Iaia Guardo's Blog, page 113
March 9, 2015
Noodles di Riso Nero con Ceci al Limone e Sesamo tostato
I noodles si preparano secondo le indicazioni; che non �� una furbata da dire ma effettivamente dipende dalla tipologia. Alcuni ad esempio non vogliono la cottura ma solo essere per certi versi reidratati in acqua calda��ma non��in ebollizione. I ceci si devono��ovviamente cuocere o adoperare quelli precotti in scatola. Vanno bagnati con succo e scorza grattugiata di limone senza la parte bianca amara, preferibilmente biologico (altrimenti lavato bene con del bicarbonato, giusto per dirne una. E a fondo. E’ davvero importante come accortezza). Allo stesso modo si pu�� decidere se fare questo piatto pi�� asciutto o “zuppettoso” (termine che l’Accademia della Crusca dovrebbe inserire) Adoperando magari il brodino dei ceci, che nutre e trattiene diverse meraviglie del legume in questione. Sia caldo che tiepido �� un piatto ricco di carboidrati, proteine e elementi importanti di ogni tipo e sorta.
Ho ticchettato qualcosa riguardo questi Noodles di riso nero in occasione di un uozinmaicarela (non ce la faccio. Voglio chiamarlo cos��, vi prego. Posso?). Cosa c’�� nel mio carrello, insomma. Avendoli assaggiati a ridosso delle fettucine di quinoa non mi hanno fatto propriamente impazzire, ma qualora non li avessi messi a confronto mi sarebbero piaciuti e pure parecchio. Sono perfetti per zuppette con verdure, e per chi li mangia con carne o pesce, arricchite anche da semi di ogni sorta. Hanno un valore nutrizionale che si aggira intorno alle 359 Kcal per 100 grammi di prodotto, di cui 7 grammi sono proteine e 76 grammi carboidrati con un 3 grammi di grassi totali. Non sono interamente composti da riso nero, che presenta una percentuale del 55 per cento e il restante di riso biologico (oggi sono maniacale e precisa perch�� �� Luned�� ma guarisco in fretta. Diciamo tra trenta secondi?).
Sui ceci ho fatto trattati che manco una tossicocecedipendente avrebbe mai potuto argomentare. Ho costretto amiche (Bestiabionda, una su tutte) a mangiarli lessi con yogurt e cumino. Ho imposto a casa la tradizione di mangiarli per il mio compleanno, pena il mio diniego assoluto a bacetti per almeno tre mesi. Ho obbligato mamma a fare un corso accelerato di ceciologia affinch�� non li cucinasse duri come le pietre (io e pap�� quando vedevamo i ceci dicevamo sempre “Dentiere a noi!”. E ridevamo tantissimo) anche se a nulla �� valso. Il bicarbonato, il cucchiaio di legno, girarli in senso antiorario, fare macumbe la notte prima, pregare durante le nove ore di ammollo e danzare nudi intorno all’isola della cucina ripetendo formule magiche. Confesso che io per qualche oscura ragione riesco a farli meno duri di mamma. Sar�� il fuoco lento e perch�� li lascio cuocere novemila ore? Sar�� che SantaSignoraPina mi d�� sempre una mano? (ipotesi realistica? Questa) Sar�� che parlo a ogni singolo cece supplicandolo di ammorbidirsi e rendermi felice? (voi avete qualche suggerimento della nonna per rendere i ceci morbidi e non meteoriti infuocati? Contate che se sono quelli che girano sul web e tra le nonne: li ho provate tutte!). E no. Il consiglio di comprare quelli in scatola biologici non vale. Li ho provati tutti ma non �� mai la stessa cosa, suvvia.
I ceci con la scorza di limone o bagnati di limone o infilati dentro i limoni insomma hanno quel quid che ti fa girare la testa. Ucciderei per l’hummus o il tahin con nove litri di succo di limone. Ingurgiterei ceci pestati con otto chili di sesamo e nove litri di limone fino a soffocare (posso farlo?); ergo l’idea di questi noodles semplicissimi di riso �� stata proprio concepita per uccidersi degli elementi che pi�� amo al mondo: riso, ceci, sesamo e limone.
March 8, 2015
March 7, 2015
Alle 11:11 ti porto nella mia Vita
March 6, 2015
Mangiare S(tr)ano: Le foglie verdi vanno assunte crude. Amen.
