Fabrizio Ulivieri's Blog, page 58

February 18, 2023

Io ero, Giorgio

 





Livorno. La città dove era nato. Cresciuto fino a dodici anni.
Poi, il padre professore universitario, insegnava sanscrito alla facoltà di glottologia di Pisa in via Santa Maria non lontano da Campo dei Miracoli, per comodità aveva deciso di trasferirsi a Pisa. Non che Pisa fosse poi così lontano da Livorno. Avrebbe potuto anche rimanere a Livorno, e fare il pendolare.
E' vero che per un livornese vivere a Pisa è un po' come rinnegare la sua terra, grande è il campanilismo fra le due città.
Ma alla fine Saverio, si chiamava così il padre, era rimasto ammaliato dal clima dolce di Pisa. Dalla sua lentezza provinciale. Dall'Arno e dai colori che assume al tramonto tutta la città.
E' un posto buono per vivere e morire, aveva pensato dopo qualche mese trascorso a Pisa dopo aver ricevuto l'incarico. Voglio vivere qui con tutta la famiglia.
Pisa, è innegabile aveva la sua poesia. E molti poeti hanno soggiornato a Pisa. E non può essere un caso. Il caso non esiste. Nel caso credono quelli che credono a qualsiasi dabbenaggine gli venga raccontata. Chi ha un minimo di sale in zucca al caso non ci crede.
Giorgio, a differenza del padre, a Pisa continuò ad amare Livorno. Ciò che amava di Livorno erano l'asprezza dei contorni, la ruvidità e lo scherno talora sardonico, guappo, tipico del livornese.
Amava la lingua dialettale, maschia, aggressiva ma in modo canzonatorio, ironica e comica, e non invece becera quale gli pareva quella di Pisa. Una lingua che strascicava, deformava i suoni e li rendeva sguaiati.
Ecco la parola "sguaiato" con la sua doppia dittonganzione ascendente all'interno della parola apriva talmente tantpo la pronuncia da illustrare bene le accentazioni sgarbate del pisano.
Una cosa però imparò a Pisa, che non aveva imparato a Livorno. La poesia.
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Published on February 18, 2023 02:57

February 15, 2023

Math Cassidy °Gli ultimi incredibili anni prima di morire"

 




Sono gli anni orribili della pandemia. Un uomo tenta di sfuggire i controlli e mantenrsi lucido in un mondo grottesco dominato dalla follia e dalla bruttura. In cui le masse tutto accettano e pochi sanno resistere, Scopre il potere del rosario. Da quel giorno la sua vita cambia.Riuscirà attraverso i poteri del rosario a mantenersi in equilibrio e a vivere in due universi nello stesso tempo. Qello inferiore, del saeculum, e quello superiore, della civitas Dei.
E sono i tempi più incredibili della sua vita, i tempi che hanno cambiato la storia dell'umanità, la civiltà del mondo. Pandemia, marchio della Bestia, guerra. Tutto fuorché la morte è illusione e falsità.
Forse nemmeno la caduta dell'impero romano è paragonabile a ciò che questo uomo vive nell'arco di tre anni.
E' una storia personale, con un solo obiettivo: mostrare la verità. Il senso della verità.


Leggi in Academia: https://www.academia.edu/96968345/Math_Cassidy_Gli_ultimi_incredibili_anni_prima_di_morire
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Published on February 15, 2023 11:59

Il sicario dell‘economia

 




Silendo libertatem servo - Gladio

 

 Li avevo sempre alle spalle gli sciacalli. Quando io fallivo intervenivano loro e procedevano all’eliminazione. Volteggiavano sopra di me come condor, quasi pregustassero il momento in cui avrei fallito per calare definitivamente giù.

E qualche volta fallivo. E quando fallivo non avrei mai voluto fallire perché condannavo a morte con il mio fallimento. La mia coscienza soffriva. Urtava. Sanguinava, come le mani dei condor.

Chi ero io dunque?
Ero un Economic Hit Man.
Il mio compito era sottrarre migliaia di miliardi di dollari ai paesi che il mio paese si era offerto di aiutare solo per indebitarli e rendere i loro popoli schiavi eterni del debito.
Poi il mio compito era riversare quelle migliaia di miliardi nelle casse di multinazionali controllate da un numero ristretto di famiglie che controllano il mondo.

