Rachele Riccetto's Blog, page 23
August 17, 2023
IL CONTINENTE BIANCO – ANDREA TARABBIA

Voto: 6/10
Edito: Bollati Boringhieri
Andrea Tarabbia è uno scrittore, frequenta settimanalmente lo psicologo Filippo P. e, un giorno, si imbatte in un giovane che sembra intento a fissare proprio una finestra della casa dell’uomo.
Scoprirà presto che quel giovane, bellissimo ed affascinante, si chiama Marcello Croce, è a capo di un movimento di estrema destra, ed è l’amante della moglie dello psicologo, Silvia.
Tarabbia decide di entrare a far parte del movimento, chiamato “il Continente Bianco”, per cercare di comprendere le idee di violenza e odio alla base di questo gruppo neo-fascista, e perché attratto dal fascino misterioso di Marcello.
Le cose però prenderanno una brutta piega, fino ad un epilogo oscuro e sanguinoso.
Questo libro parte bene, anzi benissimo.
La storia di base, quella di Silvia, è ripresa dal romanzo “L’odore del sangue” di Parise, e Tarabbia ne riprende i motivi, ambientandola però al giorno d’oggi.
Sappiamo sin da subito la fine che incontrerà Silvia, e sin da subito possiamo immaginare (anche solo vagamente) come siano andate le cose.
Leggendo la prima parte del romanzo, si sente un costante sottofondo di tensione, un ronzio, un brusio che cresce e ci tiene sulle spine, e siamo pronti ad assistere a qualcosa di grandioso e terribile, nero e brutale.
In questa Roma tetra, fra sguardi foschi e carichi d’odio, ci prepariamo al peggio.
Peccato, però, che quel qualcosa non arriverà.
Sì perché, in fin dei conti, nel romanzo non succede niente.
Partecipiamo a qualche riunione segreta di questo gruppo neo-fascista, dove fanatici si rigirano le vecchie parole già sentite mille volte e si danno pacche sulle spalle, pronti alla guerra.
Assistiamo ad un incontro di lotta, e ci viene detto che tutti devono sempre essere pronti alla guerra.
Seguiamo una decina di fascisti in un piccolo negozio per pestare un po’ un immigrato e poi lasciarlo lì.
Lo scontro con tre ragazzi di un centro sociale si conclude con qualche cazzotto e un tizio incatenato ad un lampione.
E questa guerra proprio non riusciamo a vederla.
Il romanzo offre parecchi spunti di riflessione, senza mai scavare davvero a fondo.
Per non parlare poi di Marcello, il nostro caro Marcello. “Bello come un Cristo”, così ci viene descritto più e più volte.
Marcello è bello, ok, e tutti cadono vittima del suo fascino.
Ma questo non è un film, io non la vedo la bellezza mozzafiato di Marcello, e non mi basta sentir ripetere mille volte la stessa parola.
Perché Marcello, oltre alla bellezza esteriore e alla valanga di odio interiore, altro non è che un ragazzino che sogna cose che non capisce, e non c’è fascino in questo.
Solo perché Marcello mi dice “il fascismo è amore” io non lo reputo una persona particolarmente intelligente o interessante, e questa è la pecca principale.
Per funzionare davvero, questa storia, avrebbe avuto bisogno di un personaggio davvero carismatico, così che anche noi, come Silvia e Tarabbia, ci saremmo potuti innamorare di Marcello.
Ma questo non succede, e la storia resta piatta, opaca.
Proprio per questo motivo, non comprendiamo fino in fondo neanche il rapporto tra Marcello e Silvia, un gioco di potere che la porterà alla completa perdizione, ma che risulta più che altro esagerato e poco realistico.
Anche gli altri personaggi ci dicono poco: lo psicologo e i suoi discorsi semplicemente senza senso, dove rivela ogni minimo dettaglio della propria relazione con la moglie ad un paziente; i fascistelli e i loro stereotipi (quello che si fa chiamare Werner, quello grosso e stupido, quella tatuata); la stessa voce narrante, Tarabbia, è solo un mezzo attraverso il quale raccontare la storia, e non possiamo simpatizzare con lui in nessun modo, perché non sappiamo niente di lui.
