Fabrizio Ulivieri's Blog, page 68
May 16, 2022
La controinformazione italiana vive al 97% di sola Chiacchiera e non di verità
Asoltate questo video. E ditemi se questa controinformazione non è distorcente. Chi fa questa controinformazione non può essere in buona fede se continua a parlare dei vaccini definendo vaccino, quando ormai nel web è pieno di prove e testimonianze di ogni tipo, quello che ci si ostina a chiamare vaccino è in realtà un'arma biologica per provocare mutazioni e offese all'organismo umano, alla stessa esistenza dell'uomo e anche alla sua stessa vita spirituale.
Ha ragione Cesare Sacchetti, giornalista e blogger italiano, che definisce spazzatura con gli stessi scopi del mainstream tutta la pretesa controinformazioni della rete.
Su queste basi vedo una probabile deriva simile a quella del movimento 5 Stelle del 97% di quelli che ora si spacciano come propugnatori di una nuova informazione e libertà.
Perché essi, come Heidegger docet, si muovono nella Chiacchiera, e non nella verità. che non vogliono affrontare nella sua dirompente essenza e preferiscono cercarla nella Chiacchiera anziché nella suà originalità.
May 14, 2022
Martin Heidegger - die Kassandra unserer Zukunft
Ich trete vor einem zurück, der noch nicht da ist, und beuge mich, ein Jahrtausend im voraus, vor seinem Geiste (Heinrich von Kleist)
Ich habe Heidegger nie zu sehr geliebt, aber in Wahrheit war er eine Kassandra, der im Wesen der Technik ungehört war, ebenso wie Kassandra in ihrem Wesen immer ungerhört war.
May 10, 2022
El hombre es mierda

« ¡A mí, hombres!», gritó Diógenes un día y cuando acudieron algunos, los ahuyentó con su bastón, diciendo: « ¡Clamé por hombres, no mierdas! »
Una vez estuve buscando al hombre por las ciudades, por cafés, supermercados. Y tenía la ilusión de que cada mirada que encontraba, cada vez que la encontraba, era el hombre que yo iba intentando buscar. Y lo intentaba en los olores de los sexos, en los líquidos de los cuerpos, en el sudor y en las quebradas de mis amantes, como si buscara un testimonio del hombre que estuvo en el fondo de cada individuo con quien compartía mi vida.
Y luego me agachaba, trataba de entrar en los intersticios y heridas de su carne. Para viajar dentro de ellos a las profundidades. Y me preguntaba por esos secretos que me parecía vislumbrar en esa búsqueda lacerante y desgarradora que no conducía a nada. Estos fueron viajes que hacía por un callejón sin salida. Y cada vez me volvía y empezaba de nuevo.
Porque el hombre no es nada cuando no está en la luz que viene de arriba, porque vive forzado sólo abajo.
Solo un trozo de carne, sangre, hueso y piel, todo lo que fue y es.
Y ahora que ya no tengo ojos para ver cómo me veía, ya no distingo entre hombre y animal. De solo animal es hecha La mayoría de los hombres.
Son sacos de mierda, que respiran, se mueven, se estremecen y a veces se abrazan. Pero se odian más.
May 3, 2022
"Alla Patria" di Salomėja Nėris

