Colosseum. Sfide all'ultima pagina discussion
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BRB5 - La Reggia di Versailles della squadra francese
Le controllo le discussioni di squadra, tranquille 😁, ma le letture di tappa e di game vanno dichiarate nella discussione comune per correttezza e trasparenza verso tutte le squadre 😀

Faccio un riassunto e posto di là.
Ale: Phèdre di Jean Racine
Acrasia: Orlando di Virginia Woolf
Martina: La biblioteca della piscina di Alan Hollinghurst
Virè: La vita davanti a sé di Romain Gary
Dagio Maya: L'educazione sentimentale di Gustave Flaubert
Saturn: Antigone di Jean Anouilh

Faccio un riassunto e posto di là.
Ale: Phèdre di Jean Racine
Acrasia: Orlando di Virginia Woolf
Martina: [book..."
Grazie!🙏
Sei un tesoro 💓💓

Autore: Lyssa Kay Adams
Nazionalità: Usa
Anno di pubblicazione: 2021
Numero pagine: 350 (è un ebook, la versione cartacea dà 352)
Punti:7
Voto: 7.5
Eventuali bonus:
Non è un genere che leggo di solito, ma l'ho adorato!
L'autrice ha delle one-lines divertentissime e è riuscita a creare un ensamble davvero realistica e adorabile intorno ai due protagonisti.
I due protagonisti mi sono piaciuti e la loro storia forse potrebbe sembrare un po' lenta o ripetitiva per chi legge romance normalmente ma a me non ha dato problemi.
Ho particolarmente apprezzato le citazioni di Pushkin (non solo perché sono russi, ma la madre di Vlad, che ha cresciuto anche Elena, è una professoressa concentrata su questo autore e ha praticamente martellato i due a forza di citazioni), la caratterizzazione di Vlad (non che Elena sia da buttare, ma lui è spassosissimo, tra l'essere emotivo e la sua fissazione per il formaggio) e i rapporti con gli altri esterni alla coppia (mi chiedo sempre nei film dove siano gli amici dei due protagonisti o i loro genitori, qui sono tutti una presenza costante e motivo di grandi risate, soprattutto quando fanno il bagno a Vlad).
Menzioni particolari: l'uomo del formaggio! Affascinante e misterioso contrabbandiere di formaggi, se uscisse domani il libro su di lui lo comprerei subito. Davvero il personaggio del secolo.
Michelle! Impostata come possibile avversaria per Elena (in realtà è solo Elena a pensarlo), è davvero dolce e il modo di parlare del suo matrimonio fallito e di cosa è andato storto mi è piaciuto moltissimo, insieme a come è stata poi gestito il rapporto tra lei e la protagonista. Anche per lei spero in un libro in cui trovi la felicità in amore, perché anche se è già più che soddisfatta della sua vita, voglio per lei qualcuno che la renda felice e adori le sue figlie quanto lei.
Le due pecche più grandi sono queste: la backstory di Elena e Promise me.
Ho apprezzato che lei fosse una giornalista e che ci fosse mezza riflessione su come il giornalismo sia in Russia che negli States o è in mano a degli incompetenti o viene ostacolato in tutti i modi, ma tutta la sua ricerca sia sulla tratta delle donne che sulla scomparsa del padre, anch'egli giornalista, mi è sembrata essere trattata in modo superficiale e non troppo collegate tra loro.
Anche la risoluzione della questione visa (lei non può lavorare con la visa che ha in questo momento ma vuole essere una giornalista) mi è sembrata essere risolta molto velocemente.
Promise me è il romanzo d'amore che sta scrivendo Vlad, ispirato alla storia tra lui ed Elena, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante l'idea fosse carina e ho apprezzato come facesse da specchio alla vicenda e fosse motivo di supporto da parte dei suoi amici, mi è sembrato più un riempitivo, soprattutto perché ce n'è un capitolo ogni mille e sinceramente si passa davvero al momento iniziale in cui i due protagonisti non si possono vedere al lieto fine senza vedere quasi nulla del mezzo.
Il modo di parlare di Vlad poteva forse essere trattato meglio: all'inizio quando parla in inglese, si vede che è una lingua straniera per lui per la sintassi, mentre quando parla in russo parla perfettamente. Questa distinzione va sempre più riducendosi con il tempo e non ha senso, dato che è già negli USA da molti anni e il suo modo di parlare inglese ormai è consolidato.
E io capisco il voler cambiare il genere del romance verso un'interpretazione più femminista/moderna, Vlad è un perfetto esempio di uomo insicuro della propria mascolinità rispetto alle aspettative sociali e che ha lavorato su di sé e su cosa vuole dalla vita, non ha nulla di macho a parte l'aspetto, ma c'è uno dei suoi amici che ogni volta che prende la parola fa un monologo femminista o sui generis, che dopo un po' diventa troppo telegrafato. Anche perché a) non sono concetti eccezionalmente nuovi, b) nessuno parla così, c) se qualcuno vuole leggersi un saggio femminista legge un saggio femminista, non un romance, per quanto sia carino. Per cui ho apprezzato la visione femminista e sono d'accordo su tutto, ma sarebbe stato meglio farla vedere mostrando, più che dicendo.

Squadra francese
Titolo: Le relazioni pericolose
Autore: Choderlos de Laclos
Nazionalità: Francia
Anno di pubblicazione: 1782
Numero pagine: 395
Punti: 14
Voto: 6,5
Eventuali bonus: 1/4 (Francia)
”Per fortuna mi ricordai che per soggiogare una donna
ogni mezzo è buono”
Centosettantacinque lettere compongono Le relazioni pericolose (pubblicato nel 1782, romanzo) da cui è stato tratto l’altrettanto noto film.
Il dramma (perché di questo si tratta) si compie nell’arco di cinque mesi tra Parigi e la campagna dove si trova il castello di Madame Rosemonde.
Il tema è quello della corruzione morale di due libertini:
Il visconte Valmont (” Ancora più falso e pericoloso di quanto non sia amabile e affascinante”) da un lato; la marchesa di Merteuil, dall’altro.
Due cospiratori che vivono come se fossero su un palcoscenico.
Architettano, dunque, scene e dialoghi di quella che considerano una farsa ma che è in realtà una tragedia.
Gli intrighi di questi due nobili mirano a far crollare le resistenze morali di Madame de Tourvel, prima, e della quindicenne Cécile de Volanges, poi.
Lo scopo di raggiungere il piacere carnale è in realtà effimero e contiene in sé un desiderio di conquista che altro non è se non smania di potere.

Come in una favola di La Fontaine i lupi si travestono da agnelli e fioccano menzogne e giochi d’astuzia.
Il lessico adottato ci parla di guerra e di caccia: la conquista, il trionfo, la disfatta di ogni innocenza:
”Lasciamo che l’oscuro bracconiere uccida all’agguato il cervo che ha sorpreso.
Il vero cacciatore deve costringerlo a cedere.
Questo piano è sublime, no?
Ma forse adesso sarei qui a rimpiangere di non averlo seguito, se il caso non fosse venuto in aiuto alla mia prudenza.”
Un ritratto reale di un’epoca e di una classe sociale artefatta ed annoiata.
Il tanto chiacchierato libertinaggio non solo urtava la moralità ed i principi religiosi ma poteva avere conseguenze drammatiche come questa storia ci racconta.
Come sempre, leggendo un romanzo di cui ho già visto il film i personaggi finiscono per avere un volto già definito e questo sottrae il piacere dell’immaginazione.
Ammetto anche, che da un certo, punto in poi mi sono abbastanza annoiata trovando ripetitive le situazioni e la sensazione di leggere un elenco di massime.
Un’opera a cui, comunque, va riconosciuto il ruolo di capostipite nel suo genere.
...colui che per primo tenta di sedurre un cuore onesto e semplice diventa per primo fautore della sua corruzione e sarà responsabile degli eccessi e dei traviamenti che ne seguono.“

Autore: Edgar A. Poe
Nazionalità: Usa
Anno di pubblicazione: 1838
Numero pagine: 251
Punti: 10
Voto: 4.5
Eventuali bonus:
Unico e incompiuto romanzo di Poe, anche se non si nota, la conclusione fulminea è un perfetto finale aperto (Pym è riuscito a sopravvivere o no?).
Purtroppo non ho molto apprezzato questo libro perchè francamente i romanzi d'avventure in mare non sono per me, specialmente quando sono molto dettagliati ed è necessario un minimo di conoscenza nautica (che non possiedo).
Sicuramente la capacità di Poe di creare suspense rende il viaggio interessante, soprattutto per la moltitudine di disavventure che capitano ai personaggi, ma sono contenta di averlo finito e di non doverci più pensare.

