Rachele Riccetto's Blog, page 9

October 19, 2024

IL SOLE SI SPEGNE – DAZAI OSAMU

Voto: 8/10

Edito: Atmosphere libri / Feltrinelli / Mondadori

Kazuko e sua madre vivono nella loro casa a Tokyo, nel secondo dopoguerra.
Naoji, il fratello di Kazuko, è dato per disperso nel Pacifico meridionale, e considerato ormai morto dalla sorella.
Kazuko ha quasi trent’anni, ha lasciato suo marito, ha perso un figlio e sono quasi dieci anni, ormai, che è tornata a vivere a casa di sua madre.
Dopo la fine della guerra, però, la nuova politica economica mette a dura prova le ricchezze dell’aristocrazia giapponese e così anche Kazuko e sua madre si vedono costrette ad abbandonare la casa di Tokyo, non potendo più permettersi di mantenerla, e a trasferirsi nella piccola e provinciale Izu.
Ed è così, iniziando con la decadenza esteriore di una famiglia un tempo nobile, che la vita di Kazuko incontrerà una serie di curve lungo il suo percorso, che la porterà a crescere e a diventare una donna nuova.

Pubblicato in Giappone nel 1947, quest’opera di Dazai mantiene ancora oggi tutta la sua forza e la sua malinconia.

Raccontando la storia attraverso la voce della stessa Kazuko, che sembra appuntare avvenimenti e ricordi in una specie di diario, intervallando il tutto con delle lettere, Dazai mette in piena luce tutto il suo talento nella creazione di personaggi complessi, fallaci, umani, in cerca di qualcosa di più dalla vita.

Attraverso la madre di Kazuko, Dazai ci mostra la fine di un’epoca e di una generazione aristocratica che non poteva superare indenne il conflitto mondiale dal quale il Giappone era appena uscito sconfitto, e lo fa con la delicatezza e la tristezza di un vero poeta.

Attraverso Naoji, Dazai ci racconta in parte i suoi stessi ideali e sentimenti, preannunciando in maniera terribile e tetra la propria fine.

È attraverso Kazuko, però, che Dazai mostra una vera e propria rivoluzione morale: non solo ha abbandonato il proprio marito ma, quando la situazione finanziaria della sua famiglia è cambiata e le cose si sono fatte più difficili, Kazuko ha capito di dover abbandonare la vita protetta da “bambina” che aveva vissuto fino a quel momento, si è letteralmente “rimboccata le maniche” ed ha iniziato a lavorare i campi; dopo essersi dichiarata innamorata dello scrittore Uehara ed avergli scritto tre lettere, alle quali non ha ricevuto risposta, è partita da sola per Tokyo in cerca dell’uomo dal quale aveva deciso di volere un figlio.
Kazuko, lentamente ma con determinazione, affronta tutte le difficoltà e le perdite che incontra sul proprio cammino, decide di cambiare ed inizia a maturare, abbandona le proprie ingenuità e trova una nuova chiave per poter andare avanti.
Kazuko è un personaggio di una forza incredibile, che rigetta la morale del suo tempo e si costruisce un nuovo mondo.

Con una scrittura articolata e sensibile, Dazai ci parla dell’umanità e delle sue paure, dei cambiamenti necessari alla sopravvivenza e delle certezze che costituiscono le fondamenta dello spirito umano, del declino dell’aristocrazia giapponese dopo la sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale e della perdita d’identità di una società che sta abbandonando i valori tradizionali.

Un romanzo che divenne il simbolo di un’intera generazione, con il suo messaggio di rivolta e di rinascita.

Un’opera che, ancora oggi, trasmette tutta la propria disperazione con un senso di malinconia e smarrimento.

