Fabrizio Ulivieri's Blog, page 78
October 12, 2021
El 7 de octubre de 2021, día de Nuestra Señora del Rosario, la hermana Benedicta de la Cruz nos cuenta que ha recibido en su celda la visita sorpresiva del papa Juan Pablo II
¿Santo padre Benedicto XVI sigue siendo el Papa? Me dijo: Sì. ¿Santo Padre quién es el Papa Francisco? Me respondió: La humanidad libremente ha escogido su propio azote de purificación y Dios ha permetido que asì sea. Con ello están dando fiel cumplimiento a las escrituras
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Waking up to the light - Saint Paul Ephesians 5:6-17

Many times I discussed in this blog (following Ernst Jünger's Der Waldgang intuition) the sense of the takas, the path of the forest, which the Waldänger chooses to go along as an act of rebellion and waking up to the light. In Saint Paul's it is well and in the best current terms explained (Ephesians 5:6-17)
6 Nemo vos decipiat inanibus verbis; propter haec enim venit ira Dei in filios diffidentiae.
7 Nolite ergo effici comparticipes eorum;
8 eratis enim aliquando tenebrae, nunc autem lux in Domino. Ut filii lucis ambulate
9 — fructus enim lucis est in omni bonitate et iustitia et veritate —
10 probantes quid sit beneplacitum Domino;
11 et nolite communicare operibus infructuosis tenebrarum, magis autem et redarguite;
12 quae enim in occulto fiunt ab ipsis, turpe est et dicere;
13 omnia autem, quae arguuntur, a lumine manifestantur,
14 omne enim, quod manifestatur, lumen est. Propter quod dicit: “ Surge, qui dormis, et exsurge a mortuis, et illuminabit te Christus ”.
15 Videte itaque caute quomodo ambuletis, non quasi insipientes sed ut sapientes,
16 redimentes tempus, quoniam dies mali sunt.
17 Propterea nolite fieri imprudentes, sed intellegite, quae sit voluntas Domini.
6 Let no one deceive you with empty words, for because of such things God’s wrath comes on those who are disobedient. 7 Therefore do not be partners with them.
8 For you were once darkness, but now you are light in the Lord. Live as children of light.9 (for the fruit of the light consists in all goodness, righteousness and truth)10 and find out what pleases the Lord. 11 Have nothing to do with the fruitless deeds of darkness, but rather expose them. 12 Horrific even to say what in secret comes from them13 But everything exposed by the light becomes visible14 And everything that is illuminated becomes a light. This is why it is said: “Wake up, sleeper, rise from the dead, and Christ will shine on you.”15 Be very careful, then, how you live—not as unwise but as wise, 16 making the most of every opportunity because the days are evil. 17 Therefore do not be foolish but understand what the Lord’s will is.
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October 11, 2021
Il lato positivo delle possibili limitazioni alle manifestazioni dopo i fatti del 9 ottobre a Roma

Il governo italiano, la dittatura del governo Draghi, ha annunciato dopo le evidenti false flags messe in atto il 9 ottobre 2021 (in rete vi sono filmati che dimostrano evidentemente come tutto sia stato organizzato ad hoc oltre alle violenze cilene della polizia che poi in molti frangenti vuole palesarsi come democratica, ma nei fatti finora non lo è stata) nuove restrizioni per il futuro alle manifestazioni che si vorranno tenere.
Può sembrare una ulteriore limitazione della libertà, e lo è, può sembrare una ulteriore limitazione al movimento fisico della opposizione, e lo è, m in realtà è un fatto positivo.
E' evidente che questo tipo di manifestazioni non ha portato a nulla sul piano del cambiamento. In nessuna parte del mondo. Dunque forzerà chi vuole manifestare il dissenso verso un modo meno plateale (che poi non lo è dal momento che i massmedia ignorano o sminuisconoi le manifestazioni) a cercare forme di dissenso più efficaci: sciopero totale, sciopero fiscale, blocco dei trasporti su gomma, sciopero nei porti, ecc...
