Andrea Viscusi's Blog: Unknown to Millions, page 52

September 9, 2015

Ultimi acquisti - Settembre 2015

Sei mesi! Tanto ho dovuto patire prima di poter finalmente mettere le mani su qualche disco nuovo, visto gli acquisti precedenti risalgono a marzo! Che poi non è che nel tempo trascorso da un blocco di acquisti e l'altro me ne stia in silenzio, di materiale da vagliare me ne passa comunque diverso, ma è un'altra cosa quando finalmente maneggio della musica nuova. Perché è vero che gestisco con tranquillità libri e film in digitale, ma la musica è un'altra cosa... forse un giorno ne parleremo.
Passiamo a descrivere i dischi acquistati questo mese, che essendo numerosi divideremo in tre parti. Nessuna compilation, solo album e un paio di EP.

Cominciamo con un disco che aspettavo da un po'. Beh, dai, il nuovo album di Stephan Bodzin è un'occasione esaltante. Powers of Ten continua il percorso che Bodzin ha iniziato diversi anni fa, quando è stato uno dei primi a porre le basi per un nuovo sottogenere della techno da alcuni definito neotrance. Si può intravedere anche una certa affinità, tanto di sonorità che di tematiche, con i lavori inclusi in Luna , prodotto in collaborazione con Marc Romboy (con cui negli ultimi anni ha continuato a rilasciare nuove tracce in linea con il progetto). Musica ipnotica e ben strutturata, con una componente melodica dietro cui si riesce comunque a percepire una precisa geometrica, quelle potenze di dieci che stanno alla base di un sistema metrico.

Qui sono arrivato in ritardo io, perché Abaporu , quarto album di Gui Boratto, è uscito da quasi un anno, ma sono riuscito ad averlo solo adesso. Poco male, perché la musica di Boratto mantiene quasi sempre una certa leggerezza che la rende fruibile senza troppa preparazione. In Abaporu ritroviamo i suoni a cui ci ha abituato coi lavori precedenti, vocal dolci e testi semplici e orecchiabili. Tutto sommato niente di nuovo rispetto a quanto si è già sentito da parte sua, ma è un genere in cui ha pochi concorrenti, per cui è sempre un piacere.


Joris Voorn, devo ammetterlo, mi ha leggermente sorpreso con questo suo album. Conoscendo già la sua produzione (e i suoi ottimi remix), mi aspettavo una raccolta di pezzi più marcatamente techno, mentre qui sembra che si sia divertito a mettere insieme tracce con una varietà di generi e stili ben più ampia. Ben venga, perché in Nobody Knows si trovano pezzi techno, house, breakbeat, ambiente e strumentali, con un inaspettato gusto per vocal e melodie. E così quando pensi ormai di conoscere i tuoi dj, questi arrivano dal nulla e ti spiazzano così...


Anche con Fritz Kalkbrenner sono in ritardo, perché Ways Over Water è uscito a fine 2014. Finalmente ho recuperato, e ne sono sollevato, perché mi stavo perdendo qualcosa di veramente buono. Fritz ha sviluppato uno stile tutto suo, un modo di far combaciare la techno con certe sonorità folk che non si ritrova altrove. I testi e le atmosfere tendono spesso al malinconico, e contribuiscono a creare un viaggio ideale lungo il quale l'autore ci accompagna. Una cosa che mi fa molto piacere è che Fritz abbia trovato una strada indipendente rispetto al fratello Paul, del quale sarebbe stato facile cavalcare l'onda: i due invece si mantengono su percorsi paralleli, che solo raramente si incrociano per remix o collaborazioni occasionali.
E parlando del fratello, ecco anche il nuovo album di Paul Kalkbrenner, questo invece fresco fresco di pubblicazione. 7 è (come si potrebbe intuire) il settimo album di Paul, uscito quasi tre anni dopo l'ultimo Guten Tag. Si può dire che il Kalkbrenner più famoso dei due mantiene il suo stile riconoscibile, perché è facile attribuire le tracce al loro padre anche al primo ascolto. Come nei suoi lavori precedenti, anche qui Paul gioca molto con la campionatura di pezzi rock e acustici, includendo ad esempio parti di White Rabbit dei Jefferson Airplane. Devo dire che mi sembra di percepire, col tempo, una crescente angoscia latente nelle sue tracce, come se ci fosse qualcosa che sta avanzando in lui, che lo sta costringendo sempre di più... ma forse sono io che ci vedo (sento) più di quanto ci sia realmente. La musica rimane bella, e sono convinto che qualunque demone possa portarsi dentro, Paul riesce a liberarsene, almeno temporaneamente, quando ci fa ascoltare cose come queste.
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Published on September 09, 2015 02:00