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Il sole si spegne

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Published on October 19, 2024 00:43

October 15, 2024

SIRENE – EMILIA HART

Edito: Fazi

Voto 4/10

Nel 2019, Jess e Lucy, due sorelle che vivono in Australia, soffrono di orticaria acquagenica e sognano quasi notte la storia di due sorelle vissute due secoli prima, trasportate come prigioniere dall’Irlanda fino al Nuovo Galles del Sud.
Nel 1800, Mary ed Eliza, due gemelle irlandesi accusate di aver tentato di uccidere un uomo, vengono imbarcate insieme ad un’ottantina di donne sulla Naiad per raggiungere l’Australia.
Seguendo principalmente questi due filoni (insieme a qualche capitolo ambientato nel 1998, regalatoci dal diario di Jess), Hart ci racconta una storia di segreti e magia, intrisa d’acqua e di lacrime, di ragazze in grado di liberarsi di una pelle troppo stretta e rinascere dagli abissi più oscuri, e di rivincita.

E io la odio.

Allora, quali sono gli aspetti positivi di questo romanzo?

…ci sono delle sirene, direi che è abbastanza interessante (anche per chi ha paura del mare come me).

Ha una bella copertina, anche questo non si può negare…

Ma passiamo agli aspetti negativi!

La storia non esiste, è piatta e così banale che, pur non avendo letto la sinossi, avrei potuto prevedere ogni risvolto dopo appena 15 pagine: il naufragio della Naiad viene nominato all’incirca millesettecento volte, quindi non era così difficile prevedere l’epilogo della traversata di Mary ed Eliza; il libro si chiama “Sirene”, quindi il fatto che non si trattasse di orticaria ma di qualcosa di più magico era scontato, direi; si nomina più volte la biologia e la genetica e quindi, anche qui, la grande rivelazione del rapporto fra Jess e Lucy era così telefonata che ho passato la maggior parte del libro pensando semplicemente “possibile che Lucy sia davvero così dense? Così stupida? Vuoi un disegnino?”; ci sono degli uomini cattivi che fanno del male alle donne e che verranno puniti severamente grazie al femminismo?? Un classico, per la nostra Hart.

E a proposito di cose dense: dio mio che fatica questa lettura.
Si parla di oceano ed acqua, di magia e di forza della natura, e quindi mi aspettavo uno stile scorrevole e impetuoso, che riuscisse a sormontare tutti i problemi della trama: e invece no!
Ripetizioni su ripetizioni, le stesse cose dette e ridette e sentite e risentite e provate e riprovate centinaia di volte; un libro di quasi 400 pagine che ho portato a termine faticando fisicamente, mi sembrava di attraversare acque stagnanti e paludose, melmose, troppo sature di parole inutili (praticamente io come Artax che muore lentamente nelle Paludi della Tristezza e gli altri libri che devo ancora leggere come Atreiu che tira le redini).

Ma non penserete che sia finita qui, vero?

Eh no, perché Hart ha pensato “nel primo libro è piaciuto tanto, quindi ce lo metto di nuovo”: il femminismo. Uomini brutti e cattivi, che puzzano di sudore ed alcol, che fanno del male alle donne buone ed indifese, che vengono protette dalla magia. BASTA, SALVATEMI!
Non solo questa reiterazione della violenza che può essere risolta soltanto con altra violenza (magica, tra l’altro), ma poi questo odio e questo sentimento di rivincita attraverso la morte…Emilia, tesoro, anche meno.

Basta, ora mi fermo, credo di aver detto più o meno tutto.

Addio Emilia, non ti leggerò mai più, è stata un’esperienza spossante.

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Sirene

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Published on October 15, 2024 00:14

October 14, 2024

IL NUOVO ROMANZO DELLA MGMT EDIZIONI

Salve a tutti!

Oggi ho il piacere di presentarvi un nuovo titolo edito MGMT, pubblicato ad aprile 2024, che mi è stato gentilmente inviato dall’editore, che ringrazio moltissimo.

“Uno psicologo nei lager”, la rinomata opera di Viktor Frankl, è ora disponibile in una nuova edizione Young Adult.