Senza addentrarci nel concetto estremo di crudismo, perch�� lungi da me terrorizzarvi (per oggi, intendo), va detto che la verdura cruda viene universalmente riconosciuta dalla medicina e questo non �� assolutamente un dato da sottovalutare, in quanto �� davvero raro se non addirittura eccezionale che ci�� avvenga. Le nostre nonne, che nulla sapevano di food e dintorni e non avevano a disposizione grandi chef stellati a ogni ora del giorno e della notte ventiquattro ore su ventiquattro in loop continuo, buttavano la pasta, per dire, nell’acqua dove avevano cotto le verdure. Nonna nello specifico la pasta con i taddi. Questo perch�� da sempre esiste il concetto che la dispersione degli elementi nutritivi delle verdure avviene nell’acqua di cottura. Il concetto stesso del brodo ne �� un fulgido esempio, giusto per rafforzare, nonostante non ce ne sia di certo bisogno, il concetto. Le verdure crude fanno bene. In particolar modo quelle di stagione. Meglio ancora se bio (lo so, �� noioso) e soprattutto se opportunamente lavate con cura per via dei terribili trattamenti chimici (terrrrribbbbili per favore lo leggete cos��?) che hanno��potuto subire nel corso della loro esistenza in natura. Nella scala alimentare, perch�� c’�� ed esiste e sar�� mia cura fare qualche memo per ricordare le giuste proporzioni, l’unica voce che ha 14 pasti settimanali e quindi due obbligatori e tassativi giornalieri cos’��? La verdura e la frutta, naturalmente. Mangiare dalle cinque alle otto porzioni di frutta e verdura diverse garantisce una buona salute psicofisica��(io purtroppo non ne sono un fulgido esempio) al nostro corpo e alla nostra anima. Oh, perch�� sull’assioma che siamo quello che mangiamo ormai i dubbi sono davvero pochi.
La moda dilagante degli smoothie, frullati, centrifugati e poltiglie varie ed eventuali definite detox ha innescato un meccanismo importante e interessante dal punto di vista nutritivo. Su questi smoothie si fa sempre una simpatica confusione e tutti hanno ragione e torto. Chi li vuole completamente esenti da latte e chi li intende alla vecchia maniera, ovvero una sorta di frapp�� anni ottanta dove per certi versi del latte c’�� bisogno quasi fosse elemento vitale. Sta di fatto che un vero e proprio codice preciso in questa neonata scienza dilagante della Smoothologia (posso coniarlo, vero?) non esiste ancora ma suppongo manchi davvero poco. Sar�� la vostra Bruzzone (che amo) alla ricerca di tutti i pi�� torbidi segreti. Cosa certa per�� �� che per frullato verde si intende senza ombra di dubbio qualcosa che con il latte ha ben poco a che spartire. Il terribile argomento “latte s�� o no” si avvicina. La sentite la Marcia Funebre Sonata numero 2 opera 35? Io s��. E non vedo l’ora.
Lo smoothie, centrifugato o qualsivoglia bibitone concentrato di salute e bellezza, deve (scritto maiuscolo in teoria) essere confezionato sul momento. Diffiderei senza troppi vaneggiamenti al riguardo. Un prodotto del genere se contiene conservanti perde il significato intrinseco. L’essenza stessa. Deve essere confezionato e consumato sul momento. Al massimo nel giro di qualche ora (io il centrifugato di carote lo conservo anche per 24 ore ma non di pi��, chiaramente in frigo. Il sapore ne risente eccome. Basta provare per darmi ragione; situazione che si presenta poche volte nella vita ma questa �� una delle poche volte). Adesso ci sono bar attrezzati, smootherie (conio pure questa?) e locali dove mettono a disposizione frutta e verdura fresca per preparare direttamente Smoothie e quant’altro. Certo qui dove vivo io il concetto di Boqueria me lo sogno ma sono sicura che pian piano anche mini wannabe boquerie ci saranno anche qui. Nel resto d’Italia non stento a credere che ci sia gi�� un pullulare cospicuo. Ci sono diversi volumi, libri e piccole bibbie in formato bignami che trattano l’argomento delle foglie verdi, elisir di lunga vita ��e salute. Senza contare la pi�� conosciuta americana, nostra eroina delle foglie verdi,��Victoria Boutenko che si �� fatta conoscere per l’enorme successo di Green for life.
La cottura delle foglie verdi fa perdere molti��(si parla anche dell’ottanta per cento)��dei nutritivi con i conseguenti enzimi e vitamine. I nutritivi si assumono soltanto se esplicitamente crude queste medicali foglie verdi; perch�� sono anche questo a tutti gli effetti. Il calore modifica e cambia la struttura stessa e l’assorbimento. Il problema reale, diciamocelo, �� che si ha questa idea triste dell’insalata quando si parla di foglie verdi. “Mangia tante foglie verdi!” e tutti a immaginare quelle buste con la verdura gi�� lavata e tagliata (se la prendete al supermercato e me ne accorgo vi schiaffeggio!). Premesso che una buona insalata, ricca e bilanciata (ma seriamente) diventa davvero un ottimo pasto (con l’aggiunta opportuna di semi, giusto per dirne una o cereali per aggiungerne un’altra) per questa strana specie alla quale appartengo dei vegetariani/vegani, non bisognerebbe mai dimenticare di inserire sia questo tipo di alimento come portata e non soltanto come condimento e integrare poi necessariamente in forma liquida l’assunzione di foglie verdi.
Non esiste la lattuga soltanto e bisogna ricordare che anche le foglie, come le erbe aromatiche, appartengono a questa enorme categoria: basilico, menta, coriandolo, prezzemolo e le cime di qualunque tipo a partire dai broccoli fino ad arrivare a quelle delle carote. Rivolgersi al bio non �� tanto un atto di moda-fede-schizofrenia quanto di salvaguardia perch�� se con la carne e il pesce si corre il rischio di non sapere la provenienza e come �� stato nutrito, alla stessa stregua avviene con le verdure, ortaggi e frutta relativamente il trattamento e i processi che hanno subito. S��, non ci possiamo fare un piccolo giardinetto sul balcone lo so, ma non sarebbe neanche una cattiva idea (se conto che per fare un bicchiere di centrifugato di spinaci me ne occorre una busta ne potrei bere uno all’anno. Il che mi incentiva parecchio *disse con sarcasmo e fantasia sfrenata).
