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BRB5 - La Reggia di Versailles della squadra francese
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Autore: Pierre Lemaitre
Nazionalità: FRA
Anno di pubblicazione: 2011
Numero pagine: 357
Punti: 14
Voto: 9
Eventuali bonus: 1/4
Crudo, crudissimo, orrori e dettagli raccapriccianti ed una trama che incolla e avvinghia con un finale da manuale. Bello
Titolo: Il cacciatore di tarante
Autore: Martin Rua
Nazionalità: ITA
Anno di pubblicazione: 2020
Numero pagine: 366
Punti: 14
Voto:8
Eventuali bonus: 2/4
L'ambientazione nel Salento tra credenze e superstizioni mi ha stregato e la figura del duca Caracciolo de Sangro affascianato. Forse il finale è un pò da feuilleton ma in linea con la ricostruzione d'epoca
Titolo: L'anno dell'oracolo
Autore: Charles Soule
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2018
Numero pagine: 424
Punti: 16
Voto: 6
Eventuali bonus: 3/4
L'idea è interessante, ma sembra che l'autore ad un certo punto non sappia più come uscirne, e metta in gioco di tutto. Finale buonista.Ne verrebbe fuori una bella sceneggiatura con protagonista Nicholas Cage, abbonato ormai a film del genere.
Titolo: La ragazza in fuga
Autore: C.L. Taylor
Nazionalità: UK
Anno di pubblicazione: 2017
Numero pagine: 325
Punti: 12
Voto: 4
Eventuali bonus: 4/4
Finito soltanto per la sfida. Insopportabile, scrittura infantile, lungo e prevedibile. non lo consiglio nemmeno come lettura da ombrellone

Autore: Ilaria Tuti
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 2022
Numero di pagine: 384
Punti: 14
Voto: 5
Bonus: 2/4
Tra le due e le tre stelline, ma sono più propensa a livellare verso il basso.
Mi spiace scrivere un commento negativo perché leggo recensioni entusiaste, che focalizzano l'apprezzamento sullo stile della Tuti.
Io invece è proprio questo stile che non ho amato e che mi spinge a pensare che d'ora in poi resterò alla larga dai romanzi di questa scrittrice.
Io ho trovato uno stile molto terra terra, che, di tanto in tanto, fa ricorso a metafore che francamente mi lasciano perplessa perché sembrano buttate lì per abbellire il tutto. Pare che ad un certo punto la Tuti si dica: "ok è ora di inserire una frase ad effetto per colorire il tutto" e ci piazza la metafora di turno.
Anche la metafora a cui fa riferimento il titolo io non l'ho proprio capita. Viene buttata lì nelle ultime frasi del libro e mi domando tutt'ora cosa caspita voglia dire...
L'autrice ha preso dei fatti storici poco noti, a cui era giusto dare approfondimento e divulgazione, peccato che, con la sua narrazione, li abbia sviliti scrivendo un libro che è poco più che un Harmony.

Titolo: La casa di marzapane
Autore: Jennifer Egan
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2022
Numero pagine: 384
Punti: 14
Voto: 8,5
Eventuali bonus: 3/4 (USA)
"Mai fidarsi di una casa di marzapane!”
Trovo difficilissimo se non impossibile scrivere un commento a margine di questa lettura.
Non riesco a far combaciare i pezzi, riallacciare fili penzolanti, rendere l’idea di quest’opera.
Mi aggrappo alle prime righe che, spesso e volentieri, sono il biglietto da visita di una storia:
” «Ho una voglia pazzesca» disse Bix, in piedi accanto al letto, stiracchiando le spalle e la spina dorsale come faceva ogni sera prima di coricarsi. «Di parlare, intendo.»
Lizzie incontrò il suo sguardo al di sopra dei riccioli scuri di Gregory, il loro ultimogenito, che stava poppando al seno. «Ti ascolto» disse sottovoce.”
Eccolo lì, spiattellato subito:
il bisogno di essere ascoltati, il bisogno di essere compresi.
In questo mondo che ascolta ma non sente.
Jennifer Egan mi riconferma la sua genialità narrativa che frantuma una storia in piccoli pezzi e ce li mostra mischiati.
La linea del tempo e una saetta dalle imprevedibili traiettorie.
I personaggi vivono la scena del loro presente alla continua ricerca di un equilibrio che è possibile solo negli spazi vuoti.
Una società dove l’inconscio© e la Memoria© sono marchi di fabbrica.
Siamo come ingenui bambini.
Crediamo che tutto possa essere nostro.
Non solo case e cose.
Non solo terra e cielo ma anche pensieri e ricordi altrui.
Corriamo abbagliati dalla golosità di divorare la casa di marzapane e crediamo che tutto sia gratuito. Non vediamo dietro le tendine la strega in agguato.
Ritornare al passato e vederlo con altri occhi, riversare la propria memoria su Internet, condividerla e condannarsi al dolore.
"Mai fidarsi di una casa di marzapane!”
📚📚📚📚
Squadra francese
Titolo: Mr Gwyn
Autore: Alessandro Baricco
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 2011
Numero pagine: 160
Punti: 6
Voto: 5
Eventuali bonus: 4/4 (Italia)
Non mi sono mai schierata nel pro/contro Baricco la cui scrittura (così come la sua persona) non mi disturba affatto ma, al contrario, mi lascia abbastanza indifferente.
Sarà per questo motivo che sono entrata in questa storia senza pregiudizi.
La scoperta che Jasper Gwyn fa rispetto alla sua vita (”ebbe d’un tratto la limpida sensazione che quanto faceva ogni giorno per guadagnarsi da vivere non era più adatto a lui.”) è pari ad un’illuminazione.
Un attimo da cogliere in cui la percezione di sé si offre alla luce della coscienza per poi ritornare nell’ombra dei gesti quotidiani.
Mr Gwyn vive una singolare forma di disagio così decide di non essere più uno scrittore salvo poi accorgersi che gli mancava il gesto dello scrivere.
Comincia così una ricerca per riempire un vuoto.
La soluzione è qualcosa che prende forma come fosse un'installazione di arte postmoderna a cui Mr Gwyn aggiunge un aurea magica...
Una storia metaforica che procede a piccoli passi.
Una scrittura precisa ed elegante per una storia che in sè non mi ha coinvolto.
Insomma, ma un po’ come una minestra senza sale.
"D’altronde quella cura ossessiva nell’accosto al mondo – quel modo di allacciarsi le scarpe – non era poi qualcosa di molto diverso dallo scrivere le cose invece che viverle – dall’indugiare su aggettivi e avverbi – e così Jasper Gwyn dovette ammettere con se stesso che l’abbandono dei libri aveva generato un vuoto a cui non sapeva ovviare se non allestendo liturgie sostitutive imperfette e provvisorie come il mettere insieme frasi nella sua mente o allacciarsi le scarpe con una lentezza da idiota.
Ci aveva messo anni ad accettare che il mestiere di scrivere gli era diventato impossibile e adesso si trovava costretto a registrare come senza quel mestiere non gli fosse affatto facile tirare avanti.
Così finì per capire che si trovava in una situazione nota a molti umani, ma non per questo meno dolorosa: ciò che, solo, li fa sentire vivi, è qualcosa che però, lentamente, è destinato ad ammazzarli"

Titolo: Il cielo cade
Autore: Lorenza Mazzetti
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 1961
Numero pagine: 176
Punti: 3
Voto: 9
Eventuali bonus: /
Lorenza Mazzetti(1927-2020) è stata una regista e scrittrice.
Fu un’innovatrice nel campo della cinematografia.
Erano gli anni ’50 e lei si trovava a Londra quando, letteralmente, rubò, alla scuola di cinema che frequentava, l’attrezzatura per girare un film:
“K” tratto dalle Metamorfosi di Kafka.
Questa prima produzione preparava il nuovo movimento detto “Free Cinema” (https://it.wikipedia.org/wiki/Free_ci...).

Che Lorenza fosse una contestatrice nata è chiaro dalle pagine di questo pseudo-romanzo.
Il cielo cade (1961), infatti, fu presentato come opera di fiction ma in realtà, si tratta di uno scritto autobiografico (perlopiù, si discosta dalla realtà cambiando solo i nomi dei protagonisti) dove l'autrice ripercorre l'infanzia fino alla Strage di Rignano (https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_...).
Siamo in Toscana nel pieno del regime fascista mentre l’Europa è attraversata dai venti di guerra.
In un’antica e nobile dimora vivono Penny (alter ego dell'autrice) e Baby (la sorella di Lorenza, Paola), due bambine rimaste orfane ed adottate dalla zia moglie di Robert Einstein, cugino del più famoso Albert.
Attraverso la voce e gli occhi della piccola Penny assistiamo allo scorrere della vita quotidiana.
Sono anni in cui l’educazione cattolica e quella fascista condizionano il pensiero comune e ancor più quello dei bambini che crescono in quell'epoca dove gli insegnamenti sono divisi tra un parroco che terrorizza con le immagini delle fiamme infernali ed una maestra la cui unica cura pedagogica è riservata all’idolatria del duce.
Una bambina in cerca d’amore e spensieratezza fino al giorno in cui l’ingenuità si scontra con la cieca crudeltà di un incomprensibile mondo adulto...

