Ella S. Bennet's Blog, page 29
September 5, 2020
Prossime letture #12
Non avendo ancora mai letto la biografia di Agatha Christie ho realizzato che è venuto il momento di farlo e ho scaricato l’ebook con il MLOL.
La domanda è: riuscirò a finire di leggere la biografia nei quindici giorni consentiti dal prestito, considerato che ho diverse altre cose in lettura? Naturalmente privilegerò questa biografia…
Voi l’avete letta?
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September 2, 2020
Prossime letture #11
Ieri ho visto che uno dei romanzi che volevo leggere era in promozione (nel formato ebook) e l’ho prontamente scaricato.
Si tratta di “Frederica” di Georgette Heyer, Presto condividerò anche un mio commento. Trovo che la cover sia deliziosamente leggera…
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August 28, 2020
Prossime letture #10
Mentre sto leggendo la raccolta di racconti “Il segugio della morte” di Agatha Christie, ho già preparato i prossimi gialli di questa autrice a cui mi dedicherò; si tratta di “Perché non l’hanno chiesto a Evans?”, “Un cavallo per la strega” (con Ariadne Oliver) e “Il ritratto di Elsa Greer” (con Poirot).
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August 27, 2020
Agatha Christie – È un problema * Le mie letture
(titolo originale “The Crooked House” pubblicato nel 1948/49; edizione italiana da me letta del 1980)
Aristides Leonides, un ricchissimo greco trapiantato a Londra, proprietario di una catena di ristoranti e ormai ottantenne, vero e proprio patriarca della famiglia, viene avvelenato: l’insulina che gli viene somministrata quotidianamente è stata sostituita dalle gocce per gli occhi che contengono eserina, una sostanza che può risultare mortale.
L’uomo era molto generoso con i propri familiari, però teneva tutti sotto le sue ali; i due figli con le rispettive famiglie abitavano con lui, insieme alla sorella della prima moglie, deceduta da anni, alla seconda moglie (solo trentaquattrenne) e al precettore dei due nipoti più giovani. I sospetti cadono sulla vedova e sul precettore, in quanto tutti sono convinti che fra i due vi fosse una relazione.
Le indagini comunque non trascurano nessuna pista; inoltre il figlio del capo della polizia è fidanzato con la nipote maggiore del defunto e anche lui cerca di scoprire, frequentando la famiglia, qualche indicazione nei comportamenti e nelle parole dei vari componenti. La sorella dodicenne della fidanzata gli rivela di sapere molte cose e di avere un diario su cui annota tutto: il giovane comincia allora a temere per la sua incolumità. Infatti poco dopo la bambina rimane vittima di un incidente che avrebbe anche potuto ucciderla.
Fin qui la prima parte del romanzo, mi fermo per non rovinare la lettura a nessuno.
Per quanto mi riguarda già prima della metà mi è tornato in mente chi fosse l’assassino, non tanto perché mi ricordavo il romanzo quanto perché ricordavo un telefilm o film ispirato a questa storia.
Bisogna però dire che, se non lo si conosce, il romanzo presenta un bel colpo di scena finale, per quanto ci siano abbastanza indicazioni su chi potrebbe essere l’omicida. Ad ogni modo quando un giallo è ben scritto, come nel caso della Christie, è piacevole leggerlo anche se si sa già come andrà a finire. Inoltre i particolari che potrebbero far indovinare chi è il colpevole e quelli che sono messi per confondere le acque saltano maggiormente agli occhi e se ne capisce meglio lo scopo… in questo senso si può imparare qualcosa, sia come lettori che come scrittori.
In questo romanzo la vena ironica è piuttosto ridotta, domina piuttosto un certo senso di tragico, per quanto sottile.
Importante: fra i personaggi non troverete né Poirot né Miss Marple né altri già incontrati in romanzi della Christie.
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August 24, 2020
Liebster Award 2020
Ringrazio il blog di Chiara e Francesca del blog The Lark and the Plunge per la nomination per questo Liebster Award 2020.
Le regole
Ringraziare il blogger che ti ha nominato, fornendo anche il link al suo blog
Rispondere alle 11 domande ricevute
Nominare altri 5-11 blogger
Chiedere 11 domande ai blogger nominati
Avvisare i blogger che sono stati nominati
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Ecco le mie risposte alle domande di Chiara e Francesca:
Quale libro è stato la tua miglior scoperta e quale la più grande delusione?
