Emanuela Navone's Blog, page 34

September 15, 2018

Bagnasciuga

[image error]Le Brevissime

Le Brevissime è la rubrica dedicata ai miei racconti brevi o brevissimi. Stralci di deliri, sogni, incubi; o racconti creati per gioco.



Bagnasciuga



Con questo racconto sono arrivata quarta al concorso “Vinci il GSSP – 2018”. Nato per caso durante il laboratorio di scrittura di Andy Ferrari lo scorso ottobre a Libri in Baia.

Puoi sostenerlo qui: https://ilmiolibro.kataweb.it/storiebrevi/411869/bagnasciuga/



Il lungomare è vuoto, questa sera. Nessun
gruppo di ragazzi che si diverte a fare le ore piccole, nessun uomo a
spasso con il cane per una passeggiata tardiva, nessuna coppia di
innamorati a scambiarsi effusioni alla luce di qualche lampione.



Infilo la Nazionale tra le labbra ma non l’accendo. Le mani in tasca, la divisa da cameriere è fredda contro la mia pelle.



Mi
hanno promesso che sarei stato libero, dopo averla uccisa, che avrei
vendicato finalmente la morte di mio fratello. A quel pensiero, una mano
mi stringe i polmoni. Boccheggio.



Il cuore batte, batte forte,
più forte del treno che mi sorpassa sferragliando e scompare
nell’oscurità tagliata dalle luci dei lampioni.



Giungo sulla
spiaggia. Il mare è una tavola nera, cupa, come il sentimento che mi
accompagna. La sabbia sembra mormorare sotto i miei piedi, o forse sono i
bisbigli che mi accompagnano ormai da giorni.



Lei è là. Pantaloni a zampa e maglia sgargiante.



Speravo
non ci fosse, lo ammetto. Una parte di me l’ha agognato fino alla fine.
Stringo i denti e schiaccio la Nazionale, gusto acre del tabacco si
scava una galleria nella mia gola. Sputo la sigaretta, che volteggia
irridendomi prima di cadere a terra.



Lei è là, inconsapevole.



Mi
avvicino. Estraggo la pistola dalla borsa e la punto contro di lei. Le
dita tremano, l’arma pesante come il fardello sulla mia schiena.



Lei si volta.



Occhi negli occhi.



Cosa colgo nel suo sguardo? Sorpresa? Paura?



Rassegnazione?



Nel mio troverà solo rabbia.



«Sapevo saresti venuto, Ruggero» mi dice.



Quella voce, così dolce quando mi cullava per farmi addormentare, e ora così piatta. Definitiva.



«Mamma.» Un groppo quando pronuncio la parola, ma le mie dite vanno al grilletto. «Ho fatto la mia scelta.»



Lei sorride.



Perché sorride?



Porta una mano dietro la schiena. Ha una rivoltella.



Ingoio saliva. Una goccia di sudore cola sul mio viso e si deposita sulla barba lunga.



Mia madre alza la pistola e sorride.



E allora capisco: le hanno fatto la stessa promessa.



L’ultimo pensiero prima che lei prema il grilletto è: chi ha ucciso veramente mio fratello?





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Published on September 15, 2018 23:00

September 11, 2018

Autori autopubblicati molesti: come difendersi

[image error]Cronache di Miagola

Cronache di Miagola è una rubrica miagolosa. Siccome i miei gatti hanno manie di protagonismo, di tanto in tanto vogliono dire la loro. Per questo ho creato una rubrica tutta per loro. Attenzione, però: sono molto cattivi, quindi leggete a vostro rischio e pericolo.



Autori autopubblicati molesti: come difendersi



Parrebbe esserci in giro un nuovo esercito che sta seriamente minacciando l’editoria italiana: gli Autori Autopubblicati Molesti (AAM, che non è il verso che le mamme fanno ai piccoli quando vogliono dargli la pappina).



Ho cercato di informarmi il più possibile su questo pericolosissimo fenomeno e quello che ho scoperto mi ha davvero lasciato spiazzata.



Gli AAM sono ovunque, gli AAM sono tra di noi!



A differenza di alieni, extraterrestri o come vogliamo chiamarli, gli AAM non si nascondono per poi colpire quando meno te lo aspetti: sono più visibili che mai.



Ne ho conosciuti alcuni, fingendomi loro simile (anche se è dura entrare nel loro clan elitario), e mi hanno molto impressionato.



Gli AAM hanno la capacità sia di mimetizzarsi con gli altri autori, notoriamente gli EDITI, tuttavia il loro ego è così smisurato che fanno di tutto per attirare a sé l’attenzione…



… elemento peraltro non difficile da notare, poiché tutti i PROMOTORI che ho sentito hanno lamentato di ricevere sulle cento e-mail al giorno da parte di questi scomodi e sedicenti scrittori, con richieste di recensioni, segnalazioni o, nella peggiore dei casi, pareri poco soggettivi.



Uno di questi PROMOTORI, Lissy Router, mi ha confidato cose davvero dell’altro mondo.