È davvero un peccato, questo libro aveva così tanto potenziale.
La prosa di Tarabbia è limpida, è pulita e sicura, con alcuni svolazzi che la arricchiscono; la lettura risulta molto scorrevole, e non si incaglia in inutili verbosità.
La penna di Tarabbia è sensibile e ricercata, sa come colpire nei punti giusti, ma lo sviluppo della storia sembra troppo affrettato, poco approfondito, poco sentito.
Peccato, perché la storia poteva dare tanto (fascismo e neo-fascismo; società moderna e passata; personaggi carismatici che stravolgono le vite delle persone; la stessa fine di Silvia, che non viene spiegata sul serio), e alla fine ci lascia l’amaro in bocca.
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August 15, 2023
IL PRIMO ROMANZO DI ARCANGELA VIGGIANO
Salve a tutti!
Oggi ho il piacere di presentarvi il primo romanzo di Arcangela Viggiano, che mi è stato gentilmente inviato dalla casa editrice, pubblicato ad aprile 2023.

Piccolo paese del Sud Italia, anni Settanta. Nel rione del Castello vive una bambina avvolta dalle suggestioni della natura, della musica lirica suonata dal padre e delle leggende portate dal vento e dal tempo. Presto scopre che nulla è come appare: oltre alla luce esiste il buio, oltre al senno la follia, oltre alla vita la morte. E i confini, spesso, appaiono labili e indistinti. Diventata donna, in un viaggio memoriale in bilico tra realtà e sogno, è tempo che lei narri la sua storia: una favola dal sapore arcaico, in cui i ricordi si muovono su spartiti fatti di note, cupi presagi e ombre. Un percorso di consapevolezza che, dalla bolla di vetro in cui è racchiuso il Castello e dove tutto è eterno, la porta alla rinascita e all’accettazione del tempo che scorre, inesorabile.

BIO: Arcangela Viggiano nasce a Picerno nel 1961. Si laurea in Sociologia e successivamente consegue un master in Criminologia. Nutre una grande passione per la musica classica e l’opera lirica ed è affascinata dalla pittura
postimpressionista. Ama la compagnia di cani e gatti e i personaggi letterari di Andrea Camilleri, Georges Simenon e Agatha Christie.
Il romanzo breve “Se il tempo si fosse fermato” è la sua opera prima.
Non vedo l’ora di leggere questo romanzo e parlarne con voi.
Presto la recensione!
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August 13, 2023
BROKEN MONSTERS – LAUREN BEUKES

Voto: 8/10
Edito: Fanucci
Un ringraziamento semplicemente infinito a Fanucci per avermi inviato una copia di questo romanzo!
Detroit è ormai una città di sogni distrutti, di fabbriche abbandonate, di criminalità e violenza.
Quando viene ritrovato il cadavere di un ragazzino, all’inizio le cose sembrano svolgersi come sempre, almeno finché la detective Gabriella Versado non osserva la scena del crimine con i suoi occhi: la metà superiore del ragazzo è stata fusa alla metà inferiore di un cervo, creando una mostruosa opera d’arte.
Inizia così la caccia all’assassino, con il timore che possa colpire ancora, che possa continuare a percorrere la sua strada di creazione e distruzione.
Invischiati nella storia ci finiranno anche Layla, la figlia adolescente di Gabriella, che tenta di catturare pedofili online con la sua amica Cas; Jonno, che da giornalista si è reinventato blogger/vlogger e mostra ai suoi follower la città di Detroit e tutto ciò che nasconde; TK, che ha avuto problemi con la legge in passato ma ora fa di tutto per aiutare le persone.
E Clayton Broom, artista visionario che tenta di creare qualcosa di vero e bello, posseduto da un sogno.
Non avevo mai letto nulla di Beukes, ma avevo avuto il piacere di vedere la serie “Shining girls” tratta dal suo omonimo romanzo, e dopo aver letto un paio di righe della sinossi ho capito che questo romanzo avrebbe fatto al caso mio…ed è stato proprio così!
Questo è un vero thriller, carico di suspense, che ci cattura dalla prima all’ultima pagina.
