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March 12, 2024

Vuoi pubblicarti ma non sai come fare? [NUOVO MANUALE]

Nel 2015 ho acquistato il mio primo e-reader (un Kindle che ormai sta tirando le cuoia dal troppo utilizzo) e ho letto il mio primo libro autopubblicato.

Non sapevo nemmeno che esistessero, se devo dirtela tutta.

Per me c’era non grande differenza tra un libro autopubblicato e un libro prodotto con una casa editrice: l’importante era il contenuto. E lo è anche adesso.

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Photo by Emily on Pexels.com

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Piano piano, ho cominciato ad affacciarmi al mondo dell’autopubblicazione, rimanendone sempre più affascinata. L’idea di pubblicare un libro a costi contenuti e, soprattutto, di essere totalmente responsabile (delle vendite, delle decisioni in merito a copertina, titolo, sinossi…), era proprio quello che stavo cercando in quel periodo, e andava di pari passo con la mia appena avviata attività di consulente editoriale freelance.

Ho pubblicato il mio primo manuale l’anno successivo: Prontuario di editing.

Lo ammetto, nonostante mi fossi informata e avessi letto libri e spulciato siti, andavo molto a braccio. Non conoscevo nulla di ADS, le sponsorizzate di Amazon non c’erano ancora, quindi vivacchiavo grazie al sito web che piano piano prendeva forma.

In tutti questi anni ho sempre autopubblicato i miei libri, soprattutto su Amazon KDP, ma “testando” anche altre piattaforme. Ho imparato a mie spese cosa non va fatto e cosa è obbligatorio fare, anche spendendo soldi inutilmente.

Mi mancava una base solida su cui fare riferimento, ecco.

Per questo, dopo anni di tentativi, di studio e di muri in faccia, ho deciso di scrivere io un manuale sull’autopubblicazione che aiutasse chi, come me nel 2015-16, si avvicina a questo mondo. 

Dopo tre anni (io non ci metto mesi a scrivere un libro, magari), giovedì 14 marzo uscirà, finalmente, Mamma il self-publishing.

Il libro che avrei voluto leggere io anni fa e che adesso propongo a te, se ti interessa l’autopubblicazione e non sai dove sbattere la testa.

È un testo scanzonato, sulla scia dei soliti che scrivo io, non troverai Regole d’Oro per fare miliardi o la Giusta Via per vendere mille libri al mese. Non è lo scopo del manuale.

Lo scopo del manuale è aiutarti a muovere i primi passi nell’autopubblicazione e a prendere decisioni consapevoli. 

Il self-publishing, infatti, non è per tutti.

Se ti interessa, clicca sul bottone qui sotto per farti un’idea di cosa troverai. Per qualche giorno è in offerta su Amazon a 99 centesimi, poi aumenterà. Se davvero vuoi lanciarti in questa nuova realtà editoriale, tra l’altro sempre più importante in Italia (hai letto che un libro autopubblicato è candidato per il Premio Strega? Una notizia davvero importante per noi self-publisher!), ti consiglio di farci un pensierino (anzi, più di uno).

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Published on March 12, 2024 03:22

March 8, 2024

L’IA non scriverà (mai) un libro per te

Ultimamente (vabbè, da un annetto ormai) leggo dappertutto che non serve più la nostra creatività: ci pensa l’intelligenza artificiale a scrivere per noi, qualsiasi cosa.

Addirittura, ci propinano corsi, webinar, ecc., per imparare e, così, fare soldi a palate.

A parte questo (i soldi a palate, intendo), siamo davvero sicuri che l’IA sia, al momento, in grado di scrivere per noi? Io nutro qualche dubbio, e adesso te lo spiego.

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Quando è esploso il fenomeno ChatGPT (quasi una ChatGPTmania al Madison Square, direi), ovviamente, mi sono iscritta anche io e, non ho problemi ad ammetterlo, ho cominciato a usarlo e tutt’ora lo uso. È molto utile per pianificare, scrivere bozze di articoli o di newsletter e DALL-E genera immagini davvero carine.

Non credo, però, che al momento sia in grado di produrre un romanzo, checché ne dicano guru e compagnia.

Ho anche provato a fare quello, lo ammetto!

Ecco cosa ha prodotto (ps. nomi e altro sono stati sostituiti perché, sia mai, mi fregano pure questo). In questo caso si trattava di scrivere un capitolo partendo da un riassunto. Genere: fantasy.


Dopo aver lasciato il monastero di Ciccia, Ottone, Romero e Mostarda si dirigono verso il bosco di Pappa, sulla strada per ritornare ad Agromonte. La luce del sole filtra attraverso le fronde degli alberi, creando un gioco di ombre sul sentiero che percorrono. L’atmosfera è tranquilla, ma c’è un senso di inquietudine nell’aria.


Mentre avanzano tra gli alberi, Ottone si ferma all’improvviso e fissa qualcosa all’orizzonte. “Mi pare di aver visto dei movimenti tra gli alberi,” sussurra, mettendo tutti in allerta.


Romero e Mostarda si guardano intorno, tendendo l’udito per individuare eventuali rumori sospetti. Prima che possano reagire, il bosco sembra prendere vita intorno a loro. Un gruppo di banditi emerge dalle ombre, circondandoli rapidamente.


“Ragazzi, siamo in trappola,” dice Ottone, stringendo i pugni con rabbia.


I banditi hanno uno sguardo ostile e avido. Si avvicinano al gruppo con sicurezza, sapendo di avere il vantaggio numerico.


“Nessuno si muova,” ordina il capo dei banditi, un uomo robusto con un volto segnato da cicatrici. “Siamo qui per un motivo, e non accetteremo resistenza.”


Direi che c’è già abbastanza materiale per commentare.

Innanzitutto: se non educato a dovere, il BOT di ChatGPT fa un miscuglio di punti di vista (non ho verificato se l’errore persista anche con un comando specifico).

