Iaia Guardo's Blog, page 70

July 8, 2017

Cosa mangio il giorno?


Cosa sia realmente il What I eat in a day l’ho specificato in diversi e infiniti modi e alcune specifiche puoi trovarle qui. Ci tengo sempre a sottolineare che non vogliono essere in alcun modo (font 378 glitterato maiuscolo) dei video guida che mostrano una corretta alimentazione. Sono quanto di più distante – per quanto mi riguarda- da questa affermazione; semmai sono dei frame giornalieri che possono ispirare nuove ricette, varianti e tantissimo altro ancora. Ogni corpo -non mi stancherò mai di ripeterlo- è una macchina unica e irripetibile con un peso, un’altezza, un’età, uno stile di vita, un trascorso e non in ultimo una genetica non replicabili.


Ti ricordo, se posso permettermi, inoltre che Giovedì è uscito un mio nuovo articolo su RunLovers  e parla di una ricetta facile, gustosa e incredibilmente scenografica con zero impegno: Tonno scottato con salsa teriyaki. Lo trovi qui e io ti aspetto nella mia seconda casa.


E tu? Cosa mangi in un giorno che sono curiosa? Ieri! Dai. Dimmi cosa hai mangiato ieri se ti va.


Iscriviti al mio Canale Youtube

Lo trovi qui. Occorre una casella gmail per ricevere le notifiche di aggiornamento. Altrimenti se non hai voglia di fare un account puoi controllarlo quando hai voglia da tempo direttamente da qui. Grazie infinite.


 

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on July 08, 2017 03:50

July 5, 2017

Con 3 ingredienti puoi fare dei cracker? Sì

Di questi cracker ne ho parlato su Runlovers qui e molte volte nei vlog su Youtube e nelle instagram stories (non su maghetta ma iaiaguardo, il mio secondo canale instagram a tema food e lifestyle). La Ricetta è di Attila Hildmann autore di Vegan for fit, Vegan for fun e meraviglie che potranno rivoluzionare il tuo modo di pensare e mangiare e non in ultimo potranno migliorare la tua salute.


Attila Hildmann, di origine turca, è nato e vissuto a Berlino. Con i suoi libri ha rivoluzionato le sorti del mercato tedesco dei libri di ricette in genere e del mercato mondiale dei libri di ricette vegan nel particolare. Perde quaranta chili cambiando radicalmente alimentazione -orientandosi al veg- dopo aver visto morire precocemente il padre; morte che dice essere correlata all’alimentazione sbagliata, alcool e bagordi di vario genere. Attila per questo motivo rinasce -anche per far rivivere il papà- in un’altra forma e sostanza. Adesso ha un fisico atletico ma non ci racconta della sua tartaruga addominale oggettivamente molto bella e scolpita ma di un percorso. Attila ha aiutato migliaia e migliaia di persone motivandole sui social, incoraggiandole attraverso delle vere e proprie challenge inneggiando fondamentalmente al cibo sano, buono e gustoso. Non è solo quello veg dirai tu, certo

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on July 05, 2017 04:46

July 4, 2017

July 1, 2017

Planner alimentare per le colazioni (7 dolci e 7 salate)

Per sei settimane ho pubblicato i planner alimentari di pranzo e cena. Una piccola pausa, adesso, per la pubblicazione delle colazioni. Che ne dici? Sette colazioni dolci e sette salate. Se ti piace l’idea farò anche le merende e gli snack. La colazione dovrebbe essere pari al quindici/venti per cento del fabbisogno giornaliero e non dovrebbe essere mai sottovalutata per un corretto funzionamento del nostro organismo. Certo detto da una che fa una fatica bestia anche solo a bere un caffè non è certo il massimo ma da quando le scrivo  va decisamente un po’ meglio.


Qualora ti fossi perso i planner precedenti, eccoli:

Primo Planner
Secondo Planner
Terzo Planner
Quarto Planner
Quinto Planner
Sesto Planner

Planner su RunLovers


[image error]


 


[image error]


 


Colazioni Dolci
Pancake proteici con banane, avena e cocco senza farina, zucchero e latte

Ne ho parlato su RunLovers qui.


