Iaia Guardo's Blog, page 111
April 2, 2015
La Libreria di Iaia: Pasticceria Vegana di Dunja Gulin (Red! Edizioni)
Dunja Gulin ha cominciato presto con la cucina e la sua passione l’ha portata a frequentare corsi di cucina naturale in Croazia e all’estero. E’ una fotografa specializzata in food e in rete non c’�� moltissimo su di lei (e difatti scrivo quello che riesco a trovare sul libro); ��semmai Dunja dovessi passare di qui sappi che una psicopatica in Sicilia ti ama! (adesso traduco tutto con Google Translate che il croato e l’istriano ci sono, grazie al cielo!). Il libro Pasticceria Vegana, Red! Edizioni��(amo pure te Red, eh) con le fotografie di Clare Winfield �� un capolavoro. E’ inutile scervellarsi e trovare altri termini perch�� �� solo e semplicemente questo. Le foto non sono come quelle dei libri vegani: tristi, spente e con quattro cucchiaini di cocco essiccato sullo sfondo. E finalmente! Clare lo sappiamo tutti che in copertina ci hai messo otto chili di burro ma io ti amo ancor pi�� per questo.
La smetto di fare sarcasmo. Sono stupida e si sa.
La verit�� �� che questa �� l’ennesima riprova, in barba a tutti quelli che credono il dolce debba possedere nove tonnellate di colesterolo, che anche un dolce vegano pu�� essere appetitoso al palato e nell’aspetto. Ricordiamoci comunque (aspetta che sta venendo fuori la vocina stridula da maestrina e il ditino che va avanti e indietro e punta proprio al tuo naso) che questa branca della pasticceria torna utile anche per chi soffre di particolari intolleranze e oggigiornotuttattaccato non �� cos�� difficile esserlo al latte e alle uova (soprattutto all’albume). Il dolce vegano �� perfetto insomma per chi, al contrario di quelli��che lo fanno per scelta, si ritrova a dover fronteggiare situazioni davvero speciali e io ne so qualcosa, eccome.��Su Miiichefame leggevo Flo (voi lo seguite il blog della mia amica Fiorella o devo azionare il tasto pernacchia?) e i suoi dubbi circa passaggi e quantit�� tradotte male che riguardano il volume in questione. Sar�� stata fortuna ma per quanto mi riguarda non ho mai riscontrato nulla di simile. Ho provato diverse ricette, spero di mettere al pi�� presto i Biscotti di Anacardi e Avena fatti pochi giorni fa che hanno riscosso un successo smodato, e mi sono trovata benissimo. Una virgola sbagliata? No. Confesso di non aver letto proprio tutte le ricette ovviamente e che mi riservo quindi di annotare eventualmente qualche dolcissima stramberia proprio qui sotto eventualmente con un update.
All’inizio del libro, proprio prima del Sommario, ci sono delle note dove si specifica che le dosi dei cucchiai vanno intese come rasi, che il forno va preriscaldato sempre, che la scorza �� sempre bene sia non trattata e che il peso indicato per la frutta a guscio �� sempre da intendersi sgusciata; che potrebbero sembrare indicazioni stupide ma cos�� non �� perch�� non �� che tutti amino particolarmente realizzare dolci. La “questione del forno preriscaldato” �� oscura anche a ottime cuoche che per�� da una vita si rifiutano di dedicarsi all’elaborazione dolciaria.
Dunja nella piccola introduzione spiega come avesse la necessit�� (Dunja come ti chiamiamo!) di non propinarsi roba vegana sbobbosa e appiccicosa o ancor peggio liquida. Come la pasticceria tradizionale quella vegana ha rigide regole e per certi versi �� ancora pi�� difficile “tener su” tutto quando gli alimenti e gli elementi “normali” e tradizionali scarseggiano. Questo per�� non significa affatto che sia impossibile o ancor peggio assurdo tentare perch�� arduo reperire la materia prima; ormai,��lo��ripeto qualcosa come un milione di volte al giorno, trovare qualsivoglia alimento difficile non ��. Basta volerlo. I biscotti vegani che proporr��, tratti proprio da questo volume, vorrei che venissero fatti da tanti e soprattutto i tanti che demonizzano questo tipo di preparazione. I dolci vegani hanno quel senso intrinseco di leggerezza, dovuto principalmente al fatto che mancano il latte e le uova (e il burro e la panna e…). E per quanto ci si voglia ostinare a dire il contrario, che siano pesanti �� un triste dato di fatto. Poi dopo una bella fetta di torta vegana al massimo una bella torta a otto strati con crema di burro si fa sempre in tempo a mangiarla. Qualora la leggerezza fosse troppa, insomma.
