Iaia Guardo's Blog, page 125

December 19, 2014

Muffin Miele Manuka e Datteri (senza uova). Quattordicesima tappa? Nuova Zelanda!





400 grammi di farina semi integrale
5 cucchiaini di lievito per dolci
70 grammi di datteri tagliati per bene
70 grammi di zucchero di canna grezzo
1 cucchiaio di Miele Manuka
1/2 cucchiaino di sale
180 grammi di burro morbidissimo a pomata
250 ml di latte parzialmente scremato
1 cucchiaio di cacao amaro in polvere setacciato

Setaccia tutti gli ingredienti secchi e quindi farina, cacao, lievito (tranne lo zucchero) e riunisci in una ciotola. Aggiungi lo zucchero e il sale. Aggiungi poi il burro e lavora con il robot (o quello che preferisci) incorporando pian piano il latte. Non lavorare troppo l’impasto. Versa negli stampini da muffin ben imburrati o nei pirottini come preferisci e cuoci a 180-190 per 20-25 minuti dipende dal forno. Controlla sempre con lo stecchino. Se �� asciutto tira fuori e lascia raffreddare.



Pi�� di un mese fa sono uscita (miracolo!) a fare un po’ di spesa al biologico. Mentre mi aggiravo per gli scaffali delle gallette ho sentito “Giulia Grazia Guardo Maghetta Streghetta”. Tuppete. Ansia a mille, tachicardia e mancamento in corso. Ho tentato di diventare piccola piccola e infilarmi dentro il frigo dove c’erano degli ottimi hamburger di lupini, che ho preso insieme al carpaccio. Trattavasi della dolcissima Maria che lo scorso anno mi era anche venuta a trovare in Libreria durante la presentazione del mio libro e al rinfresco tenutosi dopo, tra alcune portate presenti nel libro e mille delizie cucinate dal mio amico Peppe de La Tana del Lupo. Mi sono ritrovata tra scaffali ricolmi di meraviglia a raccontarci ancora una volta. Di sconfitte, vittorie e assenze che pesano gravemente anche sulla vita di Maria. Prima di andar via mi �� stato consigliato questo Miele Manuka; onestamente non ne avevo sentito parlare ma il prezzo, visibilmente alto e spropositato per un miele, mi ha incuriosita non poco e in fila alla cassa, con il fido Safari tra le mani, da una piccola ricerca ho intuito che s�� era una follia, ma dovevo farlo. ��Acquistato. Una confezione si aggira, per capirci, intorno ai quaranta euro. Il miele �� stato sempre usato per scopi medici e benefici da migliaia di anni. Il Manuka Honey, prodotto della Nuova Zelanda, ha un’altissima componente antibatterica; questo ne ricorda le propriet�� antibiotiche che diversi millenni fa venivano attribute appunto al miele. I fiori dell’albero di Manuka, che �� una pianta Neozelandese, crescono nelle distese incontaminate della Nuova Zelanda. Luoghi dove l’inquinamento non si sa neanche cosa sia e dove il termine biologico pare essere anche un po’ strettino. Il Miele Manuka �� quindi adoperato proprio nella “medicina alternativa” (molto tra virgolette, s��) in quanto potentissimo antibatterico e antinfiammatorio, perch�� pare che allevi anche il dolore.




Testimonianze, firmate da dottori e docenti, sul web attestano la veridicit�� di questo incredibile prodotto. Tutto pare che stia in un enzima secreto da queste api che producono vero e proprio perossido d’idrogeno, volgarmente conosciuto come acqua ossigenata, che ha un’azione disinfettante atta a debellare i germi. Un cibo-medicina, come definito da molti, che insieme alle Bacche di Goji e altre “mode alimentari del momento” sta per vedere il suo boom anche in rete. Manca poco insomma perch�� accada o stia accadendo gi�� oltreoceano. Di certo non �� un miele che �� bene sprecare nelle preparazioni dei dolci ma piuttosto da ingerire a cucchiaiate o per addolcire dei t�� o del latte. Ho voluto per�� adoperarlo cos�� servendo un t�� al Nippotorinese e alla mamma con il suddetto. Ho approfittato insomma di poter��sognare un velocissimo��“T�� in Nuova Zelanda” per fuggire alla triste routine che mi vede letteralmente sommersa. Il Miele Manuka, appunto perch�� definito un potente germicida, pare sia perfetto per le influenze e ��i malanni di stagione e mantiene chiaramente le propriet�� di ogni miele che si rispetti, ovvero di essere un ottimo alleato per tosse e influenza. C’�� chi sostiene che il prezzo ne valga i benefici. Dalla mia piccolissima esperienza appena cominciata non metto becco. Nel tempo spero di poterne riparlare in quanto l’argomento rimane indiscutibilmente interessante.



 


Pappamondo: Un Natale in giro per il Mondo con una valigia di Sogni!



Prima Tappa: Portogallo ��� Pastel de Bel��m
Seconda Tappa: Grecia ��� Kourabiedes (biscottini alle mandorle)��
Terza Tappa: Siria ��� Torta meringata con datteri, cioccolato e crema al formaggio e colata di fondente
Quarta Tappa: Germania ��� Stollen
Quinta Tappa: Polonia ��� Babka al cioccolato
Sesta tappa: Giappone ��� Sushi Alberello
Settima Tappa: Marocco ��� Sfenj
Ottava Tappa: Italia ��� Caprese all���olio extra vergine d���oliva
Nona Tappa: Ungheria – Danubio al Pistacchio
Decima Tappa: America – Cookies con avena e cioccolato bianco
Undicesima Tappa: Francia – Buche de Noel
Dodicesima Tappa: Thailandia – Yam Pla��Meuk��
Tredicesima Tappa: Polonia – Bialy


Scarica la Scheda numero 14��del Pappamondo se vuoi conservare ricetta, foto e disegno

(la sto preparando eh. La sto preparando!)


