Iaia Guardo's Blog, page 78

October 8, 2016

Ti dico 20 colazioni, ok?

Uimg_2072n po’ come “Ti dico 100 insalate e basta, ok?” eccomi qui a dire “””solo””” venti colazioni. E comunque la grammatica italiana dovrebbe prevedere l’uso delle doppie, triple e quadruple virgolette. Del resto se la Crusca si appassiona a petaloso non vedo perché questa punteggiatura matematica a mò di algebra grammatricale non dovrebbe destare interesse da tutte le parti del globo. Mi batterò duramente affinché questo avvenga.


In queste settimane ho pubblicato diversi video riguardo le colazioni, occupandomi anche della rubrichetta colazionifera (dopo petaloso tutto è concesso, ribadisco! oh! Largo sfogo alla fantasia) su RunLoversfood.


Visto che preparo colazioni di qua e di là accendo la videocamera ed è fatta. Leggi: accumulo materiale continuamente e mi ritrovo video di ogni tipo e sorta che non ricordo e con sguardo allibito nelle notti buie e tempestose urlo: nonsipuòfareeeeeeeeeeeeee (non abbiamo neanche pianto insieme per Gene Wilder. Ma come ci siamo ridotti, eh? Vergogna!). Ho fatto un rapido e difficilissimo calcolo sommando i numeri di questi tre video. Ovvero 8 colazioni salate più 4 colazioni salate più sei colazioni fanno venti. No. Fanno sedici. Ma sedici è un numero che non mi convince quindi nel titolo ho messo 20 e adesso devo dirtene 4 perché 20 meno sedici fa 4.


Ci sono stata tre giorni per risolvere questo incredibile enigma. DA SOLA. Ci tengo a sottolinearlo, ergo mi accingo a fare il riassunto di tutte le colazioni che compaiono nei video e a elencartene ancora quattro. Ti ho confuso abbastanza? Io sono con la bava alla bocca e fisso lo schermo come un lemure incapace di intendere e volere, te lo dico.


8 Colazioni salate

Fesa di tacchino con semi di canapa e succo di limone, pane tostato con crema di anacardi e succo.
Pane tostato con burro di arachidi con fesa di tacchino e mozzarisella e latte di capra.
Pane integrale con “affettato vegano”, mozzarisella e tè verde.
Pane tostato con la passata di lenticchie, verdure al vapore e tè.
Frutta e feta, succo.
Pane con veggispalmì, pomodorini e semi di canapa e zucca, succo/tè.
Ciotolina di semi con acqua tiepida e limone/zenzero.
Crackers al grano saraceno, parmigiano, datterini e semi di canapa e zucca

(e sono 9 non 8 quindi già i conti cominciano a…)


(AIUTO)



 


4 Colazioni sane con lo Yogurt Greco

Yogurt greco con mirtilli, banane, fragole e scaglie di cocco
Yogurt di cocco con fiocchi di avena, miele, pesca e mandorle
Yogurt greco con mirtilli, semi di canapa, banane e crusca
Yogurt greco con cacao amaro, riso soffiato, scaglie di cocco, banane e miele (o succo d’agave o malto di riso o il dolcificante che preferisci).

(qui ho saputo contare bene e sono effettivamente 4. Sto sudando, santoyogurt!)



6 Colazioni (4 salate e 2 dolci)

Frittata di albumi con pane tostato e senape (quella dolce ha sempre un successo pazzesco! Devo assolutamente fare il video)
Frittata con il kefir, sale  e pepe
Uova alla Benedict (light version! Con la crema di yogurt greco e senape)
Pane tostato con pomodoro scottato, caprino o yogurt greco
Pane con yogurt greco e marmellata
Latte e farina di carrube

(oh è stato più facile compilare il 740, te lo dico. Non è vero visto che non so farlo ma sognavo di dirlo, scusami).



Bresaola, Porridge, Frutta Finger food e tantissimo altro in arrivo

A quanto stiamo? Ho sentito un BOHHHH disperato in sala. Lo capisco. Stiamo che possiamo continuare qui per molto tempo perché le colazioni non finiscono mai. Non abbiamo neanche nominato la bresaola, che è perfetta soprattutto per chi deve affrontare una giornata impegnativa in ufficio e fare magari una corsetta in pausa pranzo senza contare che con lo yogurt greco -ma anche quello di soia- si possono davvero fare delle salsette deliziose per arricchire panini ricchi di verdura e salumi, qualsiasi origine questi abbiano.


