Iaia Guardo's Blog, page 97
November 5, 2015
Insalata di Spinacino, Gamberoni, Avocado con semi di lino dorati e Spaghetti di Quinoa al Pistacchio
Sono Spaghetti di quinoa della Quinua Real composti da farina di riso al 75% e farina di quinoa Real al 25%. Non credo di averne mai parlato nella Rubrica “Cosa c’è nel mio carrello”. Dovrei rimediare al più presto. Si tratta davvero di un ottimo prodotto e mi piace moltissimo. Si presta a vari utilizzi, come si può intuire senza che io perda tempo a chiacchierarci e vengon fuori dei primi leggeri e gustosissimi. La quinoa, facile da digerire e fonte naturale di ferro e proteine, contiene una gran bella quantità di fosforo e non in ultimo è un prodotto che essendo composto da riso e quinoa non contiene glutine (maledetto!).
InsalataSpinacino fresco, Salmone scottato con miele e salsa di soia, Salmone al vapore con un piccolo massaggino di wasabi, sesamo tostato, avocado, semi di canapa, patate viola bollite, pezzetti di limone, semi di lino, succo di limone. Servita con salsa di soia aggiuntiva.
Spaghetti di quinoa con pesto di pistacchio di BrontePer il pesto di pistacchio utilizzo generalmente 250 grammi di pistacchi sgusciati, 20 grammi di parmigiano reggiano grattugiato, 100 ml di olio extra vergine d’oliva e 90 di acqua. Qualche foglia di basilico e scorza di un limone grattugiato biologico non trattato. Lavoro tutto insieme dopo aver ridotto i pistacchi in polvere e mi regolo adocchio come è giusto che sia (assaggiando se non c’è il formaggio o recuperando cavie se ne trovo).
Un’insalata ricchissima da preparare che già da sola è davvero classificabile come pasto completo, ma se si vuole abbinare anche un primo o un accompagnamento simile composto da carboidrati ecco che arriva in aiuto lo spaghettino di quinoa. Si prepara tutto molto velocemente, nonostante appaia come qualcosa di sofisticato e ricercato. Basta della salsa di soia a chiudere tutto o del semplicissimo succo di limone, che sull’avocado e sulla tipologia di pesce si sposa benissimo. Si può pensare pure di allungare tutto con una salsetta delicata composta di yogurt bianco non zuccherato. Per la versione con la carne basta provare con il pollo. Pollo saltato sempre con salsa di soia o perché no con wasabi e tè verde (qui una videoricetta che potrebbe tornarti utile, spero).
November 4, 2015
La Libreria di Iaia: Facciamola facile di Gordon Ramsay
Qui ci sono tutti i libri su cui ho ticchettato sinora e cominciano a farsi tanti, diciamo. Tanto da non capire più quelli di cui ho parlato o meno. Prima di tutto mi scuso pubblicamente per non aver seguito le ultime tombolate. Credo che solo Cri e Nicol mi possano dire il punto della situazione (perché sono il bastone della mia vecchiaia) perché francamente ho raggiunto dei livelli di svampitaggine e confusione fuori dal comune. Mi scuso ripeto per la mancata spedizione del libro-tombolata. Provvederò il più velocemente possibile una volta capito chi come dove e quando. E soprattutto perché mi continui a rivolgere parola. Partiamo quindi subito con un altro frenetico ticchettio. Oggi per far felice la sua fidanzata Cri parlerò di lui: Gordon Ramsay. Perché Cri è fidanzata con Gordon e io con Luther. Tutto torna, giusto? Bene. Proseguiamo.
Credevo di aver pubblicato molti più articoli riguardanti i libri di Gordon Ramsay (ironman. E’ un pure un iroman!) e invece solo questi miseri due (posso avere un bel ceffone in faccia a turno da ognuno di voi? Grazie. Alla tua destra trovi il numero).
