Rachele Riccetto's Blog, page 29

March 7, 2023

SONG OF SILVER, FLAME LIKE NIGHT – AMELIE WEN ZHAO

Voto: 6/10

Edito: Delacorte Press

Lan è una ragazza di sedici anni, che lavora alla Casa del Tè di Madam Meng, in Haak’gong; la sua vita, come quella di tutto il popolo Hin, è completamente cambiata da quando l’esercito Elantian ha conquistato la nazione, portando con sé una nuova lingua e nuovi nomi per tutti; dopo dodici anni, sta ancora cercando di scoprire la verità su sua madre, uccisa da un mago dell’esercito invasore, e sullo strano simbolo che le ha impresso sulla pelle subito prima di morire, e che nessun altro riesce a vedere.

Ma tutto cambia quando conosce Zen, un ragazzo di chiare origini Hin, proprio come lei, il quale è anche un praticante, cioè una persona in grado di utilizzare le forze presenti in natura attraverso i sigilli, un’arte andata perduta alla fine dell’Ultimo Impero, e bandita dagli invasori. Anche Zen nasconde un segreto dentro di sé, e il suo potere è legato alla magia demoniaca, malvista da tutti.

Zen la salva da Erascius, il mago che aveva ucciso sua madre e che ora le sta dando la caccia, e la accompagna alla scuola dei Pini Bianchi, l’ultima rimasta del loro popolo, per unirsi alla sua gente ed imparare ad usare i propri poteri contro i nemici invasori.

Ed è qui che Lan imparerà a combattere, conoscerà la verità su sua madre (e suo padre), stringerà amicizie e si innamorerà, ed entrerà in contatto con gli Dei Demoni e il loro immenso potere.

La trama in sé non è niente di nuovo: ragazza-con-grande-potere-nascosto-incontra-ragazzo-con-oscuro-segreto-e-insieme-combattono-contro-il-regime.

Gli elementi tratti dalla tradizione cinese sono interessanti, con un sistema magico che si base sull’utilizzo del qi e la presenza di arti marziali tradizionali.

Gli invasori possono semplicemente essere considerati “europei con un nome diverso”, quindi non hanno niente di davvero nuovo ed interessante da aggiungere al colonialismo, anche se la loro magia che prende forza dai metalli è comunque abbastanza intrigante.

Questo è palesemente il primo libro di una serie, perché il 70% del romanzo serve solo a stabilire il world building, spiegando la storia e la geografia e la politica del Paese, racchiudendo l’azione nell’ultima parte. La parte finale risulta quindi più movimentata, e gli scontri sono abbastanza avvincenti.

I due protagonisti non hanno niente di eccezionale: per la maggior parte del libro Zen, un giovane usato come cavia dagli invasori, parla come fosse un automa, e Lan, un’orfana alla ricerca della verità sulla sua famiglia e la sua nazione, prende decisioni poco sagge e tenta di risultare simpatica, con scarsi risultati. Anche la relazione fra i due è un po’ forzata, con davvero poco affiatamento. I personaggi secondari, poi, sono piuttosto vaghi e stereotipati, e non lasciano un’impronta significativa.

Un’altra cosa che non mi è piaciuta molto è il modo in cui Zhao parla dei quattro Dei Demoni: ovviamente il folklore cinese non è assolutamente il mio settore di competenza, ma le storie che ho letto a riguardo non trattavano i demoni come esseri completamente malvagi; ovviamente potrei sbagliarmi, o Zhao potrebbe aver semplicemente deciso di descriverli come tali nel suo romanzo, ma in generale è una cosa che non ho apprezzato particolarmente.

La lettura del romanzo risulta fluida e musicale, a tratti dolce e suggestiva; il ritmo parte lento e prende forza poco dopo la metà, per mostrare tutta la sua forza nel finale.

È un libro interessante, ma purtroppo non abbastanza da convincermi a proseguire nella lettura della serie.

