Colosseum. Sfide all'ultima pagina discussion
note: This topic has been closed to new comments.
Viaggio in ... + BRB
>
BRB5 - La Reggia di Versailles della squadra francese

Dunque, io vorrei leggere:
1) Con protagonista un uomo o un gruppo di uomini -->> Jack di Marylinne Robinson - USA- 2020
2) Con protagonista una donna o un gruppo di donne -->> La regola d'oro di Amanda Craig- GB- 2020

EDIT
Il secondo libro è Assassinio sull'Orient Express

- Dagio_maya
1) Con protagonista un uomo o un gruppo di uomini -->> Jack di Marylinne Robinson - USA- 2020
2) Con protagonista una donna o un gruppo di donne -->> La regola d'oro di Amanda Craig- GB- 2020
- Saturn
1) L'arte della gioia di Goliarda Sapienza
2) Assassinio sull'Orient Express di Agatha Christie
- Virè
1) Il mistero del treno azzurro di Agatha Christie
2) Dietro la maschera, ovvero Il potere di una donna di A.M. Barnard
- Acrasia
1) Protagonista donna: Scrivere è un mestiere pericoloso di Alice Basso
2) Gruppo di uomini: Dio di illusioni di Donna Tartt
- Martina
1) Evelina di Frances Burney (donne)
2) Jonathan strange e il signor Norrell di Susanna Clarke (uomini)
- Ale
1) Uomo: Io Khaled vendo uomini e sono innocente di Francesca Mannocchi
2) Donna: The Bluest Eye di Toni Morrison

Il libro è questo Dietro la maschera, ovvero Il potere di una donna di A.M. Barnard, pseudonimo di Louisa May Alcott, con protagonista una donna che fa l'istitutrice


Su uomo: Io Khaled vendo uomini e sono innocente diFrancesca Mannocchi
Su donna: The Bluest Eye di Toni Morrison

Autore: Valerio Massimo Manfredi
Nazione: Italia
Anno di pubblicazione: 1988
Numero pagine: 334
Punti: 6
Voto: 7
Eventuali bonus: punti nazione
Un libro che non mi aspettavo, nel senso che ho già letto qualcosa di Manfredi e il suo stile non mi fa impazzire, però la storia di Talos in qualche modo mi ha coinvolta e a tratti appassionata, soprattutto nel rapporto col fratello che non sapeva di avere. La parte in cui torna dalle Termopili e aiuta a riscattare l'onore di Brithos è quella che più ho apprezzato.
Credi davvero di sapere che la vita è l’unica cosa che mi importa? E come sai della mia vita e di quella della mia gente? Sai cosa significa servire sempre tacendo, portare il giogo come un animale tutti i giorni, senza speranza di riscatto? Non gli dei ci hanno fatti servi, ma gli uomini, uomini come te… e come me. [...]. Certo chi nasce incatenato non sa che cosa è la libertà, ma anch’egli sa cos’è il coraggio. Un coraggio che tu nemmeno puoi immaginare. Il coraggio di portare ogni giorno un carico più pesante senza curvare le spalle, il coraggio di continuare a vivere per sé, per chi si ama.
La storia di rivalsa di un ilota che diventa un valoroso guerriero e conquista la libertà per il suo popolo, anche se il finale non mi ha convinta.

Autore: Antonio Manzini
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 2019
Numero pagine: 310
Punti: 6
Voto: 8
Eventuali bonus: punti nazione
Un altro capitolo della vita del vice questore Schiavone, che qui chiude un caso che l'ha tenuto impegnato già dal libro precedente e si aprono invece altri possibili scenari dal punto di vista personale.
E qui conosciamo meglio anche la vita privata di alcuni componenti della squadra di Schiavone, soprattutto D'Intino e Casella; Manzini ce li mostra come persone oltre che come poliziotti, scombinati e sui generis ma pur sempre poliziotti :)
Un altro libro che conferma quanto mi piace questa serie.