Ingredienti per 10 pancake



3 banane mature
6 uova di media grandezza leggermente sbattute
150 grammi di mirtilli freschi
1/2 cucchiaino di cannella in polvere (o se preferisci vaniglia)
50/60 grammi di cocco disidratato e qualche generosa cucchiaiata per spolverare
3/4 cucchiai di fiocchi di avena integrale
2 cucchiaini di olio di cocco

Sciroppo d’acero per guarnire. Buonissimi da abbinare allo yogurt greco naturale senza grassi


Schiaccia le banane con una forchetta e mettile in una ciotola capiente. Aggiungi le uova e gira. Poi aggiungi il cocco. Metti circa 100 grammi di mirtilli e mescola per bene. Scalda a fuoco medio l’olio di cocco (ma anche pochissimo burro o olio evo, aiutandoti con un tovagliolo di carta) in una padella antiaderente e versa un po’ di impasto al centro per il primo pancake. Meglio cuocerli uno ad uno. Regolati con circa 2-3 cucchiai generosi di impasto per ogni pancake. Fai cuocere circa un minuto per lato e prosegui l’operazione sin quando l’impasto è terminato. Impilali e servili con i mirtilli rimasti (anche di più) e con la frutta che preferisci. Chiudi con sciroppo d’acero se ti piace il gusto dolce, altrimenti contrasta tutto con delle cucchiaiate di yogurt magro greco senza grassi.


P.S.: se vuoi adoperare solo gli albumi -per renderli ancor meno grassi- aggiungi qualche cucchiaiata in più di fiocchi di avena in modo da rendere l’impasto più stabile.


Acai Bowl con frutta fresca

Ne ho parlato qui dell’Acai Bowl. Dopo aver acquistato l’acai in polvere largo sfogo alla fantasia. Arricchisci la tua bowl con yogurt, acai, frutta secca, frutta disidratata e fresca. Avena, cereali e bacche, anche.


Crumpets e tè matcha

Ne ho parlato su RunLovers qui. Per una versione ancora più golosa su RunLovers trovi anche il burro al caramello. Accompagnalo a un tè matcha classico anche freddo visto il periodo. Aggiungi il tè matcha anche al latte. Con quello di mandorla (non zuccherato) è buonissimo.


Per 13 crumpets circa


Ingredienti



260 grammi di farina
1/4 di cucchiaino di zucchero semolato
1/2 cucchiaino di lievito in polvere
1 cucchiaino di lievito di birra disidratato
1 cucchiaino di sale
310 ml di acqua tiepida
1/4 di cucchiaino di bicarbonato di sodio
125 ml di latte intero tiepido

burro per  la padella


Occorrerà un coppapasta tondo o rettangolare di circa 6-8 centimetri di diametro per la realizzazione dei Crumpets


In un recipiente mescola farina, zucchero, lievito e sale. Aggiungi l’acqua e mescola per due minuti. Copri e lascia riposare a temperatura ambiente per un’ora. Stempera il bicarbonato nel latte e incorpora delicatamente all’impasto. Imburra il coppapasta e la padella. Fai riscaldare la padella e a fuoco medio versa circa 50-60 ml di impasto all’interno del coppapasta (o dei coppapasta dipende da quanti ne adoperi. Io ho svolto l’esecuzione uno a uno per non far “sballare” troppo la temperatura). Cuoci per 5-7 minuti fino a quando compaiono i classici buchini da crumpets in superficie. Togli il coppapasta e gira i crumpets cuocendoli altri due minuti. Dovranno risultare dorati. Continua chiaramente fin quando finisce l’impasto.


Sandwich dolce con yogurt greco e frutta

Tosta del pane, meglio se integrale, e spalma sopra dello yogurt greco. Condisci con marmellata di frutta, meglio senza zuccheri aggiunti, scaglie di mandorle o frutta secca. Anche qui largo sfogo alla fantasia. Buonissimo anche con un velo di burro di arachidi e marmellata.


Gallette con la marmellata e il burro d’arachidi

Spalma sulle gallette un velo di burro di arachidi e della marmellata. Per chiudere una bella spolverata di frutta secca frullata.


Crema di avocado e cacao e sushi di banana

Schiaccia un avocado maturo e aggiungi del cacao amaro in polvere. Dolcifica come preferisci, che sia miele o succo d’agave. Gira per bene e assaggia. Quando il gusto è di tuo gradimento il gioco è fatto. Per il Sushi di banana? Un’idea divertente che ho mostrato su Runlovers qui. Taglia le banane e spalmale sopra di marmellata o burro di arachidi (anche yogurt greco) e metti sopra frutta disidratata, secca, scaglie di cioccolato.