Domanda difficilissima, non mi vengono mai in mente risposte a questo tipo di domande e mi pare di non ricordare alcun titolo… fra le scoperte potrei indicare la saga di Harry Potter, ho iniziato a leggerla dal terzo volume; pensavo che fosse famoso soprattutto per la pubblicità invece mi è sembrato un romanzo originale e intelligente, in cui si parla anche di valori quali l’amicizia e la lealtà e quindi ho trovato che il successo fosse meritato. Fra le delusioni mi viene in mente Veronesi, ho letto un paio di cose sue che non mi sono piaciute per niente, anche se non mi aspettavo comunque dei capolavori.
Appuntamento galante con un personaggio letterario: con chi vai?
Forse Athos dei Tre moschettieri o Yanez il fratellino di Sandokan, come omaggio alla bambina che ero e che divorava le loro avventure.
Se potessi usare la macchina del tempo e fare la turista per un giorno, in quale epoca viaggeresti?
Non ho queste curiosità, forse preferirei vedere un giorno del futuro; per il passato ci sono i libri di storia…
Sei mai stato afflitto dalla sindrome di Stendhal? In che occasione?
Non mi pare.
C’è un superpotere che vorresti avere?
Uno solo? Troppo poco…
Sempre leggendo “Eppure cadiamo felici”, mi sono imbattuta nel termine tedesco fernweh, che indica la nostalgia di posti lontani, il desiderio di viaggiare. C’è un luogo che vorresti visitare così tanto, da sentire questa sorta di nostalgia?
Non mi pare; ci sono luoghi che mi piacerebbe visitare, forse in qualcuno potrò andare, ma nessuno suscita in me tanto desiderio.
Preferisci scrivere a mano o su un dispositivo (pc, cellulare, …)?
In entrambi i modi; certo che il computer è molto più comodo, ma sono abbastanza vecchia da aver scritto tantissimo a mano e da provare ancora piacere nel farlo.
Quale vizio non sopporti nelle persone?
Forse la falsità.
Se facessero un film sulla tua vita, quale sarebbe la colonna sonora?
Musica classica, perché mi piace. Oppure “Tosca” di Puccini. Non perché abbia niente a che fare con ma ma perché, appunto, mi piace molto.
Di solito si afferma che il libro è meglio del film, ma ci sono delle eccezioni. Quale versione cinematografica hai preferito a quella cartacea?
Non ricordo di aver preferito film a libri. Però ho visto prima il film di “Sostiene Pereira” che mi è piaciuto molto e poi quando ho letto il libro ho visto che era una trasposizione piuttosto fedele.
Se potessi diventare un animagus come nel mondo di Harry Potter, in quale animale vorresti trasformarti?
Indecisa fra gatto lupo e tigre…
Ecco le mie domande
Quale libro è stato la tua miglior scoperta e quale la più grande delusione?
Appuntamento galante con un personaggio letterario: con chi vai?
Quale libro/autore poco conosciuto vorresti consigliare?
Un personaggio letterario che hai sempre odiato
La tua poesia preferita
Un luogo letterario che vorresti poter visitare
Fantasy fantascienza horror: leggi qualcuno di questi generi? Se no, perché?
Che rapporto hai con i classici?
C’è un’arte o uno sport che non pratichi e di cui ti piacerebbe essere esperta/o?
Opere liriche: ne conosci? Ne ascolti? Preferenze?
Teatro di prosa: ti piace? C’è un autore/testo che preferisci?
Nomino:
https://elenaelaura.home.blog/
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https://httpdoveunapoesiapuoarrivare.home.blog/
https://iriseperiplo.art.blog/
https://comesalesuunaferitaaperta.wordpress.com/
August 23, 2020
Sui romanzi gialli
Ovvero sul perché trovo i gialli rilassanti e rassicuranti
In realtà romanzi in cui una o più persone vengono uccise non dovrebbero essere né rilassanti né rassicuranti, sembra un controsenso. Però i cosiddetti gialli classici, quelli alla Agatha Christie ad esempio, a me fanno questo effetto.
Provo da darmene una spiegazione.
Rassicuranti? Perché alla fine il colpevole viene scoperto e assicurato alla giustizia, cosa che purtroppo non sempre avviene nella realtà. La certezza di poter conoscere la verità, il modo con cui è stato commesso un delitto e perché è rassicurante, come il lieto dine di un romanzo rosa.