Titolo: La regola d'oro
Autore: Amanda Craig
Nazionalità: GB
Anno di pubblicazione: 2020
Numero pagine: 400
Punti: 16
Voto: 4
Eventuali bonus: 1 su 2 GAME VOCI DI DONNE
⭐⭐
..too much
Stazione di Londra ai giorni nostri.
Hannah sale sul treno per andare in Cornovaglia dalla madre che sta morendo.
Uno stato d’animo, dunque, non certo dei migliori anche per mille altre preoccupazione che l’assillano da quando Jack, suo marito, l’ha lasciata per un’altra donna ed ora si ritrova a fare lavori faticosi per mantenere la loro bambina.
Sale sul treno al volo e si dirige in seconda classe: uno scompartimento affollato e con l’aria condizionata rotta.
Da una porta a vetri intravede la prima classe: uno scompartimento mezzo vuoto e perfettamente climatizzato.
Ad un certo punto il suo sguardo si incontra con quello di una donna bella ed elegante.
In un attimo quella le fa un cenno di raggiungerla e così la vita di Hannah cambia anche se lei ancora non lo sa.
Complice una bottiglia di vino, di lì a poco, le due si saranno scambiate confidenze sui reciproci disastrosi rapporti di coppia e, in men che non si dica, progettano un doppio omicidio..
Ottime le basi che non sono certo originali ma s’ispirano ad un classico della letteratura di genere noi, ossia Sconosciuti in treno di Patricia Highsmith.
Ottimo lo scenario socio economico ma i temi affastellati sono veramente troppi.
Hannah è un personaggio con lo spessore di un cartamodello.
Una cosiddetta millennian (neologismo coniato appositamente per dipingere tutta una generazione ambivalente: o vincenti con grande spirito imprenditoriale da start up oppure “bamboccioni” che non possono permettersi una casa ecc..
Una laurea nel cassetto, ex marito che da pezzo di merda si è trasformato dopo la nascita della figlia in mostro brutale.
Tutto ci sta, per carità.
La situazione è purtroppo molto realistica.
Interessante è non solo la denuncia della questione di genere per cui una donna può trovarsi in situazioni terribili quando un uomo decide di essere violento (si decide, basta dire che sono malati, vanno curati, capiti ecc.) ma anche la questione sociale.
Quello che trovo interessante in questa storia è il potere assoluto dei soldi:
”Si dice che con i soldi non si compra la felicità, ma questo è il genere di cose che dicono i ricchi per allontanare l’invidia.
Dal punto di vista di Hannah, la ragione per cui valeva la pena di avere denaro era esattamente perché ti permetteva di comprare gli ingredienti della felicità, anche se ci sono persone troppo stupide per amalgamarli insieme.
Perché fingere che non sia così?”
Le disparità sulle retribuzioni, le molestie nei luoghi di lavoro, gli uomini stalker, le difficoltà di una generazione che non riesce a trovare l’indipendenza per le congiunzioni economiche avverse.
Insomma, tutti temi importanti e transnazionali a cui la Craig aggiunge le questioni più british: la Cornovaglia che rappresenta ogni zona periferica lasciata a sé dalla forza accentratrice di Londra ed, ovviamente, la questione della Brexit con tutti gli annessi e connessi.
Insomma, tanta, tanta, roba stipata in una trama che vorrebbe essere noir e finisce (view spoiler) .
La ricetta di Amanda Craig è di quelle fatte senza bilancia ma sì sa che solo i cuochi molto bravi sanno mettere le giuste dosi andando ad occhio.
Due stelle anche se non così terribile ma voglio cercare di essere più equilibrata nelle mie valutazioni.

Autore: Federico De Roberto
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 1894
Numero pagine: 747
Punti: 28
Voto: 10
Eventuali bonus: /
Commento
Sessant'anni prima de Il Gattopardo, un altro romanzo siciliano ha avuto la capacità di analizzare l'Italia nascente con lucidità e precisione: secondo di una trilogia, I Viceré utilizza la decadenza di una stravagante famiglia nobiliare per descrivere un'Italia che cambia nella forma ma non nella sostanza; un'Italia in cui i nuovi politici di un sud che doveva rinascere sono la copia carbone degli affaroni e trasformisti di oggi. Con sprazzi storici che non sono mai invadenti, la narrazione si concentra sulla famiglia Uzeda in cui, morta la capofamiglia, tutti gli altri si ritroveranno a manovrare per ottenere l'eredità tanto agognata. De Roberto analizza i difetti che la razza degli Uzeda si porta dietro, come farebbe Zola. La vera e, a quanto pare, inevitabile eredità che si trascina di generazione in generazione è una megalomania che porta ogni membro della numerosa stirpe a fossilizzarsi su un obbiettivo e a inseguirlo a prescindere dalle conseguenze. La scrittura è fresca, leggera e anche divertente, tanto da non far pesare per nulla gli anni che si porta. Per me è uno dei migliori romanzi italiani dell'800, e non solo.