Uno di questi AAM mi ha scritto un giorno ordinandomi di leggere e recensire un suo libro, mi pare si chiamasse “Cento modi per portare via i tuoi bambini”. Questo Autore Molesto, il cui pseudonimo è Violetta Codone, mi ha quasi imposto questa lettura, senza peraltro presentarsi o raccontarmi chi è. Mi ha piazzato una bella mail con in allegato il suo libro, e ciao ciao. Che vuoi farci, il mio blog “Routeriamo” è aperto da pochi mesi e ho deciso di leggere questo libro. La pubblicità mi ci vuole, sapete? Ebbene, ci ho messo poco tempo, ho scritto una recensione bella, nonostante abbia trovato numerosi errori di grammatica e ortografia e un’impaginazione pessima che il mio Mao-Kindle quasi si rifiutava di leggerlo, e sapete cosa ho ricevuto? Niente! Assolutamente niente! Nemmeno un grazie in risposta. Non credo recensirò più AAM.



In effetti la poca accuratezza grafica e un itagliano che se lo leggesse la Crusca chiuderebbe i battenti sembrano alcuni dei punti in comune di questi AAM.



Come anche la maleducazione.



Un altro PROMOTORE con cui ho parlato, Napoleone Bonaparte (ha manie di grandezza), mi ha raccontato un aneddoto spiacevole che gli è capitato proprio con uno di questi AAM.



Il mio blog dedicato a racconti e romanzi sugli animali, e chiamato “Crocchette a volontà”, è attivo dal 2014. Un bel po’ di tempo. Ho avuto a che fare con tantissimi autori, e purtroppo anche con tanti Autori Molesti. Dopo alcune disavventure, ho deciso di chiudere le porte agli AAM, ma purtroppo una volta o due alla settimana qualcuno di loro mi scrive, nonostante sul mio blog campeggi a caratteri grandi in Comic Sans che non accetto richieste da questo gruppo. Quest’ultimo autore, un certo Guglielmo Spaventa, mi ha inviato ripetute e-mail chiedendomi neanche troppo gentilmente di leggere il mio libro. Alle mie continue risposte che non recensisco più AAM, ha preso a insultarmi, tanto che ho dovuto bloccarlo. Ho rischiato persino calunnie su alcuni forum letterari, ma per fortuna il mio blog è conosciuto e così anche la mia professionalità, e non ho perso molto. Mi chiedo però i piccoli blog come facciano a sopravvivere con questi soggetti.



Sembra davvero un’invasione, quella degli Autori Autopubblicati Molesti. Che hanno al loro fianco una schiera di DUMPINGPROMOTORI, ossia blogger e fan certificati, che infestano ogni negozio online con recensioni a cinque stelle, creano fanpage e gruppi sociali per promuovere questi sedicenti scrittori.



Un’autrice bestseller Amazon, Margherita Margutta Gutta, il cui saggio “Come grattare una porta in dieci passi” è stato in cima alla classifica per mesi, mi ha confidato come sia stata scalzata proprio da uno di questi AAM, il cui romanzo è davvero di scarsa qualità. In effetti, quello della sedicente Autrice Molesta, una certa Fiorellin Del Prato, è uno schiaffo alla grammatica italiana e alla letteratura. Non ve lo linko né vi lascio estratti, perché solo prenderlo in mano mi viene il crampo vomitoso.



Che fare, allora?



La situazione è così grave, pensate, che anche lo stesso Ministero dell’Editoria e della Letteratura sta pensando di intervenire. Al mio microfono ha parlato Rubino Traverso, alias “Il Joker”, che dopo essere scampato all’incendio della sua casa a Val Salice è stato eletto ministro ad interim.



Non c’è modo di risolvere il problema degli AAM se non con un’azione contrastante di massa. Il che prevederebbe il divieto a questi sedicenti scrittori di pubblicare e la chiusura di tutte le porte da parte di PROMOTORI, così che non possano far passare la loro imitazione di letteratura. Occorre anche, però, sgominare le cellule di DUMPINGPROMOTORI, e il mio staff, guidato da Florian Chevialier detto “Il Piromane”, si sta attivando per una vera e propria pulizia. Non esagero quando dico che siamo davvero di fronte a un’invasione, e sto chiedendo anche lo stato di emergenza letteraria.



Siccome a me piace sentire il parere di entrambe le parti ho intervistato anche una supposta Autrice Molesta, di nome Emanuela Navone. Le sue parole sono state illuminanti, e adesso mi sto chiedendo se non siano di fronte all’ennesima fake new.



Avete ragione, esistono tanti scrittori emergenti e autopubblicati che dovrebbero zappare la terra. Io stessa ne ho letti tantissimi e di tanti ho dovuto anche recensire il pseudo-romanzo. Però esistono anche tantissimi scrittori autopubblicati che farebbero un baffo agli EDITI, perché i loro romanzi non sono solamente curati, ma anche belli da leggere. Qualche nome? Maria Teresa Steri, Valentina Bellucci, Cristina Vichi, Cornelia Longo… Potrei aggiungerne altri dieci e ne avrei ancora da dire. Il problema di tutti questi autori, me compresa, è che per una manciata di AAM (anche di più), ci troviamo a essere etichettati come roba di Serie B e moltissimi blog rifiutano di leggerci a priori. Sapete quante porte sbattute in faccia ho ricevuto nella mia crociata per promuovere il mio ultimo romanzo? Davvero tante. Però non posso nemmeno criticare questi blogger, perché gli AAM sono troppo, troppo molesti. Quello che chiedo a questo microfono è di dare una seconda possibilità a noi autori autopubblicati seri. Almeno leggete le prime pagine dei nostri libri! Vi accorgerete che non solo sono scritti bene, ma sono anche belli! Non lasciateci nel mucchio della robaccia AAM, vi prego.