September 6, 2015

Rapporto letture - Agosto 2015

Come ho già spiegato nel post in cui vi davo qualche dritta per i libri da leggere durante l'estate, le vacanze per me sono paradossalmente il momento dell'anno in cui leggo meno. Infatti in tutto agosto sono riuscito a leggere soltanto due libri, entrambi di autori italiani. Vediamo di cosa si tratta.

Ho tirato fuori dagli scaffali il libro di un autore e curatore che è stato un personaggio di spicco della fantascienza italiana, Vittorio Curtoni. Il volume edito su Urania Collezione con il titolo Dove stiamo volando riunisce il romanzo omonimo e alcuni racconti scritti in anni diversi. Il romanzo che dà il titolo alla raccolta è una storia post-apocalittica con protagonista un mutante dal sesso indefinito, che deve compiere un lungo viaggio per raggiungre il ghetto in cui gli altri mutanti come lui possono vivere liberi. La trama è abbastanza semplice, e la scrittura si concentra molto su alcuni "sperimentalismi" che ho trovato a tratti pretenziosi. Comunque superata la lenta parte iniziale del viaggio, la storia si fa abbastanza intensa, con momenti di tensione notevoli. È chiaramente un libro che si svolge più "all'interno" del protagonista che negli eventi che si succedono, e in questo senso funziona. La lettura trasmette un forte senso di fragilità e perdita, e il ruolo metafornico del mutante all'interno dei resti della società "normale" è evidente. In alcuni casi però sembra che questa "profondità" venga forzata, che il dolore e le riflessioni del protagonista vengano acuiti in modo innaturale, perdendosi in lunghi monologhi interiori. Impressione simile deriva da molti dei racconti successivi, che si muovono quasi sempre su uno stile simile. Nei racconti c'è anche un certo surrealismo, o almeno il giocare con la decostruzione della realtà (soprattutto in Sindrome lunare) che riesce ad alleggerire i toni e risulta quindi piacevole. Ammetto di aver saltato la lunga autobiografia finale, perché la storia della fantascienza italiana l'ho già letta diverse volte (le fanzine, le fazioni politiche, ecc) quindi non avevo voglia di rileggerla. Nel complesso assegno al libro un voto 6/10, però è una sufficienza un po' striminzita e derivante da voti altalenanti nei vari racconti.

