Iaia Guardo's Blog, page 115

February 11, 2015

Cosa c’�� nel mio carrello questa settimana?


Da quando ce li ho in casa mi sento una donna diversa (un’anziana, dai). Anche io ho un dolcetto pronto come tutti gli umani e questo s��, lo confesso, mi fa sentire meno aliena. Fa lo stesso effetto a tutti quelli che mi circondano. Mamma guarda orgogliosi i pacchettini come fossero i suoi nipotini. Credo che li accarezzi la notte e li copra con piccole copertine per non far prender loro freddo. In assoluto le Delizie del Paradiso Dulce Paradiso al cocco �� il mio preferito. Non che le Energy Balls e le Praline di Cioccolato e noci siano da scartare, eh. Non mi sognerei mai neanche di pensarlo. Non dico che li ricomprerei ma proprio ucciderei per riaverli. Ne ho gi�� fatto scorta, da brava psicopatica, per paura che qualcuno potesse scoprirli e portarli a casa (loro si trovano bene solo da me, INTESI?). Mamma, Nippo, amici e parenti dopo averli assaggiati mi hanno detto di star tranquilla perch�� �� davvero difficile nell’arco di mille chilometri beccarne un’altra che si possa entusiasmare “co’sta’robbbba” ma so per certo che a 800 km di me c’�� Ombretta��e questo oltre a rendermi immensamente felice nell’universo fa s�� che io sopravviva (che 800 km in generale per�� siano TROPPI �� un triste dato di fatto, ma non lasciamoci prendere dalla paranoia o mi getto in terra e muoio di crepacuore. Ho ancora molte idiozie da dare all’umanit��).



Su Miiichefame li ho fatti vedere un bel po’ di volte. Li ho trovati in un negozio Bio che ha aperto vicino casa mia (che il cielo protegga lei e tutta la sua famiglia, oh dolce fanciulla aliena venuta per salvarmi!); questo luogo magico, che temo durer�� poco ma che tenter�� di sovvenzionare con tutti i mezzi a mia disposizione, ha davvero delle chicche incredibili. Anche pi�� del Naturas��. C’�� una vera e propria ricerca (i proprietari sono vegani) e si intuisce subito che non �� un luogo di business ma di amore. E’ lampante anzi a dirla tutta.



Energy Balls:��datteri 25%, fichi, albicocche, uvetta, nocciole e basta. Solo questi gli ingredienti e hanno 315 Kcal per 100 grammi con 4 grammi di proteine, 52 di carboidrati, 34 di zuccheri e 9 di grassi. E’ un prodotto totalmente vegano e pesa 120 grammi a confezione.
Delizia del paradiso: cocco, burro di cocco, sciroppo di agave. Il cocco e il burro di cocco sono delle Filippine mentre lo sciroppo di agave �� del Messico (che a me questa cosa del Bio ��con provenienze di tal tipo mette sempre un po’ di interrogativi ma andiamo avanti fingendo indifferenza, ok?). Qui le calorie fanno sobbalzare e si aggirano intorno alle 542 per 100 grammi ma si fa presto a capire il perch��. Ci sono solo tre ingredienti ma il cocco, il burro di cocco e il succo d’agave gi�� presi singolarmente in fatto di zuccheri e grassi sono molto generosi, bont�� loro. Le proteine sono 4,37 e i grassi 48,30 (s��, ho scritto bene purtroppo). Le fibre sono 14 grammi. Certo �� che un prodotto propriamente ipocalorico non ��, ma vi assicuro che un quadratino basta per svoltare la giornata. Insieme al caff�� �� l’idillio, per dire. Poi che una sera mi sia ritrovata a buttarmene in vena met�� pacchetto �� un’altra storia,.
Praline di Cioccolato e Noci:��datteri 55 per cento, anacardi e nocciole 10%, fave di cacao, burro di cocco e cacao in polvere. Il valore energetico �� di 377 calorie per 100 grammi. Grassi 12 grammi, carboidrati 56,7 grammi, grassi 3,1 grammi, proteine 7,4 grammi e sale 0,1 grammi.


Cioccolato biologico lavorato a freddo con semi di chia, semi di lino, semi di canapa, estratti di carota e mirtillo. Ingredienti: pasta amara di cacao dell’Ecuador, zucchero integrale di canna, semi di chia, semi di lino, semi di canapa, estratto di carota, estratto di mirtillo, 68% di cacao. La confezione �� di 50 grammi e non contiene glutine. E’ un prodotto confezionato a Modica e non presenta i valori nutrizionali (uhm). L’ho provato ma non lo ricomprerei. Non perch�� sia cattivo, anzi tutt’altro. E’ davvero molto buono e per gli ingredienti che ha merita davvero ben pi�� di un’opportunit��, ma mi sono completamente invaghita di un altro cioccolato (sempre raw) su cui ticchetter�� la prossima volta (e mi sono dimenticata di fotografarlo, s��). Una coccola interessante insomma nonch�� buonissima scoperta, ma l’appeal dell’altro mi ha convinto di pi��.



Ci sar�� presto una ricetta con questi Noodles di riso neri. Non mi hanno fatto propriamente impazzire (anche perch�� li ho provati dopo le fettuccine di quinoa, che al contrario mi hanno rapito il cuore, la testa e pure l’anima mi sa) ma sono sicuramente un ottimo prodotto. Si fa bollire l’acqua e poi si gettano i noodles fino a coprirli interamente. Poi si riporta a bollore, si riduce a fuoco medio e si continuano a cuocere per 4-5 minuti. Perfetti per zuppettine o per accompagnare una bella porzioncina di legumi (io l’ho fatta con i ceci, per dire). Per 100 grammi di prodotto ci sono 359 Kcal, 7 grammi di proteine, 76 di carboidrati e��3 grammi totale di grassi. Gli ingredienti? Riso nero al 55% e il resto �� solo riso biologico normale e nulla di pi��. Non vi �� nessun altro alimento in elenco.