Ho ritenuto doveroso lasciare integrale l’appello della Navone, e spero che basti a fare un po’ più di chiarezza su questo fenomeno.



Quello che ho capito io in questa mia lunga ricerca è che esistono due tipi di autori autopubblicati.



I Moltesti, gli AAM, che vanno eliminati al più presto, pena un impoverimento della letteratura italiana. E i Seri, possiamo chiamarli AAS (Autori Autopubblicati Seri), ai quali va data un’opportunità senza chiuder loro le porte in faccia a prescindere.



Evitiamo, allora, di fare di tutta l’erba un fascio. Ma difendiamoci dai Molesti e cerchiamo di diffidare di chi proclama ai cinque venti la bellezza di un romanzo: di solito è acqua sporca.



Dalla vostra inviata Pulce “Pussa”, è tutto. Ci sentiamo presto. Miao!



[image error]L’autrice: Pulce “Pussa” “Pussapé” “Pussenti”. Divoratrice di crocchette e bocconcini e molto “frascosa”.


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Published on September 11, 2018 23:00

September 8, 2018

Presentazione: Aspettando l’alba di Marco Conti

[image error]

Ve lo ricordate “Aspettando l’alba” di Marco Conti? Scrissi la recensione un po’ di mesi fa.



Ebbene, oggi l’autore è tornato con una versione riveduta e una nuova copertina di questo libro che consiglio davvero di leggere.



La trama

Matteo
lavora per una piccola testata giornalistica di Roma, ma ambisce a
qualcosa di più. Quando meno se lo aspetta e nel modo più inconsueto che
abbia mai potuto immaginare, la sua carriera prende una piega decisamente
positiva. La sua vita cambia totalmente: i soldi non sono più un problema,
ma l’aspetto sociale ne risente molto. Carmen, storica coinquilina con cui ha
intrecciato un’amicizia profonda, non lo riconosce più. 



La sua relazione con Silvia fatica a decollare. A frenarlo come sempre, sono le stesse paure e angosce che l’hanno costretto ad andarsene da Bergamo parecchi anni prima.



Un
fatto accaduto negli anni della sua adolescenza, ha condizionato e
indirizzato la sua vita in maniera irreversibile. In mezzo a questa crisi interiore,
Matteo cerca contro tutto e tutti di mantenere quella posizione che
da sempre ambiva, ma che rivela aspetti che non aveva previsto. Saranno le
stesse persone che tanto hanno creduto in lui, a porlo di fronte a un
bivio.



Alcuni dati…

Titolo: “ASPETTANDO L’ALBA”
Selfpublishing



Autore: Marco Conti



Data pubblicazione su Kindle Amazon:
23-07-17



E-book



Genere: Narrativa



Numero Pagine: 151



link per scaricarlo:  https://www.amazon.it/dp/B0746KJHB7



Affrettatevi perché oggi, domani e dopodomani sarà gratuito!



Ecco il link:







L’autore

Mi
chiamo Marco Conti e sono nato a Romano di Lombardia (BG)  il 5-8-1973. Abito a Treviglio (BG) dove
lavoro come progettista. La scrittura è una passione che mi accompagna da
sempre e che mi ha portato a creare anche un blog: marcoscrive.wordpress.com uno spazio personale su cui scrivere e
condividere le mie passioni, le mie idee e dove potete trovare le recensioni
ricevute dai miei romanzi, le interviste e tutti i miei racconti. Ad uno in
particolare sono molto legato. Si tratta di “Semplicemente vivendo” in cui
parlo del mio rapporto con una persona speciale che purtroppo non c’è più: mio
padre. Questo racconto è arrivato fra i finalisti del Premio Letterario
Emozioni 2017 ed ha ricevuto una Menzione d’Onore.



Recentemente
ho creato sul mio blog uno spazio chiamato Emergenti
in Vetrina
, in cui chiunque si può presentare (ogni mercoledì) come meglio
crede, mettendo in mostra i propri romanzi i propri progetti, le proprie
ambizioni.



Sono
sposato, ho due figli e amo trascorrere il tempo libero con la famiglia e gli
amici.  Amo il mare, amo viaggiare,
leggere e ascoltare la musica. Ultimamente sto cercando di migliorare il mio
inglese guardando tutti i mie film preferiti in lingua originale e sottotitoli
in inglese… speriamo di riuscire nel mio intento. Naturalmente sto scrivendo
una nuova storia, non posso farne a meno. Sta prendendo forma, i personaggi mi
sembra di conoscerli da sempre e sono lì che aspettano solo di essere
finalmente vivi fra le vicende che narrerò.



