più generoso e accogliente, concedendoci tutti i mezzi necessari a compiere questo viaggio di redenzione ed accompagnandoci per tutto il percorso.

Che io abbia vissuto 30 anni prima di leggere un’opera di Dickens mi sembra una vera vergogna e, dopo un romanzo come questo, piacevole, brillante e scritto in maniera incredibile, che ci fa riflettere sui nostri stessi errori del passato e ci permette di guardare con ottimismo verso un futuro che può sempre essere migliore, credo sia proprio giunto il momento di recuperare.

Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:

Un canto di Natale

(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)

– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1632=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1632").classList.add("av-review-submitted")

L'articolo UN CANTO DI NATALE – CHARLES DICKENS proviene da Lego, Legimus.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on December 19, 2023 02:54

December 16, 2023

LE TRE STAGIONI – SABRINA CINZIA SORIA

Edito: La Torre dei Venti

Un ringraziamento speciale a Cinzia per avermi inviato una copia del suo romanzo!

Castelnuovo è una piccola cittadina del Basso Piemonte, dove la protagonista, una ragazzina di dodici anni, vive insieme ai genitori e ai nonni.
L’estate è appena iniziata e lei, non avendo molto amici con cui passare il suo tempo, passa la maggior parte delle sue giornate in casa, distesa sul terrazzino, ad assorbire il calore delle mattonelle, a leggere i fumetti che trova nascosti in soffitta, o nella natura che si allarga intorno a casa loro.
Un giorno, una famiglia si trasferisce nella casa in costruzione vicino alla loro, e fra i nuovi arrivati c’è Marta, una ragazzina della sua età, con cui stringe immediatamente amicizia.

Nel giro di tre stagioni appena, la protagonista si ritroverà ad affrontare nuove scoperte e vecchi segreti, nuove amicizie e nuovi amori, tradimenti e separazioni, nuove vite e morti improvvise.
L’adolescenza arriverà a bussare alla sua porta, proprio come la primavera che porta nuova vita e nuovi inizi.

Questo romanzo di Sorìa è stata una lettura davvero piacevole.
Con una scrittura pulita e chiara, l’autrice riesce bene a dar corpo alla ragazzina che fa da voce narrante e trainante, che ci accompagna in giro per le campagne piemontesi e per il suo piccolo paesino.

Tutte le cose che affronta ci vengono raccontate con l’innocenza e l’ingenuità tipici di quell’età, donando così un senso di realtà al personaggio e alle sue avventure.

Come la sua amicizia con Marta, che nasce così improvvisamente, senza tante chiacchiere, ma con la voglia di stare insieme a giocare, e poi si fa sempre più profonda.

O il rapporto con una nonna un po’ burbera e distaccata, che mette in risalto l’amore all’interno della famiglia; o anche il suo rapporto con i genitori, non sempre idilliaco ma mai burrascoso.

La protagonista si ritrova ad affrontare molte cose (molestie sessuali, vecchi segreti, perdite improvvise, nuovi amori), e grazie a questi avvenimenti possiamo osservarla mentre cresce, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione.

Forse avrei preferito conoscere più a fondo i pensieri della protagonista perché, se da una parte possiamo osservare tutte le cose che le accadono e le sue reazioni ed imparare a conoscerla in questa maniera, dall’altra non ci vengono quasi mai mostrati i suoi pensieri, lasciandoci sempre un po’ distaccati, quindi non riusciamo a connetterci del tutto al personaggio.
Questa è stata la pecca più grande, per me, perché la storia è interessante e ben costruita, anche se molte cose sono accennate e poi un po’ abbandonate. Di sicuro un approfondimento dei pensieri e delle emozioni della protagonista avrebbe creato un collegamento più forte fra lettore e storia, che invece resta un po’ troppo in superficie.

Resta comunque una lettura interessante, scritta in maniera convincente e coinvolgente, che ci trasporta proprio lì, in una piccola casa nascosta fra le stradine di un paese come tanti, ma con una storia tutta sua da raccontare.

Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:

Le tre stagioni

(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)

– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1629=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1629").classList.add("av-review-submitted")

L'articolo LE TRE STAGIONI – SABRINA CINZIA SORIA proviene da Lego, Legimus.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on December 16, 2023 01:33

December 13, 2023

MONDO IN FIAMME 1. UNA PRIMAVERA DI CENERE – EDOARDO STOPPACCIARO

Voto: 7/10

Edito: La Corte editore

Una Terra suddivisa in tre regni, e la pace sembra sempre sul punto di infrangersi.
I re tentano di mantenere il potere, di conquistare e di superare dolori passati, mentre i loro sudditi tentano di sopravvivere al meglio delle loro possibilità.
La guerra sembra ormai inevitabile, soprattutto quando i giochi di potere si intrecciano fino a creare un nodo sempre più stretto.