Questa è una delle poesie più famose di Salomėja Nėris, forse la più grande poetessa lituana, vissuta all'inizio del secolo XX.Salomėja Nėris aveva celebrato in alcune sue liriche Stalin e il bolscevismo, per questo fu accusata di aver tradito la sua patria.In questa poesia vi è lo struggente desiderio di ritornare in patria e di difendersi dall'accusa di tradimento.E' importante riproporre temi come la "Patria" in un mondo in cui il il globalismo, il gender liquido, le società multietniche, il politically correct hanno infettato il più naturale dei sentimenti di appartenenza. Chi non ha patria non ha terra sotto i piedi, e vive in un non-dove, che spaesa inquieta e priva id identità e partorisce i mostri che si vedono alla guida del preteso NWO.
Insanguinata e saccheggiata
Sta ai miei occhi...
E cento di miglia andrò a piedi
Fino a che viva la rivedrò.
Saranno in fiore i giardini e i frutti penzoleranno
E le foglie cadranno ingiallite
E per strade senza fine verrò da te
Sotto la pioggia, lungo il gelo della terra, e nel freddo dell'inverno...
Me - come zolla di terra - sentono
i succhi della terra natia
Per te conservo il mio cuore
Pieno di luce e di vita,
Mai ti ho venduto, mai
Mai ti ho tradito, vita mia!
La tempesta passa, la foresta rimane...
Il cuore mai mente.
La città che non posso nominare

Adoro camminare per le strade di questa città che sempre evito di nominare. Adoro camminare per le sue foreste. Adoro anche la pioggia e il freddo che durano infiniti in questo paese, che non posso nominare.
Aš keliais į tave pareisiuPer lietų, gruodą, šaltį…
E per strade senza fine verrò da teSotto la pioggia, lungo il gelo della terra, e nel freddo dell'inverno...
Come diceva Salomėja Nėris, forse la più grande poetessa di questa terra che non posso nominare, parlando della sua terra che nemmeno lei nominava, in questo poema decicato "Alla Patria".Forse è il destino che ci accomuna, anche lei viveva in una terra di nessuno, viveva a Mosca, ma il suo cuore era verso quella terra solo nell'attimo che doveva percorrere le strade per raggiungerla.Forse lei come me viveva in un non-dove.
Eppure questo innominabile luogo io devo tener caro perché qui mi sono convertito, perché qui ho scoperto il silenzio interiore, e la lunga catena che mi lega alle potenze del cielo. Che operano in me ora.E io vivo in loro, in questa terra senza nome.
May 1, 2022
Il salto nel nulla: Italia 1992

Se corro indietro con il pensiero all'Italia in cui sono nato, è come ora, dove vivo. Un-non-dove. Ora vivo sospeso, come vivessi senza essere presente.
Ecco quell'Italia è lo stesso.Vive senza essere presente. Per chi ne volesse avere un'idea dovrebbe leggere Bacchelli, Quasimodo, Montale, Bianciardi, Pasolini...Bisognerebbe vedere i film di Rosi, riandare ad Alberto Lupo, Gian Maria Volontè, tutti non luoghi ormai...
E onestamente non ho un bel ricordo degli anni Settanta. Della guerra civile degli anni Settanta. Lì è iniziata la falsificazione dell'Italia. Si voleva cambiare un'Italia contadina in un'Italia operaia e comunista.
Ma è l'Italia di Bitossi, Gimondi, Dancelli e Adorni che ricordo...un'Italia di gente gobba sul manubrio...e sul lavoro. Che faticava e voleva crescere.
E' anche l'Italia di Moro, Fanfani e Andreotti. Certo allora falsificati dall'ideologia comunista in nemici del popolo, con l'eccezione di Moro, martire della sua onestà e forse anche del voler mantenere l'Italia come era. Poi il picco raggiunto da quell'Italia, ma che ormai si avviava al declino, con Craxi. E poi...il Nulla.
Berlusconi e le sue televisioni ovvero l'istupidimento totale del popolo italiano. L'imbarbarimento, la corruzione l'esautorazione del parlamento la distruzione delle sue industrie, l'allontanamento dalla politica di un popolo ormai bue e pecora reso tale dalla cura Berlusconi. Il Nulla.
Ecco fra l'Italia in cui sono nato e quello di oggi vi è un salto: il Nulla. E dopo quel salto, il Nulla è rimasto. E gli epigoni del Nulla son ben più orribili, sono mostri che ne fuoriscono avidi di denaro potere e di scarsa intelligenza, di nessuna cultura e pronti a tutto pur di vivere nei piaceri di quel Nulla che li ha partoriti.
April 28, 2022
All'uomo non è meglio divenire ciò che vorrebbe