Un sano appetito
Il Pranzo della Domenica
Di Gordon ho tutti i libri. Non solo perché è fidanzato con Cristiana, sia chiaro. Certo quello aggiunge un quid ma è un bravo cuoco, su (ok la smetto). Lo adoro dai tempi di Hell’s Kitchen quando il terribile arrivo di Cracco più di una decina d’anni dopo non era neanche nella mente del più perverso autore televisivo. Quando i programmi di cucina non erano trenta milioni a tutti le ore su tutti i canali. Quando vedevo il Club delle cuoche con la mia amata Luisanna Messeri e solo Alice Tv e il Gambero Rosso dedicavano accaventiquattroscrittocosì ricette su ricette. Quando tutto questo divismo cuocoso era riservato solo a Gordon, Marco Pierre White e pochissimi altri. Non a gente che si spetascia anguille sulla labbra con fare sensuale (leggi: da voltastomaco) e addenta bistecche con l’olio grondante sulla barba. Si è capito che non nutro particolari simpatie per l’unto e bisunto? Bene. Fosse solo perché non concepisco questo food porn esasperato. Un urlo e un atteggiamento da maschione in cucina lo accetto. Pure un lancio di piatti alla Gordon (che ha aperto le danze a tutti gli altri), ma sono pur sempre fan del galateo e del tovagliolo ricamato. Vedere olio che cola, allusioni da terza elementare e volgarità (perché quelle sono) assortite: no grazie. E ora puoi odiarmi con moderazione, o tu innamorata dell’unto.
Oggi però parliamo del nostro biondino preferito. Mio cognato, insomma. Il libro è edito da Guido Tommasi Editore (partono gli applausi a scena aperta) e ha un prezzo di 29.90. In copertina recitano questo:
“Gordon Ramsay è famoso per i suoi piatti creativi di alto livello, per questo i suoi ristoranti sono diventati un punto di riferimento per chi ama la buona cucina e i suoi libri di cucina hanno scalato le classifiche di tutto il mondo, diventando rapidamente dei best-seller. Eppure, una volta spogliato di tutta l’attenzione mediatica che si è guadagnato con le sue trasmissioni teelevisive, è prima di tutto un uomo che ama la cucina semplice e familiare. Nelle ricette che propone in questo libro non rinuncia ad accostamenti studiati e a una presentazione elegante, ma la preparazione è semplice e davvero alla portata di tutti: i suoi piatti vi conquisteranno e potrete affermare, senza paura di essere smentiti, che a casa vostra si mangia come in quella di uno chef a tre stelle”.
Questo “genere” di libro è stato fatto da chiunque. E in “chiunque” è incluso il grande Adrià (segue inchino e genuflessione). Di fatto è tutto riassunto in copertina. Un libro con ricette semplici e quel quid in più che ti fa sentire uno chef a tre stelle in incognito. Le fotografie non sono particolarmente indimenticabili e Jill Mead mi perdonerà per questa piccolissima critica. Sono fotografie di cibo e basta. Forse la carta non gli rende giustizia d’accordo e non sono neanche “posate” ma la sfogliata di zucca gialla è come se fosse scattata da mia nonna senza luce molto velocemente con una compatta in offerta nel cesto natalizio (ok la smetto). Tutto il resto però lo trovo bello e basta. Le foto di Gordon in cucina e i volti che lo circondano. Non sono fotografie patinate ma non è questo il punto. Sono un po’, uhm. Impersonali, diciamo.
Nell’introduzione Gordon dice che continua a entusiasmarsi alla cucina e agli stimoli come quando ha aperto il primo ristorante nel 1993. Dichiara di non amare le forzature del cibo di tendenza e se deve scegliere tra un tortino di pesce casalingo e una millefoglie ricoperta da una salsa non meglio identificata non ha dubbi: tortino.
Il libro è così diviso:
Colazione e brunch
Fast food di classe
Famiglia e Amici
Grigliate estive
Solo per bimbi
Finger food e drink
Con stile
Cena a due
Cucinare per un reggimento
La mia dispensa e i miei attrezzi
Duecentocinquanta pagine di bontà. La sezione colazione e brunch comprende Kedgeree di salmone, uova strapazzate sublimi, tortino di verze e patate, English breakfast, bagel tostato, pane speziato, composta di ciliegie e frappè di banane e frutto della passione. E non è che sia una sezione che mi faccia impazzire, ma il tortino di verze e patate alletta non poco la mia fantasia tanto quanto il bagel tostato. Per quanto riguarda il fast food di classe troviamo la vellutata di broccoli (con le mandorle o le noci che è il mio abbinamento preferito in assoluto), capesante scottate e lattuga, sandwich di pancetta croccante, tortilla con pollo e avocado, sardine fresche alla griglia con patate novelle, omelette aperta con salmone affumicato e crème fraîche e altro come spaghetti con astice in sugo cremoso di pomodoro e anguille affumicate in insalata con pancetta e patate saltate. Per famiglia e amici la domenica (ci ha fatto pure un libro) è sacra e uno dei suoi piatti preferiti rimane l’arrosto da servire insieme al tortino di pesce. Per i bimbi Gordon invece prepara spesso il pollo in casseruola o il manzo brasato. Poi dolci che non possono mancare e in assoluto il budino al vapore e il trifle. Fagiano arrosto con cavoli mantecati e bacon, Pollo in casseruola con gnocchi al coriandolo, Sella d’agnello con ripieno di spinaci, Pancetta arrosto e torta cremosa di spinaci (un tripudio di carne, sia chiaro). C’è moltissima carne in questo libro. Anche pesce ma pare che il buon Gordon la pancetta, il prosciutto e qualche costoletta ce l’abbia infilata pure nel trifle. Una delle ricette che voglio rifare è quella di pagina 108 ovvero la torta al limone caramellata, che aveva riscosso diverso tempo fa un successo incredibile seppur con qualche modifica delle mie (leggi: modifiche sceme).