Rilassanti? Forse non è il termine più preciso, forse sarebbe più corretto usare l’aggettivo avvincenti (che però vale solo per i romanzi che lo sono davvero, avvincenti): essendo in grado di catturare l’attenzione distraggono dai pensieri quotidiani e, magari, anche da qualche problema, almeno per un poco e per questo consentono alla mente di rilassarsi, di allontanarsi dal logorio della vita moderna (come recitava anni fa la pubblicità di un liquore, quando la vita era meno moderna e meno frenetica, fra l’altro).
Al contrario i romanzi noir o quelli che hanno come protagonista – o meglio antagonista – un serial killer (genere che non amo molto), per quanto possano essere avvincenti, non li trovo né rassicuranti né rilassanti.
Voi che ne pensate?
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Agatha Christie – Un messaggio dagli spiriti * Le mie letture
(titolo originale “The Sittaford Mystery” pubblicato nel 1931; edizione italiana da me letta del 1983, traduzione Grazia Griffini)
Un gruppo di persone che abitano nelle villette vicine a Sittaford House, una villa nella zona di Dartmoor, si ritrova come di consueto nella villa; fuori nevica fitto e il gruppo decide di fare una seduta spiritica per passare il tempo. Tutto sembra procedere secondo le attese fino a che i colpi battuti dal tavolino non annunciano la morte di uno degli altri abitanti del villaggio, il capitano Trevelyan.
Uno degli ospiti, particolarmente amico del capitano, si avventura nella neve per scendere al villaggio (distante una decina di chilometri) per verificare che il messaggio degli spiriti sia solo una sciocchezza.
Ma il capitano è davvero stato ucciso.
Le indagini vengono affidate all’ispettore Narracott, un uomo in gamba. Presto i sospetti cadono su un giovane, che viene arrestato in quanto tutto sembra indicarlo come colpevole. La fidanzata di lui, Emily Trefusis, decide di investigare perché convinta della sua innocenza. Si reca perciò al villaggio e parla con tutte le persone coinvolte nel caso o che possono fornirle informazioni sulla vittima e sui suoi vicini; i suoi modi decisi ma accattivanti e il suo bell’aspetto le consentono di guadagnare la fiducia, la simpatia e la solidarietà di tutti. A darle una mano è un giovanotto, un giornalista, giunto al villaggio per consegnare il primo premio di un concorso organizzato dal suo giornale, vinto da uno degli abitanti.
Questa molto in breve la trama.
La soluzione, una volta letta alla fine del romanzo, sembra ovvia e lineare mentre in realtà gli indizi che portano a scoprirla sono ben nascosti in mezzo a molte informazioni accessorie se non addirittura superflue, che inducono il lettore a porsi molte domande “sbagliate”, ovvero che non c’entrano niente (almeno per me è stato così). Del resto è anche in questo confondere le acque la bravura di un giallista, no?
Molti personaggi, la maggior parte possibili omicidi; diverse signore e signorine a cui piace parlare e occuparsi dei fatti altrui: sarà proprio grazie a questa curiosità che Emily verrà a sapere di un particolare sufficientemente strano da metterla sulle strada – finalmente – della verità.
La parte di protagonista spetta dunque a Emily, e quella di coprotagonista, a pari merito direi, al giornalista che l’aiuta e all’ispettore Narracott, poliziotto intelligente e preciso.
Conncludo affermando che questo romanzo è una lettura molto piacevole.
A margine segnalo la presenza di una copia di “Orgoglio e pregiudizio” a casa di uno dei personaggi, un libro sgualcito e vecchiotto.
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August 19, 2020
Julia Quinn – La spia della corona * Le mie letture
(titolo originale “To Catch an Heiress (Agents of the Crown, #1)”; pubblicato nel 2002, traduzione di Francesco Saba Sardi)
Un romanzo piacevole anche se, a mio parere, non troppo realistico come regency, soprattutto per quanto riguarda il comportamento dei personaggi, che mi sembra un po’ troppo spigliato per l’ottocento inglese. Ad esempio non credo che una signorina inglese nel 1814 scrivesse – sia pure sul proprio diario – cose come gli spassosi estratti dal dizionario personale di Caroline Trent (la protagonista) che si trovano all’inizio di ogni capitolo e di cui si possono leggere qui sotto due esempi.
Pugnace (agg.): pronto a combattere; rissoso; litigioso.
Posso essere pugnace quando sono messa in un angolo.
Dal dizionario personale di Caroline Trent
Palliativo (sost.): qualcosa che assicura sollievo superficiale o temporaneo.
