Andrea Indini's Blog, page 103
December 26, 2018
Giù le mani dal presepe
December 23, 2018
I passanti difendono il nigeriano in manette. I poliziotti: "E a noi chi ci pensa?"

Il nigeriano dà di matto: aggredisce e morde gli agenti che lo arrestano. Ma i passanti lo difendono: "È un essere umano". La polizia: "E a noi chi pensa?"
"Perché non riprende questo?", sbotta il poliziotto. E mostra i morsi che il delinquente appena arrestato, un immigrato nigeriano, gli ha dato alla gamba. Morsi che sono affondati nella carne e che ancora gli fanno male. Eppure alcune persone, che in quel momento stavano passando per la stazione di Porta Nuova, a Torino, si sono schierati contro i tre agenti della Polfer e i due militari in servizio di pattugliamento che hanno arrestato il delinquente (guarda il video). "Voi siete in cinque", accusano i passanti. Ma uno degli agenti zittiscce la donna che sta girando un video con il telefonino: "Perché li difendete? A noi chi ci pensa?".
Le immagini, postate sulla pagina facebook del centro sociale Gabrio e subito diffuse dal Fatto Quotidiano, riprendono un normale arresto. Il nigeriano, immobilizzato a terra dagli agenti, viene ammanettato. Non ci sono scene di violenza. Quelle sono avvenute prima quando l'immigrato si è avventato contro le forze dell'ordine sferrando colpi e mordendo ovunque gli capitasse. Una furia inaudita, quella mostrata dal balordo che non voleva essere tratto in arresto. Eppure i passanti hanno iniziato a riprendere la scena con i propri cellulari quando il nigeriano era già a terra e non poteva più nuocere a nessuno (guarda il video). "È un essere umano anche lui", dice una voce fuoricampo. "Siete in cinque contro uno", accusa un'altra persona. Tutti a dare lezioni a quei poliziotti e quei militari che ogni giorno rischiano la propria vita per assicurare che in stazione tutto fili liscio.
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Alle proteste i poliziotti rispondono seccati. Non ci stanno a passare per carcerieri. Sono loro le vittime, e non certo il balordo che hanno arrestato e che fino a pochi minuti prima era lì a morderli ovunque potesse fargli del male. "A noi chi ci pensa? Invece di difenderli sempre", ribatte un agente ai passanti che gli stanno addosso puntandogli gli obiettivi dei cellulari. Quelle immagini sono state subito strumentalizzata dagli antagonisti del Csoa Gabrio che si sono messi ad accusare i poliziotti di "uso illegittimo e ingiustificato della forza". "L'isteria che emerge dal video, la completa mancanza di rispetto e la spavalderia mostrata dagli agenti - scrivono - non fanno altro che riflettere il clima che si respira in tutto il paese". Ma la Questura di Torino li ha subito messi a tacere con un comunicato che ha svelato quanto successo a Porta Nuova, durante i consueti controlli alle fermate della metropolitana. Gli agenti, quando hanno notato il soggetto sospetto, hanno provato a identificarlo. Ma alla richiesta dei documenti, come spesso succede in queste situazioni, lo straniero ha opposto resistenza aggredendo le forze dell'ordine. Uno della Polfer è stato addirittura morso alla gamba.
Il nigeriano, che i passanti buonisti e gli antagonisti si sono fiondati a difendere, oltre a essere un violente è anche uno dei tanti immigrati che non dovrebbe più trovari in Italia. Ha 26 anni, è senza fissa dimora e, come fanno sapere dalla Questura di Torino, gli è stato già messo in mano un ordine di espulsione. Di quel foglio, lo straniero se ne è infischiato ed è rimasto nel nostro Paese. Forse è per non farsi scoprire che, quando gli agenti gli hanno chiesto i documenti, ha dato di matto. Tanto c'è sempre qualcuno pronto a difenderlo. E, se non sono i passanti o i militanti dei centri sociali, c'è sempre qualcuno pronto a rimetterlo in libertà. Invece peri poliziotti, che rischiano la vita durante il lavoro, nessuno è mai disposto a combattere.
Tag:
immigrazione
polizia
aggressione
December 22, 2018
I finti tutori della democrazia
È sconcertante che oggi a dare lezioni sia chi, all’occorrenza, se ne è infischiato del popolo italiano piegandosi a logiche e direttive che hanno fatto male al nostro Paese
manovra economica
governo
Andrea Indini