Per i bimbi Ramsay propone pizza pomodoro e mozzarella, pesciolini di salmone, toast al formaggio, pasta con pancetta, patatine al forno, mini hamburger di Meg, spiedini di frutta e ghiaccioli con yogurt e frutta. Insomma non è che ci sia tutto questo gran tripudio di fantasia ma le basi che bene o male si trovano ovunque. Ma è Gordon che lo scrive e quindi taccio sostenendo: Sììììììììì fantastico!! E va detto che comunque si tratta di cucina casalinga, mica di giochi pirotecnici e trovate visive geniali. Devo assolutamente provare le barrette di frutta e miele ai cereali con fiocchi di avena e zucchero di canna grezzo in abbinamento alla frutta tropicale.
Insomma tra vellutate di rape, Carpaccio di manzo con rucola e parmigiano reggiano, Cosce di pollo in pancetta e solo un chutney visto e rivisto, Ramsay fa il riassunto di tutte le puntate precedenti, ovvero tutte le ricette “basi” per stupire con poco ma con gusto. Un libro che piacerà sicuramente a chi non è avvezzo moltissimo ai libri di cucina e non sta cercando particolari colpi di scena o fantasia estrema. Un libro che ti ritrovi tra le mani spesso e che diventa fido compagno perché gli ingredienti li hai in dispensa per ben più del settanta per cento dei casi.
Un libro che, se contestualizzato a questa tipologia, è assolutamente da non perdere.
November 3, 2015
Baba Ghanoush – Purè di Melanzane e altre Ricette greche
Conosciuto sotto vari nomi, anche come moutabal o in Grecia come melitzanosalata. In Turchia è il patlican ezmesi. Il baba ghanoush non manca mai nei pasti arabi e può diventare un antipasto. Viene spesso servito con lo tzatziki ed è buonissimo proprio per via di questo incredibile accostamento: melanzane e yogurt (che io, nel caso interessasse a qualcuno, apprezzo tantissimo. Con lo yogurt di soia, ammetto, perde un bel po’ ma il sapore ce l’ho ben impresso). Gli adorabili greci, che amo tanto quanto la loro cultura gastronomica vicinissima a quella siciliana per ovvie ragioni, ci danno giù pesante con l’aglio (e la mia nonna calabra annuisce soddisfatta con l’acquolina in bocca. Nonna Angela del peperoncino e dell’aglio ha fatto filosofia pura) quindi anche meno della quantità indicata andrà bene. Giusto per non farsi rimproverare da amici, parenti e vampiri. Ma suppongo che quest’ultimi dalle case dove si prepara il baba ghanoush si tengano ben lontani.
Per 4 persone circa:
2 melanzane grandi private della calotta
2-3 spicchi di aglio
il succo di un limone
qualche cucchiaio di tahina
1/2 cucchiaino di peperoncino affumicato in polvere
2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
sale e pepe bianco macinati freschiMetti la melanzana nel forno. Io l’avvolgo con la carta stagnola e la polpa diventa morbidissima. Infilza gli spicchi d’aglio in uno stecchino da stuzzicadenti e falli grigliare leggermente in forno. Taglia la melanzana a pezzi e lasciala scolare in modo che elimini tutta l’acqua in eccesso. Sbuccia e trita bene l’aglio. Dopo 30 minuti trasferisci le melanzane (senza buccia) in una ciotola e incorpora la tahina, un cucchiaio di olio e l’aglio. Con l’aiuto di una forchetta amalgama bene tutto schiacciando fino a ottenere una crema. Aggiungi infine il succo di limone, sale e pepe. Gira per bene. Aggiungi il peperoncino e gira per bene di nuovo. Ottima con la pita e verdure crude.