Devo smetterla di comprare libri soltanto perché mi piacciono le copertine.

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Song of Silver, Flame like Night

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Published on March 07, 2023 02:45

March 5, 2023

IL GIOCATORE – FËDOR DOSTOEVSKIJ

Voto: 7/10

Edito: Feltrinelli/Einaudi/Garzanti/Foschi/BUR

Quando il precettore Aleksej Ivànovic giunge a Roulettenburg, località tedesca famosa per il suo casinò, non sa ancora che piega sta per prendere la sua vita.

Lavora presso la famiglia del Generale e, quando osserva per la prima volta delle persone che giocano alla roulette, ne resta affascinato. Innamorato di Polina, cerca di aiutarla guadagnando per lei attraverso il gioco d’azzardo.

L’arrivo della nonna, la contessa Antonida Vasil’evna, che in poco tempo sperpera tutte le proprie ricchezze e lascia la propria famiglia in difficoltà, non serve da monito: Aleksej decide di darsi completamente al gioco per aiutare Polina e la sua famiglia, ma soprattutto a causa di questa nuova dipendenza che lo attira inesorabilmente. Le sue vincite sono enormi, ma i problemi non si risolvono.

Sperperati i soldi in pochi mesi, finito in prigione e poi impiegato come lacchè, torna di nuovo al gioco d’azzardo, completamente perso e ammaliato dal suo fascino distorto.

Dostoevskij scrisse questo romanzo per riuscire a ripagare dei debiti di gioco, ed è proprio grazie alla sua esperienza in prima persona che riesce a raccontare in maniera tanto precisa gli aspetti migliori e peggiori del gioco d’azzardo, a spiegarne il fascino e a mostrare la perdizione.

Nonostante la brevità del romanzo, i suoi personaggi sono come sempre ben caratterizzati, ognuno a sottolineare caratteristiche diverse delle varie popolazioni europee (il tedesco altezzoso, il francese manipolatore, l’inglese gentiluomo, l’italiano vanitoso, il polacco ingannatore), dei vari tipi di giocatori (i poveri che hanno perso tutto, i ricchi nobili, i ladri che tentano di raggirare gli altri), e la storia segue una spirale discendente ben chiara, ma inevitabile.

Ho amato particolarmente la nonna, il cui carisma coinvolge completamente il lettore. Donna forte e di polso, personaggio comico e drammatico al tempo stesso, cade anche lei nella trappola del gioco, e dopo le prime vincite finisce per perdere tutto.

Scavando nella mente del suo protagonista, Dostoevskij ci mostra con chiarezza quanto sia facile perdersi, quanto sia difficile ritrovarsi. Il gioco d’azzardo è il pretesto che utilizza per indagare a fondo nell’animo dell’uomo, per portare alla luce i suoi punti deboli; mostra i suoi comportamenti irrazionali per studiare le sue debolezze.

Un romanzo breve ma intenso, uno studio sull’uomo e su vari livelli della dipendenza da gioco, l’uomo e i suoi diavoli tentatori, la vita con le sue vittorie e le sue sconfitte.

Non il mio preferito dell’autore, ma sicuramente una lettura interessante.

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Il giocatore

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Published on March 05, 2023 02:30

March 1, 2023

I DRAGHI DELL’INGANNO – MARGARET WEIS e TRACY HICKMAN

Voto: 7/10

Edito: Fanucci Editore

Grazie infinite a Fanucci per avermi inviato una copia cartacea di questo romanzo!

