Iaia Guardo's Blog, page 112

March 24, 2015

TombolDodici (Ventiquattro �� il doppio di 12 no?) di Marzo


Chiedo perdono perch��. Lo sapete perch��. Sono in ritardo di dodici giorni. Mi cospargo il capo di cenere e pure di argilla e anche di aceto di mele (ma lo sapete che da quando metto l’aceto di mele e il bicarbonato sui capelli sembra che io abbia dei capelli veri e non un parrucchino? Come il corteggiatore romano del Trono Over di Uomini e Donne per capirci. Lo avete visto vero? Mentitemi).


E che Tombola Delirante sia!

(Vi adoro. Grazie, davvero. Sempre).



Il commento numero 212��vince: Un week end con me al reparto di Igiene Mentale. Ah no.�� La Spiralatrice per gli Spaghetti di zucchine (l’articolo su Amazon lo puoi vedere qui ed io ne ho parlato diverse volte anche qui). Se lo hai gi�� vinto nelle Tombolate precedenti ovviamente cambiamo senza alcun problema.
Il commento numero 666 vince: Due libri di Cucina per un totale di euro 50 (ma possiamo anche sforare un po’, dai) a tua scelta su Amazon.
Il commento numero 1212 vince:�� Robot da cucina (che potete vedere cliccando qui su Amazon)����; perch�� ho visto che ne parlano benissimo (non sono su Amazon) e perch�� mi pare proprio un oggetto interessante (un giudizio inutile, lo so. CATTIVI!)

Onde evitare di ritrovarmi con pacchetti, pacchettini, indirizzi persi e una serie di tragedie pronte in agguato spedir�� direttamente da Amazon con un semplice click. Inviami il tuo indirizzo,qualora fossi il vincitore, a info@maghettastreghetta.it con oggetto (per favore me lo scrivi maiuscolo per dare maggiore risalto?) CRETINA HO VINTO LA TOMBOLA del 12 Febbraio che hai fatto il 18 Febbraio perch�� sei una cretina, appunto! ��� a seguire la data della Tombola- (cretina devi dirmelo per forza, s��. Se la coscienza ti rimorde, sappi che sbaglia, ma aggiungici un cuoricino e tutto passa). Non dimenticare il numero di telefono che sar�� utile per la consegna! Grazie!
Non �� un giveaway che sponsorizza un brand. Non ho alcun tipo di contatto con nessuno dei marchi, case editrici e quant���altro.

Non si richiede nulla ai partecipanti. I prodotti sono stati da me acquistati (con molto piacere, tra l���altro) come fossero semplicissimi regali ad amici. E��� una tombola, che affida tutto al caso e niente pi��; tanto da dire in anticipo il numero del commento vincitore. Non vi �� alcun tipo di estrazione. Non ci sono operazioni commerciali o magheggi. Difficile da credersi ma nel mio caso bisogna rassegnarsi. Farsene una ragione. Cos�� ��. Per chiarimenti, comunque, potete rivolgervi al mio Notaio Nano da giardino a questo indirizzo info@maghettastreghetta.it. Grazie (non fate brutte figure riguardo illegalit��-giveaway-frizzi e lazzi perch�� sono davvero ben informata. No perditempo, insomma. Buon Natale! Grazie *plin plon comunicazione di servizio*).
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Published on March 24, 2015 08:30

Torta Cioccolatosissima a strati (ma proprio cioccolatosissississisima, eh)






300 grammi di farina
80 grammi di cacao in polvere amaro
160 grammi di burro
160 grammi di zucchero a velo
1, 2 dl di latte intero
3 uova
1 cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaino di cannella (o se preferisci caff�� liofilizzato)
1 pizzico di sale
20 grammi di cioccolato fondente
0, 8 dl di acqua e 1 cucchiaino di aceto di mele

Per la ganache:



300 grammi di cioccolato fondente (non a percentuale altissima piuttosto il contrario. Se vi piace si potrebbe adoperare anche quello al latte)
1,5 dl di panna
30 grammi di burro

In un recipiente lavora il burro con lo zucchero a velo, la cannella (o se hai scelto il caff��) fino a quando non ottieni una crema spumosa. Unisci una alla volta le uova e poi alterna con la farina sempre lavorando. Unisci tutta la farina, il bicarbonato e poi il cacao. Aggiungi infine il latte, l’aceto e l’acqua. Unisci infine il pizzico di sale e lavora con una spatola per bene. Una volta che hai ben amalgamato il tutto versa nello stampo imburrato e infarinato (se non adoperi il silicone) oppure foderato per bene con carta da forno lasciandola aderire alle pareti con un velo di burro che serva da collante. Cuocila a 160 gi�� caldo per almeno 50 minuti controllando con lo stecchino (o lo spaghetto, come preferisci) per vedere se vien fuori asciutto. Lasciala raffreddare come �� ovvio che avvenga.