Confesso che per me il porridge rimane in assoluto nel podio delle colazioni irrinunciabili, per non parlare poi di quello alla Zucca (ho fatto il video, sì). Allo stesso modo pochi giorni fa ho delirato circa gli snack sani con la banana (ti lascio il video sotto, sì), che assumendo le sembianze di delizioso finger food accostato a sapienti e succulente cremine diventa un dolcetto pazzesco. Roba che quando la servi tutti strabuzzeranno gli occhi. Soddisfa non solo la vista ma anche il palato. I tocchetti di frutta arricchiti con cremine salutari, semi e frutta secca saranno il must dell’Autunno e pure dell’inverno. Chi l’ha deciso? Io. Se sono stata in grado di fare questi conti difficilissimi posso pure dettare una moda, no? No. In effetti no.


Sono davvero tantissime le novità per il 2017 soprattutto in fatto di Colazione. Ti invito a seguirmi, qualora ti facesse piacere, anche sul Canale Youtube di RunLovers perché ce ne saranno davvero delle belle (speriamo solo io non debba fare calcoli. Che il cielo mi assista!).


Come preparare il Porridge alla Zucca

Snack sani con la banana, semi, creme e frutta secca

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Published on October 08, 2016 03:12

October 7, 2016

Parlo di libri di cucina, Lidl e adorabili amenità

Ho sistemato la Playlist dei video che riguardano i miei libri da cucina sul Canale Youtube; qualora ti facesse piacere puoi trovarla qui. L’elenco, invece, dei libri sui quali ho ticchettato sul Blog lo trovi qui. Avrei tanto voluto fotografare e fare un report completo sui Libri da Cucina del Lidl, prezioso regalo della mia amata zia Luci. Ultimamente stanno sfornando davvero meraviglie di una qualità preziosa se paragonata soprattutto al prezzo. Le ricette non sono affatto scontate e gli abbinamenti indiscutibilmente ricercati, eccome. Un giorno di questi devo mettermi di buona volontà e fotografarti i volumi di cui parlo proprio nel terzo video. Non si trovano più, o perlomeno le ragazze che mi seguono sul Canale mi hanno detto di averli cercati ottenendo scarsi risultati. La cosa mi dispiace oltremodo perché potevano essere davvero un’ottima idea regalo. Non voglio neanche dire “regalo per Natale” (vorrei in realtà) altrimenti pensi che io sia pazza visto che ho cominciato a pubblicare Halloween or ora (beh in effetti chi è che può negare il fatto che lo sia?). Insomma LIDL, Amico nostro, rimetti sul mercato quelle perle perché a gran voce li evochiamo! Con tanto di segnalibro queste ricette facili, sfiziosi e perfette per ogni occasione. Con tanto di segnalibro e segnaricette e segnaalimento e segnatutto, Sior e Siore!


Il Nippotorinese mi prende sempre in giro perché sono passata da Signorina gne gne gne che va solo alla biobottega a pazza invasata che si scarica il volantino in formato -pdf e controlla l’App. Colpa/merito della zia Luci che mi ha fatto entrare in questo loop low cost alla ricerca del miglior prezzo e qualità. C’è da dire che è difficile scovare qualcosa che mi accontenti davvero a pieno (oh sono sempre gne gne gne ) ma la soddisfazione di trovarla è davvero impagabile. Morale della favola? Sto invecchiando (leggi maturando, forse. Mi piace).


Una mela al Giorno di Keda Black

Ducasse Bebè

Ducasse Bebé? Ne ho parlato anche qui. 



Lidl

Pasticceria Vegana di Dunja Gulin

Di questo prezioso volume ne ho parlato qui; a distanza di tempo: riconfermo. Irrinunciabile!