Di questi insomma senza indugio e ripensamenti vari tutta la vita la linea di Dolcetti. E se proprio dobbiamo fregarcene altamente delle calorie e dei grassi (mass��������dai) quelli al Cocco. Sublimi.



Ti va di sbirciare nel carrello precedente?��
Cosa c’�� nel mio carrello di default. Quaranta articoli che non mancano MAI.

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Published on February 11, 2015 02:51

February 10, 2015

Oscar e Andr�� – Roast beef e una cena alla Francese



Sar�� onesta, lo scorso anno non ero pronta alle Storie che finivano male e non ci vuole particolare arguzia a capire il perch��. Se c’era poi una malattia di mezzo: bingo. Per questo motivo Ron e Hermione��facevano al caso mio: giovani, felici e con un futuro davanti. Westley e Bottondoro��avevano un e vissero felici e contenti tatuato in fronte. Edward e Vivian tanto shopping da fare e quattro giri in Lamborghini.��Gomez e Morticia��tanti pleniluni, ululati e temporali romantici.��Lupin e Fujiko mille inseguimenti e rapine e pure Guy e Rosemary persi a dondolare Satana parevano pi�� felici di me. Per questo motivo coppie come Amore senza fine, Love Story e altre che al solo nominarle faccio prima a prendere ottomila pacchi di kleenex le avevo invitate ad allontanarsi dai miei pensieri, che non era proprio il momento. Tra queste c’erano Oscar e Andr��. Ora io, come tutti suppongo, ho enormi difficolt�� a dire solo uno ma proprio un cartone preferito. Perch�� in fondo come si fa? Ma sono anche una che al gioco della torre sa giocare e che se c’�� da buttare chiudo gli occhi e mi assumo le responsabilit�� del caso. Oscar? Rimarrebbe solo lei (che Lam��, Creamy, Candy e pure il procione mi perdonino). Ne ho parlato diverse volte. Anche di quel mercato dove Nonno Guido mi compr�� la bambola di Lady Oscar con la divisa. Devo moltissimo a questa geniale figura piena di tutto. Di mascolinit�� e femminilit�� e nonostante mai abbia trovato n�� tantomeno cercato ispirazioni che non fossero mia madre e mio padre a dirla tutta, dopo pi�� di trentacinque anni di vita, posso dire senza ombra di dubbio alcuno che Lady Oscar mi ha influenzato,eccome.


Un po’ anche io “dovevo” nascere maschietto. Non perch�� mamma o pap�� lo volessero. A dirla tutta desideravano una femmina entrambi ma poi per il corso della vita, per quello che �� successo e per la mia condizione di unicit��, un po’ maschio “dovevo/volevo” esserlo. Oscar mi ha insegnato quanto il sesso non esista e sia una convenzione; tralasciando la mera parte fisica in s�� e quello che riesce a produrre o meno. Le peculiarit��, caratteristiche e dogmi caratteriali che ci impongono. Le fesserie delle lingue diverse dovute alla provenienza. Marte e Venere? Ricordo bene? Non saprei. Siamo universi e le generalizzazioni sono semplici facilitazioni per tentare di riassumere e capire quello che non si pu�� (o che si pu�� ma sicuramente non attribuendo��provenienze da pianeti alieni e lontani. L’argomento alieni �� cosa seria e io e Ombretta ne siamo testimoni). Non �� il sesso a determinare la fragilit��, il carattere e la forza. N�� quella fisica n�� quella mentale. E’ un percorso univoco a pi�� strade che non si affronta diversamente se si indossa la gonna o il pantalone. Oscar mi ha insegnato che esiste per stupida convenzione un amore giusto e uno sbagliato. Quando la guardavo non mi chiedevo affatto se fosse uomo o donna. Se potesse amare Fersen, Andr�� o la Regina. Non mi importava nulla di quello che per gli altri era corretto o diversamente tale. L’importante era lei. La sua forza e signorilit��. Il coraggio e la caparbiet��. L’ostinarsi a difendere, anche e soprattutto andando contro se stessa, la volont�� del padre e��quella libert�� tanto mostrata per certi versi che rappresentava un incatenarsi. Non ho mai sperato che finisse con qualcuno di specifico Oscar, pur essendo innegabile che le mani di Fersen strette sui suoi fianchi nell’unica volta che ha indossato un abito lungo e largo con i capelli raccolti mi hanno fatto tribolare.


Una Rosa non sar�� mai un Lill��.


Sono frasi capaci di entrarti dentro per non andar pi�� via. Quelle che poi assurdamente nella vita di tutti i giorni rispolveri perch�� ne hai fatto non troppo segretamente tesoro.