Prepara nel frattempo la crema tritando finemente il cioccolato e sciogliendolo a bagnomaria. Unisci a filo la panna e ottieni la crema. Aggiungi il burro a tocchetti e con il mixer, lasciando sempre il tutto a a bagnomaria, lavora delicatamente. Lascia raffreddare con pellicola a contatto in frigo.


Componi la torta a strati e quindi tagliando quanti hai deciso di farne, sia due che tre, e spalma la ganache se vuoi anche sopra. Ogni volta che spargi la crema puoi arricchire con altro cioccolato fondente tritato (quei 20 grammi indicati negli ingredienti) oppure decidere di adoperarli sopra come decorazione��soltanto a copertura finita.



Senza infamia��e senza lode questa torta che avevo trascritto nell’Anote che mi salva la vita (app fantasmagorica di cui non si pu�� fare a meno se siete delle schizofreniche con mania di persecuzione del tempo e incastratrici folli di eventiprogetti appuntamenticoseda fareblablabla). Dopo la Torta Regina di Saba (che se ti sei perso consiglierei caldamente di farci un salto perch�� risulta essere tra le pi�� buone in assoluto dell’ultimo periodo. Un successo pazzesco!) non �� cos�� assurdo risultare uhm. Risultare uhm.


Risultare scontata, diciamo cos��? Per carit�� povera EnnesimaTortaaStrati ti hanno voluto bene e lo dimostra il fatto che io abbia incastrato due tasselli dell’Anote per fotografarti invece di lanciarti dal balcone, ma se proprio dobbiamo dirla tutta nonostante la tua faccetta sia davvero simpatica e succulenta in una scala gerarchica non sei al podio. Arranchi vicino ai tre gradini, eh. Ma qualcosa �� andato storto. La ganache, che poi �� una classica ganache senza alcunch�� di diverso dalle altre ganache forse per il cioccolato che ho adoperato (inferiore al 70 per cento come percentuale), �� risultata nauseabonda; eppure le proporzioni non �� che varino cos�� tanto da altre esecuzioni buttate gi�� nella trachea velocemente. L’impasto poi �� risultato eccessivamente compatto e uhm (oggi �� la giornata mondiale dell’uhm ok? La istituisco io) troppo. Uhm. Gnecco si pu�� dire? Gnecco, dai (che lo immagino come un cugino lontano di Gnocco).



Anche oggi ho apportato il mio inutile intervento sul web. Ho fatto anche un discreto sforzo in pi�� lasciando delle foto obiettivamente orrende (le odio con tutta me stessa, s��. Se per�� si sapesse come le ho scattate mi fareste patpatpat sulla spalla e mi direste bravaiaiacontinua cos��evaialmanicomio) e una ricetta da non fare. E vi ricordo che sono in cima alla classifica.


Questa Italia sta andando davvero a rotoli, amici miei. Teniamoci stretti stretti perch�� la fine sta davvero arrivando (e speriamo non arrivi ingurgitando questo mattone!).


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Published on March 24, 2015 04:12

March 22, 2015

Ultime Fermatempo da Instagram (s�� ho ripreso. Si salvi chi pu��; ovvero nessuno)

Beh s�� dai. Prima o poi doveva accadere. Mi riprendo un po’ i miei sogni, no? Se ti fa piacere seguirmi su Instagram mi trovi come MaghettaStreghetta


https://instagram.com/maghettastreghetta/



Temperini e Mongolfiere
Vorrei liquefarli questi pulcini
Guardando dentro di te
Le mattine e l'attesa
Terzine di Crome
Palloncini e Cuccioli
Love me not?
Sena di te
Tra Nuvole, fuoco e neve
La Primavera
One-U2
Raccolgo fiori per te
Fuggire
Panini di carne vera
Bodubli
Bassotto? Bassnove?
Mi sono svegliata
Mordimi
Un'altalena tra le nuvole
Puppy tutta la vita
Pezzi di me. Per ricompormi a te.
Uhm.
Amaretti al cioccolato e tazze belle
La matita preferita della settimana
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Published on March 22, 2015 10:00

March 20, 2015

RunLovers – La Scarpetta di Iaia: Panino con grano Tumminia, Hamburger con miele Manuka, senape di Digione e salsa Worcester, zucchine al limone e maionese



No ma il titolo �� troppo corto. Aspetta che lo sistemo correttamente, ok?