Un bacio, a quanto mi risulta, è un debole palliativo quando hai il cuore spezzato.
Dal dizionario personale di Caroline Trent
La trama, più avanti riportata, è piuttosto classica (ma lo sono tutte, come l’ho già detto in altri articoli): la protagonista viene scambiata per una spia da quello che sarà il protagonista maschile; l’equivoco viene comunque chiarito abbastanza presto da un altro agente della corona e i tre si trovano a collaborare per smascherare un traditore. C’è una lunga scena in cui i tre si recano nell’abitazione del presunto traditore in cerca di prove: nel leggerla ho pensato subito a un’analoga perquisizione condotta dai protagonisti de “L’anello” di Georgette Heyer.
La storia d’amore non è particolarmente originale anche se i battibecchi fra i due protagonisti sono abbastanza divertenti.
Anche nell’altro romanzo della Quinn che ho letto, “Quella volta a Londra”, ci sono degli inserti (non molti) che hanno lo stesso ruolo delle voci del dizionario di Caroline, ovvero svelare qualcosa del carattere della protagonista per mezzo delle sue stesse parole; in quel caso si tratta di liste, come questa che si trova nel primo capitolo:
ELENCO DELLE COSE DA NUBILI
di lady Olivia Bevelstoke, nubile
Indossare colori pastello (e rallegrarsi se si possiede l’incarnato adatto per tali tonalità)
Sorridere e tenere per sé le proprie opinioni (per quanto possibile)
Fare quello che dicono i genitori
Accettare le conseguenze in caso di trasgressione
Trovare un marito che non si prenda la briga di dirti cosa fare
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Sinossi
Dall’età di dieci anni Caroline Trent è stata affidata a una serie di terribili tutori e ha imparato molto presto che solo un atteggiamento deciso può metterla al riparo dalle loro insidie. Ormai prossima al suo ventunesimo compleanno, si vede costretta a fuggire dalla casa del suo ultimo tutore, con l’intenzione di rimanere nascosta fino al conseguimento della maggiore età. Ma sul suo cammino compare Blake Ravenscroft, agente del ministero della Guerra, che la rapisce credendola Carlotta De Leon, temibile spia di origini spagnole. Caroline decide allora di sfruttare la situazione a suo vantaggio, e dal più imprevedibile degli equivoci…
August 16, 2020
Agatha Christie – Poirot sul Nilo * Le mie letture
(titolo originale “Poirot on the Nile”; pubblicato nel 1937; edizione italiana da me letta del 1977, traduzione Enrico Piceni)
Credo che questo sia uno dei libri più conosciuti di Agatha Christie, grazie al film del 1978 con Peter Ustinov nei panni di Poirot; nella pellicola il ruolo del colonnello Race era interpretato da David Niven, che, però, non corrisponde all’idea che mi sono fatta di lui dopo aver riletto i gialli in cui compare.
Un solo cenno alla trama: una ricca ereditiera, bella e giovane, ruba il fidanzato all’amica e lo sposa; i due scelgono l’Egitto come meta del viaggio di nozze ma vengono seguiti dalla fidanzata abbandonata che intende infastidirli e farli sentire in colpa con la propria presenza. Poi, una notte, l’ereditiera viene assassinata… ma la colpevole più probabile, ovvero l’amica tradita, non può assolutamente averla uccisa e solo l’acume di Poirot può – dopo altri due omicidi – scoprire chi è stato.
In questo romanzo Poirot si pone fin da subito come un sorta di Cassandra, prevedendo che qualcosa di male avverrà durante la crociera sul Nilo, e non perde occasione per ribadire quanto sia preoccupato – a ragione, naturalmente e questa sua convinzione permea tutto il racconto.
«Ma intanto io sono preoccupato. Se ho ragione e in realtà ho preso l’abitudine di aver sempre ragione…» Race rise sotto i baffi a questa tipica uscita di Poirot «… c’è motivo d’esser molto, molto irrequieti. …»
Il colonnello Race, che partecipa al viaggio perché è sulle tracce di una spia, dopo l’omicidio assume ufficialmente la direzione delle indagini ma opera sempre insieme a Poirot ed è il piccolo investigatore belga, ovviamente, a scoprire la verità.
Race guardò il piccolo compagno col rispetto che solo un uomo capace sa tributare al merito.