 


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Published on December 19, 2014 06:15

Bialy! Tredicesima Tappa del Pappamondo. Ritorniamo in… Polonia!



Per 8 Bialy


(ricetta tratta da New York Le Ricette di Culto di Marc Grossman su cui ho blaterato abbondantemente, regalandone anche una copia,��qui��e��qui)



400 grammi di farina
1 cucchiaio abbondante di sale
1 bustina di lievito di birra secco
250 ml di acqua tiepida
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva


170 grammi di cipolla tagliata a pezzetti piccoli
4 cucchiai abbondanti di olio extra vergine d’oliva
1 cucchiaio di semi di papavero
1 cucchiaino abbondante di sale


burro

In un recipiente capiente metti la farina, il lievito e il sale. In un altro mescola per bene l’acqua tiepida e l’olio. Sbattendo proprio con la frusta da pasticciere, ancor meglio. Aggiungi il composto acqua-olio a quello della farina-lievito e sale, meglio se impastando con un robot da cucina fino a quando non ottieni una pasta omogenea ed elastica. Forma una bella pallottola liscia. Olia per bene un recipiente grande e riponila dentro. Copri con la pellicola e lascia lievitare per due ore. Suddividi la pasta in otto parti e forma delle palline appiattendole con i palmi delle mani. Poggia i dischetti su un foglio di carta imburrato e infarinato leggermente, ripiegando i bordi verso il centro come a fare una forma concava. Infarina un po’ la superficie e copri nuovamente con la pellicola. Lascia lievitare altri 60-90 minuti a temperatura ambiente. E’ importante che i dischetti abbiano al centro una parte concava perch�� �� l�� che verranno riposti la cipolla fritta e i semi di papavero.


Ah vero, dobbiamo peparare la cipolla fritta! Scalda l’olio nella padella e fai saltare cipolla e semi di papavero. Sala per bene ed eventualmente assaggia. Metti la cipolla e i semi al centro dei tuoi Bialy e spennella poi la superficie sempre con l’olio. Lascia riposare altri venti minuti e inforna a 220 per 10-12 minuti circa fin quando sono ben dorati.




Luogo d’origine di questa preparazione? Polonia. Ma non ci eravamo gi�� stati mangiucchiando Babka in onore di tutte le incredibili Nonne del Mondo?�� Beh s��, solo che la cultura gastronomica dell’Est Europa �� incredibilmente ricca e straripante��di lievitati buonissimi. Visto che abbiamo a disposizione tappeti volanti, mongolfiere veloci, treni ad altissima velocit�� che sfiora la luce e sottomarini, beh. Approfittarne e fare un salto nuovamente in Polonia per mangiare un Bialy caldo caldo non �� poi una cattiva idea, no? Di Bagel, Kaak, pane ebraico��e molto altro se ne �� parlato diverse volte ma mai di questi��deliziosi panini che fanno girare la testa; sono meno conosciuti dei Bagel, seppur stretti cugini, famosissimi in tutte le comunit�� ebraiche anche e soprattutto in America, dove si sfornano a ripetizione caldi caldi in ogni angolo delle strade e sono perfetti per un brunch. A dispetto dei����bagel non vanno prima immersi in acqua bollente ma lievitati pi�� volte e cotti semplicemente in forno. La particolarit�� �� che al centro vengono insaporiti con��cipolla fritta e semi di papavero. Si pu�� arricchire ulteriormente con pan grattato e aglio. Incredibilmente gustosi questi lievitati. Non lucidi e patinati ma ruvidi e gustosi, sono morbidi al punto giusto e vanno mangiati caldissimi appena tirati fuori dal forno. Pare che a Palm Beach County in Florida ci siano diversi punti vendita che vengono segnalati come addirittura i migliori d’America.




Senza andare cos�� lontano (purtroppo) si possono degustare anche in queste giornate invernali. Una delizia salata che potrebbe diventare a buon diritto protagonista di un brunch natalizio o di una merenda super gustosa. L’altro giorno ho preparato i blinis (eh s��, sto proprio viaggiando a Est in questi giorni) e il Nippotorinese si �� ritrovato per una serie di eventi coinvolto in un pranzo a base di caviale, salmone, bialy, blinis e panna acida. Mi ha guardato serio in volto e ha detto “questa cosa del Pappamondo falla durare molto”. E’ risaputo che non si sbilanci tanto quindi lo prendo non solo come un complimento ma anche come un incitamento a continuare. Il riscontro tra l’altro �� positivissimo e davanti a certi numeri, confesso, sono rimasta impressionata. Questo giro con la valigia piena di sogni si sta rivelando terapeutico e rilassante non soltanto per me. La cosa non pu�� che rendermi oltremodo felice. Tutti gli sforzi non solo sono ampiamente ripagati ma si trasformano in sorrisi che generano felicit�� generale in tutto e per tutto.





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Published on December 19, 2014 03:12

December 18, 2014

-6 Giorni a Natale (salivazione azzerata )


 


Buon Appetito di Gordom Ramsay ( che puoi vedere su Amazon qui. Ne ho parlato su La Libreria di iaia, qui)


Vince il commento numero:


444


���������������������������


Importante: Non fatevi la paranoia ���non partecipo perch�� non commento mai e se lo facessi adesso sembrerebbe ��solo per interesse blablabla���. Vedo i numeri. So che ci siete. E cinquemila visite giornaliere, in media, non sono un bug di sistema (o s��? ). Non lo penso e basta. Partecipate. E��� solo un modo carino per chiudere l���anno insieme e magari con ��questa scusa ci conosciamo un po��� ( ci tenevo tantissimo a specificarlo perch�� in molti questa cosa me la scrivete ovunque. Smettetela! E giochiamo ! E��� Natale Santopacchettodiregalo!�� Meno paranoie e pi�� risate deliranti)��


��Per far s�� che la vittoria sia valida bisogna soltanto avere un���accortezza:

Non scrivere tre commenti di fila��(ma puoi scriverne quanti ne vuoi. Non �� ammesso solo tre di fila, perch�� si giocherebbe da soli. Le tombole qui sono fatte soprattutto per delirare tutti insieme. Io stessa eviter�� di commentare per non creare confusione ���durante lo ssvolgimento���. Nel caso in cui intervenissi i miei commenti non verranno, giustamente conteggiati)��.����Nel caso di tre commenti consecutivi: La Tombola��la vince il commentatore successivo.