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Published on October 07, 2016 03:12

October 6, 2016

Gli S’more e i biscotti integrali all’avena e cereali simil Digestive

aDegli S’more ho parlato e riparlato e ti lascio questo post, che contiene anche una videoricetta. Era il 2013. Ero nella cucina vecchia. Era una vita completamente diversa da questa, ma non vorrei molto soffermarmici perché -fortuna per l’umanità- mi sono imposta una bella dose di sinteticità. Devo assolutamente finire dei disegni per un progetto e seppur stanca sono anche molto emozionata. In quell’occasione ho preparato gli S’more semplicemente con i Digestive, e non con i Graham Crackers  che sono i biscotti con cui dovrebbero essere preparati. Ho voluto farli con dei biscotti all’avena semplicissimi del tipo “butta tutto dentro in una ciotola e inforna” – sottotitolo: non con tutta la ciotola- che hanno riscosso in casa un successo a dir poco incredibile. Non conto neanche più le versioni di biscotti all’avena che ho fatto in questi anni, ma stando a testimonianze attendibili questi meritano il podio. Quando accade questo mi sento sempre un po’ esclusa, confesso, dal non poter assaggiare ed emettere il mio giudizio. Poi mi rassereno pensando che mi sono autoesclusa e che il mio giudizio sarebbe inutile. Non è fantastico?


Non c’è Halloween senza S’more

Prima o poi riuscirò ad avere anche io un falò e un boschetto sinistro a disposizione per riscaldare i marshmallow e cioccolato e imbottirci una chilata di biscotti, ma sino ad allora mi accontento del microonde. Sagacemente (c’è del sarcasmo) ho pensato che forse potrei appiccare un piccolo fuoco sul pavimento del terrazzo la notte del 31 Ottobre. Con due o tre piante intorno potrei essere credibile, no?


La Ricetta degli S’More

La Ricetta dei Biscotti integrali all’avena

 


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Published on October 06, 2016 00:09

October 5, 2016

La Libreria di Iaia: Una mela al giorno di Keda Black


Quanto mi mancava la mia libreria virtuale. Chiacchierare con te dell’ultimo libro. Sì, in formato video sembra un’avventura divertente (qualcosina la trovi qui) ma mai come in questo modo. Lentamente ticchettando e bevendo il caffè. Sfogliando il libro per ricordare cosa volevo dirti e cosa no. Quale ricetta condividere e quella da tenere segreta per dedicarci un post e così via. Allora voglio ricominciare in questo caldissimo pomeriggio e continuare a farlo senza smettere perché ci sono pomeriggi invernali avvolta nel plaid che ricordo. Mentre ticchetto di libri e mi attorciglio di felicità per il tuo e per tutto l’entusiasmo incredibile che c’è sempre stata intorno alla Libreria di Iaia tra deliri, pasticci e anche parecchie tombolate. Chissà se quest’anno ci arriviamo a farle. L’anno scorso ho fatto tanti di quei pasticci che metà sarebbero pure bastati. Non riuscivo proprio a starci dietro e mi è dispiaciuto moltissimo ritardare o ancor peggio a volte dimenticare di una determinata spedizione.


Ho smesso di dilungarmi, sì. Una mela al giorno di Keda Black, con le fotografie di Marie Pierre Morel. Settanta golosità alle mele, edito da Guido Tommasi Editore. Per queste edizioni c’è un tale entusiasmo -giustificatissimo- che è davvero difficile contenersi senza scadere in leziose sviolinate. Solo che davvero hanno una cura e un aspetto riconoscibilissimo. Uno stile, ecco. Facciamola facile.



“Le mele si trovano così facilmente che quasi ci si dimentica che vengono dal melo, no? E siccome sono disponibili in ogni stagione non c’è quel senso di attesa come per le pesche, le albicocche o i fichi. Le si giudica più o meno aspre, succose o farinose, le si sgranocchia per non avere nulla da rimproverarsi dal punto di vista salutistico e si maschera il loro sapore, spesso scialbo, con il caramello di una tatin o sotto le briciole croccanti di un crumble. Forse bisognerebbe aspettarle di più, cercarle tenacemente, sceglierle con amore, cucinarle attentamente e sgranocchiarle senza secondi fini? Questo libro con un gesto quasi schizofrenico tenta di guidare il lettore tra le varietà che si trovano più di frequente invitandolo a smettere di comprare qualsiasi cosa ovunque! Necessario è per una questione di gusto, per la salute, per il paese rivolgersi verso i mercati locali e acquistare mele prodotte a chilometro zero e su scala ridotta. La varietà su cui cadrà la nostra scelta sarà forse sconosciuta ai più ma fidandoci del nostro palato troveremo la ricetta perfetta per valorizzarla. E nel mese di giugno probabilmente non ci saranno più mele, neanche di quelle che si conservano a lungo e allora… mangeremo ciliegie!”.


