Fabrizio Ulivieri's Blog, page 75
January 7, 2022
Breve cronaca dell'opera di Satana

Tratto dal mio Libro in corso di scrittura "A New Normal"
Dalla televisione possono venire grandissime utilità, ma purtroppo anche danni non lievi, particolarmente per la grande facilità di usarla entro le stesse pareti domestiche(Pio XII)
13 ottobre 1884. Papa Leone XIII assiste ad una messa di ringraziamento. A un tratto rizza energicamente il capo. Pare fissare intensamente qualcosa al di là dell’altare dove si officia la messa. Il suo volto è statico. Immobile. Senza espressione. Gli occhi spalancati e terrorizzati, quasi stesse fissando un portento terribile ma meraviglioso allo stesso tempo. Qualcosa di strano avviene in lui. Poi i suoi lineamenti cambiano. Il volto riprende vita. Rinviene.
Si alza ed energicamente si avvia verso il suo studio.
Che successe quel giorno a papa Leone XIII?
Vide i demoni. Vide spiriti infernali addensarsi sulla città eterna. Sentì i loro bisbigli, il loro linguaggio falso e odioso, che porta dannazione e sventura. Sentì la voce raccapricciante di Satana sfidare Dio, dicendo che poteva distruggere la Chiesa e portare tutto il mondo all’inferno se gli dava abbastanza tempo e potere. Satana chiese a Dio il permesso di avere cento anni per influenzare il mondo come mai era riuscito a fare prima e distruggere la chiesa.
E Dio rispose: ti saranno concessi il tempo ed il potere.
2 Settembre 2019 a 88 anni muore Monsignor Andrea Gemma, ultimo vescovo esorcista. Nessuno prende il suo posto nella chiesa di Cristo.
Le forze del male hanno via libera e dilagano.
Borgo Gemona, 21 novembre 2019 giorno della Madonna della Salute che liberò dalla peste l’alta Italia. Chiesa di Santa Chiara, patrona della televisione e delle telecomunicazioni.
Una fila di bambini si tiene per mano e recitano il “Padre Nostro”. A turno, innocenti, si avvicinano all’acquasantiera in marmo, lì statica e immobile dal 1630, e a turno intingono la manina per prendere l'acqua santa e farsi il segno della croce.
Penelope, una innocente bambina di sette anni, si avvicina. Si spezza il basamento che sostiene la pesantissima acquasantiera. Penelope viene travolta dal peso enorme, rimane sotto con il torace schiacciato.Attorno al suo corpicino sepolto sotto il peso si spande l'acqua benedetta fuoriscita e corre lungo il pavimento della chiesa.
2020 chiese chiuse. Sparisce l’acquasanta.
Agosto 2021 l’Erode che siede in Vaticano definisce il vaccino un atto di amore.
Novembre 2021 viene approvata la vaccinazione dei bambini.
Inizia la strage degli innocenti
January 1, 2022
Preghiera

Quando mi perdoNel mondoUn mondo lontano e diseguale da quello che sentoQuando intendo quel suono randagioPrego allora di tornare al me stessoE lo invoco da sempreE non so, tuttavia.
December 30, 2021
L'uomo in rivolta e la rinascita di Dio