Questa edizione de “L’uomo alla ricerca di senso” di Viktor Frankl include il suo racconto autobiografico integrale, approfondimenti sulla logoterapia, immagini, lettere, discorsi, una cronologia della sua vita e un glossario. Questo libro non è solo un racconto, ma un viaggio nell’animo umano, un’esplorazione della resilienza e del potere dell’autodeterminazione. Attraverso il suo sguardo acuto e la sua esperienza diretta nei campi di concentramento nazisti, Frankl ci guida in un mondo dove la lotta per la sopravvivenza si intreccia con la ricerca di un significato più profondo dell’esistenza. L’uomo alla ricerca di senso va oltre la semplice narrazione degli orrori dell’Olocausto; è una riflessione intensa su come trovare una ragione di vita anche nelle circostanze più avverse. Con uno stile che tocca il cuore e la mente, Frankl ci mostra che, anche di fronte all’inimmaginabile, l’uomo può trovare un senso, una direzione, e soprattutto, una speranza. L’opera di Frankl è un invito a riflettere sulle domande più profonde dell’esistenza. Indispensabile per chi cerca ispirazione, coraggio e una nuova prospettiva sulla vita. È una bussola per chiunque desideri trovare orientamento nelle sfide quotidiane e un inno alla capacità umana di trascendere la sofferenza attraverso la ricerca di un significato.

BIO: Viktor Emil Frankl è stato un neurologo, psichiatra e filosofo austriaco, uno fra i fondatori dell’analisi esistenziale e della logoterapia, metodo che tende a evidenziare il nucleo profondamente umano e spirituale dell’individuo[1].

Dal 1942 al 1945 fu prigioniero in quattro campi di concentramento nazzisti, tra cui Auschwitz e Dachau. Il metodo di Frankl è considerato come il terzo metodo della scuola viennese.

Sarà una delle mie letture del prossimo mese, e non vedo l’ora di leggerlo e parlarne con voi.

Presto la recensione.

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Published on October 14, 2024 01:18

October 12, 2024

LA LIBRERIA TRA DUE FIUMI – ALICE PRINA

Edito: PiEmme

Un enorme ringraziamento a PiEmme e ad Alice per avermi inviato una copia di questo libro!

A Lione c’è una piccola libreria, nata in un antico laboratorio per la lavorazione della seta ormai abbandonato.
A gestirla sono due amiche, Greta e Sophie, unite dalla passione per i libri e da un sentimento profondo. Così profondo che, quando Sophie si ammala, decide di lasciare a Greta il compito di occuparsi di sua figlia Lena.
Ma un’adolescente improvvisamente orfana e una libreria da portare avanti sono compiti difficili e pesanti da gestire, e Greta si sente schiacciata da questa nuova vita.
E così, mentre cerca un modo per entrare in contatto con la ragazzina dal cuore a pezzi che sembra odiarla più di qualunque cosa e di non crollare sotto il peso della solitudine e delle responsabilità, quasi per caso Greta si imbatte in un segreto che la sua famiglia ha fatto di tutto per tenere nascosto: quando sua nonna Erminia viveva a Parigi insieme alla madre Catena, un evento terribile le aveva spinte ad abbandonare la città e fare ritorno in Italia.
E Greta ha intenzione di scoprire la verità.

Lo ammetto: i romanzi che hanno a che fare con le librerie non mi hanno mai ispirato molta fiducia.
Mi era sempre sembrata un’autocelebrazione un po’ troppo scontata.

Ma quando Alice mi ha proposto di leggere il suo romanzo d’esordio, ho deciso subito di dire di sì, perché qualcosa nella storia sembrava chiamarmi.
Ed ho fatto davvero bene.

Con uno stile chiaro e pulito, molto moderno e incisivo, Prina ci accompagna per le strade di Lione, Parigi e Milano, in una girandola di ricordi e segreti, di lacrime e silenzi, alla ricerca di una verità da troppo tempo sepolta e di una nuova normalità da imparare ad amare.

Greta è un personaggio davvero interessante, con parecchi problemi (primo fra tutti un disturbo alimentare) e poche persone su cui poter far affidamento: abbandonata dal compagno e dalla migliore amica, un complicato rapporto con la madre e un fratello minore neo-genitore al quale non può appoggiarsi, si ritrova improvvisamente con la responsabilità di crescere un’adolescente con la quale non riesce a comunicare.
Prova in tutti i modi a stabilire una connessione con Lena, principalmente attraverso i libri che più hanno avuto importanza nella sua vita, ma un’adolescente in lutto è estremamente sensibile e volubile, difficile da gestire e da comprendere.