Amo le melanzane. In qualsiasi modo. Con la menta. Con lo yogurt. Al vapore. Fritte (immaginami con la bava alla bocca). Avvolte nella stagnola e cotte in forno. Cotte al micro. Cotte nel camino (mamma accendilo subito!). Cotte nel forno a pietra! (Architetto perché non abbiamo messo un forno a pietra qui? Mamma accendi il forno a pietra! Sì, mamma ha tutto. Si è capito?). Con la salsa. Con il tofu (ricordi la norma vegani? Sono il disonore della mia terra). Bollita. Io ho bollito pure la melanzana, che è quanto di più stupido si possa fare per certi versi ma. Ma in qualsiasi modo, fosse per me, mangerei solo melanzana (le mie perversioni? Broccoli, melanzane e cavolfiori. L’idillio? Non digerisco bene nessuno dei tre macchiseneimportamuoiofelice).
Questa salsetta è buonissima. Il mio unico dilemma è stata la presenza di aglio e peperoncino (Mamma tappa gli occhi alla nonna!) che proprio non riesco a mangiare. La mia versione è con limone e menta soltanto da brava psicopatica ma giuro è buona anche così. Segnalo pure la ricetta della pita che si sposa benissimo, ma diciamocelo questa è buona pure a cucchiaiate e spatolate senza ritegno.
Altre Ricette Greche fatte finora?
κουραμπιέδες
Hummus e pita
Pita per souvlaki
Tsoureki me soolata ke amigdala
Vefa e la cucina greca
November 2, 2015
5 Alimenti autunnali che fanno bene alla salute
Uscito il nuovo articolo su RunLovers, sì. Oggi sproloquio si zucca, cavolo, uva, castagna e arancia. Cinque mondi di benessere che non possono assolutamente mancare nella nostra spesa per prevenire malanni di stagione ma non solo. Se ti fa piacere leggermi trovi l’articolo qui.
E ringrazio tantissimo il mio amico Salvo per avermi portato queste splendide castagne appena raccolte.
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Alcuni dei miei deliri su Runlovers?
Il Pollo Magico (un po’ di me e la mia storia con la corsa)
La scarpetta di Iaia (l’introduzione e il perché)
Cocktail di Gamberoni con salsa al limone e zenzero (il Benvenuto ufficiale)
5 Ricette di Barrette Energetiche fai da te
3 Minutes Sandwich! Un Panino delizioso in 3 minuti: Hamburger in salsa worcester
Hamburger Vegetariano con Ceci e Lenticchie
Insalata di Tofu, Agrumi con dressing di Senape e Agave
Barrette (senza glutine) di riso (o altri cereali) e cioccolato
La Torta nella Tazza dentro il Microonde
La Colazione Perfetta per i Runner
Panino con Hamburger di Tacchino e Verdure Croccanti
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L’Acqua Aromatizzata
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Gazpacho di pomodoro, fragole e menta con bruschetta
I Runner scelgono il gelato artigianale
Una ciambella facile e veloce
Il Miglior Buongiorno (tutte le mie colazioni su Instagram RunLovers)
Non semplici Ghiaccioli Fatti in casa
RunLoverella-Crema di cioccolato e nocciole
Il Panino Parmigiana
Drink, Soft Drink e tutte le Bibite e Bevande
Cous Cous con avocado e pomodoro (Il Pranzo di Ferragosto)
L’Avocado: benefici, proprietà e ricette
La RunLovers Cheesecake (banane, yogurt greco e mandorle)
L’Importanza della Frutta Secca
Il Pollo in mille modi
Biscotti con Avena e Anacardi senza burro e zucchero
Il Dramma: Lo zucchero Raffinato
La Tartare della salute (spada, salmone, mango, agrumi)
Meglio le proteine vegetali o animali?
Gli Gnocchi equilibrati
Il Runner al Supermercato. L’inizio
Torta con Corn Flakes, panna e frutta
I semi
Rigatoni con avocado e canapa. Un primo equilibrato
A fare subito la spesa con me!
Dimagrisci correndo con la matematica della salute
Il Sushi fa bene ed è sano e leggero
I dieci comandamenti della dieta sana
Il Panino di zucca con l’hamburger di tacchino
RunLovers Pizza con Noci e mela
I Dieci Comandamenti della Sacra Colazione
Zombie Runner
Le foglie d’Autunno, i biscotti, la marmellata di zia Luci e New York
Le foglie sono poetiche. Volano sfuggenti e si fermano per attimi. Come in uno slow motion. Si nascondono tra i capelli. Si bagnano e muoiono tra pozzanghere per riemergere mai sconfitte. Victor Hugo diceva “Non posso guardare la foglia di un albero senza sentirmi schiacciato dall’universo” riassumendo profondità d’animo e poesia ineguagliabile. Forte come la natura stessa porta con sé la foglia è messaggera di tempo, stagione ed eternità. Sogno un viale alberato. Di quelli in cui ci cammini per perderti andando sempre dritto senza vie d’uscita per via degli alberi stretti. Sogno poesia, passeggiate e tramonti. Corse e arresti improvvisi. Sogno New York con papà. Dopo la maratona di ieri. E quello che verrà.