Quando si chiude una strada ne viene indicata sempre una migliore.
Questo globalismo è sempre più tronfio e scoppierà come un ascesso quando matura.
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October 10, 2021
Giuseppe Madau - un caso noto di un frate salvato dalla Madonna da creature diaboliche

La potenza della preghiera.
Un caso noto ma forse non noto a tantissimi, Giuseppe Madau, un giovane frate all'epoca che si trovava come novizio a pregare il rosario nel giardino del convento a Oristano, in Sardegna.
Avvicinato e "rapito" da due creature viene sollevato in aria insieme al cane del convento. Impaurito chiede alla Madonna di essere aiutato. Sente una voce di donna “Basta, lasciatelo!” e immediatamente viene rilasciato.
Dio esiste, la madonna esiste i demoni esistono. Il modernismo, come ripete da anni Don Alessandro Minutella, hanno voluto mistificare tutto e portare a relativizzare in termini razionali ogni prova dell'esistenza del soprannaturale.
Il fatto è vero e documentato. QUI.
"Il 13 settembre 1948 è la vigilia della ricorrenza di Santa Croce; Oristano è addobbata a festa per l’occasione, e sulla torre medievale della piazza centrale sono state disposte delle luminarie. Verso le ore 19.00, malgrado il sole sia appena tramontato, vi sono ancora eccellenti condizioni di luminosità, come è del resto tipico in Sardegna ancora in quel periodo dell’anno. Madau, in ritiro spirituale presso il locale seminario diocesano, in attesa di fare le prime promesse dell’ordine francescano (cioè i voti), esce dal collegio recitando il Rosario. Inoltratosi nell’orto del convento, prende il sentiero diretto a ponente, uno dei tre percorsi dai quali all’epoca era attraversato. Qui egli si imbatte nel cane del guardiano, un vecchio animale mezzo cieco, che prende a seguire il frate sino alla fine del vialetto, punto dell’orto coincidente, a sinistra, con l’angolo nord dell’edificio conventuale, poco più in là del muro di cinta oltre il quale corre l’allora Strada Provinciale Cagliari – Sassari, oggi sostituita dalla Strada Statale. Fermatosi un istante, recitando la prima parte dell’Ave Maria, lo sguardo rivolto al cielo, ancora chiarissimo e privo di nubi, egli scorge verso ponente un corpo mobile, dapprima scambiato per un volatile, in quanto pressoché puntiforme, che scende in picchiata verso di lui, divenendo sempre più grande…In pochi secondi vidi una macchina assolutamente silenziosa e di forma stranissima che non avevo mai visto, e di cui non avevo mai sentito prima parlare (durante il periodo del ritiro spirituale o noviziato i seminaristi erano tenuti ad osservare l’isolamento totale rispetto al mondo esterno, lontani quindi da radio, giornali etc… ). All’inizio essa non planava parallela al suolo, ma piuttosto obliqua, di modo che, arrivata all’altezza dell’edificio seminariale, potei vederne chiarissima la sagoma: era un disco color argento, a forma di campana. La cupola pareva essere di plastica trasparente, dato che notai indistintamente all’interno la presenza di due uomini, bianchi, di aspetto giovanile. Il disco si fermò poco al di sopra di un albero, un eucaliptus, disponendosi parallelamente al suolo: contemporaneamente si udirono grida convulse e disorientate di gente, provenienti dalla piazza del paese, e dal vicino distretto militare: “E’ andata via la luce”, andavano a più riprese ripetendo. Le figure uscirono quindi all’esterno dell’oggetto, che era sospeso a poche decine di metri di distanza da me, ponendosi in piedi sulla sua piattaforma: erano uomini piuttosto alti, 1.90 o forse 2 metri, bellissimi, dal portamento nobile, e vestivano una specie di tuta argentea; incuriosito, feci loro un cenno di saluto, agitando il braccio, ed