Comincia così. E chiarisce sin da subito tutto Keda. Mi è piaciuta questa introduzione schietta, non indorata e niente nonna-zia-perché cucino-grembiule sporchi. Pane al pane e vino al vino. Senza tanti giri di parole Keda centra il punto e ci spiega cosa sta andando a fare, la sua filosofia, perché decide di fare questo libro e ci invita pure a una sacrosanta riflessione (io che compro l’anguria a dicembre mi sono schiaffeggiata, sì). Ultimamente la grafica nei libri di cucina è curatissima anche dal punto di vista illustrativo. Sovente infatti capita di trovare illustrazioni di ogni genere anche se è il vintage a battere tutto. Font accattivanti, scritte incredibilmente curate e pochi colori. Il bianco e nero -la cosa mi rende felice- vince sempre. Le foto sono di una semplicità disarmante e per questo molto belle. Tavola di legno. Piatto e ricetta. Bon. Finito. C’è dello scotch e pure dei finti bloc notes con su scritte le ricette. Un po’ lo stile delle mie schede per capirci. Quello stile che va tanto e di cui i giovani direbbero “è molto tumblr”. Non so se ci ho preso con la definizione di tumblr a dirla tutta. Tento di stare al passo coi tempi ma forse dovrei smetterla e arrendermi. I toni sono quelli del marroncino e l’atmosfera è quella di una cascina in montagna. Magari sulle Dolomiti. Magari con un panorama mozzafiato fuori mentre dentro si fa una torta di mele. Insomma un sogno ad occhi aperti per una che vive in riva al mare con 40 gradi all’ombra.


Il libro è suddiviso in questo modo:



Carnet pratico
Il sidro
Le mie dieci torte di mele
Elstar
Golden Delicious
Royal Gala
Granny Smith
Jonagold
Renetta grigia del Canada
La Renetta Clochard
Regina delle Renette
Cox’s Orange Pippin
Bella di Boskoop
Gli abbinamenti con le mele

Nel carnet pratico parla dei meli e dei frutteti e di come si devono cuocere le diverse varietà. La pomologia, l’agricoltura ragionata e la carta di identità di una mela ovvero il calibro, la forma, la buccia a maturazione, il peduncolo, la polpa, la qualità e la durata di conservazione. Delle dieci torte di mele che elenca ne ho provate diverse tutte con ottimi risultati e non sono assolutamente scontate né le stesse ricette che girano e rigirano, per capirci. La tatin classica non può mancare ma c’è anche la torta di Malitourne, la meringata, alla maniera della nonna, sottile e olandese. Si passa alla torta alla sfoglie e la griglia alle mele. Potrebbero mancare le mele in crosta? No. Infatti ci sono. Da qui è un tripudio di ricette divise per tipologia della mela e allora abbiamo le frittelle ripiene di composta con le Royal Gala e il sorbetto della nonna con le Granny Smith. Gelato alle mele con la renetta grigia del Canada. Crumble salutare e torta da pic nic con mele e mandorle adoperando la Renetta Clochard e strudel di mele, dartois, crumble ai mirtilli adoperando la regina delle renette. C’è tantissimo altro ancora. Non ci sono solo dolci ma anche il sanguinaccio, la faraona farcita, la quiche, le zuppe, le insalate, la vinaigrette e i succhi detox ma ancora un’altra infornata di crostatine Linzer e sfogliatine veloci con le more. Settanta idee non troppo difficili con un effetto superbo sono quelle che ci propone. Il prezzo è altino e si aggira intorno ai 25 euro ma per edizione, foto, copertina e contenuto sono il minimo che si poteva chiedere.


Note dell’autrice tratte dal sito di Guido Tommasi Editore


Keda Black ha imparato a cucinare assaporando i piatti della nonna, ascoltando i racconti della mamma, seguendo alla lettera le indicazioni dei libri di cucina e facendo corsi di panetteria e pasticceria. Attualmente scrive libri di cucina e cura rubriche gastronomiche su diverse riviste specializzate, mettendo a disposizione di tutti le sue idee e i suoi consigli. Per Guido Tommasi Editore ha pubblicato Le basi, Tecniche da chef, Una mela al giorno, Un croissant a Parigi e Cucinare con la birra.