Dalla dedica finale dell'autrice
"Questa vita mi è stata regalata solo perché ero «di un’altra razza».
Tutti i sopravvissuti portano con loro il peso di questo «privilegio» ed il bisogno di testimoniare.
Questo libro vuole descrivere la gioia e l’allegria che quella famiglia mi ha dato nella mia infanzia, accogliendomi come «uguale», mentre sono stata «uguale» a loro nella gioia e «diversa» al momento della morte.
Loro dormono lì sulla collina e io li ricordo.
Se qualcuno passa di lì lasci un fiore!
Roma, maggio 1993"

Autore: Robert Kolker
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2020
Pagine: 440
Punti: 16
Voto: 7
La storia di questa famiglia è incredibile, tanto che se si trattasse di un romanzo lo taccerei di scarso realismo.
E invece è tutto tristemente vero.
La sorte sembra essersi accanita in modo implacabile con i Galvin. Leggere questo libro non è certo una passeggiata perché contiene tutto ciò che di storto può capitare nella vita: malattie, abusi, traumi infantili, stigmatizzazione sociale, violenze di ogni tipo, isolamento, paura...
Per una buona metà del libro la matriarca, Mimi, non mi è piaciuta per niente. La trovavo una persona insensibile, interessata solo a mantenere viva la rispettabilità della famiglia a scapito del benessere dei suoi cari. Poi, con l'aiuto di capitoli che approfondivano la sua storia, ho compreso anche il suo punto di vista e il peso enorme che ha sopportato per tutta la vita.
Indubbiamente ha commesso dei grossi errori, ma in buona fede. Diciamo che ha cercato di fare del suo meglio e, non potendo arrivare ovunque, ha scelto di stare più vicina ai figli più fragili, quelli ammalati e, secondo lei, più bisognosi di attenzioni.
Ho provato un enorme dolore per Margaret e Mary, che ne hanno subite veramente di tutti i colori. E ho fatto il tifo per loro perché riuscissero a ricostruirsi una vita che avesse qualche parvenza di normalità. È incredibile come, nonostante tutto, siano state in grado di supportare i fratelli e la mamma quando più ce n'era bisogno.
I capitoli relativi al progredire degli studi sulla schizofrenia mi sono risultati un po' ostici. Diciamo che da un lato mi permettevano di tirare un po' il fiato rispetto alla storia dei Galvin, ma dall'altro erano a volte troppo specifici per le mie conoscenze.

@Dagio scusa ma non capisco perchè il punteggio sia sbagliato... 🙄
Ora ho capito, ho controllato il foglio Excel 😅

Autore: Eshkol Nevo
Nazione: Israele
Anno di pubblicazione: 2015
Numero di pagine: 255
Punti: 5
Voto: 9
Eventuali bonus: /
Avevo un po' di timore ad affrontare questo libro viste le recensioni positive che ha ricevuto e avevo paura che mi deludesse anche perchè dopo La simmetria dei desideri, che ho amato, non sapevo cosa aspettarmi, e invece mi è piaciuto tantissimo, l'ho praticamente divorato.
Tralasciando Freud e la sua teoria sulle personalità che i tre piani rispecchiano, mi sono lasciata coinvolgere dalle storie e ho apprezzato soprattutto la forma dei monologhi senza diritto di replica, questo desiderio e bisogno di raccontare e di sfogarsi per non soccombere e impazzire, per liberarsi di un segreto pesante da sopportare o per combattere la solitudine e i rimpianti.
Nevo scrive in modo semplice, senza fronzoli e arriva dritto al cuore, ti tormenta ma poi ti appaga lasciandoti la sensazione che ogni cosa sia al suo posto
Titolo: Abissi d'acciaio
Autore: Isaac Asimov
Nazione: USA
Anno di pubblicazione: 1953
Numero di pagine: 259
Punti: 15
Voto: 8
Eventuali bonus: libro game
La fantascienza non fa per me, questo mi sono sempre detta, e invece scopro che mi interessa e mi piace, anche se Asimov un po' lo temevo.
Mi sono dovuta ricredere anche questa volta perchè questo libro l'ho praticamente divorato, mi è piaciuto tantissimo sia per la trama che per le riflessioni che ne sono conseguite: Asimov ci aveva visto giusto già nel 1953 quando ha previsto che le risorse sulla terra nel 2020 sarebbero finite e l'umanità si ritrova a mangiare cibo sintetico. Noi non siamo ancora arrivati a colonizzare altri mondi e a vivere in città sotterranee dove si respira aria artificiale, anche se in questo ci siamo vicini chiusi come siamo in casa o in ufficio con l'aria condizionata.
In questo libro ci sono robot che possono essere confusi con esseri umani e infatti il protagonista si trova ad indagare su un omicidio affiancato da uno di essi, ma la convivenza tra umani e robot non è così semplice, la paura del diverso non cesserà mai di esistere, lo vediamo sempre come una minaccia e non come una ricchezza, chissà poi perchè.
Titolo: Questa non è una canzone d'amore
Autore: Alessandro Robecchi
Nazione: Italia
Anno di pubblicazione: 2014
Numero di pagine: 432
Punti: 16
Voto: 8
Eventuali bonus: /
Avevo iniziato a guardare la serie tv ma non mi aveva entusiasmato. Il libro è come sempre molto meglio ed anche più divertente, in quanto il narratore interviene nella vicenda con le sue battute sarcastiche e a volte ciniche che ho condiviso in pieno, non ci fossero state si sarebbe trattato di una storiella al limite del verosimile e invece con la Milano che fa da sfondo e la voce narrante così sottile e pungente è stata una lettura piacevolissima.
Titolo: Ogni giorno ha il suo male
Autore: Antonio Fusco
Nazione: Italia
Anno di pubblicazione: 2014
Numero di pagine: 254
Punti: 10
Voto: 8
Eventuali bonus: /
Mannaggia a me che ho iniziato una nuova serie... il commissario Casabona ha fatto colpo. Abbiamo a che fare con un poliziotto che si mette in discussione e che rispetta i suoi uomini, un uomo che ama il suo lavoro e a cui capita per forza di cose di sacrificare la famiglia per risolvere un caso, questo è ciò che mi ha colpito di più: trovarmi di fronte una persona normale, perchè non sembra di leggere un romanzo ma un pezzo di vita vera. In effetti l'autore è nel campo perchè è funzionario nella Polizia di Stato e criminologo forense e per questo motivo le vicende sono raccontate anche da un punto di vista tecnico, spiegando le procedure e i metodi di indagine.
Titolo: Aria di novità
Autore: Carmen Korn
Nazione: Germania
Anno di pubblicazione: 2017
Numero di pagine: 527
Punti: 10
Voto: 7,5
Eventuali bonus: /
Libro che conclude la trilogia e che affronta il periodo dal 1970 al 2000, ma che all'inizio rispetto ai primi due è stato meno coinvolgente perchè la questione girava intorno a Florentine e il bambino, pagine e pagine di dubbi su chi fosse il padre...
Poi anche con l'intervento della Storia e degli avvenimenti che hanno coinvolto i protagonisti, la storia ha decollato e così ho ritrovato quell'ambiente familiare che mi aveva tenuto compagnia nei primi due, certo le "ragazze" sono invecchiate anche se sono sempre il punto di riferimento per le le generazioni successive.
Titolo: Cambio di rotta
Autore: Elizabeth Jane Howard
Nazione: UK
Anno di pubblicazione: 1959
Numero di pagine: 430
Punti: 8
Voto: 7
Eventuali bonus: /
Siamo tutti d'accordo sul fatto che non sia paragonabile alla saga dei Cazalet, e dopo un inizio tiepidino si è ripreso bene, soprattutto quando c'è stato il trasferimento sull'isola greca.
Stranamente non mi sono affezionata a nessun personaggio, o meglio non ne ho trovato uno che spicca più degli altri, però ciò che ho apprezzato è stata l'evoluzione di Lillian, prima chiusa nel suo dolore e nella sua malattia, rassegnata per i tradimenti del marito tanto da vivere una vita di apparenze tra feste e begli abiti, poi rendendosi conto dello stato di apatia in cui è sopravvissuta fino a quel momento cerca di smuovere le acque e a ripartire da zero.
Mi è piaciuto anche il cambio di registro e di stile a seconda del diverso punto di vista di ciascun personaggio, è ciò che ha movimentato la trama, altrimenti un po' piatta e monotona.
Il fatto di approfondire il passato dei personaggi a mio parere ha aiutato a conoscerli meglio e a renderli più reali, altrimenti se ci si fosse limitati alla vicenda pura e semplice sarebbero rimasti delle figure senza spessore.
Chapeau per le descrizioni dell'isola, i colori e i profumi erano tangibili, la Howard ha reso benissimo quell'ambientazione.

Autore: Jonathan Safran Foer
Nazione: USA
Anno di pubblicazione: 2019
Numero di pagine: 320
Punti: 12
Voto: 6,5
Eventuali bonus: /
Devo dire che non mi ha fatto impazzire, nel senso che non si tratta né di un romanzo, né di un saggio, ha uno stile molto colloquiale (infatti c'è un capitolo in cui l'autore si confronta anche con la sua anima) e ci sono un sacco di contraddizioni perchè sembrerebbe che Foer voglia dire tutto e il contrario di tutto.
Tutta la dissertazione si basa sulla linea sottile che sta tra il sapere e il crederci, nel senso che tutti siamo a conoscenza dell'emergenza climatica in corso ma non vogliamo affrontarla, quasi non ci crediamo forse perchè la vediamo come una cosa lontana da noi, che non ci tocca, soprattutto se noi siamo la parte ricca del mondo.
Foer ha una sola soluzione (anche con numeri alla mano) e la ribadisce più volte nel libro: bisogna evitare di mangiare prodotti di origine animale, ma lui stesso ammette di faticare a farlo.
Personalmente tutto ciò che lui scrive non mi è nuovo, mi interessa l'argomento e ne sono informata, quindi dal punto di vista concettuale nulla da dire, ma non mi è piaciuta granché l'impostazione che ha dato allo svolgimento del tema.
Sicuramente un libro utile per capirci qualcosa di più, soprattutto per chi è ancora scettico o per chi non sa come poter fare qualcosa anche nel proprio piccolo, comunque lo consiglio.