Una carrellata immancabile di ingredienti essenziali e quindi quattro chiacchiere sulle farine, di grano tenero e integrale, ��di farro e mais su tutte. Sciroppo d’agave e zuccheri non raffinati, gli oli, le margarine non idrogenate, il latte di cocco e le bevande alternative al latte vaccino e gli agenti lievitanti, il bicarbonato di soda, l’agar, l’amido di mais e la fecola. C’�� anche un bel capitolo su Problemi e Soluzioni, utilissimo. Si parla del fatto che una torta possa risultare pesante se non sono state setacciate bene le farine o se il lievito era vecchio. Che se si affloscia dopo la cottura potrebbe essere sempre per i motivi precedenti o perch�� il forno non era a temperatura e cos�� via. Se i biscotti sono secchi. Se il guscio della crostata �� unto. Se la crema “non sta insieme” e cos�� via. Ho trovato questo capitolo interessante perch�� non �� affatto usuale che qualcuno ci dica cosa non va. E non per moto di pessismismo cosmico, perch�� non mi appartiene, ma qualcosa che non va molto spesso in un dolce c’��, eccome.
Confesso di non aver provato le torte base che lascia, nonostante ne sia incuriosita da tempo, per pigrizia. Ho le mie basi che conosco a memoria e molto spesso vado con quelle. Mi ero ripromessa di farne almeno una per l’occasione e poi sono caduta sui biscotti di avena e anacardi; fato meraviglioso ha voluto, perch�� non li abbandoner�� mai e bramo nuove versioni e modifiche. A Pasqua li rifar�� e manger�� quelli, per dire.
Muffin con mele e marmellata, Muffin marmorizzati, Muffin con more e lamponi, Torta istriana, Pund cake alle patate dolci, Pane ricco aromatizzato al t��, Scones alla quinoa, Delizia al cioccolato che apre il capitolo delle torte farcite, Torta alla crema di nocciole, Torta doppio cioccolato e fragole, Cupcake foresta nera, Torta glassata con le carote, Tronchetto goloso alle carrube, Quadrotti di moka, Trancetti morbidi al cocco, Quadrotti alle ciliegie, Brownies agli anacardi, Lamingtons, Quadrotti di fiocchi d’avena e marmellata e davvero tantissime idee strepitose. La Baklava �� una delle cose che bramo di pi��.
Il prezzo �� onestissimo ed �� di 19,50 per oltre 50 ricette di dolci vegani. Fosse solo per le foto e per l’estetica direi che non �� che si pu�� fare: si DEVE fare. E’ un libro imperdibile. Sinora, ribadisco, mi sono trovata bene (ho fatto anche i muffin e i quadrotti) e semmai dovessi riscontrare qualche incroguenza tra pesi e/o traduzioni sar�� mia cura e premura appuntarle con un update.
Pratiche ricette per realizzare irresistibili dolci adatti a vegani e non solo. Recita cos�� la copertina��e sinteticamente ci hanno preso in pieno.
E non solo.
Gli Altri ?
La Libreria di Iaia
(ecco i volumi su cui ho blaterato)
Il Vegetariano Gourmet ��� Jane Price
In linea con il Sushi ��� Makiko Sano
La Mia Cucina Easy ��� Lorraine Pascale
Crudo di Delphine De Montalier
La Cucina del Monaco Buddhista ��� Kakuho Aoe
Food Lovers ��� Lonely Planet
Cucina Cinese ��� Ken Hom
Una Merenda a New York ��� Grossman
Le Tre minestre ��� Andrea Vitali
200 Cupcake ��� Joanna Farrow
Nigella Express ��� Nigella Lawson
Yoshoku Cucina Giapponese ��stile Occidentale ��� Jane Lawson
Every Day Food ��� Martha Stewart
India in Cucina ��� PushPesh Pant
Marzagiochi Steccodolci ��� Luca Montersino
La Cucina di Vefa
Chef per un giorno
I miei men�� da 30 minuti ��� Jamie Oliver
Cucina Vegana ��� Salvini
La pasta e gli altri primi piatti 600 Ricette
La cucina Giapponese di Harumi Kurihara
Il Diavolo e la Rossumata ��� Sveva Casati Modignani
Polpette ��� Karen Fingerhut Oliver Rouault
L���abito non fa il cuoco ��� Alessandro Borghese
Il Club delle Cuoche ��� Luisanna Messeri
La mia piccola cucina ��� Julie Andrieu
Un sano appetito ��� Gordon Ramsay
Il Pranzo della Domenica ��� Gordon Ramsay
West ��� Nobu Matsuhisa Mark Edwards
Cucina Smart ��� Jamie Oliver
Grigliate Vegan Style – John Schlimm
Pasticceria Vegana – Dunja Gulin
Fermatempo da Miiichefame
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#miiichefame per chiacchierare insieme
E grazie. Perch�� �� nato qualcosa davvero di incredibile. Inaspettato e commovente.