Quando scrivo questo tipo di “post” sai cosa faccio? Accendo la musica e lascio che siano le dita a ticchettare. Qualche volta mi rileggo ma per la quasi totalit�� mai. Se non sono proprio sicura di voler pubblicare allora chiedo al Nippotorinese di leggiucchiare per un conforto. Perch�� mi dica: �� troppo. Forse �� il caso di no. E non l’ha mai fatto. Scherzando credo��perch�� non mi legge mai e dice sempre s�� giusto per sbarazzarsi di me. Ma in fondo aspetto solo questo. Una conferma che niente �� troppo. Che non bisogna mai avere vergogna di premere il tasto pubblica. Aggiorna. Se lo fai con tutto l’amore. Senza interessi se non quello di far volare via un po’ di te. Per farlo afferrare da chi sta l��. E viene a riportartelo con il suo, di racconto. Come fosse un palloncino, no? Ecco. Adesso sto ascoltando Love is a Losing Game ed �� una delle poche canzoni cantate che non mi infastidiscono e che riesco a sopportare oltre la mia certezza: la classica e strumentale.��L’amore �� davvero un gioco dove si perde? E’ davvero una mano perdente in un gioco d’azzardo? Un destino rassegnato? Come quello di Oscar e Andr�� che potevano vivere felici in quel per sempre che si sogna o che ci impongono di sognare? Una vita passata ad amare e un’altra a non capire cercando qualcosa che rincorre altro? Una catena di sentimenti che si attorcigliano, aggrovigliano, ritornano e non smettono mai?


So per certo che quel bacio e quei rami pieni di spine che fanno da contorno all’abbraccio nudo di Andr�� e Oscar hanno dato inizio ai miei ghirigori e alle mie storie. Derivano da quello. C’�� sangue, amore e delicatezza. C’�� forza, fragilit�� e lunghi capelli biondi con un occhio cieco che continua a vedere la vera parte del suo amore. Andr�� ha commosso per devozione, presenza e forza. Nella sua smisurata e innegabile bellezza, in particolar modo interiore.��“Dal momento in cui ho deciso di vivere come un uomo ho deciso di non avere pi�� bisogno di te, Andr��. Devo imparare a vivere senza appoggiarmi a nessuno”. E via con la scena che so recitare a memoria su una sedia manco fossi una bimba di sei anni e mi stessi esercitando per la poesia di Natale��(vuoi rivederla? Sicurasicura? Trovata. Prendi i fazzoletti e clicca qui). L’imposizione dei ruoli e quell’amore vero che ti ricorda chi sei. Immaginarli nel bosco nel loro unico momento felice, stroncato da una rivoluzione e dalla tisi, rappresenta��l’epilogo pi�� agghiacciante di una penna sadica che proprio non ha risparmiato nulla. Eppure nonostante sia l’amore di sempre ma vissuto in un attimo, Oscar e Andr�� ci insegnano che ne vale la pena, eccome. Che non sempre occorre una vita, dei figli, nipoti e tanti Natale per dire che �� stato un amore immenso. Ed eterno. Se non esiste il sesso, le convenzioni e i dogmi nell’amore, neanche il tempo pu��. Arrivati sin qui non sono neanche pi�� tanto sicura che non ci sia un lieto fine e potrei contraddire prontamente la Winehouse. No. Non �� mai un gioco dove si perde, l’amore. Non �� affatto una mano perdente in un gioco d’azzardo e neanche un destino rassegnato. Andr�� non ha mai avuto un rimpianto. Un ripensamento. Ha amato la sua Oscar per l’eternit�� ricevendo un attimo ma solo all’apparenza. Solo quello che vediamo noi con i nostri occhi oscurati da troppe inutili cose. Che sia in amicizia o in amore, vale sempre la pena di pensare che non �� mai un gioco dove si perde.L’Amore nella forma pi�� pura �� sempre e solo una grande vittoria. Bisogna vederla e non perderla mai.


Si ritrovano Fersen, Andr�� e Oscar a casa di quest’ultima. Mancava da tanto tempo dalla Francia il Conte nordico e apprezzandone la cucina �� stata premura della zia di Andr�� fare un’ottima cena. In realt�� nei piatti si scorge un roast beef con verdure, che pare essere tra i piatti pi�� gettonati delle inquadrature di cortometraggi, film e serie tv. Un giorno, semmai dovessi avere il tempo, vorrei proprio svolgere questa indagine che sicuramente apporter�� un notevole contributo al mondo intero (risate registrate, grazie regia) sul perch�� questo Roast beef con verdure compaia nei momenti di disperazione. Di francese diciamo ho visto ben poco. Solo che �� in assoluto il primo piatto che mi viene in mente (a dirla tutta durante le carrellate di telecamera sifaperdire sulle tavole imbandite del Re c’erano sempre le stesse portate. E indovinate un po’? S��, il Roast beef con patate, piselli e carote). Quella cena. Loro tre.


Se per un attimo si focalizzano i diversi intrecci: Fersen pensa alla Regina, Oscar pensa a Fersen, Andr�� pensa a Oscar, ti gira la testa. Sembra tutto cos�� dannatamente complicato e contorto. Ma alla fine �� un semplice roast beef con patate, piselli e carote visto e rivisto. Considerazione che nulla toglie alla mia smisurata passione per questo amore indimenticabile che porto nel cuore.



Un roast beef classico da qualche parte in archivio c’��, ma mi ricordavo di��questo con gli agrumi, senza contare poi i diversi chutney buonissimi, soprattutto pera e cipolla, che col tempo sono diventati dei veri e propri cavalli di battaglia. Piacciono moltissimo a tutti qui, soprattutto in abbinamento alle carni. Sempre in occasione delle coppie poi lo scorso anno ne ho parlato in riferimento a Kim e��Edward (Mani di forbice).


In quell’occasione avevo trascritto le piccole regole per un ottimo Roast beef. Che facciamo? Le rispolveriamo? (vado di copia e incolla)


Poche semplicissime regole.


Ma anche l��. Mi sa che anche nel Roast beef regole precise, come in amore, non esistono affatto. Pu�� essere al sangue, medio cotto e bruciato. Adesso dovrei dire “ma vale la pena mangiarlo” per far filare tutto, no? Ecco.


Regola numero uno per un Buon Roast Beef:

Scegliere prima di tutto un pezzo di carne adatta.