Autore:Matthew Gregory Lewis
Nazionalità: uk
Anno di pubblicazione: 1796
Numero pagine: 433
Punti: 16
Voto: 7.5
Eventuali bonus: 12 (4x4)
Ci sono intrighi, amori, monaci e monache detestabili e scandali da tutte le parti!
I madrileni devono avere avuto una settimana molto intesa in questo romanzo XD
Non c'è un attimo di noia, a parte quando i personaggi improvvisano monologhi a caso o quando si riportano canzoni e poesie davvero evitabili.
E l'autore palesemente ha una visione della Spagna e del cattolicesimo tipica di un inglese protestante, tutto quel parlare di caratteri passionali e conventi fonti di crimine, manca solo un torero e ci siamo tutti.
La rivelazione finale, che comunque era piuttosto prevedibile, poteva anche non esserci, i crimini del monaco erano abbastanza anche senza aggiungerci altro, ma sono scoppiata a ridere quando Matilda si è rivelata come donna.
Sicuramente un libro da far leggere a chi pensa che i classici siano noiosi, ma non al livello della Fiera delle vanità, che continua a essere uno dei libri che mi ha intrattenuta di più.
@Martina, sei lanciatissima, complimenti 😁
@tutte, una cortesia: se segnate il voto del libro con il punto, per esempio 6.5, excel non capisce che è un numero e non calcola la media del voto in modo corretto. Vi chiedo di usare la vigola al posto del punto così il problemasi risolve. Ho sistemato tutti i voti inseriti finora. Non erano molti, ma se lo devo fare con tanti libri diventa un lavoraccio 😅
Grazie a tutte per la collaborazione
@tutte, una cortesia: se segnate il voto del libro con il punto, per esempio 6.5, excel non capisce che è un numero e non calcola la media del voto in modo corretto. Vi chiedo di usare la vigola al posto del punto così il problemasi risolve. Ho sistemato tutti i voti inseriti finora. Non erano molti, ma se lo devo fare con tanti libri diventa un lavoraccio 😅
Grazie a tutte per la collaborazione

LIBRO GAME
Titolo: L'educazione sentimentale
Autore: Gustave Flaubert
Nazionalità: Francese
Anno di pubblicazione: 1869
Numero pagine: 520
Punti: 30
Voto: 8,5
Eventuali bonus:/
«Mi sembra che i furori politici ti siano sbolliti.»
«Effetto dell’età» rispose l’avvocato.
E si misero a fare il bilancio della loro vita."
Protagonista de L'educazione sentimentale è Frédéric Moreau, un giovane provinciale.
Proprio la giovane età e il contrasto tra la vita di provincia con quella parigina sono i motori che scaldano una storia in continuo movimento.
Sul battello che lo riporta a casa (a Nogent-sur-Seine) Frédéric fa la conoscenza di un uomo di nome Arnoux (proprietario a Parigi de ”L’Art industriel (...) un’azienda ibrida costituita da una rivista di pittura e un negozio di quadri.”) e della moglie Marie:
”Fu come un’apparizione.
Stava seduta al centro della panca, sola; o almeno, nell’abbacinio che gli procurò il suo sguardo, Frédéric non distinse nessun altro. Mentre le passava davanti, lei alzò il viso; lui, istintivamente, chinò le spalle; poi, preso posto più lontano ma dalla stessa parte, la osservò.”
Frédéric si avvierà come Rastignac (Papà Goriot) alla conquista di Parigi (iscrivendosi anche lui a giurisprudenza) con l'aggravante di essere obnubilato dall’ossessione per una donna che in realtà non conosce.
Da subito si rivela come un giovane irrisolto:
è in quella fase della vita in cui potrebbe essere tutto i potenza ma ” l’ozio della mente e l’inerzia del cuore divennero una gravosa abitudine.”
Attorno a lui da un lato la cerchia di amici coetanei e le idee rivoluzionarie che stanno agitando il popolo francese anti-monarchico;
dall’altro, il cosiddetto, bel mondo costituito da una borghesia anch’essa effimera.
Tutti questi elementi fanno sì che la storia viaggi su binari paralleli non fermandosi ad essere il racconto dei sentimenti adolescenziali ma mette in campo tutte le utopie di una generazioni e i loro inevitabili fallimenti.
Flaubert dichiarò così le sue intenzioni:
«Voglio fare la storia morale degli uomini della mia generazione; sarebbe più esatto dire sentimentale. È un libro d’amore, di passione; ma di passione come può esistere adesso, cioè inattiva».
Due vene narrative, pertanto, che necessitano di equilibrio tra loro ed infatti egli scrisse in una lettera ad un amico:
”«Faccio molta fatica a incastrare i miei personaggi negli avvenimenti politici del ’48!
Ho paura che lo sfondo divori il primo piano.
È il difetto del genere storico. I personaggi della storia sono più interessanti di quelli della finzione, soprattutto quando questi ultimi hanno delle passioni moderate”.
In realtà, l’equilibrio c’è e si rivela in un’abbondanza sia sul piano privato e fantasioso sia su quello pubblico e storico.
Il risultato è una lettura corposa, piena di elementi anche speculari tra quelle che sono le vicende di Frédéric e quelle storiche.
Un romanzo che necessita una lettura attenta ripagata sia nella forma sia nei contenuti.
”Avevano fallito tutti e due, sia quello che aveva sognato l’amore, sia quello che aveva sognato il potere. Qual era stata la ragione?
«Forse la mancanza di una linea diritta» disse Frédéric.
«Questo può valere per te. Io invece ho peccato proprio per eccesso di linearità, senza tenere conto delle mille cose secondarie che sono più forti di tutto. Io avevo troppa logica, tu troppo sentimento.»
Poi diedero la colpa al caso, alle circostanze, all’epoca in cui erano nati.”

Titolo: Mandragola
Autore: Niccolò Machiavelli
Nazionalità: Italiana
Anno di pubblicazione: 1524
Numero pagine: 220
Punti: 8
Voto: 9
Eventuali bonus: 2/4 (Italia)
“Uno amante meschino,
Un dottor poco astuto,
Un frate mal vissuto,
Un parassito, di malizia el cucco,
Fien questo giorno el vostro badalucco”
E’ una cinica burla, il soggetto che Niccolò Machiavelli porto in scena (presumibilmente) nel 1522 a Firenze.
Una commedia dove il sorriso è più simile ad un ghigno.
Una burla che ricorda lo stile boccaccesco dove si mettono in campo le forze incrociate dell’ingegno, malizia e perfidia: questi gli ingredienti dell’amaro piatto servito a messer Nicia.
Un prologo e cinque atti mettono a punto l’inganno architettato dallo scaltro Callimaco che vuole a tutti costi possedere Lucrezia, moglie di messer Nicia.
Aiutato dal servo Siro e dell'astuto amico Ligurio, si traveste da medico per dare consigli su come avere i tanto desiderati figli che non arrivano.
Il consulto è presto fatto e sentenzia che l'unico modo per avere figli sia di somministrare a sua moglie una pozione di mandragola ma il primo che avrà rapporti con lei morirà.

La mandragola è una pianta a cui tradizionalmente si attribuivano qualità afrodisiache anche per il suo aspetto antropomorfo.
La “vittima sacrificale” sarà un servo che ovviamente sarà il travestimento di Callimaco stesso.
Sconfitte le riserve di Nicia non rimane che convincere Lucrezia di cui si occupa il corrotto fra' Timoteo.
La donna che inizialmente sembra essere oggetto passivo di tutto il meccanismo, alla fin fine è piacevolmente appagata dall’avventura tanto da dire:
” quel che ’l mio marito ha voluto per una sera, voglio ch’egli abbia sempre.”
Divertente ed imperdibile classico.