Ingredienti per 8-10 persone circa
1 limone non trattato
250 grammi di zucchero
200 grammi di burro
1 uovo
2 tuorli
400 grammi di farinaPreleva la scorza di limone lavato e asciugato con un pelapatate. Frulla con lo zucchero la scorza. Aggiungi il burro tagliato a pezzi, l’uovo e i tuorli fin quando ottieni un composto granuloso. Unisci la farina setacciata e un pizzico di sale fin quando il composto inizia a staccarsi dalle pareti. Infine aggiungi il succo filtrato di limone versandolo a filo. Forma una palla con l’impasto e avvolgila nella pellicola. Lascia riposare almeno 30 minuti in frigo. Tira la pasta e ricava i biscotti. Cuoci a 180 per 15 minuti circa (dipende dalla grandezza e spessore) e lascia raffreddare.
La zia Luci mi pensa sempre. Allieva i miei dolori. Prepara marmellate e poi me le regala. Compra piantine e me le porta con i suoi occhi che sanno di cielo e mare. Mi dice che non ha messo lo zucchero bianco perché è delicata come una foglia e una poesia. Perché sa che il dolore non passa e che mi sono rassegnata a capire non passerà mai.
November 1, 2015
I sempiEterni Muffin al Cioccolato e Cipo Giolangia
L’ennesima Ricetta di Muffin al Cioccolato? Niente affatto. Un appunto visivo e un messaggio in codice.
Cipo Giolangia, infatti, è un nome in codice che non rivelerò mai, o forse sì ma non adesso. Quello che più conta ora è che questo codice esista per me e per due pezzettini del mio cuore che mi leggono e seguono a distanza e a cui va il mio amore. Ogni volta che una ricetta sarà pensata e fatta per loro verrà fuori un adorabile esserino appositamente creato per l’occasione: Cipo Giolangia (che vedrai presto perché Sto ancora lavorando alla realizzazione. Non mi soddisfa, mai); inoltre diventerà proprio una rubrica. Tenterà di risollevare le sorti di Kodomoland. Ricordi Kodomoland la mia rubrica -purtroppo abbandonata- dedicata ai più piccini alla quale mi dedicavo con tanta passione e dedizione? Ecco. Credo sia giunta l’ora di ricominciare seriamente. Diciamo che mi mancava l’ispirazione. Adesso ne ho a ben donde.
Cipo Giolangia mi ha regalato questo meraviglioso set per muffin e cupcake con scheletrini, oltre a due disegni che presto incornicerò e appenderò nel mio studio e altre meraviglie che raccontano di giorni e ricordi. Si tratta di pirottini con adorabili scheletrini, zuccherini a forma di ossa e pure stuzzicadenti ricoperti di adesivo a forma di mano; questo per consentire di posizionarli in direzione dello scheletrino coricato (nel pirottino) come se fuoriuscisse dalla terra (il muffin al cioccolato). Di Muffin al cioccolato qui se ne sono fatti davvero tantissimi e ho stilato anche la top ten delle cioccolosità.
Cipo Giolangia so che mi leggi (leggete, lo so. Ma devo confondere tutti perché non conoscono il nostro segreto. Ne vedranno delle belle, vero?) e a te va il mio bacio più dolce. Grazie per questo regalo magnifico. E la notte di Halloween, anche se fisicamente lontane, l’abbiamo passata insieme.
Si comincia! Insieme.
La Ricetta dei Muffin Cipo Giolangia? eccola!
Ingredienti secchi: 80 grammi di farina bianca, 1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci, 1 pizzico di sale, 190 grammi di zucchero meglio se di canna integrale
Ingredienti liquidi: 190 grammi di burro fuso lasciato raffreddare, 4 uova grandi con albume e tuorlo separati, 30 ml di caffè espresso freddo, 160 grammi di cioccolato fondente fuso lasciato raffreddare (non vuoi mettere il caffè? metti il latte o della panna)
Preriscalda il forno a 220. Setaccia la farina e mescola con il lievito e il sale. Mescola burro, caffè e zucchero fino a ottenere una pasta cremosa e poi aggiungi uno a uno i tuorli. Monta gli albumi a neve ferma. Mescola insieme la crema di burro, lo zucchero e i tuorli d’uovo con il cioccolato fuso e alla fine incorpora gli albumi a neve con movimenti dall’alto verso il basso. Non mescolare troppo. Velocemente, in maniera decisa e senza rendere il composto troppo omegeneo. Suddividi la pasta negli stampi per il muffin e poi fai cuocere per massimo 15 minuti ma dipende sempre dalla tua formina quindi presta ben attenzione. Quando saranno morbidi e gonfi infila uno stecchino di legno e controlla. Se è asciutto tira fuori dal forno e lascia raffreddare.
