Vera Q.'s Blog, page 22
April 12, 2015
Piccola anticipazione: Life, il mio nuovo ebook.
In questo viaggio casuale chiamato vita ci esibiamo in continue capriole così da distrarci dall'unica, fatale, caduta alla quale nessun gesso potrà porre rimedio.
Questo è l'incipit del mio "Life", mi mancano due capitoli.
Sì, è un racconto breve. Come sempre.
Ma, al solito, anche una coltellata è "breve".
Eppure può uccidere.
Vera Q.
Questo è l'incipit del mio "Life", mi mancano due capitoli.
Sì, è un racconto breve. Come sempre.
Ma, al solito, anche una coltellata è "breve".
Eppure può uccidere.
Vera Q.
Published on April 12, 2015 07:16
April 10, 2015
Autogol.
Ti sei presentato con l'animo vestito da Cacciatore.
Sciantoso, nel tuo abito coloniale. E il fucile. E in cerca di trofeo.
Van Pelt! Pronto per il safari.
Quando, con un fresco di lana e un panama in capo, saresti stato il mio Hannibal Lecter.
E allora sì, ti avrei concesso di mangiarmi.
Vera Q.
Sciantoso, nel tuo abito coloniale. E il fucile. E in cerca di trofeo.
Van Pelt! Pronto per il safari.
Quando, con un fresco di lana e un panama in capo, saresti stato il mio Hannibal Lecter.
E allora sì, ti avrei concesso di mangiarmi.
Vera Q.
Published on April 10, 2015 04:14
April 3, 2015
Relatività 4.0
Maiuscole e minuscole.
L’uomo si trascinava a fatica: sulle spalle una pesante croce.
Ad attenderlo, una lunga strada.
Ad accompagnarlo, una fiumana di persone.
E gli sputavano addosso. E gli lanciavano pietre.
Umiliato. Deriso.
Vittima anche dei suoi carcerieri.
Un ragazzotto gli si parò davanti. Uno, su tutta la folla.
«Chi sei?» domandò il giovane.
L’uomo non sollevò gli occhi dal terreno. Impastato di sangue e sudore.
«Lo vuoi davvero sapere?» rispose con un filo di voce.
Il giovane annuì.
«Un povero cristo»
Vera Q.
L’uomo si trascinava a fatica: sulle spalle una pesante croce.
Ad attenderlo, una lunga strada.
Ad accompagnarlo, una fiumana di persone.
E gli sputavano addosso. E gli lanciavano pietre.
Umiliato. Deriso.
Vittima anche dei suoi carcerieri.
Un ragazzotto gli si parò davanti. Uno, su tutta la folla.
«Chi sei?» domandò il giovane.
L’uomo non sollevò gli occhi dal terreno. Impastato di sangue e sudore.
«Lo vuoi davvero sapere?» rispose con un filo di voce.
Il giovane annuì.
«Un povero cristo»
Vera Q.
Published on April 03, 2015 15:29
April 2, 2015
Tra me e me.
Seduta sulla cima dei miei pensieri, osservo le radici delle mie certezze sepolte dal dubbio.
È una goccia, sussurra la Ragione.
È un oceano, mormora l'Inquietudine.
Ma la Luna è gravida, e io guardo la marea salire.
Vera Q.
È una goccia, sussurra la Ragione.
È un oceano, mormora l'Inquietudine.
Ma la Luna è gravida, e io guardo la marea salire.
Vera Q.
Published on April 02, 2015 06:38
March 26, 2015
Serial killer.
Uccido le lacrime colpendole al cuore, goccia per goccia.
E inseguo le stille fuggiasche nel terreno.
E scavo, e raspo. Fino all’Inferno. Sfinita. Stremata. E assassina.
Ché il pianto è una fiamma perpetua.
Fredda e rovente.
Matta e violentissima.
E il Diavolo mi ha chiesto più volte di vendergliela.
Vera Q.
E inseguo le stille fuggiasche nel terreno.
E scavo, e raspo. Fino all’Inferno. Sfinita. Stremata. E assassina.
Ché il pianto è una fiamma perpetua.
Fredda e rovente.
Matta e violentissima.
E il Diavolo mi ha chiesto più volte di vendergliela.
Vera Q.
Published on March 26, 2015 09:25
March 18, 2015
Rimasugli d'alfabeto.
Raccolgo dalle tue labbra parole d'amore.
Elimino il picciolo, tolgo la buccia, cavo il torsolo.
Poi le spurgo dal tempo e dalla routine.
E le lavo dai cliché.
E le asciugo dall'affetto.
E le lucido, come posate buone.
Ma, lima, lima, da quel ti amo rimane un egoistico io.
Vera Q.
Elimino il picciolo, tolgo la buccia, cavo il torsolo.
Poi le spurgo dal tempo e dalla routine.
E le lavo dai cliché.
E le asciugo dall'affetto.
E le lucido, come posate buone.
Ma, lima, lima, da quel ti amo rimane un egoistico io.
Vera Q.
Published on March 18, 2015 15:21
March 17, 2015
C'est la vie.
Quando la corrente se ne andò, lasciandoli intrappolati in ascensore, Marika trasalì.
«Oh no, ancora!», protestò spaurita.