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Published on October 05, 2016 02:25

October 4, 2016

DIY (Do It Yourself): Vasi Decorativi per Halloween (e non solo)

kHo pubblicato la foto di questi vasi a fine estate su Instagram e inaspettatamente in tantissimi mi hanno chiesto come li avessi fatti. Onestamente era una prova. Mi ero da poco messa in testa di girare un video al giorno per il Canale Youtube. Obiettivo che straripava utopia in ogni dove allora e che adesso posso dire fosse facile realtà. A patto di dormire meno, lavorare di più e incastrare meglio ovviamente. Così ho fatto e a oggi 3 Ottobre ho tutti i video pronti e montati che verranno pubblicati in modo fiscale -perché programmati- alle ore 14 dal 1 al 31 ottobre. In realtà alcuni sono andati già in rete giusto per fare delle prove e tra questi c’è proprio il Do It Yourself di questi vasi. Il Blog come ho già spiegato è un mondo a sé, che racchiude sicuramente anche il mio Canale Youtube ma che non vuole diventare un semplice recap, ergo qui ci saranno altre ricette in formato foto come sempre, chiacchiere, deliri e in cuor mio spero ancora che noi tutti possiamo riuscire a organizzare un “Racconti intorno al Fuoco” last minute. Se mi leggi e sai di cosa parlo batti un colpo. Magari è come credere a fine estate di non riuscire a fare 30 e più video e poi ritrovarsi ad averli belli pronti. Basta solo la volontà, è proprio vero, e il potere del volere è il più forte e indistruttibile. Sempre.


I have a Dream

Ho lasciato intendere che alle 21 in modo random sul Canale ci sarà sporadicamente un video a sorpresa sempre a tema Halloween. Ti confesso che l’ho fatto non perché io abbia dei video surplus ma perché appunto in cuor mio spererei in un Racconti intorno al fuoco. Vorrei inoltre parlare di libri e fumetti, graphic novel e film (ho già cominciato a farlo qui del resto). Vorrei tante cose e pian piano le otterrò. Del resto ne ho le prove, no? La storia della volontà e del potere da ripetere come un mantra.


I vasi

Da quando li ho fatti ho già ricevuto centinaia di richieste, soprattutto in famiglia. Adorabili creature che mi chiedono questi vasi come regalo di Natale e in cuor mio mi dico che forse posso riuscire a fare questo. Non si impiega tanto, onestamente. Si tratta in fondo di stendere una base e disegnarci sopra pochi elementi che rimandano a un volto. Ne ho fatti di più elaborati ed è inutile ribadire che il risultato è sorprendente. Si possono ottenere davvero dei vasi artistici incredibili.



Il Vaso di Frida

Alcuni dei primi -non a tema Halloween- che ho voluto provare a fare sono questi. A tema Frida. Poteva venire in mente qualcosa di diverso che Frida pensando a dei fiori in testa? Sì effettivamente e così è stato ma la prima è indubbiamente lei. Fumettosa e volutamente “semplice”, questa versione dal vivo viene molto apprezzata. In pochi minuti e con materiali di facilissima reperibilità si può cominciare seriamente a pensare di organizzare un terrazzino-balcone-giardinetto personalizzato, unico e artistico. Ho tantissimo materiale visivo da montare (dormo tre ore a notte, sì) in fatto di vasi e pian pianino ti mostrerò tutto. Magari puoi cogliere giusto qualche spunto o magari possiamo trovarlo insieme. Condividere, chiacchierare e sorridere. Ecco le parole d’ordine dei miei DIY.



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Published on October 04, 2016 02:25

October 3, 2016

Di quella volta su RunLovers. L’importanza della quinoa e Tonno con i Cucunci.

a Mica su RunLovers i miei deliri sono andati in vacanza. Neanche a Ferragosto! Potevo farlo al fine di non tediare l’universo ma ormai è cosa risaputa che sotto questo tenerume pupazzettoso si nasconde un animo sinistro. A proposito di sinistro se per caso vieni tentato dalla voglia di vedere le due puntate di Rosemary’s Baby su Netflix non farlo. Vedere una delle mie storie preferite presa, scopiazzata male e montata come avrei potuto fare io con i movie (e solo il cielo sa quanto io monti male i frame) con l’aggiunta di un doppiaggio imbarazzante e una fotografia agghiacciante è stata dura da digerire. Ma dura. Dura. Dura.


Cosa c’entra Rosemary’s Baby con la Settimana della quinoa su Runlovers e la ricetta con i cucunci che ho fatto due mesi fa? Niente! Non è stupendo? Il nonsense qui vige imperituro e prepotente ed è il fuoco che alimenta ogni mia inutile idiozia.