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La storia è narrata in prima persona; il racconto del viaggio è preceduto da un’introduzione, dal titolo “I personaggi principali del romanzo in ordine di comparsa”, in cui ci vengono mostrati appunto i vari personaggi e le motivazioni che conducono ciascuno di loro in Egitto. Tanto per sottolineare che stiamo leggendo un giallo, le ultime frasi dell’introduzione sono:
«Si capisce, naturalmente, che non è questione di vita o di morte» disse…
Ma in questo s’ingannava: perché era precisamente questione di vita o di morte.
L’attento osservare ogni dettaglio e la ricostruzione dei fatti pur sulla base di indizi apparentemente contrastanti sono le caratteristiche di Poirot e in questa storia vengono, a mio parere, quasi enfatizzate. Non mancano i cenni ironici o perfino autoironici sulla consapevolezza che il piccolo belga ha delle proprie capacità investigative.
Ad esempio, verso la fine, risponde così a Race e ad altri personaggi che gli chiedono se dirà loro chi è il colpevole:
«Mais oui» disse «a me piace avere un pubblico, lo confesso… Sono vano, vede, pieno di spocchia, e godo nel sentir dire: “Ma come è penetrante, com’è fine quell’Hercule Poirot!”»
Nell’edizione che ho, degli Oscar del Giallo Mondadori, ci sono una prefazione e una postfazione di Giampaolo Dossena, che ho letto solo dopo aver letto il romanzo; Dossena afferma che “la storia con atmosfera e personaggi è un po’ fiacca” anche se “l’assassino è nascosto bene”; a me, benché la rilettura fosse viziata dal fatto che ricordavo bene la dinamica dei delitti, è sembrato piuttosto interessante anche l’intreccio e le storie dei vari personaggi, storie che – ovviamente – li rendono di volta in volta sospettabili.
Aggiungo un breve periodo che non ha un rilievo nella trama ma è un’osservazione (dell’autrice) che mi ha colpita (Poirot e altri due personaggi camminano verso l’imbarcadero, assistono all’attracco di un battello e guardano i passeggeri):
Tutti e tre assunsero quell’aria di superiorità con la quale coloro che già si trovano da tempo in un luogo osservano i nuovi arrivati.
August 14, 2020
Julia Quinn – Quella volta a Londra * Le mie letture
(titolo originale “What happens in London”; pubblicato nel 2009, traduzione di Adriana Colombo e Paola Frezza)
Il romanzo è il secondo della Serie Bevelstoke.
Voglio annotare solo un breve commento. Si tratta di una storia piacevole, non particolarmente intrigante, scritta con una certa ironia e in alcune parti davvero divertente. A mio parere molto poco realistica come vicenda ambientata nel periodo regency inglese, ma se lo scopo è leggere qualcosa di leggero che magari strappi qualche sorriso se non qualche risata questo romanzo va bene.
Un cenno adesso alla scena più spassosa: la lettura ad alta voce – quasi un’interpretazione – del truculento romanzo gotico “ La signorina Butterworth e il barone pazzo” da parte del cugino del vicino della giovane Olivia, la protagonista:
Sebastian Grey, in piedi su un tavolo, stava leggendo con grande trasporto un brano della Signorina Butterworth e il barone pazzo.
Gli altri ospiti, il vicino e un principe russo, lo stanno ascoltando, ma non solo loro:
A quel punto notò le tre cameriere sedute sul bordo di un divanetto nell’angolo, che fissavano Sebastian con aria estasiata. Una di loro, forse, aveva persino le lacrime agli occhi. E, appartato, c’era Huntley a bocca aperta, chiaramente sopraffatto dalla commozione. (Huntley è il maggiordomo)
La lettura ad alta voce si estende per diverse pagine ed è – a mio parere – la parte migliore del romanzo della Quinn.
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Se vi interessa sapere qualcosa di più sulla trama, questa è la
Sinossi
Lady Olivia Bevelstoke ha saputo che il suo nuovo, affascinante vicino potrebbe aver ucciso la fidanzata e, determinata a scoprire la verità, decide di spiarlo. Sir Harry Valentine lavora per il ministero della Guerra traducendo documenti di importanza vitale per la nazione. Quando si accorge della splendida bionda che lo osserva di nascosto, dapprima si allarma, poi viene a sapere che potrebbe trattarsi della fidanzata di un principe russo sospettato di tramare contro l’Inghilterra. Riceve quindi l’ordine di indagare su entrambi: un incarico che ben presto si tramuta in piacere, poiché Olivia gli sta conquistando il cuore. E quando un grave pericolo incomberà su di lei, Harry dovrà ricorrere a tutta la sua abilità per proteggerla…