Secondo libro letto è invece di un autore autopubblicato, Lucia Patrizi, che scrive principalmente di cinema horror sul blog "Il giorno degli zombi". Anche questa è una storia postapocalittica, ma la fine del mondo che vediamo qui è decisamente lontana dai grandi classici: una sorta di crollo dimensionale che provoca fratture su tutto il pianeta e fuoriuscite di "altri mondi" nel nostro, il che comporta l'invasione di esseri e forze sconosciuti e per lo più letali all'umanità. La storia si svolge in una villa abbandonata su una scogliera (apparentemente sul mediterraneo, ma non c'è modo di saperlo), dove le due protagoniste Alice e River condividono una vita arrangiata per cercare di sopravvivere in un ambiente che ormai non fa più niente per favorire gli esseri umani. Entrambe hanno dei segreti che cercano di nascondere all'altra, per paura di perdere quel fragile equilibrio che stanno cercando di costruire, ma presto risulta evidente che un equilibrio in questo nuovo mondo non è possibile. La storia segue prima l'una e poi l'altra, alternando la narrazione presente a flashback risalenti alla crisi della realtà, iniziata un anno prima ed espansa gradualmente su tutto il pianeta. La cosa interessante è che il contesto apocalittico non è in realtà il nucleo della vicenda: non è una storia survivalista o il tentativo di far ripartire la civiltà dopo la catastrofe. Le due protagoniste lo sanno, capiscono che i paradigmi non sono più gli stessi di prima, e che l'unico modo per poter sopravvivere è cambiare, in molti sensi e direzioni. Devo dire che la prima parte del romanzo, per quanto ben scritta, stava quasi arrivando ad annoiarmi, perché non capivo dove si andasse a finire, ma quando nella seconda parte il focus passa da Alice a River si riesce finalmente a intravedere qualcosa di più. Lucia Patrizi conosce bene i meccanismi dell'horror e riesce a suscitare forti reazioni senza ricorrere allo splatter più banale, ma con una buon dosaggio di azione, sangue, mistero e sentimento. L'unico appunto che mi sento di fare è che il rapporto tra le due protagoniste mi è sembrato non del tutto naturale, il loro legame forse troppo forte per quanto riesce a vedere nel corso della narrazione. Il posto delle onde è comunque un romanzo di buon livello, ben curato, un ulteriore conferma (ogni tanto riesco a trovarne) che nel self publishing si può trovare materiale molto valido. Voto: 7.5/10
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Published on September 06, 2015 23:30

September 2, 2015

Coppi Night 30/08/2015 - La mosca

Calma calma, prima che qualcuno inizi a lanciarmi le cipolle al grido "Ma te vuoi fare un blog dove parli di fanascienza e non hai visto questo film? Sei na sòla!" Certo che ho visto La mosca! Però l'ho visto un po' di tempo fa... fai, uhm, quindici anni? Forse anche qualcosa di più, non dico venti, ma forse diciotto. Cioè da quando io ho visto La mosca c'è gente che ha fatto in tempo a diventare maggiorenne.
Ne portavo fissa in testa un'immagine, quella di Goldblum che si vomita in una mano, alla quale associavo un grande senso di disperazione, però una rinverditina alle mie impressioni ci stava bene. Quindi mi sono messo volentieri a rivederlo, impostando il giudizio critico sull'idea che si tratta di un film degli anni 80, e molto è cambiato da allora (specialmente le pettinature).
È stato sorprendente constatare come, anche rivisto oggi, il film scorra con fluidità, e non soffra tanto di quella lentezza intrinseca a cui oggi non siamo più abituati. La storia funziona ancora benissimo, così come gli effetti speciali che anche in questo caso mi sembrano migliori di quelli che spesso vediamo oggi. La metamorfosi da uomo a ibrido a insettoide è graduale e disgustosa al punto giusto, ma in questo senso andavo sul sicuro, con gli affidabili incubi artropodici di Cronenberg. I momenti di tensione sono gestiti con efficacia e il film, alla fine, non protende per un'unica interpretazione. Il mostro viene sconfitto, è vero, ma davvero sconfiggerlo è una vittoria? In qualche modo, quell'immaigne che mi portavo dentro fin da bambino conferma l'impressione che ho avuto anche ora: una profonda disperazione, un senso di inadeguatezza e sofferenza. A me la mosca, nelle ultime scene, fa tanta pietà.
Un paio di appunti finali su tecnologia e traduzione. Intanto, mi sembra interessante come nello svolgimento del film la tecnologia ricercata dal protagonista non sia della stessa natura dell'incidente. Nel senso: Goldblum cerca un mezzo di trasporto, e poi finisce con un'ibridazione a livello genetico-molecolare, e pensa di riutilizzare il teletrasporto come possibile cura: quindi le capsule sono utilizzate per uno scopo che non è quello per cui sono progettate. Mi sembra un approccio molto realistico alla ricerca tecnologica, in cui spesso studiando una materia si scoprono applicazioni collaterali ben più interessanti. Altro elemento degno di nota è che, forse non se ne è accorto, ma lo scienziato incidentalmente ha inventato anche l'Intelligenza Artificiale! Il computer infatti risponde a domande dirette e piuttosto complesse, che richiedono un livello di comprensione semantica non trascurabile. Oh, se solo non ti fossi trasformato in un insetto, saresti stato il più grande inventore della storia...
Ultima nota è sul doppiaggio. Possibile che in quell'epoca non fosse ancora stata coniata la parola "teletrasporto", e che per tutto il film si usi invece "teletrasbordo"? Ma da dove vi è uscita fuori!? Siamo quasi al livello degli gnocchi di lichene...
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Published on September 02, 2015 23:15