Questa piccolissima introduzione alle Foglie Verdi, su cui blaterer�� fin quando i signori bianchi non verranno con quella deliziosa camicia con i laccetti che vogliono farmi indossare in occasione della Milano Fescionuik, ci insegna quindi poche cose ma direi fondamentali:
Variare assolutamente le foglie verdi (come tutto del resto) perch�� ingerire sempre la stessa foglia potrebbe provocarci micro intossicazioni che se non prese per tempo possono diventare davvero fastidiose (e questo me lo appunto io perch�� faccio esattamente quanto detto di non fare)
Adoperare sempre foglie verdi biologiche o perlomeno preoccuparsi di lavarle per bene (vi prego)
Prediligere sempre il succo (anche il frullato va bene), meglio estratto che centrifugato (s�� lo so, sono in ritardo con il Video Differenze tra estrattore e centrifuga. Non ce la sto facendo)
Prediligere sempre le foglie verdi crude
Indagare sulle infinit�� variet�� e ricordarsi le cime degli ortaggi che non vanno assolutamente sottovalutate
Appuntarsi i connubi e le combinazioni che piacciono di pi�� su un quaderno in modo da poter ripetere l’esperienza gustativa e incastrare per bene la differenziazione che attuerete dando la giusta variet�� di alimenti ed elementi
Molti frullati verdi possono essere addolciti o insaporiti da frutta. Gli spinaci con l’ananas o la fragola e la lattuga con la banana giusto per dirne due
Bere eventualmente l’acqua dove avete cotto le foglie verdi per non perdere gli elimenti nutritivi
La Rubrica Mangiar S(tr)ano? Cosa �� stato ticchettato sinora?
Cereali e Legumi
Oli, Semi e Condimenti
Caffeina, T�� e cenni su Frullati e Smoothie
Lo zucchero raffinato
Il pH e le combinazioni alimentari
Indice Glicemico e Piccoli Cenni sui Carboidrati
Cenni sulle Foglie Verdi
March 5, 2015
Fermatempo da Instagram
March 4, 2015
Un Cocktail di Gamberoni (veri, lo giuro!) con Salsa piccante al Limone su RunLovers
Non si �� ancora ben capito se Mercoled�� o Gioved�� ma potrebbe pure essere��Luned�� o Marted�� (Sabato e Domenica? ��S��) perch�� sul fatto che io sia puntuale proprio non ci piove. Sta di fatto per�� che a distanza di una settimana non sono ancora stata licenziata e che la Rubrichetta La Scarpetta di Iaia su Runlovers continua a esistere. Dopo i muffin senza nessun componente reale dei beneamati muffin, oggi propongo a sorpresa dei Gamberoni che sorprendentemente sono Gamberoni. Non sono n�� di tofu, n�� di seitan, n�� di cereali, n�� di alghe, n�� prodotti con materiali sintetici e acrilici e neanche fatti a uncinetto con corde vegetali della Papaguya. Sono proprio dei Gamberoni di mare. Incredibile, no?
Gamberoni serviti come fossero un Cocktail con una salsetta al limone e salsa di soia che rievoca l’Oriente. Lo spaghetto al posto dello stuzzicadenti dar�� quel tocco vergognosamente glam (in realt�� non avevo pi�� stecchini, bello no?). Il delirio e la Ricetta li trovi su Runlovers semplicemente cliccando qui: http://www.runlovers.it/2015/i-gamberi-e-la-corsa
��
Tortine Pera, Cannella e Limone
[image error]
190 grammi di farina, 160 grammi di zucchero grezzo di canna, 2 uova, 80 ml di latte, 1 cucchiaio di lievito per dolci, la scorza grattugiata di un limone biologico non trattato, 2 pere.
Lavora lo zucchero e le uova fino a ottenere un composto liscio e spumoso. Incorpora quindi la farina setacciata, il latte, il lievito e la scorza del limone grattugiata. Versa negli stampini leggermente imburrati e infarinati e aggiungi sopra ogni piccola tortina una fettina non troppo spessa di pera ben lavata. Cospargi con un po’ di pioggia di cannella e cuoci a 180 per 20-25 minuti fino a quando sono dorate. Tira fuori dal forno e lascia raffreddare prima di servire.