Fonte Wikipedia:��Il��roast beef, che nel Regno Unito si ricava classicamente dalle prime costole della lombata (���prime rib roast beef���), viene tradizionalmente servito ���rare��� o ���pink���, nel senso che il centro del pezzo di carne �� stato riscaldato ma non cotto per cui mantiene il caratteristico colore rosso-rosato.


Sul ���nome del pezzo di carne��� arrendiamoci all���evidenza che nelle diverse parti di Italia si chiama in diversi modi. Lombata potrebbe non essere inteso in egual modo in Trinacria e Lombardia, per dire.


Regola numero due per un Buon Roast Beef: Pesarlo sempre e comunque, perch�� da questo dipender�� il tempo di cottura.


Regola numero tre per un Buon Roast Beef: Prima di infilarlo nel forno il roast beef ���va chiuso���; nel senso che per mantenere tutti i sapori e gli umori non vanno in alcun modo inferti colpi o tagli. N�� con forchette. N�� con coltelli. Va maneggiato con delicatezza e cura e va rosolato in padella da tutte la parti per qualche minuto con abbondante olio extra vergine d���oliva caldo; se si vuole aromatizzarlo maggiormente con battuto sedano-cipolla e carota e magari spezie (nel caso in cui si scegliesse la via dello ���speziato���. Naturalmente la carne lo sarebbe poi solo all���esterno). Dopo averlo rosolato va poggiato sulla carta da forno e innaffiato con tutto l���olio che ha cotto insieme alla carne (e le eventuali verdure).


Regola numero quattro per un Buon Roast Beef: La Temperatura e il Tempo di Cottura.


Deve essere al massimo. 250 sarebbe perfetto (se il forno ci arriva altrimenti al massimo). Poi verr�� abbassata sul finale. Questo perch�� le carni devono dapprima cuocere ad altissima temperatura e poi subire un abbassamento. Trenta-trentacinque minuti sono necessari per cuocere in perfetto stile Roast Beef e quindi rosato internamente (e non propriamente al sangue). Ovvero:


250 per 15 minuti poi abbassare a 180 per altri 15. Bagnando con gli umori e con la base che ha cotto nella prima fase iniziale nella padella.


Proseguire significherebbe servire il roast beef troppo cotto. Diminuire significherebbe chiaramente servire il roast beef ���troppo��� al sangue secondo i parametri comuni. Al Nippotorinese 25 minuti per chilo, ad esempio, sono pi�� che sufficienti. Io per sicurezza faccio massimo 27 (�� chiaro che il tipo di carne influenzer�� tutto. Diciamo che rimane comunque un terno al lotto. Ma pure una cinquina. Ammesso che ci sia la cinquina nel lotto vabb��).


Farlo raffreddare prima di tagliare. Il roast beef �� un alimento versatile perch�� prima di tutto si pu�� conservare per diversi giorni e poi pu�� essere proposto e insaporito nei pi�� disparati modi. Dai Chutney alla frutta o verdure (lascio qualche link gi��) sino ad arrivare a delle semplici salse come maionese e senape (il Nippotorinese va gi�� di brutto con la selezione di Maille) sino ad arrivare ad agrumi, verdure lesse, tempura di verdure e tutto quello che la fantasia pi�� sfrenata (ma non solo) suggerisce.


“S�� ma io volevo qualcosa di francese per Oscar?”

Bene. Ecco qualcosina di seguito:



Macaron��(cioccolato e gianduja)
Macaron��(la videoricetta)
Macaron��(al pistacchio)
E ce ne sono tanti altri di Macaron (adopera il tasto cerca)
Financier
Buche de Noel
Moules Frites
Tabul�� al limone
Waffle

Le Coppie del Progetto San Valentino e le Ricette abbinate sono:

Ron e Hermione (Harry Potter) ��� Cioccolatini sul Treno
Joey e Rosalia (Ti amer�� fino ad ammazzarti) ��� Spaghetti al Pomodoro��
Edward e Kim (Edward mani di forbice) ��� Roastbeef ��e verdure con chutney
Gomez e Morticia (La Famiglia Addams) ��� Torta di Rose Decapitate
Lupin e Fujiko (Lupin e il Castello di Cagliostro) ��� Polpette al tonno sott���olio
Guy e Rosemary (Rosemary���s baby) ��� La moscia di cioccolato
Vivian e Edward (Pretty Woman) ��� Un semplicissimo Hot Dog
Anakin e Padme (Star Wars) ��� Smoothie vegano latte di riso e avocado
John e Nancy (Sin city) ��� Smoothie della buonanotte
Westley e Bottondoro (La storia fantastica) ��� La maschera di migliaccio
George e Jim (A single man) ��� Il pane
Chow e Su (In the mood for love) ��� Zuppa di semi di sesamo
Bill e Alice (Eyes wide shut) ��� Brownies Oreo
Baby e Johnny (Dirty Dancing) – Insalata di Anguria, Gamberoni e Rucola

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Published on February 10, 2015 05:35

