Rachele Riccetto's Blog, page 23
July 30, 2023
LA VALLE DEI FIORI – NIVIAQ KORNELIUSSEN

Voto: 8/10
Edito: Iperborea
La protagonista di questo romanzo è giovane, vive a Nuuk, frequenta da un po’ una ragazza e sta per trasferirsi in Danimarca, dove frequenterà l’università.
La sua sembra una vita abbastanza tranquilla, almeno finché le cose non iniziano a peggiorare: ad Aarhus non riesce ad ambientarsi e a fare amicizia con i suoi compagni d’università, e percepisce il peso dei loro sguardi giudicanti, delle loro malcelate cattive opinioni riguardo ai groenlandesi; sente la mancanza fisica di Maliina, la sua ragazza, e commette degli errori alla ricerca di un’intimità che sente di aver perduto; quando deve raggiungere Maliina nella Groenlandia orientale perché una sua cugina si è suicidata, i pensieri si fanno sempre più neri e vorticosi, e lei si chiude sempre di più in sé stessa, e sogna di essere sepolta nella Valle dei Fiori.
Un racconto crudo, onesto, diretto e pungente.
Definito “erotico”, e per questo ho tentennato all’idea di iniziarlo.
Ma per fortuna ho voluto dargli una possibilità.
C’è dell’erotismo, certo, ma non è il punto focale del romanzo: è una storia di abbandono, di solitudine, di diversità, di incomprensioni, di salvezza perduta.
La protagonista è circondata dalla morte, anche perché la Groenlandia è uno dei Paesi con il più alto tasso di suicidi al mondo, e tutto il romanzo mostra con dolore e rabbia come, soprattutto i giovani, vengano quasi abbandonati a se stessi, ad una fine senza scampo.
E mentre lei tenta di capire perché la morte dilaga in questa maniera nel suo Paese, tenta in tutti i modi di restare aggrappata alla vita: con lo studio, con la famiglia, con la sua ragazza (e il sesso), con degli sconosciuti (e il sesso).
Quindi sì, ha un aspetto erotico, che però va scemando con il sopraggiungere del buio.
Capiamo abbastanza in fretta che le cose non finiranno bene, perché c’è un’aria di finalità, di inevitabilità.
Non c’è un solo evento che fa precipitare tutto, ma le cose si accumulano e crescono e deragliano e vanno fuori strada, conducendo la protagonista a quel finale sì, quasi annunciato, ma che fino a cinque pagine dall’epilogo sembra quasi evitabile. Ed è straziante.
Importante è il tema della diversità: è il suo essere groenlandese a renderla diversa, a farla sentire diversa, a far sì che tutti gli altri la trattino in maniera diversa.
Razzismo, identità nazionale e personale, omofobia interiorizzata e bullismo, tutto si mescola, con un forte senso di abbandono e vuoto.
Il suo stesso corpo sembra cambiare, il modo in cui ne percepisce il peso e a volte anche il colore o l’odore, e come inizialmente lo definisca “leggero” e poi “pesante”, fino a che alla fine ammette di “non poter più vivere nella propria pelle”.
I personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto la protagonista, sono vivi e vibranti, sono reali e taglienti, e portano alla luce un modo di parlare aperto e diretto, un modo di pensare che tenta di ribellarsi agli strascichi postcoloniali, che cerca il riscatto e la rinascita, ma si perde in se stesso.
La costruzione stessa del romanzo ci fa capire come le cose non potessero andare altrimenti: il romanzo è diviso in tre sezioni principali (“Loro”, “Tu” e “Io”) e in ognuna di queste ci sono i capitoli, a partire dal 45 e si muovono a ritroso fino al primo numero, all’uno, a quell’unico.
Ogni capitolo è accompagnato da poche parole o qualche frase, ognuna a descrivere un suicidio, a raccontare una storia di morte con poche pennellate, con lo sguardo che si fa sempre più focalizzato. In “Loro” si parla di persone altre, estranee, di questi “loro” e di come sono terminate le loro esistenze; in “Tu” è qualcuno che è rimasto a parlare a chi non c’è più, raccontandogli cosa si è lasciato alle spalle; in “io” seguiamo gli ultimi pensieri prima della morte o quelli che la seguono, li leggiamo come se fossero nostri, senza pace.
La Valle dei Fiori è una valle piena di fiori di plastica, un limbo in cui si perdono coloro che non riescono a raggiungere il luogo a cui sono destinati, ed è l’immagine perfetta per descrivere la storia della protagonista, persa in questa terra, senza meta e senza un punto fermo.
