Iaia Guardo's Blog, page 128

December 6, 2014

Diciotto Giorni a Natale e profumo di? Yankee Candle alla Cannella!


 


 


 


Pronti per ��Tombola Natalizia? E soprattutto Pronti ��per l’Albero Domani?��


Importante: Non fatevi la paranoia ���non partecipo perch�� non commento mai e se lo facessi adesso sembrerebbe ��solo per interesse blablabla���. Vedo i numeri. So che ci siete. E cinquemila visite giornaliere, in media, non sono un bug di sistema (o s��? ). Non lo penso e basta. Partecipate. E��� solo un modo carino per chiudere l���anno insieme e magari con ��questa scusa ci conosciamo un po��� ( ci tenevo tantissimo a specificarlo perch�� in molti questa cosa me la scrivete ovunque. Smettetela! E giochiamo ! E��� Natale Santopacchettodiregalo!�� Meno paranoie e pi�� risate deliranti)��



Oggi il quarantesimo�� (40)�� commento vince la��Yankee Candle alla Cannella in Giara Grande ( che puoi trovare qui). ��A PATTO ! (colpo di scena). A patto che il quarantesimo��commento abbia una poesia di Natale (ehhh la cosa diventa pi�� difficile. Ed �� solo l’inizio). Questo significa che il��quarantesimo��commento, per essere valido, dovr�� essere postato con all’interno una poesia sul Natale. Poco importa la provenienza, la lunghezza e la paternit��. Premuratevi quindi di Poesie del Natale prima di postare il commento perch�� il quarantesimo��non sar�� ritenuto valido qualora non avesse la poesia e si andr�� avanti sino al commento (successivo) che riuscir�� a postarla. Il primo commento quindi che conterr�� una poesia di Natale dopo l’eventuale quarantesimo��commento “invalidato” si aggiudicher�� il premio di questa casella dell’Avvento:


(potete naturalmente improvvisarvi poeti natalizi !)


Esempio Poesia del Natale recuperata in trenta secondi su Google:��


Se la felicit�� vuoi trovare

poche cose ci son da fare

via denaro e superficialit��

solo l’amore baster��

a rendere il Natale migliore

a far ritrovare il vero valore!


 



Non scrivere tre commenti di fila��(ma puoi scriverne quanti ne vuoi. Non �� ammesso solo tre di fila, perch�� si giocherebbe da soli. Le tombole qui sono fatte soprattutto per delirare tutti insieme. Io stessa eviter�� di commentare per non creare confusione ���durante lo ssvolgimento���. Nel caso in cui intervenissi i miei commenti non verranno, giustamente conteggiati)��.����Nel caso di tre commenti consecutivi: La Tombola��la vince il commentatore successivo.��Per far s�� che la vittoria sia valida bisogna soltanto avere un���accortezza:


Onde evitare di ritrovarmi con pacchetti, pacchettini, indirizzi persi e una serie di tragedie pronte in agguato, quest���anno spedir�� direttamente da Amazon con un semplice click. Inviami il tuo indirizzo,qualora fossi il vincitore, a info@maghettastreghetta.it con oggetto��(per favore me lo scrivi maiuscolo per dare maggiore risalto?) CRETINA HO VINTO LA TOMBOLA! (cretina devi dirmelo per forza, s��. Se la coscienza ti rimorde, sappi che sbaglia, ma aggiungici un cuoricino e tutto passa).


 



Non �� un giveaway che sponsorizza un brand. Non ho alcun tipo di contatto con nessuno dei marchi, case editrici e quant���altro.

Non si richiede nulla ai partecipanti.��I prodotti sono stati da me acquistati (con molto piacere, tra l���altro) come fossero semplicissimi regali ad amici.��E��� una tombola, che affida tutto al caso e niente pi��; tanto da dire in anticipo il numero del commento vincitore. Non vi �� alcun tipo di estrazione. Non ci sono operazioni commerciali o magheggi. Difficile da credersi ma nel mio caso bisogna rassegnarsi. Farsene una ragione.��Cos�� ��.��Per chiarimenti, comunque, potete rivolgervi al mio Notaio Nano da giardino a questo indirizzo info@maghettastreghetta.it. Grazie (non fate brutte figure riguardo illegalit��-giveaway-frizzi e lazzi perch�� sono davvero ben informata. No perditempo, insomma. Buon Natale! Grazie *plin plon comunicazione di servizio*).

 


 


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Published on December 06, 2014 23:08

December 5, 2014

-19 Giorni a Natale e profumo di ? Yankee Candle Christmas Cookie!


Pronti per ��Tombola Natalizia?


Importante: Non fatevi la paranoia ���non partecipo perch�� non commento mai e se lo facessi adesso sembrerebbe ��solo per interesse blablabla���. Vedo i numeri. So che ci siete. E cinquemila visite giornaliere, in media, non sono un bug di sistema (o s��? ). Non lo penso e basta. Partecipate. E��� solo un modo carino per chiudere l���anno insieme e magari con ��questa scusa ci conosciamo un po��� ( ci tenevo tantissimo a specificarlo perch�� in molti questa cosa me la scrivete ovunque. Smettetela! E giochiamo ! E��� Natale Santopacchettodiregalo!�� Meno paranoie e pi�� risate deliranti)��


Oggi il Duecentesimo��(200)����commento vince la��Yankee Candle Giara Grande Christmas Cookie ( che puoi vedere su Amazon qui)��



��Per far s�� che la vittoria sia valida bisogna soltanto avere un���accortezza:

Non scrivere tre commenti di fila��(ma puoi scriverne quanti ne vuoi. Non �� ammesso solo tre di fila, perch�� si giocherebbe da soli. Le tombole qui sono fatte soprattutto per delirare tutti insieme. Io stessa eviter�� di commentare per non creare confusione ���durante lo ssvolgimento���. Nel caso in cui intervenissi i miei commenti non verranno, giustamente conteggiati)��.����Nel caso di tre commenti consecutivi: La Tombola��la vince il commentatore successivo.


Onde evitare di ritrovarmi con pacchetti, pacchettini, indirizzi persi e una serie di tragedie pronte in agguato, quest���anno spedir�� direttamente da Amazon con un semplice click. Inviami il tuo indirizzo,qualora fossi il vincitore, a info@maghettastreghetta.it con oggetto��(per favore me lo scrivi maiuscolo per dare maggiore risalto?) CRETINA HO VINTO LA TOMBOLA! (cretina devi dirmelo per forza, s��. Se la coscienza ti rimorde, sappi che sbaglia, ma aggiungici un cuoricino e tutto passa).



Non �� un giveaway che sponsorizza un brand. Non ho alcun tipo di contatto con nessuno dei marchi, case editrici e quant���altro.

Non si richiede nulla ai partecipanti.��I prodotti sono stati da me acquistati (con molto piacere, tra l���altro) come fossero semplicissimi regali ad amici.��E��� una tombola, che affida tutto al caso e niente pi��; tanto da dire in anticipo il numero del commento vincitore. Non vi �� alcun tipo di estrazione. Non ci sono operazioni commerciali o magheggi. Difficile da credersi ma nel mio caso bisogna rassegnarsi. Farsene una ragione.��Cos�� ��.��Per chiarimenti, comunque, potete rivolgervi al mio Notaio Nano da giardino a questo indirizzo info@maghettastreghetta.it. Grazie (non fate brutte figure riguardo illegalit��-giveaway-frizzi e lazzi perch�� sono davvero ben informata. No perditempo, insomma. Buon Natale! Grazie *plin plon comunicazione di servizio*).

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Published on December 05, 2014 23:08

Babka (al cioccolato) – Polonia. Quinta Tappa del Tour Pappamondo. Si va dalla Nonna!