Oltre
a “Aspettando l’alba”: e-book scaricabile al costo di
0.99€ cliccando su questo link:  https://www.amazon.it/dp/B0746KJHB7  (è il
primo dei miei romanzi ad essere stato pubblicato come e-book. L’8 settembre
uscirà in nuova versione: revisionato il testo e e il formato, ma non solo:
avrà una nuova copertina realizzata con il fotografo che ha collaborato con me
per “L’anima non si arrende”.



ho
pubblicato anche ” L’anima non si arrende “: e-book scaricabile al costo di
0.99€ cliccando su questo link:  https://www.amazon.it/dp/B078HF4JH9 . A
breve verrà pubblicato in versione cartacea da “IL Trampolino Editore”



“In
equilibrio sopra la follia”
: Il mio primo romanzo ad oggi non ancora
pubblicato. Prossimamente sarà disponibile sia in versione e-book 
che in versione cartacea



La mia pagina Facebook è la seguente:



www.facebook.com/lanimanonsiarrende



Mi
potete trovare anche su:



Istagram: istagram.com/marcoscrive



Twitter: @marcoscrivetwit


L'articolo Presentazione: Aspettando l’alba di Marco Conti proviene da Emanuela Navone Editor Freelance.

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Published on September 08, 2018 01:00



Matteo
lavora per una piccola testata giornalistica di ...

[image error]

Matteo
lavora per una piccola testata giornalistica di Roma, ma ambisce a
qualcosa di più. Quando meno se lo aspetta e nel modo più inconsueto che
abbia mai potuto immaginare, la sua carriera prende una piega decisamente
positiva. La sua vita cambia totalmente: i soldi non sono più un problema,
ma l’aspetto sociale ne risente molto. Carmen, storica coinquilina con cui ha
intrecciato un’amicizia profonda, non lo riconosce più. 



La
sua relazione con Silvia fatica a decollare. A frenarlo come sempre, sono
le stesse paure e angosce che l’hanno costretto ad andarsene da Bergamo
parecchi anni prima. 



Un
fatto accaduto negli anni della sua adolescenza, ha condizionato e
indirizzato la sua vita in maniera irreversibile. In mezzo a questa crisi interiore,
Matteo cerca contro tutto e tutti di mantenere quella posizione che
da sempre ambiva, ma che rivela aspetti che non aveva previsto. Saranno le
stesse persone che tanto hanno creduto in lui, a porlo di fronte a un
bivio.

















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Titolo: “ASPETTANDO L’ALBA”
Selfpublishing



Autore: Marco Conti



Data pubblicazione su Kindle Amazon:
23-07-17



E-book



Genere: Narrativa



Numero Pagine: 151



link per scaricarlo:  https://www.amazon.it/dp/B0746KJHB7



Sarà gratis per il 9, il 10 e l’11 settembre!

















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Mi
chiamo Marco Conti e sono nato a Romano di Lombardia (BG)  il 5-8-1973. Abito a Treviglio (BG) dove
lavoro come progettista. La scrittura è una passione che mi accompagna da
sempre e che mi ha portato a creare anche un blog: marcoscrive.wordpress.com uno spazio personale su cui scrivere e
condividere le mie passioni, le mie idee e dove potete trovare le recensioni
ricevute dai miei romanzi, le interviste e tutti i miei racconti. Ad uno in
particolare sono molto legato. Si tratta di “Semplicemente vivendo” in cui
parlo del mio rapporto con una persona speciale che purtroppo non c’è più: mio
padre. Questo racconto è arrivato fra i finalisti del Premio Letterario
Emozioni 2017 ed ha ricevuto una Menzione d’Onore.



Recentemente
ho creato sul mio blog uno spazio chiamato Emergenti
in Vetrina
, in cui chiunque si può presentare (ogni mercoledì) come meglio
crede, mettendo in mostra i propri romanzi i propri progetti, le proprie
ambizioni.



Sono
sposato, ho due figli e amo trascorrere il tempo libero con la famiglia e gli
amici.  Amo il mare, amo viaggiare,
leggere e ascoltare la musica. Ultimamente sto cercando di migliorare il mio
inglese guardando tutti i mie film preferiti in lingua originale e sottotitoli
in inglese… speriamo di riuscire nel mio intento. Naturalmente sto scrivendo
una nuova storia, non posso farne a meno. Sta prendendo forma, i personaggi mi
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finalmente vivi fra le vicende che narrerò.



Oltre
a “Aspettando l’alba”: e-book scaricabile al costo di
0.99€ cliccando su questo link:  https://www.amazon.it/dp/B0746KJHB7  (è il
primo dei miei romanzi ad essere stato pubblicato come e-book. L’8 settembre
uscirà in nuova versione: revisionato il testo e e il formato, ma non solo:
avrà una nuova copertina realizzata con il fotografo che ha collaborato con me
per “L’anima non si arrende”.



ho
pubblicato anche ” L’anima non si arrende “: e-book scaricabile al costo di
0.99€ cliccando su questo link:  https://www.amazon.it/dp/B078HF4JH9 . A
breve verrà pubblicato in versione cartacea da “IL Trampolino Editore”



“In
equilibrio sopra la follia”
: Il mio primo romanzo ad oggi non ancora
pubblicato. Prossimamente sarà disponibile sia in versione e-book 
che in versione cartacea



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Published on September 08, 2018 01:00

September 6, 2018

Nasce CSU: un’occasione per scrittori e lettori

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Un po’ di mesi fa ha preso ufficialmente il via il CSU: il Collettivo Scrittori Uniti.