Panino (a lievitazione lentissssima) con farina integrale di Tumminia, semi di lino, semi di chia e girasole con Hamburger di vitello insaporito da miele Manuka, senape di Digione e salsa Worcester con zucchine grigliate (ma non troppo) al limone e maionese (con uova di galline allevate a terra).


(s��, la pernacchia pu�� partire adesso)


Leggi la Ricetta su RunLovers semplicemente cliccando qui





L’idea �� del GranCapFarabutt Big Ideas che mi fa “Tre Minutes Sandwich?”, ovvero una serie di panini da preparare in tre minuti come dopo aver sudato il primo giorno di saldi tra donne urlanti, bambini e alieni venuti da lontano per l’ultimo maglioncino orrendo di Bershka? (il GranCapFarabutt ha detto: dopo aver corso a 20 km/h nelle lande di Mordor ma abbiamo delle visioni completamente diverse. Sar�� sicuramente influenzata dal fatto che io corro su un tapis roulant attorniata da scarpe fesci��n. E giuro non ho un nessun maglioncino orrendo. ��O s��?)


Gli dico che �� un’ottima idea (e che gli vuoi dire al Capo?) e che non sto nella pelle. Voglio farne 15 in un sol colpo. Stranamente mi dice che ne basta uno, almeno per il momento. Presa dall’entusiasmo penso alla cosa pi�� semplice da fare: un elenco. Tra le diverse idee viene scelta questa. Ora detta sinceramente �� assurdo che io riesca a fare un panino con il nome pi�� lungo della preparazione in un contesto dove l’idea prende come nome 3 Minutes Sandwich, no? Ma appunto sono io. Quindi di che logica stiamo parlando?


Ultimamente sto panificando manco fossi il panettiere di cui si invaghisce Pina Fantozzi (ditemelo che vi ricordate il pane nella lavatrice o spacco tutto e passiamo un brutto week end); e lo sto facendo con il grano di Tumminia (o Timilia), variet�� siciliana caratterizzata dal colore scuro. Un grano che non si produce come fossero maglioncini di Bershka insomma, ma che ha quel gusto di abito vintage cucito a mano di alta moda. Sta ritornando molto in auge e io SICULA d’onore mi sono eretta a portavoce (s��, ora mi calmo) del grano Tumminia (alla bio bottega dove mi servo da mesi e che amo visceralmente – dove compro i dolci raw e dove sogno di vivere per sempre tra gli scaffali con Ombretta, s�� – puoi ordinare il pane ma con la farina faccio prima e ne sforno 12 chili a settimana o forse qualcosina in pi��).


Del miele di Manuka ho parlato in occasione di Muffin e Datteri e se ti fa piacere puoi leggere qualcosa in pi�� qui.



Ora non �� che arriva cretina-iaia-da-catania a dire che i panini gourmet sono molto in voga gi�� da anni. E’ lapalissiano. Emblemi e ormai clich��, rimangono per�� in assoluto l’idea di un pasto completo se perfettamente bilanciati seguendo lo schemino sempiterno carboidrati-proteine-vitamine. Questo panino dal nome troppo lungo, dalla preparazione a dir poco velocissima e che contiene prodotti apparentemente antipatici e ricercati, �� in realt�� un’idea davvero molto veloce.


La carne insaporita con la salsa Worcester piace. E non ve lo dice una schizofrenica che segue un’alimentazione vegana (ahhscemamachenesaitechemangicarote! Vi sento!). La propino da un decennio e ogni volta tutti mi chiedono: macosacihaimessonellacarnesantocielo. Entusiasti e felici. Si pu�� pure lasciare marinare un po’. Non �� difficile trovare la Worcester. Non importa che il Miele sia Neozelandese Manuka; l’ho adoperato perch�� lo avevo in casa, per le propriet�� e a titolo informativo anche per��gli incredibili benefici antinfiammatori. La maionese va bene pure di galline allevate sul parquet (la smetto, s��) e via discorrendo. E’ importante solo che la carne sia tritata sul momento. Non voglio entrare nel loop gnegnegne ma la carne tritata da troppo tempo �� un terreno fertile per batteri e prolificazione di orrendevoli orrendevolezze (volevo troppo dirlo).


Anche qui non �� che ora arriva iaia-cretina-da-catania a dirvi che �� importante scegliere le materie prime ma. Ma lo ricordiamo lo stesso perch�� altrimenti checistiamoafff��qui?


Ah e avete visto il Video? (ticchetto all’alba del 20 Marzo e sono eccitatissima per l’eclissi. Pare che al Sud si veda solo il cinquanta per cento e al nord il settanta ma spero davvero tanto di poterne fare tesoro perch�� alla prossima potrei non arrivarci ed essere gi�� chiusa nel reparto psichiatrico. Magari con le galline allevate sul parquet, per dire). Lo ha sistemato il GranFarabutt. A me trema un po’ la mano. Ma tutto questo per dire che ci saranno grandi sorprese e che il Canale Youtube di RunLovers ha ripreso piena attivit��.