Un romanzo che non pensavo mi sarebbe piaciuto, e che invece mi ha colpito, ripetutamente, mostrandomi tante cose che non conoscevo, dal modo di esprimersi dei groenlandesi ad alcune delle loro credenze, dal loro modo di vivere al loro modo di morire.
Il tutto raccontato con uno stile schietto, che ti colpisce come una ventata in pieno volto, ma che nasconde immagini più dolci e malinconiche, quasi struggenti.
Una lettura che critica, e accusa, e chiede aiuto. Che allunga la mano, in cui stringe un fiore.
Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:
(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)
– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1395=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1395").classList.add("av-review-submitted")L'articolo LA VALLE DEI FIORI – NIVIAQ KORNELIUSSEN proviene da Lego, Legimus.
July 26, 2023
COUNTRY ZOMBIE APOCALYPSE – L. FILIPPO SANTANIELLO

Edito: Delos Digital
Ringrazio Filippo per avermi inviato una copia del suo romanzo!
Retino da pesca, forcone e troncarami: gli attrezzi del mestiere di Al Crepuscolo, quindicenne esperto in ritornanti.
Tutto è iniziato con la diffusione di un virus, quindi la creazione di un vaccino che uccide chiunque decida di iniettarselo e il conseguente ritorno dei morti, bè non-morti, in cerca di carne fresca e sangue caldo.
Alessandro Crepascoli, adolescente con la passione per il cinema e la letterature dell’orrore, insieme a nonno Igino, ha deciso di creare un servizio d’emergenza per aiutare i sopravvissuti: nonna Clotilde si occupa del centralino e i due dell’Apocalisse Zombie.
E così, quando ricevono la telefonata del parroco, assediato dai ritornanti a casa dei Pongelli, devono tirare fuori le armi pesanti e gettarsi nella mischia.
Un racconto breve e leggero, che punta ad intrattenere.
La scrittura di Santaniello è semplice e fluida, ed aiuta la storia a scorrere rapidamente.
I personaggi hanno dei tratti distintivi che li rendono particolari e simpatici, e non possiamo che fare il tifo per loro.
Vengono toccati diversi temi, e il primo che salta all’occhio è quello riguardante il vaccino (cari no-vax, questo racconto vi piacerebbe moltissimo!), anche se quello più “oscuro” è sicuramente il breve paragrafo riguardante fratel Gerardo (SPOILER ci sono cose di cui non mi piace leggere: splatter e violenza possono passare, ma gli abusi sui cadaveri sono un po’ oltre il mio limite personale SPOILER).
Altra nota negativa, il definire Ivo un “ritardato” (nel 2023 ancora non sappiamo usare i termini giusti) e il continuo tartassamento umiliante delle sue condizioni…il racconto sarebbe stato simpatico anche senza, o forse di più.
In generale è una lettura breve e carina, che riesce a coinvolgere il lettore e ci lascia un po’ sulle spine: quali altre avventure affronterà questa strana squadra di cacciatori di ritornanti?
Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:
(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)
– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1391=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1391").classList.add("av-review-submitted")L'articolo COUNTRY ZOMBIE APOCALYPSE – L. FILIPPO SANTANIELLO proviene da Lego, Legimus.
July 25, 2023
NUOVO TITOLO PER FANUCCI EDITORE
Salve a tutti!
Oggi ho il piacere di presentarvi un nuovo titolo edito Fanucci, che mi è stato gentilmente inviato dall’editore.
BROKEN MONSTERS – LAUREN BEUKES
La detective Gabriella Versado ha visto molti cadaveri. Ma questo è unico anche per gli standard di Detroit: per metà ragazzo e per metà cervo, fusi insieme. Con la scoperta di cadaveri sempre più strani e inquietanti, come farà la città resistere a una realtà che si sta già lacerando? Se siete Layla, la figlia adolescente secchiona del detective Versado, inizierete un pericoloso flirt con un potenziale predatore online. Se siete il disperato giornalista freelance Jonno, farete di tutto per ottenere l’esclusiva su una storia sconvolgente. Se invece siete Thomas Keen, conosciuto come TK, farete il possibile per tenere al sicuro la vostra famiglia e stanare quel mostro ossessionato dal desiderio di rimodellare brutalmente il resto del mondo. Se il bestseller internazionale di Lauren Beukes Shining Girls – Ragazze eccellenti era un viaggio nel passato costellato da salti nel tempo, Broken Monsters è un thriller che ridefinisce il genere: città distrutte, sogni infranti e persone spezzate che cercano di ricomporsi.