Ad anticiparmelo era stato Claudio Secci durante l’ultimo Salone del Libro torinese, ed ero davvero curiosa di conoscere questa nuova collettività, diretta emanazione (e conseguenza) dell’associazione Scrittori Emergenti Uniti, che purtroppo chiuderà le porte a fine anno – anche se rimarrà una collettività online.



Il nuovo Collettivo non è una vera e propria associazione, bensì, appunto, una collettività di scrittori il cui scopo principale è una diffusione e promozione delle loro opere, soprattutto grazie a una partecipazione attiva alle fiere locali.



Una partecipazione attiva alle fiere

Ebbene sì, perché, anche se nato da poco, il CSU ha già garantito la sua presenza ad alcune fiere di questo autunno, come Libri in Baia (Sestri Levante, 13-14 ottobre) o Libri in Nizza (10-11 novembre). Parteciperà anche alla fiera di Cantalupa (TO) questo 9 settembre.



… e i fondatori si stanno già muovendo per ritagliare un loro spazio al prossimo Salone del Libro di Torino!



Una forte passione, quindi, accomuna tutti questi autori, ma anche, e soprattutto la voglia di mettersi in gioco e di spintonare per attirare l’attenzione.



Sappiamo, infatti, che un autore, soprattutto se emergente o autopubblicato (ma anche pubblicato da una casa editrice che presta poca cura alla promozione), ha numerose difficoltà a farsi conoscere.



Se segui il mio blog sai come spesso do spazio ad autori autopubblicati, come nel caso della rubrica #ioleggoself. Tuttavia, non sempre questo basta, da solo. Più spesso la solo presenza online aiuta solo in parte un autore.



In molti consigliano anche azioni che chiamerei “metterci la faccia”, quindi presentazioni, passaparola e… fiere, ovviamente. Le fiere sono un canale utilissimo per far conoscere i tuoi libri. E, anche se magari non venderai una copia, non ha prezzo conoscere nuova gente. E pure farti conoscere. Chissà che magari chi non ha comprato oggi potrà farlo domani?



Gruppi come il CSU sono, a mio avviso, dei veri propri fari per ogni scrittore perduto e che non sa dove sbattere la testa.



Ma chi sta dietro a tutto questo?



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I fondatori del CSU

[image error]Dall’alto a sinistra: Manuela Chiarottino, Alessandro Procopio, Claudio Secci, Jessica Maccario e Manuela Siciliani

Cinque persone di età, professioni e luoghi diversi, ma tutte e cinque con un denominatore comune: la scrittura.



Ognuno di questi scrittori annovera una lunga esperienza in fatto di scrittura, e un’altrettanta passione per quest’arte incredibile.



In questa pagina puoi leggere di più su di loro e scoprire i loro libri.



Ho capito, Emanuela. Ma voglio anche io partecipare al CSU? Come posso fare?



Ci arrivo subito

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Published on September 06, 2018 23:00

August 28, 2018

Esiste una definizione di editing?

Esiste una definizione di editing?



Spesso mi ritrovo a dover dare una definizione di editing di due o tre righe e mi accorgo di non riuscirci.



Non perché non sappia cosa sia (e se fosse così avrei lavorato per anni inutilmente), ma perché, a mio avviso, dare una definizione di editing è difficile.



Sarebbe come sintetizzare in due frasi la trama di grandi romanzi come “Romeo e Giulietta”: sì, certo, sapremmo di cosa parlano, ma non conosceremmo a pieno la portata del loro significato.



Nell’articolo di oggi vedrai come non esista una definizione precisa di editing e per quali motivi. Inoltre, scoprirai che cos’è l’editing, se non lo sai ancora, e perché è così importante per il tuo libro.




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Una definizione di editing

Innanzitutto, mi preme ripetere che non esiste una definizione precisa di editing.



L’editing, infatti, è una revisione del testo che interessa tantissimi aspetti, come:



Trama Personaggi Ambientazione Dialoghi Scrittura e stile

Ciascuno di questi aspetti racchiude in sé numerosi elementi, e pertanto risulta difficile inserirli in una definizione di tre o quattro righe.



Un esempio è utile a chiarire questo aspetto.



Un aspetto come l’ambientazione è molto vasto. Quando controlla l’ambientazione, l’editor non guarda soltanto all’ambientazione in sé, ossia dov’è ambientato il libro; bensì controlla anche aspetti come le distanze geografiche e temporali. Un libro ambientato nel Medioevo, ad esempio, dovrà essere ambientato nel Medioevo, e quindi: i cibi devono essere medievali, gli usi e i costumi pure, e anche il modo di parlare. Discorso analogo può essere fatto per un libro di fantascienza o per un fantasy. In quest’ultimo caso, il lavoro dell’editor sarà ancora più massiccio, perché dovrà controllare ogni aspetto dell’ambientazione: geografia, distanze, culture, razze, religioni…



Per questi motivi è difficile dare una definizione precisa di editing: come potremmo ridurre a due o tre righe aspetti della narrazione così vasti?



Inoltre, il modo in cui “si fa” editing è diverso; e anche per questo una definizione di due o tre righe risulterebbe “limitante”.