Sono sempre le stesse famiglie da decadi. Cinque sei famiglie non di più, tutte sotto la stessa stella.
Io avevo cinque metodi su cui contare che speravo funzionassero prima di attuare l’ultimo:

1)    Falso in bilancio
2)      Elezioni truccate
3)     Tangenti
4)     Estorsioni
5)     Sesso

E l’ultimo quello che aborrivo, perché i condor smettevano di volarmi intorno e si gettavano sulla preda:

6)     OMICIDIO

Perché l’ho fatto allora? Perché ho tradito la fiducia di chi mi pagava bene e ho vuotato il sacco?

Le risposte potrebbero essere molteplici ma una sopra tutte le altre: sono un democratico, credo nei valori della democrazia. Ma ora, vedo, nel mio paese la democrazia è costantemente tradita e tutto il mondo ci odia. Noi siamo divenuti, alla fine, una corporatocrazia.

Il mio tutor fu Eloise. Bella e crudele. Senza passione e tuttavia affascinante.

- Farò di te un vero EHM. Nessuno deve sapere quello che fai. E ricordati: una volta che sarai dentro ci sarai per tutta la vita. Da qui nessuno esce. Il tuo lavoro sarà incoraggiare i leader mondiali a divenire parte della più vasta rete di affari che favorisce unicamente gli interessi commerciali del nostro paese. Alla fine quelli rimarranno così intrappolati nei debiti e ci garantiranno sicurezza di fedeltà al nostro paese. Non potranno più sfuggirci. Noi daremo loro potere e denaro e loro ci daranno fedeltà e affidabilità. Il nostro paese potrà acquisire infrastrutture industriali, civili e militari e le nostre aziende diverranno sempre più ricche e potenti nel mondo.


Era bella Eloise. Era alta bruna, affascinante e seducente. E mi sedusse con il suo fare gelido.

- Mi è stato chiesto di assisterti e di prepararti al meglio per la tua missione.

Da quel giorno, che arrivò al mio tavolo al ristorante, non annunciata, e si sedé senza chiedere il permesso, ci incontrammo sempre nel suo appartamento e mai in ufficio.

- Noi siamo una razza bastarda e rara – mi disse – Noi facciamo un lavoro sporco. Ed io te lo insegnerò

Poi sorrise gelida ed astiosa e mi disse:

- Ricordati che quando avremo finito tu non mi avrai mai conosciuto. Io sparirò e se affermerai il contrario io lo negherò e te la farò pagare, siine certo…impara prima di tutto che noi non esistiamo, noi siamo anonimi. Noi non abbiamo coscienza. E se la abbiamo la adattiamo alle circostanze. Noi non portiamo pistole, noi non uccidiamo direttamente, quello lo fanno gli sciacalli che ti stanno dietro. E se lo loro falliscono sarà allora compito dell’esercito. Noi andiamo in paesi come l’Ecuador, la Nigeria e l’Indonesia e ci vestiamo da insegnanti e negozianti locali. Qui da noi nella capitale sembriamo banchieri, burocrati. Abbiamo l’aspetto di persone ordinarie. Facciamo sopralluoghi nei siti dei progetti. Giriamo fra la miseria e professiamo l’altruismo. Facciamo disinformazione, parliamo di benessere nel mondo ma sfruttiamo il mondo. Nelle commissioni governative riempiamo i tavoli di cifre e proiezioni finanziarie ingannevoli…ci appelliamo al PIL come segno di prosperità economica anche se la crescita del PIL è mossa a beneficio di un’unica persona e la maggioranza della popolazione è oppressa dal debito pubblico. Da un punto di vista statistico è comunque un progresso economico. E chi sa la verità tace. Nessuno degli economisti che insegnano nelle università avrebbe il coraggio di parlare dal momento che i finanziamenti glieli diamo noi…

Ora non mi meraviglio più se nel mondo ci odiano e i terroristi ci attaccano. Questo paese è divenuto la culla della menzogna, dell’ipocrisia e dell’avidità.

Ma non sarà sempre così. Non credo. Un giorno un altro ordine nascerà e si imporrà.