Per due��



400 grammi di farina
130 grammi di burro morbido a temperatura ambiente
100 ml di latte intero
90��grammi di zucchero di canna
2 uova e 1 tuorlo
25 grammi di lievito di birra
2 cucchiai di cannella
6/8 cucchiai abbondanti di cacao amaro in polvere
un po’ di vaniglia
mezzo cucchiaino di sale
burro sciolto per spennellare
latte e uova per spennellare

��Sciogli il lievito nel latte tiepido e nel frattempo metti nel robot (se lo possiedi altrimenti si pu�� fare naturalmente un impasto a fontana e a mano): farina, sale e zucchero. Versa il latte con il lievito sciolto e alla fine il burro. Lavora e aggiungi poco per volta le uova. Se l’impasto dovesse risultare troppo appiccicoso aggiungi un po’ di farina e continua a lavorare per almeno dieci minuti. Una volta trascorso il tempo versa l’impasto dentro un recipiente, coprilo e lascialo lievitare per un’oretta (ma anche di pi��).


Il ripieno: dentro una ciotolina versa cacao e cannella.


Prendi l’impasto e dividilo in due parti. Infarina il piano da lavoro e stendi il primo panetto dando una forma rettangolare con uno spessore non troppo sottile. Risulter�� essere molto morbido, setoso e lavorabile (difficilmente si romper��). Immagina il rettangolo che hai davanti diviso per tre parti e lavora solo nella parte centrale per quanto riguarda il ripieno. Spennella questa parte centrale con del burro e un pennellino e poi a cucchiaiate versa il cacao e la cannella (se vuoi arricchirlo maggiormente prima di questa operazione puoi anche spalmare della crema di cioccolato o nutella e arricchire anche con polvere di frutta secca. Le noci? Perfette). Una volta che la parte centrale del rettangolo �� bella piena, avvolgi lateralmente per bene fino a formare un salsicciotto per poi rigirarlo a forma di otto. Prosegui cos�� con il secondo panozzo e poi lascia lievitare per altre due ore su carta da forno. Una volta trascorso il tempo prendi un uovo e un po’ di latte (zucchero se vuoi ma poco) e spennella tutta la superficie. Cuoci per 45-50 minuti circa a 180 gi�� caldo. Verr�� bello marroncino sopra, non preoccuparti. Lascialo completamente raffreddare prima di tagliare e servire. Se vuoi arricchiscilo con dello zucchero a velo sopra.





Non �� pane ma neanche brioche. Non �� una torta e non �� una ciambella. Non �� morbida nel senso spugnoso ma neanche troppo compatta. Non �� dolce e neanche salata. Non �� praticamente nulla di definito ed �� per questo che il nome riassume tutto. E’ Buona. Qualsiasi cosa sia �� una meraviglia buona. Sinteticamente: Babka. E Babka in polacco significa: Nonna. Trovo che il nome sia poetico, dolce e profondo e che riesca a riassumere perfettamente l’essenza di questa preparazione. Lo scorso anno, sempre per il progetto esterno parallelo a questa Rubrica sul blog, ho preparato diverse ricette di Babka. Una su tutte quella con i semi di papavero, che ricordo strapiaciuta al mio pap��. Al contrario di mamma, pap�� non era particolarmente goloso (da prendere con le pinze questa affermazione). Nel senso che lo era eccome (di dolci come me, al contrario di Nanda)��ma che sapeva (sempre al contrario di lei) controllarsi (se non si trattava di gelato per��, eh). Bene. Con la Babka ai semi di papavero era andato in visibilio. E nonostante la chemio e il pochissimo appetito ne aveva fatto fuori proprio uno di impasto. In un sol colpo per cena. Solo il cielo sa quanto abbiamo benedetto quella Babka.


Da quel momento mi �� rimasta la sensazione di voler bene a questo impasto. Pur non avendolo mai mangiato. Pur non essendo comunque, anche se potessi farlo, una fan del “pane dolce” o di questi tipi di lievitati (non guardarmi cos��. Mica �� colpa mia se sono un’aliena cretina!). Non poteva mancare ��una versione gustosa e quindi con il cioccolato, anche perch�� di quella con i semi di papavero conservo ancora la foto a cui sono maniacalmente affezionata e che semmai vedr�� la luce sar�� all’interno del libro che ho in programmazione (ecco l’ho detto, oh).



So dire tante brutte parole in polacco (nessuno mi guardi con la faccia stralunata, uff) e se volete ve le insegno. Ma so anche dire Buongiorno, Buonanotte e pure Kruvka di cui vado particolarmente fiera (significa mucca e c’�� una linea di caramelle che ne prende il nome, buone da delirare). Questo perch�� il migliore amico di mio pap��, che purtroppo non c’�� pi�� (due migliori amici sfortunati insomma), ha sposato una bellissima polacca e in pi�� ho anche due amiche polacche. Questo fa s�� che di cucina polacca qualcosa abbia��potuto testare direttamente e che non �� poi cos�� difficile ritrovarsi a parlarne. Anzi tutt’altro. Devo chiedere anzi alla mia Krystina se qualche volta si vuole mettere ai fornelli e cucinare insieme a me l’insalata di patate polacca che �� poi finita anche sul Libro e che mi ha portato fortuna all’inizio finendo in versione fumetto ricetta su Grazia. Ogni luogo ha sempre una casa nel cuore. Basta cercarla. Ogni citt��, nazione, paese pu�� farti sentire a casa. Solo se riuscirai a costruirci le fondamenta di amore e di rispetto.


Sulla Babka si fa anche un bel giro di glassa di zucchero sopra. Si puo’ decorare con mandorle e frutta candita e si puo’ aromatizzare al Rum o alla Vaniglia. Si prepara generalmente la Domenica di Pasqua ma proprio perch�� �� un dolce tradizionale (anche in Bulgaria, Macedonia, Albania, Ucraina e tutte le nazioni balcaniche) non si disdegna anche durante tutte le festivit��. Ne parla la bibbia Lonely Planet come assoluta regina e in ogni dove nel web non �� cos�� difficile trovarla. Poteva forse mancare per la quinta tappa del Pappamondo? Giammai!


Dobry ! (significa buono, ecco)


(vi sembrava una brutta parola, eh?)



Sull’etimologia della parola Babka se ne dicono tante e proprio perch�� �� diventata una delle preparazioni dolciare pi�� famose nei paesi dell’Est europeo, Bielorussia e versante russo compreso, non vi �� una vera e propria collocazione precisa e storica. Il pane preparato dalla nonna, il pane con le pieghe che ricordano quelle della gonna della nonna rimane in assoluto il mio preferito. In molti paesi infatti la Babka ha una forma pi�� ondulata rispetto alla versione semplice da me elaborata (si pu�� anche fare nella classica forma del “plumcake”, per capirci). Famosa, grazie alla comunit�� ebraica, in America diventa un prodotto da forno apprezzato e richiesto soprattutto nella zona Nord (Toronto). Con un buon caff�� al mattino o ad accompagnare un t�� speziato. Protagonista di questa la Babka si merita ad Honorem un plauso in quanto a semplicit�� di preparazione e bont��. Piacer�� molto anche a chi non �� particolarmente amante del cioccolato. E’ giusto qualche nota golosa ma non leziosa. Al contrario dello Stollen��non ho fatto pasticci con il surgelamento. Perch�� s��, ho provato a conservarne a basse temperature un pezzetto e quando il panotto �� rinvenuto come Han Solo (ok la smetto) per nulla ha perso consistenza, fragranza e consistenza. Sar�� sicuramente un errore mio nel caso del panettone tedesco ma per dover di cronaca (e perch�� poi questi appunti si rivelano essere, al contrario di quello che si possa pensare, spesso utili) lo ticchetto.



Sul mio libro compaiono sia la Nonna Angela, che mi rende felice sempre, che la Nonna Grazia, che mi ha reso felice e continua a farlo tra le trame e i ricami dei tovaglioli che ha confezionato per me fin quando �� diventata cieca. E il suo unico pensiero era terminare la coperta. Ho una coperta fatta da di lei, dell’ultimo periodo prima di perdere definitivamente la vista, con ricami tutti storti. Tutti sbagliati. Eppure �� la coperta pi�� bella.


