Michele Orti Manara's Blog, page 25
September 24, 2015
cassetta degli attrezzi per recensori pigri pt. 5
“Una scrittura salvifica”
“Una scrittura fisica”
“Una scrittura che ti scava dentro”
“Un libro che parla di noi”
“Un graffiante affresco di…”
(le precedenti puntate della cassetta qui)
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“l’era dei mostri speranzosi”
La vicenda era ambientata in un pianeta popolato da umanoidi che fino all’ultimo insistevano a ignorare i problemi più cruciali della sopravvivenza. Alla fine, quando tutti i boschi erano stati distrutti e i laghi avvelenati dalle piogge acide, e tutte le falde acquifere rese impotabili dagli scarichi industriali e da altri fattori di inquinamento, gli umanoidi scoprivano di esser genitori di bambini muniti di ali, di corna o di pinne, senza occhi o con cento occhi, senza cervello o con un ce...
l’era dei mostri speranzosi
La vicenda era ambientata in un pianeta popolato da umanoidi che fino all’ultimo insistevano a ignorare i problemi più cruciali della sopravvivenza. Alla fine, quando tutti i boschi erano stati distrutti e i laghi avvelenati dalle piogge acide, e tutte le falde acquifere rese impotabili dagli scarichi industriali e da altri fattori di inquinamento, gli umanoidi scoprivano di esser genitori di bambini muniti di ali, di corna o di pinne, senza occhi o con cento occhi, senza cervello o con un ce...
September 21, 2015
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una razza ambigua e traditrice
Pin non sente più niente; ormai è sicuro che non darà loro la pistola; ha i lucciconi agli occhi e una rabbia gli stringe le gengive. I grandi sono una razza ambigua e traditrice, non hanno quella serietà terribile nei giochi propria dei ragazzi, pure hanno anch’essi i loro giochi, sempre più seri, un gioco dentro l’altro che non si riesce mai a capire qual è il gioco vero.

Italo Calvino
Il sentiero dei nidi di ragno (1947)
Mondadori, 1993
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September 20, 2015
mica bene

Nella vita ci sono gioie e dolori, bene. Però passare troppo repentinamente dalle prime ai secondi, mica bene. Come quando all’asilo c’era da mangiare il purè di patate, io ne chiedevo una doppia razione (Sicuro che lo mangi tutto?, chiedevano. Eccerto, rispondevo) per poi scoprire con raccapriccio, appena messa in bocca la prima cucchiaiata, che non era purè, ma pearà.*
(*per chi non lo sapesse, la pearà è questa cosa orribile qui; se qualcuno vi dice “ma è buonissima”, ebbene, non fidatevi...
September 18, 2015
l’orso scoreggione

“Una storia per bambini poco più che demenziale e con un titolo disgustoso. Per me è un no.”
Così si concludeva la scheda di lettura di Antonio, stimato editor a cui era stato richiesto un parere su un manoscritto appena arrivato in redazione.
Quando L’orso scoreggione, pubblicato da un editore concorrente e con il titolo invariato, tagliò il traguardo del milione di copie vendute e conquistò anche i lettori adulti, la fama di talent scout di Antonio iniziò a vacillare.
Quando uscì L’orso sc...
September 16, 2015
l’idiota ballerino
[Il racconto] trattava di un tragico fallimento in fatto di comunicazione.
Ecco la trama: una creatura di nome Zog arriva sulla Terra su un disco volante per spiegare come evitare le guerre e curare il cancro. Porta queste sue informazioni da Margo, un pianeta i cui abitanti conversano tra loro emettendo scoregge e ballando il tip-tap.
Zog sbarca di notte nel Connecticut. Ha appena messo piede a terra che vede una casa in fiamme. Vi si precipita dentro, scoreggiando e ballando il tip-tap, per...
September 14, 2015
Topeca

Orbene, orbene, il momento è quasi giunto.
Tra un paio di settimane esce Topeca, nella collana Officina Marziani.
Si presenterà al pubblico con l’abito che vedete qui a fianco e che gli è stato cucito su misura da Marta D’Asaro.
Nel frattempo, potete leggere l’incipit qui e qualche altro estratto qui.
Per ora è tutto, e mi raccomando: trattatemelo bene che è una personcina sensibile.
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September 9, 2015
una parola
Noi diciamo una parola e annientiamo un essere umano senza che questo essere umano da noi annientato, nel momento in cui pronunciamo la parola che lo annienta, abbia cognizione di questo fatto micidiale, pensai. Un simile essere umano, messo a confronto con una tale parola micidiale, nel senso che micidiale è il concetto che ad essa corrisponde, ancora non intuisce nulla dell’effetto micidiale di questa parola e del concetto che
ad essa corrisponde, pensai.