April 1, 2015
VideoRicetta: Pollo con Wasabi e T�� Matcha
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March 31, 2015
Basta un poco di Agave e il succo di Agrumi scende gi��
Dopo aver spremuto l’arancia, il limone e il pompelmo metto un pizzico di succo d’agave e lo zenzero fresco grattugiato. Non credo ci sia granch�� da aggiungere. E’ strepitosamente buono. E fa incredibilmente bene. E impeditemi di adoperare altri avverbi. Cortesemente. Ecco.
Ve lo state chiedendo dove �� Pasqua, vero? ��Cavallo di battaglia per anni e punto focale della mia cucina.
Io Pasqua quest’anno l’ho abbandonata. La riciclo con quelle precedenti dove nell’uovo c’era una bella sorpresa. Dall’anno prossimo ci sar�� ma non questo. Non �� un lutto. Non c’�� mai stato perch�� il lutto �� perdita. E non voglio vederla cos��. Mi fa ancora male per�� che nel concetto di resurrezione io abbia dovuto subire quello che �� accaduto e quindi come una bimba imbronciata punto i piedi e dico No. Dovevo odiare una festa. Una mi tocca di diritto, no? Finger�� il giusto necessario per non essere eccessivamente noir. Ma quest’anno a Pasqua vorrei solo che i pulcini esplodessero e con il sangue formassero la scritta: game over. Una cosa crudele di questo tipo si pu�� fare? Sangue come lava nel cielo. E’ poetico, no? Mi fermo. Perch�� queste immagini sono uno dei principali motivi per cui con le mani legate e imbavagliate taccio.Ma qualcosa ve la dico per tediarvi (anche perch�� siete sempre i miei amori, che vi preoccupate, chiedete e mi abbracciate. E io come sempre attonita e commossa cerco in qualunque modo possibile di non cedere al buio). Una su tutte che lo sciroppo d’acero nel succo d’arancia spremuto con il limone non �� buono:
di pi��. E niente. Nessuna ricetta. Solo questo. Perch�� ho troppe foto da sistemare, troppi pulcini da fare esplodere (ah no, uhm devo smetterla) e.
E dicevo.
E mentre su RunLovers esce la prima Playlist (bellissima!) dove si consiglia cosa ascoltare durante la corsa, Marzo finisce e arriva Aprile. Nelle orecchie anche io ho una playlist. Mancava da un po’ la musica nelle mie orecchie. E’ confusa, incredibilmente variopinta e psicotica. Ho smesso con la musica classica e Hisaishi. Ho smesso di non sentire le parole. Perch�� ho voglia di ascoltarle; questo molto probabilmente perch�� quando si ricomincia (e si comincia) a correre la voglia di sentire tutto diventa impellente. Necessaria. E quindi c’�� Frank Stallone con Running e I Do Believe in You, che mi ricorda ovviamente il mio pap�� come tutta la colonna sonora di Rocky. Note forti che ti fanno sgambettare ma anche melodie come Love is a Losing Game con il caldo tono di Amy, di cui non sono mai stata adepta ma che come non mai �� riuscita a farsi volere bene. E tanto. Soprattutto nei momenti di defaticamento. Quando premi stop. E il tappeto comincia a fermarsi pian piano. Come il cuore. L’eccitazione. E l’affanno che ti ha fatto scoppiare. Ma di cui senti gi�� la mancanza.