Leggendo, mi verrebbe da pensare che sia Ottone il personaggio da cui viene osservata la scena, visto che è il primo della lista a comparire. Ma poi si scrive: “Romero e Mostarda si guardano intorno, tendendo l’udito per individuare eventuali rumori sospetti”. Quindi lo sguardo passa su di loro. Non pago, il nostro BOT ci infila anche un bel PDV dei banditi: “Si avvicinano al gruppo con sicurezza, sapendo di avere il vantaggio numerico.”

Insomma, la scena, già così (e sono soltanto i primi paragrafi), sarebbe da riscrivere da capo.

E, comunque, se volessimo lasciarla stare, perché vogliamo mantenere un narratore onnisciente (o nasconderci dietro di lui), ci sarebbe ancora molto da fare.

Questo BOT si limita a raccontare una scena, senza mostrare nulla, innanzitutto. E lo fa usando i cliché più comuni.

Ottone stringe i pugni con rabbia, che già di per sé farebbe storcere il naso a qualsiasi lettore forte, perché trito e ritrito. E poi vogliamo parlare del sole, povero lui, che, come sempre, filtra fra le fronde degli alberi? Anche qui siamo di fronte a un bel cliché. Anche il bandito, che viene descritto robusto e col volto segnato da cicatrici: è come ci si aspetterebbe che sia un bandito.

E vogliamo parlare dell’anticipazione a inizio paragrafo? “L’atmosfera è tranquilla, ma c’è un senso di inquietudine nell’aria.” Dai, io chiudo il libro. Avanti un altro!

La prosecuzione di quanto prodotto dal ChatBot non è confortante. Ti lascio alcuni esempi che si commentano da sé.


Mentre proseguono silenziosamente, una ramo si spezza sotto il piede di Fiorella, facendo scattare un rumore sommesso. I banditi li hanno sentiti e si fermano improvvisamente, cercando di localizzare l’origine del suono.


[…]


In lontananza, tra gli alberi, una figura emerge dal buio. È Peven, il comandante dell’esercito di Pané che li ha inseguiti fin nel bosco. Il suo volto è impassibile, ma i suoi occhi brillano di determinazione.


“Finalmente vi ho trovati,” dice Peven con voce fredda. “Non avete scampo.”


Trulla sente il panico salire dentro di sé, ma sa che non può arrendersi. Deve proteggere sé stessa e Padella, e ha il potere di farlo.


Intelligenza artificiale e manuali

Con i manuali, ChatGPT e amici migliorano leggermente, ma, se non siamo ai livelli di una completa riscrittura, occorre una manipolazione del testo di livello 10.

Ecco l’esempio di un capitolo su un ipotetico manuale su come scrivere un romance.



Capitolo 1: Introduzione al Romanzo Rosa


Punto 1: Definizione del Romanzo Rosa


Il romanzo rosa è un genere letterario noto per la sua narrazione centrata sulle relazioni romantiche e amorose. È conosciuto anche con altri nomi come “romanzo d’amore” o “romanzo sentimentale”. La sua caratteristica distintiva è l’accento posto sulle emozioni, sulle dinamiche relazionali e sull’evoluzione dei sentimenti amorosi tra i personaggi principali. Qui di seguito sono descritti gli elementi chiave che definiscono il romanzo rosa:


1. Amore come Tema Centrale: Il romanzo rosa è incentrato sull’amore, che può manifestarsi in diverse forme, come l’amore romantico, l’amore passionale, l’amore a prima vista, o persino l’amore proibito. L’intreccio della storia ruota attorno alla creazione, all’evoluzione e alla risoluzione di relazioni amorose.


2. Emozioni e Sentimenti Profondi: Nel romanzo rosa, l’autore esplora le emozioni dei personaggi in modo profondo e autentico. I lettori sono invitati a immergersi nelle gioie, nei conflitti e nei tormenti emotivi dei protagonisti mentre affrontano le sfide dell’amore.


3. Caratterizzazione Complessa: I personaggi in una storia rosa sono solitamente ben sviluppati e sfaccettati. Gli autori dedicano tempo a creare personaggi con personalità uniche, sfide personali e storie di vita che influenzano il loro modo di amare e di essere amati.


4. La Prospettiva dei Personaggi: Il romanzo rosa spesso offre la prospettiva da parte dei personaggi principali, consentendo ai lettori di immergersi nelle loro menti e cuori. Questo permette una connessione emotiva più profonda con i protagonisti e il loro percorso verso l’amore.


5. Felice Fine: Uno degli aspetti distintivi del romanzo rosa è la garanzia di un lieto fine (HEA, “Happily Ever After”). Anche se i personaggi possono affrontare ostacoli e sfide lungo il percorso, alla fine raggiungono una relazione amorevole e appagante.


6. Variazioni di Sottogenere: Il romanzo rosa si suddivide in numerosi sottogeneri, tra cui il romance storico, il romance contemporaneo, il romance paranormale, il romance erotico e molti altri. Ogni sottogenere ha le sue caratteristiche uniche e il suo pubblico specifico.


In sintesi, il romanzo rosa è un genere che celebra l’amore, le emozioni e le relazioni umane. Offre ai lettori un’opportunità di evasione emotiva e di esplorazione delle dinamiche amorose attraverso personaggi ben definiti e trame coinvolgenti.


È più che palese che, così, il testo va manipolato. Non possiamo lasciare una cosa del genere. Primo, perché chi è scafato capisce subito di avere davanti un testo prodotto dall’intelligenza artificiale; secondo, perché corriamo il rischio che il BOT abbiamo preso interi spezzoni da articoli o altro, e quindi si tratta di plagio.

Inoltre, nei manuali il BOT tende a fare un’introduzione e poi a dare informazioni sotto forma di elenchi puntati, e, alla fine, un riassunto. Una struttura che si ripete e che non è nemmeno chissà che.

Inoltre, se ci fai caso, c’è la tendenza a usare sempre aggettivoni che fanno molto “wow”, come profondo, autentico, appagante, autentico, coinvolgente… Aggettivi che, però, non vogliono dire nulla. E poi ne vogliamo parlare, di tutte quelle maiuscole così brutte per l’italiano?