February 9, 2015

February 8, 2015

February 7, 2015

Cosa c’�� nel mio carrello questa settimana

Dopo l’incredibile interesse che ha destato��Cosa c’�� nel mio carrello��avevo intuito che forse era il caso di approfondire la cosa, pi�� che altro perch�� in moltissimi mi avete scritto di continuare a parlare delle cosine che trovo in giro; accade soprattutto sul mio account instagram MIIICHEFAME��in stretta correlazione a tutto quello che ormai concerne il��Veg Life qui, tanto da diventare una sezione regina, e la Rubrica Mangiar S(tr)ano. Poi arriva la mia Flo��(che ha un blog Vegan bellissimo che vi invito a seguire)��che mi consiglia di far diventare un’abitudine questa passeggiata insieme dove io sono con un carrello in mano e voi sbirciate (a patto di non chiamare il servizio di igiene mentale, per��). Nasce cos�� quindi Cosa c’�� nel mio carrello questa settimana, che sta un po’ per cosa ho in dispensa e se scopro/scovo/mi imbatto in prodotti piacevoli ma anche l’esatto contrario. Una sorta di ��Haul (tremo solo all’idea di quello che in questo momento sta pensando��Ombrella e rido fino a star male) con i prodotti che sono stati di mio gradimento e non. Come cavia o come affidabilit�� stiamo a zero e vorrei sottolinearlo sin dall’inizio. Non sono affatto una persona che generalmente ha gusti affini agli altri nella stragrande maggioranza dei casi. E’ corretto ribadirlo perch�� non mi sento affatto di farli passare come “consigli”, anzi tutt’altro. Una spassionata opinione pour parler e condividere, giusto per incuriosire nel caso, ma nulla di pi��. Se poi mai potessi essere in qualche modo d’aiuto ben venga. Oggi ticchetto su sei prodotti, non particolarmente entusiasmanti ma che hanno un quid significativo; semmai dovessi ricomprare qualcosa tra questi sarebbero senza ombra di dubbio: cracker di sesamo, crema di anacardi e Pain de Fleurs multicereali. Buoni anche quelli al grano saraceno come dir�� poco pi�� sotto ma se di cernita si tratta �� questa.


E allora scopriamo cosa c’�� questa settimana nel mio carrello?

(che �� una buona scusa anche per me, che da brava maniaca ossessiva compro/mangio sempre le stesse cose in fondo. Chiss�� che in questa pseudo ricerca non impari anche io qualcosa di buono)



Acqua, ossigeno, calore e luce che fa germogliare i semi. Molte proteine, carboidrati e grassi (dovuti all’oleosit�� dei semi). I “cracker” di Canapa che dicono essere dal gusto delicato con il 2,5% di farina di canapa li ho trovati eccessivamente amari e di un gusto non particolarmente accattivante. Al contrario di quelli di sesamo, che pur dovendo essere leggermente piccanti, il cui sapore ho trovato buono e piacevole. Sono prodotti raw e naturalmente bio. Piccoli crackers interamente composti da semi di lino dorati, sesamo germogliato e grano saraceno. Un po’ di semi di papavero e sale. Le calorie (sono una stupida, credevo di aver conservato la confezione ma ahim�� non �� cos��. Li ricomprer�� e far�� la specifica della tabella nutrizionale) sono generose in quanto semi, ma diventano ottimi e salutari snack da tenere da parte per uno spuntino leggero e saziante (i semi infatti hanno questo incredibile potere di tamponare i morsi della fame egregiamente). Ne esiste anche una versione dolce con grano saraceno, fichi, uva passa e semi di lino che ho trovato deliziosa (436 Kcal per 100 grammi che �� poi l’intera confezione). Un ottimo dolcetto con grassi 19,62 – fibre 10,22 – carboidrati 54,36 – proteine 10,53.




Non sono una patita di anacardi. Rettifico. Sinora non sono mai stata una patita di anacardi. Mi stanno cominciando a piaciucchiare e un po’ ho ceduto all’idea di assaggiare creme, “formaggi” e quant’altro. Proprio perch�� lo scorso anno si �� chiuso con l’idea che nel 2015��io ci avrei dovuto mettere non solo faccia, mani, cuore e testa ma pure un pochino di palato in pi��. Si era detto cos��, no? E allora ho provato sia la Crema di Anacardi della Rapunzel, sia l’original Peanut Butter Creamy totalmente vegano. Diciamo che era la mia prima esperienza con il burro di arachidi perch�� neanche nella vita precedente quando ci davo sotto di schifezze avevo mai provato il suddetto prodotto. Uhm. Niente di che anche adesso. Cos�� osannato. Mi rimane solo un buon ricordo in riferimento a Ti presento Joe Black e bon. Al contrario la crema di anacardi mi ha stupito e non �� un caso che la inserisca insieme ai crackers raw al sesamo, perch�� messa��sopra questi �� davvero deliziosa. Non si capisce bene se sia un prodotto salato o dolce ma che �� buono si capisce eccome. Chi �� particolarmente in fissa con le calorie �� meglio che dia uno sguardo ai grassi dopo aver infilato la cucchiaiata in bocca, pena svenimento-iperventilazione e tachicardia, ma una volta ogni tanto si pu�� fare, no? Assolutamente s��.



La tartine bio tostate multicereali (confezione rosa) sono in assoluto le mie preferite e battono sia quelle al grano saraceno (confezione blu) che quelle alla castagna, provate in altre occasioni. I valori nutrizionali sono di 363 Kcal per 100 grammi, contando che sono porzionate in modo da avere due pacchetti da 75 grammi indicativi cadauno, adatti��per uno spuntino o associati correttamente a un pasto. Gli ingredienti sono: farina di riso, farina di grano saraceno, farina di miglio, sale marino e basta per quanto riguarda quelle multicereali, mentre per quelle al grano saraceno: farina di grano saraceno e basta. Senza aggiunta di sale e le calorie sempre per 100 grammi sono 391. I grassi ��in entrambi i casi non superano mai i 2,5 grammi e i carboidrati si attestano a 74-75. Ricche di magnesio e ferro, quelle al grano saraceno prive di glutine abbondano��anche di fibre. Un prodotto alternativo al pane e ai crackers, perfetto per la costruzione di tartine golose (a me piacciono moltissimo con il pesto di avocado e basilico sopra, ma anche con fettine di pomodoro).