La storia è sì, interessante, coinvolgente, terribile, ma dato che sappiamo sin da subito a chi stiamo dando la caccia, non c’è l’elemento a sorpresa a “distrarci”, e possiamo così concentrarci sui personaggi, che sono assolutamente fantastici.
Non sono tutte belle persone, non sono buoni e belli e incorruttibili, ma sono complessi, ben sviluppati, assolutamente umani, e rendono la lettura ancora più interessante.
I dialoghi sono veri, sembra quasi di poter sentire le loro voci e seguire il filo dei loro pensieri, creando un concerto di dissonante armonia.
La storia quindi non presenta l’elemento classico del “whodunnit”, ma nonostante questo tutta l’opera ci sommerge con un senso di ansia e terrore, ci destabilizza e ci riempie di orrore e inquietudine.
Beukes è, per dirla in maniera chiara e semplice, un’ottima scrittrice: ha creato un’opera coinvolgente e assurda, che dal thriller fa una virata finale per gettarsi nel paranormale e io lo so, lo so, che sono proprio quelle ultime 50-60 pagine che saranno criticate di più, ma secondo me funzionano benissimo.
Mescolare l’inconcepibile con i complotti e i pericoli dei social media, e farlo con una scrittura semplicemente magnetica e dalla forza incredibile, travolgente e tormentosa, è una cosa che in realtà non mi aspettavo, e che mi è piaciuta molto.
Ovviamente ci sono alcuni aspetti negativi (alcuni dei punti di vista meno interessanti e meno sviluppati di altri, alcuni salti fra i punti della trama sono un po’ forzati e sembrano indebolire la struttura generale della storia), ma gli aspetti più macabri e agghiaccianti mescolati a quelli più assurdi e surreali funzionano talmente bene che non mi importa neanche più di tanto.
Una lettura davvero fantastica, un romanzo che scava nei suoi personaggi e nei suoi lettori, una storia di mostri e umani, d’arte e morte, di verità evidenti e celate.
Beukes ha un talento incredibile, uno stile ipnotico e travolgente, ed ora dovrò recuperare tutti i suoi romanzi.
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August 10, 2023
IL MONDO DI ROCANNON – URSULA K. LE GUIN

Voto: 8/10
Edito: Nord
Semley, signora di Hallan, decide di partire alla ricerca di un tesoro antico, appartenente alla sua famiglia.
Incontra razze sconosciute e intraprende viaggi stellari per recuperare il vecchio cimelio, ma quando torna a casa, scoprirà che tutto è cambiato.
Rocannon è uno scienziato terrestre, un etnologo, uno studioso che cerca di comprendere e comunicare con tutte le popolazioni con cui entra in contatto.
Quando la sua nave spaziale viene distrutta e i suoi amici uccisi senza motivo, si ritrova abbandonato sul pianeta Fomalhaut II, ai confini della Galassia, ad anni luce di distanza dai suoi colleghi.
Chiede aiuto a Mogien, nipote di Semley, perché lo aiuti a vendicare i suoi compagni e a sconfiggere i nemici, dei ribelli del pianeta Faraday, che si nascondono sul suo mondo.
Il viaggio di Rocannon prende così delle tinte leggendarie, e per alcuni la sua figura assumerà anche un’aria divina.
Il primo romanzo del Ciclo dell’Ecumene (o ciclo hainita) è proprio questo: un primo capitolo, introduttivo e breve.
La storia narrata è sicuramente interessante, perché Le Guin crea in appena 180 pagine un universo intero, e sceglie di mostrarci questo pianeta, Fomalhat II, che orbita intorno alla stella Fomalhaut e alla Grandestella, ha quattro satelliti e ospita cinque forme di vita intelligenti.
Sono tutti esseri umanoidi, alcuni assomigliano a razze tipiche dei fantasy, altri (gli Alati) simili ad insetti.
Il pianeta ha raggiunto l’Età del Bronzo e una cultura cavalleresco-feudale, i suoi abitanti sono considerati primitivi, combattono con spade e frecce e cavalcano i grifoni (enormi gatti volanti).
