Fabrizio Ulivieri's Blog, page 71

April 4, 2022

Reflexionando sobre unas palabras de Tomás Eloy Martínez autor de Santa Evita (2)




"En América Latina el pensador o el escritor es además un combatiente por la verdad, un combatiente por la justicia, un combatiente por su verdad. es esa imagen todavía del hombre vinculado como contestario del poder como aguafiestas,  es como dice Mario Vargas Llosa el aguafiestas de la sociedad. El escritor o el intectual que se precie  quiere ocupar un lugar en su sociedad, quiere que su voz se oiga y no solo que se oiga a través de sus libros sino también de los artículos  que estén en la prensa"Las palabras de Tomás Eloy Martínez me hacen pensar en un gigante del combate intelectual, en San Agustín, que en un momento de desplome del mundo, de la caída de una era, se convierte en el combatiente de una intelectualidad cristiana que evidentemente quiere poner orden en un mundo, en decadencia y total derrumbamiento.El escritor, el filósofo, como el santo, son combatientes que, en general, se preocupan por la afirmación de la verdad en la sociedad, y quieren que se oiga su voz.Es verdad que la literatura en América Latina es una literatura más politizada, que a diferencia de la literatura europea, comparte autores que tocan más frecuentemente temas políticos. La literatura europea del último siglo se ha en manera exponencial convertido cada vez más en una literatura de desvinculación politica,  hasta el puncto de llegar a la nada absoluta de nuestros días. Después de Camus, ¿quien más ha encarnado el escritor que lucha por cuestiones sociales y políticas? Pasolini, y muy pocos otros.Por esta razón, hoy el escritor debe volver a ser una figura que combate por cuestiones políticas o religiosas. El escritor debe ser ante todo un combatiente por la verdad, por la justicia y por la lucha contra la propaganda periodista unilateral del pensamiento único que ha perdido completamente la dirección y se ha vuelto loca.
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Published on April 04, 2022 07:56

April 3, 2022

"Tre Piani" film di Nanni Moretti - ovvero il nulla rappresentato dal 90% della società italiana. Nanni Moretti in primis.