Cosa significa? Che se non vi iscrivete piango fino alla prossima eclissi facendo panini dal titolo lungo in poco tempo e che vestir�� solo orrendi maglioncini di Berska (che poi forse sono pure carini. Ma chi ci entra con la musica techno a palla? Sono anziana, dai).


Iscriviti al Canale Youtube di RunLovers cliccando qui

(basta un account gmail e dico io chi non ne ha almeno 12?)


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Published on March 20, 2015 04:12

March 19, 2015

March 18, 2015

Di streusel, torte di mele e briciole (anche di vita, s��)



Per 10 persone circa


Per la base



150 grammi di farina 00
90 grammi di zucchero di canna
1 uovo
100 grammi di burro freddo
1 pizzico di sale
una punta di un cucchiaino di lievito per dolci

Il ripieno:



1 chilo di mele
60 grammi di zucchero di canna
80 grammi di burro
140 grammi di grammi di uvetta ammollata e strizzata
1 cucchiaino di cannella abbondante (se piace)

Per lo streusel



140 grammi di farina 00
90 grammi di zucchero bianco
100 grammi di burro

Setaccia la farina e il lievito. Unisci lo zucchero, il sale e l’uovo e comincia ad amalgamare bene gli ingredienti. Incorpora pian piano il burro freddo tagliato a pezzetti e procedi alla classica sabbiatura, ovvero sbriciolando il burro a contatto con farina e zucchero e formando una sorta di sabbia che andr�� pian piano a compattarsi. Come tutte le frolle non va lavorata molto. Una volta ottenuta una palla omogenea avvolgila con cura con pellicola trasparente e tieni in frigo per 30 minuti. Nel frattempo puoi preparare il ripieno. Sbuccia le mele con cura e tagliale a pezzetti molto piccoli. Metti le mele con lo zucchero, l’uvetta, la cannella e il burro dentro una casseruola e cuoci prestando bene a non bruciare o fare attaccare le mele. Puoi nel caso inumidire leggermente con il latte (poco). Dipende dalla qualit�� e dall’acquosit�� delle mele che hai scelto. Appena le mele cambiano colore e sono quasi purea ma senza eccedere troppo, togli dal fuoco e lascia raffreddare. Prendi la frolla che hai in frigo e stendine solo i due terzi. Sistemala su una teglia a cerniera ben imburrata e bucherella il fondo. Metti in forno gi�� caldo a��190 per 15-20 minuti. Sforna e lascia raffreddare. Con la striscia che ti �� rimasta della frolla cerca di foderare per bene il bordo della teglia a cerniera, in modo che venga una torta alta con una base e con delle pareti. Una volta eseguita questa operazione versa il contenuto delle mele che hai fatto cuocere nella casseruola e procedi alla preparazione dello streusel. Lo streusel si ottiene��impastando grossolanamente tutti gli ingredienti. E’ una sorta di crumble. Ottenute le briciole stendile uniformemente sopra la torta e inforna a 180 ma questa volta per 55-60 minuti. Potrebbe occorrere pi�� tempo. Dovr�� essere tutto ben dorato. Se dovessi superare l’ora di cottura abbassa a 160 per altri 10 minuti.



E mentre Life Style Made in Italy mi piazza con mio enorme stupore in cima alla classifica delle 10 Migliori Food Blogger Italiane (se ti fa piacere puoi leggere l’articolo qui)��insieme a mostri sacri e amiche che stimo, qui �� tutta una gran bella confusione. Organizzo le videoricette per la Rubrica La Scarpetta di Iaia su Runlovers (hai per caso visto il trailer? Se non lo hai ancora fatto clicca qui) che avranno un approfondimento circa Centrifugati, Smoothies, Estratti, Frullati ��e Succhi (si �� capito che ormai voglio tediare l’universo tutto e le galassie o no?). E se proprio stiamo facendo il punto della situazione (lo stiamo facendo, vero? Mi sto confondendo) allora va detto pure che sono in ritardo con la tombola (perdono!), che ci sono tanti progetti in arrivo ma non ci sto arrivando (aiuto!), che ci sono infinite sorprese che non sto riuscendo a gestire (aiutoallaseconda!) e che la Finanza sta ancora qua (vi odio! Mi leggete? arrestatemiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!).