[image error]rawpixel/pixabay

L’editing è diverso…


… in base al tipo di revisioni. Ogni testo, che sia un romanzo, un racconto o un saggio, ha bisogno di un tipo di revisioni preciso.



Se un libro è scritto bene, è inutile un editing massiccio, di tipo invasivo, bensì è preferibile un editing di tipo leggero; caso contrario in un libro che presenta numerosi problemi a livello di trama e di scrittura, ad esempio. In questo caso, l’intervento dell’editor sarà più massiccio e profondo.



… in base all’editor. C’è editor e c’è editor. Ogni editor ha il suo modo di correggere, e interpreta frasi e periodi in modo diverso.



Si può dire che ogni editor ha un suo stile di revisione.  Ad esempio, a lavoro ultimato, io faccio tre tipi di riletture diversi, e offro tre tipi diversi di editing a seconda delle necessità del testo.



Molti editor offrono anche la prova gratuita su quattro o cinque cartelle per mostrare come lavorano: elemento davvero utile per l’autore alla ricerca del giusto editor, che potrà valutare con attenzione i vari lavori e scegliere quello più adatto alle sue esigenze.



… in base al genere del libro. Ogni libro richiede revisioni diverse a seconda del genere.



Per tornare all’esempio precedente, in un romanzo storico ambientato nel Medioevo, l’editor dovrà focalizzarsi soprattutto sull’ambientazione; discorso analogo per un romanzo fantascientifico o fantasy.



In caso, ad esempio, di romance o thriller, riveste particolare attenzione l’intreccio narrativo.



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Published on August 28, 2018 23:00

August 21, 2018

Perché la rilettura è importante?

Perché la rilettura è importante?



La parte conclusiva del lavoro di editing riguarda la rilettura finale.



La rilettura serve a controllare lacune, incongruenze e a eliminare refusi e sviste.



In un certo senso la rilettura si avvicina alla correzione di bozze, ma va oltre perché con essa si dà anche uno sguardo d’insieme al testo.



Ti consiglio di effettuare questa rilettura dopo la correzione di bozze, per controllare un’ultima volta il tuo testo.



Oggi vediamo perché la rilettura è importante per il tuo libro.



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L’importanza della rilettura


La rilettura è fondamentale perché grazie a essa sarai in grado di eliminare ogni refuso, ogni svista e ogni parola scritta male e di correggere eventuali incongruenze ed errori della trama. Inoltre, una rilettura ad alta voce è utile a migliorare la scorrevolezza del testo.



Vediamo uno per uno questi punti.



Refusi, sviste, parole scritte male…

La rilettura elimina refusi, sviste, parole scritte male, errori di concordanza e ti aiuta a scovare parole che hai dimenticato di inserire.



Un esempio:



Mario era davero arrabbiato quel giono. Mi disse che voleva andarsene e che sarebbe tornato da suo madre. Gli risposi che, se si fosse comportato cosí, la nostra storia sarebbe finita. Non replicò e uscì sbattendo porta.



Riesci a trovare gli errori?



Scorrevolezza

Leggendo ad alta voce è più facile sentire la musicalità del testo e controllare la sua scorrevolezza. Se ti manca il fiato, o se arrivi a un punto e non ci hai capito nulla, è il caso di riscrivere la frase.



Mario era davvero arrabbiato quel giorno, talmente arrabbiato che sembrava uscirgli del fumo dalle orecchie, fumo che, grigio e acre, fuoriusciva dal comignolo della casa di fronte, che resisteva alle raffiche del vento che, imperturbabile, soffiava sulle nostre teste e copriva gli improperi che uscivano dalla bocca di Mario e i miei singhiozzi, a lungo sopiti ma che non ero riuscita a fermare.



Prova a riscrivere il testo che hai appena letto per renderlo più scorrevole e inseriscilo nel commento alla fine dell’articolo!



Lacune su trama e personaggi

Una rilettura attenta aiuta a rimuovere eventuali lacune su trama e personaggi, ossia:



Buchi di sceneggiaturaIncongruenzeAzioni incoerentiSviste sull’ambientazioneConcetti spiegati male

La rilettura, quindi, è uno strumento importantissimo per affinare il tuo testo e renderlo scorrevole e privo di errori, incongruenze e sviste.

Attenzione, però! Troppe riletture fanno male al tuo libro. Perché? Perché se continui a rileggere, rileggere e rileggere, correggerai frasi o periodi che erano già scritti bene, peggiorando la situazione.



Se sei indeciso sul tuo libro, puoi sempre farlo leggere a un esterno, ad esempio un beta reader, affinché ti aiuti a migliorare i punti che ti sembrano più difficili.


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Published on August 21, 2018 23:00

August 16, 2018

Come coltivare il proprio stile

L’editing non è (solo) uno sguardo su trama e personaggi.



L’editing si focalizza anche, e soprattutto, su come migliorare il tuo stile.



Ma cos’è, di preciso, il tuo stile?



Lo vediamo in questo articolo.



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Lo stile

Non c’è una definizione precisa di stile.



Dire che lo stile è il modo in cui scrivi è riduttivo.



Lo stile è tutto quanto sta dietro la tua carriera di scrittore, è quello che ti ha condotto a scrivere, è il tuo background culturale, sono tutti i miglioramenti dovuti alle correzioni e grazie ai quali diventi, giorno dopo giorno, un autore migliore.