Attraverso questo rapporto, quello difficile fra Greta e sua madre, quello più caloroso con la zia Margherita, il matrimonio in crisi di Giorgio e la ricostruzione di un passato doloroso, Prina ci mostra varie facce del termine “famiglia”, da quella di sangue a quella scelta, da quella alla quale è difficile sfuggire a quella a cui è bello fare ritorno.

(Non mi è piaciuta molto la piccola parentesi del padre di Lena, appena accennata ma con toni così accesi che catturano l’attenzione del lettore, prima di spegnersi in un nulla di fatto.)

Prina ha mescolato bene il presente e il passato, mostrandoci il modo in cui Greta cerca di sfuggire al suo dolore e alla vita che la schiaccia rifugiandosi in una storia ancora più cupa, che coinvolge il lettore.

La scrittura è scorrevole e precisa (anche se forse con qualche ripetizione di troppo: questi occhi che si “incastrano/agganciano/incagliano/attaccano” sono immagini davvero troppo usate, e di scarso effetto).

Un libro interessante e coinvolgente, che affronta il tema della perdita in maniera toccante, studiando tutte le emozioni che un lutto può lasciarsi alle spalle: dalla rabbia al dolore, dalla solitudine alla ribellione, dall’amarezza all’accettazione.

E così, per una volta, un libro ambientato (almeno in parte) in una libreria è riuscito a convincermi: un ottimo esordio per Alice, che fra mille titoli nominati, riesce a far brillare il proprio.

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La libreria tra due fiumi

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Published on October 12, 2024 00:46

October 9, 2024

RESIDENZA PER SIGNORE SOLE – TOGAWA MASAKO

Voto: 7/10

Edito: Feltrinelli / Marsilio

A Tokyo, nel secondo dopoguerra, è stata aperta la Residenza K. per signore sole, un palazzo di centocinquanta stanze per ospitare donne nubili di tutte le età.
Le donne vivono vite tranquille e separate, passando la maggior parte del tempo chiuse nelle proprie stanze, in una spessa nebbia di solitudine che avvolge tutto l’edificio.
Un uomo, senza documenti, con indossi degli abiti da donna, resta ucciso in un incidente stradale, e le indagini della polizia puntano verso la Residenza.
Un bambino di quattro anni, George, viene rapito, e la madre non può smettere di cercarlo, finché non riceve una lettera da parte di una sua vecchia insegnante, ora inquilina della Residenza.
Qualcuno ha rubato la chiave passe-partout in grado di aprire ogni porta dell’edificio.
L’aria si fa più movimentata intorno al palazzo quando viene annunciato il suo imminente spostamento: per far spazio ad una strada, si scaveranno le fondamenta dell’edificio, che verrà quindi fatto scivolare su dei binari, cercando di non portare alcuno scompiglio nelle vite delle abitanti.

Ma queste donne nascondono molti segreti, che speravano di aver sepolto per sempre, e tutto sta per tornare a galla.

Un noir abbastanza leggero eppure interessante, questo di Togawa.

Pubblicato nel 1962, mantiene ancora quel fascino che solo le opere cariche di mistero e raccontate in modo chiaro e arguto sanno mantenere.

In un palazzo pieno di segreti, di porte chiuse e pesanti silenzi, ci muoviamo con circospezione fra donne di tutte le età, ognuna con il proprio passato e il proprio dolore.
Sbirciamo attraverso il buco della serratura e ascoltiamo con l’orecchio appoggiato contro il legno della porta, tentando di cogliere anche il più piccolo indizio.

Una storia che contiene un po’ di tutto: incidenti e rapimenti, relazioni clandestine e furti, medium e sedute spiritiche.

Per quanto Togawa sia riuscita, per la maggior parte, ad unire bene tutti i vari punti della storia, intrecciando e incrociando le vite e le vicende dei vari personaggi, forse ha fatto un utilizzo un po’ troppo esagerato delle “brillanti intuizioni” in grado di sciogliere più o meno qualunque nodo.