August 30, 2015

Blog restyling

È il 31 agosto, domani è il capodanno civile e così è giunto il momento di dare una rinfrescata al blog, come periodicamente è necessario fare, tanto a beneficio del pubblico che dell'autore. Se siete passati di qui tra ieri e oggi avete già notato il cambio nei colori: ho sempre preferito il testo scuro (ma non nero) su fondo chiaro, e dopo aver consultato qualcuno che ha un occhio cromatico più efficace del mio siamo arrivati a questa combinazione. Non sono convinto al 100%, deve ancora entrarmi nell'occhio, ma almeno non potete più dire che ho un blog in pigiama.
Oltre all'evidente cambio di colori, ho messo mano anche a qualcos'altro. Innanzitutto ho aggiornato il paginone con l'elenco delle recensioni e quello dei dj set, che erano fermi da gennaio (cosa spesso più utile a me che ai lettori). Inoltre ho fatto un po' di pulizia sulla barra laterale, rimuovendo qualche widget obsoleto ed eliminando/aggiungendo qualche voce nei link collegati e blogroll.
Ma la modifica più estesa e sofferta è stata quella delle rubriche. Se siete lettori abituali noterete che ho cambiato alcune delle etichette ed eliminato altre. Ad esempio ho eliminato il "dimenticatoio", che purtroppo non sono riuscito a sviluppare come intendevo (c'era un solo post in quasi due anni), e ho aggiunto la rubrica videogiochi. Ora, io non sono un gamer assiduo, ma mi capita di impegnarmi in qualcosa ogni tanto (ultimamente, soprattutto con giochi indipendenti) e potrei volerne parlare (come ho fatto con Braid e The Nomad Soul). Allo stesso modo, ho riorganizzato le principali rubriche di recensioni, cambiando le denominazioni precedenti con un più immediato film/musica/libri, e aggiungendo una diversa categoria per le serie tv. L'intenzione è quello di rendere la fruizione dei post più semplice, in modo che un visitatore casuale non abbia bisogno di una pagina che spieghi il significato delle etichette utilizzate (infatti è scomparsa anche la pagina statica con l'elenco delle rubriche), ma sappia come dirigersi autonomamente.
In qusta stesa ottica credo che andranno ormai a morire le rubriche di citazioni: immagini, bustine di zucchero e [quote]. Sfumeranno via nel senso che non credo che verranno più aggiornate (d'altra parte ho notato che già sono praticamente in disuso), ma non eliminerò i post già presenti. Non è comunque escluso che possa pensare di aggiungere qualcosa ogni tanto, ma se potrei decidere anche in questo caso di inglobarle tutte in un'unica megarubrica. Per ora comunque non costituisce una priorità, quindi è probabile che rimarranno così come sono.
Parlando del "futuro" di Unknown to Millions, non prevedo grandi innovazioni. Il mio obiettivo è quello di poter parlare di argomenti anche più vari di quelli inizialmente previsti, quindi forse aumenteranno i post dedicati ad argomenti quali attualità e scrittura, tuttavia non penso che sarà percepibile un cambio di rotta effettivo. Ho anche in progetto l'idea di iniziare a inserire qualche intervista, ma ancora ci sto pensando (anche perché sarebbero interviste piuttosto atipiche, non quelle che vi aspettereste), quindi per il momento non dico altro.
Questo è tutto, opinioni, segnalazioni e suggerimenti sono ben accetti. Soprattutto, se riuscite a convincermi che questa combinazione di colori è valida, sarebbe un grande aiuto. Buon anno e a presto!
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Published on August 30, 2015 23:00