Dalla Nonna Angela ho preso la forza. Dalla Nonna Grazia, la delicatezza. Dell’Anima. Un fortissimo contrasto. Due donne completamente agli antipodi e agli opposti. Con una differenza culturale e un ceto sociale diverso. Eppure fatte dello stesso impasto. E non perch�� semplicemente nonne. Non esiste mai una specifica categoria che fa di questo qualcosa strettamente correlato a parametri precisi. Esistono per�� delle donne eccezionali, questo s��. E io sono nipote di ben due. Nonna Angela non �� mai stata una gran coccolona che ti abbraccia e si dedica alle smancerie. E’ forte, tenace e di carattere. Ma ultimamente quando mi guarda con quello sguardo orgoglioso. Mi dice sempre parole incoraggianti complimentandosi con me e per quello che sono diventata. Confesso. Mi emoziono come poche cose al mondo. Non la conosci? Ti sei perso i suoi gnocchi? Puoi rimediare cliccando qui��ed essendo consapevole che per le feste faremo una VideoRicetta insieme.


Tutti a telefonare subito adesso immediatamente alla Nonna. Perch�� un ti voglio bene Nonna. Adesso.��E’ il regalo pi�� bello (solo alle nonne brave eh. Altrimenti telefonata e pernacchia. Oh).


(cosa sto dicendo?)


Pappamondo: Un Natale in giro per il Mondo con una valigia di Sogni!



Prima Tappa: Portogallo – Pastel de Bel��m
Seconda Tappa: Grecia – Kourabiedes (biscottini alle mandorle)��
Terza Tappa: Siria – Torta meringata con datteri, cioccolato e crema al formaggio e colata di fondente
Quarto Tappa: Germania – Stollen

 



Scarica la Scheda numero 5��del Pappamondo se vuoi conservare ricetta, foto e disegno


(basta fare tasto destro-salva con nome. Ho messo una risoluzione abbastanza alta ma se vuoi il formato .pdf o una risoluzione ancora maggiore non esitare a chiedermelo. A fine Giro Natalizio raggrupper�� tutto il malloppotto e ne far�� un piccolo book virtuale)��


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Published on December 05, 2014 03:12

December 4, 2014

Venti Giorni a Natale e il Libro di Donna Hay ” Christmas”


Di Donna Hay ho parlato diverse volte ��perch�� sono particolarmente fissata con le eccelse ganache che pubblica ( e pure con ��i brownies, biscotti, primi, secondi, contorni, ah ok la smetto). Seguo l’omonima��rivista scaricandola sull’Edicola di App Store. Ho tutti i suoi libri. La leggo ossessivamente. Sottolineo pure le sue spiegazioni. E ��dai. Come partire da una semplice ��ganache e arrivare a una mania in trenta secondi.


Come non mettere in palio Christmas di Donna Hay (puoi vederlo qui su Amazon)? Adorabile manualetto (c’�� bisogno di specificare che li possiedo tutti? Non credo) dedicato interamente al Natale che credevo di aver recensito all’Interno de La Libreria di iaia ( lo metto in coda perch�� merita molto).


Pronti per la Tombola di Oggi?��


Importante: Non fatevi la paranoia ���non partecipo perch�� non commento mai e se lo facessi adesso sembrerebbe ��solo per interesse blablabla���. Vedo i numeri. So che ci siete. E cinquemila visite giornaliere, in media, non sono un bug di sistema (o s��? ). Non lo penso e basta. Partecipate. E��� solo un modo carino per chiudere l���anno insieme e magari con ��questa scusa ci conosciamo un po��� ( ci tenevo tantissimo a specificarlo perch�� in molti questa cosa me la scrivete ovunque. Smettetela! E giochiamo ! E��� Natale Santopacchettodiregalo!�� Meno paranoie e pi�� risate deliranti)��

Oggi il centesimo��(100)����commento vince La Bibbia Natalizia in formato Mignon di Donna Hay (che trovi qui su Amazon)��


Per far s�� che la vittoria sia valida bisogna soltanto avere un���accortezza:


Non scrivere tre commenti di fila��(ma puoi scriverne quanti ne vuoi. Non �� ammesso solo tre di fila, perch�� si giocherebbe da soli. Le tombole qui sono fatte soprattutto per delirare tutti insieme. Io stessa eviter�� di commentare per non creare confusione ���durante lo ssvolgimento���. Nel caso in cui intervenissi i miei commenti non verranno, giustamente conteggiati)��.����Nel caso di tre commenti consecutivi: La Tombola��la vince il commentatore successivo.


Onde evitare di ritrovarmi con pacchetti, pacchettini, indirizzi persi e una serie di tragedie pronte in agguato, quest���anno spedir�� direttamente da Amazon con un semplice click. Inviami il tuo indirizzo,qualora fossi il vincitore, a info@maghettastreghetta.it con oggetto��(per favore me lo scrivi maiuscolo per dare maggiore risalto?) CRETINA HO VINTO LA TOMBOLA! (cretina devi dirmelo per forza, s��. Se la coscienza ti rimorde, sappi che sbaglia, ma aggiungici un cuoricino e tutto passa).



Non �� un giveaway che sponsorizza un brand. Non ho alcun tipo di contatto con nessuno dei marchi, case editrici e quant���altro.

Non si richiede nulla ai partecipanti.��I prodotti sono stati da me acquistati (con molto piacere, tra l���altro) come fossero semplicissimi regali ad amici.��E��� una tombola, che affida tutto al caso e niente pi��; tanto da dire in anticipo il numero del commento vincitore. Non vi �� alcun tipo di estrazione. Non ci sono operazioni commerciali o magheggi. Difficile da credersi ma nel mio caso bisogna rassegnarsi. Farsene una ragione.��Cos�� ��.��Per chiarimenti, comunque, potete rivolgervi al mio Notaio Nano da giardino a questo indirizzo info@maghettastreghetta.it. Grazie (non fate brutte figure riguardo illegalit��-giveaway-frizzi e lazzi perch�� sono davvero ben informata. No perditempo, insomma. Buon Natale! Grazie *plin plon comunicazione di servizio*).

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Published on December 04, 2014 23:08

La Libreria di Iaia (con tombola!): “Crudo” di Delphine de Montalier (e renne in arrivo)


Eccola un’altra meraviglia edita da��Guido Tommasi: Crudo di Delphine De Montalier con le fotografie (splendide) di David Japy. Il progetto grafico �� di Elodie Rambaud e le illustrazioni di Jane Teasdale. Un risultato incredibile. L’introduzione va dritta al punto e senza fronzoli e ��in maniera molto diretta spiega gli intenti.