Squadra francese
Titolo: La leggenda di Sleepy Hollow
Autore: Washington Irving
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 1820
Numero pagine: 73
Punti: 2
Voto: 9
Eventuali bonus: 3/4 (Usa)
"Un’aria sognante e intorpidita sembra avvolgere questo luogo,
impregnandone l’atmosfera"
Pubblicato nel 1820, ” The Legend of Sleepy Hollow” è un breve e celebre racconto classico della letteratura statunitense.
Consigliato a chi non ha visto il film o, perlomeno (come la sottoscritta), sia consapevole del fatto che non si deve mai raffrontare letteratura e cinematografia in modo netto.
Il regista si può liberamente ispirare così come ogni lettore può dare la sua interpretazione di quello che legge.
Così il celebre film di Tim Burton agita le acque di un racconto che, in realtà, è pacato ed umoristico.

Al centro la leggenda del Cavaliere senza testa che sconvolge la tranquilla vita di Ichabod Crane, un curioso maestro di campagna (nel film, se non erro, diventa uno scaltro agente di polizia) che nella conquista di una ricca ereditiera ha come rivale il bullo del paese.
Il racconto è veramente umoristico e colpisce in modo molto positivo la descrizione dei luoghi.
Sleepy Hollow significa valle incantata; una terra dove si respira magia e le storie di macabri fantasmi prendono forma.
I racconti ripetuti ed arricchiti dalla fantasia di ognuno si imprimono nella mente e trasformano con l’immaginazione ogni rumore in un gemito ed ogni ombra in un pericoloso nemico...
"Tutte le storie di spettri e di fantasmi che aveva ascoltato nel pomeriggio gli si affollavano alla mente. La notte era sempre più buia, le stelle sembravano allontanarsi e, di quando in quando, alcune nuvole di passaggio le nascondevano alla vista. Non si era mai sentito così solo e disperato."
👻👻👻👻👻👻👻👻
Squadra francese
Titolo: Metamorfosi: Racconti gotici
Autore: Mary Shelley
Nazionalità: GB
Anno di pubblicazione: 1831
Numero pagine: 88
Punti: 2
Voto: 8
Eventuali bonus: 12 (4/4 GB)
Tre racconti:
- “Metamorfosi “(Transformation 1831) ⭐⭐⭐⭐
- "Il mortale immortale" (The Mortal Immortal) ⭐⭐⭐⭐
- "Il malocchio" (The Evil Eye) ⭐⭐⭐
Tre declinazioni in cui il soprannaturale s’insinua nella vita degli uomini.
Mary Shelley ai miei occhi si riconferma maestra nel dipingere le atmosfere e gli animi umani sconvolti da eventi più che insoliti.
Dall’arrogante sete di vendetta di cui rimane vittima Guido protagonista del primo racconto, attraverso il gesto impulsivo di Winzy che pagherà con una tormentosa eternità fino al personaggio di Dmitri che, nell’ultimo racconto, traslato in altre terre (Albania) e in altre situazioni concentra forse l’essenza degli altri due (peccato che abbia trovato più contorta la narrazione).
I primi due racconti sono narrati in prima persona dagli stessi protagonisti bisognosi di lasciare testimonianza delle loro avventura:
” Ho sentito dire che quando a un essere umano è occorsa una qualsivoglia avventura strana, soprannaturale, negromantica, quell’essere umano, per quanto desideroso di occultarla possa essere, si sente in certi periodi lacerato, per così dire, da un terremoto intellettuale, ed è costretto a denudare le profondità più intime del suo spirito con qualcun altro.”
L’ultimo racconto, invece, è frutto del narratore onnisciente, quasi un modo di prendere distanza dagli eventi seguendoli con un occhio esterno.
Le storie macabre portano alla luce questioni essenziali:
il valore del proprio corpo, del tempo e della propria identità.
Possiamo perdere tutto e un gesto compiuto in un attimo può essere la condanna di sempre.
"«Vieni, vieni, non aver paura, amico», disse lo sciagurato: «sono bonario quando sono contento; e anche se sembri un po’ afflitto, nel tuo corpo ben proporzionato e nel tuo bel viso c’è qualcosa che mi piace. Tu hai vissuto un naufragio terrestre - io, uno marino. Forse potrò calmare la tempesta delle tue fortune così come ho calmato la mia. Vogliamo essere amici?»"

Comunue mi hai fatto venir voglia di leggere "La leggenda di Sleepy Hollow.
Ecco invece la mia lettura.
Titolo: L’anomalie
Autore: Hervé Le Tellier
Nazionalità: francese
Anno di pubblicazione: 2020
Numero pagine: 327
Punti: 6
Voto: 6
Eventuali bonus: no
Ho letto L’anomalie di Hervé Le Tellier, che ha vinto il premio Goncourt nel 2020.
Bah.
L'inizio è stato faticoso, al punto che ho pensato di abbandonarlo, e se non fosse stato per il commento di Francesca qui sopra forse l'avrei fatto. In realtà il primo terzo del libro (presentazione dei personaggi) non è, come mi pareva all'inizio, l'autore che si guarda scrivere, ma è una preparazione indisensabile alla comprensione non tanto della seconda parte (l'evento), ma della terza (le reazioni dei personaggi all'evento).
Diciamo che l'autore ha avuto un'idea geniale, che poteva essere sviluppata in mille modi e su mille livelli, e che la sua scelta è stata, secondo me, un po' al ribasso. Non banale, ma insomma avrei voluto di più. Certo poi a volte mi lamento che si mette troppa carne al fuoco e non si sa gestirla, quindi meglio così.
Nel complesso il libro non mi ha entusiasmata ma non mi è dispiaciuto e si porta a casa un sei.

Autore: Prosper Mérimée
Nazionalità: Francia
Anno di pubblicazione: 1940/1945
Numero pagine: 280
Punti:10
Voto: 6.5
Eventuali bonus:
Due racconti con due protagoniste forti e sicuramente memorabili, che danno il loro nome al proprio racconto. Di certo l'autore puntava molto sul folkloristico, Colomba prende in giro inizialmente i turisti inglesi che vengono in Italia e, per non essere da meno degli altri, fingono di non stupirsi più di nulla e si annoiano, cercando il "colore locale"a ogni costo.
Nel caso di Colomba, si traduce nella vendetta, nella faida, in morti che producono altri morti, e la signorina inglese che va in Corsica proprio perché è qualcosa che nessuno degli suoi conoscenti ha visto non lo capisce molto, tanto da dolersi a una certa di rischiare di partire senza aver visto una vendetta e poi finire per sposarsi un omicida e legarsi alla cognata che ha fatto di tutto per spingere il fratello a vendicare il padre.
Capisco che all'epoca la Corsica e i suoi costumi fossero intriganti ma davvero si ha l'impressione di due antropologi inglesi deliziati dai costumi dei "selvaggi", che non si rendono conto di star osservando persone ma solo uno spettacolo.
Con Carmen, si ha una Spagna di briganti, zingari e grandi passioni, che poi ha ispirato la famosissima opera. Sinceramente ho riso quando Josè si rammarica della vicenda confessandola al narratore ma imputa la colpa della morte della ragazza non al suo essere stato cieco alla sua natura né alla sua gelosia ma al fatto che fosse stata allevata dagli zingari: di che mondo è mondo, se una che è in una relazione sta anche con te, non puoi pensare che questa ti sia fedele.
Ovviamente è tragico come Carmen sappia dall'inizio la triste fine del suo amante e la propria, ma che comunque decida di essere sincera e combattiva fino all'ultimo, negando di poter continuare a vivere con Josè mentre lui si impunta a imporre i propri desideri (una vita onesta in America, una relazione monogama e seria) quando da sempre lei non ha mai indicato di voler cambiare vita o se stessa.