Ma un potere antico e oscuro si è risvegliato, a causa delle azioni di una bambina dalla pelle ricoperta di tatuaggi; Kalysta ha rubato delle strane pietre dal cuore luminoso, e ora i custodi le rivogliono indietro, e la nebbia si avvicina.

Un fantasy molto più politico che fantastico, che si incentra principalmente sugli uomini e tratta vagamente di spiriti, e magia, elfi ed orchi e nani, e sull’equilibrio della natura dettato dai loro poteri; ma in fondo questo è il primo capitolo, quindi Stoppacciaro ha fatto bene a non mostrare subito tutte le sue carte in maniera troppo evidente.

Non sapevo esattamente cosa aspettarmi da questo romanzo, e posso dire onestamente di aver trovato un autore dallo stile forbito e maturo, che sa utilizzare al meglio le sue conoscenze linguistiche, che si esprime anche con termini desueti e specifici, mai banali e ripetitivi.
La sua scrittura è scorrevole ma non semplice, ricca e davvero piacevole da leggere.

La pecca principale, però, è il modo in cui Stoppacciaro ha deciso di costruire la storia: iniziamo con un ottimo prologo, che cattura l’attenzione; poi passiamo a 100 pagine di nomi su nomi su nomi di mille personaggi passati e presenti, regni e regnanti, cavalieri e stallieri e tutto quello che può essere; quindi un’altra piccola parentesi che sembra allontanarsi dalla marea di nomi che nel frattempo avevo quasi dimenticato e, tra l’altro, ho anche trovato poco sensati (da una parte abbiamo nomi come Ymanuell e Hibeas e Qilvere e Kalysta, e dall’altra…Flavia. Ok).
Che poi, con questa sovrabbondanza di personaggi, si rischia anche di appiattirli un po’ tutti, mischiando caratteristiche e voci, che tendono a formare uno strato relativamente omogeneo, senza figure davvero di spicco.

Davvero un gran peccato, perché credo che Stoppacciaro abbia in mente una gran bella storia, ambientata in un bel mondo di intrighi politici e lotte intestine, ma alla fine del libro non avrei saputo dire quale re regnasse su quale regno, neanche con una spada alla gola.

Altro problema, per me, è la praticamente totale assenza di personaggi femminili. Ma sul serio? Una bambina che dà il via alla storia, un’adolescente che piange perché non può sposarsi e una druida quasi inutile, che se paragonati ai 1579 personaggi maschili, beh.

Altra cosuccia che mi ha fatto storcere il naso più volte (3? 4?) è la presenza di violenza sessuale perpetrata da soldati o chi per loro su “servette” o “puttane”; non mi scandalizzo per la presenza di violenze nei romanzi, ma il fatto che questi eventi non accadano nella storia principale ma vengano riportati tipo “racconto intorno al fuoco”, come spacconata o minaccia, li rende completamente inutili e ancora più sgradevoli.

In generale non posso dire che si tratti di un brutto romanzo, perché la storia che emerge dai milioni di personaggi non è male, e sicuramente avrà degli sviluppi interessanti.

Leggerò molto presto il capitolo successivo (anche perché l’ho già acquistato), e so già che lo stile ricercato e forte dell’autore riuscirà di nuovo a stregarmi.

Insomma, un fantasy italiano dai molti aspetti positivi, ma con alcuni aspetti negativi che mi hanno impedito di godermi del tutto la lettura.

Se siete interessati, potete acquistare il libro in versione digitale direttamente al link qui sotto:

Una primavera di cenere

(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)

– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1625=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1625").classList.add("av-review-submitted")

L'articolo MONDO IN FIAMME 1. UNA PRIMAVERA DI CENERE – EDOARDO STOPPACCIARO proviene da Lego, Legimus.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on December 13, 2023 05:36

December 11, 2023

NUOVO ROMANZO PER MORELLINI EDITORE

Salve a tutti!

Oggi ho il piacere di presentarvi un nuovo titolo edito Morellini, che mi è stato gentilmente inviato dall’editore, che ringrazio tantissimo.

Il terzo romanzo della fortunata serie che con “L’anno delle parole ritrovate” ha vinto il Premio Selezione Bancarella 2023.

L’ANNO DEI DESTINI INCROCIATI – BEA BUOZZI

ll primo dell’anno gli inquilini del palazzo liberty dal portone turchese si svegliano con un enigma: la Madonnina che protegge lo stabile è stata rubata. Il furto è solo la prima di una serie di vicende che travolgerà i suoi eccentrici abitanti. 