��
[image error]
Guarda cosa trovo nell’archivio parte 20423948324ma. Non amo moltissimo quegli stramaledetti pirottini (si possono offendere i pirottini senza turbare la quiete��e��oltraggiare tutti i cupcake del mondo, nevvero?), eppure li acquisto. Come con i tacchi, insomma. Voglio stare in sneaker, ciabatte, scalza o con orrende ballerine che ti mozzano piede-gamba-tutto (articolazioni e spina calcaneare compresa) ma nel dubbio le prendo. Ci sono gli sconti? Meglio. Shopping online terapeutico? Infila nel carrello tre paia di scarpe. Ti ritrovi con tante scarpe-tacchi e pirottini e non sai cosa infilarci dentro (poi non hai mai quella stramaledetta scarpa comoda! Devo calmarmi). Perch�� i piedi e gli impasti vogliono essere altrove (sto divagando?). E fin qui ci siamo (dove siamo?). Devo solo capire perch�� oggi��ce l’ho con i pirottini. Ah s��. Perch�� sono visibilmente confezionate, queste tortine deliziose, con l’ausilio di terribili tegliette monouso di carta che continuo ad acquistare principalmente online a partire da H&M Home (mia rovina) sino ad arrivare a Santo protettore dello Shopping online Amazon. Fatemi sapere, vi prego, se anche adoperando quindici pirottini tutti impilati vi collassano o accade solo a me. Adoravo quelli dell’Ikea a pois (qui un fulgido esempio) e ci avrei tappezzato tutti i muri di casa, fatto murales e installazioni artistiche nel parcheggio. All’epoca ho preso tutto lo scaffale di Ikea Catania e poco mi importava se le casalinghe disperate ne bramavano anche solo un pacchetto. Dovevano essere tutti miei. TUTTI. Ecco. Ne ho ancora cos�� tanti di quei pirottini che se fossi una biutiguru potrei organizzare fantastici giveaway e assegnare a caso il vincitore secondo l’infallibile metodo: il commento pi�� bello (mi inquieta quanto il pirottino questo tecnica, voglio dirlo. Non posso tacere).��
[image error]
Cosa voglio dire? Che sto scrivendo da un iphone in mezzo a un cantiere. Di pirottini, scarpe, tortini con cannella pera e limone e francamente trovo assurdo che nessuno ancora mi venga a prendere per portarmi definitivamente via dove merito di stare. Al reparto psichiatria da esaurimento pirottino. Chiamate le autorit��. Fate qualcosa.
[image error] [image error]
Curiosit��:
Teiera e tazza (me lo chiedono sempreeeeeeeeee tutti) sono di Zara Home
Strofinaccio Ikea
I pirottini? Gli ho dato fuoco come �� giusto che sia ma erano quelli di Pippa Middleton (perch�� s��. Compro pure i pirottini di Pippa Middleton. Mica scherzo quando dico che �� un vostro obbligo morale chiamare le autorit��).
March 3, 2015
La Libreria di Iaia: Cucina Smart con Jamie Oliver
Ho tutti i libri di Jamie Oliver,seppur per la Libreria di Iaia abbia blaterato solo circa��I miei men�� da 30 minuti; questo d�� la conferma di quanto io sia svogliata, pigra e stupida (mi piace troppo prendermela con me stessa e crogiolarmi in sterili masochismi, vi prego permettetemelo). Adesso tra le mani, grazie a Santo Amazon diventato salvezza perch�� posso avere tutto entro ventiquattro massimo quarantotto ore direttamente a casa e disperazione perch�� non vado pi�� in libreria da non so quanto, ho Cucina Smart ovvero poca spesa, piatti gustosi e senza sprechi. Sono ben 120 le ricette che��Oliver definisce superbuone e low cost (solo io sto cominciando ad avere una idiosincrasia per il termine super? E per il rafforzativo stra? Tra strasuperbuono e supersuperlowcost e superstraeconomico il mio unico neurone collassa al suolo e neanche cascate di supradyn possono rinvigorirlo).
Ci dicono testualmente che:
questo libro ci insegner�� come cucinare cibi sabi e gustosi con poca spesa. Piatti saporiti, colorati e che danno allegria per coccolarci e stare bene e quindi essere felici. Ci dice inoltre che ogni ricetta �� di alta qualit�� ma economica perch�� �� ora di passare a una Cucina Intelligente. Siccome qui si �� sempre detto che Jamie �� amico nostro come facciamo a non credergli? Gli ho perdonato di cucinare con le mani zozze nell’orto senza lavare le erbe aromatiche dove zompettavano criceti e gatti lanciando tutto cos��. Come fosse uno stregone nel bosco insieme al suo inseparabile calderone. Gli ho perdonato il tagliere di legno sulla terra e pure di aver pulito una carota appena raccolta strofinandosela sulla camicia. Jamie con quel maledetto sorriso da bravo ragazzo e gli occhioni azzurri da paciocco dolcissimo si �� fatto perdonare qualsiasi atto inconsulto e vergognoso per un’igienista pazza come me da ricovero. Se Jamie dice che �� un libro sulla Cucina Intelligente pu�� pure squartare polli a mani vive e io lo seguir�� (e difatti lo fa. AIUTO!). Lo seguo su instagram, compro la sua rivista e metto nell’iperuranio delle mie note qualcosa come venti ricette al mese tra��cui scegliere e prendere spunto; che sono tantissime per i miei standard. Questo perch�� riesce a fare piatti semplici ma con brio e nonostante appaiano per certi versi scontati la maggior parte delle volte riescono a essere di carattere. Perch�� �� innegabile e gli va ricosciuta una grande personalit�� (e poi sono innamorata dei suoi bambini. Ogni volta che su instagram raccolgono un pomodoro piango negli angolini diventando una donna anziana isterica senza figli e comincio a dire puccipuccichecarininevogliocinque. Poi mi passa e ritorno a essere la donna senza scrupoli alla conquista del mondo che non pu�� perdere tempo appresso a piccole dolci e tenere anime che raccolgono i pomodori. Paura, eh? Pure io).