August 27, 2015

Coppi Night Special 23/08/2015 - Inside Out

Dopo qualche settimana di pausa dovuta alle ferie, riprende il Coppi Club, anche se per il momento in un'edizione special, nel senso che in realtà era domenica e mi sono guardato un film per conto mio perché gli altri membri del Club erano tutti via. Per lo meno mi sono potuto concedere qualcosa che non avrebbe mai superato le votazioni...  E insomma, io è da un po' che lo dico che i film più interessanti sono quelli di animazione... no, ok, non voglio esagerare, di film buoni ne escono tuttora. Però c'è una certa sproporzione, a mio avviso, tra il livello medio dei film "live action" di grande risalto, cioè quelli promossi e premiati dal pubblico, e gli equivalenti film di animazione. Per fare un esempio, i migliori recenti che ho visto sono stati Her, Predestination e Babadook, ma non si può certo dire che si tratti di film che hanno avuto un'elevata risonanza mediatica, anzi, probabilmente buona parte del pubblico li ha ignorati completamente, mentre chiedetegli se sanno qualcosa di Age of Ultron, Jurassic World, o Transformers . Di contro, è probabile che conoscano (magari senza averli visti) Wall-E, Ralph Spaccatutto, Alla ricerca di Nemo. Ma questi ultimi sono decisamente migliori per soggetto, realizzazione, tematiche, cura dei dettagli, di qualunque dei film per adulti di pari fama elencati prima. Che poi, ci sarebbe da dibattere tanto anche sul fatto che il target di questi film sia idealmente quello di bambini-ragazzini, ma questo è un discorso per un altro post.
Inside Out si basa su un'idea non certo originale, quella degli "omini dentro di noi", microscopiche creature che dall'interno del corpo presiedono a tutte le nostre funzioni: la storia inizia da Siamo fatti così e arriva a Osmosis Jones. In questo caso seguiamo quelle che sono le personificazioni delle cinque emozioni chiave presenti in ogni persona: Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto, Rabbia. Personalmente ho qualche riserva su fatto che il "disgusto" possa essere un'emozione determinante della vita umana, ma possiamo anche crederci. I cinque seguono la crescita di una bambina, alternandosi per determinare la natura dei ricordi essenziali che formeranno la sua personalità. Tutto sembra facile inizialmente quando gli stimoli sono semplici, ma quando la piccola cresce, e soprattutto quando la famiglia si trasferisce, la gamma di emozioni si complica notevolmente e non è più così facile orchestrare il tutto.
La protagonista che seguiamo è Gioia, e può sembrare naturale, dato che è l'unica emozione "positiva" del grupppo, quella che infatti dovrebbe iniziare e concludere tutte le giornate del loro ospite. Ma quando Gioia e Tristezza vengono espulse per errore dalla sala controllo, e sono costrette a compiere un complicato viaggio per tornare al loro posto (attraversando tutte le zone del cervello: immaginazione, subconscio, fabbrica dei sogni, treni di pensiero...) si inizia a capire che c'è qualcosa di più profondo al di là dell'essere semplicemente felici. Il percorso di crescita si muove quindi su due piani diversi, tanto all'esterno della protagonista umana che al suo interno con i suoi cinque controllori.
Il tutto come sempre in questi casi è arricchito di buone gag, un umorismo sottile e ricco di citazioni anche dotte che basterebbero a far capire che il target del film è ben più alto del pubblico di ragazzini. Per questo Inside Out è un film ricco e complesso, tanto profondo quanto divertente, che pur usando un linguaggio semplice può aiutare a comprendere meglio (anche a posteriori, quando il momento in cui avremmo voluto capire è già passato da anni) qualcosa di quanto avviene dentro di noi, anche senza necessariamente implicare che ci siano cinque omini a premere pulsanti.
Ma forse esagero, in fondo sono solo cartoni animati...
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Published on August 27, 2015 00:20

August 24, 2015

DTS live @ Spacer - Prato 5 settembre

Da oggi riprendiamo sul blog le pubblicazioni pressoché regolari, e iniziamo con la segnalazione di un evento a breve termine. Il 4 e 5 settembre a Prato si svolgerà la prima edizione di Spacer , festival dedicato alla fantascienza, che prevede mostre, conferenze, presentazioni e proiezioni.