La passione può arrivare dal cielo? Se lo chiede Agnes, la catalana che parla con gli spiriti. Oreste, il portinaio, supererà il terrore di lasciare Milano per amore? Regina, suddita della Corona inglese nel cuore, riuscirà a partecipare ai festeggiamenti per l’incoronazione di re Carlo III? Quanto al Macondo, il ristorante di quartiere, si aggiudicherà la stella più prestigiosa di tutte? 

Tra chat di condominio e pettegolezzi sui pianerottoli, un inno all’amicizia e alla speranza capace di fare sorridere e commuovere. Ma anche un racconto da conservare, dove gli eventi dell’attualità fanno da sfondo alle vicende dei protagonisti. 

Dopo il successo de L’anno delle parole ritrovate, vincitore del Premio Selezione Bancarella 2023, torna la compagnia degli inquilini di Palazzo Ranieri con il suo caleidoscopio di vite. Sullo sfondo di una Milano scintillante, un affresco della società contemporanea lungo dodici mesi, per un anno di destini incrociati. 

BIO: Nata sotto il segno della rondine ma stanziale sotto il cielo di Milano, è una cacciatrice di storie. Dopo aver scandagliato Milano con le sue cenerentole metropolitane in una trilogia edita da Mondadori (Matta per Manolo,Tutte Choo per terra e La vita è una Loubou meravigliosa), ha attraversato il mondo in pieno lockdown con Love Trotter (SEM). Dopo L’anno dei nuovi inizi e L’anno delle parole ritrovate, finalista al Premio Bancarella 2023, è pronta a ripartire con i suoi condomini e la compagnia del Macondo.

Ho già avuto il piacere di leggere (e recensire) il secondo titolo della serie, una lettura davvero piacevole e divertente. E ora posso tornare a Palazzo Ranieri, e seguire i personaggi nelle loro (dis)avventure.

Non vedo l’ora di leggerlo e parlarne con voi.

Presto la recensione.

– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1621=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1621").classList.add("av-review-submitted")

L'articolo NUOVO ROMANZO PER MORELLINI EDITORE proviene da Lego, Legimus.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on December 11, 2023 02:04

December 9, 2023

IL SILENZIO – DON DELILLO

Voto: 7/10

Edito: Einaudi

Siamo nel 2022, a bordo di un aereo.
Jim e Tessa stanno tornando a Manhattan dopo la loro prima vacanza a Parigi a seguito di una pandemia appena terminata quando, improvvisamente, a seguito di forti scossoni e colpi, il velivolo è obbligato ad effettuare un atterraggio di emergenza.
Nello stesso momento, Max e sua moglie Diane, insieme al giovane Martin, attendono l’arrivo della coppia per poter gustarsi insieme la partita del Super Bowl, quando tutti gli schermi diventano neri, le luci si spengono, non c’è più corrente. Scende il silenzio.
Che cos’è successo?

Il mio primo approccio a Don DeLillo e, da una parte è andata benissimo, dall’altra un po’ meno.

Allora, gli aspetti positivi: la prosa è semplicemente fantastica.
Tesa e carica, eppure diretta e chiara, trasmette alla perfezione lo stato di agitazione e ansia dei personaggi e, indirettamente, di tutto il mondo.
Lo stato d’animo dei protagonisti trasuda dalle pagine, trasformando la lettura in un’esperienza ancora più alienante.

I dialoghi, anche se già dall’inizio risultano particolari, si fanno man mano sempre più strani, più convoluti e a tratti surreali, quasi proprio a sottolineare questo nuovo livello di incomunicabilità fra gli umani, che non sono più in grado di creare una connessione fra loro.
Il silenzio circonda ogni persona, isolandola da chi ha intorno.

I personaggi, per quanto possiamo osservarli per pochissimo tempo, sono abbastanza interessanti e sono abbozzati con precisione, ognuno con un tratto particolare.

L’idea di base di questo brevissimo romanzo, 102 pagine appena, è davvero molto interessante: cosa succederebbe al mondo se tutta la tecnologia smettesse improvvisamente di funzionare?
Come si comporterebbe l’uomo?

C’è molta fisica e un po’ di filosofia, un po’ di etica e molti spunti per grandi ragionamenti.

Ma, ma, ma…e qui arriviamo agli aspetti negativi.

Questo libro è, sì, pieno di spunti interessanti, ma purtroppo non sono sviluppati, e sono rimasti al livello di idee accennate.

Non sappiamo cosa sia successo davvero, se si tratti di un attacco terroristico, dell’inizio della Terza Guerra Mondiale, di un evento globale (come viene considerato dai personaggi) o magari di un evento circoscritto all’area di Manhattan, di New York, della East Coast, degli Stati Uniti?

