Fabrizio Ulivieri's Blog, page 60
January 18, 2023
Behind the technology lies a spirit

The world is owned by mantras, and many of them are the most repeated. One of them is that the technology itself is neutral, neither bad nor good. But those who say this forget that there is a spirit behind the technology, and that is the spirit of the person who produces it to be used, and if their spirit is bad, the direction (the intention to use the technology) will also be bad.
And besides, behind the spirit of the one who uses the technology lies the spirit of evil-in-itself or of good-in-itself that moves (eterodirects) the individual who creates the technology to use.
Published on January 18, 2023 04:51
January 17, 2023
La técnica no es neutral

El mundo está hecho de mantra, y hay muchos y muchos de ellos son mas repetidos. Una de ellos es que la técnica ensimisma es neutral, no es mala y no es buena. Pero los que dicen eso olvidan que hay un espíritu detrás de la técnica, y ese es el espíritu de la persona que la produce para ser usada, y si su espíritu es malo, la dirección (la intención de usar la técnica) también será mala.
Y demás, detrás del espíritu de quien usa la técnica está el espíritu del mal ensimismo o del bien ensimismo que mueve (eterodirige) al individuo que crea la técnica a usar.
Published on January 17, 2023 23:19
January 16, 2023
Boring and torturing writers

I consider writers according to two categories.
1) boring writers
2) writers who make me suffer
,
About the first category, there is not so much to say. The 98% is boring, pointless, battery-hens-writers. See my post about MICHEL HOUELLEBECQ.About the second category, I include those few writers who, when I read their novels, make me suffer, and I have to read them in instalments. I can read a half page or one page each time, a maximum of two pages, after that the sufferance becomes unbearable, overwhelming, but nonetheless, I return to their pages because that sufferance, in the end, makes me think and opens new unprecedented horizons in front of me. It is well known that scientia dolorem auget.The most typical example is J.M: Coetzee. For example his Disgrace or Slow Man. But the peak is Salvador Besnedra, El traductor. His writing is first of all irritating, hurting, excessive, and displacing...but he teaches new ways of writing, new ways of thinking, and new ways of mixing different literary genres.He shows a new way of experimenting with writing. He talks about socialism and love, sex and strikes, work and life, social life, politics, Argentina.La novela [El Traductor] intenta el casi imposible objetivo de reconstruir un sistema de pensamiento perdido en el cual se mezclan, como partes integrales, el socialismo, la cultura sefardí, el pensamiento de la ultraderecha alemana, las teorías biológicas del positivismo decimonónico, la dictadura argentina de 1976-1983, la soledad existencial, la religión, la sexualidad, los mitos de la historia argentina y los de la izquierda local, sus triunfos y sus traiciones, su capacidad de supervivencia y sus metamorfosis en la cultura argentina, la escritura como Babel y el personaje central, Ricardo Zevi, como traductor. Precisamente, el texto se concibe como un espacio natural de traducción y reconstrucción del imaginario de los años 60 y 70, así como su desarrollo durante los 80, en una arquitectura novelística avasallante. (Silvia G. Kurlat Ares in Academia).A particular case is Dostoevskij who is swaying between both categories. The Idiot is more than half unreadable. The Brothers Karamazov, in my opinion. completely boring in many parts, the same for Notes from Underground, but at the same time he has some breathtaking tirades where he takes the folly of the characters to extreme outcomes, which is the thing that makes those parts fascinating.
Published on January 16, 2023 21:25
January 14, 2023
Di come il futuro già si incunea nel presente non appena questo diviene passato