"Tre Piani", l'ultimo film di Nanni Morettil mostra il cancro della società italiana malata di meschinità, di egoismo derivato, di troppo benessere sociale e piacere egoistico e autoreferenzialità di se stessi (che è un tautologismo, ma che descrive bene l'eccesso del se stesso  italiano). Famiglie con il culo pieno di troppo e di tutto, figli debosciati e senza palle, vittime di una vita nella bambagia e delle eccessive cure di madri che creano dei perfetti disgraziati, disadattati e impossibilitati a assumere qualsiasi responsabilità. Psicopati dediti all'idealismo filiale gretto e morboso, donne fragili quasi evanescenti, uomini che di uomo hanno solo il flatus vocis. Insomma un mondo non più umano ma quasi transumano. Perché? Perché in loro è morto lo spirito. Lo spirito del coraggio, lo spirito di lotta, lo spirito di voglia di essere uomini e donne, spirito di andare oltre il meschino orizzonte delle pareti domestiche e del gretto e asfittico ambito lavorativo. E ultimo ma non ultimo per importanza, il vero spirito religioso, che non sia una pura formalità di una religione che non c'è più. Ma esiste un surrogato di essa ben impersonato dal falso papa che risiede in San Pietro. Anche lui vittima probabilmente di tante psicosi più forti dello Spirito. 
E soprattutto Nanni Moretti. Lui ne è il massimo responsabile perché è il portatore per eccellenza di questa visione di un assurdo tutto italiano. Fa da sempre lo stesso film sulla media borghesia e le sue psicopatie derivanti da troppa agiatezza. E poi sempre le stesse battute, sempre gli stessi tempi di recitazione e sempre lo stesso modo di interpretare.
Sbrigati Nanni a fare film su questa classe sociale, fra poco non ci sarà più. L'hanno smembrata. Distrutta. E presto termineranno quello che di lei è ancora vivente.
La grande fortuna è che è un film prodotto nel 2019, inizio del 2019, quando ancora la pandemia, falsa, non aveva sviluppato la sua attuazione e mostrato il peggio di questo paese. E quindi per certi versi la visione di Nanni Moretti è ancora scusabile.Ma comunque, con uno sguardo retrospettivo, si vede bene che società era ed è quella italiana. Una società che amava e  ama vivere come gli struzzi, con la testa dentro la sabbia fino al collo.
A cui mai viene l'idea e la volontà di tirare fuori la testa da quella sabbia, perché tutto sommato ci sta bene, ed evita di vedere la verità, che è ben altra cosa da quella che vive nella sabbia e che non è più quella dell'Italia degli anni Settanta, ancora attiva operosa, creativa, fattiva. Probabilmente la migliore Italia prima che fosse tabularasata e istupidita da Berlusconi e le sue TV e i suoi non -valori. Prima che Berlusconi azzerasse la coscienza degli italiani. E li rendesse pecore totali.E anche Nanni evita di tirare fuori il collo da struzzo dalla sabbia e di chiedersi se questa società in cui vive sia una società di debosciati, senza palle, di mammoni incapaci e di condannarli per condannare una classe politica che è altrettanto uguale. Manca nel cinema e nella letteratura contemporanei una dimensione politica e  militante.
Il film film riconosco che è filmicamente fatto bene ma arido sterile, vuoto, come il 90% degli italiani che vengono rappresentati in quel film. La comunità di cui ti senti parte, Nanni, non è quella della solidarieta, non esiste la solidarietà in Italia, esiste solo l'individualismo e l'egoismo che va a sommarsi all'individualismo e egoismo dell'altro per paura, per bisogno di stare nel gregge e sentirsi meno soli nel deserto totale di valori che ognuno ha dentro di sé. Nel nulla spirituale che ognuno ha dentro di sé.Il 90% della popolazione italiana è  egoista come i personaggi che hai messo in scena, vuota, insulsa, senza ideali ma solo organizzata per vivere bene personalmente e individualmente a scapito dell'altro e pronta a ignorare la forza di cambiare, che è la vera spinta della vera solidarietà perché ribellarsi per cambiare implica tanta forza di solidarietà e partecipazione. Inutile che a Cannes dici in un'intervista, in cui ancora una volta fino ad nauseam interpreti te stesso, che la pandemia ti ha fatto scoprire gli altri. Gli altri, che hanno accettato tutta questa falsità e non si sono ribellati, ma sono rimasti a farsi pippe mentali sugli psicotismi interiori, sono un nulla come la tua mancanza di coraggio di tirare fuori il collo dalla sabbia e vedere che la realtà è ben altra. E' vero Nanni, come dici in un'ulteriore intervista sempre a Cannes, che sei più vecchio e vulnerabile, ma forse lo sei sempre stato. E' una vita che fai sempre lo stesso drammatico e noioso film, e lo stesso vulnerabile personaggio, perché ti piace vivere in una realtà immutabile ma falsa e viziata dai troppi comodi a cui non si vuole rinunciare. E per quello stai con la testa dentro la sabbia e non vedi. Preferisci illuderti, dentro il buio di una sala cinematografica che non esiste più, perché non esiste più quel mondo. Ma se vuoi che esista e continui non sarà certo tenendo la testa nella sabbia che lo terrai in vita.
Se questa è la classe intellettuale italiana (i.e. Nanni Moretti e quelli come lui, ma ce ne sono anche di peggio purtroppo), se questo è il popolo italiano, si capisce bene, allora, la misera fine di questo paese, che ha partorito la peggiore classe politica possibile di tutti i tempi e la accetta, perché forse il cosiddetto popolo è perfino peggiore della classe politica nella sua abietta e succube meschinità di prona dis-posizione ad accettare tutto.Alla fin fine, avrà sempre le quattro pareti domestiche, come una cella, in cui trovare la sua libertà. E il suo piatto di pasta (ma fra poco neanche più quello, con ogni evidenza).
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Published on April 03, 2022 22:43