essi mi risposero sorridendo, invitandomi testualmente, così mi parve, ad avvicinarmi al loro disco: intendendo volessero portarmi via con loro, rifiutai. Ripeterono il loro invito più di una volta, ma io non lo accolsi, conscio del fatto che il seguirli avrebbe significato per me l’impossibilità di divenire frate francescano. Quasi constatando il mio atteggiamento, le figure rientrarono nella loro macchina, la quale si dispose in assetto obliquo, mostrando la propria parte inferiore: fu in quel momento che notai la presenza di un’apertura circolare scura, al centro, e di una specie di struttura “a cingolo”, o “cinghia” metallica, posta lungo la circonferenza esterna. Questa prese a muoversi, girando dapprima a scatti netti ed intermittenti, con un suono secco, (simile a quello prodotto da una catena su di un ingranaggio) e poi sempre più velocemente. Di colpo il rumore cessò ed il disco, dispostosi nel proprio primitivo assetto orizzontale, prese ad emettere a “raffica”, in rapida successione, dall’apertura sottostante, stranissimi fasci di luce, di diverso colore, indipendenti l’uno dall’altro. Si trattava di luce a settori, o “blocchi”, il cui aspetto cromatico cominciava dal viola, sfumava nel blu/ celestino, quindi nel verde, nel giallo, nell’arancione, nel rosso e per ultimo nell’incolore: ebbi l’impressione che ognuno di essi “spingesse” quello sottostante, ad un ritmo ininterrotto. Tra i vari “blocchi”, ognuno dei quali culminava in una specie di divisione / strozzatura, che dava all’insieme un aspetto a “salsiccia”, vi era una zona acromatica di transizione. Il disco d’un tratto scomparve dal mio campo visivo e cominciai a recepire la distinta sensazione di un suono elettrico: uu-uu/uu-uu. Questo però si manifestava non a mezzo dell’udito, bensì nella parte superiore del cervello: mi sentivo molto leggero, ondeggiante come un panno appeso ad un filo! Non vidi cosa stesse in quel momento capitando al cane. Forse l’oggetto in quel momento era sopra di me; di fatto comunque non lo vedevo più. Da quel momento il suono in questione si convertì in sensazione tattile ed avvertii qualcosa di simile a “dita elettrice”. Mi stava “rovistando” nel cervello, insistendo particolarmente sul lobo sinistro. Inizialmente era paragonabile ad un solletico, e ci fu una fase durante la quale fui, credo, assente come coscienza, rispetto ciò che avveniva. Ecco perché, a suo tempo, avevo proposto di venire sottoposto ad ipnosi regressiva. Mi risvegliai con una sensazione dolorosa: il “frugamento” stava continuando ed io sentivo sempre più male. Fu a questo punto che cominciai a spaventarmi, pensando mi volessero acchiappare e portare via… Reagii allora “esclamando” nella mente: “No, non voglio”!, e con la mia coscienza di frate mi misi a pregare, ed invocai: “Madre mia, aiutami. Non voglio!”. Fu allora che sentii la voce di una donna, che rivolta a “qualcuno”, diceva, sia pur con poca convinzione: “Ma lasciatelo; lasciatelo stare”. La risposta a queste parola, fu data da un suono indistinto ed incomprensibile di “voci” estremamente “accelerate”, che potei paragonare a quello comunemente prodotto dal nastro di un registratore fatto procedere alla massima velocità. Lo scambio “verbale” si protrasse per alcuni istanti, mentre io seguitavo a supplicare “Madre mia, aiutami”: si trattava però, voglio nuovamente precisare, di “voci” e suoni a loro volta non provenienti dall’esterno, ma che io udivo dentro di me. Ad un determinato punto echeggiò nuovamente la stessa voce femminile che, chiara ed energica, ingiunse: “Basta, lasciatelo!”