BIO: Lauren Beukes è un’autrice sudafricana. Esordisce nel catalogo di Fanucci con Un mondo di donne cui fa seguito Shining Girls – Ragazze eccellenti, da cui è stata tratta una serie tv disponibile per Apple TV. Di prossima pubblicazione in questa collana i suoi romanzi Zoo City e Moxyland. È anche autrice di fumetti, sceneggiatrice, giornalista e documentarista e le sue opere sono state pubblicate in 24 Paesi. Ha vinto premi come l’Arthur C. Clarke, il prestigioso premio della University of Johannesburg, l’August Derleth Award, lo Strand Critics Choice Award e l’RT Thriller of the Year. È stata premiata nel parlamento del Sudafrica e più recentemente ha vinto per il suo lavoro nel campo della scrittura creativa il premio Mbokodo del dipartimento delle Arti e della Cultura, che celebra il ruolo della donna nell’arte. Vive a Londra con la figlia teenager e due gatti. Broken Monsters è il suo terzo romanzo a entrare nel catalogo Fanucci Editore.
Non ho ancora letto nulla di questa autrice, ma ho avuto il piacere di vedere la serie tv tratta dal suo romanzo “Shining girls”, quindi ho grandi aspettative per questo romanzo.
Questo titolo sarà disponibile nelle librerie e negli store online dal 28/07.
Non vedo l’ora di leggerlo e parlarne con voi.
Presto la recensione.
– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1384=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1384").classList.add("av-review-submitted")L'articolo NUOVO TITOLO PER FANUCCI EDITORE proviene da Lego, Legimus.
July 23, 2023
SILO 1: WOOL – HUGH HOWEY

Voto: 8/10
Edito: (Fabbri) Fanucci
La Terra è diventata un luogo inospitale e tutta l’umanità è racchiusa in un gigantesco silo sotterraneo.
La superficie del pianeta è brulla e devastata, l’aria è tossica e mortale.
Un enorme schermo, la Vista, situato ai piani alti del silo, consente alle persone di osservare il mondo esterno, in tutta la sua vacuità, fino ai distanti resti decadenti di una città abbandonata che si profilano all’orizzonte.
Ma la telecamera che permette di osservare il mondo deve essere pulita ciclicamente, per rimuovere la polvere e la ruggine; la Pulizia viene utilizzata come punizione per chi non rispetta le regole del Silo, perché le tute per l’esterno permettono di sopravvivere soltanto per pochi minuti, prima che le scorie uccidano i malcapitati.
E così, quando lo sceriffo Holston chiede di poter uscire, proprio come aveva fatto la moglie pochi anni prima, le cose iniziano a precipitare.
Il suo incarico viene passato a Juliette, un tecnico specializzato del reparto macchine, che si ritroverà presto in un intrico ben più grande di lei.
Perché Holston ha deciso di morire?
Perché i cadaveri cominciano ad aumentare, creando scompiglio nella comunità?
Qual è il segreto che minaccia la stabilità del Silo?
Qual è la verità?
Ho scoperto l’esistenza di questo romanzo dopo aver visto i primi episodi della serie tv che ne è stata tratta, e ho capito subito che la storia mi sarebbe piaciuta.
La scrittura di Howey è scorrevole, pulita, coinvolgente, rapida (forse anche un po’ troppo in alcuni passaggi), accattivante.
La trama è ricca di avvenimenti, senza un attimo di tregua.
Il personaggio principale è sicuramente Juliette, anche se il suo non è l’unico punto di vista che ci ritroviamo a seguire.
In realtà il romanzo è costituito da una serie di novelle, che sono poi state racchiuse a formare un unico volume, e si sente.
Questo credo sia il problema principale: ogni novella è breve e tenta di racchiudere quante più informazioni possibili, ma così finisce per affrontare troppo velocemente e quasi superficialmente molti dei problemi che incontrano i personaggi, giungendo spesso ad una rapida risoluzione; alla stessa maniera, i personaggi non vengono approfonditi del tutto, ma conosciamo soltanto le loro caratteristiche principali, un po’ stereotipate.
(Ps. Lukas che dice alla madre di essersi trovato una fidanzata dopo un paio di chiacchierate con Juliette…cioè, siamo tutti innamorati di Juliette e della sua forza, però stai calmo ragazzo!)