La vita di Destina Rosethorn sembra dover seguire un percorso ben preciso: sposerà Berthel Berthelboch, diventerà la signora del castello di Rosethorn e governerà proprio come fa suo padre, il cavaliere solamnico Gregory Rosethorn. Ma quando suo padre muore, durante la Guerra delle Lance, e suo cugino rivendica il suo diritto all’eredità dello zio, tutto il suo mondo viene sconvolto. Così Destina decide di mettersi in viaggio, aiutata dal giovane drago di rame Saber, per trovare il Congegno per Viaggiare nel Tempo, un artefatto magico di grande potere di cui ha letto in un libro, per poter tornare indietro nel tempo e salvare la vita di suo padre.
Ma il caos, contenuto all’interno della Gemma Grigia, ha altri piani: Destina dovrà addentrarsi nella montagna dei nani, Thorbardin, per recuperare la gemma, e quindi raggiungere Solace, dove vive l’ultimo possessore noto del Congegno, il kender di nome Tasslehoff Burrfoot.
E così i vecchi Eroi delle Lance e la giovane dama si ritroveranno a naufragare nel Fiume del Tempo, ben lontani da casa.

Allora, cominciamo con un po’ di semplice onestà: questo libro mi è piaciuto.
Ancora un po’ di onestà: è il primo che leggo delle varie serie scritte da Weis e Hickman. Il mondo di Dragonlance mi era completamente nuovo all’inizio di questo romanzo, ma ciò non ha influenzato la mia lettura. Ansalon è una terra vasta e variegata, con dèi, lune, nani, umani, elfi, goblin, kender, e draghi parlanti! Quanto amo i draghi parlanti! Soprattutto quando sono loquaci come Saber. Sicuramente non ho potuto cogliere tutti i riferimenti a luoghi e persone e avvenimenti già citati nei precedenti volumi, ma la politica e la storia vengono spiegati bene, così come la caratterizzazione dei personaggi è davvero ben fatta. Forse l’aspetto riguardante le divinità è quello un po’ più confusionario per i nuovi arrivati, ma niente di insormontabile.

La storia è divisa in 3 libri: nel primo impariamo a conoscere Destina, nel secondo parte per la sua avventura, e nel terzo ha inizio lo stravolgimento del mondo intero.

Partendo dal fatto che una persona prediletta dal destino venga chiamata “Destina”, si presenta comunque come un personaggio principale particolare per una serie fantasy: le azioni di Destina non sono spinte dal grande desiderio di salvare il mondo (un classico del genere), ma è intenzionata a viaggiare nel tempo e cambiare il passato per salvare suo padre (e la sua eredità). Le sue motivazioni sono egoistiche, e questo la rende più umana, anche se non una persona migliore: Destina mente, inganna (vero e proprio gaslighting), si approfitta degli altri e usa chi le sta intorno per raggiungere il proprio scopo. Non è la migliore protagonista mai esistita, ma ha del potenziale.

A proposito di nomi: perché un congegno per viaggiare nel tempo si chiama Congegno per Viaggiare nel Tempo? Non si poteva inventare un nome impronunciabile in una qualche lingua inventata? Sembra un marchingegno di Douglas Adams.

La lettura del romanzo è scorrevole, ma densa; fluida, ma consistente. Molte parti si leggono come un fantasy classico degli anni ’80, ed è un aspetto che ho amato; però ci sono anche parecchie ripetizioni e parti poco sviluppate che mi hanno fatto storcere un po’ il naso (pag 96: “Palanthas è sotto attacco da parte degli eserciti della Dama Azzurra”. 20 righe dopo, a pag 97: “Eravamo in marcia quando abbiamo ricevuto la notizia che la battaglia era finita. Pare che la Dama Azzurra sia stata uccisa.” …scusa?!)
Le parti un po’ più lente, comunque, vengono completamente dimenticate durante il terzo libro, che è assolutamente fantastico. La narrazione si fa più coinvolgente, la tensione narrativa ci tiene incollati alle pagine e VIAGGIANO NEL TEMPO. È eccitante, molto eccitante.

In generale posso dire che il romanzo mi è piaciuto parecchio, e credo sia una lettura avvincente per chi, come me, si avvicina per la prima volta a questa serie, ma anche per chi ha già letto gli altri titoli.

Ora devo solo recuperare gli altri 180 volumi, e poi siamo pronti per il secondo di Dragonlance: Destinies.