. Il “rovistio” cerebrale cessò di colpo, ed ebbi la sensazione di “scendere” di lì a poco, confermata dal mio battere i tacchi delle scarpe al suolo, come quando ti capita quando scendi da un gradino elevato. Fu allora che riaprii gli occhi e, voltandomi a sinistra, vidi il cane, ancora sospeso a mezz’aria, il muso in alto, le gambe in posizione “fetale”, la coda infilata tra queste: lo vidi scendere lentamente a terra; arrivato a venti centimetri da terra, l’animale fece una caduta improvvisa. Per l’occasione constatai che il punto sul quale fummo “calati” distava circa una decina di metri dal sentiero di ponente, ove inizialmente eravamo: ci trovavamo ora infatti sul sentiero centrale dell’orto. In quel preciso momento, quando appunto avevo ripreso coscienza, sentii i soldati del vicino distretto militare gridare: “E’ tornata la luce”; analoghe grida udii provenire dalla piazza del paese, che salutavano la riaccensione delle luminarie sula torre. Contemporaneamente sulla vicina Statale Cagliari – Sassari, al di là del muro di cinta del Convento, le automobili si rimettevano in moto: per quale motivo esse si fossero fermate non sono in grado di dirlo. Era nel frattempo ormai divenuto buio, e mi riavviai verso casa: in quel mentre, ebbi la netta sensazione che sulla parte sinistra della testa, in corrispondenza della zona prefrontale e parietale, mi avessero fatto una cucitura. Quest’impressione durò qualche istante e poi svanì. Incontrai i miei compagni che stavano preparando canti e cerimonie per la festa del giorno dopo, tentai di informarli di quanto mi era capitato. Il tentativo fu inutile, in quanto non appena ebbi abbozzato la descrizione dello strano oggetto che avevo visto, essi seccati per la mia intrusione, mi zittirono quasi insultandomi. Da allora tacqui per lungo tempo, nella convinzione che l’esperienza che quel giorno avevo vissuto, ben difficilmente avrebbe potuto essere resa nota."Seguimi su Telegram: https://t.me/princasvilniuje
October 9, 2021
Uccidere l'immagine di Dio nell'uomo - cui prodest?

E' difficile non rilevare un fatto sempre più evidente in tutta questa follia che ci circonda e mi riferisco ad un movimento di trasformazione piramidale dell'umanità verso qualcosa che non è più umanità.
Internet, i social media, la tecnologia, le nano particelle ormai chiaramente inserite nei corpi umani tramite il siero di breve vita inoculato forzatamente e ad infinitum nei corpi sembrano avere come unico obiettivo quello di trasformare l'umanità dall'essere umano che consiste nell'immagine di Sé impressa nell'anima dal Creatore, il quale le ha concesso il libero arbitrio, il diritto di scegliere, la libertà, in un'umanità demoniaca e asservita, i.e.schiava, tramite la stessa tecnologia, il controllo sociale, la trasformazione dei corpi umani in sistemi operativi che si potranno interrelazionare come computer uno collegato all'altro ed essere infine tutti connessi ad un' Intelligenza demoniaca che controllerà l'umanità stessa, che viene chiamata AI.
Ma sarà un'intelligenza non fine a se stessa, sarà un'intelligenza che oltrepassa la piramide al cui vertice sta la cosiddetta AI, sarà uno strumento operativo nelle mani di chi è nemico del Creatore, Satana, che userà la stessa umanità che Dio ha creato, disumanizzandola, asservendola, con l'intento malvagio di distrugggere in essa l'immagine stessa del Creatore che ha creato l'umanità a sua immagine e somiglianza. Distruggere nell'umanità l'immagine di Dio per farla a immagine invece di Satana medesimo, usando le armi della tecnologia, della robotica, del controllo sociale e mentale, delle nanoparticelle inoculate nei corpi, della connessione chiamata QUINQUE G, SEX G...all'infinito sempre più potente e distruttiva.
Dunque il Great Reset di cui ci si riempie continuamente la bocca è evidentemente e sempre di più una lotta fra Dio e Satana.