Kad vėjas ūmai švilptelėtų kaip paukštis,o debesų properšoje pasiroditų kerštingas mėnulis,išmargintas slapingais kreivais ženklais.
(Ričardas Gavelis "Vilniaus Pokeris")[1]
Il rosario era un atto quotidiano che si compiva fra mille altre piccole cose. Il caffè la mattina, una camminata per la foresta, il lavoro, gli esercizi per rimuovere l’ernia inguinale che lo tormentava (da dopo che era stato malato aveva temporaneamente smesso gli esercizi di Muay Thai la sbarra e le flessioni), la cena, il sonno… erano atti quotidiani e ormai il rosario anche era divenuto un atto quotidiano a cui più non poteva rinunciare, perché da quell’atto dipendevano tutti gli altri atti.
Da molto tempo pregava il rosario invocando la Madonna che intervenisse a “tirar giù” i criminali psicopatici che avevano inscenato la più grande farsa della storia dell’uomo con lo scopo di decimare la popolazione mondiale e renderla schiava, in un ordine satanico che mirava a distruggere l’immagine di Dio insita nell’uomo operando sui corpi, di modo che l’anima che appartiene a Dio arrivasse a rinnegare se stessa e Dio medesimo.
Fin dall’inizio aveva designato il rosario come la sua arma più efficace, non avendo altro a cui aggrapparsi nello stato di isolamento in cui si trovava. Vi si era dedicato come un vero miliziano, credendo nella forza della sua battaglia e delle sue armi.
Quando cominciò a sentire le notizie che rendevano imminente la morte dell’Antipapa in Vaticano, le voci che davano i cardinali in stato pre-conclave, che una TV inglese in diretta aveva annunciato prematuramente la morte dell’Apostata che sedeva sul soglio di Pietro, che vari tabloid di lingua inglese davano per sicuro che non sarebbe sopravvissuto oltre il 2002 a causa di due tumori allo stomaco (ma vi era anche chi sosteneva che fosse morente a causa delle due vaccinazioni a cui si era sottoposto), che
il dottore personale dell’Antipapa apostata era morto, stranamente, di covid si diceva (ma chi muore stranamente in Vaticano, lascia una lunga scia di sospetti), che Piazza San Pietro era stata altrettanto stranamente chiusa al pubblico per diversi giorni senza una spiegazione, allora si rese conto che una forza potente operava dietro tutto questo.
Strane cose, quotidiane, annunciavano un’operazione grande. Immensa. Annunciavano la rimozione di uno dei pilastri della farsa messa in atto dai poteri massonici che operavano nella chiesa al servizio del governo ombra dei 38, che hanno in mano il mondo. Il controllo della chiesa era uno di punti capitali del Nuovo Ordine Mondiale. Moriva il “papa” impostore e rimaneva in vita il papa che era stato estromesso dai poteri massoni infiltrati, ma che mai aveva rinunciato al munus, rivelandosi come katechon.
E tutto passava per quella corona, tutto iniziava da quella corona, da quel pregare continuo e meccanico giorno dopo giorno, come un semplice atto quotidiano.
Una cosa che però accompagnava la quotidianità di quei giorni era un grande segno di stanchezza. E quella stanchezza diveniva il centro di ogni atto, per cui ormai più non poteva sottrarsi alla domanda: perché questa grande stanchezza, questo completo distaccarsi da ogni forma di arte e di cultura? Una noia che derivava da quella stanchezza e si riversava verso tutto ciò che aspirava ad essere arte e letteratura, filosofia. Trovava sollievo solo nei poemi di Ungaretti, per la loro brevità secchezza e istantanea illuminazione gli concedevano abento davanti alla noia che gli procuravano le scritture lunghe, prolisse e inconcludenti.
Non bastava la pandemia lunga, infinita, senza limiti e monotematica. Forse da questi due anni di ripetizione continua gli derivava il senso di stanchezza e di noia verso tutto ciò che non fosse sintetico e concludente. Dappertutto si affacciavano Soloni, Cassandre, sproloquiatori di professione, gatekeepers, voltagabbana, leccaculo, e soprattutto ripetitori all’infinito di tematiche decise altrove, oltre le loro modeste capacità di orizzonte, epigoni di una linea di pensiero a cui si accodavano come servi o per corruzione, o per criminalità o per inettitudine e ignavia.
D‘improvviso capì. Il suo rigetto non era una fuga ma un segno di rivolta. Dal disgusto iniziava la sua rivolta.
Era un uomo in rivolta fin dall’inizio e non se ne era accorto. Non si era accorto che il mondo era in rivolta, la storia dell’uomo era in rivolta, e Dio che De Sade, Nietzsche, Dostoevsky a suo modo, e Camus avevano negato, ritornava prepotente, rinasceva e aveva smesso di morire.
[1] E improvvisamente il vento avrebbe fischiato come un uccello, e sarebbe apparsa in uno squarcio di nubi una luna vendicativa, punteggiata di simboli segreti e corrotti.
December 20, 2021
Apartheid

Mattina
Ha il colore dell'incertezza
e della speranza anche
e dei segni che potrebbero tradursi
in quello per cui sono stati cercati
Pomeriggio
Ha il sapore del sonno
del dubbio che gonfia
della costanza di voler continuare e non mollare
Sera
Ha il dolore del cibo
mangiato male
del dolore di pancia di un cibo indesiderato
della delusione di aver perso la direzione
dei segni del mattino
Notte
Ha l'inquietudine del buio
del sonno che non viene
di un tunnel oscuro
alla cui fine non vi è luce
e della pace che non viene
December 19, 2021
E il segno è arrivato

E il segno è arrivato
e di nuovo ha parlato
parla di cose
inutili per altri
stolte
quotidiane
ma è un segno forte
come il sentiero della foresta
che traccia muto
e netto
e inequivocabile
così
in mezzo alle mie cose
allora
io credo
December 18, 2021
Un segno che verrà
December 16, 2021
La forza del rosario