Non ci siamo nemmeno questa volta.

Intelligenza artificiale e saggi

In questo caso, io non ci ho neanche provato.

Per scrivere un saggio, che so, sui rapporti tra USA e URSS all’inizio della guerra fredda occorre documentarsi su fonti scritte e online (ma che siano certificate), non ci si può basare sulle informazioni che reperisce un BOT.

Nei saggi, soprattutto, ogni informazione va verificata e occorre mettere in nota tutta la bibliografia a cui si è fatto riferimento. Spesso nei saggi troviamo citazioni da altre fonti, che dobbiamo documentare. Anzi: se si tratta di testi argomentativi capita pure che stiamo argomentando contro la posizione di determinati autori in determinate opere; a maggior ragione occorre una documentazione a monte.

Non penso che usare un BOT sarebbe la scelta migliore.

Conclusione (mia, tua non so)

Allo stadio attuale, per fortuna per noi scrittori, editor, eccetera, è ancora difficile affidarsi totalmente a un BOT di intelligenza artificiale, per qualsiasi genere di testo vogliamo produrre. Possiamo farlo, certo che sì, ma dobbiamo, poi, effettuare corpose revisioni e riletture, perché, anche se grammaticalmente i BOT non fanno errori (a parte strafalcioni calcati dall’inglese, che è la lingua con cui nascono), c’è MOLTO altro dietro un libro di letteratura o un manuale; per non parlare della saggistica.

Se la pensi come me, qui sotto c’è un regalo che potrebbe interessarti. Se invece ritieni che ChatGPT e amici faranno d’ora in poi al caso tuo, mi spiace di averti rubato qualche minuto del tuo tempo.

editing di un libro

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Published on March 08, 2024 07:52

February 21, 2024

L’arte dell’editing in pillole

L’editing è più di un semplice controllo grammaticale; è una fase essenziale che dà vita alla tua narrazione.

Attraverso l’editing, affini e perfezioni la tua storia, rendendola non solo coerente ma anche coinvolgente e memorabile per i lettori.

In questo articolo, vediamo di capire che cosa è l’editing (davvero), in pillole.

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Photo by Todoran Bogdan on Pexels.com

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L’editing va ben oltre la correzione di errori ortografici e punteggiatura.

Per come la intendo io, e per come concepisco io le mie correzioni, si divide in due categorie principali: editing di contenuto e editing strutturale.

L’editing strutturale si concentra su trama, personaggi, e coerenza interna, per assicurare che ogni elemento della storia sia logico e ben sviluppato. L’editing di contenuto, invece, affina il testo, eliminando errori grammaticali, ovviamente, ma migliorando lo stile (nel caso di ripetizioni, ridondanze, frasi poco chiare, arrampicate sugli specchi…).

Pillola numero due: oltre la semplice “lettura”

L’editing non è una semplice “lettura” con conseguente correzione di errori.

Infatti, noi editor usiamo più tecniche, per un solo testo (di più è sempre meglio, ricordatelo).

Leggiamo ad alta voce. È una tecnica semplice ma efficace che, soprattutto in fase di rilettura, aiuta a cogliere discrepanze nel ritmo e anomalie nel linguaggio che potrebbero passare inosservate alla lettura silenziosa. Inoltre, la lettura ad alta voce spesso consente di beccare quel refuso che era rimasto indietro.

Lasciamo riposare il testo tra una sessione di editing e l’altra o tra la sessione di editing e la rilettura. Distanziarsi dal proprio lavoro per qualche giorno offre una nuova prospettiva critica, essenziale per un editing fatto bene. Un po’ come quando scriviamo un libro e poi lo lasciamo riposare, occorre fare così anche quando correggiamo. Alcuni errori rischiamo di non vederli subito, magari perché il testo ha necessità di un intervento su più livelli, e aspettando anche solo un giorno avremo la mente più fresca.

Pillola numero tre: e l’editor giusto?

Una volta ottimizzato il testo autonomamente, considera l’investimento in un editor professionista.

Questa figura apporta un valore inestimabile, grazie alla sua capacità di identificare debolezze invisibili all’autore e di suggerire miglioramenti mirati.

La scelta dell’editor giusto dovrebbe basarsi sulla familiarità con il tuo genere e sulla capacità di stabilire una collaborazione produttiva. Dovresti anche testare l’editor, prima di contattarlo e “sceglierlo” e mai acquistare a scatola chiusa.

(A tal proposito, io offro una prova gratuita di editing sulle prime cinque cartelle del tuo testo :-))

Investire tempo e risorse nell’editing è fondamentale per migliorare la qualità del tuo manoscritto. Un testo ben editato non solo dimostra professionalità ma anche rispetto per i tuoi lettori. Ricorda, l’arte dell’editing è il ponte tra lo scrivere per sé stessi e pubblicare per qualcuno. Dedica a questa fase l’attenzione che merita, e il tuo lavoro ne risulterà trasformato. editing di un libro

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Published on February 21, 2024 04:11

February 15, 2024

Ricco con il self-publishing?

Fino a qualche anno fa, giravano sui social post promozionali che promettevano, con il Metodo Unico e Certo, di renderti ricco grazie all’autopubblicazione, qualsiasi fosse il tuo settore.

Adesso, a questo si è aggiunta l’intelligenza artificiale: diventa ricco con il self-publishing grazie alla IA.

Ma siamo davvero sicuri che sia così?

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Photo by Abby Chung on Pexels.com

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L’autopubblicazione, o self-publishing, consiste nel pubblicare e distribuire il proprio lavoro senza l’intervento delle case editrici tradizionali. Sebbene oggi sia considerata una componente chiave dell’industria editoriale moderna, grazie alla tecnologia digitale che facilmente mette a disposizione strumenti di pubblicazione e promozione accessibili a chiunque, il concetto di autopubblicazione non è un’invenzione recente.