Rocannon è sicuramente il personaggio più interessante (ed attraverso il quale si percepisce l’amore di Le Guin per la fantascienza, per i suoi mondi e i suoi popoli e le loro usanze): prima di tutto non è un guerriero ma uno studioso, e questo cambia completamente il suo approccio verso l’universo e le sue popolazioni; Rocannon non vuole combattere, vuole comprendere e proteggere, ma si ritrova suo malgrado a dover affrontare questi nemici senza scrupoli; più la storia prosegue, più Rocannon comprende il modo di pensare dei popoli che lo circondano e riesce a percepire il mondo stesso (anche grazie al dono della telepatia che riceve da un essere misterioso, guardiano di una sorgente calda).
Gli altri personaggi sono un po’ più stereotipati, ma comunque abbastanza caratterizzati, ed ognuno ha una propria voce.
Alcuni tratti dell’opera ricordano con forza gli heroic fantasy, nelle descrizioni dei paesaggi e nella nobiltà d’animo di alcuni personaggi; poi ci sono i classici tratti fantascientifici (come i viaggi alla velocità della luce e la coniazione del termine “ansible”, macchinario per la comunicazione istantanea).
Il finale sembra forse un po’ affrettato, e un po’ troppo semplice, anche se da Rocannon non ci si può sicuramente aspettare un grande combattimento con i nemici.
La storia, per quanto breve, è molto densa e piena di eventi, lo stile è cerebrale e distaccato; se da una parte si capisce che è l’inizio di una serie, dall’altra la maggior parte della storia viene raccontata quasi con freddezza e non ci permette di entrare davvero in sintonia con i personaggi.
Resta comunque una lettura davvero interessante e coinvolgente, e mette bene in mostra il genio di Le Guin (soprattutto considerando che è stato uno dei suoi primi romanzi).
Un buon romanzo che getta le basi per una grande serie, che ci spinge a voler viaggiare fra le stelle, in una ricerca senza fine.
Se vi interessa questo romanzo, purtroppo è ormai fuori catalogo, quindi potete trovare questa versione in qualche mercatino o da qualche rivenditore dell’usato, in biblioteca o magari nella versione digitale.
Ne esiste anche un’altra versione, intitolata “L’ultimo pianeta al di là delle stelle“, ma è stata pubblicata precedentemente a questa, quindi immagino sia ancora più difficile da reperire.
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August 7, 2023
SAGA DEL SIGILLO DELLA LUNA 1: LA STELLA – CLEO ROZENFELD

Un ringraziamento a Cleo per avermi inviato una copia del suo romanzo!
Inanna, Dea dell’amore e della guerra, figlia della Luna e gemella del Sole, ha rifiutato il matrimonio scelto per lei da suo padre e per questo è stata maledetta: ora è costretta a vedere tutti i suoi amanti perire dopo un’unica notte di passione.
Decide così di vendicarsi, ma il suo viaggio nell’Oltretomba avrà conseguenze disastrose.
Queste conseguenze si protrarranno fino al ventunesimo secolo ed influenzeranno la vita di Ambròse, un’adolescente rinchiusa in un manicomio di Canberra in quanto strega e salvata dalla reclusione da sua nonna Mary-Rose.
Ambròse si ritrova così al centro di uno scontro fra due sette, la Congrega della Luna Piena e la Sacra Falce d’Argento, intenzionate a rievocare lo spirito d’Inanna, e la giovane scoprirà di non essere una semplice strega.
Questo è il primo capitolo di una serie fantasy ispirato alla mitologia sumerica, un’idea originale che ha subito attirato la mia attenzione.
Personalmente non conosco affatto questo argomento, quindi è stato davvero interessante incontrare tutte queste divinità e conoscere i loro miti, anche se rielaborati e riadattati per la storia, e l’autrice ha svolto un buon lavoro utilizzando nomi ed epiteti ed espressioni in sumero, con un glossario finale che spieghi ogni parola.
La storia si divide abbastanza nettamente in due parti, ognuna delle quali segue principalmente una delle due protagoniste.
Inanna è un personaggio molto interessante, la sua vendetta un viaggio coinvolgente; purtroppo la caratterizzazione degli altri personaggi che si muovono intorno a lei non è altrettanto approfondita; alla stessa maniera Ambròse risulta un po’ più vivida fra personaggi relativamente piatti, ma lei risulta comunque meno interessante della Dea.