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I Draghi dell’Inganno

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Published on March 01, 2023 05:31

February 26, 2023

L’AGNESE VA A MORIRE – RENATA VIGANO’

Voto: 9/10

Edito: Einaudi

I nazifascisti occupano l’Italia, gli Alleati non hanno ancora liberato la nazione, e i partigiani si battono senza tregua. Agnese è una donna qualunque, una contadina, una lavandaia, una moglie. È una donna anziana a cui i tedeschi hanno portato via il marito, Palita, forse perché comunista, forse perché una notte hanno ospitato un soldato italiano disertore. I suoi vicini ospitano dei soldati tedeschi e, quando uno di questi, per divertimento, spara con il suo fucile contro la gatta nera che tanto aveva amato Palita, l’ultima cosa che le rimaneva di lui, Agnese si ribella, uccide il soldato e si unisce ai partigiani amici di suo marito; alza la testa e comincia a lottare.

Attraverso i suoi occhi conosciamo gioie e dolori, sconfitte e vittorie. L’Agnese e la sua bicicletta, l’Agnese e la sua cucina che scalda il cuore. È una mamma per tutti i ragazzi che le stanno intorno, è un cuore pesante, carico di sofferenza e giustizia, è la voce del popolo.

Ispirata ad una donna vera, una partigiana che Viganò conobbe durante gli anni della guerra, la storia di Agnese è una storia di speranza e forza, è la storia di chi non si arrende e non si piega, la Resistenza vera, dura, nera.

L’intero romanzo è immerso nella nebbia, nel freddo, nella paura. C’è un sentore di morte che permea ogni parola, anche quelle più allegre. L’Agnese sogna un futuro migliore, ma non per sé: per tutti i ragazzi che combattono al suo fianco, che possano vivere liberi e in pace.

Le atmosfere descritte da Viganò sono semplicemente perfette: ci sembra di essere lì, a strisciare in un fosso o a nasconderci fra l’erba alta, a morire di freddo nelle campagne gelate o a riscaldarci davanti al camino; ogni minimo rumore ci spaventa, ogni nuovo giorno è l’inizio di una nuova lotta.

La prosa è fluida, chiara, poetica, asciutta e pregnante, ci tiene col fiato sospeso, anche se in fondo al cuore sappiamo già come andranno a finire le cose.

L’Agnese va in contro alla morte, questo è ovvio, ma noi la accompagniamo, marciamo con lei, sperando fino all’ultimo secondo che quel momento non giunga mai, che quel destino possa cambiare.

Questo romanzo ha la forza della verità, del sangue, dei fucili, dei corpi freddi e dei cuori caldi, della rinascita. Una storia vera che onora, con la sua forza e la sua semplicità, i grandi uomini e le grandi donne che credevano in qualcosa, e non si davano per vinti.

È un romanzo carico di tristezza e inevitabilità, di amore e umanità; è stata una lettura straziante, e ho sentito più volte il bisogno di chiudere il libro per qualche attimo, di smettere di fissare quelle parole che sono come una pugnalata, di chiudere gli occhi di fronte a ciò che non può e non deve essere dimenticato. Questa di Viganò è una testimonianza perfetta, vera e viva, e un romanzo incredibile.

 

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L’Agnese va a morire

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Published on February 26, 2023 02:30

February 22, 2023

THE LAST OF US Part II

Voto: 9/10

Sviluppatore: Naughty Dog

Cinque anni dopo gli eventi del primo capitolo, torniamo ad affrontare gli infetti.

Ellie è cresciuta e il mondo non è ancora finito, la speranza di ottenere una cura è ormai sfumata ma l’umanità sopravvive, lottando e aggrappandosi tenacemente alla vita.