Dal punto di vista storico, molti autori famosi hanno intrapreso la via dell’autopubblicazione. Ad esempio, Marcel Proust, Mark Twain e molti altri hanno scelto di pubblicare il proprio lavoro in modo indipendente quando le porte dell’industria editoriale tradizionale si sono chiuse davanti ai loro manoscritti.

Ai tempi moderni, l’autopubblicazione ha guadagnato una nuova rilevanza e rispetto, in particolare attraverso piattaforme come Amazon Kindle Direct Publishing, iBooks di Apple, e Smashwords, che hanno democratizzato il processo editoriale. Questa trasformazione ha permesso a migliaia di autori di aggirare le case editrici e di portare direttamente al pubblico le proprie opere, sia in formato digitale che cartaceo.

Questo cosa significa?

Ormai chiunque, e dico chiunque, può autopubblicarsi. Il costo, qualsiasi sia la piattaforma scelta, è irrisorio in confronto, ad esempio, all’editoria a pagamento. Questo apre infinite possibilità per scrittori emergenti e aspiranti autori che desiderano vedere il proprio lavoro pubblicato.

Con l’avanzamento della tecnologia e la facilità di accesso a Internet, pubblicare un proprio libro non richiede più il tradizionale percorso editoriale, spesso lungo e seminato di rifiuti. Piattaforme come Amazon Kindle Direct Publishing, Smashwords, o Lulu offrono servizi user-friendly che consentono agli autori di caricare i loro manoscritti, decidere su prezzi e royalty, e distribuire il loro lavoro a un pubblico globale con pochi clic.

Non solo l’autopubblicazione è economicamente più accessibile, ma consente anche un maggiore controllo creativo e diritti d’autore rispetto alla pubblicazione tradizionale. Gli autori possono decidere di ogni aspetto del loro libro, dalla copertina alla formattazione interna, e possono aggiornare il loro contenuto in qualsiasi momento.

Tuttavia, resta essenziale considerare che si assume anche la responsabilità del processo di revisione, del marketing e della distribuzione, compiti che in una casa editrice tradizionale sarebbero gestiti da professionisti.

Quindi, sebbene “democratica”, l’autopubblicazione ha comunque dei paletti: non puoi autopubblicarti se il tuo libro non è stato oggetto di editing, ad esempio, se non hai descrizione e copertina accattivanti, se poi non sai come promuoverti.

Il che mi conduce al quesito posto in partenza: ricco con il self-publishing?

Ciò apre un dibattito contemporaneo sulla via dell’autopubblicazione. Il self-publishing è divenuto un ponte che permette agli autori di bypassare il tradizionale canale editoriale, offrendo una piattaforma dove essi possono pubblicare direttamente le loro opere.

Ciò ha reso possibile a molti talenti emergenti di condividere le loro voci con il mondo, senza attendere l’approvazione di una casa editrice.

Nonostante queste opportunità democratizzanti, come si è detto, il successo finanziario nell’ambito del self-publishing varia notevolmente. Certamente, ci sono storie di notevoli successi, dove autori auto-pubblicati hanno guadagnato somme considerevoli grazie a best-seller che hanno catturato l’immaginario dei lettori a livello mondiale.

Tuttavia, queste sono eccezioni piuttosto che la norma.

La maggior parte degli autori autopubblicati può aspettarsi di vendere poche centinaia di copie dei loro libri, se non meno.

Per fare in modo che l’autopubblicazione si riveli economicamente vantaggiosa, l’autore deve indossare molteplici cappelli: è lo scrittore, l’editor, il designer della copertina, il responsabile marketing e vendite. Deve essere abile nella promozione del proprio lavoro attraverso i social media, il networking e spesso anche la pubblicità a pagamento. Il successo finanziario dipende da una combinazione di fattori, come la qualità dell’opera, l’efficacia del marketing, l’attitudine a costruire una base di lettori fedeli e, naturalmente, un pizzico di fortuna.

Quindi, ricco con il self-publishing? È possibile, ma non è affatto garantito.

L’autopubblicazione può essere uno strumento davvero utile per costruire un percorso professionale nella scrittura, ma richiede dedizione, coraggio e una strategia ben congegnata. Per ogni autore autopubblicato che raggiunge una ricchezza sostanziale, ci sono migliaia di altri che scoprono che il percorso è arduo e i ricavi modesti (o nulli).

Clicca qui!

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Published on February 15, 2024 22:31

February 6, 2024

Pubblicare in crowdfunding? Intervista a Francesca Moresi

In tanti mi chiedono come pubblicare il proprio libro, se passare da un editore tradizionale oppure optare per l’autopubblicazione.

C’è però anche un altro metodo, chiamiamolo così, davvero innovativo: il crowdfunding:

Non ti spiegherò cos’è (c’è comunque un interessante articolo di Alessandra Perotti che ti invito a leggere), ma ti lascerò la mia intervista che ho fatto a Francesca Moresi, psicologa e autrice pubblicata mediante la casa editrice Bookabook, che pubblica, appunto in crowdfunding.

Spero che questo articolo sia interessante per te e ti apri nuove strade.

Ciao, Francesca! Potresti raccontarci la tua esperienza personale con il crowdfunding per la pubblicazione del tuo libro? Quali sono state le tue motivazioni iniziali che ti hanno condotta a scegliere questa via?

Inizialmente pensavo che avrei fatto self-publishing ma, quando si è presentata l’opportunità di collaborare con Bookabook, ho preferito la strada del crowdfunding. La motivazione principale è stata il fatto di avere un interlocutore, qualcuno che mi seguisse nella pubblicazione. Inoltre, mi è sembrato che la qualità del cartaceo avrebbe potuto essere maggiore rispetto all’auto-pubblicazione. 

Quali sono state le maggiori sfide che hai dovuto affrontare durante la campagna di crowdfunding e come le hai superate?

La campagna è partita molto bene ma dopo le prime settimane e anche in fase finale ci sono stati dei momenti di stallo, questi momenti sono stati le sfide più grandi: non è stato facile per me chiedere, o chiedere più volte, alle persone di sostenere la campagna. Ma ho fatto uno sforzo e ho cercato di connettermi con più persone possibile per far conoscere il progetto. E ho chiesto loro di fare passaparola, questo è stato molto utile. 