E’ tutto sotto controllo, insomma. Bramo di avere Ombrettina qui per finire il nostro progetto di cui non siete a conoscenza ma dovreste perch�� il mondo si paralizzer�� nell’esatto momento in cui lo riveleremo. Sono uscita UNA VOLTA dopo mesimesimesiemesi e ho pure bevuto un succo di frutta all’aria aperta (San Gennaro grazie!) e vivo una vita dissociata dal concetto di normalit��. Continuo a non dormire. Continuo a mangiare semi. Continuo a correre come un’invasata e ascolto Frank Stallone. Sono scomparsa un po’ da instagram e sono tutti preoccupati (ma mentite benissimo, dai! Non vi libererete di me, tranquilli!). Continuo a sbagliare tutti i compleanni e disegno tantissimo. Questo diciamo �� l’uno per cento di quello che potrei dire (che Koi �� diventata ancora pi�� monella e viziata di prima l’ho detto? Mi sa di no).



C’�� sempre per�� tempo per una torta di mele e per sperimentare. Quindi oggi dopo questo delirio inutile e insulso direi di essere minimamente utile lasciando la suddetta ricetta. Che ne dite? Il mio pensiero va chiaramente a��Elllisa e Bestiabionda, regine della Torta di Mele (ah, non sono neanche arrivata a fare gli auguri decorosamente alla mia Ellli. Neanche una torta a forma di Maestro Yoda. Sono sempre la peggiore, c’�� poco da fare).


Streusel significa briciole e si riferisce al composto a base di zucchero, farina e burro che mescolato velocemente diventa una sorta di crumble (che diciamolo �� pi�� conosciuto come termine e concetto). Briciole che allo stesso modo del crumble vengono sparse su una preparazione e che poi rendono la superficie sbriciolosa (noi abbiamo la sbrisolona, oh!). E’ una preparazione intrigante per la classica torta di mele in quanto riesce a dare diverse consistenze. La sempiterna frolla che pu�� essere profumata con agrumi o qualsivoglia aroma, la morbidezza dell’interno esclusivamente composto da una sorta di marmellata estemporanea di mele e infine la croccantezza sbriciolosa che scricchiola sotto i denti e male non fa.



Curiosit��


(a volte le dimentico e mi dispiace perch�� so che piacciono moltissimo)



La tovaglietta �� Ikea
L’alzata �� Maison du Monde
La��tazza �� Zara Home
Il cucchiaino���� H&M Home


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Published on March 18, 2015 04:12

March 17, 2015

Le VideoRicette con le Donne della mia vita


Non sono mai stata una “femminista”. Non ho mai urlato di essere diversa, pi�� sensibile, profonda. Come non ho mai creduto di avere pi�� diritti, agevolazioni e comprensioni. Non parlo una lingua diversa da quella maschile. Non vengo da Marte e nemmeno da Nettuno o da qualche sconosciuta galassia. Mi lamento ogni mese per i motivi che bene o male ahim�� conosciamo tutto in quanto coinvolti necessariamente nella figura di vittima e carnefice, nonostante sia poco elegante sottolinearlo e non �� mia abitudine. E’ lapalissiano che fisicamente una diversit�� esista e che questo comporti problematiche differenti, ragionamenti talvolta simili per specie e null’altro. Non credo affatto��che��la maternit�� sia un potere supremo se messo a paragone con la paternit�� ma piuttosto una semplice conformazione di apparati riproduttivi che impediscono o agevolano l’uno o l’altra.


Non voglio che mi venga offerta la cena, nella misura in cui tutto sia motivato dall’essere donna. Non voglio che mi sia aperto lo sportello, nella misura in cui tutto si racchiuda in��forma di cortesia o gentilezza. Sono semplicemente nata donna e non ho mai detto che semmai rinascessi vorrei rivivere questa grande avventura, piuttosto vorrei rivedermi nei panni esattamente opposti. In realt�� giusto per non addentrarci nella filosofia sessuale (e sessista) pi�� estrema ho, detta molto sinteticamente, una fortissima componente femminile tanto quanto quella maschile. Ho diversi tratti non comunemente associabili alla femmina x.


Non indosso le vesti di piccolo tesoro accudito dalle possenti braccia di un uomo coraggioso. Sono impavida, testarda, arrogante e forte. Allo stesso modo sognatrice, spaventata, insicura e testarda (testarda dovevo dirlo due volte, s��). Non credo affatto che le donne siano tutte invidiose, disoneste e complicate. Non credo affatto che gli uomini pensino solo a una cosa, siano disattenti e che vogliano mamm��. Non generalizzo ma valuto ed �� un passaggio semplice quanto risolutivo.


Credo nell’affinit�� spirituale ed elettiva. Alla predestinazione ad amarsi. Perch�� se proprio devo credere in qualche cretinata voglio farlo con il pensiero del grande Platone e non con un vociferare e ciarlare di luoghi comuni. Credo al Simposio e agli ermafroditi. Quattro braccia, quattro gambe e due teste. Maschiomaschio FemminaFemmina MaschioFemmina. Uniti. Poi un fulmine e la separazione. E una vita trascorsa a ritrovare quella completezza negata. Alla ricerca della met�� della mela.