April 2, 2022

Reflexionando sobre unas palabras de Tomás Eloy Martínez autor de Santa Evita (1)

 




"Lo que ocurre es que una vez que uno aprendiò a vivir fuera de su país y aprendió el lenguaje del otro y aprendió a amar el lenguaje de ese otro, vive en un no-lugar para siempre y empieza a vivir en ninguna parte .... no es que este te desarraiga, porque sigues amando a tu tierra sigues preocupándote por tu tierra de un modo central pero la distancia con que ves tu tierra desde otra parte es algo irreemplazable." (Tomás Eloy Martínez, autor de Santa Evita). 


Lo que dice Tomás Eloy Martínez, lo siento en la piel. Solo que la distancia aumenta la distancia, y en mi caso no me lleva a amar a mi país, Italia, que es un país difícil de amar, no tanto para la clase política que siempre ha sido el mal del país, y que ahora ha llegado a un nivel de bajeza, en todos los sentidos, nunca antes visto, pero y sobre todo a raíz del propio pueblo que, a excepción de una minoría, no es posible amar. Un pueblo hecho de soberbia, superficialidad, egoísmo, achatamiento cerebral, pereza, dedicado sólo al placer del cuerpo, a la comida, a la bebida y al bienestar, y este pueblo perezoso ha estado bien durante demasiado tiempo. Un pueblo que en el curso de la historia después de la Segunda Guerra Mundial se convirtió en un pueblo sin espíritu, hecho sólo de carne y disfrute individual y egoísta de la carne. (Leer mi opinion sobre Italia, Aquí)
E Italia me es lejana, como pueblo e institución política, me es cercana en su belleza, en el sol, en el clima, en el paisaje, en la (antigua) arquitectura. En el idioma que es el idioma que me creó.
Pero es cierto lo que dice Tomás Eloy Martínez, ya no vivo en ninguna parte, excepto en lo que queda de mí.










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Published on April 02, 2022 04:20

Reflexionando sobre unas palabras de Tomás Eloy Martínez autor de Santa Evita

 




"Lo que ocurre es que una vez que uno aprendiò a vivir fuera de su país y aprendió el lenguaje del otro y aprendió a amar el lenguaje de ese otro, vive en un no-lugar para siempre y empieza a vivir en ninguna parte .... no es que este te desarraiga, porque sigues amando a tu tierra sigues preocupándote por tu tierra de un modo central pero la distancia con que ves tu tierra desde otra parte es algo irreemplazable." (Tomás Eloy Martínez, autor de Santa Evita). 


Lo que dice Tomás Eloy Martínez, lo siento en la piel. Solo que la distancia aumenta la distancia, y en mi caso no me lleva a amar a mi país, Italia, que es un país difícil de amar, no tanto para la clase política que siempre ha sido el mal del país, y que ahora ha llegado a un nivel de bajeza, en todos los sentidos, nunca antes visto, pero y sobre todo a raíz del propio pueblo que, a excepción de una minoría, no es posible amar. Un pueblo hecho de soberbia, superficialidad, egoísmo, achatamiento cerebral, pereza, dedicado sólo al placer del cuerpo, a la comida, a la bebida y al bienestar, y este pueblo perezoso ha estado bien durante demasiado tiempo. Un pueblo que en el curso de la historia después de la Segunda Guerra Mundial se convirtió en un pueblo sin espíritu, hecho sólo de carne y disfrute individual y egoísta de la carne. (Leer mi opinion sobre Italia, Aquí)
E Italia me es lejana, como pueblo e institución política, me es cercana en su belleza, en el sol, en el clima, en el paisaje, en la (antigua) arquitectura. En el idioma que es el idioma que me creó.
Pero es cierto lo que dice Tomás Eloy Martínez, ya no vivo en ninguna parte, excepto en lo que queda de mí.