Autore: Laura Lippman
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2019
Numero pagine: 384
Punti: 7
Voto: 7
Eventuali bonus: no
Questo è un giallo un po' sbiadito secondo me: c'è il delitto, c'è l'indagine e c'è la risoluzione, ma tutto ciò passa in secnmdo piano rispetto al quadro della società borghese di una città della costa est degli USA negli anni Sessanta (Baltimora), con le tensioni razziali, di classe e di genere. Il mistero però intriga, e io purtroppo sono rimasta un po' delusa dalla spiegazione.
L'autrice alterna la narrazione a capitoli in cui parlano i personaggi con cui la protagonista viene in contatto, e onestamente qualcuno era di troppo amio avviso.
Però è un romanzo che si legge benissimo, e apprezzo molto il fatto che l'autrice non senta il bisogno di spiegare ogni minima cosa, e lasci invece spazio all'intuizione di chi legge.

Titolo: La campana di vetro
Autore: Sylvia Plath
Nazionalità: Stati Uniti
Anno di pubblicazione: 1963
Numero pagine: 234
Punti: 4 (nazione in gara)
Voto: 7
Eventuali bonus: --
Una lettura veramente difficile, dolorosa e sofferta, che trasmette tutta l'inadeguatezza della protagonista in un mondo che la vuole categorizzare e stereotipare e a cui lei si oppone con tutte le sue forze, risultando a volte anche troppo cinica, forse.
Ma in questo libro si sente anche tutta la forza e la determinazione di una donna che deve fare i conti con chi le vuole mettere le catene ai piedi e anche se la sua battaglia contro il sistema la sfinisce, cerca di non arrendersi.
Un libro che non ho amato, ma che mi ha colpito tantissimo e mi ha straziato a tal punto che quando lo stavo per riprendere in mano per continuarne la lettura mi sentivo quasi male perchè sapevo cosa mi aspettava. Ma non mi sono arresa nemmeno io e sono contenta di essere arrivata in fondo.
Nonostante tutto lo consiglio.
Titolo: Freddie Mercury. Una biografia intima
Autore: Peter Freestone
Nazionalità: Gran Bretagna
Anno di pubblicazione: 2000
Numero pagine: 304
Punti: 6 (nazione in gara)
Voto: 2
Eventuali bonus: --
Mi sono sbilanciata a dare due stelle solo per il rispetto che porto per la persona in copertina, ma a mio parere questo è stato il libro più brutto che abbia mai letto.
Mi ha fatto innervosire fin dalle prime pagine, sembra il diario di un adolescente con gli ormoni impazziti che mette il suo ego davanti a tutto e pensa di essere al centro del mondo.
Ah scusate, non vi ho detto che l'autore di queste pagine è quello che è stato l'assistente personale di Freddie Mercury negli ultimi 12 anni della sua vita, quindi da quando ha deciso di dedicarsi anche alla carriera solista.
Ci sono capitoli che sembrano l'elenco del telefono, in cui elencava i vari concerti, descriveva minuziosamente l'arredamento di Garden Lodge e citava amici e conoscenti della star, il resto è il racconto delle serate in cui si sballavano nei vari club e pub o delle varie feste organizzate a casa.
Salvo, se proprio devo salvare qualcosa, solo l'ultimo capitolo in cui vengono descritti gli ultimi momenti di vita del cantante, solo per la situazione di sofferenza e profondo dolore, non certo per il modo in cui sono stati raccontati (IO ero quello più lucido, IO ho organizzato, IO ho reagito... abbiamo capito che sei stato bravo!)
Scusate lo sfogo ma per me Freddie vuol dire Queen, invece qui gli altri membri del gruppo sono stati solo citati di striscio, se non denigrati in qualche episodio e non mi è andata proprio giù.
Titolo: Il segreto di Ortelia
Autore: Andrea Vitali
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 2007
Numero pagine: 159
Punti: 3 (nazione in gara)
Voto: 8
Eventuali bonus: --
Un altro libro che mi ha fatto distrarre per qualche ora, arrivato nel momento giusto per staccare dalle precedenti letture non troppo edificanti.
Un racconto semplice ma fitto di personaggi molto ben costruiti, Vitali resta una garanzia.

Autore: Hoai Huong Nguyen
Nazionalità: francese
Anno di pubblicazione: 2019
Numero pagine: 236
Punti: 4
Voto: 7,5
Eventuali bonus: zerobarrato
Questo romanzo epistolare racconta la storia di Isey e di suo marito Thanh, prigioniero politico e condannato a morte, e di come, con l’aiuto di alcuni personaggi secondari ma molto ben delineati, Isey organizza un piano per far evadere Thanh dalla tetra prigione del Faro.
È il terzo romanzo pubblicato da questa autrice francese di origine vietnamita, e vi ho ritrovato ciò che mi aveva incantata nei primi due: una prosa lirica e delicata, la capacità di rendere vivi i sentimenti descritti o raccontati, i paesaggi ed in particolare le piante e i fiori che sembrano intrecciarsi alle frasi, e soprattutto, ancora una volta, il potere della parola e della poesia, che sostiene, che unisce, che lenisce i dolori, che libera.
Più che mai, credo che le parole ci liberino: aprono la strada verso qualcosa d’intangibile. Le muraglie sono vane: la parola le attraversa come un velo di fumo. (mia approssimativa traduzione)

Autore: William Shakespeare
Nazionalità: UK
Anno di pubblicazione: 1595
Numero pagine: 183 (ma 91 perché con testo a fronte)
Punti: 2
Voto: 6
(il voto riflette solo la mia esperienza di lettura)
Mi è piaciuto molto meno di quanto mi era piaciuto da giovane, si vede che ho perso un (bel) po’ della spensieratezza necessaria per immergersi nell’atmosfera giocosa e fantastica di quest’opera. Ma insomma è pur sempre Shakespeare e quindi vale sempre la pena di leggerlo o rileggerlo.

Autore: Washington Irving
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 1820
Numero pagine: 96
Punti: 2
Voto: 8
Eventuali bonus: no
Ispirata da Dagio, ho deciso di leggere questo racconto e mitrovo completamente d'accordo con il suo giudizio. È facile immergersi nell'atmosfera della valle, immaginare la natura, che è praticamente un personaggio vero e proprio, sentire i profumi allettanti e lo scoppiettio del fuoco alla festa dela trapunta, ridacchiare del protagonista. Una lettura veloce che non sta male nelperiodo natalizio.

Autore: Henry Fielding
Nazionalità: UK
Anno di pubblicazione: 1749
Numero pagine: 820
Punti: 32
Voto: 5,5
Eventuali bonus:
Uno dei primi romanzi moderni e si vede.
Il narratore è ironico ed empatico allo stesso tempo, probabilmente una delle parti migliori del romanzo, ma troppo prolisso e deciso a tratteggiare con ogni sfumatura le persone e le classi sociali di cui si occupa, fornendo un incredibile ritratto della società campagnola dell'epoca.
Ho molto apprezzato che anche Sofia, l'amata di Tom, abbia le sue avventure e che non giri tutto intorno a lui, anche se la quantità di parenti che incontra nel suo viaggio è strabiliante.
Non è male in sè, probabilmente avrei dovuto leggerlo più piano, invece che correre e quasi bloccarmi a 300 pagine dalla fine, ma tutta quella miriade di problemi che si creano e si risolvono in un paio di pagine a una certa diventano solo rumore.