Quali strategie hai utilizzato per promuovere la tua campagna di crowdfunding e costruire una base di sostenitori?

Come accennavo poco fa, ho contattato tutte le persone che conosco e poi non solo ho chiesto loro di partecipare al crowdfunding, ma ho anche chiesto loro di coinvolgere altre persone. Questo è stato ciò che mi ha permesso di raggiungere l’obiettivo. Ho usato anche il mio profilo Instagram, oltre che messaggi privati, e credo che anche questo abbia aiutato.

Cosa hai imparato dal processo di crowdfunding che pensi possa essere utile ad altri scrittori che stanno considerando questa opzione?

Ho imparato che se credi nel tuo progetto le persone lo sentono e saranno più inclini a supportarlo. Inoltre, ho capito che dipende tutto dalle proprie risorse; la casa editrice non fa molto per pubblicizzare la campagna o il libro, quindi credo che anche questo sia un aspetto da tenere in considerazione.

In che modo il crowdfunding ha influenzato il successo del tuo libro dopo la pubblicazione? Ha avuto un impatto sulla tua visibilità o sul tuo pubblico?

In parte, grazie al passaparola, ma poi ho continuato a usare Instagram e a connettermi con conoscenti e colleghi per portare avanti la promozione. Ho cercato di organizzare degli eventi, privati e non, per far conoscere il libro. Non credo che il crowdfunding abbia avuto una forte influenza sul successo del libro dopo la pubblicazione. Detto questo, sono grata di averlo scelto perché, col senno di poi, posso dire che uno dei suoi vantaggi principali è il seguente: il libro è distribuito da Messaggerie, ovvero dal canale principale in Italia. Questo ha agevolato la facilità con cui le persone hanno potuto acquistare il libro nelle librerie (che molto spesso non vendono libri autopubblicati). Quindi tornando indietro rifarei questa scelta, che ho trovata molto positiva per me.

Grazie mille, Francesca!

Per metà della mia vita mi sono sentita infelice. Mi vedevo vittima degli eventi e sentivo che gli altri erano incapaci di darmi ciò che desideravo. Non ero in grado di esprimere le mie emozioni, mi aggrappavo al bisogno di controllo e vivevo nella paura del giudizio.
Il punto di svolta, per me, è stato scoprire di essere l’unica responsabile della mia storia. Questa consapevolezza mi ha permesso di prendere in mano le redini della mia vita verso un’evoluzione profonda, in cui ho attraversato tutte le tappe che compongono queste pagine.
In questo libro condivido ciò che ho appreso per vivere in maniera più consapevole e autentica. Suggerisco cambiamenti nel modo di vedere il mondo per giungere alla piena espressione di sé e delle proprie potenzialità.
In ogni paragrafo propongo un esercizio pratico per mettere in atto il processo di trasformazione e cominciare a riscrivere la propria storia.

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Published on February 06, 2024 23:48

January 23, 2024

Da scrittore ad autore in pillole

Diventare un autore pubblicato è un sogno per molti scrittori.

La strada verso la pubblicazione può essere tanto eccitante quanto intimidatoria.

In questo articolo, esploreremo i passaggi fondamentali per trasformare il tuo manoscritto in un libro pubblicato.

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Il primo passo è assicurarsi che il tuo manoscritto sia il migliore possibile.

Dopo aver completato la stesura, prenditi il tempo per una revisione approfondita.

Considera il feedback dei beta reader e, se possibile (anche se fortemente consigliato), l’assistenza di un editor professionista per affinare ulteriormente il tuo lavoro.

In secondo luogo: come?

Hai due opzioni: l’autopubblicazione o la pubblicazione tramite una casa editrice tradizionale.

Il self-publishing offre controllo completo e una maggiore quota di royalties, ma richiede più sforzo in termini di marketing e distribuzione.

Le case editrici tradizionali, invece, offrono supporto esperto ma con meno controllo creativo da parte dell’autore e royalties inferiori.

Ci sarebbe anche l’opzione dell’editoria a pagamento… scherzavo 🙂

Dal come… al in che modo

Per l’autopubblicazione, dovrai occuparti di design della copertina, impaginazione, acquisto (o utilizzo) di un codice ISBN e selezione della piattaforma di self-publishing più adatta a te.

Se scegli una casa editrice, il processo include la ricerca di agenti letterari, la presentazione di proposte e, una volta accettato, il lavoro con l’editore per finalizzare il tuo libro.

In entrambi i casi, ci vorrà un po’: non tutto è così schematico come te lo sto esponendo.

Lancio del libro e oltre

Indipendentemente dalla via scelta, il marketing è fondamentale.

Utilizza i social media, blog, eventi e presentazioni per promuovere il tuo libro.

Costruisci una piattaforma autoriale e connettiti con i lettori per costruire una base di fan aficionados.

Anche se sei pubblicato tradizionalmente, non sederti sugli allori: anche tu dovrai essere parte attiva del processo di promozione.

Organizza un evento di lancio per attirare l’attenzione sul tuo libro. Dopo, continua a promuovere il tuo libro attraverso interviste, recensioni e presenza sui social media.

E ricorda, è anche il momento di iniziare a pensare al tuo prossimo progetto. Perché ne hai già un altro, giusto?

La pubblicazione del libro è solo l’inizio del tuo viaggio come autore. Ogni passo è un’opportunità per imparare e crescere. Ricorda, ogni autore di successo è partito da dove sei tu adesso: pronto a fare il grande passo. Le difficoltà saranno maggiori rispetto ai successi, dovrai litigare un po’ con tutti e urlare per far sentire la tua voce e… ma questo era meglio non dirlo 😉

L'articolo Da scrittore ad autore in pillole proviene da Emanuela Navone Editor Freelance.

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Published on January 23, 2024 23:27

January 17, 2024

Newsletter per scrittori self: una breve guida

Checché se ne dica (si sente sempre dire che l’e-mail è defunta), la newsletter è uno strumento davvero utile per gli scrittori autopubblicati.