October 30, 2015
La Paura fa quarantadue (virgola centonovantacinque)
Ho disegnato questa copertina per Sandro Siviero, che firma per RunLovers, La Paura fa quarantude (virgolacentonovantacinque) -titolo geniale come tutto il resto. Visto che quest’anno non sono riuscita ad organizzare, come avrei voluto, Racconti intorno al fuoco per la Notte di Halloween mi permetto di segnalarvi questo racconto perché è incredibile. E, confesso, di pagine ne avrei volute molte -ma proprio molte- di più. Si può scaricare in formato .pdf ed .ebook. Adesso scusami ma devo andare in giro a sventolare questo racconto urlando “è amico mio, gne gne gne”.
Paolo aveva sognato tanto la sua prima mezza maratona. Ogni giorno riusciva a ritagliarsi del tempo per andare a correre durante la pausa pranzo. Tutte le mattine, con la regolarità di un monaco, cercava di fare una ricca colazione, alternando e prediligendo carboidrati o proteine a seconda degli allenamenti ma senza dimenticare le voglie. Non dimenticava mai di mangiare una manciata di frutta secca a metà mattinata. Gli altri lo prendevano in giro. Perché se pioveva era assurdo che uscisse per ritornare inzuppato fradicio. Perché se c’era troppo sole era pazzesco che tornasse sudato e rosso come un peperone. Perché se c’era troppo vento aveva i capelli come se fosse stato sotto il casco di un parrucchiere e lo avesse cotonato un coiffeur catapultato dagli anni ottanta ai giorni nostri – oppure semplicemente usando un petardo al posto di phon e spazzola. Paolo sognava la maratona di New York, quello sì che sarebbe stato il raggiungimento di qualcosa di veramente grande. Prima di farlo però, con molta volontà aveva affrontato le prime gare non competitive per poi arrivare alla dieci chilometri migliorando sempre di più sia in tempo che in distanza. A Paolo però non interessavano solo i numeri ma anche gli incontri, i legami che si erano creati, i numeri di telefono racimolati; quelli che col tempo avevano fatto crescere l’autostima nei confronti degli altri e dell’amicizia stessa. Quel tipo di collante che solo chi condivide la stessa passione può trasmettere e ricordare. Il giorno della sua prima mezza maratona era arrivato. Il pettorale era stato ritirato. La notte prima non era riuscito a chiudere occhio per l’emozione e la gioia. Solo nel bed and breakfast che lo ospitava, perché aveva deciso di prendere anche un aereo per essere lì, pensava a quando l’unica corsa che faceva era verso il distributore automatico all’entrata del suo ufficio. Trangugiava velocemente una merendina e innaffiava con una bibita gasata. Pensava allo strazio di non sentirsi più l’appesantito e affaticato ventenne di una volta. Bene con se stesso e con gli altri. Adesso era lì, attivo, vivo che fissava il soffitto nella penombra della stanza, aspettando che la sveglia suonasse. Quando partecipi a un grande evento lontano da casa devi accontentarti delle sistemazioni che trovi. Gli albergatori alzano i prezzi e non trovi una camera a un prezzo decente a meno di cercarla in periferia, per poi magari impiegarci ore per raggiungere la partenza. Ma Paolo era stato fortunato: un piccolo Bed and Breakfast nelle strette vie del centro cittadino con poche camere e perfetto per chi ami viaggiare e scoprire i misteri della nostra città. Così recitava la descrizione sul sito web ma questo a Paolo non interessava, lui doveva solo correre e, stando a Google Map, avrebbe dormito a meno di un chilometro dalla partenza della “sua” mezza. La stanza non era un esempio di pulizia e luminosità anzi, a dirla tutta, c’era un fastidioso metallico che la pervadeva e la tinta ai muri stava ingiallendo ma – chissenefrega – ci avrebbe dormito una notte e poi “mai più lì”. “Devo cercare di non farmi prendere dalla foga dello sparo e fare i miei tempi, il mio ritmo. Me la voglio godere e non arrivare alla fine con così tanto acido lattico che, se mi strizzi i muscoli, puoi farci yogurt. Parto piano, anche sopra ai 6/Km, non mi interessa, tanto la partenza è sempre lenta con tutta la gente che ci sarà”, ripassava il percorso, Paolo, sempre fissando il soffitto. Le curve, i ristori, gli spugnaggi. L’acqua, non doveva trascurare di idratarsi. PLINK. In quell’esatto momento sentì sulla fronte il bruciore del freddo di una goccia d’acqua. Una macchia sul soffitto. Paolo è sicuro di due cose: la prima è che quella macchia era appena comparsa, la seconda che lì non sarebbe mai più tornato. La macchia si ingrandiva molto velocemente, troppo, e lo faceva in maniera strana. All’improvviso a Paolo sembrò che quella macchia stesse disegnando un volto. E diventava sempre più chiaro che era il viso di una donna. E lo stava guardando. Immobilizzato dal terrore. Congelato dal panico. Paolo non riusciva a muovere un muscolo e, all’improvviso, tutto iniziò a roteare, a dissolversi, a sciogliersi come in un quadro di Dalì. IL BUIO.