So che ormai tutti conoscono la storia di questo gioco, ma io odio gli spoiler con tutto il cuore, quindi dirò semplicemente: dopo un inizio tragico che ci spezza il cuore (e ci lascia un pochino scettici, ma va bene), seguiamo la nostra amata Ellie, accompagnata da Dina, per le strade di Jackson, Seattle, Salt Lake City ed infine Santa Barbara, in cerca di vendetta.
Dopo il primo capitolo, pensiamo ormai di conoscere bene Ellie, ma è una ragazza nuova quella che ci troviamo a seguire in questo secondo episodio: è cresciuta, ha vent’anni, è umana, con debolezze e imperfezioni, ma per questo ancora più vera.
Al tempo stesso, però, vestiamo anche i panni di un nuovo personaggio, Abby, in una dualità davvero interessante. Incontriamo Abby all’inizio del gioco, e non sappiamo praticamente nulla di lei, se non alcune informazioni sulle dinamiche all’interno del suo gruppo e sul fatto che stia cercando qualcosa, e qualcuno. Più la storia prosegue e più comprendiamo a fondo questa nuova sopravvissuta, arrivando a comprendere i suoi gesti, anche se non possiamo accettarli.

Combattere contro gli infetti non è una cosa nuova, e siamo ormai praticamente abituati ad uccidere quegli esseri decerebrati; è quando abbiamo a che fare con altri esseri umani che il gioco si fa più interessante, più emozionante, più terribile.
Ci ritroveremo a compiere azioni riprovevoli, a lottare con i denti e con le unghie per la sopravvivenza, a provare paura e uno straziante peso sul cuore.

La grafica e il gameplay sono eccezionali, e le emozioni da grande film del cinema si uniscono all’eccitazione da videogioco; la trama e il ritmo narrativo, la recitazione e la scrittura, una storia che si svolge tutta in una manciata di giorni, tutto serve a coinvolgerci e colpirci dove fa più male.

Un’esperienza immersiva e completa, che la HBO sta rispettando ed onorando magnificamente nella nuova serie tv basata sugli eventi del primo capitolo (per ora).

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The last of us – Part 2

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Published on February 22, 2023 04:00

February 21, 2023

PADRI E FIGLI – IVAN TURGENEV

Voto: 7/10

Edito: Garzanti/Rizzoli/Feltrinelli/Mondadori/Einaudi

Siamo in Russia, nel 1859. C’è grande fermento nelle città, sia politico che intellettuale, e piano piano quest’ondata di cambiamenti si diffonde in tutta la nazione.

Questa è una storia di generazioni a confronto: i figli, anti-idealisti, atei, materialisti, rivoluzionari e nichilisti si oppongono ai padri aristocratici, uomini ancora fortemente legati alle vecchie convenzioni sociali e ai valori tradizionali, incapaci di accettare i cambiamenti che hanno luogo intorno a loro proprio a causa della propria rigidità di pensiero, e per questo in qualche modo sbeffeggiati e respinti dai loro discendenti.

Arkadij è il figlio di un proprietario terriero e Bazarov, studente di medicina, suo amico e quasi idolo, è un uomo materialista e anti-tradizionalista, rivoluzionario, l’incarnazione del nichilismo, ma pur sempre un uomo che cerca di far conciliare le sue ideologie con quel nuovo sentimento che è nato dentro di lui, l’amore non corrisposto per la giovane Anna Odincova. I valori e i principi dei padri e dei figli si scontrano, come specchio della società russa della metà dell’800, in tumulto in seguito della riforma voluta dallo Zar.

Turgenev descrive bene gli animi in rivolta, la messa in discussione di tutto ciò che fino a quel momento veniva considerato “sacro”, le idee sulla politica e sull’amore, sulla vita e sulla morte, nelle quali i giovani non si ritrovavano più. I personaggi sono concreti, la voce narrante limpida e chiara, la storia complessa e umana. Le differenze che sembrano separare i personaggi si ritrovano anche a confrontarsi con l’amore incondizionato dei genitori per i propri figli, con la tenerezza di un sentimento in grado di superare ed accettare le incomprensioni.

