Fabrizio Ulivieri's Blog, page 82

September 7, 2021

Una lezione per tutte le Cassandre della rete - che sono un numero infinito

 

Ciò che mi piace di questo signore è che è uno dei pochi fra tutti quelli che fanno controinformazione e resistenza sulla rete a non essere una Cassandra, alla Meluzzi o alla Fusaro solo per fare due nomi, quelli per eccellenza. A modo suo, nel suo stile (condivisibile o meno che si voglia), secondo il suo modo di vedere e le sue convinzioni dà soluzioni, propone aperture, comportamenti da adottare, modi per resistere, e soprattutto propone speranza in un momento di grande disperazione.E' ottimista e mai pessimista.
Per il resto (tutti gli altri) è un piagnucolare, un cagarsi in mano, un rilanciare pedissequo della narrativa della paura, della disperazione, di una vita senza più speranza. Un'incapacità totale di uscire dalla visione media della narrativa che impongono i mainstream nonostante dicano di andare contro il mainstream.
Probabilmente non crede in Dio, probabilmente non è cattolico ma più l'ascolto e più mi pare che abbia un cuore migliore di quello che vuole far credere.




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Published on September 07, 2021 10:10

September 6, 2021

Mala tempora currunt



Nonne istos doctores tamquam praesides ac defensores colere, quid est aliud quam tenere non numina bona, sed nomina mala?



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Published on September 06, 2021 21:57

La via della foresta - Takas VII

 



[VII] Septintas Takas

Cristo alla settima stazione è caduto per la seconda volta. E’ caduto per indicarci la via da seguire. Il pentimento dei nostri peccati.
Chi ha preso la via della foresta, addentrandovisi, diviene perfettamente consapevole che quella che al mondo potrebbe parere una caduta, non lo è. Lui si è pentito di appartenere a quella massa che sostiene un governo repressivo, autoritario e dittatoriale. Quello era il suo peccato.

Lui sa che è diverso. Lui è lupo, non una pecora mansueta.

Chi prende la via della foresta è un lupo solitario, che non chiede il permesso allo stato per prendere quella via. Non manifesta il suo dissenso verso lo stato chiedendo il permesso allo stato.

In quella caduta, apparente, impara che qualunque decisione vorrà prendere non dovrà chiedere il permesso allo stato per prenderla, ma decide in autonomia. E agirà in autonomia. La sua condizione di lupo glielo detta.

Nel sentiero che lo conduce dentro il cuore della foresta sa bene che con gli eretici non vi è dialogo. Gli eretici vanno combattuti. Con gli eretici non si dialoga.

Mai più cercherà il confronto per comprendere quella massa con cui condivideva prima della caduta un apparente simile destino.

La sua caduta verso i margini del mondo è la sua forza e non la sua sconfitta come ai più appare.

E finché mantiene la sua condizione di lupo e solitario, che gli deriva dalla caduta in quella condizione, la sua forza aumenta e non diminuisce.Lui ha fede. Fede nel Cuore Immacolato di Maria o nella sua coscienza.

I compagni di viaggio, se ci saranno, li dovrà scegliere bene. Il lupo segue un istinto. Già al primo incontro il fiuto gli dirà, come giudizio inequivocabile, la natura dell’altro.


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Published on September 06, 2021 18:01

September 5, 2021

La cultura è sempre stata al servizio del potere e mai del Cristo

 







Che gli intelletuali siano sempre e spesso stati al servizio del potere è cosa storicamente fondata.

Qui una testimonianza di Sant'Agostino.
Ecce qualibus diis Urbem Romani servandam se commisisse gaudebant! O nimium miserabilem errorem! Et nobis suscensent, cum de diis eorum talia dicimus; nec suscensent auctoribus suis, quos ut ediscerent, mercedem dederunt; doctoresque ipsos insuper et salario publico et honoribus dignissimos habuerunt. Nempe apud Vergilium, quem propterea parvuli legunt, ut videlicet poeta magnus omniumque praeclarissimus atque optimus teneris ebibitus animis non facile oblivione possit aboleri

"Eppure i Romani si rallegravano di avere affidata la propria città alla protezione di questi dèi. O errore degno di tanta commiserazione! E si adirano con noi quando parliamo così dei loro dèi e non si arrabbiano con i propri scrittori. Pagano anzi per pubblicarli e per di più hanno ritenuto degni di compenso da parte dello Stato e di onori gli stessi insegnanti. Adduciamo come esempio Virgilio. I fanciulli lo leggono appunto perché il grande poeta, il più illustre e alto di tutti, assimilato dalle tenere menti non sia dimenticato con facilità"

Che ci fa capire questa testimonianza? La cultura non appartiene a Cristo. In generale, non appartiene a chi decide di prendere la croce e portarle con sé.

La cultura appartiene al potere, come il progresso e la scienza. Tutt'e tre costituiscono la trinità attraverso cui il potere costruisce le sue necessarie narrazioni per sussistere.

Ha mai Cristo parlato di cultura?

Una cultura che oblitera la visione cristologica non appartiene al Cristo.
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Published on September 05, 2021 21:33

THE NEW NORMALITY - Eric Clapton - This Has Gotta Stop

 

We need to rebuild a culture of liberty and joy, of love and light. Stop with darkness, suffering and enslavement!



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Published on September 05, 2021 21:05

THE NEW NORMALITY - JUST WAIT - Shawn Gallaway & Dr. Jane Ruby

 



We need to rebuild a culture of liberty and joy, of love and light. Stop with darkness, suffering and enslavement!

This song is about asking folks to "Just Wait" before getting the Covid Jab until we know what's in it and it's safe especially for our children. Do the research and ask for transparency. Until then "Just Wait"!