Nonostante questo, è una storia ben costruita, che sale e scende lungo gli infiniti gradini del silo, e ci fa immergere completamente in quest’ambiente claustrofobico e costringente: dai piani delle miniere e del reparto meccanica, a quello dell’IT e del comando, dagli allevamenti agli orti idroponici, la struttura di questo mondo sembra reale e sostenibile.
Ovviamente, ad aleggiare su tutto, c’è sempre la domanda: che cos’è successo al mondo?
Non ci viene fornita una risposta vera e propria, più che altro un accenno, che ci permette di ragionare sullo scarso valore che viene spesso attribuito alle vite umane: l’importante è che i pochi prescelti sopravvivano.
I complotti che vengono svelati lentamente (tranne quello del visore, risolto in 7 secondi netti) sono interessanti e credibili, costruiti strato su strato fino a riempire completamente il silo, cancellando il passato dell’umanità e costruendo una realtà alternativa, dove il silo è il mondo intero e l’unica cosa da preservare.
Mi è piaciuta molto l’immagine degli esseri umani come chicchi di grano stipati in un silo per superare i tempi bui, e il pericolo che le riserve del mondo comincino a marcire dall’interno.
È stata una lettura davvero piacevole ed interessante, coinvolgente, e alla fine del libro ero anch’io senza fiato per aver percorso mille volte tutti quei gradini.
Devo recuperare il prima possibile gli altri due volumi della trilogia.
Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:
(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)
– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1377=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1377").classList.add("av-review-submitted")L'articolo SILO 1: WOOL – HUGH HOWEY proviene da Lego, Legimus.
July 19, 2023
LAPVONA – OTTESSA MOSHFEGH

Voto: 6/10
Edito: Penguin Press / Feltrinelli
Lapvona è un villaggio di ispirazione medievale, ed è proprio qui che si svolgono i fatti narrati in questo romanzo, nell’arco di un anno.
Gli abitanti vivono in povertà, sono persone timorate di Dio e lavorano duramente per il signore feudale che vive nella grande tenuta in cima alla collina, Villiam. Marek, un ragazzo storpio dalla nascita, viene costantemente maltrattato dal padre Jude, il pecoraio del paese, che lo incolpa per la morte della madre, spirata dandolo alla luce.
Un giorno Marek incontra Jacob, il figlio di Villiam, e lo convince a seguirlo in cima ad un’altura per andare a caccia di uccelli; ed è proprio qui che, un po’ per gioco e un po’ per colpa di qualcosa di oscuro che vive dentro di lui, Marek causa “accidentalmente” la morte di Jacob, mettendo così in moto una sequenza di eventi che lo porteranno dove mai si sarebbe immaginato.
Durante questo anno, siccità e carestia si abbattono su Lapvona, portando alla luce gli aspetti più oscuri del genere umano.
Io e Ottessa abbiamo un problema di base: credo che la sua sia una prosa affascinante ed accattivante ed avvincente? Assolutamente sì. Le storie che scrive nei suoi romanzi sono all’altezza della sua penna? No, direi proprio di no.
Ottessa Moshfegh può parlare di nulla (vedi “Il mio anno di riposo e oblio” di cui non ho ancora pubblicato una recensione perché CI STO ANCORA RIFLETTENDO DOPO 8 MESI) o di una sequenza infinita di eventi più o meno scioccanti (vedi questo romanzo), e la sua scrittura risulta sempre forte, sicura, coinvolgente; ha uno stile distaccato che però funziona benissimo, facendo scivolare il lettore in un vortice sempre più costringente, che rende la lettura un vero piacere.
Le sue storie, però, non hanno la stessa forza, non stanno al passo con la sua penna, ed è una cosa che non sopporto.
So che leggendo un libro di Moshfegh riuscirò a perdermi fra le sue parole, ma so anche che ne uscirò dall’altra parte senza niente di eccezionale.
La storia di questo romanzo è sicuramente interessante, costellata da una moltitudine di eventi e da molti personaggi: Marek e i suoi complessi, la paura dell’abbandono e il desiderio di essere amato; Villiam è la rappresentazione della povertà intellettuale e spirituale di chi è talmente ricco da credersi un dio; Ina, la balia del paese, in grado di comunicare con la natura e paragonabile quasi ad una strega delle favole; Agata, che poverina vorrebbe soltanto una vita di pace e continua a vivere male e a morire peggio; il prete Barnaba e le sue menzogne, che nascondono la sua indifferenza.