Titolo: L'avventura di Winthrop
Autore: Vernon Lee
Nazionalità: GB
Anno di pubblicazione: 1881
Numero pagine: 103
Punti: 4
Voto: 10
Eventuali bonus: 3/4 (GB)
"...la sua stessa esistenza
era simile ad un’opera d’arte..."
Un piccolo gioiellino, come si suol dire quando ci troviamo di fronte ad un racconto perfetto nello stile e nel contenuto.
Non amo nei miei commento entrare troppo nei particolari di una storia e in questo caso men che meno; tuttavia qualche accenno è necessario.
Ci troviamo in Italia, in un periodo storico non dichiarato ma sicuramente coevo alla pubblicazione del racconto (1881).
Nello specifico siamo a Firenze, nella villa di una contessa che ama riunire attorno a sé una compagine di amanti dell’arte.
Tra loro c’è Julian Winthrop è un giovane pittore noto per il suo bizzarro carattere.
Accade che la padrona di casa si esibisce con il violino suonando un’antica melodia.
Una partitura spuntata quasi per caso tra un mucchio di cianfrusaglie nel ripostiglio del suocero.
Più che per la musica in sé, i presenti rimangono sbalorditi dalla reazione di Winthrop che inizia a tremare sconvolto.
Terminata l’esecuzione la curiosità di capire cosa fosse successo al giovane pittore si fa forte.
Winthrop pressato allora inizia a raccontare di un quadro e di una misteriosa villa nella campagna lombarda..

Vernon Lee (1856-1935) è lo pseudonimo della misconosciuta scrittrice inglese Violet Paget che visse a Firenze per molti anni.
Fu autrice di saggi, testi di critica, diari di viaggio, e racconti fantastici.
L'avventura di Winthrop rientra proprio tra questi ultimi.
Affascinante il tema dell'arte come veicolo di comunicazione con un inquietante passato.
Magistrale, a mio avviso, la penna di da Vernon Lee che ha saputo creare atmosfere cariche di tensione.
"Quei suoni... argentini, acuti, ma deboli... diventavano più definiti.
Si stavano avvicinando? O ero io che mi stavo svegliando? Mi alzai in piedi per ascoltare meglio, quasi trattenendo il respiro. Ero scosso dal tremore; afferrai la lampada e mossi un passo in avanti; mi fermai e continuai ad ascoltare. Non avevo più dubbi, i suoni leggeri, metallici provenivano dall’interno della casa; erano le note di qualche strumento."

Autore: Frances Burney
Nazionalità: UK
Anno di pubblicazione: 1778
Numero pagine: 538
Punti: 20
Voto: 5,5
Eventuali bonus:
Jane amava molto questo romanzo e, se si ha famigliarità con Orgoglio e pregiudizio, si notano molte somiglianze e ispirazioni (il primo impatto tra i protagonisti è uguale a quello di Lizzie e Darcy, per dirne una) ma purtroppo per me si è fermato lì.
Questo romanzo epistolare non mi ha coinvolto tanto, non solo perché Evelina è la classica protagonista perfettissima e innocentissima da romanzo, ma proprio perché Burney tradisce un sacco di classismo e in generale non è che la storia sia proprio piena di colpi di scena.
Mi ha impressionato come anche allora e in posti non solo pubblici ma pieni di volti amici le ragazze fossero sempre in pericolo di essere avvicinate da personaggi nocivi o comunque più che insistenti.
Titolo: Jonathan Strange & Mr Norrell
Autore: Susanna Clarke
Nazionalità: UK
Anno di pubblicazione: 2005
Numero pagine: 849
Punti: 32
Voto: 5,5
Eventuali bonus: 10 (2 libri game)
Questo romanzo è una prima opera ambiziosissima, che purtroppo non sempre colpisce il segno.
Prima di tutto, ho apprezzato molto la pastiche di romanzo storico alternativo e fantasy, il world-building è eccezionale e i personaggi femminili, anche se più che minoritari, hanno comunque la stessa plasticità di quelli maschili (che comunque non vuol dire molto).
Lo stile delicatamente ironico, che riprende un po' anche il modo di scrivere dell'epoca in cui è ambientato il romanzo, non è male ma non basta a colmare tutto il resto.
Non solo il libro è molto lento e non c'è quasi un momento di azione (a parte durante la guerra e nel finale), tanto che è davvero un fantasy da "adulti", in cui ci si concentra di più sulla teoria della magia che sulla magia stessa, ma a volte ci sono dei capitoli puramente riempitivi che, nonostante a volte siano quelli più apprezzati, palesemente non servono a nulla nella storia o potrebbero comunque essere facilmente eliminati.
La storia di Stephen, per quanto sia il mio filone preferito, sarebbe stata più adeguata a un libro a sè e tutta la parte ambientata a Venezia sarebbe da eliminare senza rimpianto, tanto appesantisce un libro che di suo non è leggero.
Sinceramente, se qualcuno fosse curioso di questa autrice, consiglierei di più Piranesi, perché, in questo formato così limitato, lei davvero dà il meglio di sè senza doversi aggrappare sugli specchi pur di inventare una storia, lasciando le descrizioni e la meraviglia sostenerne una senza troppo sforzo.