Anche se tutto fa sembrare che il movimento verso questa mostruosità sia inarrestabile e impossibile da fermare bisogna soffermare l'attenzione su un elemento che sfugge a questo tentativo: la preghiera. La potenza della preghiera è enorme, ha una forza protettiva che chi ha progettato tutto questo teme, e sta infatti operando per distruggere definitivamente la Chiesa di Dio, perché teme la forza di una vera chiesa in preghiera e salda nella fede in Dio, nella forza della conservazione dell'immagine impressa nell'uomo da Dio quando l'ha creata, e che una preghiera costante e di massa preserva e mantiene e fortifica e sottrae ad ogni controllo tecnologico e sociale e dittatoriale.
Non è un modo dire "Pregate" ma è l'organum che l' anima chiede in aiuto di se stessa per proteggere l'immagine del Creatore nell'uomo, che fa da medium fra Dio e l'uomo, in quella parte di umanità che ancora resiste e sarà a fianco di Dio operando secondo i Suoi piani che porteranno a sconfiggere la mostruosità demoniaca in atto.
Gli atti di Dio sono già in atto, bisogna leggerli e saperli interpretare.
Il più evidente di loro è il risveglio massivo dell'umanità e il palesamento sempre più sfacciato dell'azione demoniaca delle élite al servizio di Satana, talmente palpabile ormai che induce sempre più grande parte dell'umanità a risvegliarsi e a riconoscere in sé l'immagine di Dio e si raccoglie perciò in preghiera e agisce secondo i consigli generati dalla preghiera, e dunque da Dio.
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October 8, 2021
The modern man has been pushed into the underground like the man in the well known Dostoevsky's novel

Alvydas Jokubaitis, a Lithuanian political philosopher, probably the most brilliant thinker in Lithuania, spotted the red line that unites the Communist regime and the current globalism, especially EU globalism, in the obliteration of the Christian homo interior concept, even though that concept belongs de facto to the Humanism and to the Renaissance as well and therefore it is not exclusively of Christianity, we have to bear in mind that those centuries were centuries when that concept began to slide towards a reductio ad hominem sine Deo, that has never ended. And today we see the horrific results.
But let's follow Jokubaitis in his reasoning:
[I] Sovietinio žmogaus virtimas liberalios demokratijos žmogumi nepakeitė sovietinio žmogaus priklausisuma. Posovietinio laikotarpiu toliau puoselėjamos naujo žmogaus ir naujos visuomenės viltys. Tikima, kad santvarka gali išspręsti visas žmogaus problemas. Manoma, kad geras žmogus atsiranda tik dėl geros santvarkosomybės nuo visuomenės įspūdžio. Sovietiniai marksistai sakydavo, kad žmogus yra socialinių santykių visuma.
The transformation of the Soviet man into a man of liberal democracy did not change the Soviet man's dependence on the influences of society. Soviet Marxists used to say that man is the totality of social relations. In the post-Soviet period, the hopes of a new person and a new society continue to be nurtured. It is believed that the system can solve all human problems. It is believed that a good man arises only from a good system.
[II] Politinio gyvenimo retorika pagrįsta kovos už žmogaus teises šūkiais, tačiau užmiršstamas tas, kurį krikščionys vadina vidiniu žmogumi. Sukurta daug humanitarinių it socialinių mokslų, tačiau jų atstovai domisi ne asmeniu, o jo determinantais.
The rhetoric of political life is based on the slogans of the struggle for human rights, but it is forgotten what Christians call the inner man. A network of social and humanitarian sciences has been created, but their representatives have never been interested in the person, but in his determinations.
[III] Vidinis žmogus išstumtas už politinio mąstymo ribų. Politikai daug kalba apie rūpinimąsi asmeniniu, tačiau iš tikrųjų rūpinimąsi tik jo determinantais. Apie vidinį žmogų galima išgirsti rečiau negu apie bendrąjį vidaus produktą ir prekybą naujomis prekėmis.