È un modo diretto per connettersi con i lettori, condividere aggiornamenti e promuovere nuove pubblicazioni.

Ma come si crea una newsletter che catturi davvero l’attenzione?

Innanzitutto…

Che cosa è una newsletter?

Sì, magari ti verranno subito in mente tutte quelle e-mail promozionali e molto spam che quotidianamente cestini.

Non sto parlando di questo, bensì di un canale che, tramite il tuo sito web (perché hai un sito autore, giusto?), ti permette di mantenerti in contatto con chi decide di iscriversi e, quindi, di seguirti.

Se ben scritta, ben organizzata e usata con consapevolezza, la newsletter è ancora un canale davvero incredibile per gli scrittori.

Se sei digiuno di newsletter, ecco un’infarinatura. Giusto per iniziare a capirci qualcosa.

Primo punto: la piattaforma

Già, perché una newsletter non si fa aprendo Gmail, Outlook o altri e scrivendo ai vari contatti. Ci mancherebbe! Sarebbe tutto tempo che sprecheresti, e come noi sappiamo lo scrittore indie ha poco tempo (deve scrivere, pubblicare, promuovere…).

Quindi, ti servirà una piattaforma che organizzi la newsletter al posto tuo. A te basterà soltanto scrivere il testo delle e-mail: la piattaforma farà il resto.

Piattaforme come Mailchimp, Substack o ConvertKit, o ancora Mailerlite, offrono diverse funzionalità che possono adattarsi alle tue esigenze. Sono tutte user-friendly e gratis sotto un certo numero di iscritti.

Dovrai creare una lista di iscritti (aspetta, ci arriviamo) e poi tenerli aggiornati (arriviamo anche a questo).

Punto 2: gli iscritti

Il cuore di una newsletter di successo è una lista di abbonati in crescita.

Ma come “recuperare” abbonati? Di certo non puoi pescare tra i tuoi contatti e-mail le persone papabili, diciamo, e inserirle. Devono essere loro a iscriversi.

Utilizza il tuo sito web, il blog o i social media per attirare nuovi iscritti.

Come?

Offrendo qualcosa di valore in cambio dell’iscrizione, come un capitolo gratuito, un’anteprima, un dietro le quinte, se sei uno scrittore di narrativa; o un libro, un report o una guida inerente al tuo lavoro se pubblichi non-fiction.

Si chiama reader magnet ed è il punto di partenza per costruire la tua mailing list.

Sembrano paroloni, ma in realtà è tutto molto semplice e anche divertente.

Ricorda di mantenere l’interesse dei tuoi abbonati con contenuti regolari e pertinenti. Questo ci conduce al punto successivo.

Punto 3: aggiornamenti

La tua newsletter dovrebbe riflettere la tua voce e il tuo stile e includere contenuti che i tuoi lettori troveranno interessanti, come aggiornamenti sulle pubblicazioni, dietro le quinte del tuo processo creativo, o consigli esclusivi, ad esempio, su come pubblicare un romance di successo.

Devi tenerla aggiornata, però, se non vuoi perdere iscritti o rischiare che si domandino: ma chi è questo?

Io, in genere, scrivo una volta alla settimana e quando ho qualche offerta da proporre, oppure in occasione dell’uscita di un nuovo libro (mio o di autori che seguo).

Lo so che inizialmente potresti avere problemi a trovare che cosa scrivere; basta però guardarti dentro e cercare tutto quello che potrebbe essere utile al lettore.

Punto 4: design e ottimizzazione

Un design pulito e professionale è essenziale. Usa un layout chiaro, inserisci immagini solo se necessario e assicurati che il testo sia facilmente leggibile. Anche la scelta dei colori e dei caratteri può influenzare l’impatto visivo della tua newsletter.

In genere, una newsletter leggibile ha sfondo bianco, poche immagini e un font pulito, che sia con o senza grazie. Contiene qualche link (profili social, call to action a link, come ad esempio a un articolo del tuo blog, eccetera) ed è sfrondata di qualsiasi elemento inutile.

Deve anche contenere la possibilità, per l’abbonato, di disicriversi (è di default con i programmi di cui ti ho parlato prima).

Il contenuto della newsletter va costantemente ottimizzato e monitorato. Controlla i tassi di apertura, di clic e le disiscrizioni per capire cosa interessa di più ai tuoi lettori. Sperimenta sempre per ottimizzare i tuoi oggetti e contenuti.

Creare una newsletter efficace richiede tempo e dedizione, ma i benefici possono essere enormi. È un modo diretto per costruire una relazione duratura con i tuoi lettori e un’opportunità per crescere come scrittore e costruire una propria base di fan. La chiave è rimanere autentico e vero. I tuoi lettori si sono iscritti per te, quindi offri loro qualcosa di speciale che non possono trovare da nessun’altra parte. Autopubblicarsi su Amazon

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Published on January 17, 2024 01:13

January 9, 2024

Le basi (eh, sì) della scrittura creativa

La scrittura creativa è un modo per esprimere mondi, personaggi e storie che vivono nella nostra immaginazione.

Ma cosa rende una scrittura veramente “creativa”?

E, soprattutto, davvero ci sono delle basi? Oppure, come pretendono in molti, è tutto immaginare-scrivere-a-raffica?

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Sì, purtroppo (o per fortuna, a seconda dei casi), le basi esistono. Anche se la scrittura è di per sé creativa, quindi diamo libero sfogo all’immaginazione (evvai!), dobbiamo comunque rispettare alcune cosette. Che, poi, proprio cosette non sono.

Innanzitutto, alcuni elementi chiave.

Partiamo dall’originalità.

Ogni storia ha un’anima propria. L’originalità non sta solo nell’idea, ma nel modo in cui racconti quella storia, nel tuo tocco personale che la rende unica.

Spesso alcuni generi, diciamo, impongono di seguire una certa idea, o meglio, filo conduttore. Nei romance il refrain è sempre lo stesso da secoli: X vuole stare con Y ma qualcuno o qualcosa glielo impedisce. Riusciranno X e Y a coronare il loro sogno?