Sono giorni di musica e parole con me. Ho ricominciato a scrivermi e anche questo non lo facevo da un po’. Apro Note e comincio. Ad appuntarmi gli incubi, i sogni e i personaggi che stanno arrivando di nuovo prepotenti. E penso a Ombretta e il nostro sogno di stare insieme al Copped��. Penso alla nostra cena dove c’�� un pappagallo e una culla. Ai nostri progetti segreti. Alle nostre confidenze. Ai nostri giochi. E penso ad Alessandra e Cri che riescono a scandire i miei giorni con dei cuccioli che abbaiano, con un muro che non sta in piedi e con un’amicizia profonda, vera e sincera. Mi manca pure la Bionda. Mi manca tanto e tutto seppur sia tutto nel mio cuore e nella mia vita. Sogno di cucinare salmoni con Valentina ed eliminare Gion. Sogno di fare la spesa al Leroy Merlin e arrostire cartone pressato invece che il seitan con Luca. Preparo panini per RunLovers che �� diventato una casa. Io che casa ho sempre pensato fosse questo.
Parlo di progetti. Crescite e viaggi. Soprattutto dentro me stessa. Ribalto quello che �� stato. Prospetto quello che sar��. E lo faccio ballando Barry White e cantando Mario Biondi. Lo faccio fermandomi e commuovendomi davanti alla foto di pap��. Gli dico se sto facendo la cosa giusta. E lui in silenzio continua a sorridermi. Guardo il suo orologio e il suo tempo che non si allinea neanche con l’ora legale. E’ una vita difficile, come tutte le vite. E’ una vita bellissima, come tutte le vite.
E’ una vita dove rimango sospesa in attesa del lancio definitivo. Della mongolfiera. Dell’aereo. Del salto nel buio. E’ una vita che ho desiderato di vivere, questa vita.
Quindi perch�� mai avere paura?
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March 29, 2015
Ti porto un po’ nella mia vita? Life in Polaroid
VideoRicetta: Le Uova Pulcino
Ho gi�� caricato questo Video sul mio Canale Youtube qualche giorno fa ma non ho avuto il tempo (guarda un po’) per inserirlo qui sul Blog e per sistemare le foto, ergo: ecco le Uova Pulcino (riproposte pi�� volte negli anni ma mai in formato VideoRicetta).
March 28, 2015
Runlovers 3 Minutes Sandwich – Hamburger vegetariano di Lenticchie e Ceci con “maionese” di Avocado
Quando ho dovuto scegliere gli Hamburger per il mo libro ho optato ovviamente per quelli di cui ero sicura senza alcun��dubbio e che avevo provato, fatto e rifatto diverse volte, ovvero Ceci e Patate (li ho inseriti nel giorno della scoperta dell’America e quindi 12 Ottobre). Negli anni poi ne ho provati diversi tipi (uno su tutti quelli con lenticchie e riso. La regia mi conferma che dovrebbe esserci anche una VideoRicetta qui?).
Questi che propongo oggi su RunLovers (ma quanto mi piace scrivere per Runlovers? Credo che chiuder�� tutto, baracca e burattini, e mi trasferir�� l�� per sempre. Ok la smetto) sono innanzitutto versatili e poi vogliono essere una base su cui costruire il vostro hamburger vegetariano/vegano, nel modo pi�� semplice, naturale e al tempo stesso fantasioso possibile. Infilatevi le scarpette.
Correte subito su Runlovers cliccando qui e fatemi sapere sempre se li provate��(oh sono buoni davvero e con i legumi in scatola si fanno in tre minuti).
Lo so lo so lo so lo so questa settimana ho latitato come la scorsa ma da Aprile (dolce dormire? avoja) tenetevi ben saldi alla sedia perch�� la pacchia �� finita. Recupereremo il tempo perduto e i neuroni salvati da questa mia assenza. Li brucer��, tranquilli.
March 26, 2015
(pseudo)Amaretti al Cioccolato e (pseudo)Cani dolci e teneri la Domenica Mattina
Per 24 (biscottoni, eh)
120 grammi di mandorle pelate
230 grammi di zucchero (meglio se di canna)
50 grammi di cioccolato a pezzetti piccoli
2 albumi
vaniglia
(a piacere essenza di mandorla per calcarne un po’ il gusto)
zucchero a velo per decorare
Scalda il forno a 150. Sciogli il cioccolato a bagnomaria (o nel microonde senza cuocerlo). In un frullatore o mixer trita le mandorle. In un recipiente raccogli quindi la farina di mandorle che hai ottenuto, il cioccolato sciolto un po’��raffreddato, gli albumi leggermente sbattuti, la vaniglia e se vuoi l’essenza di mandorle. Aggiungi poi lo zucchero e gira per bene fin quando tutto �� completamente amalgamato. Fai riposare l’impasto in frigo per almeno 30 minuti.