Onde evitare di ritrovarmi con pacchetti, pacchettini, indirizzi persi e una serie di tragedie pronte in agguato, quest���anno spedir�� direttamente da Amazon con un semplice click. Inviami il tuo indirizzo,qualora fossi il vincitore, a info@maghettastreghetta.it con oggetto��(per favore me lo scrivi maiuscolo per dare maggiore risalto?) CRETINA HO VINTO LA TOMBOLA! (cretina devi dirmelo per forza, s��. Se la coscienza ti rimorde, sappi che sbaglia, ma aggiungici un cuoricino e tutto passa). Non dimenticare il numero di telefono che sar�� utile per la consegna! Grazie!



Non �� un giveaway che sponsorizza un brand. Non ho alcun tipo di contatto con nessuno dei marchi, case editrici e quant���altro.

Non si richiede nulla ai partecipanti.��I prodotti sono stati da me acquistati (con molto piacere, tra l���altro) come fossero semplicissimi regali ad amici.��E��� una tombola, che affida tutto al caso e niente pi��; tanto da dire in anticipo il numero del commento vincitore. Non vi �� alcun tipo di estrazione. Non ci sono operazioni commerciali o magheggi. Difficile da credersi ma nel mio caso bisogna rassegnarsi. Farsene una ragione.��Cos�� ��.��Per chiarimenti, comunque, potete rivolgervi al mio Notaio Nano da giardino a questo indirizzo info@maghettastreghetta.it. Grazie (non fate brutte figure riguardo illegalit��-giveaway-frizzi e lazzi perch�� sono davvero ben informata. No perditempo, insomma. Buon Natale! Grazie *plin plon comunicazione di servizio*).

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Published on December 18, 2014 22:00

Biscotto dentro il biscotto: l’Alberello





Proprio stamattina��ho cominciate a tirare le somme “alberellose” giusto per un piccolo riassunto. Invece chi miracolosamente avesse salvaguardato il proprio neurone perdendosi marted�� l’ennesima preparazione dentro una preparazione, nella fattispecie del Biscotto dentro il Biscotto, pu�� sempre rimediare e cliccare qui.��A differenza della preparazione con il cuore questa �� venuta leggermente pi�� grande come forma, proprio per via dello stampino che ho adoperato. Dapprima ne avevo usato uno leggermente pi�� piccolo ma nel complesso il lato estetico ne risentiva; per questo motivo ho optato per qualcosa di appariscente. Un biscottone gigante innegabilmente ricco di fascino. Servire un biscotto di questo tipo durante un t��, una colazione lenta o impacchettarlo e regalarlo diventa garanzia per complimenti e pure qualche lusinga (s��, sto ripetendo in loop sempre le stesse cose. Sono molto stanca e il Finto Natale con i parenti si avvicina. Non ho ancora deciso il Menu. Devo fare un altro albero di Natale nel mio ufficio, che �� poi il quarto, e non ho la bench�� minima voglia di lavorare in generale, proprio. Stranamente sento il bisogno di riposarmi. Almeno un quarto d’ora. Ci si pu�� riposare un quarto d’ora? Non vedo un film ormai da mesi perch�� due ore di fila d’accordo sono eccessive, ma un quarto d’ora? ��Che non corrisponda a buttarsi a letto e svenire per poi rialzarsi urlando, dopo quattro ore e mezza, �� tardiiiiiiiiiiiiii. Ma proprio un quarto d’ora fissando l’oblio. Con una massaggiatrice shiatzu. Una parrucchiera capace di ridare vita e corpo a quel mocio in testa. Una psichiatra. Un pasticciere vegano pronto a servirti dolcetti. Un guru indiano che ti instradi nella riflessione e catarsi. E.



E niente dicevo. Il biscotto dentro il Biscotto. Ho vaneggiato sulla ricetta, lasciandone diverse, sulla tecnica e sull’esecuzione qui in questo post. Basta cliccarci su, nel caso e osservare i diversi passaggi fotografati. Il delirio grammaticale si pu�� pure saltare. Una volta viste le foto sar�� lapalissiano, facile e intuitivo procedere all’esecuzione di questa ricetta. E ora quindici minuti?





 


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Published on December 18, 2014 06:15

Alberelli all’arancia e miele (un po’ pane, un po’ muffin)


Per 10 alberelli��circa


100 grammi di burro ��pi�� quello per lo stampo



500 grammi di farina
il succo di mezza arancia
1 cucchiaino di sale
1 bustina di lievito per dolci
250 ml di acqua tiepida
2 cucchiai abbondanti di miele
1 uovo leggermente sbattuto
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere (o vaniglia se non ti piace. Ma anche cannella)
60 grammi di zucchero di canna grezzo

Setaccia la farina e il sale e unisci il lievito, lo zucchero e lo zenzero. Amalgama per bene e aggiungi anche il burro morbido a pomata. Unisci poi l’acqua tiepida e il succo dell’arancia. Poi il miele e comincia a lavorare per bene con il robot. Disponi l’impasto nelle formine ad alberello (o quella che hai scelto perch�� potrebbe essere anche una ciambella intera; nel caso cambier�� naturalmente la durata della cottura) e lascia lievitare trenta minuti prima di infornare a 200 per 20 minuti e altri 5/8 a 180. Controlla con uno stecchino. Quando �� asciutto tira fuori e lascia raffreddare.