La scrittura è il punto debole del romanzo: ci sono parecchi errori grammaticali e refusi, il vasto utilizzo di espressioni sumeriche rende la lettura un po’ stentata e ci fa estraniare dagli avvenimenti e lo stile semplice non riesce a trasmettere a pieno il messaggio della storia; la prima parte, in particolare, può risultare piuttosto confusionaria, e anche un po’ difficile da seguire.
Questo primo romanzo è sicuramente un inizio interessante, specialmente per la storia originale e poco conosciuta che tratta.
È una lettura abbastanza scorrevole, che si legge in poco tempo e spinge il lettore a voler proseguire con la serie.
Con un buon lavoro di editing l’autrice riuscirà sicuramente a creare una serie intrigante.
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August 3, 2023
L’ANNO DELLE PAROLE RITROVATE – BEA BUOZZI

Voto: 7/10
Edito: Morellini
Da Palazzo Ranieri, in corso Buenos Aires a Milano, al ristorante Macondo, seguiamo le vicende dei personaggi di questo romanzo: ci sono Sofia ed Edoardo, che si sono incontrati su Tinder e cominciano l’anno nuovo con la nascita del piccolo Lucio; c’è Maurizio, lo chef del ristorante; c’è Diana, figlia di Regina, una donna completamente devota alla monarchia inglese; ci sono Bea e Buk, con il chihuahua Rimbaud, e un segreto nascosto nel solaio; c’è Bronte e la sua mania di collezionare matrimoni; c’è Agnes, l’inquilina catalana; c’è Oreste, il portinaio tuttofare; la vedova Merlizzi e la sua gatta Papillon, una donna amante dei pettegolezzi ma sempre pronta ad aprire il suo cuore e la sua casa a chi ne ha bisogno.
Una comitiva unita e variopinta, che si aggira fra le strade di Milano e i piatti del Macondo, per affrontare insieme un nuovo anno.
Prima o poi imparerò a leggere le sinossi dei libri prima di acquistarli: se lo avessi fatto con questo libro, avrei scoperto che è il continuo di un altro romanzo, “L’anno dei nuovi inizi”, e tutto sarebbe stato più semplice.
Non che sia necessario leggere il primo libro per poter comprendere questo, ma all’inizio i personaggi sembrano pioverci addosso, con tutti i loro nomi e le loro storie, senza una vera introduzione, e le cose si fanno un po’ confusionarie per chi ha saltato il primo capitolo.
Questo romanzo racconta un anno intero di vita milanese, da gennaio a dicembre, attraversando tutte le stagioni e tutte le tappe che hanno caratterizzato il nostro 2022: dal covid alla guerra, dalla scomparsa della regina al nuovo re, da celebri decessi a eventi memorabili.
È un modo simpatico e leggero per riguardare l’anno passato e riflettere su tutti i suoi avvenimenti, per osservare le mille sfaccettature di una comunità e concentrarci su ciò che ci rende umani.
I personaggi di palazzo Ranieri sono simpatici e pronti ad affrontare tutto ciò che si para loro davanti (anche se le loro voci tendono un po’ a mescolarsi fra loro, senza una particolare ad uscire davvero dal coro).
Con toni ironici e mai pesanti, seguiamo le loro vite e i piccoli misteri che regnano all’interno del palazzo.
È una lettura leggera, adatta per l’estate, che riassume gli eventi principali dell’anno appena trascorso, magari anche qualche dettaglio che abbiamo dimenticato, e dipinge un quadro multiculturale e sfaccettato di una Milano che ha dovuto affrontare molte difficoltà durante gli ultimi anni, ma che ne è uscita comunque forte e arricchita dalle speranze dei suoi abitanti.
Scorrevole e piacevole, accompagna con toni allegri e leggeri qualche torrida giornata estiva.
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August 1, 2023
NIENTE DI VERO – VERONICA RAIMO

Voto: 7/10
Edito: Einaudi
Una ragazza come tante, che vive a Roma con la sua famiglia: un fratello definito genio già da piccolo, una madre onnipresente e assillante, un padre ossessionato dall’igiene e dalla costruzione di muri per suddividere la piccola casa in tante piccole stanze.