E per quanto il “colpo di scena” finale riesca a spiegare tutte le strade intraprese, chiarendo ogni dubbio rimasto in sospeso, ho trovato la soluzione del caso di rapimento da una parte inaspettata e quindi geniale, dall’altra troppo slegata dal resto della storia e quindi un po’ deludente.

I punti forte del romanzo sono sicuramente i modi in cui le vite dei personaggi si incastrano, anche a distanza di tempo, creando una maglia fitta di segreti, che rende l’atmosfera più tesa e misteriosa; la scrittura, molto scorrevole e precisa, che scava nella mente e nel cuore delle protagoniste, e riesce a coinvolgere il lettore dall’inizio alla fine; l’aria densa di solitudine ed isolamento che si respira ad ogni pagina, e gioca un ruolo fondamentale nella risoluzione finale, insieme al destino e al caso.

Un buon romanzo, che si legge in un paio di giorni, ma che temo dimenticherò presto.

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Residenza per signore sole

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Published on October 09, 2024 01:43

October 5, 2024

SALUTERÒ DI NUOVO IL SOLE – KHASHAYAR J. KHABUSHANI

Voto: 7/10

Edito: NN Editore

K. vive a Los Angeles con i suoi due fratelli maggiori, Justin e Shawn, e i loro genitori.
Sono una famiglia di origini iraniane, paese abbandonato dai genitori dopo il matrimonio per cercare di costruirsi un futuro migliore in America.
Mentre sua madre studia e lavora in un ospedale, suo padre si definisce “il più grande ingegnere iraniano” ma non ha un lavoro, e sperpera tutti i soldi guadagnati dalla moglie.
La situazione in casa si fa sempre più tesa, finché un giorno, senza preavviso, l’uomo fa salire i tre figli su un aereo e li porta in Iran, e quel viaggio cambierà per sempre le loro vite.

Romanzo d’esordio di Khabushani, è un’opera dalle note malinconiche e dolciastre del chai, taglienti e amare come gli aspetti più spigolosi della vita.

Molto interessanti i rapporti che l’autore riesce a creare fra i vari personaggi, queste piccole bolle che coesistono all’interno della storia: il rapporto tra K e i suoi fratelli, fra K e la madre, fra K e il padre, fra K e Johnny.
Ogni volta che lo sguardo del protagonista si sposta e si posa su una persona diversa, riusciamo a percepire i cambiamenti di umore e sentimenti all’interno della sua mente e del suo corpo.

Meno interessante, purtroppo, è la lista di eventi relativamente scollegati che va a comporre il corpo del romanzo.
Senza un vero ritmo e senza una vera direzione, la storia avanza a piccoli passi, tanti saltelli che servono per raggiungere dei momenti specifici, delle determinate situazioni da cui ricavare determinati ragionamenti e imparare determinate lezioni.

Succedono tante cose, davvero tante cose negative (violenza domestica, abusi sessuali, pestaggi, bullismo, attacchi terroristici, razzismo, sessismo) e tante cose positive (cameratismo tra fratelli, crescita personale e accettazione di sé, scoperta e apprezzamento delle proprie radici, innamoramenti, viaggi all’inseguimenti di grandi sogni), ma molte cose vengono nominate e poi quasi completamente dimenticate, creando un vortice di frammenti poco definiti e mai troppo coinvolgenti.

La scrittura di Khabushani è buona ma non eccezionale, è al suo esordio e si sente, e mescolando alcuni momenti raccontati con toni più delicati e toccanti ad altri più crudi e mordenti, finisce per creare uno stile un po’ altalenante e poco costante, dove le due parti entrano troppo in contrasto fra loro e non risultano abbastanza incisive.
Con uno stile troppo americano, finisce per appiattire il testo e non riesce a mettere in risalto le differenze culturali tanto importanti nella storia.

Un romanzo che avrebbe potuto essere molto di più, che affronta temi come il rapporto fra fratelli o padri e figli, lo scontro fra generazioni diverse e il diverso modo di sognare, uomini in lotta contro i propri desideri e uomini che decidono di inseguire le proprie aspirazioni, ma purtroppo non riesce a creare una rete che possa collegare in maniera coesa e convincente tutti i punti.