Per la glassa ho adoperato soltanto zucchero a velo, pochissima acqua e colorante verde alimentare. Poi dopo averla spennellata sulla superficie dell’alberello ho poggiato sopra qualche perla di zucchero.



Ho trovato queste formine su Amazon. L’impasto che ho deciso di adoperare �� un ibrido tra pane e muffin. Non �� propriamente soffice e spugnoso ma neanche compatto e mollicoso come un pane. Profuma moltissimo di arancia e porta con s�� la freschezza dello zenzero. Queste formine hanno solo il piccolo inconveniente che adoperando impasti troppo soffici si alzano parecchio alla base e quindi poi durante lo sformamento compromettono la forma dell’alberello. Un impasto pi�� compatto, al contrario, sar�� un fido alleato. Perfetti per un t�� o una colazione lenta, di quelle durante le feste, ma anche come idea golosa e segnaposto, questa piccola piramide di gusto �� assolutamente un’altra idea da tenere in considerazione anche per confezionare un ��regalo goloso.


Gli alberelli del resto sono la forma, che insieme a stelline-cuoricini e renne, ha per la stragrande maggioranza un incredibile appeal. Nella fattispecie questi alberelli diventano base per infinite variazioni e interpretazioni. Nel caso in cui non possedeste la teglia o non aveste assolutamente voglia di cimentarvi in questa preparazione, mi pare giusto riepilogare un po’ la situazione alberellosa.




Alberelli tridimensionali fatti di biscotti
Alberello di Bign��
Alberello con i bottoni
Cupcake con Alberello
Alberello di Broccoli
Albero di Danubio con pistacchio
La PizzAlbero
Alberello stuzzicoso con pesto e pinoli
Alberello con Concentrato Cirio


L���albero con le palline di carta di Maghetta Streghetta (clicca qui per vederlo)
L���albero argentato senza decorazioni ma solo luci (clicca qui per vederlo)
L���albero tradizionale e me vestita da geisha vabb�� (clicca qui per vederci)
L���albero in stop motion (clicca qui per vedere il video)
L���albero con 12 nani e 12 cuori (clicca qui per vederci perch�� ci sono pure io con gli occhiali glitterati. Sempre sobria e attenta a mostrarmi in modo consono alle occasioni)


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Published on December 18, 2014 03:12

December 17, 2014

-7 a Natale. PANICO (e Tombola!)


 


Natale con Gordom Ramsay (qui puoi vederlo su Amazon)��


Vince il libro il commento numero:


888!��


���������������������������


Importante: Non fatevi la paranoia ���non partecipo perch�� non commento mai e se lo facessi adesso sembrerebbe ��solo per interesse blablabla���. Vedo i numeri. So che ci siete. E cinquemila visite giornaliere, in media, non sono un bug di sistema (o s��? ). Non lo penso e basta. Partecipate. E��� solo un modo carino per chiudere l���anno insieme e magari con ��questa scusa ci conosciamo un po��� ( ci tenevo tantissimo a specificarlo perch�� in molti questa cosa me la scrivete ovunque. Smettetela! E giochiamo ! E��� Natale Santopacchettodiregalo!�� Meno paranoie e pi�� risate deliranti)��


��Per far s�� che la vittoria sia valida bisogna soltanto avere un���accortezza:

Non scrivere tre commenti di fila��(ma puoi scriverne quanti ne vuoi. Non �� ammesso solo tre di fila, perch�� si giocherebbe da soli. Le tombole qui sono fatte soprattutto per delirare tutti insieme. Io stessa eviter�� di commentare per non creare confusione ���durante lo ssvolgimento���. Nel caso in cui intervenissi i miei commenti non verranno, giustamente conteggiati)��.����Nel caso di tre commenti consecutivi: La Tombola��la vince il commentatore successivo.


Onde evitare di ritrovarmi con pacchetti, pacchettini, indirizzi persi e una serie di tragedie pronte in agguato, quest���anno spedir�� direttamente da Amazon con un semplice click. Inviami il tuo indirizzo,qualora fossi il vincitore, a info@maghettastreghetta.it con oggetto��(per favore me lo scrivi maiuscolo per dare maggiore risalto?) CRETINA HO VINTO LA TOMBOLA! (cretina devi dirmelo per forza, s��. Se la coscienza ti rimorde, sappi che sbaglia, ma aggiungici un cuoricino e tutto passa). Non dimenticare il numero di telefono che sar�� utile per la consegna! Grazie!



Non �� un giveaway che sponsorizza un brand. Non ho alcun tipo di contatto con nessuno dei marchi, case editrici e quant���altro.

Non si richiede nulla ai partecipanti.��I prodotti sono stati da me acquistati (con molto piacere, tra l���altro) come fossero semplicissimi regali ad amici.��E��� una tombola, che affida tutto al caso e niente pi��; tanto da dire in anticipo il numero del commento vincitore. Non vi �� alcun tipo di estrazione. Non ci sono operazioni commerciali o magheggi. Difficile da credersi ma nel mio caso bisogna rassegnarsi. Farsene una ragione.��Cos�� ��.��Per chiarimenti, comunque, potete rivolgervi al mio Notaio Nano da giardino a questo indirizzo info@maghettastreghetta.it. Grazie (non fate brutte figure riguardo illegalit��-giveaway-frizzi e lazzi perch�� sono davvero ben informata. No perditempo, insomma. Buon Natale! Grazie *plin plon comunicazione di servizio*).