Le fotografie sono sempre splendide ed �� merito del suo Food Stylist che gli ha dato quell’impronta riconoscibile alla stregua di Martha Stewart, Donna Hay e Nigella Lawson. Sono intime, con amici, parenti (e pure i dolci patatini raccoglipomodoro, s��) senza dimenticare il fondamentale concetto di goduriosit�� (il primo dell’Accademia della Crusca che mi bacchetta perch�� non esiste sappia che qui esiste tutto e la grammatica a Maghettaland non ����prevista. E se ne va pure discretamente fieri). Ci sono ricette contrassegnate con la A che prevedono gli avanzi e con la V che sono adatte anche i vegetariani; accortezza che come sempre torna utile e francamente per un’interessante bibbia del genere aggiunge un quid. Inizia con��un breve preambolo��dove confessa che il libro esiste grazie alle richieste social (dove Jamie �� attivissimo), perch�� attraverso Twitter, Facebook ��e Instagram dice che �� emerso chiaramente il bisogno di ricette sfiziose ma con un occhio di riguardo al portafoglio. Una breve introduzione al congelatore, che definisce il migliore amico del cuoco e piccoli accorgimenti su cosa tenervi all’interno per non essere mai colti impreparati. Stessa cosa vale per le scorte in dispensa con i condimenti di base e le preparazioni quotidiane, le spezie e gli aromi essiccati, la frutta a guscio e semi, la pasta, i cereali e gli ingredienti di base per i prodotti da forno. Ci insegna a fare la lista della spesa e a tenere d’occhio il prezzo. Ci consiglia di girare cogliendo le occasioni pi�� opportune e ci invita a farlo all’alba perch�� nei mercati all’ingrosso si fanno ottimi affari (qualcuno avr�� da dissentire sul concetto spazio-temporale di andare all’alba al mercato quando davanti si ha una giornata terrorizzante ma ricordiamo: �� Jamie. Pu�� dire quello che vuole. Pure di accamparci la notte con la tenda e dormire con un sacco a pelo al freddo e al gelo abbandonando le famiglie, intesi?).
Si pare con le ricette vegetariane e quindi Insalata arcobaleno, zucca siciliana e ceci in umido, sag aloo a modo mio, zucca arrosto in quattro sfiziose varianti, cavolfiori e broccoli gratinati al top, cervello di zombie ovvero sedano rapa arrostito intero con orzo e salsa di funghi, frittata di spinaci e patate dolci e pure un Okonomiyaki, a conferma del suo essere eclettico e multietnico pur restando viscerale e preponderante il suo sconfinato amore per l’Italia. Da qui si arriva al capitolo dedicato al pollo perch�� sostiene che sia la carne pi�� ricercata sul web. La definisce la pi�� popolare e versatile e invita a investire su un pollo di alta qualit�� e chiaramente biologico. Propone l’arrosto base della domenica ma anche i Noodles Singapore, cannelloni di pollo e spinaci, curry giallo di pukka, paella di pollo ��e chorizo, pollo fritto alla Jamie e zuppa della nonna con nastrini di omelette. Da qui il Manzo. Poteva mancare? Rendang di manzo, zuppa di noodles e manzo, panino caldo e succoso con punta di manzo, carpaccio scottato all’inglese, chili di manzo messicano e polpettine di carne alla Norma fino ad arrivare al manzo cinese e tofu. Un altro capitolo ricco con foto magnifiche e ricette che non ci fanno��mai sentire inadeguati e adatte ai palati pi�� disparati. Il maiale poteva restare superstite in questo tripudio di goduria carnosa? No. E infatti arriva pure il capitolo dedicato al simpatico animaletto rosa (che il cielo ci perdoni!).
Arrosto della Domenica, peperoni ripieni di maiale e risotto facile al forno, cassoulet di salsiccia saporito, stinco di maiale affumicato con salsa al prezzemolo, costine croccanti, polpettone di maiale con salsa di spaghetti e cialde al maiale grigliato con insalata di cavolo. Ahem e poi il capitolo sull’Agnello con kofta di agnello rovente, kebab di agnello cipriota, pastilla di agnello marocchina croccante, pasticcio di agnello appetitoso, minestrone scozzese sincero e burrito tosti al gusto barbecue. Arriva il pesce (cos�� li abbiamo uccisi tutti, ok? *disse ridacchiando e sputacchiando caff��). Capitolo che vanta ricette semplici ma da ricordare: piadina al tonno, trota al forno, stufato di pesce portoghese, pat�� di aringhe affumicate, carbonara di sgombro affumicato, conchiglie piselli e gamberi di Jools e tikka al curry di pesce sublime. Non ci sono chiss�� quanti dolci o roba zuccherosa, ma arrivati al finale ci sono ghiaccioli, dolci al cucchiaio e frullati ghiacciati come fosse quasi un appunto mentale e visivo contornato da foto meravigliose in pieno Oliver style. Sul finale una mega carrellata di foto con tanto di calorie, grassi, grassi saturi, carboidrati e zuccheri dei piatti eseguiti in un contorno visivo bello.