La torta nella tazza

Sul mio canale youtube ne trovi diverse ma ti metto quella che hanno provato in tantissimi e che ho pubblicato ormai quattro anni fa ed è sempre una garanzia. Ne ho parlato anche su RunLovers qui. In pratica mischi tutti gli ingredienti in una tazza, infili nel micro e il gioco è fatto!



Colazioni Salate 
Insalatina di avocado con semi di canapa e cracker di riso

Taglia dell’avocado a pezzetti, aggiungi un po’ di succo di limone e sale a condisci con semi di canapa. Accompagna con i cracker di riso, wasa, cracker di amaranto o quello di preferisci. Buonissimo l’abbinamento con qualche cucchiaiata di fiocchi di latte.


Sandwich con il salmone affumicato e yogurt greco

Tosta del pane. Spalma con dello yogurt greco e imbottisci con del salmone affumicato magari insaporito con della scorza di limone non trattata.


Toast con la fesa di tacchino e senape

Tosta il pane e condisci con fesa di tacchino e senape. Facile, veloce e completo.


Avocado Toast

Puoi farlo in tantissimi modi l’avocado toast. Ne ho parlato svariate volte qui sul Blog e anche su RunLovers. Tosta il pane. Salta in padella e fai delle uova strapazzate. Schiaccia un avocado e procedi così: pane, crema di avocado sopra e le uova strapazzata. Condisci con il sale e il pepe.


Qui trovi ancora tantissime idee. 


Insalata di Ananas, limone e sale. Albumi strapazzati con il kefir

Il Kefir è molto simile allo yogurt. Viene preparato adoperando il latte di diversa origine e anche vegetale. Se sbatti le uova con il kefir -ma anche con lo yogurt greco a basso contenuto di grassi- ottieni una cremina deliziosa che devi solo salare e pepare e mettere in padella strapazzando con la forchetta.


Taglia l’ananas a cubetti e condisci con succo di limone e sale. Anche con il pepe se ti piace.


Insalata di Pesca, fichi e feta

La feta sta benissimo con la frutta -con le fragole e l’anguria in primis- e insieme alla pesca e fichi sprigiona note di sapore molto interessante. Sbriciolala. Taglia la frutta a pezzi. Gira per bene e condisci.


Grazie infinite

Ricevo tantissime mail private commoventi e molto emozionanti. Sapere di condividere con te momenti così importanti è sempre un grandissimo onore. È proprio vero che insieme ce la si fa. I mostri si combattono alla luce tutti insieme. Mai al buio da soli. Che sia una settimana meravigliosa, anche dal punto di vista alimentare sì. Un bacio grande.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on July 01, 2017 08:00

June 30, 2017

Silence. Kitchen. Raw.

 


 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 30, 2017 04:10

June 29, 2017

Con i centrifugati puoi farci pure i ghiaccioli

La prima cosa che devo dirti è che oggi su RunLovers ho pubblicato i 10 Comandamenti per combattere quella stramaledetta ritenzione idrica. Bene, adesso posso continuare a delirare. Grazie per la cortese attenzione e bacetti -al freddo del condizionatore- a profusione.


Non ci sono scuse. Le formine per fare i ghiaccioli in casa te le tirano dietro. Credo siano pure nel reparto ferramenta, ormai. Sono ovunque, economiche, coloratissime e dalle forme più disparate. Da brava maniaca di oggettistica per la casa posso confermarti che sì, anche le marche più prestigiose di design si sono dedicate a questi contenitori di felicità e freschezza. Pure quelle in silicone per fare calippi anni 80 o roba attorcigliata tipo spiruloni giganti. Si può aprire una vera e propria produzione in casa con un budget bassissimo e adoperando ingredienti di altissima qualità. Perché seriamente: che ci vuole a fare un po’ di ghiaccioli? Perché mai dovremmo mangiare agglomerati di zucchero scarsissimo raffinato intrisi di coloranti, conservanti, e percentuali bassissime di frutta? Tagliare un po’ di frutta, frullarla, mischiarla, infilarla nelle formine e mettere nel freezer quanto tempo può richiedere? Poco. Davvero poco.