Una buona scrittura dal retrogusto acerbo, che saprà sicuramente fare di meglio.

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Saluterò di nuovo il sole

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Published on October 05, 2024 00:51

October 1, 2024

THE SUN EATER 1. EMPIRE OF SILENCE – CHRISTOPHER RUOCCHIO

Voto: 8/10

Edito: DAW Books/ Fanucci

Hadrian Marlowe, sterminatore e distruttore, assassino ed eroe, ora detenuto in una cella, ha deciso di raccontare tutta la propria storia: fuggito dal suo pianeta natale per sfuggire al destino che il padre aveva scelto per lui (obbligato a diventare inquisitore per la Cappellania quando sogna di fare lo studioso), si ritrova letteralmente abbandonato su un pianeta sconosciuto, Emesh, a vivere nei bassifondi della città di Borosevo, e dovrà imparare in fretta a cavarsela da solo.
Per sopravvivere deciderà di diventare un mirmidone del Colosso e combattere per soldi, e questo lo porterà fino alla Corte del Conte di Emesh come precettore e traduttore, e in contatto con la razza xenomorfa arcinemica dell’umanità: i Cielcin.

Il sottotitolo perfetto per questo romanzo: Much Ado About Nothing!
No, va bene, non proprio “nothing”…epperò!

Allora, partiamo dagli aspetti positivi del romanzo:

1) è fantascienza, ed io amo la fantascienza, la adoro! Perfetto, ottimo, 10 punti a favore!

2) worldbuilding interessante, molto ampio, che non vediamo subito nella sua interezza ma di cui possiamo percepire la vastità;

3) buono stile ricercato, che coinvolge il lettore, ricco ed immersivo, denso ed intenso, molto introspettivo e profondo;

4) i Cielcin, questa razza aliena vagamente umanoide tutta da scoprire (e i misteriosi templi costruiti da “La Quiete”);

5) all’inizio la storia ci viene introdotta da un Hadrian ormai avanti con gli anni, che ci racconta con tono quasi ironico e un po’ scanzonato come è iniziata la sua vita, e riesce subito a catturare l’attenzione di chi legge.

E gli aspetti negativi?

1) è fantascienza poco fantascientifica, nominiamo qualche viaggio intergalattico qui e qualche arma là, ma la maggior parte dei combattimenti sono con spade e coltelli, e incontriamo qualche ologramma, ma niente di eccezionale;

2) worldbuilding rubato a mani piene da tutto quello che Ruocchio si è trovato a portata di naso (se Herbert fosse ancora in vita gli avrebbe fatto causa, e io lo avrei appoggiato di gusto);

3) lo stile è molto pomposo e troppo carico di descrizioni, che rallentano dialoghi e azioni;

4) Hadrian è una piattola: il classico ragazzino ricco che vuole sfuggire alla prigione della propria ricchezza e si crede moralmente superiore a tutti gli altri, e si lamenta costantemente per qualunque cosa, e sfrutta ogni occasione possibile (e quando l’occasione non c’è ce la inventiamo appositamente) per fare sfoggio delle proprie conoscenze;

5) purtroppo il tono sarcastico del vecchio Hadrian viene rimpiazzato presto da quello lagnoso del giovane Hadrian;

6) Ruocchio è APPENA APPENA ossessionato dall’altezza dei suoi personaggi, con un particolare disgusto per quelli bassi e deformi che sono, guarda caso, delle m*rde.

Non posso assolutamente definirla una brutta lettura, e molto probabilmente continuerò la serie, però diciamo anche che si tratta palesemente di un esordio e di un primo capitolo di serie, perché la maggior parte del libro è composta da spiegazioni e introduzioni e ragionamenti (di Hadrian, non richiesti), con poca azione e poco cuore…e per questo, Much Ado About Nothing!

Forse con 200 pagine in meno si sarebbe rivelata una lettura più efficace e mordente, ma ormai è passata!

Se avete voglia di iniziare una lunga serie (un po’ lentina) per andare a caccia di alieni e vagare per lo sconfinato spazio dell’universo, questo è il primo passo adatto a voi!