La religione gioca un ruolo molto importante in tutta la storia, e mentre Moshfegh dipinge questo quadro dai tratti scuri per criticare la società moderna e i super-ricchi, lo sfruttamento dei più poveri e il bigottismo, e portare alla luce la vera mostruosità che si nasconde nel cuore dell’umanità, mi sono chiesta: “…sì ma, quindi?”
Non c’è niente di davvero innovativo nei messaggi che l’autrice vuole trasmettere, che “finge di nascondere” fra simbolismi così evidenti da essere quasi pesanti; ho trovato le scene che molti hanno definito “crude e disturbanti” come delle semplici trovate, neanche troppo ingegnose, per cercare di sconvolgere e colpire il lettore, ma che risultano piatte e semplicemente fini a sé stesse.
– Un uomo ricco che richiede cose assurde e disgustose alla servitù? Scioccante.
– Persone poverissime che muoiono di fame ed arrivano a compiere cose orribili? Incredibile.
– Violenza sulle donne in un periodo medioevale? Sconcertante non lo sarebbe neanche al giorno d’oggi.
Non c’è niente di nuovo, non c’è niente di sconvolgente, non c’è niente di emozionante o davvero profondo. Leggo una serie di avvenimenti, seguo i personaggi nelle loro storie, e alla fine non mi importa davvero di cosa capita loro.
Eppure Ottessa ha tra le mani un talento davvero non indifferente, che potrebbe utilizzare per scrivere vere e proprie opere d’arte.
Il fatto che leggere le sue opere mi riempia sempre di un’energia vibrante è la prova più chiara, per me, del suo talento come scrittrice; il fatto, però, che ogni sua storia non riesca mai ad arrivare fino in fondo ma finisca per scivolare via senza lasciare grandi emozioni è la prova più chiara di quanto non sia ancora arrivata al suo massimo come narratrice.
Ottessa, io credo in te, e ci riproveremo. Ma per me questo Lapvona è quasi un no.
Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:
(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)
– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1373=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1373").classList.add("av-review-submitted")L'articolo LAPVONA – OTTESSA MOSHFEGH proviene da Lego, Legimus.
July 16, 2023
LA SETTIMANA BIANCA – EMMANUEL CARRèRE

Voto: 8/10
Edito: Adelphi
A causa di un incidente terribile in cui ha perso la vita una scolaresca, Nicolas compie in macchina con suo padre il viaggio che lo porta allo chalet in cui trascorrerà la settimana bianca con i suoi compagni di scuola, fra giochi e corsi di sci, divertimento e avventure.
Questo è quello che ci si aspetterebbe normalmente, ma sin dall’inizio capiamo che in questo quadro c’è qualcosa di diverso.
Il padre di Nicolas appare inizialmente più apprensivo del normale, protettivo, un po’ un maniaco del controllo. E Nicolas non è il tipico adolescente prepuberale: è più chiuso dei suoi compagni, più timido, e la sua immaginazione fervida lo spinge ad aspettarsi i risvolti più negativi da ogni situazione, a creare scenari terribili nella propria mente, incidenti, rapimenti e sofferenze di vario tipo.
Seguendo la linea dei suoi pensieri, scopriamo che Nicolas ha la passione per le storie horror, che legge di nascosto, e vediamo un altro lato di suo padre, il modo in cui controlla suo figlio attraverso ansia e paura.
Ed è proprio l’ansia che, sin dalle prime pagine, prima in sordina e poi sempre più forte, si fa strada anche dentro di noi.
Perché gli eventi iniziano abbastanza normalmente, ma dal momento in cui Nicolas dimentica lo zaino nella macchina del padre e nessuno ha un modo per contattarlo, lui comincia a preoccuparsi per come potrebbero andare le cose, e la storia precipita.
La scomparsa di un bambino di nove anni segna l’inizio della fine.
Un romanzo breve, che si legge tutto d’un fiato.
Non solo perché riempie poco più di 130 pagine, ma per il vortice di angoscia in cui ci trascina, in un viaggio senza scampo.
La storia, raccontata attraverso gli occhi e i pensieri di un bambino di 9 anni, si dipana di fronte a noi fra gli avvenimenti reali e l’immaginazione di Nicolas, confondendo noi e lui, e alla fine non sappiamo più quale dei due mondi sia più terrificante.
Da un vago sentore di disagio iniziale, all’ansia e alla paura, con tensione sempre crescente, leggiamo il terrore perfetto di una storia allucinante.
Una storia di fantasia, certo, a differenza de “L’avversario”, ma che riesce a prenderci per la gola e a scuoterci nel profondo.