Bello davvero, che mi �� molto piaciuto come impostazione stilistica vera e propria. Il prezzo come tutti i libri di questo tipo �� altino ma non esagerato perch�� li merita e pure il doppio. Si aggira intorno ai 26 euro. La copertina �� rigida e cartonata. I fogli sono rustici e non patinati e le foto come ho avuto modo di ribadire tremilioni di volte meravigliose. Sono di Lord David Loftus e Matt Russel. Il titolo originale �� Save with Jamie ed �� edito dal gruppo editoriale Mauri Spagnol-Tea Tascabili.
Un libro assolutamente da acquistare e tenere sempre a portata di mano, soprattutto per chi cerca sempre nuovi spunti sfiziosi e al contempo innovativi. Sul concetto di spreco e cucina intelligente ancora una volta Oliver c’entra e centra. Senza sbagliare, come sempre, un colpo.
La Libreria di Iaia
(ecco i volumi su cui ho blaterato)
Il Vegetariano Gourmet ��� Jane Price
In linea con il Sushi ��� Makiko Sano
La Mia Cucina Easy ��� Lorainne Pascale
Crudo di Delphine De Montalier
La Cucina del Monaco Buddhista ��� Kakuho Aoe
Food Lovers ��� Lonely Planet
Cucina Cinese ��� Ken Hom
Una Merenda a New York ��� Grossman
Le Tre minestre ��� Andrea Vitali
200 Cupcake ��� Joanna Farrow
Nigella Express ��� Nigella Lawson
Yoshoku Cucina Giapponese ��stile Occidentale ��� Jane Lawson
Every Day Food ��� Martha Stewart
India in Cucina ��� PushPesh Pant
Marzagiochi Steccodolci ��� Luca Montersino
La Cucina di Vefa
Chef per un giorno
I miei men�� da 30 minuti ��� Jamie Oliver
Cucina Vegana ��� Salvini
La pasta e gli altri primi piatti 600 Ricette
La cucina Giapponese di Harumi Kurihara
Il Diavolo e la Rossumata ��� Sveva Casati Modignani
Polpette ��� Karen Fingerhut Oliver Rouault
L���abito non fa il cuoco ��� Alessandro Borghese
Il Club delle Cuoche ��� Luisanna Messeri
La mia piccola cucina ��� Julie Andrieu
Un sano appetito ��� Gordon Ramsay
Il Pranzo della Domenica ��� Gordon Ramsay
West ��� Nobu Matsuhisa Mark Edwards
Cucina Smart – Jamie Oliver
Condividi Contenuto:
March 2, 2015
Centrifugato di Melagrana e Barbabietola
Per una persona:
Ingredienti: 2 barbabietole, 1 melagrana, il succo di mezzo limone
Ho centrifugato le barbabietole, la melagrana e poi dopo ho aggiunto il succo di limone che si pu�� dosare a seconda dei gusti.��
Ma io non lo so mica se arrivo a cominciare questo Marzo per bene, eh. In realt�� da questo Luned�� sarebbe dovuto partire un piccolo progettino a cui tengo tantissimo. Ho lavorato intensamente e l’ipotetica deadline corrispondeva giustappunto a ieri. Trattandosi di video, montaggio, chiacchiericcio e foto e. E non ce l’ho fatta. Grazie all’insonnia, al lavoro, a momenti bellissimi e alla corsa che, confesso, mi ha nuovamente catturato nella sua morsa di passione e sconfinato amore. Catapultandomi in quella sfera di egoismo che avevo dimenticato e per cui inevitabilmente stavo per precipitare in burroni completamente inaccessibili per eventuali salvataggi. Quindi non mi pento di aver saltato il riassunto settimanale, due ricette e aggiornamenti social (un po’ s��, ma mento benissimo). Seppur mi manchi, e molto, la parte ludica, divertente e d’interazione che mi fa battere il cuore. Solo che adesso sto correndo un po’. Tra prati, nuvole e per certi versi libera e senza alcun tipo di “costrizioni”. Il progetto, di cui straparlavo come fosse un grande segreto, �� inerente alla Festa della Donna e spero di riuscirne a parlare sin da questa sera stessa o al pi�� tardi domattina. Devo solo infilarmi le cuffie, resistere al Mio Coach sulla Wii che mi urla di fare squat e perire sul parquet inerme e aprire iMovie. E’ solo che mi sento come se stesse arrivando la mia prima Primavera; o forse �� solo perch�� si avvicina la data che vuole strapparmi il cuore e la fronteggio in ��questo modo. Da due settimane sto (di testa mia e quindi sbagliando) seguendo una dieta completamente crudista a base di centrifugati e smoothie. Esperienza a cui �� sbagliatissimo sottoporsi soprattutto senza il consulto di un medico o l’appoggio di un nutrizionista. Sono disintossicazioni che andrebbero fatte per massimo tre giorni in maniera bilanciata, seguita e opportunamente organizzata. Solo che io sono vecchia abbastanza e riesco a integrare con semi e preparati che ben conosco e onestamente devo confessare che.