Il rapporto con i parenti vicini e lontani, i primi amori e le amicizie, i viaggi, il lavoro, l’arte e il sesso, tutto si mescola a formare una vita vera…ma non troppo.
Il tratto principale di questo romanzo è il tono ironico di Raimo, che cerca di infondere un po’ di leggerezza anche alle parti più serie e di strapparci sempre almeno un sorriso.
Dico “cerca” perché ovviamente non ci riesce sempre.
Ci riesce spesso.
A volte.
Lo spirito di questo romanzo è definito “dissacrante come quello di Fleabag”, ed è probabilmente il motivo principale per cui ho deciso di leggerlo.
Ma di Fleabag non ha niente.
Nell’opera praticamente perfetta di Phoebe Waller-Bridge, la protagonista vive una vita disastrata e sofferta, e se da una parte è impossibile non ridere a quelle battute che puntano a scandalizzare e innervosire, dall’altra ci strappa il cuore dal petto e ci fa annegare nel suo dolore, in un equilibrio perfetto.
L’opera di Raimo, al massimo, ci fa sorridere, sbuffiamo una mezza risata, scrolliamo un po’ la testa.
Abbastanza interessanti le figure dei genitori, con le loro ansie e paranoie e difetti, il loro rapporto osservato dagli occhi di una figlia.
Sembra la traduzione italiana, un po’ smorzata e sottotono, di un’opera inglese molto più divertente.
La storia stessa, i dialoghi e i pensieri, raccontati in modo chiaro e diretto, senza troppi giri di parole, purtroppo non mi hanno colpito nel profondo, l’ironia non viene usata nella maniera più brillante possibile, non riesce a far ragionare fra le risate, non spinge a riflettere sul dolore della vita e a chiederci cosa di quel dolore ci spinga comunque a ridere.
È una storia un po’ piatta, con alcuni eventi simpatici (principalmente all’inizio del romanzo, poi scema lentamente) ma poco credibili, che resta in superficie e, sinceramente, dimenticherò molto presto.
Per me è il primo romanzo di Raimo, e non dico che sia stata una pessima lettura, ma neanche una scoperta sconvolgente.
Capisco come possa aver vinto il premio Strega giovani, ma non capisco del tutto come possa emozionare davvero gli adulti.
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July 30, 2023
LA VALLE DEI FIORI – NIVIAQ KORNELIUSSEN

Voto: 8/10
Edito: Iperborea
La protagonista di questo romanzo è giovane, vive a Nuuk, frequenta da un po’ una ragazza e sta per trasferirsi in Danimarca, dove frequenterà l’università.
La sua sembra una vita abbastanza tranquilla, almeno finché le cose non iniziano a peggiorare: ad Aarhus non riesce ad ambientarsi e a fare amicizia con i suoi compagni d’università, e percepisce il peso dei loro sguardi giudicanti, delle loro malcelate cattive opinioni riguardo ai groenlandesi; sente la mancanza fisica di Maliina, la sua ragazza, e commette degli errori alla ricerca di un’intimità che sente di aver perduto; quando deve raggiungere Maliina nella Groenlandia orientale perché una sua cugina si è suicidata, i pensieri si fanno sempre più neri e vorticosi, e lei si chiude sempre di più in sé stessa, e sogna di essere sepolta nella Valle dei Fiori.
Un racconto crudo, onesto, diretto e pungente.
Definito “erotico”, e per questo ho tentennato all’idea di iniziarlo.
Ma per fortuna ho voluto dargli una possibilità.
C’è dell’erotismo, certo, ma non è il punto focale del romanzo: è una storia di abbandono, di solitudine, di diversità, di incomprensioni, di salvezza perduta.
La protagonista è circondata dalla morte, anche perché la Groenlandia è uno dei Paesi con il più alto tasso di suicidi al mondo, e tutto il romanzo mostra con dolore e rabbia come, soprattutto i giovani, vengano quasi abbandonati a se stessi, ad una fine senza scampo.
E mentre lei tenta di capire perché la morte dilaga in questa maniera nel suo Paese, tenta in tutti i modi di restare aggrappata alla vita: con lo studio, con la famiglia, con la sua ragazza (e il sesso), con degli sconosciuti (e il sesso).