La luce d'emergenza era un gigantesco occhio viola incastonato nel nero.
Un fascio paonazzo. Un livido freddo.
Poi, la donna stirò le labbra. Gli angoli della bocca si piegarono in sorriso appena accennato, timido.
La tempesta, frattanto, bussava assillante alle Porte della Terra.
E scrosciava, battente. Bufera, uragano. Un violentissimo frastuono.
E il vecchio palazzo di borgata tremava.
«Preparati al peggio», masticò Marika con un filo di voce.
E lui, lui con quella sua mascella quadrata da Superman, le mostrò di rimando la dentatura splendente: «Claustrofobia? Non preoccuparti piccola, ci sono io.»
E in un'esplosione di muscoli, gonfiò il petto.
Un tuonò siglò l'attimo. E l'aria divenne improvvisamente densa.
«No, ciccio, no», replicò Marika, sottile, «meteorismo. E quella porta non si aprirà prima di tre ore.»
Vera Q.
«Oh no, ancora!», protestò spaurita.
La luce d'emergenza era un gigantesco occhio viola incastonato nel nero.
Un fascio paonazzo. Un livido freddo.
Poi, la donna stirò le labbra. Gli angoli della bocca si piegarono in sorriso appena accennato, timido.
La tempesta, frattanto, bussava assillante alle Porte della Terra.
E scrosciava, battente. Bufera, uragano. Un violentissimo frastuono.
E il vecchio palazzo di borgata tremava.
«Preparati al peggio», masticò Marika con un filo di voce.
E lui, lui con quella sua mascella quadrata da Superman, le mostrò di rimando la dentatura splendente: «Claustrofobia? Non preoccuparti piccola, ci sono io.»
E in un'esplosione di muscoli, gonfiò il petto.
Un tuonò siglò l'attimo. E l'aria divenne improvvisamente densa.
«No, ciccio, no», replicò Marika, sottile, «meteorismo. E quella porta non si aprirà prima di tre ore.»
Vera Q.
Published on March 17, 2015 15:54
March 16, 2015
Succubi del Dovere. Altrui.
Ci obbligano a restare anche quando la festa è finita.
Quando le luci si spengono. E la Notte libera i Mostri.
Spettatori e protagonisti dello Strazio che ci corrode. Lentamente. Come carta vetrata.
Prigionieri d'incubi d'ossa attendiamo il sorriso della Nera Signora, e la Dignità, imbottiti d'Accanimento Terapeutico. L'Analgesico dell'Inferno.
Ed è il capriccio del Potere che non può consentire all'Individuo di sfuggire dal suo Controllo.
Vera Q.
Quando le luci si spengono. E la Notte libera i Mostri.
Spettatori e protagonisti dello Strazio che ci corrode. Lentamente. Come carta vetrata.
Prigionieri d'incubi d'ossa attendiamo il sorriso della Nera Signora, e la Dignità, imbottiti d'Accanimento Terapeutico. L'Analgesico dell'Inferno.
Ed è il capriccio del Potere che non può consentire all'Individuo di sfuggire dal suo Controllo.
Vera Q.
Published on March 16, 2015 15:37
March 14, 2015
Quel che ho da dirti. Versione 2.2
Finché c'è una platea, sei mosso da altruismo. Profondissimo.
E incendi il tuo pubblico con il Fuoco del Mecenate.
E riscaldi cuori al Lume della Filantropia.
E con che dedizione allevi allocchi!
La tua abnegazione deborda: anima straripante di buone intenzioni che, però, si prosciuga a luce spenta.
Ma tu provochi spazio e lo vuoi riempire.
E nel tuo caso, o Generoso, l'unico modo per farlo è ingrassare.
Vera Q.
E incendi il tuo pubblico con il Fuoco del Mecenate.
E riscaldi cuori al Lume della Filantropia.
E con che dedizione allevi allocchi!
La tua abnegazione deborda: anima straripante di buone intenzioni che, però, si prosciuga a luce spenta.
Ma tu provochi spazio e lo vuoi riempire.
E nel tuo caso, o Generoso, l'unico modo per farlo è ingrassare.
Vera Q.
Published on March 14, 2015 06:14
March 11, 2015
Bla, bla, bla.
Favola è il nome raffinato che tu dai alla finzione.
Sei un affascinante affabulatore dagli intrecci superbi. Una vera delizia!
E il tuo vestito da cortigiano si adatta ad ogni moda.
E non molli la presa, mai: un chewing gum tra i capelli.
E quasi mi dispiace di non soccombere al tuo incanto.
Ma a me piace guardare sul fondo delle tazzine di caffè, così le sventure sono ancora più nere.
E ti proclami amante del brivido, e mi viene voglia di spegnere la caldaia.
Vera Q.
Sei un affascinante affabulatore dagli intrecci superbi. Una vera delizia!
E il tuo vestito da cortigiano si adatta ad ogni moda.
E non molli la presa, mai: un chewing gum tra i capelli.
E quasi mi dispiace di non soccombere al tuo incanto.
Ma a me piace guardare sul fondo delle tazzine di caffè, così le sventure sono ancora più nere.
E ti proclami amante del brivido, e mi viene voglia di spegnere la caldaia.
Vera Q.
Published on March 11, 2015 08:13