Autore: Alessandra Carati
Nazionalità: italiana
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 276
Punti: 15
Voto: 5
Bonus: libro game
Non mi ha convinta per tutta una serie di motivi e francamente mi chiedo anche il motivo per cui questo libro sia stato candidato allo Strega, sebbene ultimamente la qualità del premio sia andata a farsi benedire.
Prima di tutto non mi è piaciuto lo stile. Decisamente troppo scarno e poco dettagliato. Tutto rimane in superficie, ci sono questioni che sarebbe stato opportuno approfondire e invece la Carati le liquida in poche righe. Tutto questo mi ha impedito di provare empatia per uno qualsiasi dei personaggi. Mi pareva di leggere non una storia continuativa, ma una serie di flash, di istanti di vita accennati e poi abbandonati.
In secondo luogo mi è sembrato che l'autrice abbia esagerato con le tematiche. Non trovo proprio il senso di inserire anche la malattia del fratello in un romanzo che, fino a quel momento, era andato in tutt'altra direzione.
Sono del parere che è meglio scegliere un argomento e trattarlo approfonditamente piuttosto che fare un potpourri di diverse tematiche buttandole lì senza sviscerarle.

Autore: Christelle Dabos
Nazione: Francia
Anno di pubblicazione: 2015
Numero di pagine: 578
Punti: 22
Voto: 8
Eventuali bonus: /
Secondo capitolo della saga dell'Attraversaspecchi che mi ha coinvolto parecchio, soprattutto per il tenebroso Thorn che finalmente si scioglie un pochino (mi piacciono i duri dal cuore tenero ^^) e che con le sue comparsate a sorpresa è sempre al posto giusto nel momento giusto.
L'idea del mondo frantumato in Arche mi aveva colpito nel primo libro e ha continuato ad affascinarmi in questo, le descrizioni minuziose le rendono molto reali.
Alla fine si tratta di una storia molto semplice e proprio per questo non è per niente pretenziosa, una saga che sicuramente trovo adatta ad un pubblico adolescente ma è piacevole anche a quarant'anni 😁

Autore: Christelle Dabos
Nazionalità: Francia
Anno di pubblicazione:2019
Numero pagine: 576
Punti:33
Voto: 6,5
Eventuali bonus: Libro Game
Finalmente ho concluso questa saga ma purtroppo gli anni tra un libro e l'altro non hanno di certo aiutato per quanto riguarda ricordare vari personaggi e sottotrame.
I lati positivi sono che si legge molto velocemente e volentieri per la maggior parte del tempo, nonostante un abisso di noia proprio al centro del libro, oltre al fatto che è da tre libri piuttosto grossi che si cercano delle risposte su questo mondo frantumato, su Dio e tutto il resto che è coperto dal mistero, per cui si vuole davvero iniziare a capire qualcosa di quello che sta succedendo.
I lati negativi sono che, come tutti i romanzi di questo tipo che decidono di mettersi a trafficare con metafisica e teologia e quant'altro, le risposte non sono né chiare né soddisfacenti e ci si concentra davvero troppo su Ophelia, che non è la peggior protagonista di sempre, quando è palese che i personaggi secondari, così affascinanti, eccentrici e peculiari, siano la vera forza del libro e qui praticamente non compaiono mai.
La storia con Thorn sinceramente è dal primo libro che non capisco esattamente dove siano a livello di coppia, per cui non ho tanto patito il colpo rilevato da altri lettori che si lamentavano del fatto che qui non ci sia nessuna crescita del rapporto e che siano passati direttamente dal mettersi insieme al essere una coppia solida in pochissimo tempo, senza vie di mezzo.
Anche il finale non mi è dispiaciuto, è l'unica cosa che ha senso che riguardi anche la Cornamusa, ma capisco che non abbia soddisfatto più di tanto.
Quello che mi ha disturbato è come si sottolineasse in continuazione come Ophelia fosse sterile, quando a)non ha importanza nella storia b)non ha importanza né per lei né per Thorn avere figli c)di base non fosse mai parlato di figli nei libri.
Mi è sembrato un po' come in The Witcher la strega che ha ottenuto tutti i poteri in cambio della sua fertilità sia ossessionata dal voler fare un figlio: stupido e forzato.
Consiglierei la saga?
Ricordo che il primo libro mi aveva fatto un'ottima impressione e mi aveva intrattenuta molto, ma già dal secondo non mi ricordo la trama e, a parte una scrittura veloce e semplice e un world-building piuttosto interessante e originale, non la indicherei come una dei 100 fantasy da leggere assolutamente.
Sicuramente è un ottimo libro per staccare senza pensare tanto e non credo che di base porti a un tale affetto nei confronti dei protagonisti da dover per forza leggere fino al quarto romanzo.

Farò di tutto per non abbandonare 💪🏼🤦🏼♀️😘"
Non ti preoccupare, fai quello che riesci! :)
E comunque hai già letto un bel po', tra cui il libro di tappa, il che non è poco

Farò di tutto per non abbandonare 💪🏼🤦🏼♀️😘"
@Dagio tranquilla! Sei già salva e hai già contribuito parecchio, quindi puoi rilassarti (almeno per quanto riguarda le letture...) Come sta andando il trasloco? :)

Farò di tutto per non abbandonare 💪🏼🤦🏼♀️😘"
@Dagio tranquilla! Sei già salva e hai già contribuito parecchio, quindi puo..."
È stato un mezzo disastro soprattutto per le utenze infatti ho problicon la connessione perché non mi hanno ancora riallacciato la fibra 😫
Passerà...
Comunque qualcosa lo sto leggendo...😉😘

Farò di tutto per non abbandonare 💪🏼🤦🏼♀️😘"
Non ti preoccupare, fai quello che riesci! :)
E comunque hai già letto un be..."
🙏💕💕

Autore: Bruce Springsteen
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2016
Numero pagine: 536
Punti: 20
Voto: 3
Eventuali bonus:
Nella mia longeva carriera da lettrice non penso di essermi mai spinta così oltre la mia confort zone: l'autobiografia (genere che non leggo) di Bruce Springsteen (cantante che non ascolto).
Devo ammettere che il voto così basso dipende dalla mia frustrazione, dalla mia noia, da tutte le volte che avrei voluto mollarlo, più che da un giudizio oggettivo, che comunque non sarebbe oltre il 5,5/6.
L'autore è onesto per quanto riguarda la sua vita, soprattutto per quanto riguarda la sua battaglia contro la malattia mentale, ma è reticente nella narrazione, tanto che questo libro è la sua pagina di Wikipedia con uno stile leggermente meno accademico e più di un paio di volte eccessivamente adolescenziale, che è davvero fuori luogo.
Purtroppo mancano le descrizioni di luoghi ed emozioni, che avrebbero potuto coinvolgere di più il lettore pur non compromettendo la sua volontà alla privacy (che fa a pugni con la volontà di scrivere un'autobiografia in teoria) e sinceramente non vedo perché qualcuno, anche un suo fan, dovrebbe leggere questo libro se non per avere l'illusione di una chiacchierata con il cantante, dato che non credo che sveli particolari segreti o altro che non sia già uscito in qualche intervista. E io stessa avrei apprezzato qualche dettaglio in più sulle canzoni.
I lati positivi sono sicuramente il suo atteggiamento verso i vari colleghi, conoscenti e amici, davvero splendido (se lo può permettere) e a volte un po' discutibile (se l'idolo del tuo manager è il manager di Elvis forse dovresti scappar via da lui), il grande amore per la madre, la moglie e i figli, la riconoscenza e la sincera ammirazione per i suoi vari idoli e ispiratori.
Titolo: Beauty: La trilogia
Autore: Scott Westerfeld
Nazione: USA
Anno di pubblicazione: 2005/2005/2006
Numero pagine: 1015
Punti: 40
Voto: 4,5
Eventuali bonus: 12 (4x4)
Quest'edizione raccoglie la prima trilogia ambientata in un futuro post apocalittico e distopico ispirato al Mondo Nuovo di Huxley.
Nel primo romanzo, Brutti, si introduce un mondo in cui, al compimento dei 16 anni, tutti vengono sottoposti a delle procedure chirurgiche per migliorarne l'aspetto e poi vengono trasferiti in questa isola/distretto cittadino in cui non si fa altro che folleggiare tutto il giorno, senza nessun contatto con chi non è ancora stato trasformato. La protagonista è sicuramente una delle eroine più banali e blande, ma è ottima come avatar per il lettore, che grazie a lei esplora questo mondo. Fortunatamente, tra la curiosità per questo nuovo mondo, un ritmo piuttosto sostenuto di colpi di scena e un bel viaggio in lande sconosciute, la lettura è piacevole anche per chi ormai è ben oltre fuori dal target.
Perfetti è già più una noia, tra il classicissimo triangolo amoroso senza senso (io devo ancora capire cosa ci trovasse in uno dei due e quello che Tally prova per il ribelle è più soddisfazione perché è desiderabile per qualcuno che vero amore, ma è comprensibile soprattutto vista l'età). Shay continua a essere il personaggio più interessante e complesso del romanzo, anche se non vuol dire molto.
Speciali mostra come Scott Westerfeld ormai scriva con un modello, tanto che per l'ennesima volta c'è una scena di inseguimento su dei monopattini volanti, Tally non vuole essere chirurgicamente trasformata ma lo è comunque e ovviamente è sempre di più super wow e il triangolo continua.
Forse leggerli tutti insieme non è stato il massimo, perché comunque le idee di base sono buone e il fatto che tutta la trilogia sia ispirata da uno scambio di email tra Westerfield e Ted Chiang mi aveva fatto alzare le aspettative. E' molto primi 2000' e sicuramente non risente ancora, per ovvi motivi, dell'influenza di Hunger Games.
Titolo: Vodka&Inferno: 2: Baciami, Giuda
Autore: Penelope Delle Colonne
Nazione: Italia
Anno di pubblicazione: 2018
Numero pagine: 514
Punti: 20
Voto: 5
Eventuali bonus:
Ho fatto un po' fatica con questo secondo volume della saga, in parte perché conoscevo già il mondo in cui si muovono i personaggi e in parte perché, non solo molto spesso la narrazione ristagna e di fatto non va avanti, ma perché Viktor, in teoria il protagonista, non fa davvero nulla e quasi non compare (anche se, pure nel primo libro, era interessante solo perché Frattaglia lo rendeva tale).
Fortunatamente nella seconda parte ci sono dei personaggi una volta terziari che prendono le redini dell'azione e rendono interessante tutti i vari intrighi e complotti.
L'autrice continua con una purple prose così terrificante e geniale che non posso far a meno di ammirare la sua incapacità di cringe e la sua sicurezza di sè, perché davvero ogni tanto ci sono delle perle e ha davvero un penchant per il poetico.
Mi dispiace molto perché avrebbe bisogno di un buon editore e un libro così scritto in Italia è unico nel suo genere, soprattutto per i temi macabri e morbosi, per cui davvero vorrei fosse migliore.