Ogni Lunedì e Giovedì, anche se non ho aggiornato qui la sezione, ho sempre scritto ininterrottamente su  Runlovers. Uno dei tanti Lunedì ho appuntato 10 motivi per mangiare la quinoa, nonostante siano molti di più. Poteva non seguire una ricetta sfiziosa? Assolutamente no. Un piatto semplice da preparare composto fondamentalmente da ingredienti base e pochissimo condimento. Grassi zero e tanto gusto. Se ti fa piacere leggere la mia ricetta su Runlovers devi solo cliccare qui.



10 Motivi per mangiare la quinoa

Per quanto riguarda Rosemary’s Baby no. Non cliccare lì. Su play. Il tempo ben speso a questo punto sarebbe rivedere Stranger Things; che è cosa buona e giusta (sono in crisi di astinenza. Ne ho un bisogno fisico. Pure del Demogorgone. Però sto facendo la torta Stranger Things per Halloween e tanto mi basta. A fatica, ma mi basta).


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Published on October 03, 2016 08:10

What’s in my carrello?! La mia spesa (6 carrelli in uno e una parola per te)

Il primo video che vedi è l’ultimo carrello, ovvero il dodicesimo. A seguire i precedenti dall’ottavo all’undicesimo più quello “speciale Lidl Settimana Veg”, ma procedo con calma che già ti ho confuso, lo so (sono talmente confusa pure io che vedo solo carrelli). L’ultima spesa che abbiamo fatto insieme risale a qualche mese fa -esattamente qui- e giunti alla pubblicazione del dodicesimo carrello mi sono decisa a fare il sunto del sunto del sunto e ripartire con aggiornamenti puntuali, senza accumulare eccessivamente arretrati come ho fatto sinora. Ho piacere di mettere questi video anche sul Blog perché fondamentalmente mi sono resa conto che è una tipologia di video capace di generare le più disparate discussioni. Come dico in uno di questi, non credevo assolutamente che mi sarei innanzitutto divertita tanto a girarli e commentarli e non potevo immaginare l’interscambio profondo e interessante che ogni volta ne deriva. Ci sono stati carrelli in cui ho riso davvero di cuore e altri in cui mi sono commossa non poco. Fondamentalmente è disfare la spesa con te senza prepararsi -come sempre- copioni e nulla e delirare. Attaccare il microfono e svuotare queste buste. Quello che contengono poco importa. Quello che provi, senti e il perché di un milione di cose inspiegabili al contrario importa. Importa solo quello.


Sono sempre stata molto fortunata sul web incontrando creature speciali, empatiche e molto profonde. Non mi è mai capitato di confrontarmi con qualcosa di diverso da questo. Sicuramente rare volte sono stati i modi a farmi storcere il naso ma col tempo ho capito di essere eccessivamente cerimoniosa io, troppo legata alla forma io, esasperatamente perfezionista io. Sul canale ho avuto modo di incontrare donne davvero speciali che hanno capito dai miei abbassamenti di voce e urla isteriche “ciaooooooooooooooooo!!!!” tantissime di quelle sfumature anche a me nascoste. In tutti questi carrelli ci sono giorni anche disperati e difficili. Ci sono toni che celano qualcosa di molto comprensibile e l’esatto contrario. Qualunque tono sia stato però sono felice di averlo impresso. Per me e per chi con tanta pazienza mi segue. Cercando sempre di proteggermi, talvolta anche da me stessa.


Per dirvi grazie. Per dirvi che sempre grazie a voi anche fare la spesa sta diventando qualcosa di estremamente divertente. Com’era quella fase che ho scritto sul mio libro?


I mostri si combattono alla luce. Mai al buio. E la mia luce sei tu.


Carrello 12 – Simply

What’s in my carrello #8

What’s in my carrello #9

What’s in my carrello LIDL

What’s in my carrello #10

What’s in my carrello #11

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Published on October 03, 2016 02:35

October 2, 2016

24 Ore di Sole e sul Sole 24 Ore

Appunti01


Non aggiorno la mia sezione Curriculum Disastrorum da due anni e dovrei assolutamente farlo. Non mi serve per lavoro; chi mi segue sa che questo non lo è mai stato. Non mi serve per sbrodolarmi e pavoneggiarmi; chi mi segue sa che non mi interessa farlo (eddechepoi?). Come c’è scritto nella sezione sono ricordi e comunque momenti importanti. Soddisfazioni, chiacchierate, confronti, nuove amicizie e anche riconoscimenti che innegabilmente fanno bene al cuore. Anche perché ogni volta non me ne rendo mai conto del tutto. Non è dovuto, anzi. Non mi abituo, mai. Mi stupisco, sempre. E incredibilmente sempre di più. Non credevo che un video fatto -assolutamente con amore- in un momento disastroso psicologicamente potesse portare una cosa così bella. Eppure non è la prima volta che questa dinamica mi si presenta. Cosa dicevo? Non mi abituo mai, appunto. Vivo ogni cosa come fosse la prima ed è forse uno dei miei pochissimi aspetti caratteriali che non critico aspramente.