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Empire of silence (eng)

L’impero del silenzio (ita)

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Published on October 01, 2024 02:09

September 28, 2024

SOCIOPATICI IN CERCA D’AFFETTO – MICHELE MELLARA

Edito: Bollati Boringhieri

Ringrazio infinitamente Michele per avermi inviato una copia del suo libro!

Una raccolta di racconti, o meglio di ritratti, davvero particolare, questa di Mellara.

Suddividendo la sua opera in quattro macro-categorie, ci spinge ad osservare la realtà attraverso una molteplicità di punti di vista diversi: in “Coloro che amano” seguiamo le avventure e le disavventure di personaggi dediti all’amore e all’innamoramento, che bruciano di passione per qualcuno (o qualcosa), che risplendono nella loro unicità e finiscono, a volte, per precipitare nei propri desideri;
in “Tra le orecchie” possiamo ascoltare il monologo interiore di un ossessivo compulsivo, di un sociopatico in cerca di affetto e di un po’ di serenità, e anche di una donna, perché no (che non guasterebbe), che si sviluppa come un dialogo con qualcuno che non riusciamo a vedere, ma di cui possiamo percepire l’ingombrante presenza;
in “Ritratti in bilico”, una galleria di voci e volti e sguardi sfila di fronte ai nostri occhi, accomunati fra di loro dalle loro personalissime peculiarità, come l’uomo che ama commentare ad alta voce gli articoli di giornale, o il tifoso di calcio e il karateka a confronto, l’aspirante scrittore e l’editore in crisi, e tanti altri piccoli ritratti dai colori vividi e particolari;
e infine, l’ultimo gruppo, forse il mio preferito, “Paesaggi sghembi”, dove sono le voci di oggetti inanimati ed animali ad accompagnarci in strani viaggi immobili, dove aspettiamo la pioggia con i rami protesi o che scenda la notte per poterci illuminare, mentre il mondo umano ci sfila di fianco, quasi senza importanza.

Una raccolta davvero particolare, di racconti brevi e brevissimi, che sembrano essere completamente scollegati fra loro, e invece ogni tanto, nascosto fra due righe o dietro una virgola, un piccolo dettaglio riunisce due storie all’apparenza separate.

Come una collana di perle estremamente luminose e lucide, chiare e brillanti, Mellara ci racconta una serie di vite comuni e particolarissime, ognuna con una voce propria che spicca e si separa dalle altre.

La maggior parte dei racconti sono accomunati dal tono ironico della voce narrante, ma ci sono anche dolcezza e dolore, amarezza e amore.

Mellara è documentarista, regista e sceneggiatore, e questo si percepisce con forza dalla sua prima opera narrativa, un po’ per questo occhio attento ai dettagli di ogni piccola storia raccontata, un po’ per il modo in cui ogni racconto sembra quasi un siparietto, una piccola scena a forte impatto visivo, che vediamo scorrere con chiarezza dietro le palpebre mentre le parole scorrono sulla pagina.

Una buona raccolta, che si fa notare per la sua originalità, e che riesce a conquistare il lettore.

Se non siete ancora sicuri che possa fare per voi, trovate una copia e leggete il primo e brevissimo racconto (“Amava nascondersi”): lasciatevi conquistare dalla sua genialità!

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Sociopatici in cerca d’affetto

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Published on September 28, 2024 01:31

September 24, 2024

HO IL DIRITTO DI DISTRUGGERMI – KIM YOUNG-HA

Voto: 7/10

Edito: Metropoli d’Asia

Questa è la breve storia di due fratelli, C e K, di due donne legate a loro, Giuditta (Seyŏn) e Mimi, e di come le loro vite si sono intrecciate con quella del narratore.
Un uomo senza volto e senza nome, che si aggira per il mondo in cerca di clienti per il suo particolare lavoro: aiutare le persone ad uccidersi.
La voce narrante appartiene ad un uomo che si muove nell’ombra, che studia il mondo che lo circonda e le persone che incontra, finché non trova negli altri qualcosa di particolare, una pulsione, un desiderio, una spinta (seppur nascosta) all’autodistruzione, che lui può incanalare e far emergere fino a raggiungere il risultato finale.