Fu un giorno che camminava lungo la vettura di un treno, da Firenze a Empoli, che se ne accorse. Ovvero non se ne accorse.
Solo cominciò a dubitare. Dapprima. Non arrivò subito alla conclusione logica.Eppure fu così repentino. Fino al giorno, prima, non era mai accaduto. E quel giorno sì, accadde.
Non si capacitava.Gli fu tutto chiaro quando camminando incrociò un altro giovane. Bello.E una ragazza seduta si girò a guardare quel giovane, bello.Perché lui e non io? si chiese stupito.Come è possibile? Insisté. Sempre hanno guardato me e non gli altri.Con quel dubbio continuò a camminare e a prestare attenzione.Passava e poche ragazze lo degnavano di uno sguardo. Incrociò un altro ragazzo, bello e più giovane. E due ragazze guardarono lui, il giovane.Ma che è cambiato rispetto a ieri? Si chiese allora angosciato.Possibile che non sono più bello, io?Il pensiero cominciò ad angosciarlo. L'idea di non essere lui il più bello, come era prima, prese a tormentarlo.Sentiva che stava diventando una situazione grottesca. Passava da una vettura ad un'altra gettando sguardi alle ragazze che incontrava imploranti di guardarlo. Qualcuna in effetti lo guardava, ma erano poche. Non tutte, come prima.Fu allora che comprese, quando prese il treno in ritardo, all'ultimo momento, in coda, e siccome a lui piaceva sedere nella testa del convoglio prese a percorrere una ad una le vetture per andare in cerca di un posto libero in testa.Fu in quel momento che la storia della sua vita cambiò. Da bello a meno bello.Dio mio, pensò, che sarà fra altri dieci anni! Se già ora ho perso il mio fascino...Allora pensava che la bellezza fosse solo quella dell'asino, e nulla sapeva del fascino che l'uomo maturo e esperto esercita sulle ragazze, giovani soprattutto. Un fascino micidiale che si inchioda in modo ossessivo fra le loro gambe.Lo avrebbe scoperto più tardi.Ma quello era un segnale di come il futuro già si incunea nel presente non appena questo diviene passato.
Published on January 14, 2023 10:33
La religione è una forma di controllo di massa?

La religione è una forma di controllo di massa.
Questo è un mantra assai comune.
A prescindere dal fatto che oggi di forme di controllo di massa ne abbiamo ad abundantiam, e forse per questo la chiesa come istituzione si sta evaporando, finché la religione non sfocia nel fanatismo è bensí una forma di illuminazione e di spinta verso la verità rispetto al modo di apparire del mondo (saeculum). Sant'Agostino ce lo insegna per tutta la durata sterminata del De Civitate Dei.
Mi viene poi in mente Kant, che per credere ha dovuto mettere da parte tutta la sua indipendenza di pensiero (scientia) e ha posto Dio come postulato dell'area morale pur non facendo dipendere direttamente l'agire morale pratico dal Summum Bonum, Dio.
Dunque citando i due esempi non mi sembra che fossero spiriti controllati ma liberi, creativi e pensanti.
Finalmente, la religione in sé è alla stregua della tenica, positiva per l'essere umano se viene positivamente usata, negativa se viene strumentalmente usata, e allora diviene un medium, un instrumentum. Ma a differenza della tecnica che rimane relegata e confinata al saeculum la religione Cristiana porta oltre il saeculum e apre la porta al momento del passaggio finale che l'uomo percorre da solo, nudo davanti a se stesso, e definitivamente senza altre alternative si trova all'ultimo confronto con la Verità.
Published on January 14, 2023 04:06
La paura della morte è uguale nei secoli sebbene cambi nelle forme