La prosa di Carrère è una questione a parte: ci fa affogare in questo flusso ininterrotto di pensieri, paure, angosce, ci sommerge con le sue frasi lunghe e piene di subordinate, annaspiamo precipitando verso la fine della frase, guidati sempre dalla sovrabbondanza di virgole, che come argini ci spingono verso la nostra destinazione.
Utilizza le parole per scavare nella mente del protagonista e dei lettori parimenti, ci guida in un viaggio di sogni e ricordi, incubi e pensieri macabri.
Un velo bianco, immacolato come la neve, si stende su tutta la storia, neanche una goccia di sangue a sporcarlo, ma l’ombra del terrore avanza vestendo i panni dell’uomo qualunque.
Soprannominato “il libro dell’ansia”, lo consiglio a tutti.
Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:
(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)
– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1370=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1370").classList.add("av-review-submitted")L'articolo LA SETTIMANA BIANCA – EMMANUEL CARRèRE proviene da Lego, Legimus.
July 14, 2023
IL PRIMO ROMANZO DI FRANCESCO LOMBARDO
Salve a tutti!
Oggi ho il piacere di presentarvi il primo romanzo di Francesco Lombardo, che mi è stato gentilmente inviato dall’autore, pubblicato a maggio 2023.

Una storia d’amore tra Lucia e Federico scritta in stile diario personale. Due cuori in un momento difficile della loro vita, alternano momenti di passione e tenerezza ad insicurezze e debolezze in cui le paure della mente prendono il sopravvento sui desideri del cuore. Lei cassiera di un supermercato, lui uomo in divisa, sembrano completarsi perfettamente. Nel testo sono presenti pensieri, poesie e riflessioni personali dell’autore sul complesso sentimento dell’amore, come potenziale spunto di riflessione del lettore.

BIO: L’autore Francesco Lombardo è nato a Palermo nel novembre del 1979. Ha frequentato studi tecnici e vissuto a Palermo fino all’età di 22 anni, dove ha avuto modo di approfondire la sua passione per la musica e la poesia, che ha sempre conservato per sé e all’età di 22 anni si trasferisce a Milano per lavoro.
Artista poliedrico, poeta e scrittore. Anche se la sua indole è quella di comunicare tramite la poesia contemporanea, percorre viaggi nella propria anima per poi tradurre in parole ciò che vede, sente e vive.
Ha partecipato ad una competizione regionale per il quale ha vinto un premio ex aequo con la sua poesia “Furmini” in lingua siciliana.
Non vedo l’ora di leggere questa storia e di parlarne con voi.
Presto la recensione!
– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1366=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1366").classList.add("av-review-submitted")L'articolo IL PRIMO ROMANZO DI FRANCESCO LOMBARDO proviene da Lego, Legimus.
July 13, 2023
QI RADIO2 FUERTE – MATTEO CINI

Edito: Porto Seguro
Ringrazio Matteo per avermi inviato una copia del suo romanzo!
Immaginate un lungo viaggio in macchina, magari di notte, su di una strada vuota, l’aria calda che entra dal finestrino, ed una voce alla radio che parla: questo libro scorre via proprio così.
Un’autobiografia che non vuole raccontare soltanto gli eventi di una vita, ma far partecipare il lettore ad un viaggio interiore di chi tenta di comprendere qualcosa di sé stesso e del mondo.
Matteo ha 35 anni ed ha vissuto molte esperienze diverse, alcune tipiche della gioventù (dalla discoteca alla pallanuoto, dalle droghe alle nottate con gli amici) ed altre un po’ più particolari (la sua passione per il surf che l’ha portato in giro per il mondo, alla ricerca del divertimento e di quella pace interiore che sa trovare soltanto in mare).
Non amo particolarmente le autobiografie, lo ammetto, perché spesso gli autori sembrano in qualche modo osservare il lettore da un piedistallo che si sono creati da soli, ma Cini è riuscito a raccontare la sua vita con semplicità ed onestà, in qualunque ambito: da quello agonistico a quello scolastico, da quello amoroso a quello medico, senza mai tirarsi indietro.
Questo è un libro che si lascia leggere con estrema facilità, che scivola via come un’onda che non incontra alcuno scoglio sul suo cammino.
Dalle pagine Cini ci trasmette tutto il suo amore per la musica, da quando rincorreva i suoi dj preferiti da un locale all’altro a quando si è cimentato lui stesso come DJ emergente; tutto il suo amore per il mare, che dopo un decennio come bagnino lo chiama ancora a sé; tutto il suo amore per il surf, che gli ha permesso di visitare terre lontane e vicine, di conoscere persone nuove e ritrovarne di vecchie, di comprendersi un po’ meglio.