LaCitty sta già scaldando la panchina e mi ha assicurato che la squadra non sarà penalizzata. Io comunque vi seguirò e farò un tifo da stadio per voi, che siete bravissime e scrivete delle recensioni meravigliose.
Ringrazio tutte voi e in particolare LaCitty e Acrasia, vi abbraccio e vi auguro tante buone letture.

La lettura deve essere un piacere e non un dovere! Comunque ci leggeremo in giro in una sfida o l'altra :)
@Ale, sei sempre la benvenuta, anche solo per fare il tifo!
Ci leggiamo in qualche altra sfida e ti aspettiamo qui alla prossima edizione di BRB!!
Ci leggiamo in qualche altra sfida e ti aspettiamo qui alla prossima edizione di BRB!!

Ale è assolutamente comprensibile. Mi raccomando: vieni a trovarci 💖🤗

Non ti preoccupare per noi e nemmeno per punti e non, ci ha fatto super piacere averti in squadra!😊
Grazie per essere stata con noi e spero potrai tornare a leggere con calma😊

Autore: Oscar Wilde
Nazionalità: Irlanda
Anno di pubblicazione: 1895
Numero pagine: 193/2= 96 (letto solo in lingua)
Punti: 2
Voto: 10
Eventuali bonus:
Commento:
Geniale, arguta, divertente, è una pièce che fa scuola a tanta della Commedia che è venuta dopo. Punge, con eleganza, la buona società fatta di contraddizioni e ipocrisie.

Ci mancherebbe! Faccio un tifo sfegatato per voi.
Squadra Francia, abbiamo una sostituta per Ale che ci lascia. Date il benvenuto a Susanna che vi farà compagnia per i prossimi mesi😁😁😁
Buon giorno, questa mattina ho trasferito le letture di Susanna nel foglio punteggi di squadra.
@Susanna, finora hai letto un libro di tappa per la Gran Bretagna. Dovresti leggerne uno per la Francia (magari sei già organizzata) in modo da soddisfare il criterio di squadra ^^
@Susanna, finora hai letto un libro di tappa per la Gran Bretagna. Dovresti leggerne uno per la Francia (magari sei già organizzata) in modo da soddisfare il criterio di squadra ^^

@Susanna, finora hai letto un libro di tappa per la Gran Bretagna. Dovresti leggerne uno per la Fran..."
Si, vorrei leggere Madame Bovary

Autore: Joan Samson
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 1975
Numero pagine: 285
Punti: 10
Voto: 8
Eventuali bonus: secondo Libro game
Un libro strano dove non succede granchè, con tante ingenuità ( non ultimo il finale), eppure intrappola e coinvolge come una ragnatela. Interessante

Autore: Elizabeth Kostova
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2005
Numero pagine: 668
Punti: 13
Voto: 5
Eventuali bonus:
Non son riuscita a trovare notizie sull'accuratezza storica e non c'è bibliografia alla fine del libro, sappiamo soltanto che è " Frutto di un lavoro di studio e scrittura durato dieci anni" frase che lascia il tempo che trova. Detto questo il mio commento è un grande bah. Se l'inizio sembra interessante con la ricerca di documenti sulla storia di Dracula, poi diventa uno schema sempre uguale, una strada percorsa dai tre protagonisti a distanza di anni, con piccoli passi avanti compiuti grazie ad incredibili coincidenze ( solo loro nei secoli dei secoli son riusciti dove tutti gli altri hanno fallito). Insomma un libro storico senza fonti citate, un horror dove Dracula è più l'evento scatenante che il protagonista, un rosa che strizza l'occhio allo YA. Concludendo un libro furbo che per accontentare una platea vastissima rischia di scontentare tutti

Autore: Henry David Thoreau
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 1954
Numero pagine: 397
Punti: 14 tappa
Voto: 10
Eventuali bonus: /
Commento
Se uno avanza fiducioso nella direzione dei suoi sogni, e si sforza di vivere la vita che ha immaginato, incontrerà un successo inatteso nei momenti più comuni.
Per due anni Thoreau decide di vivere nei boschi attorno al lago Walden. In questo libro descrive come ha vissuto, con quali mezzi e con quale approccio mentale. La sua è una ricerca verso la semplicità. E' un continuo togliere e sottrarre tutto il superfluo di cui ci carichiamo, che reputiamo indispensabile quando molto spesso non lo è. Valuta e rivaluta il nostro modo di vivere, il concetto di progresso, gli obbiettivi che comunemente la società si prefigge.
Si è molto ispirato alla filosofia orientale, che punta verso il minimalismo e la ricerca interiore di ciò che ci rende davvero felici.
In pagine e pagine di pura poesia, dove Thoreau trasmette tutto l'amore che prova per questi boschi e in particolare per il lago Walden, si protende ad afferrare il senso della vita. La sua esperienza è anche e soprattutto una ricerca della libertà, che è più pura quanto è meno legata agli oggetti e alla forma. Essere liberi è una qualità della mente, che si conquista percorrendo strade vergini e non camminando nel solco che qualcuno ha prestabilito per noi.