Autore: Carlo Goldoni
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 1753
Numero pagine: 160
Punti: 6
Voto: 7
Eventuali bonus: 4x4
Mi sono molto divertita a rileggere dopo taaaaanti tanti anni questa commedia, non me la ricordavo per niente; è veloce, è arguta, i personaggi sono tutti divertenti (il Marchese!).
e con questo auguri! Spero che passiate un bel Capodanno

Titolo: Lo studente
Autore: Nathaniel Hawthorne
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 1828
Numero pagine: 204
Punti: 8
Voto: 8
Eventuali bonus:1/4 (Usa)
Il romanzo fantasma
Primo libro che leggo di Nathaniel Hawthorne, autore conosciuto soprattutto per La lettera scarlatta.
Inizio proprio dal suo esordio:
un romanzo fantasma come spiega l’illuminante postfazione di Tommaso Giartosio.
Pubblicato in forma anonima nel 1828, quando l’autore aveva soli 24 anni, sparì ben presto dalla circolazione.
Hawthorne, infatti, si pentì di questo scritto e chiese la restituzione di tutte le copie regalate mentre un incendio al magazzino dove erano conservati gli invenduti fece il resto.
Così “Fanshawe” (titolo originale de “Lo studente”) divenne un romanzo fantasma che oggi possiamo leggere grazie ad una copia occultata dalla sorella dello scrittore.
La storia ruota attorno all’ «Harley College» senza, per altro, mai entrare nelle aule o nei corridoi.
Tutto accade quando un amico d’infanzia dello stimato professor Melmoth, preside del collegio, chiede di accogliere la propria figlia in attesa del suo ritorno in patria.
La bella e giovane Ellen Langton viene quindi a scombussolare la pacifica vita degli studenti.
In particolare, sono in due a riuscire ad avvicinarsi:
Edward Walcott e Fanshawe il cui nome titola l’opera.
In apparenza, una storia banale di corteggiamenti e paturnie adolescenziali che diventa, però, avventurosa ed avvolta dal mistero.
L’arrivo di un personaggio sconosciuto di cui si avverte la minaccia porterà uno scompiglio inaspettato verso un finale che crea maggiore spessore a tutto il romanzo ribaltandone i termini iniziali.
Il giovane Hawthorne, di fatti, ricrea nel personaggio di Fanshawe tutti i dubbi ed i tormenti di un giovane scrittore.
Lettura piacevole ed inaspettata.

Autore: Boccaccio
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 1353
Numero pagine: 540 (l'edizione riporta 966, ma in realtà questo volume inizia a pagina 426, perché l'edizione è in due libri)
Punti: 20
Voto: 7
Eventuali bonus:
Sicuramente un bastione della nostra letteratura, non solo per la lingua ma anche perché i personaggi e le ambientazioni vengono da tutta l'Italia.
A volte i racconti di una determinata giornata sono noiosi dopo un po' perché ricalcano tutti la stessa struttura ma in generale ho apprezzato l'attenzione ai vari rapporti umani e soprattutto alla caratterizzazione femminile (donne e uomini vengono considerati alla stessa maniera, Boccaccio trova naturale che le donne provino desiderio e che abbiano amanti, anzi, nella settima giornata l'avere un amante e ingannare il marito è non solo il tema principale ma segno di intelligenza).

Autore: Henry David Thoreau
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 1849
Numero pagine: 89
Punti: 2
Voto: 7
Eventuali bonus: 12
Devo ammettere che trovare qualcosa da leggere per gli USA pre 1850 che non siano i soliti ignoti come Poe è davvero difficile.
Questi due saggi mi hanno stupita per la passionalità di Thoreau, di cui di base ho un pregiudizio causato da Walden (che bello vivere nei boschi quando a 2 chilometri abita tua madre che ti lava i vestiti) e sono un'ottima testimonianza del clima negli USA in quegli anni.
Thoreau mette in dubbio lo stato e come si sta occupando della questione della schiavitù e traccia un incredibile ritratto di John Brown.

Autore: Henry David Thoreau
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 1849
Numero pagine: 89
Punti: 2
Voto: 7
Eventuali bonus: 12
Devo ammettere che trov..."
Martina grazie per i tuoi ottimi commenti: sei una forza! 🙏👏🏼👏🏼👏🏼

Titolo: La Locandiera
Autore: Carlo Goldoni
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 1753
Numero pagine: 176
Punti: 6
Voto: 9
Eventuali bonus: 2/4 (Italia)
"La nobiltà non fa per me.
La ricchezza la stimo e non la stimo.
Tutto il mio piacere consiste nel vedermi servita, desiderata, adorata.
Questa è la mia debolezza, e questa è la debolezza di quasi tutte le donne…"
Rappresentata, per la prima volta, a Venezia nel 1753, “La locandiera” è una commedia in tre atti nota a tutti come commedia d’amore.
Appare, tuttavia, ben chiaro che, più che l’arte della seduzione in sé, è l’orgoglio a muoversi sulla scena.
Mirandolina, bella locandiera di Firenze, abituata ad essere corteggiata dai tutti i suoi clienti, accoglie come una sfida l’atteggiamento sprezzante del Cavaliere di Ripafratta, noto misogino. Scaltrezza e finzione sono le armi che usa Mirandolina che giostra con gli uomini in scena a colpi di battute beffarde.
La furbizia femminile è anche un’arma di rivalsa sociale.
La commedia rappresenta, infatti, diversi tipi maschili che rispecchiano le differenze sociali.
Il sipario si apre proprio su due soggetti opposti.
Il primo è il Marchese di Forlipopoli: rappresentante dell’antica nobiltà decaduta che, pur di mantenere le apparenze degli antichi lussi, diventa personaggio di grande comicità.
L’altro è il Conte d'Albafiorita, facente parte della classe sociale ai vertici, una nuova nobiltà che ostenta le immense ricchezze.
Il Cavaliere di Ripafratta si colloca tra i due caratterizzandosi, più che per il ceto, per il suo odio contro le donne che sarà poi la miccia della commedia e che gli varrà il nome di “Rustico”, ossia, selvatico.
L’ultimo nella scala sociale è il cameriere Fabrizio che appare meno ma avrà una sua funzione specifica nella storia.
Mirandolina in fondo cosa fa per conquistare questi uomini?
Nulla di particolare se non dire quello che ognuno di loro desidera sentire.
Commedia che segnò una svolta epocale nella produzione di Goldoni e nella storia del teatro e che rimane un classico indelebile.
Questo vuol dir saper vivere, saper fare, saper profittare di tutto, con buona grazia, con pulizia, con un poco di disinvoltura.
In materia d'accortezza, non voglio che si dica ch'io faccia torto al sesso"
Trovate un aggiornamento dell'andamento della sfida QUI
Invito la portavoce a fare un check tra i partecipanti per la verifica dello stato dell'arte delle letture di tappa. Chi non legge almeno un libro di tappa di autore della propria squadra, viene escluso dalla sfida. Non fatemi fare la cattiva ^^
Invito la portavoce a fare un check tra i partecipanti per la verifica dello stato dell'arte delle letture di tappa. Chi non legge almeno un libro di tappa di autore della propria squadra, viene escluso dalla sfida. Non fatemi fare la cattiva ^^

Sono alle prese con un mattonazzo inglese del mio amato Dickens, poi partirò col Conte, e nel frattempo vedo di fare un check generale. Grazie @LaCitty per richiamarmi all’ordine! 😘


Autore: Alexandre Dumas
Nazionalità: Francia
Anno di pubblicazione: 1844
Numero pagine: 768
Punti: 30 tappa
Voto: 9
Eventuali bonus: /
Commento:
Quando si usa l'espressione un capolavoro senza tempo, bisognerebbe fare riferimento a quest'opera. Essa non solo ha superato di fama il suo autore (e l'autore in questione è Dumas!) ma ha una qualità di scrittura, di intrattenimento, una capacità di far agire i suoi personaggi in modo narrativamente impeccabile da fare invidia a qualunque scrittore/sceneggiatore contemporaneo. La maestria nelle descrizioni e il modo in cui i suoi personaggi si muovono all'interno della scena dà al testo un grande potere immaginifico e rende l'esperienza di lettura indimenticabile. Un classico assolutamente da non perdere.

Autore: Alan Hollinghurst
Nazionalità: Uk
Anno di pubblicazione: 1988
Numero pagine: 352
Punti: 21 (libro game)
Voto: 3
Eventuali bonus:
Stavo per non leggerlo perché non riuscivo a trovarne una copia ma alla fine ce l'ho fatta!
Sinceramente ci sono pochissime cose degne di nota di questo libro: lo stile opulento, lo stridente confronto di un mondo aristocratico che sembra fermo all'800' e invece di quello stravagante e sfrenato degli anni 80' e il monologo di James sull'essere stanco di lavorare e basta e sul volere avere qualcuno, unico momento nel libro in cui ci sia un po' di onestà e fragilità.
Il resto è: scene di sesso a caso, un protagonista/narratore narcisista e arrogante, che crede di volersi fare tutti e che tutti vogliano farselo, feticismo nei confronti degli uomini di colore, ageismo, elitismo, classismo, cenni di pedofilia e strupro come iniziazione all'omosessualità, il protagonista che ha solo relazioni con uomini di classi molto più basse della sua (pure James lo scrive nel suo diario) palesemente per non dover trattarli come loro pari, un'occasione sprecata di confronto tra il mondo moderno e quello di Charles, e penso pure di starmi dimenticando qualcosa.
Lungi da me dal dire che le storie lgbt+ debbano contenere solo personaggi moralmente elevati, ma davvero che abbiano almeno una sorta di vicenda da seguire e che abbiano qualche tipo di contenuto.