Col tempo mi sono resa conto di aver trovato molte met�� della mia mela. Io non stavo semplicemente attaccata a un Maschio o Femmina o Ornitorinco. Ero una comitiva, insomma. Ho ritrovato met�� di mele sentendomi sempre pi�� intera e completa. Mi mancava un pezzo e l’ho trovato. E adesso mi sento mela. Mela intera. Col tempo sempre ho osservato attentamente tutte le donne che ho avuto l’onore di conoscere. E ne ho conosciute di incredibili, ve lo assicuro. E allo stesso modo uomini.


La mia vita �� contornata da Donne forti, coraggiose e molto particolari. Nell’ultimo anno senza pap�� mi sono resa conto che sono state pi�� le figure femminili a girare intorno a me. Non perch�� siano semplicemente materne, perch�� �� giusto cos�� e perch�� blablabla. E’ un’analisi fredda, razionale e molto equilibrata. Perch�� ci sono state anche molte figure maschili che allo stesso modo mi hanno stretto in una morsa di amore e affetto.


Mi hanno colpito per�� pi�� loro. Il modo. La danza di parole. Che �� diversa, seppur uguale come significato a quella contrapposta, e affascinante. Questo quindi vuole essere un piccolissimo tributo a chi giornalmente, costantemente e con una premura fuori dall’ordinario si prende cura di me. Ci sarebbero anche moltissime altre donne (le mie tonne) con cui vorrei poter filmare una ricetta. Non escludo un Maghetta Tour dove vi suono il campanello e sarete costrette ad aprirmi.


Comincio con Pina, che �� a tutti gli effetti la Mamma in carica quando Nanda non c’��. Perch�� diciamocelo sar�� pure una Maghetta ma non sono affatto un Super Eroe. Il novantanove per cento delle magie accadono anche perch�� alle spalle ho l’immensa fortuna di avere questo carico��d’amore, sorrisi e speranza.


Abbiate cura di tutto questo perch�� per me e loro �� stato difficile. Mostrare davvero qualcosa di profondo, sincero e quotidiano per anime riservate, nonostante la mia sovraesposizione sul web, �� qualcosa che va compreso a fondo. E’ un loro atto d’amore nei miei confronti. E mio nei vostri.


Vi presento le Donne della mia Vita.



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Published on March 17, 2015 03:24

March 16, 2015

Torta Mached�� – Regina di Saba

 




Per 10 persone circa



100 grammi di mandorle spellate e tostate leggermente su carta da forno a 180 per 10 minuti
120 grammi di zucchero di canna
40 grammi di farina
120 grammi di burro
160 grammi di cioccolato fondente fuso a bagnomaria o nel microonde
3 uova
mandorle tritate per decorare

Per la glassa al cioccolato



230 grammi di cioccolato fondente a pezzi
30 grammi di burro
180 ml di panna fresca da montare
(si potrebbe aggiungere del liquore per darne l’essenza o spezie se si preferisce quali cannella, vaniglia o mandorle ma anche agrumi)

Frulla le mandorle e met�� dello zucchero insieme in modo da ottenere una sorta di farina. Aggiungi a questa la farina ben setacciata. Lavora adesso il burro con uno sbattitore elettrico e la parte di zucchero��rimasta per almeno 2-3 minuti fino a ottenere un composto molto liscio e soffice. Dividi i tuorli dagli albumi. Lavora i tuorli con il cioccolato fuso aggiungendo i tuorli uno a uno. Lavora a parte gli albumi. Adesso hai tre composti:


1) farina zucchero farina


2) cioccolato tuorli


3) albumi a neve


Alterna i tre composti piano piano avendo cura di aggiungere gli albumi con movimenti veloci ma dal basso verso l’alto senza girare eccessivamente. Ottenuto un impasto perfettamente setoso e liscio, versa all’interno di una teglia tonda (meglio se a cerniera di 20 massimo 22 centimetri) ben imburrata e infarinata. Cuoci a 180 per 35 minuti. Trascorso il tempo lascia completamente raffreddare. Una volta fredda capovolgila perch�� sar�� meglio avere una superficie perfettamente piana per livellare la ganache.


La ganache si prepara portando a ebollizione la panna e poi togliendola dal fuoco per aggiungere il cioccolato a pezzi. Infine unire��il burro e girare tutto per bene. Aggiungere poi il liquore o l’essenza se piace e lasciare raffreddare almeno 40 minuti prima di procedere alla copertura.