Non sappiamo niente, perché non c’è abbastanza tempo per indagare su qualcosa.

Alla stessa maniera, tutte le grandi idee sui probabili comportamenti dell’uomo, i possibili effetti di questi terrificanti schermi neri che sembrano isolare completamente le persone, non più in grado di vivere normalmente, non vengono approfondite in nessuna maniera, ma lanciate un po’ così al lettore, perché possa farne ciò che vuole.
Cosa che apprezzo, perché non mi piacciono le cose facili che vengono spiattellate in faccia a chi legge, ma al tempo stesso vorrei leggere anche l’opinione dell’autore.

C’è sempre la scena de “prima le strade sono vuote, poi la folla senza controllo si riversa per le strade creando scompiglio” che mi sembra un po’ troppo banale, ma al tempo stesso abbastanza realistica.

Insomma, è stato un ottimo primo libro di DeLillo perché in pochissime pagine mi ha convinto a recuperare tutto ciò che abbia mai scritto.

Ma non è riuscito a convincermi perché sembra un po’ un’introduzione a qualcosa, un pilot di una serie tv, che ci mostra le premesse di una storia davvero interessante…che però non ci viene raccontata, e ci lascia con l’acquolina in bocca.


Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:

Il silenzio

(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)

– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1618=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1618").classList.add("av-review-submitted")

L'articolo IL SILENZIO – DON DELILLO proviene da Lego, Legimus.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on December 09, 2023 01:33

December 7, 2023

UN’ONDA – ANDREA CRESTALE

Edito: Bertoni

Un sentito speciale ad Andrea per avermi inviato una copia del suo libro!

Francesco e Laura vivono insieme in Veneto, lui è uno scrittore e lei un’archeologa.
Da un po’ di tempo Francesco è rimasto solo a casa, perché Laura ha dovuto raggiungere la Calabria per lavoro, ma lei continua a chiedergli ripetutamente di raggiungerla, così che possano passare del tempo insieme.
All’inizio Francesco tentenna, tra il lavoro che sembra essersi incagliato e uno strano senso di stallo, non riesce a decidersi e le settimane continuano a passare.

Alla fine prenota un volo e i due riescono a passare due settimane insieme, e al momento del rientro promette di far sistemare la moto e tornare presto a trovarla.

Ma i giorni, le settimane e i mesi passano, le telefonate si susseguono, e Francesco resta bloccato a casa, fra nuove e vecchie conoscenze, incubi che non riesce a spiegarsi e ricordi fumosi.

Quando alla fine si decide ad affrontare il viaggio in moto attraverso l’Italia per raggiungere Laura, affronterà una traversata lunga e meravigliosa, e riuscirà a ricordare tutto ciò che aveva rimosso.

Non mi aspettavo un libro così intenso, e questo romanzo riesce a coinvolgere il lettore sin dalle prime pagine.

All’inizio è quel senso di apatia che Francesco non riesce a scacciare a presentarsi con prepotenza, e se da una parte sembra quasi “esagerato”, dall’altra è risultato molto facile per me immedesimarmi in lui.
C’è un senso di angoscia e disagio perenne, in sottofondo, che ci accompagna per tutto il romanzo, e che ci spinge a voler continuare a seguire Francesco, sia fra i pensieri confusi che gli affollano la mente che fra i ricordi dimenticati che lo tormentano.

Il viaggio attraverso l’Italia è stato molto interessante, sembra davvero di trovarsi in sella ad una vecchia moto e di poter osservare tutti quei paesaggi interessanti e coinvolgenti.
Insomma, è da una quindicina d’anni che sogno di affrontare anche io un viaggio simile, e per me è stato davvero emozionante.

Mentre la storia prosegue, e Francesco incontra persone nuove e continua a riflettere sulla sua vita, si capisce che c’è qualcosa che non va: da un telefono staccato a una frase incomprensibile che continua a ripetersi nella sua mente, insieme a un sogno che non lascia scampo.
E così, sebbene avessi compreso il finale (o più che altro sperassi davvero che l’autore avesse deciso di intraprendere quella direzione), c’è un “doppio twist” finale che ho apprezzato davvero, e che chiude secondo me alla perfezione questo lettura.

Non ho apprezzato particolarmente i personaggi di Giulia e Luna, in particolar modo la seconda, un po’ per il mio scetticismo personale nei confronti di certe cose, un po’ perché ho trovato semplicemente innaturale e poco credibile il modo di esprimersi di questa.

Il linguaggio di Crestale è molto curato, con uno stile ricercato, che però finisce per rendere molti dei dialoghi poco naturali, macchinosi.