Questo romanzo, però, a differenza di quelli degli altri grandi scrittori russi che ho letto, non è riuscito a conquistarmi del tutto; opera importante e decisiva in un periodo di grandi cambiamenti, sembra rimanere un po’ distaccata, un occhio critico che osserva e studia, da lontano.

 

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Padri e figli

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Published on February 21, 2023 02:00

February 20, 2023

LA RUOTA DEL TEMPO: L’OCCHIO DEL MONDO – ROBERT JORDAN

Voto: 8/10

Edito: Fanucci Editore

Nella regione dei Fiumi Gemelli, nel paese di Emond’s Field, la gente si prepara per la festa di primavera. Rand, Mat, Perrin, Egwene e Nynaeve sono cinque giovani come tanti altri, o almeno così sembra. L’improvvisa comparsa di un misterioso cavaliere nero sembra turbare l’aria di festa, e mette in allerta due nuovi arrivati, Morraine e Lan. E così ha inizio una grande avventura, con un attacco spietato, ma mirato, da parte dei mostruosi Trolloc, una fuga perigliosa e un falso Drago. Il Tenebroso dà loro la caccia, attraverso i suoi Amici delle Tenebre e lo strano legame che sembra legarlo ai giovani, soprattutto a Rand. Perché se Rand non è semplicemente il figlio di un contadino, allora le cose sono molto pericolose.


Erano anni che volevo iniziare a leggere questa serie, ma era soprattutto la mole a trattenermi, il pensiero di dovermi legare per tanto tempo ad un’unica storia così lunga. Ma dopo aver visto la serie tratta da questo romanzo ho pensato fosse giunta l’ora: e ho fatto bene.


Jordan era una grande voce del fantasy: certo, le influenze di Tolkien sono pesanti (ma anche inevitabili); il ritmo della storia principale è spezzato da alcuni capitoli troppo lenti e poco coinvolgenti, così come da uno stile che risente, a volte, delle descrizioni troppo lunghe; l’inizio è piuttosto veloce, gli avvenimenti si susseguono e ci incantano, ma proseguendo la storia perde un po’ la sua forza, fino ad un finale forse un po’ troppo frettoloso.
I personaggi sono interessanti e diversi fra loro (e mentirei se dicessi che mi aspettavo di più da Morraine, la mia preferita della serie tv), ma forse non “crescono” abbastanza, restano un po’ statici e ripetitivi.
Fra magia e mostri, segreti e leggende, pregiudizi e paure, questa è stata sicuramente una lettura interessante; non posso dire di averne amato ogni capitolo (anzi, forse ho apprezzato leggermente di più la serie tv), ma credo fermamente che sia un fantasy corposo e avvincente, in grado di catturare e coinvolgere i propri lettori, con molto da dire e da mostrare.


La Ruota gira e ordisce come vuole, ma credo proprio che mi gusterò questo viaggio fino alla fine.

 

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L’occhio del mondo (ita)

The eye of the world (eng)

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Published on February 20, 2023 02:00

February 19, 2023

IL PIPISTRELLO – JO NESBØ

Voto: 6/10

Edito: Einaudi

L’ispettore Harry Hole della squadra criminale di Oslo è in missione a Sidney per investigare su un caso di omicidio. La vittima è una ragazza norvegese, e il suo assassinio è collegato ad una serie di altri casi verificatisi in Australia, le cui tracce, fra droga, stupri e violenza, puntano tutte ad un’unica persona. Piano piano, Harry si fa coinvolgere sempre più nelle indagini e nei rapporti con un collega, l’investigatore di origini aborigene Andrew Kensington, e una testimone, Birgitta, rischiando quasi di perdere di vista il quadro generale.