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Published on December 17, 2014 22:07

Yam Pla Meuk, ovvero andiamo in Thailandia a mangiare i Calamari Piccanti Speziati





Per quattro persone


5 phirk khii nuu (sono peperoncini thai dragon molto piccanti ma puoi provare a farlo anche con peperoncini calabresi. A mali estremi���)

5 spicchi di aglio schiacciati per bene

almeno 80 grammi di succo di lime freschissimo

4 cucchiai di salsa di pesce

500 grammi di calamari ben lavati e tagliati a striscette

menta fresca

scalogno finemente affettato

sedano cinese (ma anche sedano e basta, dai)


Pesta nel mortaio l���aglio e il peperoncino fino a ottenere una pasta. Mescola al succo di lime e la salsa di pesce e metti da parte. Pulisci i calamari e sbollentali in acqua salata e calda. Ripescali con un colino quando sono cotti e falli saltare con la menta, lo scalogno, il sedano e la pasta di peperoncino, aglio e lime. Fai insaporire bene tutti gli ingredienti insieme e servi su un piatto pieno di foglie di lattuga.



E’ inutile che io mi nasconda dietro un dito dicendo che sarei pronta immediatamente a partire per la Thailandia. Faccio parte di quella fastidiosa, antipatica schiera di turiste un po’ esigenti che pur amando, proprio come ragione di vita, le diversit�� si trova a dover fronteggiare e lottare contro dei “pregiudizi”. Essendo, e non mi vergogno ad ammetterlo perch�� lo farei pi�� non essendo vera, una comodista e una pazza esaurita per l’igiene, �� difficile talvolta concepire un certo tipo di ambiente dove poter assaporare appieno i gusti, le tradizioni e il cibo locali. Andare a mangiare in un ristorante occidentale iper moderno in Thailandia �� un po’ come andare a Londra e cercare un piatto di linguine alle Vongole di Puglia. Immaginarmi nel trambusto dei mercatini, in particolar modo in quello dei fiori che rimane uno dei miei tanti sogni da realizzare, seduta su una sedia di plastica senza problemi a mangiare una pannocchia arrostita vicino ai gamberoni �� pura utopia. Proprio nel rispetto degli abitanti e delle tradizioni non potrei star l�� a menare il torrone (non so manco cosa significa ma lo dice sempre il Nippotorinese e mi piace parecchio anche perch�� Torrone �� proprio Natalizio. Mi sto perdendo?) sull’igiene estrema, sulla possibilit�� di avere del cibo “non contaminato ” da derivati animali e roba cos��. Da antipatica insopportabile quale sono. Per�� ecco potrei stare seduta l�� con la signora a mangiarmi le gallette di riso nascoste in valigia mentre osservo il Torinese far fuori qualsiasi piatto, in quanto specchio inverso di me. Doverosa premessa di questi piccoli appunti in quanto assolutamente bisognava precisare che la cultura thailandese, per quanto affascinante dal punto di vista di accostamenti, colori e tradizioni, cozza irrimediabilmente con dei miei basilari concetti; pi�� dogmi a dirla tutta. Un giorno poi finir�� in Thailandia su quella sedia di plastica e manger�� pure la vecchietta arrostita insieme con la salsa di pesce, chi lo sa? Mai precludersi un cambiamento. Anzi.



I mercati thailandesi sono dei veri e propri mondi e offrono ai palati pi�� intelligenti (lo vedi? non il mio) un’infinita variet�� di sensazioni, se mi concede: molto spesso altalenanti. La cucina thailandese, nonostante l’inquietante premessa, �� tra le pi�� variegate e raffinate dell’Asia. Neanche a dirlo �� il riso il re indiscusso della Tavola. Tutto ruota intorno a esso che rimane il principale motore di tutti i corpi thailandesi. Il resto �� un incredibile contorno di sapori e odori. La cosa che pi�� stupisce dei paesi rimasti con una propria configurazione e che non hanno subito processi di globalizzazione �� la sottolineatura delle tradizioni; nella fattispecie in Thailandia non �� in uso la classica colazione come la intende gran parte della popolazione normale (evviva il cielo). La zuppa �� la protagonista. Non vi �� caff�� e neanche the. Sin dal mattino si ha a che fare con il gusto che poi rester�� per sempre correlato al palato e alla Thailandia: il piccante. I pasti principali sono la colazione e la cena. Il pranzo, sottovalutato, si riferisce a un semplice spuntino rivolto in particolar modo allo street food (tanto da farti girare la testa). Se dovessimo in qualche modo sintetizzare per un attimo la cucina thailandese dovremmo semplicemente dire due parole.


Zuppa e Piccante.



Non esiste proprio una ricetta thailandese che non sia piccante. Il parametro va dal piccante al piccantissimo sino ad arrivare al piccantissimisssimisssimissimo. Non vi �� zuppa o preparazione che non abbia al suo interno il latte di cocco, indiscusso protagonista tanto quanto il coriandolo, lo zenzero, i peperoncini manco a dirli di tante variet�� e il galanga. Per il mio libro in preparazione ho avuto modo di adoperare la galanga. La galanga �� una radice simile allo zenzero che viene usata per le zuppe e che si pu�� facilmente acquistare nei negozi etnici (qui naturalmente da Cristaldi a Catania). Allo stesso modo le foglie di banano che intrecciate e lavorate diventano veri e propri contenitori per pesce e cibo,nonch�� incredibili alleate per presentazioni che lasceranno tutti a bocca aperta. Io trovo le foglie di banano anche surgelate. Bastano due minuti fuori dal freezer e diventano fresche come appena raccolte (e sono perfette pure per cuocere al vapore il pesce ma ne parler�� in un’altra occasione). Le zuppe, il piccante e? E la Frutta. Quello che lascia sempre tutti i viaggiatori entusiasti della Thailandia per quanto concerne il discorso culinario �� l’incredibile sapore e dolcezza della frutta. Ananas, Cocco, Mango, Papaya, Litchi e Jackfruit senza dimenticare il Mangostano. Variet�� incredibili di melone, angurie e colori. Una delle zuppe pi�� famose �� il Tom Ka Gai ovvero carne di pollo cotta nel latte di cocco. Ho cucinato per la prima volta il Tom Ka Gai proprio in occasione della preparazione del mio libro, cimentandomi in diverse interpretazioni fino a trovarne una che soddisfacesse diversi palati. Khao Tom Gung �� una zuppa di riso e gamberi. Tomjudplamug una zuppa di calamari ripieni con carne macinata, Todman Gung ovvero frittelle di gamberi, Pet Nam Tok un’insalata con petto d’anatra e cipollotti thailandesi ovviamente con tanto chili in polvere.