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Persone:
Giorgio Napolitano
Mario Monti
Luigi Di Maio
Matteo Salvini
December 17, 2018
Le turbo invidie dei grillini
December 14, 2018
Salvini, attento ai gilet gialli
Il leader del Carroccio dovrebbe guardarsi da questa protesta anti sistema che molto ha a che fare coi suoi alleati a Cinque Stelle
gilet gialli
Movimento 5 Stelle (M5S)
Lega (Partito politico)
Andrea Indini

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Persone:
Matteo Salvini
Luigi Di Maio
Gli studenti indossano i gilet gialli. E bruciano un fantoccio di Salvini


gallery
Manifestazione choc a Milano
 video
videoGli studenti indossano i gilet...
 video
videoBruciato il manichino di Salvini

gallery
Lo slogan: "Ghigliottina per...

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Il corteo degli studenti
La protesta arriva anche in Italia: in piazza a Milano collettivi e centri sociali coi gilet gialli invocano la ghigliottina per Salvini e Macron
Il centro di Milano è stato preso d'assalto, ancora una volta, dagli studenti di sinistra che, a sostegno delle proteste in Francia, hanno indossato i gilet gialli (video - gallery). Ma la manifestazione contro il governo gialloverde si è trasformata, per l'ennesima volta, un attacco ferocissimo contro Matteo Salvini e il Carroccio. Un fantoccio con il volto del vicepremier leghista è stato, infatti, dato alle fiamme davanti alla sede di Unicredit di piazza Cinque Giornate (video - gallery). Sulla felpa del pupazzo si leggeva la scritta "Ladropoli". Sul marciapiede altri esagitati hanno scritto con la vernice Lega Ladrona.
"Lega merda". Gli slogan della manifestazione, organizzata dai collettivi studenteschi milanesi insieme ad esagitati dei centri sociali come il Cantiere, sono violentissimi. "Liberi di protestare - scandiscono - legittimati a ribellarci". Nei giorni scorsi più di un esponente del governo aveva esternato i propri timori di un eventuale contagio dalla Francia. E così sta succedendo: a alla manifestazione di Milano diversi studenti hanno indossato i gilet gialli in solidarietà ai colleghi francesi e hanno invocato per Salvini, come per Emmanuel Macron, la ghigliottina (garda la gallery). "Dalla Francia all'Italia - si legge su uno striscione portato in corteo dagli antagonisti - cacciare la Casta, cambiare il sistema".
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Il nemico numero uno dei collettivi e dei centri sociali è sicuramente Salvini. A lui rinfacciano il pugno duro per fermare l'immigrazione clandestina e il decreto Sicurezza e arrivano addirittura a paragonare i centri per i rimpatri ai lager nazisti. Al Carroccio, invece, rinfacciano le inchieste sui fondi del partito. "Dove sono i soldi?", hanno urlato alcuni studenti davanti alle banche. "Lì la Lega nasconde il suo tesoretto - hanno tuonato per le vie di Milano - leghisti ladroni ridateci i milioni". "Le stesse banche armate - hanno spiegato i collettivi in una nota - reinvestono poi a loro volta i soldi in armi e guerre da cui poi scappano le persone che Salvini usa come capro espiatorio per tenersi i 49 milioni e la poltrona".
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Ai violenti Salvini ha risposto, ancora una volta, con un cinguettio. "Studenti o nazisti rossi? - si è chiesto su Twitter - sicuramente idioti a cui farebbe bene l'educazione civica obbligatoria a scuola (e, forse, anche ai genitori). Agli insulti e all'odio rispondiamo con il sorriso. Io vado avanti".
Tag:
manifestazione
studenti
gilet gialli
Persone:
Matteo Salvini
December 8, 2018
Se la ladra rom viene trasformata in vittima
sicurezza
furto
Andrea Indini

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trasformata in vittima
Salvini porta la Lega in piazza: "Datemi il mandato a trattare con la Ue"


Lettera ai militanti: "Non abbasseremo più la testa"