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Published on April 02, 2022 04:20

March 31, 2022

Croci di luce nel cielo di Russia e Ucraina - un altro segno inequivocabile

 

 




Attendite autem vobis, ne forte graventur corda vestra in crapula et ebrietate et curis huius vitae, et superveniat in vos repentina dies illa; tamquam laqueus enim superveniet in omnes, qui sedent super faciem omnis terrae. Vigilate itaque omni tempore orantes, ut possitis fugere ista omnia, quae futura sunt, et stare ante Filium hominis. (Luca 21, 34-36).

In effetti gli ultimi due anni, coloro che si sono apparecchiati a sviluppare quelle componenti che favoriscono l’ascolto della voce di Dio o di Nostra Signora, che abbiamo trattato QUI, si sono anche apparecchiati ad aspettare in preghiera e in spirito l'evolversi degli eventi del saeculum (il concetto di saeculum lo abbiamo trattato QUI), guardando oltre l’orizzonte del saeculum e aspettando i segni.

Et erunt signa in sole et luna et stellis, et super terram pressura gentium prae confusione sonitus maris et fluctuum, arescentibus hominibus prae timore et exspectatione eorum, quae supervenient orbi, nam virtutes caelorum movebuntur. (Luca 21, 25-26).

E uno dei segni che svuoteranno della loro linfa di uomo e appassiranno certa umanità [arescentibus hominibus] nella paura e nell‘attesa [prae timore et expectatione] è arrivato è sempre va letto attraverso le componenti che fanno capire il valore dei segni e la loro veridicità: i.e. preghiera e fede.

La croce di luce apparsa nei cieli della Russia e dell’Ucraina. Che appaia in Russia, terra che la Madonna ha chiesto da anni che gli fosse consacrata la Russia, ed è apparsa prima che la Russia diventasse il punto di rottura dello status quo imposto dal globalismo, prima che invadesse l’Ucraina e diventasse il fulcro del nuovo mondo, alla fine di Gennaio. Il 24 gennaio 2022.

La croce in Ucraina è apparsa a Kherson il 6 marzo 2022, una delle zone calde della guerra.

Due croci pressoché identiche, in entrambi i casi relate al cambiamento del mondo imposto dalla Russia.
A Fatima nel 1917 il sole rotante apparso annunciò guerre e molti cambiamenti nel mondo che portarono alla rivoluzione russa, la seconda guerra mondiale il comunismo e la guerra fredda.

Che appaiano di nuovo segni simili dal cielo, oggi all’avvento di un nuovo ordine del mondo, non può essere un caso.

Ma gli uomini come nel 1917, quelli privi di ogni componente per l’ascolto della parola di Dio, continuano ad ignorare i segni del cielo, e con il dominio del modernismo massonico imperante li ignorano e nessuno ne parla.

Ma Dio parla. Per chi sa ascoltare.

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Published on March 31, 2022 01:24

March 28, 2022

Come si rivela l'intervento di Dio nelle nostre vite





ea, quae remota sunt a sensibus nostris, quoniam nostro testimonio scire non possumus, de his alios testes requirimus eisque credimus, a quorum sensibus remota esse vel fuisse non credimus [1]
Poiché non possiamo conoscere per testimonianza diretta ciò che non è disponibile ai nostri sensi, per queste cose cerchiamo allora dei testimoni a cui crediamo, per il fatto che non dubitiamo che quelle stesse cose [che non sono disponibili ai nostri sensi] siano o siano state indisponibili ai loro sensi.