Qui ci sono i 40 ingredienti indispensabili che non possono mai mancare nel mio carrello


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Published on February 07, 2015 02:00

Fermatempo da Instagram (miiichefame)

Il mio account ufficiale Instagram lo trovi qui:��http://instagram.com/maghettastreghetta ma se ti va di curiosare un po’ pi�� approfonditamente tra i miei cassetti della cucina, dispensa e pentole c’�� la Rubrichetta totalmente dedicata a questo dal titolo miiichefame e puoi trovarmi qui:��http://instagram.com/miiichefame


Questi gli ultimi update (nessuno mi chieda come faccio a starci dietro. Non lo so nemmeno io. Faccio tutto a caso e premo bottoncini come Tazmania dopo aver mangiato funghi allucinogeni).


Miiichefame

(l’allegra comunit�� di amiche affamate la trovi pure su Facebook, eh)


 



Un Finto San Valentino si pu�� avere?
Quinoa rossa e nera
Porridge al cacao amaro. Nuova Droga
Dolcetti che dire buoni �� poco (ne parler�� presto)
Cous Cous (?) di Cavolfiore
Tre chili di gelato, grazie
Pronti per l'essiccazione
Datteri e fichi. Uotels?
Uhm.
Un po' mi sono fissata con il raw, dai
Ombretta mi manchi
La meraviglia che �� Isa
Quinoa nera pronta per essere tuffata
Noodles di Riso neri e ceci
Pomeriggi che sembrano belli
Nuovi acquisti
Passion fruit nello yogurt di soia mai provato?
La pizza cavolfiore senza uovo e farina
Forse sto un po' esagerando con questo cavolfiore?
Sere tra verdure e risate
Shooting alle pere essiccate
Ananas essiccato a camion
La Papaya �� fotogenica
Non faccio il sushi da un mese. E' grave, s��?
Mazzi di funghi. No fiori
Il Nippo e le sorprese
Mangio solo tre cocchi e basta
Ho detto che sto esagerando?
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Published on February 07, 2015 01:10

February 6, 2015

Cuori e Arcobaleni dentro Ciambelle, Torte e Plumcake. E pure Sd disperse, va.


Sul Canale Youtube ho caricato il video “Come si fa il cuore dentro una torta-plumcake-ciambella?”��. Qui se ne �� parlato e scritto cos�� tante volte che ormai viene a noia. Il primo esperimento lo trovi qui,ovvero quello del cuore rosa con l’involucro di cioccolato����mentre quello pi�� riuscito esteticamente qui: Ritrovarsi una fetta di cuore.��Poi c’�� la versione con la carota, zucca e pois. Seguir�� il video del Cuore dentro il biscotto (ne ho parlato qui e rimane tra le idee pi�� carine e sfiziose per un indimenticabile San Valentino)


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Published on February 06, 2015 06:51

Mangiar S(tr)ano: L’indice glicemico e piccoli cenni sui Carboidrati


Sino ad adesso per la��Rubrichetta Mangiar S(tr)ano���� stato ticchettato quanto segue, giusto per cominciare a introdurre determinati argomenti; con la voglia di condividere e imparare tutti insieme e non di essere maestri di verit��. Al massimo posso esserlo di idioziologia e dintorni; su quello ho diversi master e sono una professionista imbattibile.



Cereali e Legumi
Oli, Semi e Condimenti
Caffeina, T�� e cenni su Frullati e Smoothie
Lo zucchero raffinato
Il pH e le combinazioni alimentari

Con��Cereali e Legumi, che segna un po’ l’inizio di questo percorso, si sono delineate pi�� che altro le linee guida. I Cereali, infatti, dovrebbero essere alla base di ogni dieta equilibrata e si dovrebbero preferire sempre e comunque quelli integrali. Si �� sfatato un po’ il mito di questo termine troppe volte incompreso dai pi��: integrale. Nonostante sia il 2015 ancora c’�� gente (molta ma molta ma molta ma molta. Posso ridirlo: molta) che crede che gli ingredienti integrali siano a uso esclusivo di chi conduce una dieta ipocalorica o �� in un regime restrittivo dal punto di vista alimentare. Niente di pi�� sbagliato. Si �� cos�� potuto anche introdurre il termine raffinato, che non comprende esclusivamente lo zucchero su cui si sono fatti dei cenni qui, ma tantissimi altri prodotti che giornalmente (e inconsapevolmente) adoperiamo anche in maniera smodata. ��Sempre per lo stesso concetto del consumo “incosciente” (nel senso proprio della non consapevolezza) vengono in mente nemici silenziosi come il caff�� e il t����che con l’andar del tempo e se adoperati erroneamente possono passare da piacevoli passatempo e pause rilassanti a cause di ipertensioni, stanchezze sino ad arrivare senza esagerare a vere e proprie intossicazioni.




L’argomento intossicazione tocca poi una sfera fondamentale per quanto concerne la macchina che �� il��nostro��corpo, di cui dobbiamo aver cura conoscendo l’utilizzo dei diversi componenti ��e i fabbisogni reali.��Il pH e le combinazioni alimentari��sono infatti tra gli argomenti pi�� importanti da studiare, analizzare e comprendere a fondo. Sostenere che l’educazione alimentare (e pure un bell’approfondimento di educazione civica) dovrebbe essere tra le materie obbligatorie nelle scuole non �� affatto un pour parler ma un giudizio raziocinante. E’ pur vero per�� che noi “grandi” dovremmo avere la responsabilit�� di studiare e imparare per primi e poi tramandare e insegnare ai pi�� piccini. Tra gli obblighi morali di qualsiasi adulto ci dovrebbe essere quello di tutelare i minori. Dar ai bambini pane e nutella ogni pomeriggio, un cornetto per la scuola e patatine fritte al sabato con pizza la domenica significa, oltre a candidarli all’obesit�� (e non �� un’esagerazione), dirigerli verso la pi�� sfrenata diseducazione.