Autore: Henry David Thoreau
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 1849
Numero pagine: 89
Punti: 2
Voto: 7
Eventuali bonus: 12
Devo am..."
Ahahah grazie! XD
Penso sia dovere civico smutandare tutti quei pensatori che fanno tanti gli indipendenti e gli stoici e poi sono i più privilegiati di tutti -.-
Ma se ti capita di averlo sottomano, è un saggio fatto molto bene e con degli ottimi spunti (per esempio quando dice che l'importante è fare qualcosa, non tutto, o come quando dice che le uniche tasse che paga sono quelle per le strade statali perchè desidera di essere un buon vicino quanto desidera essere un cattivo cittadino).

Sono alle prese con un mattonazzo inglese del mio amato Dickens, poi partirò col Conte, e nel frattempo vedo di fare un check generale. Grazie @LaCitty per ..."
Contando anche una che manca all'appello, come punteggi non siamo messe male! :)
Ormai sono fuori gara (i punti che farò sono solo personali) ma se riuscirete a leggere tutte un paio di libri entro la fine del mese, magari non supereremo l'altra squadra ma le saremo con il fiato sul collo ;)

Penso sia dovere civico smutandare tutti quei pensatori che fanno tanti gli indipendenti e gli stoici e poi sono i più privilegiati di tutti Ma se ti capita di averlo sottomano, è un saggio fatto molto bene e con degli ottimi spunti (per esempio quando dice che l'importante è fare qualcosa, non tutto, o come quando dice che le uniche tasse che paga sono quelle per le strade statali perchè desidera di essere un buon vicino quanto desidera essere un cattivo cittadino).."
Veramente i miei apprezzamenti erano in generale sui tuoi commenti.😁
In realtà, su Thoreau ho idee differenti (ho già letto sia questo sia Walden) e per quanto ammetta che fosse un privilegiato credo che il suo pensiero sia stato coraggioso e anticipatore riguardo a stili di vita che allora erano solo vagamente intuibili 😉

Invito la portavoce a fare un check tra i partecipanti per la verifica dello stato dell'arte delle letture di tappa. Chi non legge almeno un..."
Manco sicuramente io, che sto leggendo ora il libro tappa. Ho finito quello game, ma ancora non ho aggiornato perché aspettavo di avere un po' di tempo al pc per scrivere il commento e postarlo sulle varie sfide.Spero di farlo a breve!
Purtroppo dicembre è stato un mese di scarse letture e mi dispiace perché per questa tappa c'erano tantissimi autori, francesi e non, che avrei letto volentieri!

Penso sia dovere civico smutandare tutti quei pensatori che fanno tanti gli indipendenti e gli stoici e poi sono i più privilegiati di tutti Ma se ti capita di aver..."
Scusa, ma penso sempre che i miei commenti siano molto a getto e che non abbiano troppo senso, se non per me :')
Devo ancora leggere Walden (lo tengo per febbraio) e mi farò un'idea più precisa. Se scrive come in questi due saggi approverò :)

Guarda, non voglio condizionarti ma c'è molto bla, bla bla.. (mi ricordo ad esempio elenchi di conteggi di quello che dovevo acquistare e/o seminare..)
Io, però, ne ho ho valutato la sostanza complessiva e ripeto il valore anche simbolico di un pensiero che oggi è comune ma in quel contesto..
😉

Guarda, non voglio condizionarti ma c'è molto b..."
Non mi spaventano tanto gli elenchi (anche se ti ringrazio per l'avvertimento!😊 sempre utile sapere cosa aspettarsi) perché ricordo che quando leggevo Robinson Crusoe ero molto interessata agli aspetti pratici della sua sopravvivenza (e per fortuna, dato che la parte più avventurosa con i nativi è molto più avanti) e anche lì erano elenchi e piani per la sopravvivenza a tutto andare.

Autore: Claire Evans
Nazionalità: UK
Anno di pubblicazione: 2017
Numero pagine: 448
Punti: 8
Voto: 5
Eventuali bonus: zero barrato
Che dire. È una lettura di intrattenimento ed intrattiene perché la storia scorre, non ci si annoia, ma mi è sembrato un romanzo proprio "costruito" per andare incontro alle aspettative dei lettori: un pizzico di esoterismo qui, due dita di intrigo lì, aggiungere uno scienziato pazzo e una femme fatale, mescolare e servire, ahimé, freddino.
Insomma me lo scorderò in fretta.

Autore: Charles Dickens
Nazione: Gran Bretagna
Anno di pubblicazione: 1839
Numero pagine: 745
Punti: 28
Voto: 8
Eventuali bonus:
Sapevo che sarebbe stato impegnativo ma è stato anche emozionante perchè non leggevo un romanzone di Dickens da tanto, troppo tempo e ci ho ritrovato tutti quegli elementi che mi hanno fatto innamorare della sua scrittura, una su tutti l'ironia con cui racconta i vizi dell'umanità e della società in una maniera così moderna e attuale... per non parlare dei commenti critici con cui interviene all'interno della trama per esprimere giudizi nei confronti dei suoi personaggi.
Questo libro parla delle vicende di due fratelli (Nicholas e Kate) che ritrovatisi orfani di padre sono caduti in disgrazia e, complice la madre, vengono aiutati dallo zio Ralph (uomo senza scrupoli) a trovare lavoro. Sono ingenui e hanno fiducia nel prossimo ma ben presto dovranno fare i conti col mondo esterno e ne resteranno delusi. Nelle vicende che li vedranno protagonisti avranno a che fare con una varietà di personaggi che compongono un mosaico di situazioni: abili adulatori, borghesi ipocriti e crudeli che con la loro grettezza e falsa filantropia sfruttano poveri ragazzi fino alla fame, ma anche artisti liberi e indipendenti.
E niente, non posso che confermare la mia adorazione per questo autore nonostante i personaggi e le situazioni stereotipati che ricorrono spesso nelle sue opere, ma d'altronde lui raccontava la sua città e i suoi tempi, quindi fotografava ciò che vedeva e viveva quotidianamente.