Autore: Gustave Flaubert
Nazionalità: FRA
Anno di pubblicazione: 1856
Numero pagine: 341
Punti: 12
Voto: 9,5
Eventuali bonus: 2/4 di 4/4
un libro che all'inizio non ho amato, come non ho amato la sua protagonista, eppure Emma entra nel cuore, una ragazzina mai cresciuta, un'ingenua che si atteggia a femme fatale, che con il miraggio di una vita avventurosa sposa il mediocre dottor Bovary che la adora senza nemmeno vederla. Lei continua a cercare un senso, qualcosa che la faccia sognare, che sia l'amore, la religione, la passione poco importa ma una via di fuga è impossibile, la trappola della vita borghese si chiude inesorabile. Non c'è salvezza per Emma che non voleva essere moglie, madre, sposa, che forse voleva essere solo una donna. Ci lascia tanta tristezza e malinconia, per lei, per la piccola Berthe e per Charles.

Titolo: Piccolo mondo antico
Autore: Antonio Fogazzaro
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 1895
Numero pagine: 389
Punti: 14
Voto: 7.5
Eventuali bonus: 12 (4/4- Italia)
🔱🔱🔱🔱
” Correvano nelle viscere del mondo antico
fremiti e scricchiolii sordi,
come nelle viscere d’un fiume gelato alla vigilia dello sgelo.”
Pubblicato nel 1895, Piccolo mondo antico, è il primo di una serie di quattro romanzi con gli stessi protagonisti.
La storia svolge sulle sponde del Lago di Lugano nell’arco di circa dieci anni;
dal 1850 al 1859, vigilia della seconda guerra d'Indipendenza e dell'unità d'Italia.

Il vento lacustre (”Soffiava sul lago una breva fredda, infuriata di voler cacciar le nubi grigie, pesanti sui cocuzzoli scuri delle montagne.”) che apre la scena sembra avvertire il lettore di una tragedia all’orizzonte.
Io che mi aspettavo fin dall’inizio una lettura più cupa, rimango stupita dall’atmosfera anche comica dei dialoghi di cui, sicuramente, ne è complice la scelta del dialetto lombardo di cui tutti i personaggi si servono.
Il meccanismo dell’azione si muove dall’amore contrastato tra Franco, giovane di nobile stirpe, e Luisa, di più umili origini.
A mettere il bastone tra le ruote è la rigida nonna di Franco: la Marchesa Orsola Maironi.
C’è molto movimento e il carattere/temperamento dei personaggi non si deduce solo da ciò che dicono ma da come lo dicono.
L'effetto è quello di una prospettiva profonda: è’ come sel'autore ci facesse vedere il mondo con i loro occhi.
E’ un mondo variegato dove i discorsi non sono solo politici ma anche spirituali.
Il tema della religione, è difatti molto dibattuto e mette in evidenza grandi differenze di pensiero a partire, proprio dalla coppia protagonista.
Piccolo mondo è quello della provincia, fatta di pettegolezzi che diventando delazioni.
Segreti che si tramutano in macigni che pesano sulla coscienza.
Sono tempi dove ogni parola e ogni gesto è considerato sospetto.
Una storia piccola e antica che racconta esistenze comuni dove il dramma del destino si accanisce e s’interseca con i grandi eventi della storia.
Così mentre l’Italia s'ha da fare e vuole risorgere, anche nel privato di queste piccole esistenze s’intravede il desiderio di rinascita...
Lettura piacevole.
Tre stelle e mezzo abbondanti.

Autore: Alice Basso
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 2016
Numero pagine: 348
Punti: 12
Voto: 7,5
Eventuali bonus: Libro game (donne)
Secondo incontro tra me e Vani Sarca, la cui personalità è così ingombrante che mette in secondo piano anche la trama del libro. Ero più interessata e divertita dalle sue uscite, dalle sue risposte pronte, il suo sarcasmo, piuttosto che all'esito dell'indagine.
Sembra uno Schiavone al femminile con la classifica delle rotture di palle e il suo essere grezzo.
Continua a piacermi perchè è grezza come me :) e perchè sa essere empatica soprattutto coi più giovani, i ragazzi, che le si affidano completamente adorandola come un idolo.
E mi piace perchè comunque ha le sue debolezze, che in questo caso si chiamano Riccardo e Berganza, sono proprio curiosa di vedere come continua la faccenda. :)