October 29, 2015
Zombie Runner
Ma ve li ricordate gli adorabili biscottini Runner? Sì sì sì, proprio quelli che hanno partecipato alle fermatempo per i 10 Comandamenti della Sacra Colazione su RunLovers. Poi è successo qualcosa. Non posso dire ancora esattamente cosa (ma si scoprirà. Eccome se si scoprirà. Perché mica finita è qui!). Gli Zombie Runner sono gustosi da mangiare. Qualcuno vorrebbe contraddirmi, lo ben so. Solo che sbaglierebbe e pure di grosso. Per scoprire la Ricetta basta cliccare qui.
Zombie Runner! (iscriviti al Canale Youtube di RunLovers perché ci sono tante novità in arrivo. Ti aspetto!)
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Il Panino Parmigiana
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Cous Cous con avocado e pomodoro (Il Pranzo di Ferragosto)
L’Avocado: benefici, proprietà e ricette
La RunLovers Cheesecake (banane, yogurt greco e mandorle)
L’Importanza della Frutta Secca
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I semi
Rigatoni con avocado e canapa. Un primo equilibrato
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Il Sushi fa bene ed è sano e leggero
I dieci comandamenti della dieta sana
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October 28, 2015
Cosa c’è nel mio carrello? Le migliori maionesi vegane
A me la maionese piaceva ma non come il cioccolato spalmabile avendo sempre preferito più il dolce. Adesso agli alba degli enta (mepiacerebbe) tutto si è incontrollabilmente capovolto. Non che gradisca poco il sapore sul lezioso andante ma non detesto la sapidità come prima. La maionese, sono onesta, per quanto mi riguarda non è affatto una “necessità”. Complice questa bio bottega sotto casa ma più il fatto di voler tentare di cambiare radicalmente le mie abitudini errate -ovvero quelle di ingerire bene o male gli stessi 8 alimenti a rotazione, se tutto va bene- ho ceduto e mi sono data all’assaggio. Con sommo stupore ho scoperto che oltre a essere incredibilmente buona (proprio oggi ho mangiato l’hamburger di lupino con la maionese di soia restando non soltanto soddisfatta ma letteralmente estasiata) non è pesante come stupidamente sospettavo. Ne ho provate diverse ma ecco le tre che mi hanno colpito maggiormente. Vince, a mio modestissimo parere, quella di Fior di Loto alla soia e in breve spiegherò il perché nelle righe a seguire, ma sono davvero tre prodotti eccezionali che hanno riscosso un incredibile successo anche nei miscredenti che generalmente alla parola “vegano” fuggono via tra insulti e pernacchie (se è piaciuta a mia mamma? Nostra signora dello strutto? Sì. E pure molto. Adesso devo solo convincerla che due tubetti a pasto forse è un tantino esagerato ma suppongo sia impresa ardua assai).
enddeuinneris.