Trascorso il tempo fai delle palline grandi come una noce sapendo che questi biscotti si allargheranno (e molto) in cottura quindi �� bene distanziarli sulla teglia dove hai sistemato la carta da forno. Schiaccia leggermente la superficie. Spennella adesso con acqua piuttosto fredda la superficie dei biscotti e cospargila di zucchero a velo. Cuoci per 20-25 minuti. Lasciali raffreddare su una griglia prima di mangiarli.
Il NippoTorinese trullo trullo (solo a me fa ridere trullo trullo) �� tornato con queste piantine dal Mercato dei Contadini che si svolge in una piazza a Catania e che evviva il cielo sta prendendo sempre pi�� piede. E’ tornato pure con hamburger di lupini, uova di Pasqua, cioccolato biologico e seimilioni di bottiglie di succhi di ogni sorta (eccerto lui �� magro e aitante e sta seduto in ufficio e io vecchiagonfiabrutta e corro dalla mattina alla sera. Possiamo come sempre odiarlo con parsimonia? Grazie).
Io ero impegnata a fare shopping online (forse non devo dire sempre la verit��) e lasciarlo senza pranzo presissima dai nuovi vestitini di Forever21 che ordino per non metterli (ha una sua logica affascinante, vero?). Sono troppo corti, dannazione (leggi: sono troppo vecchia, lo so).
E’ ormai conclamato che Koi da grande vuole fare la fiorista, tant’�� che, oltre ad avere un’insana passione per i tulipani e le margherite proprio come me, alla vista di queste piantine (che amavo e il tempo verbale �� giustissimo nonostante a prescindere non sia da me) ha dato di matto tentando di averle in qualsiasi modo. Ha pianto, abbaiato, sbraitato e fatto tutto il catalogo delle facce disperate. Si �� messa nell’angolo a mugugnare e in un momento di sconforto assoluto �� entrata nella cuccia. Koi ha una cuccia in terrazza, s��. Quella che vi avevo fatto vedere tutta dipinta di bianco con le lettere colorate e la scritta Koi. Ricordate? Quando credevo che fosse un tenero cucciolo in cerca di una mamma, vogliosa di coccole e tanto tanto tanto amore. Quando insomma non era ancora arrivata in casa e io credevo che lei sarebbe stata l��. Come nelle scene dei film pi�� belli e romantici.
Non potevo immaginare il risvolto noir del cane di Satana (rottweiler di Omen? sei il Ciuauaua di Scanu!)��che l’avrebbe distrutta��e��spaccata per poi prendere le lettere dipinte e attaccate con tanta devozione e cura per sputarmele sui piedi. Quando Koi entra nella cuccia significa solo una cosa:
il peggio sta per arrivare. Come in Imperial March si sa che arriva Dart. Se entra nella cuccia parte all’unisono la Song Theme dell’Esorcista mixata ai Goblin.
Tenta di impietosirti facendoti credere che lei sappia stare al suo posto (nella circostanza in cui le neghi qualcosa, ergo fa leva sul mio senso di colpa) per poi: attaccare e ottenere quello che vuole (e avr��). E’ stata una Domenica difficile quella di Koi (e soprattutto mia). Ho invano tentato di tutto per dissuaderla dal suo obiettivo.
Il suo unico e solo pensiero erano sempre e solo:��le piantine del contadino. Alla fine, come volevasi dimostrare ce l’ha fatta. E’ riuscita, in un momento dove stupidamente ho abbassato le barriere del controllo visivo, a tirarle gi�� e masticarle. Con una noscialans (che vi ricordo sempre si scrive cos��) da far rabbrividire pure Tazmania. Tutto questo per dire cosa? Che gli Amaretti sono davvero buoni, che le piantine sono carine s�� ma sono morte nel giro di quattro ore e che non dovete farvi mai e dico MAI intenerire dallo sguardo dolce di un Labrador. Ma soprattutto che io sono sempre di fretta e non arrivo mai a far nulla.
(s�� lo so. Sono assente, scostante e antipatica ma davvero noncelastofacendo. Mi spiegate perch�� continuate a non venire qui per rapirmi? Eh? Ma che amici siete? Organizzatevi!)
Curiosit��:
Bottigliozza (bellissima): Tiger
Tazze: Tiger
Coniglio Rosa: Tiger, ma guarda un po’
Tovaglia: Ricamata dalla Nonna (da Tiger? No. A casa sua)
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