È davvero un peccato, perché il suo è uno stile che funziona alla perfezione per il resto del romanzo, sia nelle grandi riflessioni interiori del protagonista che nelle descrizioni di paesaggi e azioni.
Nei dialoghi, però, risulta poco realistico.

In generale è un romanzo che mi è piaciuto parecchio, che consiglio a chi è alla ricerca di una lettura profonda e toccante, che faccia riflettere e che ci accompagni letteralmente in un viaggio lungo tutta l’Italia, alla ricerca di una verità che forse non è sempre quella che vorremmo, ma dalla quale non si può scappare.

Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:

Un’onda

(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)

– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1612=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1612").classList.add("av-review-submitted")

L'articolo UN’ONDA – ANDREA CRESTALE proviene da Lego, Legimus.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on December 07, 2023 01:14

December 5, 2023

LA TUA ASSENZA è TENEBRA – JÓN KALMAN STEFÁNSSON

Voto: 9/10

Edito: Iperborea

Un uomo apre gli occhi ed è come se si risvegliasse per la prima volta: si trova all’interno di una piccola chiesetta di un villaggio sperduto lungo la costa occidentale dell’Islanda, non sa come ci sia arrivato ma, soprattutto, non sa chi è.
Vagando per un cimitero si imbatte in due lapidi che attirano la sua attenzione: una riporta la dolcissima frase “Il tuo ricordo è luce, la tua assenza è tenebra” e l’altra una citazione del filosofo Kierkegaard.
Le persone intorno a lui sembrano conoscerlo, ricordarlo da un passato condiviso, il “poeta” tornato a trovarli, ma l’uomo è sempre più perso.

E così, con il passare del tempo, mentre lui cerca sé stesso, affiora di fronte ai nostri occhi la storia di quell’angolo di mondo, di una famiglia come tante altre, di uomini e donne abituati al freddo e alle avversità, una storia lunga quasi 150 anni, che serve a portare a galla tutto l’amore del mondo.

Questo non è semplicemente un romanzo: questo è un inno alla vita, all’amore, alla morte, alla rinascita e alla perdita, alla luce e alle tenebre.

Con voce chiara e cristallina, Stefánsson ci accompagna in un viaggio di cui non vorremmo mai giungere al termine.

Chi mi conosce sa del mio amore per l’Islanda: quella terra fredda e dura ha sempre avuto un fascino particolare su di me, non a caso alcuni dei miei artisti preferiti di sempre provengono da lì (Sigur Rós, Ólafur Arnalds, Of monsters and men, Low Roar) e, per un breve periodo, nel 2018, ho tentato di imparare l’islandese da autodidatta. Ovviamente la cosa non è finita nel migliore dei modi, ma quei semplici primi passi in quella lingua e in quel mondo hanno cementato in me l’amore per l’Islanda.

E poi arriva Stefánsson, con la sua prosa dolce e tagliente, il suo sguardo da poeta e la sua penna in grado di evocare le immagini vivide di verdi brughiere e venti di tempesta, e io non posso fare altro che inchinarmi.
Questo libro mi ha spezzato, semplicemente.
Non mi aspettavo una lettura tanto dolce e romantica, tanto amara e catartica.
Non mi aspettavo niente, perché come al solito affronto le letture a scatola chiusa, e mi ha donato tutto.

Un romanzo che mi ha fatto sorridere e a tratti ridere, riflettere e piangere di una sofferenza pura e reale. Un romanzo che è un’ode alla vita stessa.

In quasi 150 anni, Stefánsson ci mostra una vasta gamma di personaggi: Guðríður, che trova Dio nei lombrichi, ama la cultura e il pastore Pétur, ma non vuole abbandonare le proprie figlie e suo marito Gísli; Jón, che cerca ciò che non si vede nell’universo e nel fondo di una bottiglia; Skúli, che passa tutta la sua vita ad amare Hafrún; Páll, laureato in filosofia e con un amore segreto; Halldór, che perde l’amore della sua vita e si ritrova con un figlio; Eiríkur, che si getta nella musica per trovare un modo per entrare in contatto con un padre che sente distante e finisce per utilizzarla un po’ come scusa per fuggire dal fiordo, ma che non riesce a sfuggire alla propria malinconia.
I personaggi sono tanti, e le loro storie sembrano intrecciarsi in maniera un po’ confusa di fronte ai nostri occhi, e a quelli del narratore stesso, che ne è testimone e fautore, che li accompagna e ci accompagna in questo viaggio fra gli universi, ma alla fine i fili si dipanano e creano un quadro chiaro e perfetto.

Tutti i personaggi devono affrontare le difficoltà della vita quotidiana, ma questo non impedisce loro di continuare a cercare costantemente la felicità. Stefánsson ci mostra un popolo aperto, alle altre lingue e ai cambiamenti, che non vuole farsi fermare da nessuna barriera.

Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui Stefánsson inserisce le canzoni, sia le musiche che i testi, all’interno del romanzo; questi brani vanno a comporre un filo che è possibile seguire con l’udito e con il cuore, aggiungendo un altro strato a questa storia meravigliosa.
Alla stessa maniera, cita poeti e filosofi (primi fra tutti Hölderlin e Kierkegaard), mostrando al lettore tutto ciò che si nasconde sotto la superficie, sotto la terra indurita dal freddo invernale, sotto alla facciata di una noiosa vita da contadini.

L’autore ha composto, con estrema maestria, un quadro surreale ed iper-realistico, ha riunito tutti i più piccoli dettagli di tante piccole vite, per creare qualcosa di straordinario, per parlare dell’immensità della vita, di ciò che sappiamo e vediamo, e ciò che è invisibile agli occhi.

A tratti è stata una lettura difficile, molto dolorosa, ma con una nota costante di dolcezza in sottofondo, a lenire le asperità della vita.

La perdita è al centro della narrazione, e di come la morte cammini sempre al fianco della vita, e a volte le due combacino. Le persone, da sempre, devono affrontare scelte che sembrano impossibili, per poter continuare a vivere, e a volte commettono degli errori, e le loro vite cambiano per sempre.

E c’è un tale senso di verità nelle parole di Stefánsson, nel modo in cui descrive l’umanità tutta parlando delle difficoltà di un povero contadino islandese, nel suo stile così carico di metafore brillanti e pungenti, nel suo sguardo così pieno d’amore e di tenebre, che con un abbraccio sembra stringere tutto il mondo.

E ora che ho terminato la lettura, e sono distante dalla sua poesia luminosa, la vita sembra essere un po’ più tetra.


Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:

La tua assenza è tenebra

(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)

– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1607=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1607").classList.add("av-review-submitted")

L'articolo LA TUA ASSENZA è TENEBRA – JÓN KALMAN STEFÁNSSON proviene da Lego, Legimus.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on December 05, 2023 01:53

December 2, 2023

DELITTO IMPUNITO – GEORGES SIMENON

Voto: 8/10

Edito: Adelphi

Élie è uno studente di matematica all’università di Liegi, dove si è trasferito tre anni prima da Vilnius.
Vive nella piccola pensione di Madame Lange, ma essendo molto povero può permettersi soltanto una piccola stanza fredda e un magro pasto.
La sua vita si svolge tutti i giorni allo stesso modo, e lui vorrebbe che continuasse così per sempre: passa la maggior parte del suo tempo nella cucina della casa, a studiare vicino al calore dei fornelli e della stufa, ogni tanto si reca all’università e consuma i suoi pranzi con la signora Lange e sua figlia Louise, e le cene con le due donne e gli altri due pensionanti.

Un giorno, però, le cose cambiano: arriva un ragazzo giovane e bello, romeno, che non parla francese e in cerca di una stanza: Mikhail, detto Michel.
Il giovane parla polacco e così Élie si ritrova a dover fare da interprete fra il nuovo arrivato e la padrona di casa, e dentro di lui nasce un sentimento oscuro e violento.
Il romeno, che ha tutto ciò che Élie non ha (soldi e bellezza, un senso di gioia per la vita e di facilità con cui affrontare problemi e cambiamenti), dovrà essere punito per questo.

Un’altra piccola perla, questa di Simenon.
Che poi la definisco piccola soltanto per la lunghezza, appena 180 pagine, ma come sempre l’autore riesce a fare di tutto in così poco spazio.
Finora ho avuto il piacere di leggere pochissimi romanzi di Simenon (credo che questo sia il terzo), ma questo l’ho trovato diverso dagli altri che ho già affrontato: il modo in cui vengono descritti i pensieri del protagonista, la lotta interiore che affronta Élie, il modo in cui cade e sprofonda e non trova una via d’uscita, mi è sembrato molto russo, quasi dostoevskijano (passatemi il termine).
Insomma, molto intenso e molto umano, e davvero profondo. Élie è un personaggio riuscitissimo, nella sua caduta: è un uomo piccolo, invidioso, che non sa affrontare i cambiamenti e, in fondo, la vita in generale; la sua povertà gli pesa addosso, così come il freddo che si porta dentro, sin dalla Polonia. Continua a ripetere che vorrebbe soltanto essere lasciato in pace, a vivere la sua vita tranquilla e senza scossoni, ma è lui stesso che si getta in un abisso dal quale non potrà mai più uscire.
È lui stesso a ripetere più volte che i suoi vecchi abiti che si è portato da Vilnius lo fanno sfigurare, rinfacciando agli altri di guardarlo con pietà e trattarlo con superiorità; il suo senso di inadeguatezza trova una valvola di sfogo nel giovane Michel, così diverso da lui, col suo sorriso accattivante e gli occhi penetranti, che osa vivere con gaiezza e libertà quella vita che a lui sembra così ostile e inospitale.