All'uomo non è meglio divenire ciò che vorrebbe(Heraclitus)
ἀνθρώποις γίνεσθαι ὁκόσα θέλουσιν οὐκ ἄμεινον
Vorrei la pace del cuore. Stanco di essere frainteso dalla vita, che mi spinge in direzioni che a malavoglia accetto. Per questo rinuncio a decidere. Non io decido.
L'ho detto, non vado controcorrente, seguo la Fortuna, fino in fondo. Perché in quel fondo vi è ciò che mi è stato riservato. Andare controcorrente è opporsi al tuo likimas, ciò che ti è lasciato, calcolato per esserti lasciato. Questo denota la parola in lituano, quello che noi chiamiamo destino, che invece si lega a uno stare allungato nel tempo (stin-are) e rafforzato dall'attesa (de-), per cui si è sotto l'agenzia di un'attesa di qualcosa che impende sulla fine o è su di noi per tutta la vita. In entrambi i casi non è manifesto.
Se vai controcorrente non sarai portato al tuo likimas dove la corrente vuole spingerti e consegnarti.
E capisco, che la pace nel cuore, solo allora, solo allora sarà. Il giorno che mi congiungerò al kas man liko, ciò che è lasciato in serbo per me alla foce della vita.
Ma i più non sanno e non vanno alla foce, ciechi invece lottano controcorrente e soffrono per qualcosa che non loro è riservato.
April 26, 2022
Baci & Carezze

Da "Il Sorriso Della Meretrice" in Academia
Una volta pregavo Dio quando andavo a letto. Pregavo che la sua misericordia mi accogliesse e mi portasse via da questo mondo... Adesso prego solo la forza dei tendini che sostengono la carne. Tutt'al più invoco il nome di un amore che non c'è più, la cui memoria mi dà sollievo, tuttavia.
Vorrei ancora invocare un dio. Ma mi sento tradito e invoco lei.
Non mi resta che sperare che il sonno sia greve e prema subito sulle palpebre e le chiuda come in un atto di amore.
È l'unica preghiera. È l'unico desiderio.
Il sonno è finalmente distacco da una vita insopportabile dove non mi riconosco più. È pace. È la fine di una sofferenza che mi accompagna ogni minuto. È l' incubo che si dissolve e ritorno a me stesso.
La ragazza che pregavo sorrideva allora. Il tocco delle sue mani mi calmava, come il sonno. La sua bocca era dolce. Sprofondavo nei baci oltre il presente.
L'ho amata per il suo modo morbido di accarezzarmi, per i baci che sapevano di zucchero.
Ma il giorno se l'è portata via.
Mi è rimasto il ricordo come benedizione. L'unica forza taumaturgica ancora in vita.
Ignote benedizioni

Una volta ero un seduttore, passavo le giornate e impegnavo tutte le mie risorse e finanze (poche) nel sedurre. Dovevo sedurre. Solo seducendo sentivo placarsi la mia sete, il mio incessante tormento.
Non vivevo di scelte ma di seduzioni, più seducevo e più credevo di affermarmi. Credevo. Perché affermavo la potenza del mio tormento, che era il Motore della mia vita.
Ero paralizzato. Non ne uscivo. Vivevo sotto quell'incantesimo di dovermi affermare solo in virtù dei buchi che penetravo.
Riducevo infatti il tutto spesso alle parti e le parti finivano per darmi la soddisfazione a cui miravo e che spesso non ricevevo dal tutto. Che diveniva trascurabile, inessenziale al mio bisogno.
Spesso non ero infatti interessato al tutto. Il tutto mi infastidiva. La parte era il mio obiettivo e mi placava.
Era un'ossessione diabolica?
Forse, lo era.
Ma ora žvelgdamas į praeitį, con lo sguardo rivolto al passato, non ne sono più tanto sicuro.
Sì era un'ossessione diabolica, non vi è dubbio, ma era voluta.
Era voluta perché non dovessi scegliere ma andare verso direzioni, che solo ora posso comprendere.
Chi sceglie si oppone al flusso del fiume che procede contro corrente, si oppone al volere della "fortuna".
Ma vi sono alcuni, e io ero uno di quelli, che non scelgono ma procedono fino in fondo, fino al fondo melmoso del cammino per poi trovare un altro processo che li apra ad un' altra vita. Di Risurrezione.
Ero una di quelle individualità che si sentono molto vicine alla verità e sentono I’eterno valore della vita, non nella sua benedizione, ma nel suo tormento e preferiscono tuttavia rimanere se stessi, anche nel tormento infinito. Perché quella è la loro ignota benedizione.
April 25, 2022
Il titubantismo della controinformazione