Lo stile va coltivato.



Non è qualcosa che, arrivati a un certo punto, rimane immutabile.



Se scrivi un libro e dici: “Okay, io come autore sono a posto così, non ho bisogno di migliorarmi”, stai sbagliando. Anche i grandi autori si migliorano continuamente, cercano nuove tecniche di scrittura, affinano lo stile e inventano nuovi modi di approcciarsi a storie o tematiche.



Lo stile, quindi, va coltivato.



Come?



Nel tempo Leggendo Scrivendo

Lo stile va coltivato nel tempo

Ci vogliono anni per ottenere uno stile personale.



Come scrivevo prima, non puoi arrivare a un certo punto della tua carriera di scrittore e dire “basta”. Devi avere una caratteristica che unisce molti grandi e piccoli scrittori: l’umiltà. In altre parole, devi essere sempre pronto a metterti in gioco, a criticarti e a migliorarti.



E ciò non accadrà in un giorno, in un mese, in un anno; ciò è qualcosa che va avanti per sempre.



Lo stile va coltivato scrivendo

Il miglior allenamento per coltivare il tuo stile è scrivere.



Se hai scritto più di un romanzo, di un racconto o di un saggio, prova a rileggerli dal primo all’ultimo: sicuramente noterai un miglioramento nel modo di disporre le parole, di scrivere le frasi, e così via.



Sì, perché la scrittura è un continuo allenamento.



Non c’è modo migliore di migliorarsi (perdona la ripetizione) che scrivere, scrivere e scrivere.



Lo stile va coltivato leggendo

Non puoi scrivere senza leggere.



Scrittori che scrivono ma che non leggono sono a mio avviso “scrittori a metà”. Sono rarissimi i casi in cui chi ama scrivere non ami anche leggere. In certi casi è proprio da questa passione per la lettura che nasce la voglia di scrivere, l’idea che ti porta a pensare: “Anche io voglio dire la mia”.



Quindi leggi, se ancora non lo stai facendo. E leggi di tutto: saggi, romanzi, racconti, articoli su internet, giornali. Leggi anche di autori che non ti piacciono o di generi che non ti vanno a genio: in ognuno di questi libri troverai qualcosa che metterai nella tua cassetta degli attrezzi. Modi di dire, modi di approcciarsi a un argomenti, paragoni, e sì, anche verbi e parole che non conoscevi.


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Published on August 16, 2018 06:44

August 7, 2018

Come creare la copertina cartacea del tuo libro

Come creare la copertina cartacea del tuo libro



Nell’articolo di oggi, ti parlerò di come creare in modo efficace la copertina cartacea del tuo libro.



Realizzare una copertina cartacea, a differenza di quella digitale, può essere difficile, soprattutto se sei alle prime armi e non mastichi molto la grafica.



Oggi, però, voglio aiutarti con una veloce guida grazie alla quale imparerai le basi di una copertina cartacea e potrai realizzarla usando un qualsiasi programma di fotoritocco professionale o semi-professionale.



Pronto? Iniziamo!



Com’è fatta una copertina cartacea?

Per prima cosa, vediamo com’è fatta una copertina cartacea.



Prima di passare a costruirla, devi infatti avere chiare in mente alcuni aspetti fondamentali, come le dimensioni e i vari “blocchi” che la compongono.



[image error]Questo è un esempio di copertina cartacea realizzato con Photoshop.

Come vedi, la copertina è suddivisa in tre blocchi principali:



Fronte
DorsoRetro

Anche se probabilmente li conoscerai già, lascia che brevemente ti spieghi che cosa sono.



Il fronte di copertina è la parte davanti, dove si trovano titolo, autore ed eventuale casa editrice;Il dorso è la parte sottile (vedremo poi a cosa sono dovute le sue dimensioni) che sta tra fronte e retro e dove, anche qui, vanno inseriti titolo, autore ed eventuale casa editrice;Il retro è la parte dietro della copertina, dove di solito si trova la quarta, oppure, ad esempio nei romanzi con sovracoperta e alette, qualche citazione o stralci di recensioni.

Altro elemento essenziale di una copertina sono le abbondanze.



Un’abbondanza è una parte di copertina, di solito di pochi millimetri, che serve soprattutto in fase di stampa. Indica che oltre quella parte, eventuali scritte o immagini saranno tagliate.



[image error]In questa immagine le abbondanze sono quelle in rosso.

Ricordati sempre, quando costruisci una copertina, di inserire le abbondanze: senza, corri il rischio che parte di copertina venga tagliata durante la stampa.



Okay, Emanuela. Ma come faccio a sapere la dimensione delle abbondanze?



Semplice: non sei tu a deciderlo ma la piattaforma di self-publishing o la tipografia a cui ti affidi.



Altro aspetto: se il tuo libro sarà pubblicato da un editore, non sarai tu a doverti occupare della copertina cartacea, ma lo staff della casa editrice. Giusto per mettere i puntini sulle i

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Published on August 07, 2018 23:00

July 25, 2018

[OUT NOW!] Il primo libro della mia saga fantasy

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A scrivere questo libro ci sono stata tantissimo. E sono davvero felice che finalmente abbia visto la luce.