 

Perché non dovrebbero odiarci se noi rapiniamo tutti i loro beni e creiamo carestia, fame e malattie e non facciamo nulla per debellare la povertà che noi stessi imponiamo a nostro vantaggio.
Più volte ho contattato direttori di banche svizzere perché provvedessero al pagamento di uno sciacallo che aveva terminato l’operazione, che io avevo fallito, con il metodo del punto 6. Nessuno di loro si rifiutava, facevano parte della rete, beneficiavano della rete, vi erano intrappolati e non ne potevano più uscire.
Ma qualcuno ogni tanto si rifiutava di seguire i miei consigli, come Omar Torrijos, presidente del Panama, e allora i condor calavano giù e divenivano sciacalli che in silenzio azzannavano la vittima.

E Omar Torrijos fu ucciso dagli sciacalli come furono uccisi Salvador Allende, Jacobo Arbenz, Jaime Roldós…tutti fatti fuori dagli sciacalli dell’agenzia.
Eppure io facevo una vita non distante da quella di James Bond. Vivevo in hotel di lusso, al bordo di piscine di hotel lussuosi e di orrori che io stesso causavo e circondato da donne bellissime sorseggiavo Martini con ghiaccio.

- Abbiamo imparato da Kermit Roosevelt – mi spiegò Eloise – con i suoi metodi (tangenti, minacce, finanziamenti di rivolte) fece cadere nel 1951 Mohammad Mossadeq, primo ministro iraniano, che aveva nazionalizzato l’intero patrimonio petrolifero sottraendolo agli inglesi. Con quei metodi portò al potere lo scià Mohammad Reza Pahlavi, che divenne uomo al servizio dei nostri interessi.

Ma quando dubitai per la prima volta?

La memoria può tradirmi, però credo che fu a Giacarta, quando vidi lebbrosi con moncherini sanguinolenti al posto delle mani, ragazzine prostituirsi, fiumi e canali pieni di escrementi e simili a fogne, baracche fatte di cartone lungo le sponde di quei fiumi di melma nera, esalazioni soffocanti che nauseavano.

Fu allora che pensai di tradire?

Sì, dové essere allora che pensai che anche il più innocente ed inconsapevole del mio popolo era colpevole, perché anche lui trovava sussistenza nello sfruttamento che la sua nazione perpetrava ai danni del mondo. Noi siamo un popolo di colpevoli perché teniamo in vita un sistema che ha come unico scopo di depauperare il mondo solo per arricchire le famiglie che lo guidano.
Il problema era sempre quello: il Comunismo. Il Comunismo dava il diritto di crederci. Arginare il Comunismo era il primo degli imperativi categorici del capitalismo che io rappresentavo.

- Non dobbiamo permettere che i nostri figli e quelli dell’Indonesia vivano sotto la falce ed il martello o la bandiera rossa della Cina – avevo sentito spesso dire dai miei colleghi. E ci avevo creduto. E come me molti altri come me.

Bastava crederci ed allora si trovava una giustificazione ideologica alla falsificazione dei dati che producevamo, a tutte le manovre sporche che mettevamo in atto.
Eppure talora era difficile credere alla favola del Comunismo. Ma una giustificazione per la nostra coscienza ci voleva. Ci vuole sempre una giustificazione per tutte le azioni, dalle migliori alle più orribili. E’ nella natura umana.

Quando nel 1972 incontrai Omar Torrijos, il generale a capo del Panama, mi fu chiaro che lui con il Comunismo non c’entrava nulla.

- Noi non stiamo né con la Russia né con la Cina e neppure con Cuba. Panama è un Paese ragionevole e non sta neppure con voi, Panama sta con i poveri ma per aiutare i poveri noi abbiamo bisogno dei Vostri soldi. Dateci i soldi e vi daremo il lavoro che volete. Ma niente finte. Io non son qua per arricchirmi personalmente. Io non sto al vostro gioco. Io parlo chiaro e non ho paura. So bene che quando il Suo paese deciderà di eliminarmi non basteranno a salvarmi quelle quattro guardie del corpo che sono là fuori – ed ammiccò alla porta

Nel mondo ci sono due cose che lo muovono: i soldi e la fica.

Quando i soldi (punti 1,2,3,4) non bastavano allora dovevo usare la fica. Il punto 5.