Devo coniare, forse delle nuove parole: quietismo, accettismo, imbellismo, ineroismio, lamentismo, pietismo, ecc,,,
In chi fa(rebbe) controinformazione tutti questi -ismi sono largamente rintracciabili.
Mai una parola che non sia un -ismo.Ma soprattutto è un continuo cercare fra le piaghe della paura, dell'incertezza, del dubbio, del ponderare infinito di tutti i mali possibili a venire. Vi è indubbiamente un amore esagerato, in Italia soprattutto, per la catastrofismo, il cassandrismo, il negativismo.
Bene ci stanno schiacciando, stanno cercando di portarci dove vorrebbero ma...non è detto che sarà così.
Non è detto che quello che sta accadendo sia negativo. E' in corso una catarsi. Totale. Vi è un cambio che implica catarsi, purificazione, ristrutturazione.
I recenti fatti che accadono nel mondo stanno dando indicazioni nette e precise che sta nascendo un nuovo ordine e probabilmente migliore, rispetto al passato, ma si continua cocciutamente, come un toro a testa bassa, a voler rimanere aggrappati a un'idea di democratismo che non è più applicabile. Che fa parte di una visione che non c'è più.
Ormai vi è uno schieramento fra eretici, la maggioranza, ed ortodossi, la minoranza. E mai gli ortodossi sono venuti a patti con gli eretici, nella storia.
Ricordo che al Concilio di Nicea, convocato nel 325, San Nicola diede un sonoro schiaffo all'eretico Ario. E il Concilio terminò dando ragione a Nicola e mettendo fine alla questione sollevata da Ario. Non fu un atto di dialogo quello di San Nicola, fu un atto di guerra, all'eresia, ma fu anche la vittoria dell'ortodossia. Non è forse scritto nei Vangeli che il regno die cieli appartiene ai violenti? San Nicola, di certo onorò le frasi del vangelo.
Non è detto che la mancanza di dialogo e lo schieramento netto delle parti sia negativo, fa parte della catarsi spirituale e sociale in corso.
Vi è in atto una guerra simmetrica a livello mondiale fra le elite e larghe parti delle popolazioni mondiale. E' in atto una guerra vera, anche.
E' in atto un cambiamento economico a livello mondiale, Si creano nuove linee geopolitche ed economiche.
Certo tutto questo comporterà sofferenza e dolore, e morte probabilmente (ma vi è un modo per sfuggire alla morte?). Ma non sarà la fine, anzi sarà il nuovo inizio di una fine che avviene sempre quando crollano i mondi e gli imperi. Come lo è stato nel 410 D.C.
Per gli stati, per gli imperi alla fine si può dire quello che Cristo disse per l'uomo
Nisi granum frumenti cadens in terram mortuum fuerit, ipsum solum manet; si autem mortuum fuerit, multum fructum affert.Finì l'impero romano, ormai corrotto, marcio, dilaniato dalle lotte intestine, frazionato dalle faide politiche e personali e nacque il mondo meraviglioso del cosiddetto Medioevo e poi fu lUmanesimo e il Rinascimento...