Questo leitmotiv può esprimersi, poi, in molteplici trame (ahimè, purtroppo ultimamente ci sono tanti copia-e-incolla), ma se scrivi con un tono tuo, con una voce tua, con uno stile tuo, pensa a come spiccherà quel libro su tanti altri (simili).

Mi viene in mente, ad esempio, sebbene io non sia una lettrice di romance (all’anno, ne leggo uno o due), Amabile Giusti, che con uno stile unico e che cattura, e con una voce davvero bella (almeno, nei romanzi che ho letto), riesce a rendere unica (scusa la ripetizione) una storia come tante.

Ci sono poi le strutture narrative e i personaggi.

Una storia ben strutturata guida il lettore attraverso un viaggio, mantenendo tensione e interesse. È l’ossatura della tua narrazione. Puoi usare qualsiasi struttura ti piaccia (a tal proposito, l’anno scorso ho seguito un laboratorio con Bottega di Narrazione che trattava le strutture del mistero. Clicca qui per saperne di più). Deve comunque seguire un “fil rouge” che permetta al lettore di orientarsi (e, quindi, di non perdersi e, in ultima analisi, confondersi).

I personaggi, poi, sono il cuore della storia. Devono essere realistici, con desideri, paure e difetti. I personaggi ben sviluppati rimangono con i lettori a lungo dopo che il libro è terminato. Alcuni piacciono talmente tanto da “costringere” l’autore a scrivere sequel, prequel, spin off e via dicendo.

Passiamo ora alle tecniche base-basilari.

Show, don’t tell. Ti dice qualcosa?

“Mostrare” immerge il lettore nell’azione, lasciando che sperimenti la storia attraverso azioni, pensieri e sensazioni, invece di “ascoltare” cosa accade.

Certo, numerosi romanzi sono stati scritti in “tell” e sono piaciuti (per non parlare dei classici: allora raccontare “andava bene”, e infatti vedi il successo che hanno avuto), ma con la velocità con cui andiamo al giorno d’oggi, un libro che mostra è più apprezzato di uno che racconta. La gente ha fretta e il lettore si stanca subito se un romanzo è lento.

Linguaggio: importantissimo.

Il linguaggio è il tuo pennello. Gioca con metafore, similitudini e descrizioni per creare atmosfera e trascinare il lettore nel tuo mondo.

Si tratta di non esagerare, certo, ma il linguaggio si coniuga perfettamente al tuo stile di cui parlavo prima. Anche qui, la parola chiave è unicità.

In conclusione, la scrittura creativa è un viaggio entusiasmante, personale, lungo e pure divertente. Ogni scrittore ha una voce unica e una storia da raccontare. Lasciati ispirare, sperimenta con le parole e, soprattutto, divertiti. Per sudare c’è tempo dopo.

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Published on January 09, 2024 23:00

January 4, 2024

Perché una (cattiva) promozione non serve

Quando si tratta di promuovere il proprio libro, ci sono alcune cose che è meglio evitare.

Di articoli la rete è piena, e ne ho già scritti anche io, ma questo è uno dei casi in cui perseverare non è diabolico.

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Photo by Archie Binamira on Pexels.com

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Ce ne sono tanti, di comportamenti da evitare quando si promuove il proprio libro. Ne ho scelti 5, che in verità mi è capitato di vedere ultimamente.

Spamming sui social media

Sono consapevole dell’importanza di condividere notizie e aggiornamenti sul tuo libro con i follower. Tuttavia, è fondamentale mantenere un equilibrio nell’uso delle piattaforme social, evitando di bombardare i tuoi lettori con una serie di messaggi promozionali continui.

Una volta, su Instagram, mi è capitato di vedere lo stesso post di un autore ripetuto per cinque volte a distanza di qualche minuto. Cinque volte. Che effetto può aver avuto? Nel mio caso, di stizza. Voglio vedere altro; se il tuo libro mi interessa, lo vado a cercare, non c’è bisogno che ogni due o tre “scrollate” veda il tuo post!

L’intento principale dei tuoi post dovrebbe essere quello di creare coinvolgimento e interesse genuini, anziché irritare le persone. Puoi rendere i tuoi contenuti più intriganti e variegati affrontando temi correlati alla scrittura, al processo creativo o fornendo consigli utili per aspiranti autori.

Ignorare l’importanza di una copertina accattivante

Una copertina poco interessante potrebbe far sì che i lettori potenziali scartino il tuo libro senza dare un’occhiata al suo contenuto.

Ultimamente accade meno: gli autori autopubblicati hanno deciso (finalmente) di rivolgersi a grafici professionisti o di usare tool degni di nota come Canva o Adobe Express.

Tuttavia, fino a qualche anno fa avevamo un profluvio di copertine made-by-Amazon davvero deprimenti, con accostamenti di colore allucinanti e un mix di sfondo, primo piano e testo impossibile.

Target? Ma chissene…

È importante sapere a chi si rivolge il tuo libro e concentrarsi sulla promozione verso quella specifica audience. Non cercare di raggiungere tutti, piuttosto identifica il tuo target di riferimento e personalizza le tue strategie di promozione in base a esso.

Se scrivi thriller, è inutile presentare il libro agli appassionati, che so, di romance: potrebbero essere due tipi di lettori diversi e, ipoteticamente, gli amanti del romance non potrebbero apprezzare un thriller. Non tutti i lettori sono onnivori.

Se scrivi un manuale di dieta ketogenetica, sarà apprezzato soprattutto da chi va alla ricerca di questo argomento. Gli amanti del trading online, magari, non lo leggeranno.

Quindi: identifica il target (pubblico di riferimento) e concentrati su di esso.

Online? Nun me va

Nel mondo di oggi, sempre più connesso e social, è essenziale avere una presenza online forte e visibile. Assicurati di avere un sito web o un blog dedicato al tuo libro e fai uso dei social per connetterti con i tuoi potenziali lettori.