Questo è il primo romanzo della serie dedicata all’investigatore Harry Hole e, sinceramente, mi aspettavo di meglio. La storia è abbastanza interessante, così come i personaggi, e la strana ma avvincente ambientazione di un thriller nordico in Australia, ma comunque non è niente di nuovo. Sia le indagini che la caratterizzazione dei personaggi seguono una struttura classica. (Un altro detective alcolizzato, chi se lo sarebbe aspettato.)


La narrazione è piena di favole e leggende folkloristiche aborigene, storie davvero interessanti ma che, al tempo stesso, non sono davvero necessarie alla storia e a tratti sembrano rallentare troppo il ritmo della narrazione.
Questo è il primo libro di Nesbø che io abbia letto e, purtroppo, è stato un inizio un po’ deludente. Credo comunque che si meriti una seconda chance.

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Il pipistrello

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Published on February 19, 2023 02:00

February 18, 2023

LA GABBIA DORATA – CAMILLA LÄCKBERG

Voto: 4/10

Edito: Marsilio

Ufficialmente, il romanzo narra la storia di Faye, del suo rapporto col marito imprenditore Jack, della loro figlia e la vita di lusso che possono permettersi a Stoccolma: sulla carta tutto sembra perfetto, ma la realtà è ben diversa. Jack non è il marito che immaginava e che vuol far credere, non soltanto per il modo in cui sminuisce e umilia costantemente sua moglie, ma anche per i tradimenti perpetrati. Faye è una donna fragile che nasconde un passato buio dal quale sta cercando di scappare, e al quale dovrà attingere per mettere in atto la sua vendetta.

In realtà, questa è la storia di una sociopatica, una donna pronta ad uccidere senza alcun rimorso per tenere nascosto un passato che, venuto alla luce, non le porterebbe un gran danno. La sua idea di vendetta si basa sul comportarsi come faceva suo marito, interessata soltanto a portarsi a letto ragazzi più giovani e a guadagnare velocemente miliardi (che sembra la cosa più facile del mondo, in Svezia). La caratterizzazione dei personaggi è minima e pessima, la trama banale, con una sovrabbondanza di riferimenti (e dettagli) sessuali che non serve davvero a qualcosa.
Il voto sarebbe stato anche più basso, ma è un libro che si legge facilmente e velocemente, il che mi è sembrato un ottimo punto a favore.

È il primo libro di Läckberg che abbia letto ed avevo grandi aspettative, ma la pessima trama, la pessima protagonista e la completa mancanza di suspense e colpi di scena le hanno distrutte tutte.

 

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La gabbia dorata

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Published on February 18, 2023 02:00

February 17, 2023

I SETTE KILLER DELLO SHINKANSEN – ISAKA KOTARO

Voto: 7/10
Edito: Einaudi

Un treno ad alta velocità, una valigetta piena di soldi, un ragazzino la cui faccia d’angelo nasconde una mente da pericoloso psicopatico, un uomo in cerca di vendetta per il figlio all’ospedale, l’assassino più sfigato del mondo, due “gemelli” letali, un boss pericoloso e tanto altro. In questo viaggio pericoloso, non ci si può fidare di nessuno. I protagonisti si muovono in uno spazio ristretto, sfiorandosi ed evitandosi, come in una danza mortale e sanguinosa che ci tiene col fiato sospeso. Piano piano scopriamo la trama nascosta e i pezzi iniziano a combaciare fra loro, portando alla luce una trama non troppo complessa (e un po’ poco credibile). 

Per la maggior parte del romanzo la scrittura è fluida, anche se in alcuni punti si perde un po’, rallenta, quasi si incaglia, trae forza da colpi di scena poco realistici. Il tono è parecchio divertente, cosa che non mi aspettavo affatto da questo romanzo, ma che a mio parere si bilancia bene con le parti più lente, dando una spinta in più alle parti più deboli.

In generale è un buon libro, una lettura piacevole e intrigante, e sicuramente un’opera migliore del film che ne è stato tratto.

 

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I sette killer dello Shinkansen

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Published on February 17, 2023 02:00