Scritto con tono bonario e con un accento fortemente toscano che risalta dalle pagine proprio come se lo sentissimo alla radio, forse avrebbe avuto bisogno di un minimo di editing in più, perché è vero che si legge praticamente come la trascrizione di un lungo discorso orale e si possono accettare colloquialismi e regionalismi, ma qualche errore grammaticale qua e là si poteva evitare (come si potevano evitare molto volentieri termini come “preda” quando si parla di ragazze con cui si passa una notte).
Resta comunque una lettura gradevole, che ci fa viaggiare letteralmente da un capo all’altro del mondo, lungo la costa toscana e in Sardegna, alla ricerca dell’onda perfetta e della pace interiore, con in testa un basso costante che fa da sottofondo e ci accompagna piacevolmente.
Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:
(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)
– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1362=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1362").classList.add("av-review-submitted")L'articolo QI RADIO2 FUERTE – MATTEO CINI proviene da Lego, Legimus.
July 9, 2023
I MIEI STUPIDI INTENTI – BERNARDO ZANNONI

Voto: 5/10
Edito: Sellerio
Archy è un cucciolo di faina, ha due sorelle e due fratelli, e vivono tutti insieme con la madre Annette.
Il cibo scarseggia nella tana, e solo il figlio più forte, Leroy, riesce ad aiutare sua madre nella caccia. Quando Archy tenta di contribuire e mostrarsi utile, finisce per cadere da un albero ed azzopparsi.
Allora la madre lo vende all’usuraio Solomon, la vecchia volpe che vive in cima alla collina, in cambio di una gallina e mezzo.
Inizia così una nuova vita per Archy, che impara a prendersi cura delle galline e a cucinare, a coltivare e ad occuparsi della tana. Ma la sua vita cambia definitivamente quando il vecchio Solomon gli parla di Dio, e gli insegna a leggere e a scrivere, utilizzando il Vecchio Testamento.
Archy così smette di essere un animale “che pensa soltanto al presente, e alla mera sopravvivenza”, ma viene a conoscenza della morte e prende coscienza della fine.
Non so di preciso cosa mi aspettassi da questo romanzo, ma di sicuro non questo.
Avevo letto alcune recensioni in cui si diceva che “viene raccontata una storia dal punto di vista degli animali” e, beh, non è vero.
Tutti i personaggi, soprattutto Archy e Solomon perché sono i più approfonditi, sono estremamente antropomorfizzati: dormono nei letti, utilizzano sedie e tavoli, guardano fuori dalle finestre; niente di nuovo, Esopo è già passato di qui, qualche annetto fa.
Il libro è una storia di formazione e, soprattutto per la presenza degli animali, è un po’ una favola con il grande messaggio morale. Peccato che sia banale.
Il problema principale che ho riscontrato con questo libro è proprio ciò che molti hanno osannato come “grande novità”: Archy è una faina. Sì, ma perché Archy è una faina? Se Archy fosse un uomo la storia non cambierebbe di una virgola. Se Archy fosse stata realmente una faina, forse la storia sarebbe stata appena più interessante.
Questo mezzo passo, questo animale che non è un animale, sembra essere quasi una “scusa”: Archy è un animale, e quindi va bene che si innamori e si accoppi con la sorella; Archy è un animale, e quindi va bene che provi piacere nell’affondare i denti negli altri; gli animali vanno in calore, e quindi non c’è bisogno di motivare il suo innamoramento istantaneo per Anja né di fornire a lei una qualsivoglia personalità; è un animale, accettiamo il cannibalismo.
Il problema di tutto questo, però, è che avrei accettato ognuna di queste cose anche da un protagonista umano, se fossero state scritte bene.
Se invece il mezzo passo serve soltanto per sottolineare la differenza dell’animale che vive senza Dio e la differenza che fa il trovare una fede…bè, ma anche no.
Purtroppo, però, lo stile di Zannoni è semplice, troppo per una storia simile, che tenta di innalzarsi con grandi discorsi su Dio e l’anima e la differenza fra l’uomo e l’animale.
Un’altra cosa che non mi ha convinto è il fatto che si dia tanta importanza alla lettura e alla scrittura, al “continuare a vivere con le parole”, utilizzando anche metafore estremamente banali e semplicistiche (Archy è uno scrittore e tenta di sconfiggere la morte con le parole…quanto è bello quando gli scrittori inventano protagonisti che sono scrittori, senti proprio tutta la fantasia necessaria per una creazione simile, così distante dalla loro realtà).