Autore: Tracy Chevalier
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2003
Numero pagine: 286
Punti: 10
Voto: 7,5
Dopo un inizio poco convincente mi sono appassionata alle vicende di Nicolas des Innocents, il pittore sfrontato e farfallone a cui vengono commissionati degli arazzi da parte del signore locale. Nicolas ha sempre dipinto ritratti e miniature ma non può tirarsi indietro e per facilitarsi il compito si impone almeno sul soggetto (suggeritogli dalla moglie del signore) e crea un ciclo di arazzi in cui le figure principali che si ripetono sono una dama e un unicorno rappresentando i cinque sensi. Nicolas in due degli arazzi dipinge la dama con le fattezze della moglie e della figlia del committente.
Seguiamo Nicolas a Bruxelles a casa del tessitore che dovrà realizzare gli arazzi, di cui conosciamo la famiglia e soprattutto la moglie e la figlia.
L'ho trovato un romanzo molto femminile perchè anche se il protagonista è lo squinternato pittore che ne combina di ogni, le donne sono coloro che determinano i fatti e che cercano di risolvere i problemi che lui crea e soprattutto le due madri sono le uniche a riuscire a tener testa a Nicolas veicolando le sue scelte e il suo destino.
La Chevalier parte da un'opera reale per costruire una storia che regge bene, anche se all'inizio la figura di Nicolas mi stava per far chiudere il libro, poi per fortuna si cambia registro e la lettura è diventata piacevole.

Titolo: Il palazzo delle donne
Autore: Laetitia Colombani
Nazionalità: Francia
Anno di pubblicazione: 2021
Numero pagine: 288
Punti: 10
Voto: 8
Bonus: 4x4 (1/4)
Il secondo libro di Laetitia Colombani, dopo il grande successo de La treccia.
L'autrice incentra nuovamente il racconto su due donne forti, questa volta vissute in epoche diverse, le cui esistenze si intrecciano nella storia di un palazzo, Il palazzo delle donne appunto, sorto per ospitare donne sole ed in difficoltà.
La vita di Solene, avvocato di successo, abituata a lavorare nei grandi ambienti della finanza e portare avanti cause milionarie, viene spezzata all'improvviso dal suicidio di un suo cliente, che le apre gli occhi su quella che è la sua esistenza. Una vita fatta solo di lavoro, interminabili giornate che non finiscono mai, senza un uomo accanto, senza amici, senza svaghi.
Per riprendersi le viene consigliato di dedicare qualche ora a settimana al volontariato ed è così che la protagonista entra nel Palazzo delle donne, con un compito che sembra quasi ridicolo: scrivere lettere per le ospiti che desiderino farlo.
Solene incontra così donne diverse, per fisico, carattere, indole, storia, accomunate da una sola cosa: una grande sofferenza, tanto dolore, che le ha portate ad entrare nel palazzo alla ricerca di una vita migliore. C'è chi è scappato dal proprio paese per evitare l'infibulazione della figlia, chi è stata tolta dalla strada dopo ripetute violenze, chi ha avuto un'esistenza in solitudine, sbagliata dall0inizio alla fine e ne paga ancora le conseguenze... Le esperienze sono tante così come le necessità di queste donne che non chiedono nulla, se non un
Titolo: L'acqua del lago non è mai dolce
Autore: Giulia Caminito
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 2021
Numero pagine: 300
Punti: 12
Voto: 7
Bonus: 4x4 (2/4)
Sono un po' combattuta sul giudizio da dare a questo romanzo, vincitore del Premio Campiello 2021.
Gaia, la protagonista, proviene da una famiglia di modeste condizioni, il padre è sulla sedia a rotelle dopo un incidente sul lavoro e la madre cerca di portare avanti la famiglia facendo le pulizie. Antonia, la madre è una donna forte e combattiva, che non si tira mai indietro ed è pronta ad affrontare con determinazione ogni avversità ed ingiustizia.
La bambina cresce sulle sponde del lago di Bracciano, dove vive la sua adolescenza contradditoria tra amicizie giuste e sbagliate, tra confronti con famiglie più ricche ed unite, con determinazione porta avanti gli studi fino a laurearsi. Da bambina cresce, si trasforma il suo corpo e si trasforma il suo carattere, affronta delusioni e rivincite, vendette e tradimenti.
La prima parte del romanzo scorre via veloce, incuriosisce e coinvolge. Con gli occhi della protagonista vengono narrate dinamiche familiari, le battaglie della madre e del fratello, le nuove amicizie, i cambiamenti. La seconda parte l'ho trovata invece molto più lenta, sebbene non manchino nella trama colpi di scena e avvenimenti importanti. Probabilmente quello che ha rallentato il ritmo è il concentrarsi completamente sulla protagonista, a discapito di tutte le altre figure, che a mio parere restano superficiali, per quanto importanti ai fini della trama.
Lo stile nella prima parte l'ho trovato più scorrevole, mentre nella seconda il continuo passaggio da presente a passato, con totale mancanza di contesto e punteggiatura ha iniziato a infastidirmi, così come le tante, troppe metafore e frasi ad effetto.
Una narrazione più lineare con personaggi più approfonditi e marcati mi avrebbe convinta di più, sebbene riconosco che la confusione che regna rispecchi perfettamente quella di un adolescente, che crescendo cambia umore e pensieri in modo repentino e apparentemente definitivo.
In generale il romanzo mi è piaciuto, anche se non mi ha lasciato molto e sicuramente non rimarrà tra i miei preferiti, come altre volte è capitato con i diversi vincitori del Campiello.
Titolo: Come vento cucito alla terra
Autore: Ilaria Tuti
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 2022
Numero pagine: 384
Punti: 14
Voto: 6,5
Ho comprato questo libro appena uscito, carica di aspettative, dopo aver letto Fiore di roccia che mi è piaciuto tantissimo. A fine lettura invece ammetto che mi ha convinto del tutto, do un giudizio positivo, ma senza particolare enfasi.
L'autrice vuole seguire il successo del libro precedente e va a cercare nella storia altre figure di donne forti e poco conosciute che hanno invece fatto la differenza. Le trova, questa volta nelle prime donne chirurgo, che prima in Francia e poi a Londra sono intervenute per curare i reduci di guerra, mettendoli in condizione di riprendere una vita dignitosa, seppur segnati ormai in maniera indelebile sul piano fisico e su quello mentale. In questo Ilaria Tuti riesce bene anche stavolta, facendo accedere il lettore ad un mondo nuovo e probabilmente sconosciuto, popolato di donne forti e volitive, che non si fermano di fronte alle convenzioni, ma vanno a testa alta, fiere del loro lavoro.
Nel contorno,però, stavolta l'autrice si è persa, lasciandosi andare ad una storia d'amore scontata dalla prima pagina, vista e rivista, che prende spazio quasi interamente sulla trama. Rispetto a Fiore di roccia, dove l'amore aveva un ruolo marginale e irrisolto, qui ha quello di protagonista e questo finisce per far perdere potenza al romanzo, riducendolo più ad un romance che ad un romanzo storico senza sfumature. Anche le figure femminili sono in alcuni tratti del carattere troppo rimarcate, troppo su una strada segnata dall'inizio, senza particolari colpi di scena o dettagli inaspettati che potrebbero catturare il lettore.
Con questo non dico che sia un brutto romanzo, tutt'altro, ma non mi ha colpita e affascinato, è un buon romance storico, come se ne trovano tanti altri in circolazione.
Titolo: Parlarne tra amici
Autore: Sally Rooney
Nazionalità: UK
Anno di pubblicazione: 2017
Numero pagine: 304
Punti: 12
Voto: 6
Bonus: 4x4 (3/4)
Leggendo questo romanzo ho ritrovato molte delle sensazioni che mi aveva suscitato la lettura di Persone normali, confermando per lo più le impressioni sull'autrice. Come spesso mi capita tutti gridano al successo, riconoscono una grande penna e una capacità di descrivere personaggi ed emozioni che personalmente non condivido. Sicuramente l'autrice è brava a rappresentare le incertezze di un animo giovane alle prese con le emozioni dovute all'innamoramento, ma lo stile usato non mi entusiasma.
In Persone normali veniva descritta la storia tra due adolescenti, qui invece siamo alle prese con un triangolo amoroso, con una ventunenne innamorata della sua amica, ma che perde la testa per un uomo sposato, più grande di lei. Come detto le sue inquietudini, sia in ambito amoroso, che nella gestione della propria vita, sono ben rappresentate. Lo stile però è un continuo: "ho detto, ha detto, ho pensato, ha pensato, ho detto, ha detto", che non mi sembra un modo fluido e affascinante di scrivere. Inadatto anche ad una sceneggiatura e molto fastidioso a leggersi!
Titolo: Terra!
Autore: Stefano Benni
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 1983
Numero pagine: 320
Punti: 18
Voto: 4
Bonus: Libro Game
Ho finalmente terminato questo libro, scelto solo a causa di una sfida e che, ammetto, mai avrei selezionato altrimenti. Il genere fantasy non mi si addice e ogni volta che ritento con Stefano Benni ho la stessa impressione di pesantezza nella lettura.
Questa storia non l'ho capita, ho trovato difficile leggerla, seguire una trama che passa da un'ambientazione all'altra, con una miriade di personaggi.
Ho però apprezzato, come sempre mi capita, motivo per cui mi ostino a leggerlo, la sagacia di Stefano Benni. La storia, scritta negli anni '80 ed ambientata nel futuro, nel 2156, è una rappresentazione critica e irriverente della società di quei tempi, con uno sguardo molto lungimirante sulle sue evoluzioni. Già i personaggi sono una carrellata di caricature di nomi noti di tutti i tempi: scienziati, musicisti, reali, cantanti e tanti altri. Molti degli episodi narrati sono poi perfettamente inquadrabili nella realtà attuale, per certi versi molto lontana da quella dell'epoca in cui il libro è stato scritto. Un esempio su tutti è quello dei videogiochi che portano ad interazioni violente con i giocatori, che spesso finiscono per essere feriti o uccisi. Probabilmente qualcosa di lontanamente immaginabile negli anni '80, ma quasi realistica se vista oggi. La stessa televisione viene rappresentata molto più come è effettivamente oggi, con una cronaca che punta in maniera spietata allo scoop, senza alcun rispetto per le persone.
Di esempi se ne possono fare tanti e molti sono anche i riferimenti a situazioni politiche mondiali.
Tornando quindi ad un giudizio sul libro, ammetto di essere condizionata inevitabilmente dal genere, che decisamente non fa per me e da una storia che non mi ha coinvolto; allo stesso modo però riconosco di aver apprezzato ancora una volta l'acume e l'ironia dello scrittore, in grado di nascondere nelle sue storie fantastiche, una critica spietata e quanto mai attuale.
Titolo: Le madri non dormono mai
Autore: Lorenzo Marone
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 2022
Numero pagine: 354
Punti: 14
Voto: 8
Un romanzo intenso, tragico, forte. Lorenzo Marone entra nel mondo delle donne carcerate, delle mamme, cui viene permesso di crescere i propri figli dietro le sbarre, ma a partire finisce per rappresentare la prigione in senso più lato, le limitazioni di libertà cui molti sono costretti, pur da uomini e donne liberi.
La storia è ambientata in un Icam, ovvero in una struttura carceraria dove le madri possono vivere con i propri bambini. Non ci sono celle di pochi metri, ma mini appartamenti che la sera vengono chiusi. Certo ci sono le sbarre alla finestra, ma ci sono anche i cortili, dove non si esce per la sola ora d'aria; i bambini possono giocare ed escono per frequentare la scuola.
In questo carcere si incontrano tante donne di origini diverse, per nazionalità, religione, etnia differente, ognuna con un passato duro, quasi costrette, da altri o dalla vita, ad intraprendere una strada sbagliata. Con loro piccoli di età varie, che crescono, in un ambiente strano eppure per loro quasi sano, se confrontato con la realtà da cui provengono e a cui sarebbero destinati fuori di lì.
Ogni capitolo è dedicato ad uno di questi protagonisti, alla storia che li ha portati fin lì, a quella che li porterà fuori di lì, con i cambiamenti che faranno. Accanto a loro, sempre con un ruolo di primo piano, persone che nel carcere ci lavorano: secondini, psicologi, volontari. Sono uomini e donne liberi, che fuori dal luogo di lavoro hanno una propria vita, che però è diventata la loro prigione.
L'autore quindi parte da una realtà oggettiva, che impone una vita limitata per passare ad una realtà in cui malattia, problemi, famiglia, carattere finiscono per diventare una cella virtuale da cui è ancora più difficile uscire. Non c'è una legge né un giudice a decidere della tua vita e del tuo futuro, ma le circostanze e tu stesso, a volte molto più difficile da convincere di quanto non potrebbe esserlo un tribunale.
Lo stile di Lorenzo Marone mi ha convinto fino ad un certo punto: ho accusato un pò le troppe metafore e frasi ad effetto, sebbene ammetto sia una caratteristica di molti scrittori attuali, che normalmente non mi disturba, anzi mi colpisce positivamente. Ho apprezzato invece molto la storia, sebbene avrei sperato in un riscatto maggiore, così come i tanti personaggi costruiti perfettamente per il ruolo che gli viene assegnato. Un romanzo scritto bene,duro, ma che non può non far riflettere. Non solo ti porta dentro una realtà poco conosciuta, ma ti trascina dentro storie che non possono lasciare indifferenti.
Una lettura non certo leggera, ma sicuramente consigliata.