Non vuoi andare a comprare le formine perché sei un irriducibile del fai da te estremo? E allora prendi dei bicchieri di plastica e dei bastoncini di legno. Il risultato è lo stesso! Non ce li hai i bastoncini di legno, eh? Ti ho scoperto! Trovi anche quelli senza problemi. E se non li trovi puoi usare anche anche le stecche di vaniglia. Un ottimo modo anche per presentare dei ghiaccioli in mondo molto chic tra l’altro. Questo -e tanto ancora- puoi leggerlo anche su questo articolo che ho scritto lo scorso anno per RunLovers.


Puoi preparare -come dico nel video- ghiaccioli di qualsiasi tipo. A me piace stupire tutti anche con dei ghiaccioli in versione salata utilizzando pomodori, zucchine e carote. Dal classico ghiacciolo a quello cremoso a base di latte (anche condensato) e yogurt puoi davvero dare sfogo alla tua fantasia più estrema. Non vedo l’ora di farti vedere i miei preferiti: al tè matcha; senza dimenticare quelli al vanilla chai latte e moltissimo altro ancora.



Il gelato artigianale -di qualsiasi natura esso sia- è un’ottima soluzione per coccolarsi e trasformare quello stupido luogo comune che lo posiziona ai vertici dei peccati di gola in un assioma: il gelato può essere sano e gustoso. Perché mai dovremmo mangiare agglomerati di zucchero, coloranti e conservanti? Perché dovremmo mai mangiare un’essenza di fragola piuttosto che una fragola vera. Perché dovremmo accontentarci di buste con aromi-zuccheri-polverine che contengono chissà cosa quando fare il gelato in casa richiede davvero pochissimo tempo? Non smetterò mai di ripetere che non occorre tempo ma volontà. Il tempo scarseggia per tutti, ahimè. La volontà appartiene ai più forti. E allora dobbiamo imporci di esserlo forti e sfruttare tutto il tempo a nostra disposizione. Su RunLovers, sempre lo scorso anno, avevo ricordato quanto il gelato artigianale fosse reputato un alimento sano e come poteva diventare anche messaggio e simbolo, non solo di un momento bello e buono per noi ma per tutti. Perché stare bene, cercare di stare il meglio possibile insieme al tempo a nostra disposizione rappresenta in buona sostanza: la vita. Tutto. L’amore. Il cibo è il veicolo più importante dell’amore. Per se e gli altri.


“La scienza negli ultimi venti anni ha fatto dei passi in avanti straordinari. Oggi conosciamo di più sulle malattie di quanto conoscevamo nel passato. Abbiamo fatto più progressi negli ultimi venti anni che nei duemila anni precedenti. Noi come fondazione facciamo di tutto, ma proprio di tutto, per diffondere tra la popolazione questi messaggi scientifici perché la scienza sia amata dalle persone. Amata e rispettata dalle persone”

Umberto Veronesi.


“La fondazione Umberto Veronesi è nata undici anni fa con lo scopo del progresso della scienza. All’interno del progresso uno degli ambiti in cui siamo particolarmente attivi è quella della ricerca scientifica mirata soprattutto alla prevenzione e oggi sappiamo che la prevenzione passa in gran parte attraverso una corretta alimentazione. Grazie a gelatoartigianalefabene.it possiamo diffondere un messaggio riguardante la corretta alimentazione attraverso la diffusione di un alimento sano come il gelato artigianale e contemporanemente sostenere la ricerca scientifica”.

Paolo Veronesi Presidente della Fondazione Umberto Veronesi.


 


[image error]


I ghiaccioli alla carota sono tra i miei preferiti (anche di Koi) e come spiego nel video grazie alla centrifuga puoi davvero fare infinite varianti. Anche dei virgin bloody mary, mojto e abbinamenti inusuali ma non per questo buonissimi. Con tutta la meravigliosa frutta che la natura ci  offre in questi mesi c’è solo l’imbarazzo della scelta. Portare in tavola a fine pasto -o come intervallo tra una portata e l’altra- dei ghiaccioli anche in formato mignon -avendo cura di abbinarli ai piatti- potrebbe diventare anche un percorso  gustativo davvero indimenticabile. Mi piace moltissimo adoperare anche la menta e il basilico e non sorprenderti se adesso ti dirò anche le spezie, un pizzico di sale e il wasabi il polvere. Devi assolutamente sperimentare e osare senza paura. Magari le prime volte qualcosa andrà da storto ma potrai sempre migliorare, come in ogni cosa. Dal più leggero passando al più goloso con l’ausilio della panna questi ghiaccioli semplici o elaborati che siano lasceranno il segno. Per non parlare di quelli con gli accostamento di tè e frutta.