La prova di forza della Lega verso l'alleato M5s

gallery
La Lega di Salvini in piazza
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videoSalvini con la felpa della Polizia
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videoIn piazza le note del "Nessun...
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videoSalvini cita Martin Luther King
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videoSalvini attacca i poteri forti
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video"Salvini cita De Gasper
Salvini alla manifestazione a Roma: "Metto al centro i cittadini, non i poteri forti". E promette: "Qualcuno ha tradito il sogno europeo. Noi daremo forza a una nuova comunità"
"Ce la metteremo tutta per far tornare l'Italia grande". Quando Matteo Salvini è salito sul palco della manifestazione della Lega "Io ci sono", in piazza del Popolo sono esplose le note del Nessun Dorma di Puccini e dalla folla leghista sono partiti i fumogeni bianco, rosso e verde del Tricolore italiano (gallery). Molte le bandiere, con la piazza capitolina che si è tutta tinta di blu, e uno tra tutti lo striscione con la scritta "L'Italia non è una colonia". "Non possiamo perdere tempo in odio e polemiche - ha incalzato il leader del Carroccio - non posso ripetere 'molti nemici molto onore', altrimenti mi rimproverano, ma noi non molleremo mai. Marciando uniti non dobbiamo avere paura di nessuno".
"Se il buon Dio mi dà forza e salute questo governo dura per cinque anni e non per sei mesi". Sulla base di questa prospettiva duecentocinquanta pullman e tre treni speciali sono arrivati questa mattina da tutte le zone d'Italia in piazza del Popolo, per quella che il vicepremier aveva pensato come "una festa" per ringraziare chi lo sostiene e "un chiaro messaggio" all'Unione europea: "Abbiamo voglia di correre, sognare, ricostruire un Paese che qualcuno prima di noi ha svenduto". Una festa su cui, però, ha pesato la tragedia di Corinaldo dove hanno perso la vita sei persone nel crollo di una discoteca. A loro Salvini ha dedicato un minuto di silenzio prima di iniziare a tracciare il sentiero su cui vuole portare la Lega nei prossimi anni. "Nei prossimi mesi cercheranno di dividerci", ha scandito invitando gli 80mila sostenitori accorsi a Roma a "marciare uniti e compatti" e a non mollare mai "perché se i portavoce dei poteri forti" ci attaccano, "vuol dire che siamo nel giusto". "George Soros e altri vogliono schiavi, consumatori di prodotti fatti in Cina, nei centri commerciali da precari. Qualcuno ha tradito il sogno europeo - ha, poi, incalzato - noi daremo forza a una nuova comunità europea fondata sul rispetto e la solidarietà".
In piazza Salvini non porta solo il lavoro fatto con i Cinque Stelle nei primi mesi di governo, ma mette sul tavolo anche le prossime sfide che si troverà ad affrontare, a partire dal confronto con Bruxelles sulla manovra economica. Ed è proprio al popolo leghista che ha chiesto "il mandato" per "andare a trattare con rispetto" con l'Unione europea. "Non come ministro, non come governo, ma a nome di 60 milioni di italiani - ha, quindi, scandito dal palco di piazza del Popolo - se c'è il vostro mandato noi non abbiamo paura di niente e di nessuno". Quello che ha in mente è riportare a essere "la prima in Europa", perché non debba essere più seconda a nessuno né abbia chiedere "niente a nessuno, né a Parigi né a Bruxelles". Ed è a papa Giovanni Paolo II che guarda come "lucido visionario" sull'Europa. "O l'Europa ritrova la sua radice, il suo motivo di crescere nel rispetto reciproco - ha spiegato - se è quella che si ferma alle ispezioni, allo spread, allo 0,1 è destinata a fallire. Noi vogliamo vederla crescere".
Il momento non è certo dei più tranquilli. Il governo ha più fronti aperti e non si trova in balia unicamente dei fuochi incrociati europei. Anche internamente la situazione si sta dimostrando piuttosto complicata. Salvini non ha voluto dar spazio alle polemiche e ai dissidi che in questi mesi, e anche negli ultimi giorni, lo hanno profondamente diviso da Luigi Di Maio e dai Cinque Stelle. Anzi, ha ringraziato gli alleati grillini e ha confermato la volontà di portare avanti quello che considera "un progetto bello e coraggioso". "Non avete eletto Superman o dei super eroi - ha rivendicato - ma uomini normali che in sei mesi hanno fatto abbastanza". E, per quanto rivendichi i successi incassati con la lotta all'immigrazione e il via libera al decreto Sicurezza, le distanze tra le due forze di governo restano. E su alcuni temi sono imponenti. Tanto che ha voluto mandare un segnale chiaro ai pentastellati: "L'ultima cosa di cui hanno bisogno gli italiani sono nuove tasse: sulle auto, sulle case, sui conti correnti". Da domani, infatti, gli attriti riprenderanno. E si acutizzeranno nelle prossime settimane quando entreranno nel vivo l'analisi dei provvedimenti economici e lo scontro con Bruxelles.
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December 7, 2018
Gli sciacalli contro Buonanno. Il post choc: "Lui non ci sarà"