Autore: Lyssa Key Adams
Nazionalità: USA
Anno di pubblicazione: 2019
Numero pagine: 352
Punti: 3 (>10 libri)
Voto: 2
Eventuali bonus:
Sicuramente non ho iniziato l'anno bene, per quanto riguarda le letture.
Avevo letto il quarto di questa serie e mi era piaciuto molto, perché l'autrice era davvero divertente e si sentiva che, anche se magari la chimica non c'era, i protagonisti si amavano e volevano essere migliore l'uno per l'altra, per cui, avendo letto un paio di recensioni che dicevano esplicitamente che il primo libro era il migliore, ho deciso di provarci.
Era meglio se non l'avessi fatto, perché davvero l'ho continuato e finito solo per spite, come dicono gli inglesi, perché davvero non solo non sopportavo più di leggerlo per motivi di narrazione (l'ultimo litigio è stato messo apposta per allungare la broda e si nota tantissimo, dato che è sul più stupido motivo di sempre (view spoiler) ) ma proprio anche a livello di personaggi non ne potevo più.
La premessa è molto interessante e tratta di questioni sentimentali forti: cosa succede quando non solo per tutto il tuo matrimonio hai finto di venire e ti sei sposata dopo 4 mesi di appuntamenti perché sei rimasta incinta di un giocatore professionista che è sempre via e per cui non potrà mai davvero occuparsi delle vostre gemelle?
Ok, detto così sembra ironico, ma trovo che la vita delle WAGs (wives and girlfriends) abbia dei lati oscuri che è bene indagare, perché dietro i soldi (lei è criticata ma a sua volta critica le altre di essere delle approfittatrici), la facciata perfetta dei social e quant'altro c'è l'essere in pratica una madre sigle e non vedere quasi mai il proprio partner, magari lasciando anche alla porta le ambizioni personali.
Questo viene benissimo detto nei primi capitoli per poi essere completamente tralasciato (almeno nel quarto libro c'era una sorta di chiusura, qui lei si iscrive all'uni ma poi non viene più nominato nulla al riguardo) oppure viene trattato ma non in un confronto tra i due coniugi, che sarebbe stato ottimale, ma in un confronto tra WAGs, come se le altre non avessero idea della situazione in cui loro stesse sono.
Infatti i problemi principali, a parte i buchi di trama (loro sono sposati da 3 anni e le figli ne hanno 4, ma lei si è sposata incinta, wtf), non solo non vengono risolti (lei che si occupa praticamente da sola delle figlie continuerà a fare lo stesso, dato che lui continua la sua carriera e non si parla di eventuali babysitter o altro o che in teoria si deve riappropriare della propria vivacità, che non dimostra mai nel libro, non solo perché è difficile esserlo dovendo badare a 2 figlie piccole ma anche perché palesemente tutto il suo ardore è solo un modo di dire e si consuma del buttar giù mezzo muro, in più loro due non si conoscono affatto, sono usciti insieme mesi prima che lei rimanesse incinta e avessero uno matrimonio all'ultimo e lui è sempre via per lavoro) ma proprio non ne parlano tra di loro.
In più lui è il peggior egocentrico mai visto e anche il suo trauma non regge una candela a quello di lei (so che non bisogna fare confronti ma davvero il suo ruota solo intorno alla sua mascolinità ferita, mentre lei è convinta di essere nata solo per incastrare il padre in un matrimonio infelice, a cui è seguita una situazione di trascuratezza da parte della madre verso le figlie che sono poi andate a vivere con la nonna) e ho odiato il suo ricatto perché sinceramente capisco insistere per riprovarci ma che ci sia anche l'obbligo di baciarsi anche no. In più ho davvero "apprezzato" che decidesse per una serata di appuntamenti e che desse per scontato che la cognata, che non solo è andata a vivere con loro per occuparsi delle nipoti ma ha un lavoro che la porta a lavore fino a notte fonda) voglia passare la sua serata libera a fare la babysitter gratis, senza nemmeno chiedere il suo parere.
In molte recensioni la cognata viene odiata malissimo ma penso che sia l'unica ad aver ragione, anche se magari esprime il suo disappunto non nel modo migliore, perché davvero quando Gavin c'è, la sorella si comporta come se fosse stata drogata, si dimentica tutti i suoi piani per il futuro e i suoi desideri.
Per concludere con questa litania di lamentele, questo libro non è nemmeno divertente. L'altro era pieno di post it perché davvero ogni due righe c'era una perla (uomo formaggio sposami!) ed era molto carina la dinamica del bromance book club, che qui è in pratica inesistente e il meraviglioso Vlad non viene chiamato altro che russo con problemi intestinali (cosa che ne avrei fatto a meno).
P.S.: ho provato a leggere You Deserve Each Other perché mi sembrava carino ma un astio, un astio per il cosiddetto fiancé che davvero non comprendo e che concepirei solo per qualcuno che mi ha fatto fuori tutta la famiglia, non per un fidanzato che non amo più e con cui sono costretta a stare (in realtà non si capisce perché non la smetta con la pagliacciata della coppia perfetta su ig che tanto non ci crede nessuno e non lo lasci) quando lui non ha colpa di questo.
Cosa c'è che non va nel contemporary romance?
Quando leggevo i regency a 13 anni non c'erano tutti questi sentimenti negativi buttati in faccia al lettore come rasoi, se voglio coppie disfunzionali a livello alto mi guardo Forum.

Autore: Claire Evans
Nazionalità: UK
Anno di pubblicazione: 2017
Numero pagine: 448
Punti: 8
Voto: 5
Eventuali bonus: zero barrato
Che dire. È un..."
Quello che si chiama un "volta pagina": gira, gira e non rimane niente.. 😏

Pensa che coincidenza: Crusoe l'ho iniziato ieri 😁

Autore: Claire Evans
Nazionalità: UK
Anno di pubblicazione: 2017
Numero pagine: 448
Punti: 8
Voto: 5
Eventuali bonus: zero barrato
Ch..."
Esatto! però mi ha tenuto compagnia nei primi giorni di Covid, quando non avrei potuto leggere niente di più impegnativo

Autore: Tommaso Campanella
Nazionalità: Italia
Anno di pubblicazione: 1602
Numero pagine: 56
Punti: 2
Voto: 5
Eventuali bonus: /
Questa lettura non parte male, nelle prime pagine si concentra sull'organizzazione economica e politica della società. A un certo punto però parte un po' per la tangente inserendo concetti di astrologia che entrano in ogni questione... Molte delle idee che propone sono sicuramente superate, tipiche di tutte le società utopistiche, perché comportano una rigidità estrema dei costumi che non è compatibile con lo spirito dell'essere umano secondo me. Sulla parte economica troviamo invece idee di comunanza di cui fondamentalmente discutiamo ancora oggi allo stesso modo... Per esempio gli squilibri fra chi ha tutto e chi nulla che portano a un degrado della società, oppure il contrasto fra un'economia basata sull'accumulo di beni e una incentrata sul baratto.
Insomma è un nì, è una lettura altalenante che per essere compresa va molto contestualizzata e bisogna avere un bel po' di conoscenze storiche e filosofiche per farlo. Di certo pure la scrittura non aiuta e rende il testo un po' noioso.

Squadra francese
Titolo: La vita e le avventure di Robinson Crusoe
Autore: Daniel Defoe
Nazionalità: GB
Anno di pubblicazione: 1719
Numero pagine: 366
Punti: 14
Voto: 8
Eventuali bonus:3/4 (GB)
Un uomo del suo tempo.
The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Crusoe, of York, fu pubblicato nel 1719.
Pare che Defoe lo scrisse per bisogno di soldi, dovendo pagare i conti per le nozze della figlia.
Sicuramente ci vide giusto dato che da subito divenne un libro di grande successo.
Lo spunto lo prese dalle vicende realmente accadute ad un pirata inglese che fu abbandonato su un’isola deserta dove visse per quattro anni:
Alexander Selki
Daniel Defoe dilatò tempi e luoghi di questa storia dando vita ad un personaggio che è rimasto indelebile nel mondo della letteratura e non solo.
"Robinson Crusoe", è il tipico classico che si crede di conoscere perché si è visto uno, o più, tra i tanti film.
Il nome stesso è diventato sinonimo della condizione, più o meno metaforica, del naufrago e della vita solitaria.
La sua storia divide, poi, il pubblico tra:
coloro che lo indicano come testo colonialista e razzista;
coloro che lo eleggono a capostipite del genere avventura e coloro, invece, che lo reputano un testo di riflessione sui grandi temi dell'umanità.
Solo leggendo, tuttavia, mi sono resa conto che quanto tutti questi elementi coesistano.
Il romanzo comincia con il racconto dello spirito ribelle su cui il giovane Robinson s'impunta al momento di dover scegliere la sua professione.
Mentre è destinato a fare un lavoro d’ufficio sente il richiamo del mondo ed, in particolare, un bisogno irrefrenabile di avventurarsi per mare.
L’elogio paterno per la vita moderata, la sua esaltazione del ceto medio come unico ad essere preservato dai problemi e preoccupazioni della vita, non fanno altro che allontanare sempre più il giovane figlio che, alla prima occasione s’imbarca, nonostante i funesti presagi paterni.
Una partenza, dunque, controvento e non tanto per opposizione generazionale ma per la caparbietà di seguire la propria indole saltando lo steccato del proprio ceto sociale.
Quindi, lezione numero Uno: segui te stesso e ciò ti porterà a rovina.
Tra la partenza ed il naufragio che lo porterà sull’isola ci sono di mezzo altre avventure dove gliene succedono di tutti i colori.
Da Londra al Marocco.
Dal Marocco al Brasile.
Robinson disgusta il lettore di oggi: il colonialismo, il razzismo (poi di mio ci aggiungerei anche la questione della caccia che non sempre è fatta ai soli fini del nutrimento...) sono assi portanti della struttura di questo romanzo.
Leggendo un classico, tuttavia, sappiamo che il rischio dei bocconi amari è sempre in agguato.
Robinson è semplicemente un uomo del suo tempo.
Non mette mai in dubbio la legittimità della tratta anzi la considera una cosa così naturale da essere considerata come uno dei tanti affari che affioravano nel nascente mondo capitalista.
Il nero è:
schiavo,
sottomesso,
selvaggio,
cannibale.
Scambiarlo con del denaro è un atto naturale perché lo si considera un oggetto.
D’altro canto, i neri che incontra sono felici della loro condizione ..
Dal Brasile Robinson parte per andare in Africa e lucrare sul corpo di altri esseri viventi.
L’impresa finisce col naufragio e sinceramente gongolavo per la sua sofferenza (ma allora esiste la punizione divina??)
Il punto, tuttavia, è che questa lettura non si può ridurre alla condanna, seppur legittima.
La vita sull’isola è il centro del romanzo non solo nella struttura ma nel significato stesso che l’opera può avere ancora oggi.