In particolare sabato 5, alle ore 18:30, il main event sarà la presentazione del mio romanzo Dimenticami Trovami Sognami , presso il Terminale Cinema. A farmi da spalla al solito ci saranno i ragazzi di Zona 42 , con i quali parleremo del libro e di fantascienza letteraria in termini più ampi.
Sono piuttosto esaltato per questo evento, innanzitutto perché per la prima volta posso presentare DTS nella mia zona. Avevo infatti presentato Spore alla biblioteca di Montecatini Terme, ma il romanzo non aveva ancora avuto la possibilità di farsi vedere così vicino a casa mia. Intendiamoci, non che questo sia garanzia di frotte di pubblico e successo da prima pagina (anzi), ma mi piace pensare di poter dare l'occasione a chi mi conosce di venirmi ad ascoltare, poi fate voi. In secondo luogo, Spacer è un festival alla prima edizione, e a quanto ne so l'unico dedicato alla fantascienza da queste parti, per cui partecipare e sostenerlo mi sembra importante.

Il programma completo della manifestazione lo trovate sulla pagina facebook, oppure sull'evento appositamente creato, nel quale dovrebbero pervenire le ultime novità nei prossimi giorni. Seguite e invitate, proviamo a far conoscere questa nuova piccola realtà!

Avete anche tutto il tempo di riprendere il ritmo dopo le vacanze, considerate questo evento come l'inaugurazione della nuova stagione di manifesazioni e appuntamenti (ne seguiranno altri nei mesi successivi, ne parleremo presto). See you there.
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Published on August 24, 2015 01:19

August 21, 2015

B-Effect - B-Effect

Sempre sull'onda dei post estivi, ho pensato che fosse il caso di proporvi in ascolto qualcosa. Fermi tutti, so che quando vedete un post musicale chiudete la pagina e ripassate qualche giorno dopo, ma stavolta è diverso, ve lo prometto, lasciatemi spiegare. Non sto andando a consigliare un disco di quella robaccia tutta uguale che ascolto sempre io e trovate di solito negli ultimi acquisti, e nemmeno di cose assurde tipo theremin, guanti musicali o strumenti di verdure (di questa non ho ancora parlato ma lo farò). Stavolta si parla di rock! Cioè, credo che la definizione sia indierock, ma non sono bravo in questo genere quindi semmai ditemelo voi.
I B-Effect, è bene chiarirlo subito, sono amici. Quattro ragazzi della mia zona che conosco personalmente e che seguo praticamente dagli inizi, e che negli anni passati si sono dedicati principalmente a esibizioni live con l'esecuzione di cover. Potete sentire qualche loro esecuzione sul canale youtube, se vi va. Ma un paio di mesi fa hanno annunciato di essere al lavoro su un primo disco di inediti, ed ecco a fine luglio (forse collocazione non proprio felice per il lancio) uscire B-Effect .
L'EP contiene 5 tracce, e pur nella sua brevità esprime in modo efficace quelle che sono le diverse "anime" del gruppo: conoscendoli, so che ognuno di loro ha una sua predilezione per un certo tipo di generi e sonorità, per cui nel gruppo convivono tendenze rock, punk, pop ed elettroniche. La quinta traccia è una bonus track (disponibile solo sul cd, non online), remix espressamente pensato per il dancefloor di Ricordi, il primo pezzo composto dal gruppo.
I testi, senza voler forzare un'analisi troppo profonda, si rifanno principalmente a tematiche classiche come lo scorrere del tempo, l'incertezza per il futuro, il confronto con la realtà, cosa che risulta abbastanza evidente anche dai titoli: Ricordi, Intorno a noi, Domani. Si tratta perlopiù di testi orecchiabili e, se non altro, diversi dalle banalità che si trovano di solito.
Come ho già anticipato, non sono esattamente la persona più competente per valtuare la qualità complessiva di questo genere di musica, ma penso che sia innegabile che il "talento" di base c'è, e la professinalità pure. Vale quindi la pena di dare un orecchio al lavoro di questi ragazzacci che, dai e dai, qualcosa stanno provando a combinare.
Il cd si può acquistare su tutti i principali store (Amazon, iTunes, GooglePlay), o potete anche scaricare le singole tracce. Per seguire poi gli sviluppi del gruppo potete seguire la pagina facebook. E per una volta che vi ho segnalato qualcosa di quello che piace a voi, potreste anche ringraziarmi, eh.