Ma come scrivevo prima �� il riso l’indiscusso re con i suoi profumi, spezie e colori. Ricchi piatti di riso e paste di curry che fanno da supporto a incredibili piatti di pesce. Ci sono le cozze in salsa di zenzero, stufati di pesce con bamb�� in agrodolce ��ma anche carne; come spiedini mujangh ovvero con un intingolo (guarda un po’) piccante composto da limone, aglio, pepe bianco e zucchero con l’immancabile chili. Infiniti Curry e quella voglia di un estintore a fine pasto. Per gli amanti del piccante insomma la Thailandia �� una meta da sogno. Chi non ama particolarmente il genere pu�� ovviamente vivere un incubo a occhi aperti (io, s��). Solo che si pu�� vivere tranquillamente uccidendosi di frutta ed �� questo il risvolto della medaglia. Perch�� se mi impaurisce di tutto questo il piccantume e “l’igiene”, l’idea di buttarmi riversa su quella sedia di plastica (magari con Ombretta) a ingurgitare chili di frutta e dolcetti di frutta e riso mi alletta e non poco (nessuno dica che avrei anche da ridire sul livello igienico di come tagliano la frutta. E’ vero ma a questo punto mentiamo, oh! Voglio apparire accomodante).


Creme di cocco e banane fritte nelle scaglie di cocco (mi sto sentendo male), Zuppe fredde con la frutta con creme al latte di cocco che non sono vere e proprie macedonie e palline di riso ripiene di cocco (Khanom Tan. Ho pure la ricetta e voglio farla al pi�� presto).


I thailandesi sono un vero e proprio inno allo sport nazionale: mangiare. Le incredibili longboat strapiene di cibo freschissimo e incredibile sono una fotografia pazzesca di questa terra colorata e incontaminata con le sue giungle, isole e recenti industrializzazioni. La molteplicit�� delle cucine regionali esiste come in tutti i territori ma in special modo ha una variet�� incredibile e si nota una disomogeneit�� variegata. Ayuthaya – noodles di riso serviti in un brodo scuro e molto speziato, Hat Yai – pollo fritto marinato in miscele di spezie secche, Nong Khai – tortini di riso glutinoso fritti e cosparsi di zucchero di palma diffusi nelle citt�� del nord. Su Lonely Planet si sprecano fiumi e fiumi di pietanze, tradizioni e collocazioni territoriali. Quella che propongo oggi �� letteralmente un’insalata. Le Yam thailandesi infatti sono onnipresenti e piccanti, a base di pesce, carne o verdure. Vi �� sempre la presenza aspra del lime e sono riconoscibili in quanto piccantissime (l’ho gi�� detto piccante un milione di volte?). Sono tra i piatti pi�� piccanti che si possano trovare in Thailandia (piccante? Chi ha detto piccante?). I palati delicati possono provare a smorzare con riso, vermicelli e noodle ma �� il vero turista temerario che ama il piccante che ricever�� il sorriso pi�� incredibile da parte dei thailandesi, fermo restando che di sorrisi non se ne elemosinano affatto. Anzi, �� proprio il regno degli incredibili sorrisi. Questa �� una semplicissima insalata di calamari bolliti facilmente riproducibile in casa. Bisogna soltanto trovare la salsa di pesce, che non �� affatto un prodotto difficile da reperire. Questi piatti costituiscono un vero e proprio pasto e vengono serviti come piatto unico, arricchiti da insalate e moltissime arachidi sminuzzate. I calamari inoltre sono economici e tutto sta nel cuocerli poco per non renderli gomme da masticare. Un piatto se vogliamo a tutti gli effetti dietetico e che grazie alla presenza smisurata di peperoncino vi distrarr�� dalla voglia di mangiare altro ma piuttosto vi far�� fiondare su otto litri di acqua. Il Phrick Chii Faa ovvero il peperoncino mediamente piccante (per un’amante del piccante altrimenti: altamente piccante) dovrebbe essere il protagonista di questo piatto. Reperirlo potrebbe essere sull’impossibile andante a meno che non vi troviate in una grande citt�� o metropoli superfornita. Un peperoncino rosso, nel caso, andr�� bene no? A me �� venuta voglia di prepare la Nam Phrik, ovvero una salsa (s����������������, piccanteeeeeeeeeee) che si prepara nel mortaio pestando gamberetti, zucchero di palma, aglio, lime e Phrik Khii Nuu fresco che �� tra i peperoncini pi�� piccantiiiiiiiiiiiii della Thailandia. Nonna infatti, calabrese purosangue, non ha battuto ciglio e brama ardentemente la ‘Nduja orientale.


Pappamondo: Un Natale in giro per il Mondo con una valigia di Sogni!



Prima Tappa: Portogallo ��� Pastel de Bel��m
Seconda Tappa: Grecia ��� Kourabiedes (biscottini alle mandorle)��
Terza Tappa: Siria ��� Torta meringata con datteri, cioccolato e crema al formaggio e colata di fondente
Quarta Tappa: Germania ��� Stollen
Quinta Tappa: Polonia ��� Babka al cioccolato
Sesta tappa: Giappone ��� Sushi Alberello
Settima Tappa: Marocco ��� Sfenj
Ottava Tappa: Italia ��� Caprese all���olio extra vergine d���oliva
Nona Tappa: Ungheria – Danubio al Pistacchio
Decima Tappa: America – Cookies con avena e cioccolato bianco
Undicesima Tappa��Francia – Buche de Noel


Scarica la Scheda numero 12��del Pappamondo se vuoi conservare ricetta, foto e disegno

(la sto preparando eh. La sto preparando!)