Quindi sì, ha un aspetto erotico, che però va scemando con il sopraggiungere del buio.
Capiamo abbastanza in fretta che le cose non finiranno bene, perché c’è un’aria di finalità, di inevitabilità.
Non c’è un solo evento che fa precipitare tutto, ma le cose si accumulano e crescono e deragliano e vanno fuori strada, conducendo la protagonista a quel finale sì, quasi annunciato, ma che fino a cinque pagine dall’epilogo sembra quasi evitabile. Ed è straziante.
Importante è il tema della diversità: è il suo essere groenlandese a renderla diversa, a farla sentire diversa, a far sì che tutti gli altri la trattino in maniera diversa.
Razzismo, identità nazionale e personale, omofobia interiorizzata e bullismo, tutto si mescola, con un forte senso di abbandono e vuoto.
Il suo stesso corpo sembra cambiare, il modo in cui ne percepisce il peso e a volte anche il colore o l’odore, e come inizialmente lo definisca “leggero” e poi “pesante”, fino a che alla fine ammette di “non poter più vivere nella propria pelle”.
I personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto la protagonista, sono vivi e vibranti, sono reali e taglienti, e portano alla luce un modo di parlare aperto e diretto, un modo di pensare che tenta di ribellarsi agli strascichi postcoloniali, che cerca il riscatto e la rinascita, ma si perde in se stesso.
La costruzione stessa del romanzo ci fa capire come le cose non potessero andare altrimenti: il romanzo è diviso in tre sezioni principali (“Loro”, “Tu” e “Io”) e in ognuna di queste ci sono i capitoli, a partire dal 45 e si muovono a ritroso fino al primo numero, all’uno, a quell’unico.
Ogni capitolo è accompagnato da poche parole o qualche frase, ognuna a descrivere un suicidio, a raccontare una storia di morte con poche pennellate, con lo sguardo che si fa sempre più focalizzato. In “Loro” si parla di persone altre, estranee, di questi “loro” e di come sono terminate le loro esistenze; in “Tu” è qualcuno che è rimasto a parlare a chi non c’è più, raccontandogli cosa si è lasciato alle spalle; in “io” seguiamo gli ultimi pensieri prima della morte o quelli che la seguono, li leggiamo come se fossero nostri, senza pace.
La Valle dei Fiori è una valle piena di fiori di plastica, un limbo in cui si perdono coloro che non riescono a raggiungere il luogo a cui sono destinati, ed è l’immagine perfetta per descrivere la storia della protagonista, persa in questa terra, senza meta e senza un punto fermo.
Un romanzo che non pensavo mi sarebbe piaciuto, e che invece mi ha colpito, ripetutamente, mostrandomi tante cose che non conoscevo, dal modo di esprimersi dei groenlandesi ad alcune delle loro credenze, dal loro modo di vivere al loro modo di morire.
Il tutto raccontato con uno stile schietto, che ti colpisce come una ventata in pieno volto, ma che nasconde immagini più dolci e malinconiche, quasi struggenti.
Una lettura che critica, e accusa, e chiede aiuto. Che allunga la mano, in cui stringe un fiore.
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July 26, 2023
COUNTRY ZOMBIE APOCALYPSE – L. FILIPPO SANTANIELLO

Edito: Delos Digital
Ringrazio Filippo per avermi inviato una copia del suo romanzo!
Retino da pesca, forcone e troncarami: gli attrezzi del mestiere di Al Crepuscolo, quindicenne esperto in ritornanti.
Tutto è iniziato con la diffusione di un virus, quindi la creazione di un vaccino che uccide chiunque decida di iniettarselo e il conseguente ritorno dei morti, bè non-morti, in cerca di carne fresca e sangue caldo.
Alessandro Crepascoli, adolescente con la passione per il cinema e la letterature dell’orrore, insieme a nonno Igino, ha deciso di creare un servizio d’emergenza per aiutare i sopravvissuti: nonna Clotilde si occupa del centralino e i due dell’Apocalisse Zombie.
E così, quando ricevono la telefonata del parroco, assediato dai ritornanti a casa dei Pongelli, devono tirare fuori le armi pesanti e gettarsi nella mischia.
