Sui romanzi gialli
Ovvero sul perché trovo i gialli rilassanti e rassicuranti
In realtà romanzi in cui una o più persone vengono uccise non dovrebbero essere né rilassanti né rassicuranti, sembra un controsenso. Però i cosiddetti gialli classici, quelli alla Agatha Christie ad esempio, a me fanno questo effetto.
Provo da darmene una spiegazione.
Rassicuranti? Perché alla fine il colpevole viene scoperto e assicurato alla giustizia, cosa che purtroppo non sempre avviene nella realtà. La certezza di poter conoscere la verità, il modo con cui è stato commesso un delitto e perché è rassicurante, come il lieto dine di un romanzo rosa.
Rilassanti? Forse non è il termine più preciso, forse sarebbe più corretto usare l’aggettivo avvincenti (che però vale solo per i romanzi che lo sono davvero, avvincenti): essendo in grado di catturare l’attenzione distraggono dai pensieri quotidiani e, magari, anche da qualche problema, almeno per un poco e per questo consentono alla mente di rilassarsi, di allontanarsi dal logorio della vita moderna (come recitava anni fa la pubblicità di un liquore, quando la vita era meno moderna e meno frenetica, fra l’altro).
Al contrario i romanzi noir o quelli che hanno come protagonista – o meglio antagonista – un serial killer (genere che non amo molto), per quanto possano essere avvincenti, non li trovo né rassicuranti né rilassanti.
Voi che ne pensate?
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