SoiaVeg di Fior di Loto
Al primo assaggio ho avuto un sussulto. Amore imperituro e incondizionato per sempre. E’ una salsa vegetale biologica con soia e gli ingredienti sono: olio di semi di girasole bio, acqua, aceto di mele bio, sciroppo d’agave bio, proteine di soia, sale, amidi di mais, aromi naturali, addensante farina di semi di carrube bio, antiossidante estratti di rosmarino bio. I valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto sono 547 Kcal con grassi 58g, carboidrati 4,8g, proteine 1,1g, fibre 1,1g e sale 1,5g. Non ha un sapore invadente. Ha una consistenza molto simile alla maionese tradizionale. Io sul gusto non perderei molto tempo a blaterare perché non mangiandola da un decennio non sarei assolutamente attendibile. Mi è stato riferito da diverse persone a cui l’ho sottoposta che è meno somigliante della Bio Maionese di Riso Nature -che io metto al terzo posto- ma nella totalità hanno convenuto con me che fosse assolutamente la migliore. Una sorpresa incredibile. Mai più senza (ci mancava giusto questa, insomma. Voglio spararmi in bocca sei tubetti al giorno. Ok ora la smetto). La confezione è strepitosa e comoda e a differenza di quella in tubetto si riesce a consumare fino all’ultima goccia senza esaurimenti da arrotolamento simil dentrificio. Non esiste un difetto. Così è deciso. L’udienza maionesenososa è tolta.
al secondo posto
RisoVeg di Fior di Loto
La cosa che mi ha stupito maggiormente è che mi sia piaciuta di più l’altra, perché generalmente qualsiasi cosa mi si pari davanti e che sia composta da soia o riso poco importa perché preferisco sempre e solo riso. Le mie aspettative erano infatti tutte su questa (e quella poi finita al terzo posto). Per carità è buonissima e ha il gusto delicato che ti avvolge. Non si dimentica, anzi. Ma la consistenza più liquida e meno compatta di quella soia e un quid che francamente non so spiegare mi ha fatto pendere per quella. Questo non significa che io di questa RisoVeg non ne farei un abuso inconsapevole che potrebbe regalarmi ricchi momenti di gioia, eh? Gli ingredienti sono -gli stessi se non fosse per le proteine di pisello-: olio di semi di girasole bio, acqua, aceto di mele bio, sciroppi di riso bio, sale, amido di mais, proteine di pisello, aromi naturali, proteine di riso, addesante farina di semi di carrube bio, antiossidante estratti di rosmarino bio. Le calorie sono praticamente UGUALI a quelle citate sopra. Insomma c’è da dire solo una cosa: corri al supermercato e infilali nel carrello immediatamente. Quelli che riesci a trovare intendo perché se bazzichi in Sicilia mi sa che non puoi. Ne ho messi giù giusto un paio di scatoloni in dispensa (e “un paio” in Sicilia non significa come “un paio” nel resto d’Italia. A noi piace esagerare, si sa).
al terzo posto
Bio Maionese di Riso Nature di Gautschi
Strepitosa. Senapata e molto più forte delle due succitate. Davvero un prodotto buono e incredibilmente somigliante alla vera maionese (così mi dicono e così trascrivo, ecco). Per i miei gusti un tantinello salata ma da provare indiscutibilmente. Il valore energetico è di 480 Kcal per 100 grammi di cui grassi 51g, carboidrati 5g, sale 1g e proteine 0,5g. Gli ingredienti sono: olio di girasole, acqua, farina di riso, senape, aceto di vino bianco, aceto di mele, zucchero grezzo di canna, sale marino, addensante E415, succo di limone e spezie. Tutti gli ingredienti di origine agricola provengono da coltivazioni biologiche.
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Gli alimenti che non mancano mai nella mia dispensa
Cosa c’è nel mio carrello (spesa #1) Crackers Raw al grano saraceno e al sesamo. Crackers senza glutine, Burro d’arachidi vegan e Crema di arachidi
Cosa c’è nel mio carrello (spesa #2) Dolcetti Raw cocco cioccolato e datteri, Noodles di Riso nero e Cioccolato Raw con i semi di chia
Cosa c’è nel mio carrello (spesa #3) Quinoa Rossa e Nera, Spaghetti di Quinoa, Crackers dolci Raw di Grano Saraceno
Cosa c’è nel mio carrello (spesa #4) Barretta Cocco zenzero, Dolcetti Raw vegan gluten free datteri e cocco, Chips di Cavolo Riccio
Cosa c’è nel mio carrello (spesa #5) Farina di Cocco, Lievito Alimentare, Biscotti Vegani al Sesamo
Cosa c’è nel mio carrello (spesa #6) Lievito Alimentare, Yogurt di Soia alle mandorle, Potato Crispies
Cosa c’è nel mio carrello (spesa #7) Pasta di Ceci, Pasta di Lenticchie, Tris di Riso integrale Basmati e rosso
Cosa c’è nel mio carrello (Spesa #8): Roo’Bar barrette vegan raw gluten free
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