Corri a comprare le formine, qualora sfortunatamente non lo avessi fatto.


[image error] [image error] [image error]

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 29, 2017 03:00

June 28, 2017

Due ricette velocissime con la fillo

Involtini di Fillo con verdure e sesamo


Dolcetto sano e leggero con la pasta fillo

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 28, 2017 07:17

June 27, 2017

La cucina della Signora Toku

Le ricette della Signora Toku, tratto dal romanzo di Durian Sukegawa, è un film di Naomi Kawase che ha aperto il Festival di Cannes nel 2015. Centonove minuti di poesia che puoi trovare anche su Sky on Demand in questi giorni. I protagonisti del film sono tre: Kirin Kiki nei panni di Toku, Masatoshi Nagase come Sentaro e Kyara Uchida che interpreta Wakana.


Sentaro è un cuoco stanco e svogliato che prepara dorayaki in un piccolo chiosco nella periferia di Tokyo. Sono pochi gli habitué, soprattutto liceali in cerca di un ritrovo per pettegolezzi che non risparmiano sarcasmo circa la bassa qualità del prodotto, anzi ne sottolineano addirittura in apertura la scarsa igiene. I dorayaki, famosissimi negli anni 80 grazie a Doraemon, altro non sono che una sorta di pancake in formato mignon ripieni di anko/an, ovvero una salsa dolce rossastra ricavata dai fagioli azuki. Il dorayaki prima del novecento era singolo, mentre adesso viene servito in questo modo imbottito. Si chiama così perché Dora significa gong, molto probabilmente perché la forma ricorda eccome lo strumento. L’anko/an è ampiamente utilizzata nella cucina giapponese come ripieno di alcuni dolci, perché la tradizione nipponica non ha mai vantato chissà quale varietà dolciaria. Con l’anko i giapponesi ci condiscono anche il gelato. Ed è proprio questa salsa speciale la protagonista indiscussa in stretta relazione alla deliziosa, poetica e indimenticabile Signora Toku. Un’anziana e adorabile donna che non farà fatica a entrare nel cuore. Si farà largo molto velocemente tra i tuoi ventricoli. Si accomoderà e non andrà mai più via.


Un giorno si presenta al chiosco di Sentaro per proporsi come aiutante “ecco così è come si scrive il mio nome, tenga” a una paga bassissima. La proposta apparentemente surreale  viene rifiutata ma Toku non demorde e dopo aver assaggiato i dorayaki di Sentaro, che reputa abbastanza buoni, critica -seppur con tatto e dolcezza- l’anko e per avvalorare l’amore che nutre nei confronti della marmellata di fagioli che cuoce da oltre 50 anni ne porta un giorno una bella porzione a Sentaro. Che ne rimane folgorato.


 


 


[image error]


Toku con la sua delicatezza e generosità riuscirà ben presto a entrare nel cuore anche di Sentaro e condividerà la preparazione dell’an in una scena commovente ed estremamente intima. Toku, se dovessi riassumerla, rappresenta quanto detto da Antoine de Saint- Exupéry nel Piccolo Principe, ovvero che l’essenziale è invisibile agli occhi. Toku ci ricorda quanto sia importante ascoltare. Non sentire soltanto ma ascoltare. Per poi al tempo stesso sentire interiormente le voci e le emozioni.


“L’an va preparata con il cuore”


Toku controlla i fagioli a mollo e ne scarta pochi perché spiega che potrebbero compromettere il gusto e rendere la marmellata amara. Ma non li butta con cattiveria e incuria, semplicemente li raccoglie nelle mani e li allontana. Non risciacquarli bene con l’acqua fredda potrebbe anche rendere l’an amara. L’acqua va versata piano e dolcemente per non far male ai fagioli e cosa non meno importante i fagioli vanno ascoltati, bisogna sentire l’odore del vapore perché cambia a seconda della fase di cottura. I fagioli vanno rispettati tanto quanto la terra che ce li ha donati.