Dal Rosario si può ottenere tutto. È una lunga catena che lega il cielo e la terra. Una delle estremità è nelle nostre mani,l’altra in quella della Madonna. (Santa Teresina di Lisieux)
E quando arrivava era dolce.
Non si può dire no. È una dolcezza a cui è impossibile sottrarsi. È piacere, è gioia. È dire finalmente sì a qualcosa che vuoi, che hai cercato e voluto ma non avevi la forza. Anche se disperatamente l’avevi voluto, ti sentivi in colpa, non riuscivi, ma pregavi che ti desse la forza di accostarti di nuovo e più a lungo a quella preghiera ma sentivi di non avere la forza.
Ma è così. Devi attendere. Inutile che forzi. E quando ti chiama, è leggerezza, è piacere di ubbidire.
E così quando arrivò quel momento seppe che poteva e che non avrebbe sofferto, perché sì, talora la preghiera lo stancava. E c’erano giorni che faticava a dire tutto il rosario, arrivava alla fine come fosse stato percosso, scosso in modo brutale da un peso insopportabile.
Ma ora quella mano lo afferrava e lo tirava su verso il cielo, dall’altra estremità.
E lui sapeva, che era la sua sicurezza e la sua protezione.
Quella dolcezza si contrapponeva alla follia che regnava nel mondo senza Dio. Che era fuori in tutta la sua oscenità.
Scoppierà. Verrà giù. Si ripeteva spesso.
Non può durare. È tutto troppo illogico, folle, contro natura, che presto comincerà a venir giù. Non può continuare.
E quella dolcezza a cui lui si sentiva di appartenere, capiva che poteva fare breccia in quel tumore che là fuori si stava gonfiando a tal punto che non poteva che esplodere, versando fuori tutto il pus che lo aveva fatto gonfiare oltremodo.
Obbligare alla vaccinazione i bambini, avrebbe potuto essere il detonatore. Avrebbe potuto essere l’inizio del crollo.
Il dolore che deriverà dalla morte o dalle malattie gravi di tanti bambini sarà intollerabile. Farà aprire gli occhi a molti. E molta rabbia schiumerà dalla bocca di genitori, anche da quella dei più ciechi.
L’intenzione è di sterminare l’umanità. Cominciare dai bambini è come cominciare dal taglio delle radici per far seccare un albero il prima possibile.
Molti genitori ora ciechi, perderanno la mente, inizieranno a chiedersi dov’è Dio. Lo bestemmieranno, ciechi come sono nella loro cecità.
E gli uomini bestemmiarono il nome di Dio
che ha in suo potere tali flagelli, invece di pentirsi per rendergli gloria
(Apocalisse 16.9)
E allora scaglieranno la rabbia sui politici, sui dottori, sui giornalisti che hanno mentito e sarà una caccia all’uomo. La consapevolezza di essere loro stessi condannati alla morte, per aver scelto di essere inoculati, il dolore di aver visto morire i loro figli, darà loro una sete di vendetta che sarà difficile fermare, estinguere. Sarà violenza, morte, sangue, vendetta.
Posò il rosario. Guardò fuori dalla finestra. Quella finestra era stata il suo contatto con il mondo esterno per tutto il mese che era stato malato. Si stava faticosamente riprendendo.
Pioveva. Dopo la neve la pioggia, che portava via la neve sporca e soprattutto il ghiaccio che era il nemico di ogni passo che facevi. Era facile scivolare e volare a gambe all’aria.
Ne fu contento. Odiava camminare come se si movesse sui trampoli. Soprattutto ora che era più debole e camminava con fatica.
Guardò fuori vide gli alberi sparuti, come scheletri sopravvissuti al freddo che li aveva spolpati, vide il verde scuro, brullo, che la neve sciogliendosi, lasciava dietro di sé.
Alzò gli occhi verso il cielo. L’aria aveva una luce nuova, che sebbene il cielo fosse grigio e coperto, era una luce inattesa. Una luce che dava speranza, e sembrava profferire parole nuove.
December 6, 2021
La grande importanza del senso della malattia