Nooo! Ho dato per scontato che fosse francese e non ho nemmeno controllato! ^^

Autore: Alexander Dumas
Nazionalità: francese
Anno di pubblicazione: 1844
Numero di pagine: 914
Punti: 18
Voto: 7
Lo so che dare solo tre misere stelline a un romanzo come questo è un delitto, ma, pur essendo intrigante, ci sono stati troppi momenti in cui ho rischiato di perdere l'orientamento e, lo ammetto, anche l'interesse.
Sono felice di averlo portato a termine, ma non mi aspettavo di affrontare una lettura con così tanti personaggi e macchinazioni.
Al di là di come è narrato indubbiamente le tematiche sono interessantissime e molto attuali.
La vendetta. Quanto è giusto cercare di farsi giustizia da sé? Quanta soddisfazione può portare? E se invece non fosse poi così appagante o, peggio ancora, portasse allo smarrimento di se stessi?
Edmund Dantes rischia di imbruttirsi per sempre per tutto il rancore che cova dentro di sé per il male che ha ingiustamente subito da persone di cui si fidava.
Dantes si trasforma nel conte di Montecristo, un personaggio che spende la sua vita in cerca della vendetta più crudele, quella che, come si suol dire, va servita fredda.
Sul finale, però, Edmund si rende conto di essere andato troppo in là e che il suo desiderio di rivalsa l'ha accecato, portandolo a commettere atti dalle conseguenze inaspettate.
Sul filo di lana si ricrede e inizia a pensare a come ricostruire la propria vita piuttosto che impegnarsi a distruggere quella dei suoi nemici.
Ho apprezzato questa redenzione finale del protagonista che fa sperare che possa ritrovare un po' della felicità perduta.

Autore: Shirley Jackson
Nazionalità: Usa
Anno di pubblicazione: 1959
Numero di pagine: 233
Punti: 4
Voto: 7,5
Rispetto a "Abbiamo sempre vissuto nel castello" questo mi ha convinta di più, ma...
Con la sua scrittura magistrale ed evocativa l'autrice tiene incollati alle pagine perchè riesce a creare quell'atmosfera tesa che trasmette un senso di inquietudine, come se dovesse succedere chissà cosa e invece tutto resta sospeso, "in attesa", come questa casa che aspetta la notte per svegliarsi e far capire ai suoi inquilini che lei c'è, è viva.
Fin qui nulla da eccepire, è invece la trama con i suoi personaggi a deludere un po': a parte i custodi che a mio parere sono più inquietanti della casa e che sono perfetti nel loro ruolo, presentandosi all'improvviso e solo quando necessari, gli altri invece sono delle comparse soprattutto Mrs. Montague che se ne va in giro per casa a fare sedute spiritiche sperando di captare qualche segnale dagli spiriti con l'intento di consolarli e tranquillizzarli.
Eleanor è il personaggio chiave intorno a cui tutto si manifesta: dalle scritte sui muri che la riguardano, alle voci bisbigliate che la chiamano, fino ad arrivare alle ultime pagine in cui sente di esser parte della casa e sa che il suo destino non può essere separato da essa.
L'incipit è uno dei più belli: Nessun organismo vivente può mantenersi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà, perfino le allodole e le cavallette sognano.
Una lettura senz'altro efficace e questo giustifica le quattro stelle, ma il mio rapporto con Shirley resta indubbiamente freddino.

Squadra francese
Titolo: La metà scomparsa
Autore: Brit Bennett
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2020
Numero pagine: 394
Punti: 14
Voto: 8
Eventuali bonus: 1/4 (USA)
Ero tentata di liquidare la lettura con una lapidaria sentenza:
«Troppa carne al fuoco».
In realtà, riflettendoci, mi rendo conto che la Bennett non ha potuto farne a meno.
La “questione afroamericana” è una vera e propria concatenazione di tematiche sociali, psicologiche, politiche da cui è impossibile sottrarsi se si vuole affrontare l’argomento.
Il movimento Black Lives Matter (BLM, letteralmente "Le Vite Nere Contano") è il segnale di quanto gli Stati Uniti abbiano ancora bisogno di elaborare e riflettere sulla convivenza tra neri e bianchi.
Come ne “Le madri” Britt Bennet mette in scena la relazione tra due sorelle e, qui, in particolare si tratta di due gemelle, Desiree e Stella che si divideranno proprio sulla scelta di come vivere le sfumature delle propria pelle.
Una storia di fughe, di affermazione di identità di genere e di un presa di coscienza generazionale. Laddove, infatti, una volta, si sfruttava il passing per avere una vita più facile, oggi si rivendica orgogliosamente la propria appartenenza.
Un romanzo ricco di argomenti che si legge con coinvolgimento.
Squadra francese
Titolo: Il sole dell'avvenire. Vol. I: Vivere lavorando o morire combattendo
Autore: Valerio Evangelisti
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 2013
Numero pagine: 540
Punti: 30
Voto: 8,5
Eventuali bonus: libro Game (saga famigliare)
«Sì, viva il socialismo, boia d’un mond lèder!»
Rilettura in cui ritrovo intatta l’algida prosa di Evangelisti; tanto preciso e meticoloso nel riportare la scenografia storica quanto assente nel restituire uno spessore emotivo.
Nonostante ciò, si tratta di un saga, per me totalmente coinvolgente che anche nella rilettura ha catturato la mia attenzione.
Si parte dal 1870, tra l’Emilia e la Romagna. I Verardi, I Minguzzi, gli Zerardini..famiglie tormentate dalla fame non solo di pane ma di un’eterna assente: la giustizia sociale.
Da un lato, loro: i proprietari totalmente disumanizzati e difesi da uno stato di polizia dove vige la persecuzione continua.
Dall’altro loro, lavoratori animati dalle tante sfumature di quella una volta si chiamava “sinistra”(qualcuno lo ricorda ancora..).
Garibaldini, internazionalisti, socialisti rivoluzionari, anarchici: tutti aspirano alla stessa metà ma a dividerli sono strade e sentieri diversi,
Attilio Verardi cerca di sopravvivere in un paese dove i soprusi sono sempre più insopportabili.
”Raccomandavano di tirare la cinghia per fare uscire il paese dalla stretta del debito.
Loro, i notabili, la cinghia invece la allargavano.
La povertà non era per tutti.
Teoria corrente, al governo, era che un maggior benessere per i privilegiati creasse posti di lavoro e col tempo risolvesse il problema della miseria.
Col tempo.”