Mi sento rinata. Sono riuscita a sgonfiarmi in maniera incredibile, grazie soprattutto all’ausilio dei chilometri giornalieri ma anche alle miracolose foglie verdi, unguenti di anima e metabolismo di cui parler�� prestissimo per la Rubrichetta Mangiar S(tr)ano.
Ho alternato un’incredibile variet�� di elementi passando dagli spinaci al cavolo e utilizzando ingenti quantit�� di verza, lattuga romana, crescione, rucola, frutti di bosco, peperoni, barbabietole, pomodori, cetrioli, carote e tutto il catalogo reperibile. Di stagione e non. Solo che per il mio problema metabolico e per degli accertamenti che sto facendo dovuti al glutine e tutta una serie di circostanze noiose ho preferito non mangiare niente di cotto e soprattutto niente da masticare. Tutto crudo e da bere. I risultati posso definirli solo: commoventi.
Barbabietola
Comincer�� a introdurre qualcosa di solido gi�� in settimana ma pubblicher�� qualcuno dei bibitoni che ��mi sono propinata come una rock star maledetta che deve attraversare il tappeto rosso (del bagno quindi peloso che fa le palline) e stringe la cinghia. Tra tutti ��i succhi, centrifugati e smoothie che mi hanno fatto innamorare indubbiamente c’�� questo elisir di bellezza, disintossicazione e purificazione della pelle. La barbabietola �� uno scrigno di sali minerali, vitamine, sodio, calcio e ferro (di cui sono carente in maniera preoccupante e quindi mi bombardo manco fosse marijuana e io una figlia dei fiori. Cosa sto dicendo?). Sprigiona radicali liberi e protegge la vista. L’acido folico straripa ed �� definita un antitumorale per eccellenza. Roba da iniettarsela in endovena in pratica. Come spesso accade il limone diventa veicolo per il miglior assorbimento del ferro (come nel caso degli spinaci, anche se una recente ricerca sfaterebbe questa ricchissima presenza del componente distruggendo l’idea di Braccio di ferro, Olivia, Pisellino e insomma: una tragedia). La barbabietola quindi con la spinta del limone regala ferro a secchiate. Se proprio vogliamo dirne un’altra di propriet�� (e ce ne sarebbero ancora molte) degna di nota, la barbabietola favorisce il flusso sanguigno e se abbinata a una consistente idratazione, e quindi bevendo molto acqua, fa s�� che la pelle ringiovanisca e doni un aspetto nettamente pi�� sano, fresco e giovane (yuppi du!).
Melagrana
Come la barbabietola anche la melagrana ha un’azione sul cuore e quindi mantiene l’elasticit�� dei vasi sanguigni, prevenendo cos�� l’insorgere di malattie cardiovascolari. La cosa che per�� risulta sorprendente della melagrana �� l’effetto diuretico e per questo “sgonfiante” (�� vero lo giuro �� verooooooooooooooo), ergo ��se consumata giornalmente abbinata a una buona dose di acqua risulta una fida alleata per mantenersi sgonfia e drenata ai massimi livelli (problema di cui soffro e di cui mi lamento abbastanza, mi pare di ricordare *ticchett�� fischiando e minimizzando). La melagrana �� un alimento troppo spesso sottovalutato, che al contrario di quello che si pensa diventa fondamentale per un’insalata particolare e briosa, perfetta per accompagnare piatti salati. Ci sono diversi intingoli, salsette e condimenti tipicamente orientali, uno su tutte la salsa di soia, che risultano essere perfetti per il condimento del pesce (ebbene s��). La melagrana centrifugata inoltre �� uno dei succhi pi�� bevuti in Estremo Oriente, di cui ne fanno un consapevole abuso (e diciamolo le donne arabe, medio orientali e orientali tutte hanno solo da insegnarci in fatto di pelle e uso di frutta e succhi).
Trovo questo centrifugato ai limiti del miracoloso e chi mi segue da un po’ sa che non mi esalto alla prima bibita che incontro. Provatela e fatemi sapere. E’ davvero incredibile. Costanza. Al mattino anche solo mezzo bicchiere accompagnato da un po’ di acqua. Ora vado a mangiarmi un mammut fritto nel burro perch�� ho fame, d’accordo? (�� pur sempre Luned��, dannazione!)
February 26, 2015
Cosa c’�� nel mio Carrello questa settimana? Quinoa Rossa e Nera, Spaghetti di Quinoa e Crackers Dolci Raw
��
Arieccociqui (�� un bell’inizio professionale, no?).