Gli zuccheri sono un argomento complesso (soprattutto per una come che chiaramente, e mi piace sempre ribadirlo, straparla solo per passione e non certo perch�� ne��abbia��le competenze) e partendo gi�� da quello che si �� detto sullo zucchero raffinato, che chi avr�� la pazienza di leggere �� tutto fuorch�� un trattato di demonizzazione per lo stesso, si pu�� introdurre l’argomento dell’indice glicemico. Oh. Perch�� anche qui come per il pH e le combinazioni alimentari va detto che se conosciuto, analizzato e studiato non sar�� difficile autogestirsi. Ho passato la mia adolescenza dai dietologi. Questo non significa che io sia una dietologa o un’esperta nutrizionista. Io so esattamente quello che non sono. Non mi sono mai sentita una scrittrice perch�� faccio blog. Non mi sono mai sentita una grande imprenditrice nonostante per eredit�� io venga epitetata in questo modo e non mi sono mai sentita una grande sportiva anche nei periodi dei dieci chilometri al giorno.



Io sono per�� una che scrive e condivide, fotografa e disegna e lo fa pubblicamente. Scribacchiando quello che ho imparato e ��letto. Chiacchierando della mia esperienza e di quelle dei miei amici, voi soprattutto e cos�� via. Il fatto che questa piccola Rubrichetta stia istigando al consumo di centrifugati, alla riduzione del consumo di carne e tutto quello che ne consegue mi rende felice. Ricevere email dove mi si dice che dopo una settimana di assenza di zucchero raffinato la testa fa meno male e in ufficio si �� pi�� attivi mi rende immensamente felice. Significa solo che attraverso la��condivisione di un’ovviet�� vuoi per stima (reciproca vi assicuro) nei miei confronti, vuoi per curiosit��, vuoi per affetto, vuoi per qualsiasi altra cosa si innesca una ricerca. Una voglia di cambiamento, approfondimento e amore per se stessi. E non mi stancher�� mai di dire quanto questo sia importante soprattutto per ognuno di noi. Caso singolo per caso singolo.


Sul pH e le combinazioni alimentari��credo proprio che ci saranno altri capitoli e approfondimenti. L’indice glicemico, come lo stesso pH, non �� una scoperta recente ma anzi �� una delle argomentazioni pi�� frequenti nella vita di ognuno di noi. Per qualche assurdo motivo per�� talvolta quello che pi�� conosciamo si rivela incomprensibile. Quando ce lo ritroviamo davanti poi un giorno ci troviamo sbalorditi a dire:


wow.


Scoprire l’acqua calda insomma. La combinazione dei cibi di cui parlavo all’interno del capitoletto��dedicato al pH significa scegliere di abbinare i cibi in maniera opportuna e sapiente al fine di ridurre le diverse problematiche che potrebbero derivarne. Una tra tutti la glicemia sanguigna. Evitare questi sbalzi glicemici significa solo una cosa: volersi bene. Ci sono persone che soffrono di glicemia alta pur non essendo diabetici (o magari candidati). Mantenere un indice glicemico accettabile �� un dovere di tutti nei confronti del nostro corpo. Non soltanto di chi soffre di glicemia alta. Non soltanto di chi deve dimagrire. Un corpo sano se soggetto a continui sforzi e sbalzi di glicemia senza ombra di dubbio si trover�� a dover fronteggiare prima o poi una patologia o un disturbo. Dopo aver mangiato gli alimenti che contengono carboidrati fanno alzare la nostra glicemia sanguigna; questo perch�� i carboidrati vengono trasformati in glucosio (zucchero puro) che �� poi uno dei carburanti pi�� importanti del nostro organismo. Va da s�� che conoscere (seppur a grandi linee) o interessarsi all’indice glicemico degli alimenti pu�� aiutarci e agevolarci al fine di abbinare alimenti e farne un uso regolare e idoneo alle nostre��condizioni di et��, fabbisogno e tutto quello che ne consegue, in base anche all’attivit�� sportiva che conduciamo o meno e cos�� via. Ritorniamo quindi al punto iniziale che non bisogna mai dimenticare: conoscerci.



Montignac �� stato in assoluto il divulgatore pi�� importante che la��storia della nutrizione��mondiale ricordi; la dieta infatti era basata esclusivamente sul calcolo dell’indice glicemico. Dieta che permetteva appunto di dimagrire a��chi avesse raccolto nel tempo adiposit�� o mantenere un peso forma e ideale a��chi pur non avendo problemi di peso prima o poi si sarebbe dovuto confrontare con la sedentariet�� e l’avanzare dell’et��, fattori che non vanno mai sottovalutati come sanno tutti. Una vera e propria lotta all’iperinsulinismo (ci ho sofferto per molto tempo io), che non �� tanto quanto si mangia e quanto apporto calorico si introduca giornalmente in corpo ma piuttosto��una disfunzione organica di tipo ormonale che incide notevolmente sul peso. Le combinazioni alimentari anche nel metodo Montignac sono di “vitale” importanza. L’insulina fa ingrassare, per farla breve. Questo ci ha insegnato Montignac. Solo che prima di arrivare a questo il percorso �� piuttosto lunghetto. Visto e considerato che anche questo �� solo un piccolo cenno introduttivo ad altro, come �� sempre stato e lo ribadivo poco pi�� su, direi che soffermarsi a grandi linee qui gi�� basta.