Autore: Paola Barbato
Nazionalità: ITA
Anno di pubblicazione: 2018
Numero pagine: 516
Punti: 20
Voto: 7
Eventuali bonus: 1/4
La Barbato scrive davvero bene, molto coinvolgente, fa quasi dimenticare l'improbabilità di alcuni passaggi. Forse a tratti ridondante ma rende bene l'idea di una progressiva discesa nell'ossessione e nella perdita di scrupoli ed umanità ed anche il poliziotto è una figura che non si sa bene se odiare o compatire.
Titolo: Il Cielo di Pietra
Autore: N. K. Jemisin
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2017
Numero pagine: 444
Punti: 16
Voto: 9
Eventuali bonus: 2/4
una trilogia meravigliosa, un mondo creato in maniera magistrale, peccato che il remoto passato abbia avuto così poco spazio e che in alcuni punti ci sia stata dell'ingenuità ( Padre Terra -_- ) ma è ben poca cosa rispetto al razzismo, la discriminazione, lo sfruttamento e a tanti altri temi trattati che fanno riflettere

Autore: Jonathan Strod
Nazionalità: UK
Anno di pubblicazione: 2012
Numero pagine: 1140
Punti: 44
Voto: 7
Eventuali bonus: 3/4
Leggere tutta la trilogia insieme è impegnativo, la lentezza tipica del fantasy rischia di annoiare, però è ben scritto e si fa leggere, per un YA non è poco
Titolo: Billy Summers
Autore: Stephen King
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2021
Numero pagine: 560
Punti: 33
Voto: 7
Eventuali bonus: Libro game
Mi aspettavo un horror invece è qualcos'altro, ben scritto, con tanti buoni sentimenti e l'elogio alla scrittura, bel finale, ma manca qualcosa o forse ci si aspetta sempre troppo dal Re
Titolo: Camille
Autore: Pierre Lemaitre
Nazionalità: FRA
Anno di pubblicazione: 2012
Numero pagine: 300
Punti: 12
Voto:8
Eventuali bonus: 4/4
Anche se alla fine la storia perde di verosimiglianza Lemaitre è un maestro del noir, e il commissario Verhoven è davvero indimenticabile

Autore: Maurizio de Giovanni
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 2009
Numero pagine: 336
Punti: 12
Voto: 9
Eventuali bonus: -
Terzo capitolo della serie dedicata alle stagioni del commissario Ricciardi e come sempre non ho potuto non notare la delicatezza con cui il protagonista affronta le indagini ma soprattutto la vita.
Impacciato nel rapporto con gli altri, qui gli tocca affrontare un sentimento nuovo che non aveva mai provato: la gelosia. Messo a dura prova da Enrica e tallonato da Livia fa tenerezza dal tanto è in difficoltà nel gestire la situazione e così si chiude in questura a lavorare per risolvere il caso, l'ennesimo omicidio dove la vittima non è mai solo il morto ammazzato, ma anche l'omicida che si trova costretto ad agire in quel modo.
Non è mai bianco o nero (anche se è in queste sfumature che mi immagino le scene raccontate da de Giovanni), non c'è mai chi ha pienamente ragione o torto, ognuno va compreso e non giudicato anche se ha sbagliato e deve essere punito.
Le parole di de Giovanni mi hanno fatto sentire tutto il caldo dell'estate soffocante di Napoli e meravigliosa è la descrizione del venerdì come attesa del fine settimana che sta per arrivare, un'atmosfera di festa in cui ci si dimentica della fame e della povertà lasciando spazio alla spensieratezza, al canto e alla musica.

Titolo: Ninfee nere
Autore: Michel Bussi
Nazionalità: Francia
Anno di pubblicazione: 2011
Numero pagine: 400
Punti: 16
Voto: 8,5
Eventuali bonus: 2/4 Francia
Un paesino plastificato. Il limite della fama che non ti permette di essere altro che il luogo di ambientazione dei quadri di Monet, questo è Giverny.
Racchiusi nella cornice di un quadro già dipinto i cittadini vivono con colori scelti da altri.
Nulla può cambiare se si vuole restare vivi.
Tre donne, tre vite e nessuna scelta...
Giallo coinvolgente e convincente.
”Tre donne vivevano in un paesino.
La prima era cattiva, la seconda bugiarda e la terza egoista.”

Autore:Elisa Shua Dusapin
Nazionalità: Francia
Anno di pubblicazione: 2016
Numero pagine: 154
Punti: 6
Voto: 6
Eventuali bonus: 12 (4x4)
Inizio a pensare che sia il momento di dire addio a tutte queste protagoniste indifferenti alla vita e a loro stesse, solo perché ce ne sono davvero troppe e nessuna di loro spicca particolarmente.
A Sokcho, la dipendente di un piccolo albergo fatiscente accoglie in bassa stagione un fumettista francese, che forse scappa da altre donne o dalla conclusione del suo ultimo volume o forse da entrambe le cose. Passano un paio di momenti insieme, anche se separati dalle rispettive bolle, in un'atmosfera letargica.
Mi ha lasciato qualcosa? No, ma è veloce da leggere e può interessare chi vuole uno sguardo diverso sulla Corea del Sud.
Titolo: The Ugly Renaissance: Sex, Greed, Violence and Depravity in an Age of Beauty
Autore: Alexander Lee
Nazionalità: UK
Anno di pubblicazione:2013
Numero pagine: 640
Punti: 24
Voto: 4
Eventuali bonus:
Questo saggio è stato scritto per un pubblico talmente ingenuo che non può esistere: come si fa a pensare che descrivere i condottieri dei vari eserciti mercenari come sociopatici assetati di sangue sia qualcosa di innovativo?
In generale, non offre nulla di nuovo al pubblico italiano, che si spera sappia due cose sul Rinascimento, e le opinioni dell'autore sono molto fastidiose e ben poco illuminanti.
Titolo:Piccolo viaggio nell'anima tedesca
Autore: Vanna Vannuccini/Francesca Predazzi
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 2004
Numero pagine: 140
Punti: 1
Voto: 7
Eventuali bonus:
Un breve compendio di parole intraducibili e che appartengono profondamente alla cultura tedesca, dall'amicizia virile alla "dualitudine". Un po' datato per la questione della Merkel e manca di filo conduttore ma davvero delizioso e spontaneo. Sicuramente insegna qualcosa di nuovo ogni volta.
Titolo: La casa per bambini speciali di Miss Peregrine
Autore: Ransom Riggs
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2011
Numero pagine: 383
Punti: 3
Voto: 7,5
Eventuali bonus:
Questo YA mi ha stupito positivamente, perché mi ha coinvolta nell'azione e fino all'ultima pagina dovevo sapere come sarebbe finita. Le foto accompagnano bene la storia e, sebbene scettica dell'uso della storia contemporanea, penso che sia rinfrescante vederla usata in questo modo.
Purtroppo la serie dura altri 4/5 libri, per cui non penso che la continuerò, ma lo consiglierei.
Titolo: L'estate dei fantasmi
Autore:Saundra Mitchell
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2009
Numero pagine: 247
Punti: 2
Voto: 4
Eventuali bonus:
Questo YA invece è un disastro. Prima di tutto, l'autrice non si è riuscita a decidere tra coming-of-age e storia di fantasmi, facendo una frittata di entrambi. La narratrice è insipida e inizia anche a essere infantile per la sua età e il mistero viene lasciato perdere per la maggior parte del tempo per poi avere una risoluzione francamente insoddisfacente e irrispettosa. Tutta la questione del ragazzo conteso dalle due amiche è francamente noiosissima e avrei preferito che le pagine fossero state impiegate in altro modo.
Titolo: La sinagoga degli iconoclasti
Autore:Juan Rodolfo Wilcock
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 1972
Numero pagine: 216
Punti: 2
Voto:5
Eventuali bonus:
A me il genere di libro con tanti piccoli raccontini dedicati a persone strampalate non piace e questi iconoclasti con me proprio non hanno lasciato il segno.
Titolo:The Spellman Files
Autore: Lisa Lutz
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2007
Numero pagine: 372
Punti: 3
Voto: 7
Eventuali bonus:
Più un'introduzione al giallo che un giallo vero e proprio, The Spellman Files passa l'85% del libro a parlare della famiglia Spellman e di chi gira intorno a questa strampalata famiglia, concentrandosi in particolare sulla narratrice e seconda figlia, che è famigerata per il suo comportamento allucinante. Molto carino e apprezzabile da chi vuole un cozy mystery, soprattutto perché, quando finalmente si arriva al caso, la risoluzione è la più tranquilla possibile.
Mi hanno dato fastidio certi comportamenti dei genitori di Izzy, che sono troppo soffocanti verso chiunque, soprattutto una donna di 28 anni, però sono comprensibili.
Questo era uno dei primi libri che ho aggiunto su GR, mi ha fatto piacere aver avuto finalmente occasione di leggerlo.
Titolo:Sulla strada
Autore: Jack Kerouac
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 1957
Numero pagine: 389
Punti: 3
Voto: 6,5
Eventuali bonus:
Inaspettatamente, mi è piaciuto. Chi critica questo libro ha ragione: è ripetitivo e non porta mai da nessuna parte, i personaggi sono dei disadattati e forse anche troppo fortunati di poter fare una vita del genere (almeno Kerouac sicuro). Ma il senso del libro sta proprio qui: se all'inizio il vagabondaggio per l'America ha un suo fascino e seguire il proprio amico-eroe fa sentire ganzi, a ogni nuova partenza si è sempre più stanchi e disillusi e si brama una vita diversa, anche se forse ormai irragiungibile.
Titolo:Finestra sul vuoto
Autore: Raymond Chandler
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 1942
Numero pagine: 216
Punti: 2
Voto: 9
Eventuali bonus:
Un'ottima storia da parte di uno dei miei autori preferiti, Chandler riesce a intrecciare almeno due vicende che non avrebbero nulla a che fare tra loro se non ci fosse Marlowe a ficcare il naso.
Lo consiglierei sempre.
Titolo: Vento Rosso
Autore: Raymond Chandler
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 1938
Numero pagine: 349
Punti:3
Voto:7
Eventuali bonus:
Penso siano i primi racconti pubblicati dall'autore e un po' si vede che si sta facendo le ossa prima di poter creare il suo capolavoro. In particolare, c'è una storia che sembra rubata a Wodehouse, paradossalmente.
Titolo: La scimmia pensa, la scimmia fa
Autore: Chuck Palahniuk
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2004
Numero pagine: 238
Punti: 2
Voto:9
Eventuali bonus:
Dopo lunghi anni di separazione, Palahniuk ed io ci rincontriamo, dopo le delusioni degli ultimi libri. La scimmia pensa, la scimmia fa è una raccolta di essays che mantengono l'irriverenza e la curiosità per le persone dell'autore. Sicuramente il mio preferito è quello che parla del mondo del wrestling ma notevole è anche la parte dedicata alla sua vita personale e al suo viaggio a Los Angeles per parlare del film Fight Club.
Titolo:Deke
Autore: Eden Finley
Nazionalità: Australia
Anno di pubblicazione: 2019
Numero pagine: 310
Punti: 3
Voto: 6
Eventuali bonus:
Nonostante la buona partenza e il tema dell'hockey, il romanzo non mi ha colpito come mi sarebbero piaciuto. Ha scritto di meglio.