In Arabia Saudita funzionò il punto 5. Non tutti i componenti della famiglia reale erano disposti ad accettare le nostre condizioni. Al principe *** i soldi non interessavano ma la fica bionda sì.

L’accordo fu che ogni volta che sarebbe venuto nel mio paese si sarebbe dovuto intrattenere con una donna di suo gradimento ma che non avrebbe dovuto essere una professionista.
Fu così che riuscii ad individuare la moglie di un pilota che era sempre in giro per il mondo per lavoro e per avventure sentimentali. La bionda Diane amava il lusso e amava avere una fonte segreta di reddito. E amava ripagare il marito della stessa moneta. In virtù di quello che la natura l’aveva donata beneficò se stessa, beneficò il principe e le relazioni fra il mio paese e l’Arabia Saudita.

Fu un eroina, a modo suo, nonostante tutto.

Nel mio caso fu l’amore ancora una volta. Fu sempre una donna che mi portò al bivio in cui l’uomo si trova costretto a decidere. Io ero un uomo di mezzo, vivevo tra due mondi. Quella donna fu il petto morbido ed accogliente su cui appoggiare la mia coscienza tormentata per sentirla almeno lenita nel suo dolore.
In fondo io ero un guerriero, un guerriero economico, ma sempre un guerriero e quando tornavo dalle mie crociate sanguinose trovare un petto morbido e caldo su cui ristorarmi era il massimo dei piaceri a cui un guerriero potesse aspirare tra un combattimento e l’altro.
Lei curava le mie ferite e piano piano sostituiva la sua coscienza alla mia. Era figlia di uno dei popoli a cui ero stato inviato per sottometterlo, era figlia della Colombia. Era figlia di un popolo a cui si voleva imporre la schiavitù del mio Impero Globale.
E come accade, talora, la coscienza dei vinti piano piano si impose al vincitore. Quella figlia della Colombia era divenuta la mia coscienza. Raramente un uomo prende decisioni drastiche senza l’ombra di una donna dietro di sé.
Suo fratello era entrato nel movimento di lotta che si opponeva alla costruzione delle dighe per le centrali idroelettriche.

- Sono comunisti – dicevo cercando di giustificarmi

- Non sono comunisti. Hanno solo armi comprate dai comunisti. Da chi altri dovrebbero comprarle? Non certo da Voi. Vendono coca? E come potrebbero diversamente trovare i soldi per comprare le armi? Si addestrano nei paesi comunisti per combattervi? E dove altro dovrebbero addestrarsi? Chi altri li accoglierebbe? Chi altri gli darebbe quella preparazione necessaria a combattervi? Voi in definitiva li avete spinti nelle braccia del Comunismo, di loro iniziativa non ci sarebbero mai voluti finire…lo capisci questo?

Lo capivo, ma ero un uomo borderline, tra due mondi, ed io vivevo ora nell’uno ora nell’altro. In un mondo le mie debolezze umane, il denaro e l’ambizione e l’adrenalina che solo il potere può dare, nell’altro la fedeltà allo spirito libertario che fondava la democrazia del mio paese, il desiderio di una coscienza pulita.
Nel corso di quegli anni mi ero immolato come un Cristo. Mi ero posto sulle spalle il peso della coscienza di tutti i collaboratori che io mi ero scelto e che erano davvero tanti. Li avevo alleggeriti del peso della verità. Io sapevo la verità e avevo deciso di non condividerla con loro. Così loro erano più leggeri e facevano melgio quello che dovevano fare.
Non erano stati addestrati come Eloise aveva addestrato me. A loro non era stata detta la verità come era stata detta a me. Io avevo formato schiere di nuovi EHM, li avevo reclutati ed addestrati con la menzogna. Loro non conoscevano il vero volto dell’Impero Globale per cui incoscienti lavoravano.