Il video in questione è quello sul Sushi. L’articolo che è uscito quello sul Sole 24 Ore Food, che se vuoi leggere puoi trovare cliccando qui. Si parla un po’ di me e di Maghetta, un po’ di sushi e un po’ di riso. Ed è successo due mesi fa. Sono in ritardo, per caso? (vado a fustigarmi). Ma se ho detto che sono tornata per sistemare un po’ di cose da qualche parte dovrò pur cominciare.


Il Video: Tutti i tipi di Sushi- Versione illustrativa

Ringrazio tantissimo la splendida Donata Marrazzo per la chiacchierata amichevole e per aver sopportato i miei deliri e commozione (perché io alla parola intervista tremo sempre un po’. Un po’ tanto).


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Published on October 02, 2016 07:16

October 1, 2016

I 12 Film Horror Cult e l’inizio della Rubrica di Halloween

Giuseppe Marino di Slowfilm, che ti consiglio caldamente di seguire anche su Facebook, è un appassionato (e preparatissimo) cinefilo, nonché Amico. Il papà di Bianca, insomma. Chi mi segue sa di Emme e Bianca, orsù. Mi ha dato l’onore di suggerirmi/ci dei titoli del mio genere preferito nonostante lui sia appassionato di pellicole decisamente diverse, più impegnative e rare (è amico del Nippotorinese, sì. La faccio breve. Ci siamo capiti no? Anche lui coreani sottotitolati in Iraniano). Gli ho chiesto questo regalo perché oggi Uno Ottobre comincia Halloween con Iaia, la rubrichetta annuale che tengo sempre in questo periodo; preludio del Natale dove ammorbo tutto l’universo web con le mie natalate per due mesi e più. Dal 1 al 31 Ottobre infatti ogni giorno ci sarà un video a tema Halloween alle ore 14 mentre a sorpresa e in modo del tutto random (leggi: se mi rimane altro tempo perché mi piacerebbe tanto) un secondo video speciale -che non tratta solo di cibo- alle ore 21 proprio come questo. Prima di continuare a vaneggiare ti lascio l’interessantissima lista di Giuseppe. Confesso che mi manca un titolo (Pasto Nudo) e che rimedierò al più presto.



Una carrellata su titoli horror o quasi, fra classiconi e qualche esemplare più nascosto o alternativo, da uno dei minori esperti del settore.

di Giuseppe Marino.


Ichi the Killer, di Takashi Miike. Visione lisergica e ultraviolenta, eccessivo fino all’ironia. La camera non distoglie mai il suo sguardo, mettendo a dura prova il nostro.


Tetsuo, di Shinya Tsukamoto. Un incubo cyberpunk con pochi soldi e tanta follia.


Beyond The Black Rainbow, di Panos Cosmatos. Una delle cose più strane degli ultimi anni, fra videoarte, inquietudini e cinefilia vintage.


Antichrist, di Lars von Trier. L’orrore più profondo, quello rivolto verso di sé.


Alien, di Ridley Scott. Un magma nero, silenzioso, indistinto che vortica attorno alla figura meravigliosa di Sigourney Weaver.


L’Armata delle Tenebre, di Sam Raimi. Fantasy horror spassosissimo, cult immediato con la faccia obliqua di Bruce Campbell.


Il Pasto Nudo. Se qualcuno può permettersi di filmare l’infilmabile, questo è David Cronenberg.


Lasciami Entrare, di Tomas Alfredson. Di horror non c’è molto, ma è il più bel film sui vampiri e la diversità.


The Addiction, di Abel Ferrara. Altri vampiri, voraci, piegati dalla fame e l’astinenza, molto prima che i succhiasangue tornassero di moda.


Shining, di Stanley Kubrick. Anche se non sei un cultore del genere, l’ignoranza non basta a non citare Shining. Un film che ha segnato la storia del cinema e non la fa più dormire tranquilla.