Autore: Henry James
Nazionalità: Usa
Anno di pubblicazione: 1886
Numero pagine: 512
Punti: 20
Voto: 6
Eventuali bonus:
Sicuramento non è il mio preferito di James e almeno (se non oltre!) la prima metà si è trascinata pesantemente.
MA! Io consiglio di leggere questo libro perché lo strato di società analizzato è piuttosto particolare e non l'ho mai trovato prima altrove: le prime femministe americane, appena post Secessione, a Boston.
Per certi versi la storia è prevedibile, anche se sinceramente non capisco perché Verena e Basi si trovino reciprocamente attraenti e l'ultima pagina dice chiaramente che, almeno per lei, la loro relazione sarà tutt'altro che felice.
Sinceramente mi intriga molto la caratterizzazione delle due protagoniste:
Olive è una giovane femminista ricca e già orientata verso lo zitellaggio con orgoglio, odia gli uomini ferocemente per i loro soprusi e in particolare per chi tenta di allontanare Verena da lei, ma, sebbene sia ferventemente attaccata alla causa, molti dei suoi comportamenti sono decisamente classisti e possessivi fino all'estremo. E' un tipo di attivista che è più che presente nei giorni nostri, che vuole conoscere i poveri ma più per un senso di primato sugli altri che per vero altruismo.
Verena è tra l'ingenua e l'impostora, non fa una piega quando (view spoiler) .
E' di certo molto stimolante l'addentrarsi in questo gruppo, specialmente perché James presenta entrambi i lati ed è più che neutro verso entrambi, anzi, li critica senza risparmiarsi.
E' un ritratto molto moderno e ci ho ritrovato molti temi ed elementi attuali.
Titolo: Il segreto di Lady Audley
Autore: Mary Elizabeth Braddon
Nazionalità: UK
Anno di pubblicazione: 1862
Numero pagine: 479
Punti: 18
Voto: 5,7
Eventuali bonus:
Questo libro è ottimo per tutti gli amanti di Collins: un polpettone con un segreto che si conosce dopo esattamente 5 pagine ma che influenza tutto il romanzo fino alla fine e una donna bellissima, con drammi famigliari a iosa.
Per me il bello di questo libro è che anche il protagonista/detective sa il segreto praticamente subito, ma l'intera storia è una ricostruzione degli eventi, un raccogliere traccia su traccia per poter smascherare la lady in questione, anche se più volte lui spera che scappi o comunque di non doverlo fare.
Purtroppo c'è stato un elemento che ha rovinato il finale (view spoiler) e anch'io sono della stessa opinione di Lady Audley (view spoiler) .
Mi ha fatto molto ridere che il protagonista sia attratto dalla sorella di un suo amico proprio perché è uguale sputata al suo amico e ciò viene ripetuto spesso.
Titolo: L'uomo che ride
Autore: Victor Hugo
Nazionalità: Francia
Anno di pubblicazione: 1869
Numero pagine: 684
Punti: 26
Voto: 9
Eventuali bonus:
Finalmente ho capito perchè Hugo piace così tanto!
Di storia magari non ce n'è tanta e non è nulla di nuovo o stupefacente ma la caratterizzazione dei personaggi e le riflessioni sulla politica dell'epoca (con sottintesa satira moderna) mi hanno davvero sorpresa.
Davvero, c'è un capitolo intero che descrive una dei personaggi ed è intensamente descrittivo e pieno zeppo di frasi memorabili, taglienti e liriche. Un capolavoro.