The inner man has been pushed aside, beyond political thinking. Politicians talk a lot about caring for the individual, but they actually care only about his determinants. The concept of the inner person may have less value than the gross domestic product and the trade with new goods
[IV] Tai ne atsitiktinumas. Moderniųjų socialinių mokslų atstovai ir politikai pastaruosius amžius pamažu vis labiau atprato kalbėti apie vidinį žmogų ir labiausiai rūpinosi jo išoriniais determinantais. Galima sakyti, kad jie žmogų išstumė į pogrindį, kaip apie tai rašė Dostojevskis.
This is not a coincidence. Representatives of modern social sciences and politicians in recent centuries have gradually stopped talking about the inner man and have cared most about his external determinants. It can be said that they pushed the man into the underground, as Dostoevsky wrote about it.
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October 6, 2021
The rebellion comes from the dark side of man - Dostoevsky

In Dostoevsky's The Karamazov Brothers, the rebellion of man comes from the inner side, a side unknown to him, which we can call dark because it is not revealed, it has no light, until it comes to light.
The best example can be found in the second part of the book, chapter seven. Towards the end of the chapter, Alyosha tries to give captain Snegiryov 200 rubles on behalf of Katerina Ivanova, the former fiancée of his brother Dmitri who had offended the captain in a public skirmish between him and the captain, that money is meant to repay the captain for the offence.The captain is very needy of that money, it is the supernatural possibility to fulfil many dreams of him and of his family, and he seems about to accept the money but suddenly something inside him, unknown and unexpected even to him happens, the rebellion of an overwhelming sense of self-esteem seizes him in such a way that surprises both, Snegiryov and Alyosha. The captain goes into overdrive and manifests how a humble and poor man can be violent even in his cowardly state.
Alyosha could have hugged him, he was so pleased. But glancing at him he stopped short. The man was standing with his neck outstretched and his lips protruding, with a pale and frenzied face. His lips were moving as though trying to articulate something; no sound came, but still his lips moved. It was uncanny.
"What is it?" asked Alyosha, startled.
"Alexey Fyodorovitch... I... you," muttered the captain, faltering, looking at him with a strange, wild, fixed stare, and an air of desperate resolution. At the same time there was a sort of grin on his lips. "I... you, sir... wouldn't you like me to show you a little trick I know?" he murmured, suddenly, in a firm rapid whisper, his voice no longer faltering.
"What trick?"
"A pretty trick," whispered the captain. His mouth was twisted on the left side, his left eye was screwed up. He still stared at Alyosha.
"What is the matter? What trick?" Alyosha cried, now thoroughly alarmed.
"Why, look," squealed the captain suddenly, and showing him the two notes which he had been holding by one corner between his thumb and forefinger during the conversation, he crumpled them up savagely and squeezed them tight in his right hand. "Do you see, do you see?" he shrieked, pale and infuriated. And suddenly flinging up his hand, he threw the crumpled notes on the sand. "Do you see?" he shrieked again, pointing to them. "Look there!"
And with wild fury he began trampling them under his heel, gasping and exclaiming as he did so:
"So much for your money! So much for your money! So much for your money! So much for your money!"
Suddenly he darted back and drew himself up before Alyosha, and his whole figure expressed unutterable pride.
"Tell those who sent you that the wisp of tow does not sell his honour," he cried, raising his arm in the air. Then he turned quickly and began to run; but he had not run five steps before he turned completely round and kissed his hand to Alyosha. He ran another five paces and then turned round for the last time. This time his face was not contorted with laughter, but quivering all over with tears. In a tearful, faltering, sobbing voice he cried:
"What should I say to my boy if I took money from you for our shame?"
And then he ran on without turning. Alyosha looked after him, inexpressibly grieved. Oh, he saw that till the very last moment the man had not known he would crumple up and fling away the notes. He did not turn back. Alyosha knew he would not. He would not follow him and call him back, he knew why. When he was out of sight, Alyosha picked up the two notes. They were very much crushed and crumpled, and had been pressed into the sand, but were uninjured and even rustled like new ones when Alyosha unfolded them and smoothed them out. After smoothing them out, he folded them up, put them in his pocket and went to Katerina Ivanovna to report on the success of her commission.
