Michele Orti Manara's Blog, page 16

February 20, 2017

dialoghi del bus #8

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– Vuole sedersi?
– No grazie, devo finire le mie orazioni.

Raggiunge il fondo del bus, apre un libretto – Le preghiere di Santa Brigida -, inizia a leggere sillabando a bassa voce con sguardo estatico.


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Published on February 20, 2017 00:48

February 7, 2017

Primo amore e altri affanni

[image error]Su Altri animali, il blog di Racconti Edizioni, provo a spiegare perché Primo amore e altri affanni di Harold Brodkey è uno di quei libri che quando li finisci, come diceva Holden, ti piacerebbe che l’autore fosse un tuo amico per potergli telefonare e chiedergli cosa sia successo ai personaggi dopo l’ultima parola del racconto.
Click.


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Published on February 07, 2017 05:47

February 3, 2017

uno sparato bianco

Era uomo da non cedere a niente, da non cedere a nessuno, ma più di tutto da non cedere all’opinione pubblica nei cui confronti nutriva sin da quando era giovane un disprezzo che indossava come uno sparato bianco dal quale lo si potesse riconoscere.

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Marcel Jouhandeau
Il cadavere rapito (1936)
trad. it. di Rosetta Signorini
Adelphi, 2016


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Published on February 03, 2017 02:26

January 17, 2017

il disastro

Non sarei partita. Avrei avuto cura di lei. Sarebbe guarita. Mi venne anche fatto di pensare che era una promessa che non potevo mantenere. Non potevo aver sempre cura di lei. Non potevo non lasciarla mai. Non era più una bambina. Era un’adulta. Nella vita accadevano delle cose che le madri non potevano né impedire né aggiustare. A meno che una di quelle cose non l’avesse uccisa prematuramente, come una volta era quasi successo al Beth Israel e un’altra volta poteva ancora succedere all’UCLA,...

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Published on January 17, 2017 09:00

December 21, 2016

un palcoscenico

(Gli occhi di mia madre erano incomprensibili: un palcoscenico buio sul quale venivano rappresentate indistinte scene di folla, e tutto quello che uno poteva percepire era tumulto e dramma, né aveva importanza quanto durasse l’attesa; le luci non si accendevano mai e la scena non veniva mai spiegata.)

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Harold Brodkey,Lo stato di grazia
inPrimo amore e altri affanni(1958)
trad. it. di Grazia Rattazzi Gambelli
Fandango, 2011


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Published on December 21, 2016 05:31

November 29, 2016

la cosa strana

Mi son reso conto che la sera, prima di dormire, faccio una cosa strana.
Leggo un po’, poi quando sento che arriva il sonno spengo la luce, mi distendo e assumo una posizione poco confortevole: un braccio schiacciato sotto il corpo o una gamba piegata in modo innaturale, il collo storto, mi creo un fastidio fisico, insomma.
E me ne sto lì due, tre, quattro minuti, sempre più scomodo, sempre più stanco, il braccio che si informicola e la gamba anchilosata.
Basterebbe sfilare il braccio, stende...

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Published on November 29, 2016 08:02

November 28, 2016

con le mie sole forze

La sera mia madre mi permetteva di rimanere a lungo in cucina con lei per rimandare così i miei incubi e, quando mi addormentavo, mi portava a letto. Del tutto indifferente alle mie letture, ritenendo che qualsiasi libro fosse ugualmente utile per dimenticare (e in questo non si sbagliava), mi lasciava a volte leggere fino a tardi, perché vedeva che, grazie ai libri, a poco a poco acquistavo coraggio e cominciavo a lottare contro i miei incubi con le mie sole forze.

giardino
Danilo Kiš
Giardino, cene...

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Published on November 28, 2016 02:28

November 16, 2016

botte da orbi

Lui nella casa di campagna ce li aveva ancora tutti i suoi lettini, allineati in una medesima stanza come un’allegoria delle età dell’uomo: e non avrebbe dovuto conservarsele sacre le sue prime letture? Non erano forse un documento – una prova! – della sua infanzia e insieme del suo angosciato dibattersi per non uscirne mai, da quella infanzia, mentre invece tutto aveva congiurato a strappargliela via a sangue a colpi di paure, di orrende prurigini, di ambigue conquiste intellettuali («Il ris...

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Published on November 16, 2016 07:02

November 14, 2016

lista delle cose “YEAH”che poi “mah…”

Lista di cose che all’inizio pensi “YEAH!!!”, ma poi finisci per abbandonare quando capisci che invece sono più “mah…”:

– Le scarpe rosse
– Molti utensili da cucina, tra cui: i cestelli in bambù giapponesi per cucinare a vapore, lo snocciolaolive, l’attrezzo che taglia le patate frisè
– Gli attrezzi da palestra da mettere in casa
– La GoPro
– La placchetta che andava immersa in acqua con l’argenteria e la lucidava
– I dildo spropositati
– La salsa al tartufo
– I cappelli bislacchi
– I set bas...

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Published on November 14, 2016 13:24

November 8, 2016

il topo

topo

Curiosa però, la vita del topo.
Usato come vezzeggiativo per le persone a cui si vuole bene (topina, topolino ecc. ecc.) poi appena se ne vede uno dal vivo son trappole, veleni, lanciafiamme.
Il topo odia noi, e la nostra ipocrisia.


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Published on November 08, 2016 01:07