Autore: Émile Zola
Nazionalità: Francia
Anno di pubblicazione: 1891
Numero pagine: 616
Punti: 24 tappa
Voto: 8
Eventuali bonus: 12 4x4
Commento:
In questo corposo romanzo Zola, con la sua peculiare capacità di leggere i cambiamenti epocali che interessano la società, mette in scena il boom speculativo che ha interessato la Parigi di metà Ottocento. La peculiarità di questo volume del ciclo dei Rougon-Macquart è che per quanto il protagonista sia, dopo La Curée, ancora una volta Aristide Saccard, qui il vero perno del romanzo non è tanto la famiglia Rougon con i suoi lasciti; il fulcro del romanzo è, come da titolo, il denaro con tutta la bramosia, l'avidità e la sete di potere che da sempre si porta dietro.
Le formiche umane si erano moltiplicate, stavano cambiando la faccia della Terra.
Siamo dunque nella metà dell'Ottocento, nei primi decenni dell'età contemporanea. L'umanità cominciava a realizzare opere non solo faraoniche, come furono le Piramidi, ma capaci di impattare gli ecosistemi terrestri. Francesi e italiani costruiscono il canale di Suez, gli scambi economici e commerciali diventano sempre più veloci e globali. Si sogna il progresso che elevi l'umanità nei suoi bisogni materiali e spirituali. Ma il carburante per realizzare ogni progetto è il denaro che come un fiume scorre da una mano all'altra, invisibile sotto forma di azioni, nei grandi meandri e misteri della Borsa.
Nel mondo della Borsa parigina che, per legge, era tutto al maschile, Zola riesce a intagliare molti ruoli femminili. Su tutte spicca Caroline, una controparte o coprotagonista di Saccard. Lei, che sogna il progresso, idealista, che vuole giocare secondo le regole. Lui, che è perso nei sogni di potenza e di gloria, dove lo scopo non è il denaro in sé ma la sua aura di potere. Come in un moderno film su Wall Street, denaro, sesso e potere sono inestricabilmente intrecciati e avvitano chi li brama in una spirale senza uscita. Quasi tutti subiscono il fascino del denaro; Caroline, una personaggia interessante nella sua ambivalenza, ne è spaventata e attratta allo stesso tempo. E' la sua voce che riflette sull'impatto del denaro nella società, soprattutto nel confronto fra ricchi e poveri si domanda:
Il denaro equivarrebbe dunque all'educazione, alla salute, all'intelligenza? E, se al fondo di tutto vi era lo stesso fango umano, tutta la civiltà non consisteva, allora, nella superiorità di avere un buon profumo, di vivere bene?
Zola sembra quasi tirare le conclusioni del suo esperimento letterario naturalista in cui indaga sulla natura umana. In questo libro più che negli altri indaga la natura umana senza moralismi, mostrando quanto male e quanto bene possano scaturire dalla stessa persona. Mostrando quanto è difficile dividere le persone in buone e cattive. Si astiene dal giudizio, lasciando che sia il lettore a giudicare. Non disegna personaggi malvagi, ma espone i malesseri della società come l'antisemitismo diffuso che si sarebbe incancrenito purtroppo sempre di più.
Fra i tanti personaggi, memorabile è il marxista Sigismond che dedica la sua vita allo studio di una società ideale e perfetta, dove lo spaventoso denaro è superato da un sistema di benessere diffuso.

Titolo: Il treno per Istanbul
Autore: Graham Greene
Nazionalità: GB
Anno di pubblicazione: 1932
Numero pagine: 352
Punti: 7
Voto: 8,5
Eventuali bonus: /
” Avanti e indietro, avanti e indietro nel corridoio,
lei aveva visto il medico camminare,
avvinghiandosi a quella solitudine e preferendola ad uno scompartimento con altri viaggiatori.”
Un libro pieno di speranze disattese.
Immagini dolorose per quella solitudine umana che condanna tutti ad essere chiusi nei propri pensieri, limitati dalla propria prospettiva e costruttori di certezze a cui ci si aggrappa come disperati, finchè le crepe diventano baratri in cui si scivola.
.
Un treno è un luogo dove, inevitabilmente, s’incrociano gli sguardi.
Se quel treno è, però, a lunga percorrenza gli sguardi diventano dialoghi e la possibilità di relazioni aumenta.
Se quel treno poi si chiama "Orient Express" entra in gioco la dimensione storica.
Da Ostenda ad Istanbul.
Dal cuore dei rancori europei( i cui umori agitati presagiscono una realtà fatta di odio e violenza che sta per tracimare) alla capitale turca così bifronte nel suo essere contemporaneamente Occidente ed Oriente.
Greene non solo accompagna il lettore gradualmente a conoscere le storie private ma ci fa intravedere il doppio fondo che può esserci in ognuna di esse.
Colpisce il sottotitolo:" Un Divertimento".
C’è poco da ridere: la vita che scorre dietro ai finestrini s’intravede a malapena tra il ghiaccio che copre i vetri.
Scorre ed è già dimenticata se non fosse per una malinconia costante che non abbandona i passeggeri.
Ecco, mi viene da pensare che forse questo divertimento ha più un significato etimologico piuttosto che letterario.
Forse è da recuperare nel suo uso latino e quindi:
divèrtere, ossia, “volgere altrove deviare”.
Il destino è, infatti, qualcosa che si compie in modi, tempi e luoghi inaspettati come la fermata ad un’innocua stazioncina di un villaggio serbo...
”Ma nel rimbombare del treno in corsa il rumore era così regolare da equivalere al silenzio, il movimento era così continuo che dopo un po’ di tempo la mente lo accettava come immobilità. Soltanto fuori del treno era possibile la violenza dell’azione, e per tre giorni il treno avrebbe tenuto al sicuro lui e i suoi progetti”