Avevano semplicemente imparato da me. Sapevano solo di dover riprodurre studi e risultati come io gli chiedevo. I loro stipendi, le gratifiche natalizie, lo stesso posto di lavoro, dipendevano dalla capacità di accontentarmi. Loro mi accontentavano e io li ripagavo assumendomi il peso della Verità e l’insostenibile leggerezza della loro coscienza ipocritamente pulita.
Io credevo questo senza accorgermi che lo Spirito del tempo era cambiato. Che di tutor come Eloise non ce n’era più bisogno. Lo spirito del tempo aveva trasceso i singoli spiriti degli EHM e si era fatto Impero Globale, di per sé ormai sussistente, che si era talmente ingrandito, come una zecca che succhia sangue ingorda dalla schiena di una bestia su cui vive posata, che un giorno non lontano sarebbe esploso per la sua insaziabilità senza fine.


Ed i tempi davvero son cambiati. Ora gli EHM si chiamano manager e mirano unicamente ad individuare il luogo in cui sistemi produttivi vecchi possono essere impiantati al costo minore. Vengono sparpagliati per tutto il pianeta a cercare bacini di manodopera più economica per sistemi produttivi obsoleti in occidente e perciò a basso costo. Vanno in cerca di risorse più accessibili, mercati più grandi. Si utilizzano hommes de pailles e paradisi fiscali, adesso. Si muovono quantità di denaro sempre più grandi e lo si utilizza per distruggere interi paesi e continenti. Ora stanno attaccando l’Europa. Il loro obiettivo è l’Europa. Distruggono l’economia europea e la ricostruiscono in Cina. Hanno aperto le porte ai cinesi, ai loro prodotti. La popolazione europea guadagna sempre meno, la disoccupazione giovanile aumenta. L’obiettivo è l’euro. Non permetteranno mai un euro forte e stabile, sarebbe la fine del loro Impero Globale. Dopo l’Europa sarà la volta del Web. Internet è ancora libero. Useranno il terrorismo per trovare una giustificazione, come fecero in Italia negli anni Settanta per controllare il sistema politico italiano ed in altri paesi europei. Aldo Moro fu assassinato dagli stessi soldi di quell’Impero che io ho costruito ed il pagamento fu fatto tramite banche satelliti.

Molti sanno ma nessuno parla. La stampa sa ma non parla. Accenna, ma per lo più si prostituisce. E nessuno parla. Perché l’Impero Globale, i suoi soldi, fanno gola ma anche paura.
Nessuno dice la verità sul perché il mio paese ha voluto distruggere l’euro: se l’euro sostituisse il dollaro e il mondo accettasse l’euro al posto del dollaro come propria unità monetaria l’Impero Globale tremerebbe dalle fondamenta rischiando di cader giù precipitosamente. Ma le poche famiglie della stella che comanda l’Impero Globale mai lo permetteranno.
Io ho fatto il mio tempo. E ne sono uscito. Ne sono uscito al momento giusto, quando l’Individuo si faceva Spirito e lo Spirito si transustanziava in Sistema.
Eloise mi aveva detto che non se ne può uscire ma io ce l’ho fatta.
Ho seguito la coscienza che si inorridiva davanti a tanto scandalo ma ho usato anche l’astuzia. Ho scritto un libro per denunciare tutto il male di quel sistema ma l’ho scritto come l’avrebbe scritto Graham Green. Gli ho dato la forma narrativa

- La narrativa è più sicura - mi disse una volta che lo incontrai a Panama – La maggior parte degli argomenti che tratto è controversa. Il Vietnam. Haiti. La rivoluzione messicana. Tanti editori avrebbero paura a pubblicare saggi su questi temi.

Se avessi denunciato in modo crudo senza appellarmi ai valori dei Padri Fondatori e senza dargli un tono discorsivo amichevole gli sciacalli non mi avrebbero lasciato in pace. Sarebbero implacabilmente calati giù per azzannarmi. Ma un libro scritto così non è un gran male per l’Impero. Non fa male. Non invita alla sovversione. Invita solo ad essere più onesto in un sistema disonesto.
Io sono un uomo che è sempre vissuto di occasioni ed anche questa volta ho saputo scegliere il momento in cui la mia coscienza poteva parlare e denunciare tutto il male. Un vero EHM fiuta l’occasione prima che l’occasione esista.
Ormai il sistema è consolidato ed il mio libro parla di avvenimenti in ritardo rispetto alla sua evoluzione. Non può far male un libro così.
L’Impero Globale ha permeato il mondo. Ha sconfitto il Comunismo. Si è fatto Matrix. Dal suo centro si irradia con la forma di un big bang economico e procede per onde all’infinito all’interno di un universo ellittico.