Demonizzare (come tutto) l’indice glicemico �� sbagliato. Questo non significa che tutto quello che ha un carico di zuccheri apparentemente importante sia da evitare nella dieta giornaliera, anzi tutt’altro. Questi prodotti per�� vanno inseriti, contestualizzati e abbinati nel migliore dei modi. La dieta va vista nel complesso e non nel singolo giorno o nel periodo. Tutti ci possiamo concedere, chi pi�� chi meno, dei vizi o delle restrizioni ma, un po’ come il fatturato annuo, l’importante �� che a chiusura dell’anno in corso ci sia un risultato positivo. Che, dipende dai casi, in questo specifico argomento pu�� essere la perdita di qualche chilo, l’aumento o la stabilizzazione che �� cosa ardua assai (e io ne so qualcosa. Perch�� sono riuscita a dimagrire. Sono riuscita a ingrassare. Ma non riesco a mantenere un peso costante. Ma per quanto mi riguarda �� proprio un problema di riflesso della mia vita e della mia anima stessa. La via di mezzo in questo corpo e in questa testa non esiste. E francamente non ambisco neanche ad acquistarla).


1


L’argomento che si correla perfettamente all’indice glicemico senza��cui��tutto �� nullo di che cosa pu�� trattare se non dei TANTO ODIATI MALEDETTI (ma buonissimi) Carboidrati? Semplicemente si possono dividire in:



Carboidrati semplici
Carboidrati complessi

I carboidrati semplici sono costituiti da:



una sola unit��=glucosio (monosaccaridi)
due unit�� = oligosaccaridi (saccarosio, zucchero, fruttosio, lattosio, zucchero del latte)

I carboidrati complessi


I polisaccaridi formati da lunghe catene molecolari


Ci sono diversi libri con tabelle che indicano l’indice glicemico ma grazie al cielo siamo tutti muniti di smarthphone e la scusa di non aver tempo lascia spazio solo alla svogliatezza. Non ci vuole niente a controllare sull’oracolo google l’indice glicemico di qualsiasi alimento. Ne trascriver�� alcuni, ovvero quelli che all’epoca mi sono segnata (e quindi alimenti che gradisco maggiormente e che sono nella mia dieta) senza dimenticare giusto per qualche esempio pure altri alimenti.


Cosa poteva interessarmi di pi��? La Frutta senza ombra di dubbio e le Verdure:



Cocco 40
Datteri 90
Kiwi 50
Limoni 30
Litchi 54
Fichi 35
Anguria 70
Ciliegie 69
Castagne 60
Mandaranci 39
Mandarini 45
Mirtilli 25
Noci 25
Prugne secche 40
Uva secca 65
Uva 45
Pompelmo 30
Mele 30
Banane 60
Avocado 13


Cavolfiore 15
Zucchine 15
Finocchi 10
Cipolle 15
Cetrioli 15
Cavolfiore 15
Broccolo 15
Barbabietola cotta 65
Carote 30
Patate 70
Peperoni 15
Lattuga 15

Quando finiamo nella fascia dei crackers e roba simile si va pure a tre cifre; questo basta insomma per far comprendere bene o male l’andazzo. L’indice glicemico ���� un altro dei tantissimi aspetti che andrebbe analizzato, compreso e soprattutto applicato alla dieta giornaliera. I carboidrati costituiscono (leggi dovrebbero costituire) la percentuale maggiore della nostra dieta (con i cereali integrali��in indiscussa pole position); questo significa che il resto, per i vegetariani e vegani frutta e verdura e per voi umani normali (risatina e occhiolino) proteine��animali-frutta e verdura, deve essere sapientemente abbinato in base soprattutto all’alimento e ai componenti di questo. La dieta non �� un calcolo preciso. Non bisognerebbe mai immaginarla con una calcolatrice in mano.

“Non posso mangiarmi la prugna secca che ha 40 e ho gi�� esagerato con la barbietola cotta che ne ha 65!”, si sfora poi nell’ossessione ma sicuramente capire quello che si ingerisce senza buttar gi�� tutto a casaccio questo s��. Sembrano ovviet�� e cretinate da ribadire ma ahim�� non �� cos��. A me capita il periodo datteri. In che cosa consiste? Che mangio datteri su datteri su datteri (quando ho trascritto l’indice glicemico mi �� preso un colpo. Lo sapevo ma avevo voluto bellamente ignorarlo). Non ceno neanche perch�� voglio la mia decina se non pi�� di datteri. E poi l’arancia. E poi due datteri imbottiti con le noci. E poi dai tre anacardi e poi.


E poi non ho cenato e ho immesso 1.500 Kcal di zuccheri e ciaoooooooooooooooo indiceglicemicociaoooooooooooooo. Posso dirlo di nuovo che mi �� piaciuto? Ciaooooooooooooooooindiceglicemicocioooooooooooooooooooo. Possiamo urlarlo tutti insieme?


Niente calcolatrici, paranoie, e moltiplicazioni ma solo ciaoooooooooooooooooooooooindiceglicemicociaooooooooooooooooooo, ah no. Ma solo un po’ pi�� di attenzione. Tutto il resto verr�� da s��. Automatico. Ci sar�� sempre la giornata datteri. L’importante �� che non ci sia la settimana, se non peggio il mese datteri. E ve lo dice una che �� la professionista monotematica.��Montignac sarebbe orgoglioso di noi e al grido di ciaoooooooooooooooooindiceglicemicociaoooooooooooooooo sono sicura che ce la faremo (a finire tutti rinchiusi ingozzandoci di datteri). E’ stato o no un modo molto professionale di introdurre il maledettissimo indice glicemico? No.La certezza prima di tutto.


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Published on February 06, 2015 03:12

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Iaia Guardo
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