Una malattia nella vita di una persona è, per quanto non atteso e gradito, un momento apparentemente normale. Normale, nel senso che càpita o può capitare di essere malati. E' una parte integrante della vita. E qui sta l'errore.
Spesso la malattia viene vissuta in modo negativo, nel senso di un' interruzione della propria quotidianità, vista come positività invece, come se la quotidianità fosse il bene più a portata di mano nella vita di una persona.
Eppure, ci sono dei segni contrari. E quei segni non sono facili da interpretare. Per interpretarli bisogna innanzitutto accettare la malattia, come un bene, e nient'affatto negativa. La malattia interrompe la quotidianità che copre il senso vero della vita, lo occulta. La malattia dà l'opportunità di riscoprire il senso vero della vita.
Quei segni ce li abbiamo davanti agli occhi, sono dentro di noi, nella sofferenza stessa che patiamo. Costituiscono un flusso che entra dentro e ci parla; ma solo se siamo disposti ad accettare la malattia come un bene, un dono, ci introduce alla sua lingua.
Perché la malattia ha una lingua, e logica. Si deve seguire la sua logica per capirla. E la lingua è fatta di immagini che si proiettano nel futuro non facili da essere viste e soprattutto difficili da sottrarre all'abitudine della quotidianità che ti fa pensare che la vita sia sempre quella: quella che viviamo ogni giorno e finiamo per pensare che che sia l'unica vita possibile.
Si seguano dunque i segni che si rivelano dalla malattia, gli impulsi profondi della malattia, e potremo ricominciare a reimpostare la vita scivolando via dalla copertura azzerante della quotidianità e a cominciare a seguire la voce interiore della lingua nuova che ci parla dentro e aspetta il nostro consenso per guidarci altrove, strappandoci dalla cecità della routine che ci aveva fatto cadere nel peggiore dei mali possibile: l'appiattimento del quotidiano.
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November 9, 2021
Dipiazza non ha tutti i torti

In Diario del Web leggo QUI delle dichiarazione del sindaco di Trieste, Dipiazza (nomen omen, a quanto pare) su cui credo dobbiamo iniziare a riflettere.
Come ormai è più che evidente la scoperta della verità è legata a certe narrative, il seguire una narrativa invece di un'altra ti può far avvicinare alla verità o divertirti completamente da essa.
Dipiazza, seguendo questa premessa, dice delle cose giuste.
Dipiazza riconosce il diritto a manifestare, ma con dei limiti. E il limite maggiore è il diritto degli altri alla salute e al lavoro. E queste continue manifestazioni lo violano, come dimostra il focolaio fra i manifestanti.
Bisogna fare come ai tempi delle Brigate Rosse: leggi speciali. Allora c'era l'emergenza terrorismo, oggi c'è la pandemia ma il periodo è sempre drammatico. A mali estremi, estremi rimedi.In fondo lui è il sindaco di tutti e non solo dei no vax, a cui riconosce il diritto di manifestare ma in un ghetto: "Magari, li metteremo tutti a Porto Vecchio, lontano da alberghi, ristoranti e negozi che in questo periodo stanno subendo danni enormi"
Ma a parte questa anticipazione più retorica che concreta è quando dice che ci sono 60 mila firme favorevoli al green pass, che è la stragrande maggioranza della gente, gente che vuole lavorare e continuare a vivere, si presuppone, qui non posso dargli torto.
C'è gente che vuole lavorare e vuole ricominciare e crede che la scienza dica il vero, che i vaccini siano vaccini e servano veramente a curare e a favorire la ripresa.
E' chiaro a questo punto che se non smonti la narrativa sul vaccino non smuovi la gente da questo limbo in cui vivono.
E' giusto dunque protestare ma non può comunque essere l'unico modo per cambiare le cose, anche perché finora le proteste non hanno portato a nulla di concreto.
Bisogna intanto lavorare a costruire una società alternativa e soprattutto aspettare, perché il castello di menzogne che hanno costruito attorno a questo siero è talmente alto che non potrà che cominciare a crollare da solo. Gli effetti che produce sulle persone sono ormai talmente tanti e in aumento che si arriverà ad un punto che anche i pacifici e bonari abitatori delle comodità del proprio limbo verranno scossi nelle loro certezze da una profonda dissonanza cognitiva che li distruggerà.
Dove appunto bisogna lavorare è nel rendere disponibili le informazioni sulla vera natura di questi seri e sui loro reali effetti e aspettare. Purtroppo, si dovrà aspettare che la verità entri anche nelle loro fuorvianti narrative, perché la loro fede o ottusità cominci a vacillare.E qui ci dovrebbe essere più onestà anche fra chi fa controinformazione in rete, che purtroppo invece nella maggior parte dei casi manda segni di gatekeeperismo abbastanza evidenti.
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November 3, 2021
Perché non mi interessa più niente dell'editoria e degli editori