La storia si sviluppa in due parti principali, divise da ventisei anni: la prima nella fredda Liegi, grigia e piovosa, dove Élie è un giovane studente affamato e infreddolito; la seconda nella soleggiata Carlson City, in Arizona, calda e luminosa, dove Élie è un uomo sposato con un lavoro modesto in un piccolo hotel, grasso e sempre un po’ sudaticcio.

E sempre, dentro di lui, un senso di disperazione si fa strada, e non lo lascia mai solo.
Non riesce ad accettare la vita che ha e a lasciar scorrere ciò che sente come “un’ingiustizia”, perché il bisogno di punire per riportare le cose ad un livello più piano e moralmente giusto è più forte di lui. Un uomo perso, che Simenon sviscera alla perfezione, che riesce quasi a convincere il lettore che sì, in fondo aveva ragione lui, quella punizione era giusta e lui stava semplicemente riprendendosi il suo diritto, la sua quiete.
Ma che invece la quiete la distrugge.

Un noir coinvolgente, scritto in maniera magistrale (ci sono un paio di scelte di traduzione che non ho apprezzato particolarmente, ma conoscendo ancora poco l’autore e soprattutto non avendo letto l’opera in lingua originale non posso davvero permettermi nessun tipo di critica), che ci tiene incollati fino all’ultima pagina, fino a quell’ultimo colpo, che rimbomba come un vaso infranto, e una domanda senza risposta.

Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:

Delitto impunito

(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)

– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1604=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1604").classList.add("av-review-submitted")

L'articolo DELITTO IMPUNITO – GEORGES SIMENON proviene da Lego, Legimus.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on December 02, 2023 01:36

November 30, 2023

LA MADRE BUGIARDA – COLETTE MCBETH

Voto: 7/10

Edito: Piemme/Pickwick

Tutti conoscono Linda Moscow, ex ministro dell’Interno caduta in disgrazia a causa di uno scandalo che l’ha costretta a ritirarsi dalle scene.
Ora, suo figlio Gabriel, famoso comico, è indagato per omicidio, e il suo primo istinto è quello di schierarsi dalla sua parte, ma non sa davvero se credere alle parole del figlio, che si dichiara completamente innocente.
Una serie di segreti e scelte difficili, di bugie necessarie e ricordi traumatici si fanno strada nella mente e nella vita di Linda, rendendo tutto più complicato e pericoloso.

McBeth ha scritto un buon thriller, non proprio eccezionale, ma che tiene il lettore incollato alle pagine.

Un omicidio, scandali politici e abusi sessuali, intrighi e corruzione, tante voci e tanti ricordi che si intrecciano per formare una rete fitta di menzogne e segreti. Centrale anche il rapporto madre-figlio, in cui possiamo sentire i dubbi di Linda crescere e morderla da dentro, tutte le cose non dette che vanno ad aumentare l’insicurezza e la paura nei confronti di Gabriel, e spingono il lettore a porsi mille domande e ad azzardare mille risposte.

Nonostante la prosa fluida, i continui salti temporali non permettono alla tensione di salire in maniera omogenea, facendo perdere alla storia molta della sua forza; alla stessa maniera, anche il narratore cambia con troppa frequenza per riuscire a far uscire la propria voce in maniera chiara e riconoscibile.

La trama è interessante, anche se non particolarmente originale, e nel complesso è un libro intrigante ma non sconvolgente. Il castello di bugie che ogni personaggio si è costruito intorno crea un’atmosfera avvincente, ma forse il finale è un po’ troppo affrettato.

Non riusciamo particolarmente ad entrare in sintonia con i personaggi, che risultano sì interessanti, soprattutto per alcune scelte che compiono, ma restando sempre un po’ distaccati dal lettore.

Primo libro che leggo di quest’autrice, che sicuramente si merita una seconda opportunità.

Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:

La madre bugiarda

(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)

– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1601=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1601").classList.add("av-review-submitted")

L'articolo LA MADRE BUGIARDA – COLETTE MCBETH proviene da Lego, Legimus.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on November 30, 2023 01:46

November 28, 2023

SUPERLUCIA – LAURA CIACE

Edito: Re Artù edizioni

Un sentito ringraziamento a Laura per avermi inviato una copia del suo libro!