In questo latino di Sant'Agostino, in se stesso a mio avviso una lingua che non può non essergli stata ispirata nella sua perfetta tortuosità per esprimere l'inesprimibile, ci fa capire una cosa: che l'intervento di Dio nella storia non è mai dai più colto direttamente ma per lo più indirettamente attraverso l'evidenziarsi di un tertium datur. Ed è comunque sempre e solo a disposizione di chi è in grado di tenere attive e sviluppare quelle componenti che gli permettono di concepire la percezione del tertium datur, QUI dove ne trattiamo..

L'esempio più tipico di tertium datur sono le scritture, i santi, le profezie, le locuzioni interiori (che si situano sempre in uno stato intermedio fra la soggettività di chi percepisce la locuzione e l'alterità della locuzione che parla dentro e che lascia sempre l'impossibilità di una testimonianza diretta e certa se non legata a un credere: fede.).

La parola di Dio allo stesso modo opera nella quotidianità delle piccole cose quotidiane che formano la storia. I sensi quasi mai percepiscono l'intervento di Dio nel momento che interviene, ma si affida sempre a uno sguardo a posteriori che permette di rivolgere il proprio stato d'animo dal punto di arrivo (terminale, nel momento che si rivolge lo sguardo a posteriori) a quello di partenza che si ritiene abbia dato inizio al processo di cambiamento percepito però retrospettivamente, e credere che quel tragitto non sarebbe stato possibile senza l'intervento di ciò che è intervenuto e di cui i nostri sensi non erano in grado di darne rilievo fino al momento dello sguardo retrospettivo.

[1] Sant'Agostino, De Civitate Dei, XI, 3
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Published on March 28, 2022 21:25

March 27, 2022

Cesare Sacchetti - Chi è costui?




Per me è un nome: Cesare Sacchetti. Nulla di più. E da quello che percepisco, dal di fuori della sua cerchia, non è probabilmente nemmeno troppo simpatico.
Apparentemente parrebbe uno che aderisce alla schiera dei complottisti. E' dall'inizio del 2020, dall'inizio della pandemia fake che lo seguo. Dapprima sporadicamente, senza che mi abbia mai sollevato un interesse particolare. Se non per certi video che postava su Fakebook, dove faceva vedere come gli ospedali che secondo il mainstream avrebbero dovuti essere al collasso erano in realtà vuoti. Ma era la stessa cosa in altri stati del mondo occidentale. Nulla di straordinario, anche se in quel momento pareva straordinario.

L'ho poi perso di vista, per infine ricominciarlo a seguire nel 2021, probabilmente alla fine dell'anno, su Telegram.

L'ho cominciato a seguire senza troppo interesse, Mi sembrava uno di quelli alla QAnon che vedono la vittoria di Trump dappertutto, vittoria che però non arriva mai.

Ma con il tempo ho avuto modo di vedere che molte delle cose che scrive hanno sempre più fondamento, che nel tempo cominciano a prendere la piega che lui anticipa almeno qualche mese prima. Un esempio? Eccolo: che Mario Draghi voglia lasciare la carica di Primo Ministro per cercare una poltrona nel variegato mondo "Atlantista" che gli conceda immunità per le azioni commesse sotto e durante il suo governo.
Altro esempio, che per me era difficile a credersi, e di cui in verità non ne parla solo Sacchetti, ma sono in molti a parlarne: che Trump avesse firmato in accordo con i militari l' Insurrection Act, che gli garantisce il controllo della politica estera soprattutto.Ed in effetti la guerra in Ucraina sta sempre più mostrando come il Pentagono freni per l''ingresso in guerra a fianco degli ucraini, mentre il mondo politico americano, impazzito, preme e freme perché si vada in guerra.
Ma soprattutto su una cosa ho la certezza che lui ha ragione e con lui concordo pienamente, che la cosiddetta controinformazione, quella che si oppone ai fake media della propaganda ufficiale è di sicuro in modo consapevole o inconsapevole pilotata dagli stessi che gestiscono i fake media della propaganda ufficiale, o quanto meno tendano a ripetere il clima che quella propone: quello che terrorizzi la gente in qualsiasi modo, non dando mai le notizie in modo completo ma usandone quelle parti che possono mettere sotto pressione chi non riesce a gestire l'infodemia del terrore.Devo dire che mentre in quasi tutti gli altri canali informativi veramente si respira soprattuto un clima di catastrofismo (o di bimbominkismo infantile) nel suo canale si respira un clima di positività e di certezza. E di questo gliene va dato alto merito, in un momento simile.