Dopo molti anni di pubblicazioni cartacee con editori di medio livello, ho deciso di fregarmene dell'editoria.E questo per vari motivi. Cerco di riassumerli.
Gli editori sono spesso arroganti e inconcludenti.Qualcuno anche inaffidabile. In generale del tuo libro non gliene importa niente e te lo devi promuovere in toto.
Ma io sono per la visione che ognuno deve fare il suo lavoro: lo scrittore deve fare lo scrittore e l'editore deve fare l'editore. E questa visione non esiste.
Tutte le volte che pubblichi un testo con un editore hai a che fare con un editor che spesso non ha mai scritto un libro ma comunque vuole cambiare il tuo testo, le parole, gli accenti e spesso senza un vero fondamento.
Finalmente ora il testo è quello che io decido e non devo lottare con nessuno per difenderlo.
Un piccolo e medio editore non ti porta da nessuna parte, perché non ne ha le potenzialità, gli servi solo per tenere in vita la sua casa editrice seguendo uno schema complesso che una volta ho cercato di capire ma è così astruso che ci ho rinunciato.
Per cambiare la tua vita, da un punto di vista del guadagno, devi pubblicare con grossi editori, che devono farti vincere qualche premio importante e fare una grande pubblicità.
Ma ovviamente queste posizioni spettano solo a coloro che hanno situazioni precostituite in cui il valore del testo non c'entra nulla.A questo proposito, porto l'esempio di uno dei testi più assurdi e noiosi che siano mai stati pubblicati ma che è diventato best seller mostruoso: Jonathan Littel, Les Bienveillantes, pubblicato da Gallimard, vincitore dei premi Grand Prix du roman de l'Académie française e il Prix Goncourt nel 2006. Mi ricordo intere paginate di recensioni per questo libro che pareva il nuovo capolavoro della letteratura mondiale, su tutti i più grandi quotidiani mainstream del mondo. Una cosa mai vista.
Uno dei libri più illeggibili che mi sia mai capitato di provare a leggere. La mia copia finì, data la sua voluminosa mole, come fermaporte quando in estate aprivo tutte le finestre, per non farle sbattere. Da un'indagine fatta fra molti conoscenti nessuno l'aveva in verità letto. era finito, spesso, sul tavolo del salotto in mostra, perché faceva figo averlo.
Per come scrivo io e per quello che scrivo io nessun grande editore mai mi pubblicherà. Ciò che pubblicano i grandi editori al 99% è merda. Se non è merda è qualcosa di anodino, di mèmico, di vuoto, privo di contenuti, e soprattutto obbedisce alla narrativa ufficiale che è quella di produrre una letteratura stupida, che non fa pensare, che mantiene l'individuo a livello di imbecillità, di cui adesso vediamo i risultati. Totale ablazione del pensiero.
Ecco, quello che io scrivo è tutto all'opposto, e per questo non pubblicherò mai con un grande editore.
Ho anche deciso di tralasciare il self publishing, una delle più grandi cavolate dell'editoria, che probabilmente ha fatto guadagnare solo Amazon. Soprattutto pubblicare ebook in self publishing. L'italiano non legge niente, figuriamoci un ebook.
Adesso pubblico solo su Academia https://independent.academia.edu/fulivieri.
Carico lì i miei testi e chi li vuole se li legge. Non vi è censura (al momento). Posso caricare liberamente i miei testi, e ho il mondo intero potenzialmente raggiungibile.
Diciamo che i testi li regalo a chi è interessato a leggerli, con la speranza che chi li leggerà ne trarrà giovamento e interesse.
Qualche anno fa un veggente di una cittadina ex-sovietica in Lituania, Visagina, mi disse che la missione della mia vita era di aiutare la gente, con i miei libri. E quando avessi avuto solo questo obiettivo in mente forse allora avrei avuto anche successo. Non so se avrò successo, e onestamente non me ne importa più niente, ma l'idea di aiutare altri a capire, questo sì mi interessa.
Gli editori nemmeno li calcolo più, se càpita qualcuno interessante va bene, ma non li cerco più in modo compulsivo come prima. Ne sono quasi sorpreso anche io, che per molti anni ho quasi ossessivamente cercato di pubblicare con i migliori editori anche pagando promoter, agenti e agenzie pubblicitarie che mi aiutassero. Risultato: pressoché zero.
Non incolpo nessuno, perché ho capito che quello che io scrivo non è per la maggioranza ma per una minoranza, molto minoranza. E di questo ringrazio gli anni che stiamo vivendo che mi hanno fatto intendere la vera struttura di questo mondo che fino al 2020 era una matrix, e che ora invece, con sconcerto di chi l'aveva creata, sta scomparendo e mostrando la verità che aveva saputo bene occultare. Adesso è divenuta inoccultabile.
Spero che anche io abbia contribuito e contribuisca a questo risultato.
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