Autore:Grady Hendrix
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2020
Numero pagine: 456
Punti: 4
Voto: 8
Eventuali bonus:
Un'ode alle casalinghe americane che è anche un horror fatto piuttosto bene: una strana accoppiata che funziona.
Mi è piaciuta molto la caratterizzazione del vampiro, che rimane molto pericoloso e affascinante, e penso che la mezza denuncia a cosa accada quando gli afroamericani subiscono delle disgrazie sia ben fatta.
Di solito l'horror non è il mio genere però questo libro mi ha intrattenuta bene e anche le scene più splatter (che comunque non sono tante e non lo sono tanto) sono andate giù come una meraviglia.
Titolo:Irresponsible Puckboy
Autore:Eden Finley
Nazionalità: Australia
Anno di pubblicazione: 2022
Numero pagine:280
Punti:2
Voto:8
Eventuali bonus:
Ecco il meglio.
Qui ci sono tutti i miei topoi preferiti, scritti bene e in modo appassionante. Mi è piaciuto molto come anche i vecchi o nuovi amici facciano una comparsata da libri precedenti o successivi.
Titolo:Pisces Hooks Taurus
Autore: Anyta Sunday
Nazionalità: Nuova Zelanda
Anno di pubblicazione: 2018
Numero pagine: 288
Punti: 2
Voto: 5
Eventuali bonus:
Una delusione. Anni fa avevo letto Leo loves aries e lo avevo amato, ma qui mi è mancata la stessa magia e non ho apprezzato il continuo cercare un matrimonio immediato quando è impossibile contrarne uno così alla svelta.
Titolo:Whisper
Autore:Maggie Stiefvater
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2008
Numero pagine:288
Punti:2
Voto:5
Eventuali bonus:
Il primo libro di Stiefvater e sembra qualcosa che può aver scritto Holly Black!
Uno YA fantasy abbastanza solido ma non particolarmente ispirato o originale. Se ci fosse stato meno insta-love e più musica, sarebbe stato migliore. Il titolo italiano non ha senso,
Titolo: The Thief
Autore: Megan Whalen Turner
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 1996
Numero pagine: 280
Punti: 2
Voto: 4,5
Eventuali bonus:
Un fantasy mediocre quasi fino alla fine. Dicono che il secondo sia meglio ma è una saga di sei volumi e sinceramente già non leggo quelle che mi interessano, figurarsi quelle che non mi dicono niente.

Autore: Stuart MacBride
Nazionalità: UK
Anno di pubblicazione: 2021
Numero pagine: 480
Punti: 18
Voto: 8
Eventuali bonus:
Assolutamente sopra le righe ironico, violento (a tratti splatter) e divertente, convincente sulla trama. D'obbligo la sospensione d'incredulità per la capacità del protagonista di reagire e sopravvivere a risse e torture ( mi ha ricordato il buon Bruce Willis degli inizi quando veniva pestato a sangue per tutto il film ma si rialzava col sorriso sulle labbra e faceva piazza pulita dei cattivi). Peccato aver cominciato dal terzo della serie ma recupererò gli altri.

Titolo: Il velocifero
Autore: Luigi Santucci
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 1963
Numero pagine: 418
Punti: 8
Voto: 7
Eventuali bonus: /
Tutti lo avevano tradito: chi col morire, chi lasciandosi portar via dal proprio demone stolto.
Nessuno aveva capito che bisognava vivere, restare dove si era felici: sbarrare la porta alla morte e alle passioni, fermi, in una inflessibile congiura.”
Ho letto questo libro grazie alla bellissima iniziativa delle biblioteche del Comune di Milano (https://milano.biblioteche.it/milanod...) che quest’anno hanno condiviso romanzo Storici a me, perlopiù, sconosciuti.
Nella casa di via Monforte, 5 a Milano abita una famiglia estesa, quella dei Lorini/Bellaviti.
Nonni, zii, figli, nipoti compongono una bizzarra famiglia della media borghesia milanese.
Si parte con le migliori premesse: la donna di servizio che parla solo in dialetto infilando un proverbio dietro l’altro; il nonno Camillo ex garibaldino e farmacista inventore di un miracoloso elisir; lo zio Panfilo, ateo convinto con tratti alla Oblomov; la zia Linda, zitella e fervente credente in odor di follia...
Al centro I due eredi: Renzo e Silvia. Fratello e sorella incredibilmente legati di un amore quasi morboso.
Luigi Santucci ha una scrittura godibilissima ed è magistrale nella costruzione dei suoi personaggi che fin dalle prime battute risultano solidi e credibili.
Anche se direi che non ottiene, a mio avviso, lo stesso risultato con la mulatta Susy, personaggio con cui l’autore scivola facilmente nello stereotipo più scontato rendendo la sua figura poco più che una macchietta.
La pletora di personaggi, tuttavia, che abitano queste pagine, fa presto perdonare questo aspetto.
Santucci, inoltre ha una grande abilità nel cambio di registro: ironico e comico nella prima parte; drammatico nella seconda e (view spoiler) .
Un po’ di delusione per il velocifero stesso che credevo più protagonista ma, in realtà, resta un fondale scenico, fermo nella sua metafora di mezzo potenziale al cambiamento e alla fuga che non avverrà mai.
Leggere questo romanzo è come attraversare uno stretto corridoio dove non puoi sottrarti dalla vista delle immagini incorniciate che lo attraversano.
Sono cornici che, tuttavia, seppur gradevoli rimangono chiuse in se stesse.
Sì, tutto era chiaro e giusto. Panfilo, Betta, Linda e tutti quei vivi nella casa non avevano una loro vita autonoma: fuori da quell’incastro di mobili e di oggetti, estratti dall’ingranaggio dei loro piccoli piaceri, dei consuetudinari frizzi e battibecchi, forse non esistevano neppure.