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L'homme révolté di Camus - la révolte non è un fatto collettivo come sostiene Camus

Camus ci dice che la révolte pertiene alla coscienza collettiva (elle a conscience d'être collective) che l'uomo nella sofferenza è solo ma nella révolte diviene un fatto collettivo (le mal qui éprouvait un seul homme devient peste collective), questo è il senso per cui Camus arriva ad enunciare la famosa frase anacoluta : Je me révolte, donc nous sommes.
Ma non è così. Ernst Jünger scrive Der Waldgang per quell'1% cento che rifiuta la dittatura e prende la via della foresta.La falsa pandemia del 2020 ci rivela come la révolte sia stata soprattutto la presa di coscienza individuale rispetto a una narrazione invece globale, sostenuta da una peste collettiva chiamata propaganda, supportata in modo scandaloso dai mass media del mainstream al palese servizio dei centri di potere finanziari.La révolte è stata, nel 2020 un lento acquisire la coscienza de se révolter di individuo dopo individuo, singolarmente mossi da un crescente senso di insoddisfazione e di dubbio iniziale verso quello che la narrativa ufficiale propagandava, da un lento ma poi esponenziale prendere coscienza dei singoli individui rispetto a ciò che diveniva sempre di più evidente falsità.
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October 5, 2021
L'homme révolté di Camus - alcune annotazioni

Non in multitudine exercitus victoria belli, sed de caelo fortitudo est
(LIBER MACCABAEORUM I, 3:19)
Dice Camus: "L'homme révolté est l'homme situé avant et après le sacré. et appliqué à revendiquer un ordre humain où toutes le réponses soient humaines [...] il serait possible de montrer ainsi qu'il ne peut y avoir pour un esprit humain que deux univers possibles, celui du sacré (ou, pour parler le language chrétien , de la grâce), et celui de la révolte. La disparition de l'un équivaut à l'apparition de l'autre."
Non concordiamo con Camus, non vi è un aut-aut così radicale e insanabile. Non aveva probabilmente in mente Camus l'homme chrétien della Madonna delle Milizie di Scicli del 1091, della battaglia di Lepanto del 1571, o di Vienna del 1683 e neppure quella della Vistola del 1920, in cui lo spirito del soprannaturale e lo spirito guerriero dell'uomo si fusero per proporsi sul campo di battaglia nel loro se révolter contro un nemico di gran lunga superiore in numero e mezzi.Inoltre noi pensiamo che raramente la coscienza di un uomo riesce a se révolter, se non sia illuminata da una coscienza soprannaturale che opera per disegno divino (che si inquadra nella teologia della storia).Come potersi spiegare oggi tutte le coscienze che pur sapendo di esporsi e di pagarne le conseguenze si sono esposte per dimostrare la falsità della narrazione sulla pandemia e sul falso culto del siero di breve vita che si vuole forzatamente incoculare nei popoli?Molte di queste coscienze infatti apertis verbis si dichiarano nel nome di Dio, e anche quelle che non lo dichiarano certamente operano sotto l'agenzia di quel disegno divino che si rivela solo ad una attenta analisi della teologia della storia.Dostoevsky lo chiarisce bene in un passaggio dei Fratelli Karamazov, che cito dall'edizione inglese che ho a mia disposizione, dove si coglie perfettamente come la forza, talora distruttiva del se révolter quando accompagnata dalla illuminazione divina ha i suoi disegni difficili da interpretare tuttavia presuntivamente appercepibili.
My brothers are destroying themselves [...] my father too. And they are destroying others with them. It's the "primitive force of the Karamazovs" [...] a crude, unbridled, earthly force. Does the spirit of God move above that force?