“Lo vedo, lo sento, lo capisco e lo avverto… siete pronti! B��, pronti a nutrirvi come si deve, a fare del bene al corpo e allo spirito. C’�� chi direbbe che fa “tendenza”, va di moda, in realt�� �� molto di pi��. Si tratta della nostra salute, del nostro corpo e del nostro pianeta. Certo, questo libro non sar�� la soluzione di tutto ed �� lungi fa me l’idea di farvi cambiare tipo di alimentazione. Questo libro rappresenta un piccolo passo verso il meglio, alcune idee per cambiare le proprie abitudini, ricette crude per fare il pieno di vitamine, di sostanze nutritive ��e di altri benefici che la natura ci offre. Non sono una crudivora, un’adepta dell’alimentazione crudista alla lettera… ma desidero mangiare sano, cercare i prodotti migliori, ritrovare il sapore autentico della frutta e delle verdure e rimpinzarmi di natura. Il Crudo �� una fonte inesauribile di tutti questi desideri. Il Crudo �� allegro, gioioso, colorato, croccante, vitaminico e veloce. Ma non tollera la mediocrit��. Non per questo dovete dimenticare il supermercato e correre dritti nei negozi di prodotti biologici, per�� fate attenzione a ci�� che mangiate. Per i pi�� scettici del biologico o dell’agricoltura integrata, vi invito a cambiare un po’ le abitudini quando fate la spesa, a stare attendi a ci�� che comprate, a consumare prodotti locali e soprattutto di stagione”


Delphine nella parte finale, esaustiva e sintetica come l’inizio, sottolinea come abbia voluto tentare di accontentare il maggior numero di persone. Ha contrassegnato quindi alcune ricette con un logo “Solo Crudo” per gli irriducibili del crudismo; aggiungendo anche diversi tipi di pesce che sembrano essere tra i piatti pi�� gettonati e graditi. Ci sono poi ricette per quelli che lei definsice “Buongustai” e che quindi non possono fare a meno di formaggio, panna, chorizo. Carnivori compresi perch�� come avr�� modo di ticchettare subito dopo alcuni carpacci la fanno da padrone. Brodini e cibi scottati leggermente. Un catalogo variegato e piuttosto ampio che in effetti potrebbe accontentare anche palati esigenti e psicolabili come il��mio e quello di Ombretta; specie pericolosa di Vegan gluten free (fermateci o conquisteremo il mondo insieme agli alieni!). Sono ben 115 Ricette divise in Quaderno Pratico, Zuppe, Insalate, Succhi, Pesce, Carne, Appena Scottato, Fatto in casa e l’immancabile evviva il cielo capitolo sui Dolci (su cui ho abbondantamente sbavato tra una pagina e l’altra).


La carta non �� troppo lucida ma neanche grezza e opaca. E’ esattamente quella via di mezzo che mi piace moltissimo e che per certi versi riprende il filone Julie Andrieu country-chic-vintage in un frullato pazzesco di gusto e finezza. Fotografie semplici, delicate e tagliate ma con sobriet��. Il font ricorda moltissime altre pubblicazioni rivolte al vegan food in genere. Mi piace moltissimo. Posso scriverlo maiuscolo? MOLTISSIMO all’ennesima potenza (oggi ho fatto proprio una zuppetta deliziosa che �� poi una variante di una che facevo da tempo. Aggiungendo un quid).




Sul quaderno Pratico c’�� la dispensa del Crudo, un’interessantissima lista per avere le idee belle in ordine e in fila indiana. Le Spezie (cannella, cumino, zenzero, noce moscata etc), la Frutta secca (datteri, fichi, uvetta), Dolcificanti, Latte (cocco, mandorla, nocciole, soia), Frutta a Guscio e Semi (lunghissima lista da tenere sott’occhio tra cui semi di carvi, chia, cumino nero, sesamo, zucca, noci di macadamia etc), condimenti (miso bianco, salsa di soia, sale dell’Himalaya, Gomasio, Tamari etc),��Paste e Puree ( burro di cocco, pasta di mandorle etc), Olii e aceti (olio di colza, olio di nocciole, aceto di umeboshi), Ingredienti Vari (alghe, capperi, carruba, foglie di ostrica, limoni in salamoia, pomodori secchi). Segue poi sempre all’interno del quaderno una bella sintesi degli utensili. La differenza insomma trra frullare, estrarre e amalgamare. Quello che fa l’estrattore, la centrifuga e il frullatore. Argomento tra l’altro molto dibattuto ultimamente tra le foodie e sul web. Infine tagliare, affettare, tritare, mondare e spuntare. Gli irriducibili crudisti hanno molto da insegnarci al riguardo. Capitolo sulla disidratazione, conservazione, essiccazione (dell’essicatore se ti facesse piacere ho parlato qui��e qui). Sottolineatura sul Forno (Delphine sostiene di non possederlo) perch�� non so come stiamo messi qui tutti a Cultura Crudista (regia, musica del terrore in sottofondo!) ma il Crudista irriducibile non pu�� superare la temperatura di 45 gradi circa. Ci sono forni che riescono a cuocere a 40-50 gradi con la funzione ventilato.




Si parte con le zuppe (uno dei miei capitoli preferiti) e con la prima giuro amore eterno a Delphine. Zuppa verde ai semi con cetriolo, avocado, zenzero e semi di zucca (e molti altri), Zuppa di spinaci, avocado e zenzero con sesamo nero, Zuppa d’India, Zuppa 3 C con zucchine gialle, verdi, lunghe ��e tonde, cetriolo e olio di sesamo. Gazpacho verde, Gazpacho classico, Zuppa di Cetriolo Noa e Menta, Zuppa energizzante con spinaci, cetriolo, wakame e infinite meraviglie. Partono le insalate con pomodori misti, insalata verde, daikon e salsa thai, barbabietola cruda e pompelmo, insalata cruda e succo di acetosella, carpaccio di verdure, pad thai crudo, sedano e mele grattugiati. E ancora i succhi con green juice in diverse varianti, smoothie dolci e verdi dal sapore salato. Il pesce �� un tripudio per chi lo ama, perch�� nella complessa semplicit�� ci sono davvero piatti incredibilmente belli esteticamente e suppongo pure molto buoni. Come gli scampi crudi speziati, le ceviche di scorfano, il sugarello marinato, lo spada con basilico, pinoli e pomodori. La carne con tartare di manzo, carpacci di vitello e bresaole con pere e cavolfiore. Appena Scottato e Fatto in casa offrono diverse preparazioni facili e veloci irrinunciabili. Il latte di mandorla, il latte di nocciole, la crema spalmabile zuccherata con agave, brodo iodato, tarama fatta in casa, tartare di alghe fatte in casa, finta maionese di avocado e vinaigrette di avocado, arancia e soia. E mi girano le dita e la testa perch�� mi �� venuta una fame pazzesca.



Sui dolci Delphine si supera. Torta coccociocco, tortine di fragole e pepe, torta al limone, gelato al mango, frutto della passione, fragole e chantilly alle erbe, base per torte e un tripudio incredibile di bont��. Sono moltissime le ricette Vegan. Ce ne sono altrettante con i pesci. Altrettante con le carni. E’ un libro francamente per tutti che avvicina un po’ di��cultura Crudista, interessante e salutare se non portata all’esasperazione, e allontana moltissimo l’idea che siano degli schizofrenici tanto quanto i vegetariani e vegani perch�� diversi dalla “massa”, mi si consenta il termine che non vuole assolutamente essere offensivo (ne sento tante su di me, un virgolettato e uno scusa pu�� bastare no?).


��Non ci vuole moltissimo a intuire che qui di Delphine tester�� e prender�� spunto moltissimo. Guido Tommasi Editore si riconferma ancora una volta grandioso. Ma sto dimenticando qualcosa? Dite che?


Uhm vero!


Qualcuno qui aspettava delle renne per caso?��


Il centesimo commento si aggiudicher�� una copia direttamente a casa che mi premurer�� di spedire tramite Amazon. Tombola Natalizia a sorpresa all’interno de La Libreria di Iaia (e le soprese non finiscono qui. Anzi a dirla tutta sono proprio cominciate!)


3… 2… 1… via!


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Published on December 04, 2014 06:15

Quarta Tappa del Pappamondo: Stollen/Kristollen/Christollen, insomma il “panettone” Tedesco!