Ricopri la torta e chiudi con nocciole o mandorle tritate secondo la tua fantasia decorativa.




Ma io neanche lo dico che sono settimane intense perch�� mi sa che si �� capito, no? E della Tombola non me ne sono affatto dimenticata. La organizzo velocemente e comparir�� a sorpresa. A breve.


Sono diverse le leggende sulla Regina di Saba e io chiaramente non ne conoscevo nemmeno una, proprio come non padroneggio il ricordo di come e quando abbia trascritto questa ricetta. Tengo un archivio fatto di foto, appunti e note vocali. Quello che cattura la mia attenzione viene trasformato in file di diverso tipo a seconda del tempo, di dove mi trovo e nel modo in cui in quell’esatto momento mi �� pi�� comodo. Trascrivo sempre la fonte ma capita raramente che mi si cancelli proprio tutto. E mi dispiace non poco perch�� �� sempre importante per me ricordare cosa mi �� passato per la mente in quell’istante e il perch�� della scelta, sempre in riferimento a qualcosa di diverso dalla mera esecuzione di una preparazione. Sta di fatto che questa torta ha ottenuto un successo inaspettato e che tutti quelli che l’hanno provata hanno letteralmente preteso immediatamente la ricetta. Non hanno voluto/potuto aspettare che la pubblicassi.


Non sapevo nulla neanche della Regina di Saba; allorch�� mi sono documentata e scopro quanto fascino e mistero ci sia intorno a questa figura. Viene citata nella Bibbia, nel Corano e nel Kebra Nagast e viene quasi sempre chiamata solo Regina o Regina del Sud ma con il suo nome etiope: Mached�� (fonti arabe, ci informa wikipedia, la vogliono come Bilqis). L’episodio pi�� conosciuto �� quello del suo incontro con Re Salomone dove la Regina si reca con una grande carovana verso Gerusalemme per vedere il re d’Israele��e metterlo alla prova con degli enigmi. Ma.


Ma tutto questo per dire: Perch�� questa torta si chiama Regina di Saba? VOI DOVETE DIRMELO perch�� ne va di quel minimo (e sottolineo fortemente minimo) equilibrio mentale rimastomi. Mi sono data la spiegazione che essendo etiope e molto cioccolatosa la bellissima Mached�� abbia ispirato qualche pasticciere cristiano che, preso dalla foga di evangelizzare lievito e cioccolato, si sia industriato nella realizzazione di questo capolavoro, ma �� una spiegazione insulsa che non mi soddisfa e se anche cos�� fosse dobbiamo inventarcene una insieme. Pi�� complicata, contorta e fantasiosa. Ve lo chiedo come un favore personale, insomma.



Dopo averla preparata ed essermi fatta un giro tra parabole, Corano e ricerche andate a male ho visto anche qualche esecuzione in giro per il web (e ce ne sono sorprendentemente molte), notando che pressapoco non si discostano cos�� tanto da questa (forse un po’ pi�� da pasticceria). Il denominatore estetico comune sono le lamelle di mandorle ai bordi. Imprescindibili a quanto pare.


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Published on March 16, 2015 04:12

March 13, 2015

5 Barrette per te posson bastare? No.



Trovi l’articolo e le ricette delle����Barrette su Runlovers (clicca qui mamma che ti confondi sempre santabarretta!)��


Siamo per caso in ritardo con la Ricetta Settimanale in esclusiva��per Runlovers?��E’ Mercoled��, vero? Al massimo Gioved��. Non �� mica Venerd�� 13, LO SO. Si tratta di cinque ricette per delle barrette non soltanto energetiche, salutari e con ingredienti selezionati ma anche buone, gustose e sconvolgentemente facili e versatili da preparare; che non �� un mega spottone (avevo sempre sognato di scrivere mega spottone e finalmente ho potuto realizzarlo senza difficolt��. E’ un grande giorno) ma la santa e pura verit��. Seguiranno esecuzioni di altro tipo anche totalmente vegan, sugar free e senza lattosio. E’ solo l’inizio e si comincia con?


L’Avena. La protagonista di oggi �� questo cereale, che personalmente amo, con cui��si pu�� dare sfogo a infinite variazioni culinarie. Seguiranno cereali come quinoa soffiata, farro, riso e molto altro. Concentriamoci per�� su queste ricette a base di avena, semi oleosi, frutta secca e disidratata, con la consapevolezza che tutti i componenti si possono variare a seconda dei propri gusti. Vi aspetto su Runlovers?


Dai! Sono l�� con un vassoio enorme straripante di barrette!