Avevo riposto tantissima speranza in queste due versioni di quinoa. Non so perch��, ma credo sia una naturale evoluzione fantasiosa-creativa che ci porta a credere in un gusto follemente buono se �� la declinazione del colore a parlare (che ho detto? boh!). Insomma un po’ come quando ti aspetti che il Riso Nero sia buono da farti capitolare e invece ti ritrovi ad agguantare quello pronto in dieci minuti da insalata della pi�� infima marca da supermercato e rifare tutto da capo. Fortissime aspettative (quelle maledette che non si arrendono mai!) ahim�� deluse. Un po’ come �� successo con i ceci neri. Immaginavo di diventarne dipendente e finire in un centro di recupero in Sud America (e ho voluto immaginarmi come Madeleine Stowe in Revenge. Non chiedetemi il perch�� per��, vi prego. L’unica immagine tormentata di una donna nel Sud America che ricordi. E non sono neanche sicura che fosse un centro di recupero. Come non sono sicura di voler indagare ulteriormente su quello che sto dicendo). Insomma per dire che: bocciata la quinoa nera e un po’ meno quella rossa (oltre a una pazza psicopatica rinchiusa in un manicomio del Sud America voglio fare la critica di quinoa, posso?). Il tempo di cottura indicato risulta innanzitutto per un parametro “eccessivamente al dente”. Il gusto della quinoa, pur essendo giustappunto quinoa, cambia e la snatura leggermente, a dirla tutta. L’ho mangiata pi�� volte per capire se fosse il primo giorno a essere poco interpretabile al mio palato. Dando fiducia al secondo e al terzo mi sono ritrovata delusa. Risultato? La quinoa, che �� in assoluto e rimane tra gli alimenti che preferisco di pi��, in queste due versioni colorate non �� stata di mio gradimento. Sta di fatto che come prodotto in s�� non dovrebbe mai e dico MAI mancare nelle dispense. Ma magari nella versione normale, ok? (de gustibus non disputandum est)
La Quinua Real �� originaria della zona salina di Uyuni a pi�� di 3.600 metri di altezza ed �� considerata di grande importanza nutrizionale gi�� dall’epoca delle civilt�� andine precolombiane. E’ l’unico alimento vegetale che ha tutti gli aminoacidi essenziali, oligoelementi e vitamine. E’ una fonte naturale di fibre e proteine e non contiene glutine. E’ considerata altres�� facile da digerire ed �� grazie a queste caratteristiche che �� stata studiata come possibile alimento alternativo da aggiungere alla dieta degli astronauti della NASA nei voli spaziali a lunga durata.
Ricette con la Quinoa?
Per una colazione energetica, nutriente e leggere la quinoa si trova anche in versione soffiata
La Pastiera con la quinoa (s��, l’ho fatta davvero. Sono vergognosa)
Tortino di Quinoa con piselli spezzati gialli e datterini gialli, arancia e mandorle
Quinoa in insalata
Arancini di quinoa
Sempre restando in tema di quinoa ecco che arrivano gli spaghetti. Oh, questi sono buonissimi. Non saprei descrivere esattamente se sappiano al primo colpo di quinoa o meno ma. Dopo un po’, e neanche tanto, sono quinoa allo stato puro. Ne ho mangiato qualche forchettata (confesso che a me comunque, sar�� impopolare e fuori dal mondo, non entusiasma mai arrotolare. Per carit��, �� uno sport carino e ho sempre i miei shirataki. Ma sono una da cucchiaio: da zuppa, da riso, da quinoa “vera”, da legume. Una vecchia in pratica). Hanno naturalmente gli stessi valori nutritivi della quinoa classica e tradizionale e con una bella quantit�� di proteine si porta a casa un piatto singolare, particolare ma di gusto. Assolutamente da tenere in considerazione. E presto far�� diverse preparazioni adoperandoli.
Chi ha seguito il primo Carrello ha potuto vedere i Crackers al Sesamo e al Grano Saraceno Raw (se ti fa piacere puoi vederlo qui). Ne avevo gi�� anticipato una versione dolce, sempre a base di grano saraceno con semi germogliati, denominata Medaglioni di frutta. Sono davvero��deliziosi come snack e spezzafame. Le calorie sono 436,14 per 100 grammi con carboidrati 54,36, proteine 10,53 e grassi 19,62 dovuti principalmente alla presenza di fichi, uva passa e semi di lino. Gli ingredienti sono: grano saraceno germogliato al 34%, fichi al 25%, uva passa al 25% e la restante percentuale semi di lino dorati. In confezione da 100 grammi saziano moltissimo. E’ un processo brevettato che utilizza acqua, ossigeno, calore e luce e che fa germogliare i semi e attiva il loro complesso di nutrienti che vengono cos�� mantenuti per intero. Questo processo �� fedele ai principi tradizionali del “cibo antico” ed �� molto apprezzato da chi segue un’alimentazione consapevole.
Non bisogna essere n�� vegani n�� crudisti n�� psicopatici n�� gentechenonstabene per comprarli e apprezzarli. Sono buoni davvero, sani e non contengono al loro interno nessun prodotto raffinato. Da tenere assolutamente in dispensa.
Gli alimenti che non mancano mai nella mia dispensa
Cosa c’�� nel mio carrello (spesa #1)��Crackers raw al grano saraceno ��e al sesamo. Crackers senza glutine, Burro d’arachidi vegan e Crema di arachidi
Cosa c’�� nel mio carrello (spesa #2)��Dolcetti raw cocco cioccolato e datteri, Noodles di Riso nero e Cioccolato Raw con i semi di chia
Iaia Guardo's Blog
- Iaia Guardo's profile
- 1 follower