Un problema a parte è quello di Solomon: una vecchia volpe, scaltra, cattiva, che di mestiere fa l’usuraio e parla in ebraico…devo aggiungere altro?
La storia è vecchia, senza niente di davvero originale, e molti “grandi pensieri” sono trattati in maniera quasi infantile. Sì certo, si pone anche la grande domanda: è meglio vivere nell’ignoranza e senza preoccupazioni o conoscere se stessi e la vita e soffrire per questa conoscenza?
Io preferivo vivere senza questo libro.
Questo romanzo ha vinto cose, senza fare nomi. Ok.
Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:
(In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei)
– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1358=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1358").classList.add("av-review-submitted")L'articolo I MIEI STUPIDI INTENTI – BERNARDO ZANNONI proviene da Lego, Legimus.
July 6, 2023
BEYOND EVIL – SHIN NA-YEON

Voto: 9/10
In una piccola città della Corea del Sud viene ritrovato un cadavere.
Si tratta di una donna, abbandonata in mezzo a un campo. A trovarla sono degli agenti della sottostazione di polizia di Manyang, uno dei quali, Lee Dong-sik, riconosce immediatamente il modus operandi dell’assassino: 21 anni prima lo stesso uomo ha ucciso diverse donne, amputato le falangi delle sue vittime, e poi è scomparso.
A quel tempo Lee Dong-sik aveva appena vent’anni e, quando la sua gemella era scomparsa, era stato accusato lui stesso del crimine. Ora che è stato trovato un nuovo cadavere, la caccia può avere di nuovo inizio.
Ma un’altra ragazza scompare e le cose si fanno ancora più complicate: il giovane detective Han Joo-Won è appena stato trasferito alla loro stazione di polizia, e una carriera brillante sembra attenderlo, anche grazie a suo padre che sta per diventare il prossimo capo dell’Agenzia nazionale di polizia.
E così Han Joo-Won e Lee Dong-sik inizieranno a lavorare insieme per risolvere il mistero, e dovranno imparare a smettere di accusarsi a vicenda e a fidarsi l’uno dell’altro, perché dietro ogni piccola scoperta ci sarà un nuovo terribile segreto ad attenderli.
Una serie assolutamente fantastica! Ormai il mio amore per le serie tv coreane non ha più limiti, e con questo titolo i miei sentimenti non possono far altro che crescere.
Un thriller che tiene gli spettatori letteralmente col fiato sospeso, con i suoi mille segreti e le menzogne e le scoperte sconvolgenti e una storia semplicemente fantastica.
I primi 10 episodi sono praticamente perfetti: la storia inizia subito forte, e cresce d’intensità in maniera costante, la trama si fa sempre più contorta e le performance sono davvero perfette.
Shin Ha-kyun, l’attore che interpreta Lee Dong-sik, è incredibile, ha un’espressività così fluida ed impeccabile, riesce a passare dal possibile assassino al fratello dal cuore infranto in un battito di ciglia, ed è assolutamente spettacolare da vedere.
I personaggi sono fantastici, umani, tutti con i propri segreti e i rimpianti, ognuno con una colpa da espiare, sempre pronti a cercare il mostro che si nasconde nelle persone che li circondano, ma anche quello che si nasconde dentro di loro.
Gli ultimi 6 episodi sono forse un po’ troppo concentrati sugli intrighi politici, sulla corruzione e l’etica e il potere e i soldi. Davvero interessante da seguire, ma a mio parere non quanto la prima parte, e la divisione quasi netta fra le due parti va a discapito della seconda.
Mescolando un po’ di più gli elementi della caccia al serial killer con tutti i retroscena politici si poteva dare un senso di omogeneità alla serie.
Ma non mi sto davvero lamentando, lo giuro: ho riso, ho pianto, sono rimasta attaccata allo schermo per più di 16 ore, e ne è valsa assolutamente la pena per un’opera simile, che contiene una storia appassionante, interpretata in maniera magistrale, visivamente impeccabile e con una colonna sonora perfetta per ogni situazione.
Se siete interessati, potete vedere l’intera stagione su Netflix.
– / 5Grazie per aver votato!document.cookie.match(/(^| )post_vote_1355=av_\d+(;|$)/)&&document.getElementById("av-rating-box-1355").classList.add("av-review-submitted")L'articolo BEYOND EVIL – SHIN NA-YEON proviene da Lego, Legimus.