Per 6-8 persone



500 grammi di farina
250 grammi di uvetta passa (uvetta di Corinto)
2 uova
200 grammi di zucchero di canna
1 cucchiaio colmo di zucchero a velo
la scorza di un limone non trattato biologico
aroma di mandorle (io ho adoperato l’aroma panettone)
1 cucchiaio di rum (facoltativo)
noce moscata se piace
1/2 cucchiaino di cannella
250 grammi di ricotta o formaggio spalmabile ��(rende lo stollen molto morbido ma non appartiene come ingrediente alla classica ricetta. Tedeschi perdonatemi! Non ho adoperato il latte apposta )��
50 grammi di cedro e arancia canditi
100 grammi di mandorle spellate e spezzettate
pizzico di sale
burro e farina per stampo
1 lievito secco disidratato (o di birra fresco)

Metti l’uvetta a bagno in una ciotolina con acqua tiepida per almeno 15 minuti. Dentro un recipiente lavora lo zucchero di canna e quello a velo con le uova aiutandoti con delle fruste elettriche (meglio con il robot, soprattutto per gli ultimi passaggi che hanno tempi abbastanza lunghetti). Aggiungi la scorza di limone ben lavata e asciugata, il pizzico di sale, il rum se hai scelto di metterlo, la noce moscata, l’aroma di mandorle e la cannella. E il lievito. Gli ingredienti dovranno essere ben bene amalgamati. Aggiungi adesso la ricotta o il formaggio, il burro morbido a pomata e il lievito. Mescola bene e infine unisci la farina. Devi impastare almeno 15 minuti e il composto deve essere omogeneo e la velocit�� minima. Per questo sarebbe meglio trasferire tutto nel robot da cucina. In modo che lavori e faccia montare per bene tutto il composto. Aggiungi infine, quando �� trascorso il tempo, l’uvetta ben sgocciolata e asciugata e il cedro con l’arancia candita. Trasferisci l’impasto in una teglia di 26-28 cm circa e cuoci per almeno un’ora. Puoi farlo riposare un quarto d’ora se vuoi prima di infornare.


Servi con abbondante zucchero a velo sopra.





Il Christollen �� conosciuto pi�� con il nome Stollen ed �� un dolce natalizio che si serve sin dai primi giorni di Dicembre per augurare Buone Feste e tanta Fortuna per la chiusura dell’anno. In Trentino Alto Adige e nella zona bavarese, dove se ne reclama la paternit��, �� un prodotto irrinunciabile tanto quanto il Panettone e il Pandoro in Italia. E’ originario di Dresda e le variazioni, come sempre accade, sono diverse. E’ una sorta di panettone con canditi, morbido e “meno soffice ��e aeroso” ma pi�� corposo e di carattere. Non un malloppo che ti ammazza, per��. Notizie ne attestano la presenza sin dal 1329 a Naumburg mentre poi nel 1474 la prima citazione del dolce nella citt�� di Dresda��ne attesta l’ufficialit�� d’origine. E’��fondamentale��l’uvetta di Corinto rinvenuta nel rum e i canditi (ma se non riuscite a trovarla la classica uva passa andr�� bene. Parola di una che l’ha fatto anche cos��. Per quanto la mia parola possa essere comprensibilmente accettata). Tanto quanto un ottimo burro. Il dolce si prepara ma si mangia anche dopo settimane, in quanto si conserva molto bene in��luoghi asciutti e non umidi. Va detto per�� che qui �� durato due serate. La prima volta l’ho fatto in occasione di Halloween (preparo in anticipo cos�� provo diverse versioni e provo a essere pi�� credibile quando pubblico). Cercavo una ricetta degna di nota che potesse soddisfare le mie due bellissime ziette Tedesche, Luciana e Agata (ben due Siore e Siori!). Ne ho fatte tre e quella che pubblico �� risultata essere la migliore ricetta in assoluto. Se mi fossi basata sul giudizio di mamma avrei dovuto postarle tutte e tre perch�� ha sentenziato che sono in assoluto tra i dolci che mi sono riusciti meglio. La Ricetta l’ho presa dall’Enciclopedia dei Pasticcieri Italiani e in un momento di onnipotenza delirante ho fatto due modifiche piccine picci��. Diciamo che dopo aver perso la testa per il Casatiello mamma brama lo Stollen come poche cose al mondo. Mi ha fatto giurare che a Natale gliene devo fare uno intero solo per lei. E come non accontentarla?


Perch�� lo Stollen �� davvero semplicissimo da realizzare e non vi �� bisogno di una lievitazione eccessiva; quella a cui siamo abituati nelle preparazioni dolciarie natalizie intendo.



Come spesso (grazie al cielo) accade nella tradizione dolciaria tedesca ci sono delle versioni dello Stollen con l’uso del marzapane (e voglio assolutamente provarla variando e partendo da questa). Posso gi�� dirvi sin da subito che la “genialata” di fare l’impasto e di conservarlo in freezer l’ho gi�� fatta io e sarebbe ordunque un bene evitarne una replica. Proprio in occasione di Halloween ho tentato di avvantaggiarmi e fiera di questa ricetta pazzesca mi sono detta che non potevo non offrirla ai miei ospiti. Bene. Qualcosa sicuramente sar�� andato storto, ben sottolineando��quanto io sia una frana con il freezer e con il congelamento, ma sta di fatto che lo Stollen con l’impasto surgelato �� stato tremendo (al contrario di quello che ho fatto immediatamente che era buonissimo. Ho diviso infatti l’impasto a met��). Mamma l’ha mangiato ugualmente senza batter ciglio ma attende la versione “fresca” fatta sul momento. Giusto ieri mi chiedeva se avessi intenzione di farla per il mio compleanno. Considerato che non lo posso mangiare e che francamente per me non cambia nulla attendo la sua valida alternativa che non potr�� che essere il Casatiello.

La verit�� �� che sforner�� Stollen per tutto il periodo natalizio. Fare questo viaggio anticipato nel Pappamondo ha portato francamente una gran confusione nel Menu Natalizio, che vorrebbe essere cosmopolita da un lato ma tradizionale al tempo stesso.


Avr�� modo di tediare l’universo al riguardo, ancora e ancora (ma voi ce l’avete il Menu della Vigilia? Fate poco i furbi. Lo so che poi tutti “�� ancora presto. mai dai ci pensi adesso. ma figurati! io quest’anno non faccio nulla” ma quando tirate il carrello al supermercato, accompagnate i bimbi a scuola, vi passate il nuovo blush di Pupa Natale LO SO che pensate come me:


Cosa cavolo cucino per le Feste? IO LO SO (nessuno mi contraddica che �� una giornata difficile).


(come tutte le altre *risata isterica*)


PROVATELO questo Stollen. E’ incredibilmente buono, facile e d’effetto.



Curiosit��:



L’alzata dorata �� di H&M Home
Il piatto �� di Villeroy & Boch
La tazza l’ho acquistata su Amazon UK
Il tagliatorta �� un regalo di Mamma
La tovaglia fa parte del corredo ricamato da Nonna Grazia
Il nano �� una candela a cui tengo tantissimo che mi ha regalato la mia bellissima Nicol (se non segui il suo Blog: vergognati!)

Pappamondo: Un Natale in giro per il Mondo con una valigia di Sogni!



Prima Tappa: Portogallo- Paste de Bel��m
Seconda Tappa: Grecia- Kourabiedes (biscottini alle mandorle)��
Terza Tappa: Siria- Torta meringata con datteri, cioccolato e crema al formaggio e colata di fondente

 



Scarica la Scheda numero 4��del Pappamondo se vuoi conservare ricetta, foto e disegno

 



(basta fare tasto destro-salva con nome. Ho messo una risoluzione abbastanza alta ma se vuoi il formato .pdf o una risoluzione ancora maggiore non esitare a chiedermelo. A fine Giro Natalizio raggrupper�� tutto il malloppotto e ne far�� un piccolo book virtuale)��


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Published on December 04, 2014 03:30

December 3, 2014

-21 Giorni a Natale e Renne in Autogrill


Niente cassettino oggi? Ma assolutamente no! Le Renne stanno portando all’interno della Mongolfiera una bellissima sorpresa. Solo che essendo ritardatarie arriveranno dopo pranzo (devono fermarsi nel Christmas Autogrill a mangiare la Rennella, un’edizione della Rustichella vegana). Ci vediamo qui ..uhm..verso le …


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Published on December 03, 2014 23:08

Terza Tappa del Pappamondo: Torta (senza farina) ai datteri e cioccolato con crema di formaggio alla vaniglia e fondente caldo



Per 8/10 persone



4 albumi
120 grammi di zucchero
200 grammi di cioccolato fondente
100 grammi di noci
75 grammi di mandorle
essenza di acque di rose
175 grammi di datteri snocciolati e tagliati a piccoli pezzi

Per la glassa:



200 grammi di formaggio freschissimo
200 grammi di mascarpone
zucchero a velo se si vuole
cioccolato fondente sciolto per guarnizione finale
si pu�� arricchire la superficie con un po’ di datteri, mandorle e pistacchi se si vuole


Imburra e sistema della carta da forno in una teglia a cerniera di 20 centimetri circa, anche le pareti. Prepara prima di tutto la glassa/copertura mescolando il formaggio e il mascarpone con lo sbattitore elettrico o con il robot. Aggiungi��l’acqua di rose, lo zucchero a velo (non troppo) fino a ottenere una bella crema che conserverai in frigo per tutto il tempo della restante preparazione.