Il video che segue è la sintesi della sintesi della sintesi dei miei 12 Film Horror Cult, ma ti dico sin da adesso che sono in costruzione altri cinque video divisi per genere dove parlo di sei film alla volta perché elencare in quattordici minuti dodici cult e spiegare un minimo quello che rappresenta per me l’horror è stato complicato, diciamo. Soprattutto lo è stato sopportare la mia voce. Si evince sin dalle prime parole che io legga; questo perché sarebbe stato impossibile per me andare a ruota libera ed essere quello che non posso aspirare a diventare: sintetica. Il risultato -sono sincera e come sempre non in cerca di approvazione- non mi piace. A maggior ragione perché avevo chiesto a Giuseppe di partecipare a questo video per me davvero importante. Questa forma di comunicazione attraverso video e voce come ho avuto già opportunità di dire diverse volte è nuova per me. Lo era anche la comunicazione attraverso la scrittura. Sono passati dieci anni e qualcosina (ina ina) l’ho capita. Magari tra dieci anni qualcosa anche in formato video sarà cambiata. E se non dovesse accadere poco importa perché l’intenzione era quella di condividere, sognare (incubi) e stare tutti un po’ più vicini. Su un divano a guardare un film insieme.


Grazie a Giuseppe (seguilo!) e a te che siederai sul divano con noi.



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Published on October 01, 2016 11:35

Marmellata di fichi con lo zenzero, Blondies vegani e novità

Vorrei cominciare a mettere anche qui le Videoricette che posto -ormai da un po’ giornalmente- sul mio Canale Youtube.  Confesso che inizialmente non volevo farlo perché credevo stupidamente che il Blog e il Canale dovessero rimanere per certi versi slegati; non tanto per le ricette quanto per il fatto che pubblico anche altri tipi di contenuti. Poi sinceramente -in un improvviso guizzo di razionalità- mi sono detta “ma quali contenuti e contenuti?!”. L’unico contenuto che pubblico fondamentalmente è: me stessa (un contenuto inutile insomma*disse ridacchiando e sputacchiando porridge*). Dal Gennaio 2017 poi, si spera, che questo blog diventi iaiaguardo.it e basta. L’intenzione è quella di raggruppare gikitchen, maghetta streghetta e tutto il resto in unico sito che porta il mio nome e poi da lì le diramazioni che sono sempre state i pilastri portanti di tutto questo; dove il denominatore comune è sempre stato solo: trascorrere tempo tempo e sorridere insieme. Nulla di più e per sempre così -sinteticamente- sarà. Comincio or dunque nuovamente a ticchettare con la scusa di inserire le Videoricette e altre tipologie di video qui sul blog. Anche perché da oggi sarà un tripudio di Ricette dedicate a Halloween e alternare un pochino le pubblicazione credo male non faccia. Altrimenti ti faccio arrivare al 31 Ottobre che odi Halloween e me (immaginami con il broncio e la faccia disperata, ok?). I primi due video che ti propongo sono quello dei Blondies vegani più buoni del mondo e quello della Marmellata di Fichi con lo zenzero. Ne ho parlato qui dei Blondies, ma anche su RunLovers diverso tempo fa. Amo questa ricetta perché è diventata ormai una base perfetta per diverse preparazioni e che mi fa fare sempre un figurone in qualsiasi occasione. Non deludono mai.


**abbassa il volume perché non ho ancora capito che NON DEVO GRIDARE CIAOOOOOOOOOOOO***



I fichi stanno finendo diciamolo -giusto per non dire che sono finiti altrimenti la depressione arriva come una velocista dei cento metri alle Olimpiadi di Rio- ma sono arrivate le castagne e le zucche; che diciamolo è una ricca consolazione e non magra. Diverse settimane fa ho provato questa marmellata di fichi decidendo di speziarla. Mi maledico ogni giorno per non averne fatti chili, chili e chili se non addirittura tonnellate. Non solo mi piace ma stra-piace a tutti quelli che la provano e non poter regalare barattolini avendola praticamente finita tutta mi si stringe il cuore. L’anno prossimo non sbaglierò e farò razzia di fichi. Non sono un’amante delle marmellate ma alla mia veneranda età mi sono scoperta un’amante delle marmellate speziate. Poi la punta di pepe e di zenzero con i fichi è qualcosa di idilliaco.



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Published on October 01, 2016 04:41

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Iaia Guardo
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