Quando si avvicinò pensai alla caduta dell'impero di Roma.
Non so la relazione, ma dal momento che la pensai concludo che una relazione doveva pur esserci.
Forse perché era scivolata.Nel tentativo di raggiungermi infatti scivolò. Infatti dopo la neve era arrivata la pioggia e nella notte si era gelata la città.E camminare era come camminare sulle uova.Cadde all'indietro di lato, per fortuna sollevando la testa. Non si fece nulla. Prontamente si rialzò. Aveva solo lanciato un urlo. Mentre cadeva.Un tonfo.Tutto bene? Le chiesi.Sì, non mi sono fatta nulla. Rispose rialzandosi, rossa in volto, toccandosi la coscia all'altezza del femore.Mi sovvenne che mio padre cadendo per un leggero ictus che gli aveva fatto perdere la conoscenza e l'equilibrio mentre lavava i piatti era caduto a terra in cucina e si era rotto il femore.Che avrà pensato in quel momento che voleva di nuovo raggiungere l'acquaio che da terra gli appariva lontano e non poteva?Mi sovvenne allora che l'aver pensato alla caduta dell'impero romano è una di quelle cose che per un istante ti modifica la percezione dell'intero mondo, per cui uno cessa di essere un semplice ingranaggio delle oscillazioni e dei va e vieni degli accadimenti del mondo e ti fa protagonista del potere di decidere tutto quello è utile sapere e ti dà l'esclusiva di poter conoscere e decidere solo tu quello che importa al mondo e quello che non importa senza l'intermediazione comune della massa dei mortali. E questo però si prolunga nella testa di uno non più di un attimo, se è sano di mente. E' solo un'intuizione, una sorta di schermo su cui si proietta in modo fugace per poi fuggire via lo sforzo che uno normale necessita per dare una risposta plausibile a ciò che accade inaspettato con i dati a disposizione senza indugiare e perdere tempo.Il fatto è che dopo che lei aveva risposto toccandosi il femore "Sì, non mi sono fatta nulla" io ancora indugiavo e prolungavo quella incoerente visione. Per un attimo dubitai.Ma siccome ero sano di mente dissi allora: Lo sapevi che era ghiacciato, devi prestare più attenzione.E tuttavia la visione non scomparve, perché nei suoi occhi ancora vedevo il terorre e la paura della morte perdurare, che si incrociò subito e si confuse e si fece una con quelli angosciati di mio padre a terra, immobilizzato. Impaurito e solo.
Published on January 14, 2023 00:27
January 11, 2023
The human being is internally tied to the light and the truth

It is a fundamental matter of the Chilean writer Nona Fernandez (in her novel "Voyager") that what we are is actually the result of an infinite history of moral, affective, spiritual and flesh ties that originated from the beginning of the cosmos up to the present. And Fernandez treats the subject quite well, I have to admit it, even though sometimes slows down the pace of her novel because of too long details she's giving.
Her issue is consequential and makes us think about the story of Genesis, that at the beginning of the universe, there is the Creation and Creation is related to light. As a result of this, it can be said that our origin is from light. The human being is a compound being because what is indistinct is not compound, and light (fiat lux) was what separated what was indistinct (terra autem erat inanis et vacua, et tenebrae super faciem abyssi, et spiritus Dei ferebatur super aquas) to make it distinct (et vidit Deus lucem quod esset bona et divisit Deus lucem ac tenebras. Appellavitque Deus lucem Diem et tenebras Noctem. Factumque est vespere et mane).
So, the human being has an origin of light because the light is the cause of distinction.
The same Apostle Paul confirms this, that we are sons of light: Omnes enim vos filii lucis estis, et filii diei; non sumus noctis neque tenebrarum.
Light and truth are tied. The search for light is the search for truth and vice versa.
In each human being, there is light and truth and the thirst for truth and light is harboured in each being. But the majority of human beings are structurally incapable of looking into themselves and into the inner light, because they are more structured to live in darkness and lies, and they choose it.
And this causes the total arrival of darkness since, when the human being abandons the path of light or of God's love, is condemned to darkness, as Saint Augustine points out: scientia creaturae in comparatione scientiae Creatoris quodam modo vesperascit, itemque lucescit et mane fit, cum et ipsa refertur ad laudem dilectionemque Creatoris; nec in noctem vergitur, ubi non Creator creaturae dilectione relinquitur [1]
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[1] The knowledge of the human being in comparison with the knowledge of the Creator tends to become darkness [vesperascit]. But it converts into dawn and morning [i.e. light] when the very knowledge of the human being becomes praise and love towards the Creator: it [never] becomes night when the Creator is not abandoned by his love for the human being . (From Civitate Dei, XI. 7)
Published on January 11, 2023 11:58
January 10, 2023
El ser humano interiormente es amarrado a la luz y a la verdad