Amante di Hugo? Presente!!!
L'uomo che ride l'ho adorato 😍
@Saturn: non vorrei ripetermi ma lo faccio: complimenti!! 👏🏼👏🏼👏🏼

Amante di Hugo? Presente!!!
L'uomo che ride l'ho adorato 😍
@Saturn: non vorrei ripetermi ma lo faccio: complimenti!! 👏🏼👏🏼👏🏼"
Grazie anche di qua 😊😅

Amante di Hugo? Presente!!!
L'uomo che ride l'ho adorato 😍
@Saturn: non vorrei ripetermi ma lo faccio: complimenti!! 👏🏼👏🏼👏🏼"
L'uomo che ride è stato una bella sorpresa, davvero Hugo ha dato fobdo al suo talento e alla sua rabbia pet questo libro!😊
Davvero non pensavo che il mio commento alle Bostoniane avrebbe spinto qualcuno a leggerlo ma spero che ti piaccia, anche se ho un paio di avvertenze per te😅
Io non so se hai mai letto qualcosa di James ma:
Se sì, non aspettarti che sia simile proprio come scrittura. Io ero abituata che i suoi romanzi scorressero lisci anche quando magari la storia non mi prendeva tanto, qui ho faticato un po' fino a un certo punto, soprattutto perché davvero non capita nulla di nulla e i vari intrecci si prendono il loro tempo.
Se no, sinceramente ti consiglierei qualcos'altro perché rischieresti di rimanerci in mezzo perché davvero è pesante e magari non è per niente il momento per te ecc e mi dispiacerebbe se poi evitassi James per il timore di ribeccarti ancora la stessa solfa. James è un ottimo scrittore e riesce a cogliere intensamente come la società si muove e pensa.
Poi davvero fai come vuoi e se lo leggerai aspetterò il tuo commento 😊

Amante di Hugo? Presente!!!
L'uomo che ride l'ho adorato 😍
@Saturn: non vorrei ripetermi ma lo faccio: complimenti!! 👏🏼👏🏼👏🏼"
L'uomo che ride è..."
Mi hai incuriosita con Le bostoniane ma non lo leggerò sicuramente ora (ho un programma fittissimo!).
In effetti non ho un buon rapporto con questo autore. Di suo ho letto solo "Il giro di vite" e credo di essere tra i pochissimi che non lo hanno completamente apprezzato 😬
Forse Le bostoniane non è libro giusto per capire se è un autore nelle mie corde
This topic has been frozen by the moderator. No new comments can be posted.
Books mentioned in this topic
La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo (other topics)Ferite a morte (other topics)
La casa di ringhiera (other topics)
Marina Bellezza (other topics)
L'assassinio di Florence Nightingale Shore (other topics)
More...
Authors mentioned in this topic
Neil Gaiman (other topics)Terry Moore (other topics)
Dr. Seuss (other topics)
Terry Moore (other topics)
Zerocalcare (other topics)
More...
Titolo: Il mostro
Autore: Stephen Crane
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 1898
Numero pagine: 96 (192 con testo a fronte
Punti: 2
Voto: 8
Eventuali bonus: 2/4 (USA)
” All'improvviso, senza battute preparatorie,
si alzò di lontano il gran ruggito rauco della sirena d'una fabbrica.”
Una storia apparentemente semplice.
La tranquillità di un’immaginaria piccola città della provincia americana, in una sera di festa, è disturbata dalle sirene dei pompieri.
E’ la casa del dottor Trescott ad andare in fiamme.
Il primo ad accorrere è il nero Henry Johnson, stalliere della famiglia, che, senza pensarci un attimo, si butta tra le fiamme per salvare il piccolo Jimmie rimasto all’interno della casa.
Il giovane compiuta la missione rimarrà tra la vita e la morte.
Il dottor Trescott lo salverà come segno di riconoscenza per aver messo in salvo il figlio.
A questo punto si pone un problema etico:
è giusto tenere in vita un uomo ormai deturpato sia nel viso sia nella mente?
La comunità di Whillomville risponde compatta alla decisione del medico...
Un racconto che offre diversi livelli di analisi che non sono immediati ed in questo senso le note di questa edizione sono state veramente preziose.
Stephen Crane, rappresentante del naturalismo americano di fine ottocento, mette in scena in questo racconto uno scenario ricco di simbolismi che si possono leggere sia in chiave religiosa (numerosi richiami al divino vs il diabolico soprattutto nella descrizione delle fiamme) sia in un’ottica più storica e sociale dove l’incendio rappresenta lo sconvolgimento dell’ordine sociale.
Un sorprendente racconto di denuncia del razzismo e dell’emarginazione sociale.