Autore: Audrey Niffenegger
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2004
Numero pagine: 502
Punti: 20
Voto: 6,5
Eventuali bonus: 4x4
Il mio giudizio è sicuramente influenzato dal fatto che ne avevo un'edizione cartacea, stampata con un carattere ed un'interlinea, che mi ha infastidito dalla prima pagina e che mi ha reso difficile la lettura, considerando che generalmente leggo a letto. A questo si aggiunge che il genere fantasy- sci-fi non sia nelle mie corde e continuo a intraprendere ogni tanto qualche lettura, sperando di trovare un maggiore coinvolgimento, rimanendo ogni volta delusa. Questo romanzo non posso dire che non mi sia piaciuto, è coinvolgente sin dalla prima pagina dove presenta i due coniugi che si incontrano e si perdono e si reincontrano in momenti diversi del tempo, in posti diversi ed in età diverse. Si fatica a capire quale sia il nesso, la chiave che ha portato all'incontro che poi li ha resi marito e moglie e la curiosità ti porta avanti. A fine lettura però il mio giudizio resta tiepido, non riesco a giudicarlo un romanzo coinvolgente e affascinante.
Titolo: L'assassinio di Florence Nightingale Shore
Autore: Jessica Fellowes
Nazionalità: UK
Anno di pubblicazione: 2017
Numero pagine: 402
Punti: 16
Voto: 8
Eventuali bonus:
Il primo episodio con protagonista la famosa famiglia Mitford, capeggiata dalla prima figlia Nancy, che si improvvisa investigatrice nell'Inghilterra degli anni 20. Mi piacciono i gialli storici e questa serie mi incuriosiva da tanto. L'ho trovato un episodio simpatico accattivante, si legge volentieri e rapidamente. La giusta curiosità indotta da una sapiente descrizione dei fatti, personaggi ben caratterizzati e variegati, un'ambientazione ben descritta. Insomma vale la pena leggere gli episodi successivi.
Titolo: Tre
Autore: Valerie Perrin
Nazionalità: Francia
Anno di pubblicazione: 2021
Numero pagine: 628
Punti: 24
Voto: 6,5
Eventuali bonus:
Non sono stata una fan di Cambiare l'acqua ai fiori, dopo questo secondo tentativo confermo di non essere una fan di Valerie Perrin, autrice valida, ma che non riesce a coinvolgermi.
Sicuramente questo secondo tentativo mi è piaciuto più del precedente e capisco come possa piacere a molti, ma ho trovato conferma nel pensare che il panorama letterario attuale offra alternative ben più valide da non giustificare un successo così grande intorno al nome della Perrin.
Con questa premessa posso quindi giudicare il romanzo, TRE come il trio protagonista composto da Nina, Ethienne e Adriene, amici di scuola il cui legame rimane indissolubile fino all'età adulta.
Troviamo di tutto in questo libro: ragazzi abbandonati, rapporti difficili con i genitori, amori malati, persone omosessuali, omicidi, suicidi, incidenti stradali, alcolismo, prostituzione, animali abbandonati, donne sole costrette a crescere da sole i figli, potrei dirne ancora tanti altri.
Vero che la storia è portata avanti per ben 620 pagine, ma nonostante questo è evidente siano poche per tanti temi importanti. Ne viene fuori quindi un romanzo in cui si è messo di tutto, senza approfondire davvero nulla. Parliamo di episodi drammatici, che però sono trattati con superficialità estrema, senza che chi ne sia protagonista ne sia poi davvero colpito. Dall'altra parte attraversiamo trent'anni senza che ci sia un solo evento storico, che non sia il mondiale di calcio del 1998.
Insomma davvero tanti spunti che rimangono solo tali e sono inseriti solo per dare un direzione evidentemente prestabilita alla storia, senza nulla aggiungere all'evoluzione dei personaggi.
E' bello il legame di amicizia descritto, così come il fatto che non cada nella classica storia d'amore, neanche in un sentimento non corrisposto, come invece sarebbe scontato. Anche questo però a tratti risulta esagerato, poco realistico, soprattutto pensando che gli amici vengono tutti da situazioni familiari difficili. Eppure siamo in un piccolo paese della Francia, c'è una concentrazione di casi non indifferente!
Lo stile è scorrevole, i personaggi bel costruiti, quindi nonostante la mole il romanzo si legge facilmente; resta però molto molto superficiale.
Titolo: Marina Bellezza
Autore: Silvia Avallone
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 2013
Numero pagine: 510
Punti: 20
Voto: 5
Eventuali bonus:
Una vera delusione questo romanzo di Silvia Avallone, che già aveva riscosso poco successo di pubblico, dopo quello ben più grosso di Acciaio.
I personaggi non sono più adolescenti, ma giovani negli anni decisivi per la scelta del proprio futuro; giovani ventenni apparentemente sbandati, ma che in realtà dimostrano di avere le idee ben chiare su cosa fare. Siamo sulle montagne del Piemonte, dove Marina Bellezza, ragazza di vent'anni vuole sfondare nel mondo dello spettacolo e della canzone ed andar via così dalle ristrettezze del suo paese di origine e dai genitori sbandati che si ritrova. Dall'altra parte Andrea, sua vecchia fiamma, più grande di qualche anno, temporaneamente addetto alla biblioteca comunale mentre termina gli studi universitari, che decide di riprendere le tradizioni del nonno, rimanendo sulle montagne ad allevare mucche e produrre formaggio.
Accanto a loro genitori difficili, amici con vite bruciate che provano a ricostruire ed il mondo dello spettacolo con tutti i suoi retroscena.
I personaggi di questo romanzo non mi hanno preso per niente, anzi mi sono risultati profondamente antipatici ed oltremodo anacronistici. Le situazioni descritte mi sono apparse poco approfondite e a tratti assurde. 500 pagine sono decisamente troppe per una storia che non coinvolge, ma annoia, è scontata e prevedibile, con episodi che sembrano aprire nuove strade e che invece finiscono per essere buttati lì senza nulla aggiungere. Il sentimento d'amore rappresentato solo ed unicamente come cieco e malato; protagonisti che d'improvviso fanno scelte buttate a casaccio senza che debbano pagarne le conseguenze, ma come fosse tutto lecito e dovuto.
Decisamente una rappresentazione molto lontana dalla realtà, con temi importanti messi lì senza che vengano approfonditi ed affrontati. Davvero una grande delusione.
Titolo:La casa di ringhiera
Autore: Francesco Recami
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 2011
Numero pagine: 213
Punti: 2
Voto: 5
Eventuali bonus:
Il primo episodio della Serie de La casa di Ringhiera, che vede per protagonista un anziano pensionato che cataloga ed indaga a modo suo su fatti di cronaca appresi da giornali e tv.
Un giallo carino, ma senza infamia e senza lode. La scrittura è fredda, i personaggi poco coinvolgenti, per lo più mi hanno lasciato apatica. Il caso in sè trattato con superficialità e quindi senza generare nel lettore un vero coinvolgimento. Una serie che sinceramente non credo valga la pena di continuare.
Titolo:Il catalogo delle donne valorose
Autore: Serena Dandini
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 2018
Numero pagine: 288
Punti: 2
Voto: 5
Eventuali bonus:
Ho scelto questa lettura perchè, oltre ad apprezzare Serena Dandini come personaggio televisivo, mi piacque molto il testo Ferite a morte, diventato poi uno spettacolo teatrale. Si trattava di una serie di monologhi di donne vittime di femminicidio. Quando ho scelto questo catalogo, mi aspettavo quindi un approccio simile, stavolta con un tema più storico e sicuramente meno drammatico. Ho ritrovato invece una nuova versione dei tanti libri usciti dalle Storie della buonanotte per bambine ribelli, che ha aperto le porte a questo genere di testi, che cambiano soggetto, ma presentano puntualmente la medesima struttura.
In questo caso le protagoniste sono ovviamente donne e la loro storia è raccontata in maniera un po' più dettagliata. Si spazia da personaggi storici, letterari, dello spettacolo ed immancabilmente troviamo anche nomi poco noti perchè nascosti dietro meriti ben più conosciuti.
E' simpatica l'idea di partire da figure che hanno dato il nome ad una varietà di rosa (ignoravo ne esistessero così tante) ed è sempre piacevole conoscere la storia di donne famose e scoprire quella di sconosciute (ovviamente a livello personale); ma a parte questo non ho trovato altro. Le protagoniste sono tante, ma il modo in cui sono raccontate è piuttosto freddo e distaccato. Si tratta di un vero e proprio "catalogo" che aggiunge poco o nulla di personale; una piccola delusione insomma.

Autore: Luigi Santucci
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 1963
Numero pagine: 418
Punti: 8
Voto: 7
Eventuali bonus: /
Questo libro mi ha fatto sorridere per scene legate a tradizioni passate, seppur con un po' di nostalgia anche se non le ho vissute in prima persona, ma forse proprio perchè scaturite dai ricordi di persone care.
La prima parte sembra una commedia in cui i personaggi vengono caratterizzati molto bene: Marietta con la sua parlata dialettale, la stoica nonna Margherita, lo zio Panfilo che con la scusa dell'intellettuale, da pigro impenitente si fa mantenere dalla famiglia della moglie senza alcun rimorso.
Si respira serenità e allegria, anche quando i bambini vanno in trasferta dai nonni paterni al Cascinone, dove c'è il velocifero, il carrozzone su cui giocano Silvia e Renzo e che nella seconda parte, come un arca di Noè, sarà utilizzato per riunire la famiglia che si era disgregata dopo la scomparsa del patriarca, anche se ormai è difficile tornare ai bei tempi perchè il cambiamento è avvenuto in ogni singolo personaggio, l'umorismo di Panfilo s'era come inabissato; galleggiava su quel naufragio la parte astiosa della sua ironia.
Ho apprezzato l'ambientazione milanese, riconoscendo i luoghi citati e immaginando come potessero essere cent'anni fa, senza dubbio un bel salto nel passato.

Non abbiamo vinto ma chissene... :) ci siamo comunque divertite, no? 😉😘
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Autore: Anna Bailey
Nazione: UK
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 352
Punti: 14
Voto: 8
Bonus: 4/4
L'America più becera è tutta racchiusa in questo romanzo che presenta molti personaggi, tutti con dei segreti parecchio torbidi da nascondere.
La scomparsa di una diciassettenne sarà l'evento che aprirà il vaso di Pandora da cui verranno alla luce abusi, violenze, menzogne, manipolazioni e tutto il peggio del peggio.
La figura che ho odiato di più? Il parroco che, con i suoi sermoni, non fa altro che istigare all'odio e alla violenza verso il diverso e l'estraneo. Ho detestato il modo in cui strumentalizzava le parole della Bibbia a sostegno delle sue tesi. Potrei aggiungere che mi ha ricordato anche un pessimo politico di questi tempi, ma lasciamo stare.
Il romanzo riesce a catturare l'attenzione del lettore e lo lascia col fiato sospeso pagina dopo pagina. Purtroppo spesso sa di già sentito perché, soprattutto negli ultimi anni, stanno uscendo diversi libri sulla provincia americana e le sue nefandezze, un esempio su tutti "Ohio".