Un breve romanzo davvero molto particolare, questo di Kim Young-Ha, pubblicato ad appena 27 anni come opera prima.

Descritto spesso come “estremamente grafico, sconvolgente, spiacevole e pornografico”, si è rivelato un libro molto più tenue del previsto.
Basandomi su altri libri di altri autori coreani, giapponesi, cinesi e thailandesi che ho letto nel passato, direi che gli aspetti più “grafici” sono molto comuni nella letteratura orientale, quindi non capisco davvero perché questo libro possa aver sconvolto tanti lettori.
Sì, certo, ci sono alcune immagini più crude o intense del normale, ma niente di eccezionale, davvero.

La parte che più colpisce del romanzo, onestamente, (oltre al titolo) è il filo dei pensieri del narratore.

Definito “killer” (termine non prettamente corretto, secondo me), il narratore è una figura davvero interessante, un uomo che vuole racchiudere in un libro tutte le storie dei suoi clienti, per far conoscere al mondo la propria opera.
Un uomo che spesso osserva le donne che gli stanno intorno in maniera superficiale, quasi come degli oggetti sessuali, e al tempo stesso riesce a scavare dentro di loro ed a far emergere quel particolare bisogno nascosto, quella brama inconscia e dormiente, che si cela in fondo all’anima di alcune persone, quel desiderio morboso imprigionato che necessita di essere rilasciato.

Il narratore, riflettendo sui clienti passati e quelli futuri, si ritrova spesso a riflettere sull’arte e le sue espressioni, in una serie di pensieri a tratti pretenziosi, che però riescono a trasmettere bene al lettore l’immagine di questo personaggio così particolare, così accattivante.

Lo stile dell’autore è abbastanza scorrevole, con la bellezza di alcune frasi che risalta con forza fra le pagine più crude, ma i dialoghi sono perlopiù macchinosi e poco realistici, fini a sé stessi per la divulgazione di ideali artistici e filosofici.

Sesso e morte sono strettamente connessi, in una maniera che risulta quasi scontata, togliendo molta forza al testo.

Anche i personaggi sono fermi, non si sviluppano, ognuno ha le proprie idee che ci vengono mostrate in maniera piatta, come un quadro, e nessuno ha la possibilità di crescere.

In generale è stata una lettura interessante, principalmente per l’idea di base davvero intrigante e il suo potenziale, che però non è stato sviluppato al massimo.

Sicuramente è stato un buon inizio per l’autore, e cercherò di recuperare altre sue opere.

Se siete interessati, potete acquistare il libro direttamente al link qui sotto:

Ho il diritto di distruggermi

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Published on September 24, 2024 02:08

September 23, 2024

IL PRIMO ROMANZO DI MICHELE GRECO

Salve a tutti!

Oggi ho il piacere di presentarvi il primo romanzo di Michele Greco, che ringrazio enormemente per la copia, pubblicato da Scalpendi editore a novembre del 2022 e proposto al Premio Strega 2023.

Il volume raccoglie la testimonianza vivida dei giorni e delle emozioni vissute dall’autore durante la lunga degenza del figlio in ospedale e la contestuale malattia del padre.
Scritto in prima persona, mette in luce come ogni legame porti con sé dei rischi e che amare significhi anche confrontarsi con una possibile perdita.
Matteo, il secondogenito di Michele, a pochi giorni dalla nascita, è colpito da un’emorragia cerebrale e viene ricoverato d’urgenza.
In quei giorni Michele si trova a condividere con la moglie una riflessione sul tempo e le cure da dedicare a Matteo, e sull’accudimento di Giovanni, il figlio maggiore di sette anni.
Ma c’è anche altro da gestire: l’angoscia per un’ipotetica disabilità futura che potrebbe scaturire dalla malattia e l’aggravarsi delle condizioni del padre.

BIO: Michele Greco (Palermo 1968), dopo la laurea in Economia, si trasferisce a Roma, dove lavora presso un’istituzione pubblica.

“In buone mani” è il suo primo romanzo.

Non vedo l’ora di leggere questa storia e di parlarne con voi.

Presto la recensione!

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Published on September 23, 2024 01:43