Un racconto breve e leggero, che punta ad intrattenere.
La scrittura di Santaniello è semplice e fluida, ed aiuta la storia a scorrere rapidamente.
I personaggi hanno dei tratti distintivi che li rendono particolari e simpatici, e non possiamo che fare il tifo per loro.
Vengono toccati diversi temi, e il primo che salta all’occhio è quello riguardante il vaccino (cari no-vax, questo racconto vi piacerebbe moltissimo!), anche se quello più “oscuro” è sicuramente il breve paragrafo riguardante fratel Gerardo (SPOILER ci sono cose di cui non mi piace leggere: splatter e violenza possono passare, ma gli abusi sui cadaveri sono un po’ oltre il mio limite personale SPOILER).
Altra nota negativa, il definire Ivo un “ritardato” (nel 2023 ancora non sappiamo usare i termini giusti) e il continuo tartassamento umiliante delle sue condizioni…il racconto sarebbe stato simpatico anche senza, o forse di più.
In generale è una lettura breve e carina, che riesce a coinvolgere il lettore e ci lascia un po’ sulle spine: quali altre avventure affronterà questa strana squadra di cacciatori di ritornanti?
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July 25, 2023
NUOVO TITOLO PER FANUCCI EDITORE
Salve a tutti!
Oggi ho il piacere di presentarvi un nuovo titolo edito Fanucci, che mi è stato gentilmente inviato dall’editore.
BROKEN MONSTERS – LAUREN BEUKES
La detective Gabriella Versado ha visto molti cadaveri. Ma questo è unico anche per gli standard di Detroit: per metà ragazzo e per metà cervo, fusi insieme. Con la scoperta di cadaveri sempre più strani e inquietanti, come farà la città resistere a una realtà che si sta già lacerando? Se siete Layla, la figlia adolescente secchiona del detective Versado, inizierete un pericoloso flirt con un potenziale predatore online. Se siete il disperato giornalista freelance Jonno, farete di tutto per ottenere l’esclusiva su una storia sconvolgente. Se invece siete Thomas Keen, conosciuto come TK, farete il possibile per tenere al sicuro la vostra famiglia e stanare quel mostro ossessionato dal desiderio di rimodellare brutalmente il resto del mondo. Se il bestseller internazionale di Lauren Beukes Shining Girls – Ragazze eccellenti era un viaggio nel passato costellato da salti nel tempo, Broken Monsters è un thriller che ridefinisce il genere: città distrutte, sogni infranti e persone spezzate che cercano di ricomporsi.

BIO: Lauren Beukes è un’autrice sudafricana. Esordisce nel catalogo di Fanucci con Un mondo di donne cui fa seguito Shining Girls – Ragazze eccellenti, da cui è stata tratta una serie tv disponibile per Apple TV. Di prossima pubblicazione in questa collana i suoi romanzi Zoo City e Moxyland. È anche autrice di fumetti, sceneggiatrice, giornalista e documentarista e le sue opere sono state pubblicate in 24 Paesi. Ha vinto premi come l’Arthur C. Clarke, il prestigioso premio della University of Johannesburg, l’August Derleth Award, lo Strand Critics Choice Award e l’RT Thriller of the Year. È stata premiata nel parlamento del Sudafrica e più recentemente ha vinto per il suo lavoro nel campo della scrittura creativa il premio Mbokodo del dipartimento delle Arti e della Cultura, che celebra il ruolo della donna nell’arte. Vive a Londra con la figlia teenager e due gatti. Broken Monsters è il suo terzo romanzo a entrare nel catalogo Fanucci Editore.
Non ho ancora letto nulla di questa autrice, ma ho avuto il piacere di vedere la serie tv tratta dal suo romanzo “Shining girls”, quindi ho grandi aspettative per questo romanzo.
Questo titolo sarà disponibile nelle librerie e negli store online dal 28/07.
Non vedo l’ora di leggerlo e parlarne con voi.
Presto la recensione.
– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1384=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1384").classList.add("av-review-submitted")L'articolo NUOVO TITOLO PER FANUCCI EDITORE proviene da Lego, Legimus.