Taglia a pezzetti piccoli il cioccolato, i datteri e spezza le noci. In un recipiente sbatti gli albumi fino a renderli compatti e a neve fermissima. Incorpora lo zucchero poco alla volta mentre lavori (si potrebbe pure farne sciroppo di zucchero caldo-e-raffreddato ��proseguendo per una vera e propria meringa). Una volta ottenuta la meringa aggiungi pian piano i datteri, le noci e il cioccolato, poi l’essenza di rose. Poi versa il contenuto sulla teglia. Inforna a 180 gi�� caldo per 45-50 minuti. Prima di cospargere la crema al mascarpone sulla torta, questa deve essere completamente fredda. E’ una torta che va conservata in frigo e che va consumata il giorno stesso. Il giorno dopo “sgonfia” un po’ ma il sapore �� ugualmente godurioso. Per le decorazioni di fondente sopra adopera una piccola sac a poche con punta finissima��giusto per qualche ghirigoro oppure procedi come preferisci secondo tuo gusto. Una colata? Va bene lo stesso, eccome.


A fondo del Post la Terza Scheda scaricabile della Ricetta��





Della Torta Moykeil, dei datteri, della via di Damasco, della Faccia di Gioconda e tutta la semplice magia che ci pu�� stare dietro��un’amicizia ho ticchettato qui.��Una torta con pistacchi, mandorle, datteri e acqua di rose, che confesso essere ormai uno degli ingredienti pi�� usati ultimamente. Ho abbandonato la vaniglia e l’onnipresente cannella (che metto pure nel caff��)��per dar spazio a questa essenza che racconta ��la delicatezza, troppe volte surclassata da altro, del Mondo Arabo tutto.��Questa torta non �� affatto un dolce tipico siriano ma un’elaborazione che voglio dedicare e righe pi�� sotto scoprirete il perch�� (fermo restando la dedica esplicita a Mohamed). Un mix tra Occidente e Oriente. Una via di mezzo. Una sorta di equilibrio. Senza farina raffinata bianca, con cioccolato e note tipiche��del Medio Oriente. Un mix esplosivo per il palato. Non far�� assolutamente finta di sapere qualcosa della cucina Siriana.



Pur avendo girovagato sul web non sono affatto rimasta soddisfatta e nessuno dei miei libri che parlano di cibo, dolci e Street Food nel mondo �� riuscito a saziare questa voglia di saperne di pi�� al riguardo.��Fortuna che ho la mia��Bibi, esperta di cucina araba che pu�� sicuramente aiutarmi. Ha fatto diversi corsi di Cucina Araba proprio perch�� appassionata e la sua Baklava �� famosissima per bont��, gusto e gestualit�� nel prepararla. Manco avesse abitato in Medioriente per millenni carpendone tutti i segreti. Quelli pi�� fitti tra le trame.


Sarebbe stato facile insomma collocare questa deliziosa preparazione in��Turchia, Libano, Tunisia (che conosco un po’ di pi��) perch�� a dirla tutta, proprio perch�� non trattandosi di un dolce tipico (al contrario della Pastel de Bel��m a Lisbona��e dei Biscottini alle Mandorle greci di ieri) sarebbe stato diciamo pi�� sensato. Da��quando ho intrapreso questo viaggio per il Pappamondo, che non parte affatto dallo scorso primo dicembre ma bens�� da due anni fa (come sostenevo diversi giorni addietro), se c’�� un luogo che mi ha incuriosito pi�� di tutti oltre l’Estremo Oriente �� proprio tutta la Fascia Araba.��Un mondo incredibile da un punto di vista estetico ma soprattutto culturale, per noi occidentali fatto pi�� di stupidi luoghi comuni che di obiettivit��. Esasperazioni che accentuano quanto poco a volte si voglia dedicare il tempo a conoscere le cose. Avendo paura pi�� di quello che non si vuole vedere, per certi versi.




Mortificare una vastit�� incredibile di prodotti riassumendo in spiedini di carne, caramelle di gelatina e acqua di rose e una sorta di pizza/pita/man’oushe sarebbe come dire che la cucina italiana �� spaghetti e pizza e quella giapponese sushi e sashimi.


La cucina araba, che si tratti di quella Orientale (Arabia Saudita, Yemen, Iraq, Siria, Libano, Palestina, Giordania) o di quella ��Occidentale (Marocco, Tunisia, Libia, Sudan, Egitto, Algeria), riesce a essere un incredibile punto di incontro tra la cultura Occidentale e quella Orientale se vogliamo. Come in tutte le civilt�� riassume il passato, il presente e il futuro e quindi il tempo tutto. Non �� qualunquistico rievocare le Mille e una Notte, racconti e fiabe e neanche tappeti volanti, paesaggi mozzafiato ed espressioni di desideri. Ci sono diverse e sostanziali differenziazioni. La cucina maghrebina (maghreb dal berbero significa “luogo del tramonto” perch�� situato nella parte pi�� occidentale dei paese arabi”) si riferisce all’aerea pi�� a ovest del Nord Africa che affaccia sia sul Mediterraneo che sull’Atlantico: Nord Tunisia, Algeria, Marocco. Invece��la cucina del Mashreq, che significa “luogo dell’alba”, include��l’insieme dei paesi arabi che si trovano a est rispetto al Cairo e a nord rispetto alla Penisola arabica,��e��comprende��anche Iraq e Kuwait.


Luogo dell’Alba e Luogo del Tramonto. Un inizio e una fine come in un perpetuo continuo. Un’appartenenza alla stessa essenza che purtroppo,��con il dolore del cuore, ha portato molta sofferenza alla popolazione araba tutta, senza alcun tipo di distinzione. La cucina magrebina per certi versi �� quella pi�� conosciuta se vogliamo. Il sempre presente cuscus, emblema di tutta la cucina araba, ha��le sue origini proprio tra le dune del Nord Africa; chi mi segue anche solo un po’ sa quanto io sia letteralmente fissata con il Cous Cous tanto da sceglierlo come piatto da portare al mio incontro��all’Hafa Caf��. In chiave sicula,��ovvero il Cous Cous alla Norma. Esperienza che ricordo come tra le pi�� belle della mia vita. Le cuoche marocchine sono rimaste nel mio cuore. Quell’immagine indelebile di loro che sgranano e impiattano il Cous Cous. E quell’immagine indelebile pure di me che sto per cadere dalle scale, ma credo non sia questo il luogo per dover rivangare i miei imbarazzanti strafalcioni pubblici. Le carni rievocano i beduini e l’appartenenza a uno stile di vita araba. Il montone ne �� un fulgido esempio. I legumi, le spezie, il pane rigorosamente non lievitato, le zuppe e la frutta secca. I t�� alla menta che �� difficile dimenticare ��e quel sapore costante di miele nel naso. Di zucchero. Di sogno.