Es asunto fundamental de la escritora chilena Nona Fernandez (en su novela "Voyager") que lo que somos, es en realidad el resultado de una infinita historia de vínculos morales, afectivos, espirituales y de carne también que tiene su origen desde el inicio del cosmo hasta el presente. Y Fernandez trata bastante bien el sujeto.
Su asunto entonces es consiguiente y por eso hace nos reflexionar sobre el relato de la Génesis, es decir, que al principio del universo hay la creación y si la creación está en relación con la luz a raíz de eso se puede decir que nuestro origin es un origen de luz. El ser humano es un ser compuesto porque lo que es indistinto no es compuesto, Y la luz (fiat lux) fue lo que separò lo que era indistinto (terra autem erat inanis et vacua, et tenebrae super faciem abyssi, et spiritus Dei ferebatur super aquas) para hacerlo distinto (et vidit Deus lucem quod esset bona et divisit Deus lucem ac tenebras. Appellavitque Deus lucem Diem et tenebras Noctem. Factumque est vespere et mane).
Y siendo así el ser humano tiene un origen de luz porque la luz es causa de la distinción.
Lo mismo apóstol Paulo confirma eso, que somos hijos de la luz : Omnes enim vos filii lucis estis, et filii diei; non sumus noctis neque tenebrarum.
Luz y verdad están amarrados. La búsqueda de la luz es la búsqueda de la verdad y viceversa.
En cada ser humano hay luz y verdad y la sed de verdad y de luz albergan en cada ser. Todavía la mayoría es estructuralmente incapaz de mirar en sí mismo y a la luz interior, porque son más estructurados a vivir en la tinieblas y en las mentiras, y lo prefieren también.Y esto provoca la llegada total de las tinieblas porque el ser humano abandona el camino de la luz o del amor de Dios y queda condenado a las tinieblas, como señala San Agustín: scientia creaturae in comparatione scientiae Creatoris quodam modo vesperascit, itemque lucescit et mane fit, cum et ipsa refertur ad laudem dilectionemque Creatoris; nec in noctem vergitur, ubi non Creator creaturae dilectione relinquitur. [1]
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[1] El conocimiento del ser humano en comparación con el conocimiento del Creador tiende a convertirse en tinieblas [vesperascit]. Se convierte pero en aurora y mañana [i.e.luz] cuando el mismo conocimiento del ser humano se convierte en alabanza y amor hacia el Creador: [nunca] se convierte en noche cuando el Creador no es abandonado por su amor hacia el ser humano. (De Civitate Dei, XI. 7)
Published on January 10, 2023 08:10
se decidessi di tornare...(all‘Italia terra malata di malati)

se decidessi di riposare
in quella terra ignavia
e senza memoria
sarei consegnato al vento
alla polvere del tempo
al nulla che cancella
non tornerò
non mi consegnerò
che non avrei
neanche un cuore su di me
una lacrima per me versata
da quella terra vessata
simile ormai alle toppe di una mucca
terra di bugie ormai piena e stucca
non avrei amici
non avrei nemici
a lei io indifferente
dopo anni assente
vivo e muoio
a ogni terra buio
vago e ormai
più non pago mi rimetto
e aspetto
in vita si decide
la sorte del peregrino
questo è il destino
Published on January 10, 2023 00:46
January 8, 2023
Cristo in piazza San Pietro?