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Published on August 21, 2015 01:54

August 17, 2015

Unpunned Futurama Titles #3

Terza puntata della rubrica più seguita della stagione, in cui esplico i titoli degli episodi di Futurama, limitandomi però alla versione originale in inglese, visto che di solito in italiano i titoli risultano tradotti letteralmente (perdendo i frequenti calembour) o interamente stravolti. Dopo i titoli di stagione 1 e stagione 2, ecco la stagione 3.


Amazon Women in the Mood (Amazzoni in amore): riferimento al film Amazon Women on the Moon.

Parasites Lost (Parassita perduto): riferimento al poema di John Milton Paradise Lost (Paradiso perduto).

A Tale of Two Santas (Aiuto è Natale!): riferimento al romanzo A Tale of Two Cities di Dickens.

The Luck of the Fryrish (Il quadrifoglio): gioco di parole su "the luck of the Irish", cioè la fortuna dell'irlandese, giustificato dal fatto che a fare la fortuna di Fry è un quadrifoglio (appartenente appunto alla tradizione irlandese).

The Birdbot of Ice-Catraz (Pingui-bot di Gel-catraz): gioco dip parole su The Birdman of Alcatraz, il soprannome di Robert Stroud, un carcerato di Alcatraz famoso per i suoi studi ornitologici compiuti in prigione.

Bendless Love (Il pizzetto ballerino): gioco di parole su "endless love"

The Day the Earth Stood Stupid (Cervello grosso scarpa fine): riferimento al film The Day the Earth Stood Still, in Italia Ultimatum alla Terra

That's Lobstertainment! (Un gambero da ridere): That's Entertainment! è il titolo di un film-compilation rilasciato nel 1974 dalla MGM per celebrare i 50 anni di attività.

The Cyber House Rules (Amore tecnologico): riferimento al romanzo The Cider House Rules di John Irving (Le regole della casa del sidro)

Where the Buggalo Roam (La pietra dello scandalo): riferimento al film Where the Buffalo Roam.

Insane in the Mainframe (Inferità robotica): riferimento al pezzo Insane in the Brain dei Cypress Hill, che contiene anche la frase "insane in the membrane", assonante al titolo.

The Route of All Evil (Padri e figli): gioco di parole sull'espressione "the root of all evil", la radice di tutti i mali.

Bendin' in the Wind (Successo da paralisi): riferimento al pezzo Blowin in the Wind di Bob Dylan.

Time Keeps On Slippin' (Un amore stellare): citazione di un verso della canzone Fly Like an Eagle di The Steve Miller Band.

I Dated a Robot (Sono uscito con un robot): "i dated an..." è un'espressione comunemente usata per indicare di aver frequentato untipo particolar di individuo.

A Leela of Her Own (Una Leela tutta speciale): riferimento al film A League of Their Own (in italiano Ragazze vincenti) che tratta di un campionato di baseball femminile.

A Pharaoh to Remember (Un faraone da ricordare): nessun riferimento specifico rintracciabile

Anthology of Interest II (Il gioco del se fossi 2): il titolo principale non ha nessun riferimento specifico, mentre per i tre sottoepisodi abbiamo:

I, Meatbag : riferimento a I, Robot di Asimov, in questo caso Bender diventa umano quindi si parla di "meatbag" come solitamente lui definisce le persone. Raiders of the lost Arcade : riferimento a Raiders of the Lost Ark, primo film della serie di Indiana Jones. In questo caso si parla di Arcade vista la presenza dei videogiochi. Wizzing : espressione colloquiale che significa comportarsi in modo stupido e accusare gli altri di fare lo stesso, in questo caso il doppio senso è con "wizard" visto che si tratta di una riproposizione del Mago di Oz.Roswell That Ends Well (Il nonno di se stesso): riferimento alla commedia di Shakespeare All's Well That Ends Well (Tutto è bene quel che finisce bene). Da notare che in questo caso il titolo italiano fa anche da spoiler.