In risposta alla campagna social della Lega "Lui non ci sarà", la sinistra lancia il macabro post che prende di mira l'eurodeputato morto due anni fa
Cinque giorni prima della manifestazione dell'8 dicembre, che sotto lo slogan "Prima gli italiani" porterà la Lega in piazza del Popolo a Roma, era dilagato sui social network il tam tam della campagna "Lui non ci sarà/Lei non ci sarà". Da un'idea di Luca Morisi, il guru della comunicazione del Carroccio, c'è stata una vera e propria invasione dei manifesti con i "nemici" di Matteo Salvini. Da Fabio Fazio ad Asia Argento, da Laura Boldrini a Roberto Saviano: tutti i volti di chi negli anni ha riversato veleni contro il leader lumbard (guarda la gallery). Una trovata ironica, niente di più. Eppure a sinistra sembra che non sappiano stare allo scherzo. Nelle ultime ore ha, infatti, iniziato a circolare sotto la scritta "Lui non ci sarà" la foto di Gianluca Buonanno, l'eurodeputato scomparso il 5 giugno 2016 in seguito ad un incidente stradale.
Lo scorso luglio, davanti all'albero della vita, a pochi passi dal palco allestito a Pontida per la tradizionale festa della Lega, Salvini aveva ricordati tutti gli amici che non sono più al suo fianco. E tra questi, ovviamente, un pensiero in particolare era andato a Buonanno. E, abbracciando la madre dell'eurodeputato morto due anni fa (guarda il video), il leader del Carroccio aveva alzato una preghiera al cielo per ricordare "tanti fratelli e tante sorelle che hanno condiviso anni di battaglia in quello che non è un partito ma una famiglia" (guarda il video). A infangare quella memoria è stato, come al solito, qualche anti leghista che ha fatto girare sui social network la fotografia di Buonanno con la scritta "Lui non ci sarà" per fare il verso a Salvini che, nella folta lista degli avversari, aveva inserito i vari Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Elsa Fornero, Oliviero Toscani e così via. Una controffensiva che non si limita ad attaccare i Carroccio ma che affonda contro uno degli esponenti più cari del partito ormai deceduto due anni fa.
Che la campagna social di Morisi fosse ironica era un'ovvietà che non andava nemmeno spiegata. Eppure, ai microfoni di Porta a Porta, Salvini aveva tenuto a puntualizzare che non si trattava di "nemici" ma "al massimo di avversari" politici. Niente più, insomma. E a Bruno Vespa che gli chiedeva se non trovasse la campagna poco elegante, rispondeva senza troppi problemi: "Ma no, l'ho sempre fatto. È ironia, perché temo che Saviano non ci sarà, che Boldrini avrà altri impegni...". Tanto più che nelle ultime ore la campagna era stata sostituita dall'hashtag "Io ci sono". "Da qui a sabato cambiate la foto profilo per dire che, fisicamente o col cuore, sabato mattina a Roma voi ci sarete", aveva scritto Salvini su Facebook invitando i sostenitori a "mettere la faccia" sulla manifestazione cambiando la foto del proprio profilo con l'hashtag "Io ci sono" sopra una cornice tricolore. Ma tutto questo i soliti sciacalli di sinistra non lo hanno capito. E così hanno vomitato, ancora una volta, odio.
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Matteo Salvini
December 6, 2018
Grillini sfasciacarrozze d'Italia
Pur di trovare le coperture economiche i grillini sono disposti a mettere le mani nei portafogli degli italiani inventandosi nuovi, odiosi balzelli
ecotassa
automobile
Andrea Indini

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