“Dobbiamo accoglierli nel modo giusto”, dice Toku.

“I clienti, vero? Vanno accolti nel modo giusto”, risponde Sentaro.


“Non i clienti”, ribatte Toku “ma i fagioli. Si sono disturbati ad arrivare da noi. Nella terra in cui erano”


I fagioli devono familiarizzare con lo zucchero perché è come un primo appuntamento e non bisogna avere fretta perché è un momento importante. Tutto va fatto con molta attenzione, cura e poesia. Quanto Toku prepara l’an dice che sta lì vicino con l’orecchio per ascoltare i giorni che hanno vissuto. I giorni di pioggia. I giorni di sole. Portati dal vento sono arrivati i fagioli e bisogna ascoltare il loro viaggio. Perché tutto quello che esiste nel mondo ha un suo linguaggio e bisogna imparare e sapere ascoltare.


[image error]


Questa pellicola sottolinea perfettamente il senso di gratutidine che la popolazione nipponica ha nei confronti della natura e si ricollega strettamente alla figura dei ciliegi che rappresentano la vita e la morte in un ciclo continuo di fioritura e cadenza. Bisogna preparare i fazzoletti per chi possiede un animo delicato ed estremamente sensibile, perché Toku diventerà simbolo, oltre che di bellezza, di tutto quello che è invisibile nella quotidianità frenetica delle  cose. Ci ricorderà l’emarginazione e la difficoltà in un modo così leggero e poetico che sarà davvero difficile riuscire a trattenerci dall’idea che la gratitudine nei confronti della vita e delle nostre fortune dovrebbe venir prima della disperazione del lamento.


Ho letto che durante le riprese del film hanno vissuto davvero nel chiosco e la gente che non sapeva chiedeva davvero dei dorayaki da portar via. Come ho letto anche pareri contrastanti che vogliono far passare questa piccola magia come una serie imbarazzante di luoghi comuni sulla cultura giapponese.


Se alla fine anche tu penserai lo stesso credo proprio che non sentirai mai cosa abbiano da dirti i fagioli. Perché non riesci ad ascoltare, a vedere e godere di viaggi paralleli che avvengono. Io non smetterò mai di stupirmi, di ascoltare i viaggi e cercarne ancora.


Solo per sognatori e uditi fini, insomma.


Sai che sto preparando l’an anche io? La vedrai presto e magari ti racconterò di qualche viaggio sentito tra terra, vento e ciliegi.


 


Curiosità (perché in tanti ieri me lo hanno chiesto su Instagram): i disegni li ho realizzati con Ipad Pro, Apple Pencil e Sketch Club.
 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 27, 2017 04:14

June 26, 2017

Tutti vittime dell’Acai Bowl

[image error]


Le bacche di Acai (ma si dice “asai”) sono il frutto di una palma che vive in Amazzonia e in particolar modo nelle foreste settentrionali del Brasile. Relativamente da poco se ne conoscono le incredibili proprietà nutritive e da qualche tempo su Instagram c’è un impazzare folle di Acai Bowl (mi permetto di sottolineare che bowl è semplicemente la ciotola che contiene questa preparazione. Perché mica tutti siamo internescional e la mia amata mamma quando scrivo “robba strana” -con due bì- mi rimprovera sempre). Basta mettere su Instagram nel campo di ricerca “Acai”, o semplicemente dare uno sguardo alle colazioni delle più famose Fashion blogger, e vedrai della notevole e semplicissima food art. Sì perché la composizione coreografica, seppur semplice, della bowl di Acai è la prerogativa principale. Anni fa tutti impazziti con le bacche di Goji e adesso è il turno delle Acai. Il prezzo è piuttosto altino e proprio come le parenti appena enunciate lo sarà fin quando non diventeranno più diffuse. Il prezzo delle Goji infatti è leggermente sceso, seppur di poco, anche se volendo puntare sempre alla qualità direi che poco è cambiato.


Trenta euro per 150 grammi, ergo 200 euro al chilo per quanto riguarda le bacche di Acai in polvere che ho adoperato per queste due ciotoline. Se ne usa una piccola quantità che può essere quantificata in due cucchiaini giornalieri. La proprietà principale di queste bacche è indubbiamente il potere dimagrante. Mi piace sempre sottolineare quanto questo sia estremamente oggettivo e contestualizzato in un regime ben preciso, in una dieta sana ed equilibrata e corredata da attività fisica. Come le bacche aiutino i capelli e la pelle, sia al rinforzamento che al mantenimento e al preservazione delle cellule che sono strettamente correlate all’azione contro i radicali liberi. Possiedono un’azione drenante e facilitano l’eliminazione dei liquidi se assunte regolarmente.