Diciamocelo, essendo sicula non �� che io appartenga a una cultura tanto diversa, eh. Sono orgogliosamente pi�� nord africana che sud italiana a dirla tutta (oh!). In molti vogliono e pretendono che questa sottile differenza non sia messa in risalto. Conosco persone che a una tale affermazione si offenderebbero. Ecco. Per me �� l’esatto contrario. La fascia della Spagna a sud dominata dagli arabi e la Sicilia tutta, che porta con s�� la Grecia come ticchettavo ieri, ha una fortissima radice Araba e non mi riferisco solo al Cus Cus di Trapani, per dire. Ma proprio a tutta la concezione che si ha dell’ospite e al concetto intrinseco di ospitalit��. Pare che il profeta Muhammad dicesse “il cibo di due �� sufficiente per tre e il cibo di tre �� sufficiente per quattro”. Un detto siculo dice “unni mangiuni due mangiuni tri. Unni mangiuni tri mangiunu quattru” (sicuramente non scritto cos�� ma confesso un abissale ignoranza del mio dialetto). Dove mangiano due mangiano tre. Dove mangiano tre mangiano quattro. Non �� che ci voglia particolarmente genio per cogliere anche negli aforismi, detti e proverbi popolari una fortissima radice comune. Non �� dissimile infatti sentire un Arabo non sentire la mancanza di��casa quando �� qui in Trinacria e viceversa.


Il cannolo e diverse preparazioni dolciarie siciliane devono tutto alla Cultura Araba. Il dialetto stesso etimologicamente porta con s�� segni della dominazione che insieme a quella spagnola e greca pi�� ha segnato il territorio. Un’altra ricetta, che pubblicher�� a breve sempre durante questo viaggio, dimostra come il nome di un dolce tipico arabo ne rievochi uno famosissimo in Sicilia.



In occasione della Torta Moykeil��avevo scritto:


“Come nelle magie. Come��nelle fiabe. Di due bimbi diversi lontani, ma forse non troppo, che guardano la stessa luna con uno spirito infantile sognando in grande e che alla fine riusciranno a mangiare insieme una fetta di torta. Ricca e abbondante con una cospicua manciata di datteri e pistacchi. Senza sapere chi sono veramente. Ma in fondo, esattamente s��.”


Perch�� si �� fratelli sempre quando il senso di se stessi, della vita e degli altri appartiene alla stessa cultura, tradizione e soprattutto cuore.





Scarica la Scheda numero 3��del Pappamondo se vuoi conservare ricetta, foto e disegno

(basta fare tasto destro-salva con nome. Ho messo una risoluzione abbastanza alta ma se vuoi il formato .pdf o una risoluzione ancora maggiore non esitare a chiedermelo. A fine Giro Natalizio raggrupper�� tutto il malloppotto e ne far�� un piccolo book virtuale)��



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Published on December 03, 2014 03:12

December 2, 2014

22 Giorni a Natale ( oggi nel cassettino c’�� una sorpresa per te….)



Domani mattina alle ore 08:08 non ci sar�� nessun cassettino. Questo per agevolare gli amici che a quell’ora stanno correndo verso il lavoro, accompagnando i figli a scuola, colpendo il collega con la pinzatrice o semplicemente dormendo ( vedi la BestiaBionda nazionale). Terrei d’occhio il tutto dopo pranzo quando la digestione sta per cominciare*disse fischiettando enigmatica*



Pronti per la Seconda��Tombola Natalizia?


Importante: Non fatevi la paranoia “non partecipo perch�� non commento mai e se lo facessi adesso sembrerebbe ��solo per interesse blablabla”. Vedo i numeri. So che ci siete. E cinquemila visite giornaliere, in media, non sono un bug di sistema (o s��? ). Non lo penso e basta. Partecipate. E’ solo un modo carino per chiudere l’anno insieme e magari con ��questa scusa ci conosciamo un po’ ( ci tenevo tantissimo a specificarlo perch�� in molti questa cosa me la scrivete ovunque. Smettetela! E giochiamo ! E’ Natale Santopacchettodiregalo!�� Meno paranoie e pi�� risate deliranti)��



Oggi il centoventiduesimo��(122)����commento vince la teglia in Silicone con formine natalizie Omino/Alberello/Calza ( che puoi vedere qui su Amazon)��



��Per far s�� che la vittoria sia valida bisogna soltanto avere un’accortezza:

Non scrivere tre commenti di fila��(ma puoi scriverne quanti ne vuoi. Non �� ammesso solo tre di fila, perch�� si giocherebbe da soli. Le tombole qui sono fatte soprattutto per delirare tutti insieme. Io stessa eviter�� di commentare per non creare confusione “durante lo ssvolgimento”. Nel caso in cui intervenissi i miei commenti non verranno, giustamente conteggiati)��.����Nel caso di tre commenti consecutivi: La Tombola��la vince il commentatore successivo.


Onde evitare di ritrovarmi con pacchetti, pacchettini, indirizzi persi e una serie di tragedie pronte in agguato, quest’anno spedir�� direttamente da Amazon con un semplice click. Inviami il tuo indirizzo, qualora fossi il vincitore, a info@maghettastreghetta.it con oggetto��(per favore me lo scrivi maiuscolo per dare maggiore risalto?) CRETINA HO VINTO LA TOMBOLA! (cretina devi dirmelo per forza, s��. Se la coscienza ti rimorde, sappi che sbaglia, ma aggiungici un cuoricino e tutto passa).


 



Non �� un giveaway che sponsorizza un brand. Non ho alcun tipo di contatto con nessuno dei marchi, case editrici e quant’altro.

Non si richiede nulla ai partecipanti.��I prodotti sono stati da me acquistati (con molto piacere, tra l���altro) come fossero semplicissimi regali ad amici.��E��� una tombola, che affida tutto al caso e niente pi��; tanto da dire in anticipo il numero del commento vincitore. Non vi �� alcun tipo di estrazione. Non ci sono operazioni commerciali o magheggi. Difficile da credersi ma nel mio caso bisogna rassegnarsi. Farsene una ragione.��Cos�� ��.��Per chiarimenti, comunque, potete rivolgervi al mio Notaio Nano da giardino a questo indirizzo info@maghettastreghetta.it. Grazie (non fate brutte figure riguardo illegalit��-giveaway-frizzi e lazzi perch�� sono davvero ben informata. No perditempo, insomma. Buon Natale! Grazie *plin plon comunicazione di servizio*).

 


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Published on December 02, 2014 23:08

Seconda Tappa del Giro Pappamondo Natalizio: In Grecia a mangiare Kourabiedes (������������������������)




150 gr di mandorle tostate
250 gr di burro
500 gr di farina
300 gr di zucchero a velo
2 tuorli
il succo di 1 arancia
2 cucchiaini di lievito
1 fialetta di estratto di vaniglia
(puoi adoperare anche un po’ di brandy se ti piace)

Ne vengon fuori circa 24 biscottini.


Tosta le mandorle in una padella o nel forno. Tritale finemente con l’aiuto di un frullatore a lame resistenti. Nel recipiente del robot da cucina lavora burro morbido e zucchero a velo e poi aggiungi i tuorli e il succo di arancia. Mentre lavori l’impasto aggiungi pian pianino la farina setacciata alternando con quella di mandorla. Aggiungi poi il lievito e la vaniglia e lavora per bene l’impasto fin quando tutti gli ingredienti sono ben amalgamati. Toglilo dal recipiente e infarina un piano da lavoro. Lavoralo per un po’ ��a mano e poi forma delle palline che dovrai schiacciare prima di riporle sulla carta da forno. Cuoci a 160 gi�� caldo per 20 minuti circa e quando sono ancora ben calde spolverale con abbondantissimo zucchero a velo.