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Published on December 17, 2014 03:12

December 16, 2014

-Otto giorni a Natale e regali ovunque! Doppia Tombola!


Doppia Tombola! Vogliamo forse farci mancare una Doppia Super Tombola? Via al delirio!����


Il primo premio �� Sale e Pepe a forma di Bacchetta Magica (che tanto hanno riscosso successo sul mio account instagram e che sono oggettivamente bellissime! Nessuno osi contraddirmi vi prego). Potete vederle su Amazon qui.


Lo vince il numero 333


Il secondo premio �� ��Tazza a forma di obiettivo con coperchio porta biscotti ! ��Potete vederla su Amazon qui.��


Lo vince il numero 999


���������������������������


Importante: Non fatevi la paranoia ���non partecipo perch�� non commento mai e se lo facessi adesso sembrerebbe ��solo per interesse blablabla���. Vedo i numeri. So che ci siete. E cinquemila visite giornaliere, in media, non sono un bug di sistema (o s��? ). Non lo penso e basta. Partecipate. E��� solo un modo carino per chiudere l���anno insieme e magari con ��questa scusa ci conosciamo un po��� ( ci tenevo tantissimo a specificarlo perch�� in molti questa cosa me la scrivete ovunque. Smettetela! E giochiamo ! E��� Natale Santopacchettodiregalo!�� Meno paranoie e pi�� risate deliranti)��


��Per far s�� che la vittoria sia valida bisogna soltanto avere un���accortezza:

Non scrivere tre commenti di fila��(ma puoi scriverne quanti ne vuoi. Non �� ammesso solo tre di fila, perch�� si giocherebbe da soli. Le tombole qui sono fatte soprattutto per delirare tutti insieme. Io stessa eviter�� di commentare per non creare confusione ���durante lo ssvolgimento���. Nel caso in cui intervenissi i miei commenti non verranno, giustamente conteggiati)��.����Nel caso di tre commenti consecutivi: La Tombola��la vince il commentatore successivo.


Onde evitare di ritrovarmi con pacchetti, pacchettini, indirizzi persi e una serie di tragedie pronte in agguato, quest���anno spedir�� direttamente da Amazon con un semplice click. Inviami il tuo indirizzo,qualora fossi il vincitore, a info@maghettastreghetta.it con oggetto��(per favore me lo scrivi maiuscolo per dare maggiore risalto?) CRETINA HO VINTO IL PRIMO PREMIO/SECONDO PREMIO della TOMBOLA! (cretina devi dirmelo per forza, s��. Se la coscienza ti rimorde, sappi che sbaglia, ma aggiungici un cuoricino e tutto passa). Non dimenticare il numero di telefono che sar�� utile per la consegna! Grazie!



Non �� un giveaway che sponsorizza un brand. Non ho alcun tipo di contatto con nessuno dei marchi, case editrici e quant���altro.

Non si richiede nulla ai partecipanti.��I prodotti sono stati da me acquistati (con molto piacere, tra l���altro) come fossero semplicissimi regali ad amici.��E��� una tombola, che affida tutto al caso e niente pi��; tanto da dire in anticipo il numero del commento vincitore. Non vi �� alcun tipo di estrazione. Non ci sono operazioni commerciali o magheggi. Difficile da credersi ma nel mio caso bisogna rassegnarsi. Farsene una ragione.��Cos�� ��.��Per chiarimenti, comunque, potete rivolgervi al mio Notaio Nano da giardino a questo indirizzo info@maghettastreghetta.it. Grazie (non fate brutte figure riguardo illegalit��-giveaway-frizzi e lazzi perch�� sono davvero ben informata. No perditempo, insomma. Buon Natale! Grazie *plin plon comunicazione di servizio*).

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Published on December 16, 2014 23:08

Fermatempo da Instagram

Alberi nei biscotti e teiere nuove
Tris di mini cous cous
Torte e Regali
Birthday girl (girl si fa per dire)
Hai visto mica l'arcobaleno?
Li facciamo due dessert?
Let it snow
I Puoti per Paolo e Luci
Nonna?
Si va in Polonia di nuovo
Cose belle e sorrisi
Alberelli di tutte le forme

Se ti fa piacere seguirmi su instagram mi trovi come Maghettastreghetta


http://instagram.com/maghettastreghetta/


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Published on December 16, 2014 22:00

Il Biscotto dentro il Biscotto: Cuore


Biscotti (impasto numero 1)



250 grammi di farina OO, 1 uovo, 125 grammi di burro, 125 grammi di zucchero, 1 pizzico di sale, la scorza grattugiata (senza la parte bianca amara) di un limone��(a patto che sia biologico e non trattato. Se non fosse cos�� la buccia potrebbe pure essere un problema. Nel caso contrario ti prego lavala bene). Si impasta. Si stende su piano infarinato. Si d�� la forma.


A 180 gradi gi�� caldo per 10-15 minuti, dipende dalla grandezza e dallo spessore dei biscotti. Controlla quindi. Quando sono dorati ma non troppo tira fuori e lascia raffreddare.


Biscotti (impasto numero 2)


Per 50 biscotti circa (dipende dalla grandezza e dallo spessore): 560 grammi di farina, 400 grammi di burro morbido leggermente salato, 200 grammi di zucchero a velo, 4 tuorli, 1 scorza di mandarino biologico grattugiata.