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Published on September 05, 2021 21:00

THE NEW NORMALITY - Prendere la propria croce




In an age of madness the pursuit of sanity can be a form of madness (Saul Bellow)
Negli ultimi tempi, in questo eccesso nauseabondo di narrazione vaccinale e di covidismo imbecille (pro-vax, no-vax). In queste narrazioni criminali di chi ci vuole in ogni modo convincere e forzare ad accettare la narrazione vaccinale in toto e di coloro che giustamente vi si contrappongono, abbiamo avvertito in modo sempre più ineludibile il bisogno di ripensare altri temi primari ma dimenticati. Dio, l'amore, la patria, l'onore, la bellezza, la verità. Che sono temi fondamentali della vita, i prima naturae, che sono prima di ogni forma narrativa che mira a costruire qualsiasi forma di realtà, anche qualsiasi forma di falsificazione della realtà.

Vivere secondo questi temi richiede una fede come quella di credere in Dio. Praticare l'amore, esercitare l'onore, credere nella patria, cercare la bellezza e la verità, sono tutti esercizi che non concedono la sottomissione alla comodità e al piacere e alla sicurezza.

La massa non è disposta ad accettare di prendere la propria croce e seguire i prima naturae, o il Cristo.
Il modernismo ha imposto un nuovo Dio, il progresso, la fede nel progresso e nella cultura scientifica o nella cultura tout court. E ha sostituito Dio.Ma solo prendere la propria croce dà la gioia di vivere. Chi vive solo nel progresso e nella cultura senza assumere la propria croce e di portarla fino in fondo distrugge la voglia di vivere e non vive nella verità.
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Published on September 05, 2021 12:27

September 4, 2021

Why, are we such a connected strong minority?

 It is not a coincidence. We all, we have all the same spirit and resilience. We are a minority, but a-strong -connected-by-the-same-credo-minority. Why?



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Published on September 04, 2021 17:51

Non sanno più chi è l'uomo, la famiglia, il maschio, la femmina...




Vivendo in Lituania ho avuto modo di imparare a conoscere un filosofo lituano, un pensatore moderno lituano (uno dei pochi che stands out a mio avviso rispetto alla cultura ufficiale), il cui merito mi pare di riportare al centro della riflessione storica e sociale l'uomo. Soprattutto l'homo interior, l'uomo spirituale della tradizione cristiana, Alvydas Jokubaitis.

In un suo recente articolo del 25 agosto 2021, in Laikmetis (QUI), parlando dello stato lituano fa delle affermazioni valide per tutti gli stati della Unione Europea, ormai sulla via del declino culturale politico e in fase di avanzata bancarotta tenuta artatamente nascosta agli occhi dei cittadini, grazie alla provvidenziale (per i burocrati) "pandemia"

Žmogui nereikia per daug kultūros. Tam pritartų ir moderniosios lietuvių tautos bei valstybės kūrėjai. Tautinio atgimimo laikų lietuvių kultūra neturėjo tų mokslų ir menų, kuriuos turime šiandien, tačiau ji sugebėjo sukurti tai, ką vis sunkiau sugeba išlaikyti dabartinė tauta. Mokslininkai ar menininkai naikina Lietuvą sukūrusią kultūrą. Jie nebežino, kas yra žmogus, šeima, vyras, moteris, Dievas, tiesa, grožis, tauta ir dorybės, t.y. nebežino pagrindinių dalykų.

"I popoli non hanno bisogno di troppa cultura. Questo si adatterebbe perfettamente ai creatori delllo stato e nazione lituani. All'epoca della rinascita dello stato lituano la cultura non aveva le arti e la scienza così come si profilano oggi, ma fu capace di creare quello che la nazione attuale trova sempre più difficile sostenere. Scienziati o artisti oggi stanno distruggendo la cultura che la Lituania ha saputo creare. Non sanno più chi è l'uomo, la famiglia, il maschio, la femmina, Dio, la verità, la bellezza, la nazione e la virtù, ovvero non sanno più che siano le cose fondamentali."

Questa sua osservazione rimette in modo ineludibile al centro della discussione la forza della tradizione e dei suoi valori concepiti nei secoli all'interno di una cultura romano-cristiana. E se da una parte chi sta al potere ha fatto il possibile perché i sopradetti valori venissero fatti a pezzi, dall'altra parte ha fatto sì che in chi si oppone al potere, che ha inteso distruggerli, si sia invece riscoperto la ricchezza di quei valori. Si siano approfondite le conoscenze che fino ad ora venivano mantenute attraverso una menzogna costante e continua ad un livello superficiale e siano state rese più vaste e profonde. Si sia ritornati, appunto in quella parte del popolo che non accetta la narrazione di una realtà che è solo contraffazione,  al valore dell' homo interior e dei valori spirituali e cristiani, nonostante una chiesa svenduta alla massoneria e svuotata della parola di Dio. E si sia attuato il Superuomo nietzschano in senso inverso. Nel senso di un'umanità, quella della minoranza, più forte e sovrumana rispetto alla maggioranza ignava e ubbidiente. Una minoranza che ha superato i limiti di una realtà di copertura e insoddisfacente, atea e massonica. Una umanità di minoranza che ha tuttavia sviluppato una consapevolezza e un coraggio e una fede spirituale e in Dio che prima non aveva, avendo chiaro che qui ormai si gioca non tanto la sopravvivenza dell'uomo ma della vittoria  di Dio su Satana, del Bene sul Male. Ora si ha il coraggio e la forza non di predicare il bene con la speranza che influisca sul male ma di bandire in modo perentorio il male facendo prevalere il bene.
Di espellere dalla porta principale il modernismo e il relativismo, che hanno distrutto la forza della fede, della patria e della bellezza.


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Published on September 04, 2021 05:10