[image error]


Come si preparano le Acai Bowl?

Con lo yogurt bianco non zuccherato -anche greco zero grassi- o quello che preferisci mischiato alla polvere di Acai. Il colore somiglia molto a quello dei mirtilli ed è questo che firma quella nuance tipica delle Acai Bowl che virano al glicine. Si aggiungono cereali, frutta secca, frutta disidratata o fresca, semi di chia o di qualsivoglia natura e si zucchera a preferenza con il miele, lo sciroppo d’acero, d’agave et similia. Queste Acai Bowl essendo ricchissime di superfood, semi oleosi e zuccheri -ergo proteine, carboidrati e grassi- se opportunamente inserite in una dieta equilibrata possono addirittura sostituire un pasto perché si arrivano a preparare delle ciotole anche con 300 grammi di yogurt, tripudio di cereali e meraviglie assortite. A me piace prepararlo anche con lo yogurt di soia e a volte faccio anche una base di chia pudding. Per fare una bella ciotolona enorme, che fa bene agli occhi oltre che al palato, puoi mettere sotto del riso soffiato o del farro o della quinoa soffiata. Senza contare i cereali di qualsivoglia tipologia. In questi giorni sarà mia premura preparare un video in modo da farti vedere la semplicità del tutto.


Per 250 grammi di yogurt basterà anche un bel cucchiaino colmo di Acai in polvere ma scegli tu, prova e mischia. Trova il tuo mix perfetto.


[image error]


Questo che vedi in alto ha una base di farro soffiato, 250 grammi di yogurt greco zero grassi mischiato a un po’ di scitoppo d’agave e 2 cucchiaini di Acai. Sopra c’è dell’avena in fiocchi mignon, delle bacche di Goji, della mandorle di Avola tostate al cioccolato e una bella manciata di fiocchi di piselli della Fior di Loto, che sono consigliati per arricchire zuppe o da mangiare come snack. Il connubio dolce e salato ha sempre un suo perché. Sopra invece nell’altra bowl trovi una base di quinoa soffiata con i semi di chia, dello yogurt di soia alla vaniglia della Provamel mischiato all’Acai, ciliegie, bacche di Goji, farro soffiato e mirtilli.


Largo sfogo alla fantasia per la preparazione di queste ciotoline ricche di salute, bontà e sorrisi.


Ah, dimenticavo. Buono anche se lo mischi al gelato. Io non riesco a smettere.


[image error] [image error] [image error]


 


 


 

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 26, 2017 00:16

June 23, 2017

Farina di Carrube e Spezie. Proprietà e chiacchiere

Le spezie

La liquirizia fa bene a chi soffre di pressione bassa ma è anche perfetta per fare dei piatti di pesce davvero particolari. L’aneto, i fiori di garofano nelle zuppe, l’anice stellato perfetto nelle macedonie e nelle zuppette di frutta profumate di zenzero; senza contare che aiuta l’apparato digerente a svolgere al meglio le proprie funzioni. Cannella, pepe rosa, coriandolo, cumino e tantissime altre spezie. In questo video ti mostro -oltre che degli acquisti riguardanti le spezie- anche alcune delle infinite proprietà e chiacchiero su abbinamenti e benefici.



Farina di Carrube

La carruba è un frutto spontaneo e somiglia al baccello del fagiolo. Un prodotto indubbiamente da scoprire. Nel video ti mostro anche alcune preparazioni. Può sostituire il cacao e anche il caffè -per chiunque avesse dei problemi con la teobromina- ma può essere introdotta semplicemente perché oltre ad avere tante proprietà nutritive è buona e fa bene al nostro organismo. Ferro, calcio, potassio, magnesio e tantissimo altro. Scopri la farina di carrube e innamoratene.


 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 23, 2017 02:30

Iaia Guardo's Blog

Iaia Guardo
Iaia Guardo isn't a Goodreads Author (yet), but they do have a blog, so here are some recent posts imported from their feed.
Follow Iaia Guardo's blog with rss.