Link al suo blog: https://lacrunadellago.net/Canale telegram in italiano: t.me/cesaresacchetti


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Published on March 27, 2022 03:29

March 25, 2022

Why is it so difficult to hear God's voice?

 




Why is it so difficult to hear God's voice?

Man must be prepared in his components to be able to listen. If those parts that allow him to hear the voice of God are absent, that voice is not heard.
Ad illud enim hominis ita loquitur, quod in homine ceteris, quibus homo constat, est melius, et quo ipse Deus solus est melior.
For he (God) speaks thus to that of man, that in the man is better than the other things by which he is composed, of which God himself alone is better. (Saint Augustine De Civitate Dei, XI, 2),
God's word cannot be heard then by everybody, because not everybody chooses to hear that word, not everybody uses his free will to approach himself to those components that make him eligible to listen to God's word.They prefer to avert their hearing, their will, their interest from those components and address their intentionality to other more coarse words: those that dominate the saeculum [1].Therefore listening to God's word is a training to develop those components, because those components are the medium that let you hear it.
Profecto ea sui parte est propinquior superiori Deo, qua superat inferiores suas, quas etiam cum pecoribus communes habet
Certainly, in that part, he is nearer to the Superior God, in virtue of that part he surpasses his inferiors (parts) which he also has in common with the flocks. (Ibid.)
We see that the more the man dives himself into the dis-tractions of the saeculum the more he becomes similar to an animal and the more he loses the possibility to hear God's word.That is why I am completely contrary to accepting the sanctification of man when is included in the transversal category "people/folk".Folks are made of individuals and many of them are incapable to look up, beyond the propaganda of the saeculum that keeps them enslaved to the inferior parts of themselves.
[1] On the Saint Augustine concept of saeculum https://princasvilniuje.blogspot.com/2022/02/il-concetto-di-saeculum-in-santagostino.html


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Published on March 25, 2022 08:33

March 19, 2022

The bleeding-heart time is running out

 






The recent events in Ukraine, the so-called Russian invasion, have taught a new strategy to the asymmetric war already underway between the elites and those who do not accept their fraudulent government. the bleeding-heart-liberal-vision is over. When the dialogue is rejected and vilified, the time of taking protests to the streets seems to be running out. Each one on a personal level must sharpen the refusal to follow the crazy impositions that are being proposed to us and that have no logic at all.

We have seen how in little more than 20 days the world has changed because a nation that has been denied dialogue and collaboration has abandoned the bleeding-heart perspective.

In twenty days globalism has broken, it has broken and is on the path of dissolution, overloaded with debt, madness and division.


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Published on March 19, 2022 00:38

March 17, 2022

Se acabó el tiempo del buenismo




Los recientes acontecimientos en Ucrania, la llamada invasión rusa, han enseñado una nueva estrategia a la guerra asimétrica ya en marcha entre las élites y quienes no aceptan su gobierno fraudolento. Que se acabó el tiempo del buenismo. Cuando el diálogo es rechazado y vilipendiado, termina el tiempo del buenismo, y cada uno a nivel personal debe agudizar el rechazo a seguir las locas imposiciones que van nos proponiendo y que no tienen lógica alguna.

Hemos visto como en poco más de 20 días el mundo ha cambiado porque una nación a la que se le ha negado el diálogo y la colaboración ha abandonado el buenismo.

En veinte días el globalismo se ha roto, se ha roto y va por el camino de la disolución, sobrecargado de deudas, locura y división.

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Published on March 17, 2022 22:08