La Ricetta scaricabile nella scheda riassuntiva la trovi a fondo Post


Ieri eravamo persi��nelle trame degli Azulejos e oggi siamo immersi nelle stesse tonalit�� tra tetti blu, mare cristallino e un bianco accecante. Anche qui sembra esserci una sorta di parallelismo tra Portogallo, le vie di Sidi Bou Said e la sconfinata bellezza della Grecia, che ho avuto l’opportunit�� di vedere ma non quanto avrei voluto. Rimane il ricordo di pap�� su un asino che sale per le vie ripide di Santorini ridendo come un bimbo per poi rimanere sbalordito della bellezza mozzafiato su una cima sperduta, un giorno troppo caldo e un catamarano pieno di leccornie, tuffi, risate e fratelli di sempre. Non ho mai nascosto questo amore viscerale per la Grecia. Sar�� che da sicula quale sono sento fortissima in me un’appartenenza millenaria. Grazie alle Ricette di Vefa��ho cominciato a strabiliarmi anni fa per le correlazioni che esistono tra la tradizione culinaria greca e quella sicula. Appassionata da sempre di Mitologia e perdutamente innamorata all’et�� di dieci anni di Luciano De Crescenzo (si doveva intuire gi�� da allora che uhm. Credevo che i Take That fossero degli stupidi cretini che cantavano in un autolavaggio canzoni orrende e Luciano De Crescenzo l’uomo che avrei voluto sposare),��porto dentro me questo fortissimo focolaio di emozioni forti e sincere nei confronti di una nazione, che amo e che vorrei poter visitare in lungo e largo strenuamente.




Di Dolci natalizi in quanto a variet�� e ricchezza ce ne sono svariati e sceglierne uno �� stata un’impresa ardua. E infatti non ne ho scelto affatto uno ma diversi. Perch�� in giro per il Pappamondo, grazie alla valigia di sogni e fantasia, non ha un itinerario rigido e programmato. La mongolfiera si lascia trasportare dalle nuvole. Al comando del Sommergibile si alternano Capitan Squalo ma anche colonie di pesci angelo che lo fanno volare da continente a continente; e la Barca a vela? Pilotata dai venti e trainata da orde di Upupe colorate. Che tirano talmente forte da far spiccare il volo fino a diventare un Galeone fluttuante nel cielo.



Questi biscotti mi ricordano i fiocchi di neve. Sono soffici, delicati e profumano di buono, sorrisi e tavole apparecchiate con intorno gli amori pi�� cari. La tradizione greca per Natale sforna anche degli ottimi biscotti al pistacchio e al miele. Quelli al miele si chiamano Melomakarona, e per quanto mi riguarda sono gi�� in forno. Hanno un gusto di noce e arancia e una leggera innaffiata di brandy. Si sente il chiodo di garofano ma il sapore �� pastoso, dolce e per nulla pungente. C’�� un pane biscottato con l’uva passa e pure dei deliziosi Biscotti ripieni alle Mele (Milopitakia). Girovagando poi per le strade della Grecia mi sono imbattuta nelle Tartellette dolci al formaggio di Sifnos. Ne parla anche Vefa e ho sorriso al fatto che ricordassero moltissimo anche��le Pastel de Bel��m che abbiamo mangiato ieri in Portogallo. Solo pi�� rustiche, veraci e forti di sapore. Una versione dolce salata insomma. Nella lunghissima lista di dolci Greci, e natalizi, ci sono anche dei biscotti al sapore di marzapane che ricordano tantissimo��le cassatelle di Agira. Lo scorso anno ne ho fatto una versione con cioccolato e castagne molto apprezzata che se��ti fa piacere puoi trovare qui��(altrimenti con la Nutella o con qualsiasi crema al Gianduja. Consiglio sempre Il Gianduioso di Pastiglie Leone; giusto per mettere fine al dilemma. E’ lui il re del Gianduja, lasciatemelo dire). Tra torte ai fichi secchi, immancabili per Natale, e Baklave, Galaktoboureko e Girelle alle noci c’�� pure l‘Halva al Semolino che ho preparato lo scorso anno con la biondissima Giulia (s�� la BestiaBionda nazionale) per un progetto che riprender�� ormai nel 2015. ��C’�� solo l’imbarazzo della scelta. Tra la tradizione infinita dolciaria greca ��e quella prettamente natalizia ci si trova in un pozzo senza fine di meraviglie.




I Kourabiedes sono una morbida pasta frolla leggerissima a base di mandorle (molte volte impastate con il brandy onnipresente nei biscottini greci. Suppongo cugine non troppo lontane delle��sicilianissime Paste di Mandorla; se vuoi la ricetta �� qui) e insaporiti con metaxa (������������ �������������� Spiros Metaxa �� un tipico brandy greco), vaniglia, mastika o semplicemente con acqua di rose. Che siano a mezza luna o a forma di cerchio poco importa. Presenti in tutte le tavole natalizie greche vengono spesso abbellite con una tipica foglia speziata diversa su ogni biscotto.




A Natale l’uso smodato della frutta secca �� un obbligo morale. Ci si deve proprio uccidere con fichi secchi, datteri, noci, mandorle e pistacchi. E’ proprio dovere di ognuno di noi far fuori ottomila calorie in un secondo e non star l�� a contare tre noci, quattro mandorle e sei pistacchi. L’unit�� di misura ��: chili. Non pezzi. Proprio per questa voglia smodata di dolcezze naturali e salutari (che poi la frutta secca era il vero dolce dei nostri nonni. Altro che schifezze confezionate! Ritornare ai vecchi sapori ���� sintomo di saggezza e null’altro) attingere dal catalogo greco �� avere pi�� assi vincenti nella manica. Per quanto mi riguarda oggi sono all’opera con dei Pasticcini al mandarino che semmai dovessero essere come presumo siano: saranno sin da subito candidati al Menu della Vigilia (non fate quella faccia. Non �� mica cos�� presto per pensarci !).


Vi dico gi�� che domani prenderemo il sommergibile. Dopo un giro in mongolfiera e uno in barca a vela approderemo in Medio Oriente (uh! Mi �� scappato!).��Parola d’ordine? Frutta Secca. E tasche piene di Datteri.



Galleria delle Ricette Greche eseguite qui all’interno del Blog


Hummus di Ceci con Pita : https://gikitchen.wordpress.com/2013/07/25/hummus-ceci-con-pita/
Hummus di Ceci con Pita: https://gikitchen.wordpress.com/2013/07/25/hummus-ceci-con-pita/
Pita per Souvlaki: https://gikitchen.wordpress.com/2013/03/20/pita-per-souvlaki/
Pane con zucca, arancia e mandorle: https://gikitchen.wordpress.com/2014/10/22/pane-arancia-zucca-mandorle/
Pita per Souvlaki: https://gikitchen.wordpress.com/2013/03/20/pita-per-souvlaki/
Pita per Souvlaki: https://gikitchen.wordpress.com/2013/03/20/pita-per-souvlaki/
Treccia di Pane al Cioccolato : https://gikitchen.wordpress.com/2012/03/22/pane-pasqua-cioccolato-mandorle/
Tzatziki: https://gikitchen.wordpress.com/2013/03/18/tzatziki/
Tzatziki: https://gikitchen.wordpress.com/2013/03/18/tzatziki/

Altre Ricette greche?



La Moussaka all’interno del Menu Europa

Curiosit��:



Il piatto �� di Villeroy & Boch
Il Babbo Natale porta gioie �� un regalo del Nippotorinese
Il bicchiere �� Ikea
Il portacandele alberello �� di Coin Casa (o di Amazon? uhm. La vecchiaia incombe. Non ricordo)
La tovaglia fa parte del corredo ricamato per me dalla Nonna Grazia

 



Scarica la Scheda numero 2��del Pappamondo se vuoi conservare ricetta, foto e disegno

(basta fare tasto destro-salva con nome. Ho messo una risoluzione abbastanza alta ma se vuoi il formato .pdf o una risoluzione ancora maggiore non esitare a chiedermelo. A fine Giro Natalizio raggrupper�� tutto il malloppotto e ne far�� un piccolo book virtuale)��
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Published on December 02, 2014 03:12

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Iaia Guardo
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