Pagine e pagine ci descrivono nei minimi dettagli la costruzione di oggetti, fortificazioni, vestiti e così via.
Ma anche le condizioni psicologiche della vicenda.
Queste sono le pagine migliori di tutto il romanzo e, soprattutto, se viste nel loro insieme.
Essere catapultati in un mondo nuovo dove il denaro non conta più nulla ma gli oggetti e il saper fare sono il tesoro da preservare.
Robinson, di fatti, fa una prima grande scoperta che gli salverà la vita, ossia quella reagire usando il cervello e le mani.
Una seconda rivelazione è di tipo psicologico e lo fa passare dalla condizione di colui che è nato per la rovina ad essere, piuttosto, un prescelto.
Sarà il risveglio della Fede, ossia la zattera su cui quest’uomo gettato nel mare impetuoso della vita, si aggrapperà, mano a mano, sempre con più forza.
La lettura che Robinson fa del suo destino è quella di un uomo del settecento, di ceto medio e con un’educazione puritana.
In quest’ottica, il naufragio è la punizione predetta dal padre e l’isola è semplicemente il luogo dove espiare la presedente vita di peccato.
L’Isola, che chiamò della Disperazione, diventa così il luogo dove l’Uomo è costretto a fermarsi e, con i propri strumenti culturali, rileggere la propria vita:
"In tutte le circostanze della mia vita, sono sempre stato un ammonimento vivente per tutte le persone affette dalla malattia comune a tutto il genere umano, dalla quale procede, per quanto io sappia, la metà dei nostri mali; voglio dire, quella di non essere soddisfatti della situazione in cui Dio e la natura li hanno posti"
Un classico che continua a parlarci poiché, seppur costretto in un'ottica di cieco razzismo, ci parla di quegli spazi interiori che solo l'essere umano può scegliere se vivere come prigione o luogo dove liberarsi.
Solo con questa luce possiamo leggere la storia di Robinson Crusoe e renderlo un uomo di ogni tempo. .

Squadra francese
Titolo: La vita e le avventure di Robinson Crusoe
Autore: Daniel Defoe
Nazionalità: GB
Anno di pubblicazione: 1719
Numero pagine: 366
Punti: 14
V..."
Sono contenta che ti sia piaciuto, nonostante il limite posto da certi temi che ora ci disgustano e ci fanno indignare.
È un'analisi molto interessante, soprattutta la parte riguardante il passaggio dall'essere rovina di se stesso allessere il prescelto (una sorte di rinascita, Crusoe assomiglia un po' a Giona anche, che viene inghiottito dalla balena per le sue scelte e poi diventa una figura scelta da dio)

Titolo: Orlando
Autore: Virginia Woolf
Nazionalità: Gran Bretagna
Anno di pubblicazione: 1928
Numero pagine: 234
Punti: 12
Voto: 8,5
Eventuali bonus: /
Questo libro per me è pura poesia.
Un romanzo che affronta tantissimi temi, due dei quali sono lo scorrere del tempo e i cambiamenti sociali nei diversi secoli, e la doppia natura umana, uomo e donna che qui si fondono in un'unica persona.
Orlando nasce maschio e sin da subito si appassiona alla letteratura, alla scrittura e alla natura, ha una vita avventurosa e viaggia molto, poi dopo un lungo sonno si ritrova donna ma la sua passione per la scrittura non diminuisce; deve però fare i conti con le restrizioni che la società le impone e per non perdere quella libertà a cui era abituata cambia semplicemente d'abito perchè in fondo uomo e donna si somigliano ma sono i canoni imposti che determinano i ruoli.
Orlando era diventato donna. Ma sotto ogni altro rapporto, Orlando rimaneva tale e quale quello di prima. Il mutamento di sesso poteva bensì alterare l’avvenire dei due Orlando, ma per nulla affatto la loro personalità. I due visi rimasero, come lo provano i ritratti, perfettamente simili.
I sessi, è vero, sono diversi; eppure, si confondono. Non c’è essere umano che non oscilli così da un sesso all’altro, e spesso non sono che gli abiti che serbano l’apparenza virile o femminile, mentre il sesso profondo è l’opposto di quello superficiale.
Orlando, essendo stato prima uomo poi donna, riesce ad essere empatico perchè ha vissuto esperienze tipiche di entrambi i generi e riesce ad identificarsi con entrambi i sessi.
Il suo spirito rispecchia inoltre i tempi in cui vive: in epoca elisabettiana vive un periodo di piena libertà, così come la regina è una donna forte e indipendente troviamo un Orlando intraprendente che viaggia molto e diventa anche ambasciatore; in epoca vittoriana invece con una regina moglie e mamma Orlando già donna sente di doversi uniformare quindi si sposa e diventa madre, anche se il suo spirito libero e ribelle la farà sempre essere diversa dalle altre donne, riuscendo a mantenere viva la passione della scrittura.
Certamente, ora si sentiva più sicura di sé. Il dito non le prudeva più, dopo quella sera sulla landa, o almeno era cosa da poco. Pure, non poteva negar d’avere i suoi bravi dubbi. Era sposata, è vero; ma avere un marito eternamente in procinto di doppiare il Capo Horn, significa essere sposati? Voler bene a questo marito significa esser sposati? E se si vuol bene anche ad altri, significa ancora esser sposati? E finalmente, se si anela ancora e sempre, più d’ogni altra cosa al mondo, a scriver versi, significa esser sposati? Insomma, Orlando era in gran dubbi.
E che dire delle descrizioni della natura e del paesaggio che sono bellissime, la Woolf mi ha fatto sentire tutta l'umidità arrivata col XIX secolo, che permeava tutto, anche le mie ossa.

È un'analisi molto interessante, soprattutta la parte riguardante il passaggio dall'essere rovina di se stesso allessere il prescelto (una sorte di rinascita, Crusoe assomiglia un po' a Giona anche, che viene inghiottito dalla balena per le sue scelte e poi diventa una figura scelta da dio).."
Grazie Martina.
E' un romanzo che racchiude vari aspetti e, dunque, chiavi di lettura. 😉

Titolo: Orlando
Autore: Virginia Woolf
Nazionalità: Gran Bretagna
Anno di pubblicazione: 1928
Numero pagine: 234
Punti: 12
Voto: 8,5
Eventuali bonus: /
Questo libro per me è pura poesi..."
Che meraviglioso commento Acrasia 😍
Ho messo questo libro nei Buoni propositi: ora non vedo l'ora di cominciarlo!!!!!!!!!!!! 🙏💖
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Puoi pubblicare l'elenco nella discussione principale per l'approvazione?
Te lo chiedo perchè vorrei iniziare a leggerlo 😬🤫😆"
Magari fai un post sulla discussione di tappa, non so quanto controlli quelle delle squadre