Io ero EHM. Ho fatto i soldi. Ho fatto la bella vita. Adesso ho scritto un bestseller. Ho vuotato il sacco ed ho assolto finalmente la mia coscienza.

Ma nulla è cambiato e nulla cambierà. La storia non è finita. Il Sistema la crea ancora e la perpetua.

Ma non sarà sempre così. Il tempo un giorno verrà.

 

 

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Published on February 15, 2023 04:23

February 11, 2023

The EHM (Economic Hit Man) Stay behind - Silendo libertatem servo

 





Una volta esistevano gli Ecomic Hit Men, una specie di 007 economici, lavoravano per poche famiglie che controllavano (e controllano) il mondo e andavano da un continente all'altro per seminare morte e distruzione indebitando interi paesi e continenti, strangolandoli nel debito, piegando i capi degli stati che non stavano al gioco, facendoli uccidere quando si rifiutavano, e tacitavano la loro coscienza in modo ipocrita, dicendo che lo facevano per il bene della democrazia, per fermare il comunismo. Questa è la storia di uno di loro, che un giorno smise di credere, la coscienza troppo gli doleva, e per scaricarne il peso scrisse un libro per fare il male che poteva con le parole: le uniche armi di cui disponeva. Ma una goccia dopo l'altra scava la roccia dura.
Buona lettura su Academia; https://www.academia.edu/96732613/The_EHM_Economic_Hit_Man_Stay_behind
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Published on February 11, 2023 14:57

February 9, 2023

Why are some seeking the truth and others not?

 





The man who is not seeking the truth is not seeking it because he was created by a constituent other than the truth, but because he has decided, knowingly or unknowingly, not to remain in the truth, even though he has been allowed to remain in the truth, as Saint Augustine clearly exemplifies it when he is speaking of Evil par excellence: the Devil, or the fallen angel: Ille [Diabolus] homicida erat ab initio et in veritate non stetit... non dixisse Dominum: A veritate alienus fuit; sed: In veritate non stetit, ubi a veritate lapsum intellegi voluit, in qua utique si stetisset, eius particeps factus beatus cum sanctis angelis permaneret (Augustinus, De Civitate Dei, XI, 13)

"From the beginning, he [The Devil] was a murderer and did not remain in the truth...the Lord did not say: "It was of another nature than the truth", but: He did not remain in the truth. He wanted to make understand precisely he was ousted of the truth because if he had persevered in it, of which he was a partaker, would have remained happy together with the holy angels."


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Published on February 09, 2023 23:19

February 8, 2023

Porque unos buscan la verdad y otros no

 






El hombre que no busca la verdad no la busca porque haya sido creado por un factor distinto de la verdad, sino porque ha decidido, a sabiendas o sin conocimiento, no permanecer en la verdad, aunque se le haya permitido permanecer en la verdad, como ejemplifica bien San Agustín hablando del Mal por excelencia: el Diablo, o el ángel caído: Ab initio diabolus peccat... non dixisse Dominum: A veritate alienus fuit; sed: In veritate non stetit, ubi a veritate lapsum intellegi voluit, in qua utique si stetisset, eius particeps factus beatus cum sanctis angelis permaneret (Augustinus, De Civitate Dei, XI, 13)

"Desde el principio el diablo peca... el Señor no dijo: "Era de otra naturaleza que la verdad", sino: No se mantuvo en la verdad. Quería hacer comprender precisamente la caída de la verdad, porque si hubiera perseverado en ella, de la que era partícipe, habría permanecido feliz junto con los santos ángeles."
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Published on February 08, 2023 22:55

February 5, 2023

Poetry leads to a better world and also to paradise

 