Biscotti Impasto al Cacao (impasto al cacao qualora volessi fare un cuore di cacao e non colorato. Questa �� la ricetta che ho messo sul mio Libro a pagina 142 in occasione del Tacchino Graziato del Thanksgiving day)


300 grammi di farina, 40 grammi di cacao amaro in polvere, 250 grammi di burro morbido, 120 grammi di zucchero a velo, 2 tuorli, 1 cucchiaino di cannella, 1 pizzico di cannella



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Ti ho lasciato tre diversi tipi di impasto per realizzare questi deliziosi biscotti ma la verit�� �� che puoi adoperare una classica ricetta “della nonna” o che ti dia fiducia da sempre; quella che pi�� ti piace e convince, che per�� usi maggiormente per la preparazione di biscotti molto lineari, poco sbriciolosi ma piuttosto compatti e che si prestano bene alle formine di ogni sorta. Questo perch�� un impasto per biscotti che lievita eccessivamente potrebbe compromettere la riuscita di questa preparazione. Le opportunit�� di realizzare un biscotto che non passa di certo inosservato questa tecnica ce le offre tutte su un piatto d’argento. Vi ricordate la Ciambella dentro la Ciambella?��Se cercate in archivio ci sono diverse preparazioni, deliri e veri e propri trattati sulla Ciambella dentro la Ciambella. Anche per Halloween avevo fatto un’interpretazione Fantasmosa (sia con zucca che con fantasma). Ecco questo �� il Biscotto dentro il Biscotto. Devo avere una sorta di perversione da quando con Cey ho realizzato che il Turducken era una filosofia di impilamento e di vita. Una sorta di catarsi attraverso l’arte della Matrioska (�� incredibile come io riesca a scrivere tutte queste idiozie essendo astemia). Per dire insomma che dopo la Ciambella dentro��la Ciambella era chiaro che dovesse arrivare il momento del Biscotto dentro il Biscotto. Considerando che per la prima ho speso qualcosa come 3242423 battute, che manco un’enciclopedia, mi sono limitata nel caso specifico a fare quattro brevi fotogrammi dei vari passaggi.



Detesto le cose semplici si sa, ma a volte mi arrendo. Soprattutto quando Sabato devi organizzare un Finto Natale, ovvero un incontro con tutti i tuoi parenti e festeggiare anticipatamente in modo da poterti dividere in parti eque tra amici, altri parenti, passanti, vicini e alieni. Baciare mezza popolazione siciliana che vuole farti gli auguri e frantumarti i sentimenti con fare nostalgico (ma non mi lascer�� abbattere! Li sconfigger�� con il sorriso). Dividere panettoni, regali, abbracci, e parlare di materiale elettrico alternando a torte, biscotti, quadri elettrici e Il Segreto con la Nonna. Fortuna vuole che abbiano interrotto per le vacanze di Natale le puntate di Uomini e Donne perch�� altrimenti non avrei potuto godere a pieno degli incredibili dialoghi pregni di significato e di vita che ogni giorno grazie a Mediaset mi vengono regalati.



Tutto sta nel preparare due impasti. Non diversi. Non ci confondiamo. Due impasti scegliendo tra i diversi impasti, o che propongo io o che propongono le tue sicuramente pi�� preparate conoscenze. Dopo aver preparato due impasti (o uno soltanto da dividere, dipende naturalmente da quanti biscotti volete fare e con quale forma) si decide il colore dell’involucro o della “formina” in modo da dare giustamente un distacco visivo. Questo �� il caso del cuore rosso e ben presto ve ne mostrer�� un altro. Ho scritto anche un impasto di biscotto al cacao proprio per ricordare che non necessariamente si devono adoperare i coloranti alimentari, nonostante ne rimanga una fervida sostenitrice, ma che si pu�� colorare il tutto con il cacao e allo stesso modo con spezie, t�� matcha e quant’altro (pure confetture o creme certamente). Una volta preparati gli impasti e lasciati riposare come da diapositiva in frigo avvolti in pellicola, si proceder�� al taglio delle formine e all’assemblaggio che consiste pi�� nel creare un involucro alla formina. Come si fa? In diversi modi. Ho scelto di ricavare prima dei piccoli cilindri lunghi in modo da poggiarli delicatamente sulla pila di formine messe una sopra l’altra e poi con le mani e il calore pian piano formare un involucro quanto pi�� possibile omogeneo. Avendolo provato diverse volte posso dirvi che dopo aver realizzato la forma per intero �� bene lasciarla in freezer per almeno 10-15 minuti. Questo perch�� dopo che si ha in mano un bel salsicciotto biscottoso si deve chiaramente tagliare con un coltello affilatissimo (meglio se di ceramica) e con precisione lo spessore che si vuole e infornare solo dopo aver ricavato queste “fette di biscotto”. Con il calore che si ha in casa e con il calore sprigionato dalle mani durante la lavorazione dei piccoli salsicciotti/cilindri attorno alla formina infatti si potrebbe deformare tutto.


Non sembra ma �� davvero una preparazione semplice da realizzare e dall’effetto finale sorprendente. In pochi non ne rimangono colpiti e faccio un po’ la modesta perch�� non vi �� stato uno che alla vista di questi biscottini non si sia incuriosito. E’ una di quelle classiche preparazioni che non implica chiss�� quale tempo, tecnica e ingredienti ma che ha una resa vincente sia al palato che visiva. Confezionati in sacchetti trasparenti, piccoli cestini e adornati con fantasia, i Biscotti dentro i Biscotti rimangono un’idea regalo Natalizia (e per tutto il resto dell’anno)��valida.



Curiosit��:



Il Carillon, Il Nano personalizzabile, il Sale e Pepe e il Funghetto (temperamatite e gomme) sono meraviglie di Tiger
L’Alberello �� Ikea
La Tazza con il cappello Snowman �� un regalo di Santa Signora Pina
La Candela e il Portabiscotti sono sempre Ikea
Il Piattino a forma di cuore l’ho trovato diversi anni fa alla Coin in un servizio cuoricioso di San Valentino
Il Tovagliolo su cui poggiano i biscotti �� ricamato dalla Nonna Grazia

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Published on December 16, 2014 03:12

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Iaia Guardo
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