Lucia Tormi non è una trentenne come tante altre.
Il suo primo superpotere è comparso quando era ancora giovanissima, durante una recita scolastica della seconda elementare. Salita sul palcoscenico, ha aperto la bocca per recitare le sue battute e tutto il pubblico ha reagito scoppiando a ridere.
E da quel momento la sua vita è stata sempre circondata di risate, almeno altrui.

Ha scoperto presto che, più la sua vita sembrava andar male e più si sentiva abbattuta, e più il suo superpotere risplendeva con forza; nei suoi momenti di felicità, invece, le risate sembravano morire in bocca alle persone.

Il suo secondo superpotere, invece, è quello di riuscire a predire con estrema precisione dove cadrà un fulmine nel raggio di pochi chilometri.

Crescendo Lucia affronta momenti difficili, si sente sperduta e non sa cosa fare della propria vita.
Finché, ormai trentenne, non inizia una specie di collaborazione con uno psichiatra, il dottor Monticelli, che vuole utilizzare il suo superpotere per alleggerire il malessere dei suoi pazienti.
All’inizio le cose sembrano funzionare abbastanza, fino al giorno in cui incontra una giovane paziente, Francesca, una diciannovenne che soffre di depressione ed attacchi di panico, e sembra completamente immune al suo potere.

Lucia si innamora immediatamente di lei, e tutta la sua vita cambia.

Un romanzo particolare e simpatico, che affronta in maniera diversa la questione dei “superpoteri” della protagonista.

Lucia è una ragazza come tante altre, ma si sente completamente sola e incompresa.

La comparsa di Francesca nella sua vita le dona felicità e amore (almeno finché dura la loro storia) e la sua perdita la sconvolge del tutto.

Ecco, devo ammettere di aver avuto dei problemi con la relazione che si instaura fra le due.
Prima di tutto, Lucia ha trent’anni e Francesca è un’adolescente che frequenta ancora il liceo, quindi per me è un grande NO, e devo ammettere che questo aspetto ha condizionato moltissimo il modo in cui ho osservato tutta la loro relazione. (Come quando Lucia guarda un’altra ragazza molto più giovane di lei e pensa di “insidiarla in qualche modo” ed è attratta da “quella sottile insicurezza che si leggeva nei loro occhi”, che fa troppo uomo predatore).
In secondo luogo, Lucia non era certo una dottoressa quando si sono incontrate, ma già il fatto poco etico ed ortodosso che uno psichiatra richieda ad una paziente di esibirsi con spettacoli comici per far ridere altri pazienti…mah. Ma poi che questa paziente-diventata-collaboratrice si infatui di un’altra paziente ed inizi una relazione con lei?! Altro grande NO, mi dispiace.

La storia fra Francesca e Lucia, punto focale di tutta la vita di Lucia, potrebbe essere carina, ma purtroppo non è abbastanza sviluppata, quanto lo è invece tutto il periodo che le due passano separate, rendendo l’ossessione di Lucia particolarmente tossica e pesante.
E il fatto che Lucia si renda conto dell’enorme differenza di età ed arrivi quasi a capire che in fondo, forse Francesca avrebbe bisogno del proprio spazio, ma poi continui comunque a tormentarla, bè non c’è bisogno che lo ripeti per la terza volta.

I poteri di Lucia sono abbastanza interessanti, anche se quello delle risate (che dovrebbe essere una presenza costante in tutte le sue discussioni) sembra funzionare abbastanza saltuariamente, e quello dei fulmini è semplicemente inutile, e viene nominato soltanto un paio di volte, come passatempo di Lucia, mentre fuma sul balcone.

La scrittura di Ciace è semplice e scorrevole, ma ho riscontrato un po’ troppe discordanze nei tempi verbali per un libro edito da una CE.

Le parti che riguardano la solitudine e la sofferenza di Lucia sono quelle più sviluppate e più elaborate, e riescono a trasmetterci i sentimenti della protagonista.
Mi è piaciuto particolarmente il personaggio di Oscar, che compare in un paio di scene appena ma è quello che mi ha fatto ridere di più con i suoi discorsi sboccati.

So che il finale voleva trasmettere un messaggio positivo, di amore che trionfa su tutto e speranza anche nei momenti più bui, quelli “senza risate”, ma per me è risultato un po’ troppo forzato (SPOILER con il ritorno di Francesca così, dopo un anno e mezzo, abbastanza senza senso FINE SPOILER).

In generale è un romanzo carino, scorrevole, simpatico e che si lascia leggere facilmente.

So che con qualche aggiustamento Ciace riuscirà a sfruttare al meglio la sua creatività in un’altra opera.


Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:

SuperLucia

(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)

– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1598=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1598").classList.add("av-review-submitted")

L'articolo SUPERLUCIA – LAURA CIACE proviene da Lego, Legimus.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on November 28, 2023 04:31