Why is poetry important in a man's life, as it is the fear of God?
If the fear of God holds back and fortifies humility, in the sense that it prevents us from violating the sacred that human beings should carry with themselves (they should indeed - but in reality, barely a minority carry it, but let's take it for granted that they carry it), poetry is instead what arouses emotion linked to an insight coming from an image that suddenly appears to us and touches the depths of our souls. It wedges itself into our souls and emotions explode.
Poetry operates within a dynamic and non-static time, dynamic as children experience it but static as adults endure it. For this reason poetry marvels and surprises. Only in a dynamic vision of existence, such as that of a child, human beings can be surprised, and they remain instead impassive withered and dry in the static existence of adults because they mostly live a time of habits, of routine. Poetry in this sense makes us children and as children it opens the door to a better world, taking us out of the take of habits and routine and also opening the way to heaven as Christ reminds us in the Gospels.
Poetry, while not primarily investigating the theological level of history, or rather the way in which the signs of God's will are manifested in history nonetheless convey us to the appropriate disposition for developing the components that make us become the hinge between the man of our saeculum and the man of the City of God.
The poet does not have necessarily believe in God and the City of God, but as a poet, he is in the adequate disposition to be able to think of that city, even if he should not think of it at all.
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Published on February 05, 2023 08:37

La poesia apre ad un mondo migliore e anche al paradiso





Perché è importante la poesia nella vita di un uomo, come lo è il timore di Dio?

Se il timore di Dio trattiene, e fortifica l'umiltà, nel senso che ci impedisce di prevaricare il sacro che ogni essere umano dovrebbe portare seco (dovrebbe appunto - ma in realtà pochi lo portano, ma diamo per scontato che lo portino), la poesia è ciò che suscita l’emozione in un'intuizione legata ad un'immagine che ci compare all'improvviso e tocca il profondo del nostro animo. Si incunea nel nostro animo e fa esplodere l'emozione.

La poesia produce un tempo dinamico e non statico, dinamico come nei fanciulli e non statico come negli adulti, per questo la poesia meraviglia e sorprende. Solo in una visione dinamica dell'esistenza, come quella di un fanciullo, ci si può sorprendere, e si rimane impassibili vizzi e secchi nell'esistenza stativa perché massimamente abitudinaria dell'adulto. La poesia in tal senso rendendo fanciulli apre le porte ad un mondo migliore, togliendoci dalla prigione dell' abitudine, e ci apre anche la strada per il paradiso come ci ricorda Cristo nei Vangeli.La poesia pur non indagando in primis il piano teologico della storia, ovvero il modo in cui i segni della volontà di Dio si manifestino nella Storia, tuttavia ci porta nella disposizione adeguata perché si sviluppino i costituenti per quel punto di unione fra l'uomo del saeculum e l'uomo della Città di Dio. Non necessariamente il poeta crede in Dio e nella Città di Dio, ma essendo poeta è nella disposizione adeguata per poter pensare quella città, anche se non la pensa.
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Published on February 05, 2023 03:36

February 4, 2023

Questo ghiaccio, bianco, soffocante

 




Questo ghiaccio, bianco, soffocante

una cappa sopra che vive nauseante

questa notte perenne 

rende incerta la vita dalla morte 

e accoglie l'anima e la prepara

eppure ultimo, forte, esce

un grido, che sole e vita

reclama e brama

una spiaggia un mare

il sapore di sale respirare

seduto a mirare lontano lo sconforto

che ora ti assale

e provoca a te

il male.


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Published on February 04, 2023 22:37

A brief consideration on poetry supported by two examples from Sandro Penna







Poetry is the best way to express the depth of humanity of our saeculum. Poetry doesn't lead directly to God, but it leads inside man, inside those depths that few people can access.
A face and the consequent feeling of a profound sentiment at the mere sight of that face already deserves to be named "poetry". Poetry of our soul, not written, but poetry. Anyone who is moved by encountering a face, looking at a gesture, deciphering a sign, listening to a word...has an inborn aptitude for poetry.


Il giorno ha gli occhi di un fanciullo. Chiara
la sera pare una ragazza altera.
Ma la notte ha il mio buio colore,
il colore di un cupo splendore.


Poetry is also an embracive dialogue between the subject and his culture, his homeland, nature, earth, sky and sea and ... and the individual human soul.
Poetry is rarely religious. rarely questions about religious themes, precisely because poetry is primarily probing for the human soul, disclosing the depths of the human soul and bringing it to the world


Il mare è tutto azzurro.
Il mare è tutto calmo.
Nel cuore è quasi un urlo
di gioia. E tutto è calmo.


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Published on February 04, 2023 10:26