Gli Articoli pubblicati su RunLovers

La Scarpetta di Iaia e i Muffin leggeri al Cioccolato
I Gamberoni e la Corsa

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Published on March 13, 2015 08:16

March 10, 2015

Tea Time con Agatha Christie: Il Club del Marted�� Sera (anche se �� mattina, s��)



Ingredienti per 10 persone circa



200 grammi di farina, meglio se integrale
150 grammi di burro di ottima qualit��
90 grammi di zucchero di canna
4 uova di media grandezza
2 limoni biologici non trattati
1 bustina di lievito per dolci

Ricava il succo dei limoni. Prendi la scorza di entrambi senza la parte bianca amara.


Lavora le uova con lo zucchero aiutandoti con una frusta da pasticcere o con lo sbattitore elettrico. Quando hai ottenuto un composto spumoso unisci la farina setacciata poco alla volta sempre continuando a lavorare e poi il lievito. Mescola bene. Sciogli il burro a bagnomaria ma non farlo cuocere e unisci��pure quello. Aggiungi il succo del limone e la scorza (potresti anche tagliarla a julienne o grossolanamente qualora ti piacesse proprio la sensazione della buccia sotto i denti). Mescola per bene e fai cuocere per 45-50 minuti a 180 gi�� caldo. E’ ottimo accompagnato da una confettura di agrumi o qualche fetta di agrume caramellato sopra. Si presta benissimo, oltre che all’ora del t��, a una buona e ricca (e doverosa) colazione.



Si chiama Il Club del Marted�� Sera anche se il titolo originale �� The Thirteen problems, ovvero i tredici problemi la cui prima edizione esce nel 1930. Sono racconti (tredici, of course) inseriti per�� in una cornice che si pu�� definire chiaramente da romanzo; hanno infatti una loro continuit��, dei personaggi che si ripetono e naturalmente la nostra beneamata Miss Marple che con la solita nonchalance se la ridacchia di gusto risolvendo uno per uno, caso per caso sino al gran finale a cui non mancher�� di certo la firma dell’unica maestra del Giallo: Agatha Christie. Si chiama Il Club del Marted�� Sera perch�� comincia proprio in questo giorno quello che diventer�� poi una sorta di rituale narrativo. Il nipote di Miss Marple, ovvero Raymond West, invita i numerosi ospiti a raccontare un fatto realmente accaduto che mostri contorni misteriosi da analizzare e risolvere. I personaggi come in ogni capolavoro della Christie sono intriganti, attivi e perfetti nel ruolo che ricoprono. Lingotti d’oro, Sangue sul Lastricato, Movente contro occasione, Il Tempio di Astarte, L’impronta del pollice di San Pietro, Il geranio azzurro, La dama di compagnia, I quattro indiziati, Una tragedia natalizia, L’erba della Morte, Un incidente al bungalow, Morte per annegamento.


Sull’ora del t�� non si finisce mai di ticchettare e per quanto mi riguarda �� davvero difficile, se non letteralmente impossibile, non rifarsi a quello di Alice nel paese delle Meraviglie. Un momento clou se non addirittura fondamentale. Mi ritrovo spesso seduta l��. In quell’ora dove tutto sembra finire per poi iniziare e che ho sempre interpretato nell’esatto opposto. La fine della luce e l’inizio del buio. Anche la Christie ne conferma l’importanza, quasi a voler simboleggiare la chiarezza e la risoluzione del caso dopo l’oscurit�� e le supposizioni. Nei romanzi �� fondamentale che ci siano momenti��narrati all’ora del t��. E spesso molte delle malefatte vengono svelate a ridosso del crepuscolo tra un fumante t��, degli scones, marmellata e qualche sandwich al cetriolo.


E’ la volta per�� di un’ottima torta al sapore di limone, di quelle antiche non particolarmente raffinate. Un po’ pastose in bocca, a tratti “pesanti”. Di quelle senza tanti ingredienti “strani” o componenti particolari. Solo uova, farina, burro, lievito e dell’ottimo limone. Di quelle torte che servivano le nonne quando Bim Bum Bam stava per cominciare e i compiti, grazie al cielo, finire. Il buio e la luce. Sempre e dovunque. Eppure pare che la luce sia in aumento. E non soltanto per via delle stagioni che arrivano.


Tea Time





��Il classico sandwich al Cetriolo e il t�� nero
Il classico sandwich al salmone per l’ora del t��
Torta alle mandorle amare tostate e agrumi con crumble di cocco e cannella
Biscotti al burro e matcha
Porridge con avena e cannella (qui la videoricetta della versione al cioccolato)
Nel Post dedicato alla Scatola di CIoccolatini di Poirot trovi tantissime praline e dolcetti al cioccolato perfetti per l’ora del t��

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Published on March 10, 2015 04:12

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Iaia Guardo
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