Dal mio libro in corso di scrittura "Gli Ultimi Incredibili Anni Prima di Morire"
Nei giorni che seguirono fu chiamato alla preghiera.
Di solito pregava un rosario al giorno, adesso arrivò anche a quattro al giorno.
Ma certo per lui quattro rosari al giorno erano troppi.
Non era Padre Pio. Si stancava.
Arriva alla fine esausto. Era quasi senza fiato. Vacillava e la testa gli girava.
Pregava che il mondo cambiasse, che Dio facesse giustizia, che intervenisse e manifestasse la sua presenza.
Voleva che il silenzio di Dio divenisse una presenza visibile di Dio.
Non credeva che il mondo avrebbe creduto, che la gente avrebbe capito ma almeno quelli come lui, quelli che credevano nella sua venuta avrebbero avuto conferma della loro fede e che Dio governa la storia degli uomini.
Un giorno alla fine dei rosari distrutto si accasciò sul pavimento e forse ormai salito ad un livello superiore di coscienza per effetto della preghiera vide quello che stava accadendo a Roma, lontana da lui, crocevia della lotta del mondo dello spirito, dove già lo spirito del fuoco aveva purgato un luogo dove il male operava.
Una piazza, quella di San Pietro.
Cominciava a fare buio.
Dopo la morte di Benedetto XVI nel tardo pomeriggio aveva preso a riumirsi un gruppo di fedeli che di giorno in giorno si ingrossava. Quel pomeriggio saranno stati almeno duecento.
Stazionavano lì in attesa di un segno, dicevano.Nemmeno loro sapevano che segno, ma avevano la fede di chi crede che i segni esistano.
Più in là da un lato stavano in modo discreto una pattuglia di carabinieri e un paio di pulman di celerini.
A un certo momento si udii un brusio e qualcuno che gridava: là, là! Guardate là!
Da via della Conciliazione avanzava un uomo con un saio completamente bianco circondato di luce. Aveva i capelli neri e una barba nera. Avanzava e sembrava non toccasse il suolo. Avrebbe dovuto inquietare e invece acquietava l‘animo.
Tutti si voltarono in quella direzione.
E‘ Cristo! Gridò qualcuno. E‘ Cristo! E‘ Cristo! prese a gridare la maggioranza.
La figura circondata di luce si diresse verso la folla che si aprì e lo lasciò entrare al centro. Alcuni si inginocchiarono. Altri si facevano il segno della croce, altri pregavano. Qualcuno prese a toccarlo.
Lui senza parlare diresse gli occhi verso la finerstra del palazzo Apostolico dove di solito i papi si affacciano.
La guardò intensamente e comparvero dal niente fiamme di fuoco che incendiarono il legno della finestra e le mura esterne.
Dalla piazza si vide bene quelle fiamme enormi divorare la finestra.
La folla mormorò. Tanti si gettarono in ginocchio con le mani giunte e la testa piegata verso terra.
Ignem veni mittere in terram…mormorò la figura di luce quando le fiamme raggiunsero il picco.
A quelle parole le fiamme si spensero e il palazzo Apostolico rimase completamente annerito nella parte attorno la finestra.
Il capitano dei carsabinieri da lontano aveva seguito tutta la scena a bocca aperta incapace di muoversi. Quando le fiamme si spensero si riebbe e corse, insieme ad alcuni carbinieri e celerini, verso la folla che era al centro della piazza.
Dov‘è? Dov‘è? Prese ad urlare il capitano davanti al muro della folla che si era chiusa a riccio e non lo lasciava passare
Chi? Risposero diversi.
Quel giovane orientale con la barba, circondato di luce.
Qui non c‘è nessuno. Risposero in molti
Ma l‘ho visto! era qui! Ha guardato la finestra e ha preso fuoco.
La gente lo osservava con occhi di compassione, come si guarda un pazzo.
Qui non c‘è mai stato nessuno. Si sbaglia. Risposero i primi della fila con facce ostili.
Sembrava che la folla avesse perso la memoria. Ma fosse divenuta feroce.
E le fiamme? Quelle non ci sono state?
Sarà stato un incendio dentro il palazzo. Lo devono aver spento. Non vede? Non ci sono più fiamme.
Era vero quello che aveva visto in quello stato di incoscienza?
Si tirò su, con fatica.
Cercò il telefono. Cercò il sito dell‘ANSA, le notizie dell‘ultim‘ora.
Incendio nel palazzo Apostolico. Prende fuoco la finestra del papa. Alcuni testimoni riferiscono di un misterioso uomo in piazza San Pietro che ha aizzato la folla contro i carbinieri. Probabilmente un iraniano.
Published on January 08, 2023 11:41