La mancanza di presenza online potrebbe rendere più difficile per le persone trovare e conoscere il tuo lavoro.

In effetti, ormai tutti cercano sì il libro, ma anche l’autore, per controllare le referenze, l'”autorialità” (appunto) e altro su di lui. Un signor nessuno farà poca strada. Non dico di creare un’immagine fittizia della tua personalità di autore, questo no, ma almeno di essere presente con un sito, un blog o una pagina social. E di essere presente attivamente (che, logico, non vuol dire lo spammare di cui sopra).

Contenuto di scarsa qualità

Non importa quanto buoni siano i tuoi sforzi promozionali: se il contenuto del tuo libro non è di qualità, difficilmente attirerà l’attenzione e il rispetto dei lettori.

Assicurati che il libro sia ben scritto, ben strutturato e privo quantomeno di errori grammaticali o di battitura.

Anche perché se un libro è di scarsa qualità lo si nota subito, magari direttamente dalla quarta di copertina, oppure leggendo l’estratto gratuito offerto da, ad esempio, Amazon. E di solito scarsa qualità va a braccetto con copertina brutta, eccetera.

Se desideri promuovere il tuo libro efficacemente, assicurati di evitare questi errori comuni. Concentrati sulla creazione di contenuti di qualità, interagisci con il tuo pubblico di riferimento e sfrutta al massimo le opportunità offerte dalla presenza online. Se non sai da dove partire, clicca qui sotto e scarica la mia guida ai primi passi nel mondo dell’autopubblicazione, cento percento gratuita e zero fuffa 🙂 (qualche fusa, però, penso ci sarà).

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Published on January 04, 2024 02:24

December 12, 2023

Feste e scrittura: come tenersi allenati e divertirsi

Scrivere durante le festività può sembrare una sfida. Tra torroni, panettoni, pandori, abbuffate… chi ha voglia di prendere in mano la penna o il mouse?

Questo è però anche un’opportunità unica per esplorare nuovi orizzonti creativi.

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Photo by George Dolgikh on Pexels.com

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Le festività sono un periodo ricco di emozioni, tradizioni e momenti unici che possono ispirare e arricchire la tua scrittura.

Certo, ci vuole sempre una buona dose di volontà… ma poniamo di avercela!

Ecco alcuni consigli su come trarre il massimo dalla stagione festiva per nutrire la tua passione per la scrittura:

Trova ispirazione nelle tradizioni

Ogni festività è intrisa di tradizioni, storie e miti.

Sfrutta questi elementi per creare storie originali o per aggiungere sfumature uniche ai tuoi personaggi.

Ad esempio, descrivi una tradizione familiare in una storia breve o usa un mito festivo come punto di partenza per un racconto. Il bello del Natale è che puoi esplorare numerosi generi: un omicidio durante la Vigilia, un Natale vissuto da un gruppo di sopravvissuti dopo il collasso della società, un bacio sotto il vischio all’insegna del romanticismo più zuccheroso… Davvero, hai infinite possibilità.

Usa i sensi

Le festività stimolano tutti e cinque i sensi.

Dalle luci scintillanti dappertutto alle melodie natalizie, dai profumi del cibo tradizionale alle sensazioni di freddo o calore a seconda della stagione.

Utilizza queste esperienze sensoriali per creare descrizioni vivide nei tuoi scritti. In fondo, lo diciamo da sempre, che la scrittura è “mostra” e non “racconta”.

Rifletti sulle tue emozioni

Le festività possono evocare una gamma di emozioni, dalla gioia alla nostalgia, dalla solitudine alla comunione. Anche rabbia, a volte. O semplice noia.

Scrivi di queste emozioni, sia in forma di diario sia trasformandole in poesia o prosa.

Questo non solo ti aiuterà a esplorare i tuoi sentimenti ma potrà anche migliorare la tua capacità di descrivere emozioni complesse nei tuoi personaggi.

Crea una routine di scrittura “festiva

Le festività possono alterare la tua routine quotidiana (ne so qualcosa…).

Trova un momento della giornata dedicato alla scrittura. Anche solo venti minuti al giorno possono fare la differenza.

Potresti scoprire che scrivere diventa un momento di rifugio e rilassamento durante le frenetiche attività festive, tra preparazione dei pasti, uscite a fare shopping o attese conviviali del nuovo anno.

Partecipa a sfide di scrittura

Durante le festività, molti forum e comunità online organizzano sfide di scrittura. Partecipare può essere un modo divertente per rimanere motivati e per connettersi con altri scrittori.

Ti consiglio, ad esempio, il contest di Immersioni Letterarie.

Rifletti e pianifica

Usa questo periodo per riflettere sui tuoi progressi come scrittore nell’anno che se ne andrà e per pianificare i tuoi obiettivi.

Questo può includere la revisione di vecchi lavori (ne so qualcosa… ahimè), la pianificazione di nuovi progetti o anche la decisione di partecipare a workshop o corsi di scrittura.

Sperimenta con nuovi generi e stili

Le festività sono il momento perfetto per sperimentare.

Prova a scrivere in un genere che non hai mai considerato prima o esplora diversi stili di scrittura. Questo può aprire nuove porte creative e arricchirti.

Ad esempio, io potrei cimentarmi in una storia natalizia particolarmente zuccherosa…

Leggi e trova ispirazione

Non c’è momento migliore per rannicchiarsi con un buon libro.

La lettura non solo è un ottimo modo per rilassarsi ma è anche una fonte inesauribile di ispirazione e apprendimento per qualsiasi scrittore.

In conclusione, le festività sono un periodo ricco di potenziale creativo. Approfittane per esplorare nuovi orizzonti, sperimentare con la tua scrittura e, soprattutto, per goderti il processo creativo. Ogni esperienza può trasformarsi in una storia; sta a te catturarla e darle vita con le parole.

L'articolo Feste e scrittura: come tenersi allenati e divertirsi proviene da Emanuela Navone Editor Freelance.

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Published on December 12, 2023 23:00