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Letteratura post covid

Mentre il mondo impazzisce e parla solo di di Covid e vaccini, io penso alla letteratura. Alla letteratura post-covid. Che letteratura, quella post-covid? Che abbiamo imparato da questa follia messa in atto da forze demoniache che stanno dietro i centri finanziari che la attuano?
La letteratura ante-covid era sempre più piatta, sapeva solo esprimere memes, si ripeteva vuotamente esaltando libri di livello mediocrissimo come capolavori. Soprattutto era una letteratura prodotta per imbecillire, abbassare il quoziente intellettivo e riflessivo, i cui risultati vediamo ora a che punto hanno ridotto il 97% dei popoli. Animali decerebrati, incapaci di pensare, di essere autonomi. Sacchi di merda ambulanti, ignavi e schiavi per incapacità di elaborare un pensiero proprio. Ma dirlo comportava allora sentirsi accusare di essere troppo seri, di non amare il divertimento, di essere noiosi. Tutto, dal cinema alla letteratura doveva essere entertainment,
Ma era mer..a. Questo è certo. Mer..a al 99,99%.
Ma così andava e va il mondo. Era una letteratura prodotta dalla formula ...e scrittore: giornalista e scrittore, calciatore e scrittore, avvocato e scrittore...Tutta gente per cui il pensare non era l'attività primaria, ma di ripiego.Poi tutta la letteratura italiana, e parlo soprattutto della poesia, perché nel campo della prosa dal dopoguerra in poi si è fatto ben poco, è percorsa da un fragilismo e da un quietismo che trova il suo apice nel distacco, nell'osservare dalla propria zona di conforto il mondo. Da Ungaretti a Montale a Sandro Penna, più o meno questo è l'andazzo.L'unico che va contro corrente è Pasolini.In Sandro Penna questo distacco già forte in Montale raggiunge l'apice
Il mare è tutto azzurro.
Il mare è tutto calmo.
Nel cuore è quasi un urlo
di gioia. E tutto è calmo.
Personalmente rispetto alla realtà pre-covid ho operato una riduzione letteraria drastica.Innanzituto non cerco più di leggere tutto come prima, perché ora mi è chiaro e ho coscienza che una lettura estesa di testi inutili non dà nessuna profondità.Che la parola "cultura" non rappresenta nulla se non erudizione autoreferenziale.Cristo non ha mai parlato di cultura eppure la profondità del suo pensiero è enorme.Quindi mi sono ridotto a leggere pochi testi e pochi autori, evitando, come consigliava Schopenhauer, le introduzioni e le prefazioni e le postfazioni, le note... che servono solo a uccidere i testi a non fargli parlare la propria lingua.Al momento leggo e medito da mesi Sant'Agostino, San Bonaventura, Camus e Dostoevsky, la Bibbia, I Vangeli, gli autori della chiesa ma quella tradizionale e non quella di Bergoglio. Testi e autori che ora mi tornano prepotenti ma che in realtà erano già all'inizio della mia formazione di adolescente.Il problema più forte che riscontro è la forma ma anche il contenuto.Che forma adotttare, che contenuti mettere?Sui contenuti mi oriento verso l'esistenzialismo e i temi religiosi.Per la forma ho tentato quella dello Zarathustra di Nietzsche, ma mi rendo conto che può funzionare per alcuni testi ma non per il romanzo in generale.Non è una ricerca facile, ma è una ricerca in atto, di cui il mio blog ne è il laboratorio.Procedo per tentativi e aggiustamenti, ma procedo. Procedo con contenuti forti, basta fragilismo, quietismo e distacco.Ora si deve penetrare la profondità dello spirito. Costruire l'uomo coraggioso e disobbediente, pronto alla lotta e non remissivo.Il modello di questo uomo sono i cristiani che combatterono a Vienna e Lepanto.Ora è il momento di ispirarsi a quei valori. A Marco D'Aviano. E a PIO XII per rimanere in epoca più moderna.
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