Scrivere un fantasy è una sfida e un’avventura; è mangiarti le dita e sprizzare di allegria dalle punte dei capelli fino alle unghie dei piedi; è fantasia e pianificazione.


Nascita di… di… qualcosa

Avevo quasi quattordici anni quando ho deciso di costruire il mondo di Charma, che neanche si chiamava così, allora. Ero nel pieno della lettura di classici come la saga di Darkover della Bradley, l’intramontabile “La storia infinita” di Ende e l’ancor più intramontabile Signore degli Anelli. Spinta già da quella forza testarda che muove le mie azioni, mi sono detta:


Anche io voglio creare il mio mondo fantasy.


Niente di più facile, no?


Magari…


Ma chi ha, come me, una creatività sempre in movimento, non c’è niente di più bello che prendere un foglio bianco, una matita e iniziare a disegnare la mappa del nuovo mondo che ci nasce in mente.


Ed è proprio quello che ho fatto, anche se avevo un quadernetto a righe stropicciato e una penna, ma il concetto è lo stesso.


Così è nato Charma, così sono nati tutti i Regni che in essa vivono. È davvero un peccato che abbia perso quelle mappe, sepolte da qualche parte del mio caotico solaio, magari mangiucchiate da qualche topo o altro abitante che adesso sta sonnecchiando sopra la mia testa.


Lì finiva la parte facile e iniziava quella difficile: sì, perché non basta disegnare un mondo, bisogna farlo vivere.


Razze, religioni, lingue, governi… insomma, che noia! Per i miei quasi quattordici anni certe parole avevano lo stesso significato di un testo in aramaico. Che ne sapevo, io, di governi, che l’unico governo dal quale mi ero lasciata sedurre era quello della musica pop fine anni Novanta inizio Duemila? Per non parlare di religioni, io, che a catechismo ingaggiavo sane dispute con quella povera donna della catechista che, davvero, mi detestava…!


Infatti la delineazione di quanto stava dentro il “contenitore” Charma è venuta qualche anno dopo, quando, con la mia monomaniacalità, ho preso uno per uno tutti quei Regni e intorno a essi ho costruito storie, collocato razze, dèi e lingue che neanche il Silmarillion tolkeniano. Roba che, quando la leggo, mi domando se a quell’età non fumassi canne senza saperlo.


Ovviamente, dopo che tutto ‘sto bel mondo era pronto, un bel villaggio di Polly Pocket pieno di omini dal perenne sorriso, era sorta subito la domanda.


Ma che ci faccio co’ tutte ‘ste cose?


Erano gli anni delle amiche di penna e di tastiera, del Signore degli Anelli su Tele+ (o era già Sky? Boh…), delle paturnie adolescenziali e quant’altro.


Non so come nacque di preciso l’idea di passare dalla trama al contenuto — dall’ambientazione alla storia. Sinceramente, se uno mi chiedesse:


Come sono nate le Cronache di Charma?


Risponderei:


E boh!


Però fatto sta che senza rendermene conto ero già lì a scrivere, scrivere, scrivere… e ho scritto per molto tempo, forse più di un anno.


Poi la scuola, le delusioni d’amore, le amiche, insomma, tutte quelle belle cose che si attorcigliano intorno all’adolescenza, spinsero sempre di più il povero romanzo nel Cassetto dei Dimenticati, e lì rimase… molti anni, tanto che arrivai a dimenticarlo anche io.


A volte ritornano

Ormai sono più di tre anni che faccio della scrittura un lavoro, e più volte quel benedetto romanzo incompiuto mi balzava davanti al viso come una zanzara fastidiosa, al punto che, in una delle mie solite notti insonni, mi sono detta:


Machissene, lo pubblico lo stesso e lo faccio diventare una saga.


Facile, nell’era del self-publishing. Un po’ meno in quella dell’editing spietato.


E allora vai di correzioni, smadonnate, colpi contro il PC, e qualsiasi altra minaccia rivolta a me stessa per aver anche solo osato rispolverare quel benedetto romanzo che neanche si chiamava “Le cronache di Charma”.


Però, tant’è, in fondo ci sono arrivata.


E oggi, finalmente, esce.


Non sono una che si vende bene, lo avrai già capito da un po’, né mi piace sbrodolare e scatarrare manfrine e frasi fatte del tipo “leggi il mio romanzo che è un caso editoriale la promessa del fantasy italiano insomma una cosa davvero bella ma proprio tanto”.


Però, se ti andrà di leggerlo, ne sarò felice. Anche se non ti piace, anche se ti fa ca**re… lo avrai comunque letto.


Lo so, lo so, adesso stai per correre su Amazon a comprarlo (al momento è solo lì, e al momento è solo digitale, se me lo chiedi), ma aspetta ancora un secondo, dai.


Qui sotto trovi due articoli dove ti parlo del romanzo (ma non l’hai già fatto? Sì e no, ma lasciami essere logorroica) e ti anticipo un capitolo. Ti farai così un’idea di dove andrai a finire e ti preparerai prima in un modo così psicologico che neanche Freud.



Il mio prossimo romanzo sarà un fantasy
Il primo capitolo del mio romanzo in anteprima!

Se, poi, vorrai acquistarlo (auguri), ecco il link di Amazon

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Published on July 25, 2018 23:00