Godfellas (Il mestiere di Dio): riferimento al film Goodfellas (in Italia Quei bravi ragazzi), giustificato dal fatto che nell'episodio Bender diventa il dio di una civiltà di minuscole creature e poi incontra un'entità potenzialmente divina

Future Stock (Manager d'assalto): riferimento al saggio Future Shock, qui invece si parla di stock in quanto la trama si basa sul mercato azionario.

The 30% Iron Chef (Sfida ai fornelli): riferimento alla trasmissione televisiva di cucina The Iron Chef, il 30% si riferisce a Bender che in numerose occasioni afferma di essere composto di una certa percentuale di ogni metallo nominato.
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Published on August 17, 2015 03:00

August 13, 2015

Rassegna stampa DTS #2

Poco più di un mese dopo l'uscita di Dimenticami Trovami Sognami, quando le prime reazioni iniziavano ad affluire, ho preparato una breve rassegna stampa con alcuni dei primi (soddisfatti) commenti al libro. È passato qualche altro mese, e i commanti hanno continuato ad arrivare. Ho pensato quindi di raccogliere qualche altra frase tratta da recensioni comparse qua e là per farvi leggere cosa dicono di DTS. Naturalmente potete risalire alla fonte seguendo i link per leggere la recensione completa.

In un panorama un po’ asfittico, che tende a girare da anni sugli stessi nomi e tematiche, Viscusi ha prodotto un romanzo diverso nei contenuti e nella forma. L’ambientazione è italiana, non ci sono cupe megalopoli e intrecci giallo-noir; si parla d’amore, di scelte difficili, del sogno, della memoria e del suo potere demiurgico; delle origini del Tutto, di un’intelligenza primigenia e di come il mondo potrebbe cambiare attorno a noi senza che nessuno se ne accorga.
recensione di Studio83 (not affiliated to Zona42)

Perfino il raccordo tra le varie componenti  è ben ponderato con tutti gli elementi di una trama che inizia in maniera lineare ma che poi aumenta di complessità. Ma la cosa piacevole è che il lettore non subisce questa complessità, non pesa sulle sue spalle, grazie anche allo stile immediato con cui il romanzo è scritto. Non ci sono scorciatoie, non troverete sotterfugi all'interno di questo romanzo, ma una robusta narrazione, uno stile semplice ed accattivante ed alcuni personaggi niente male.

recensione di Nick Parisi su Nocturnia


A mio parere Viscusi ha voluto osare e ha avuto successo, perché la storia di Dorian [...] sorprende il lettore e lascia spesso volutamente spazio all'immaginazione. Non è una lettura da sottovalutare, al contrario necessita di attenzione e pazienza, ma merita di essere compresa.

recensione di M. Carrara su Libreria universitaria

Il romanzo prende le basi dal tema della percezione della realtà – e di cosa è reale – e dalla sua alterazione (e non mancano sottili omaggi ai grandi della fantascienza del genere, come Philip K. Dick). Dalla lettura emerge come il tema fondante del romanzo sia ben elaborato nella sua complessità, prendendo spunto sia dalla fantascienza che da altre discipline (come lo yoga).

recensione di Saretta su (including books)
Finché nella seconda parte, «Trovami» Viscusi si rivela per l'incredibile e folle narratore qual è, e dopo qualche pagina di spaesamento, in cui crediamo di leggere semplicemente un'altra storia (ma allora DTS raccoglie tre racconti?), ci ritroviamo a dover reinterpretare tutto quello che abbiamo letto in termini completamente nuovi. E forse anche la nostra realtà meriterebbe una revisione...
 recensione su Un blog senza pretese  
Volendo essere necessariamente sommari - questa è una recensione, non una tesi - possiamo affermare che al centro di Valis come del libro di Viscusi, vi è il problema irrisolto dell'Ontologia dell'Universo. E c'è una tendenza fortemente mistica (non religiosa o irrazionale) a rendere il problema in forma di materiale narrativo. 
 recensione di Massimo Citi su fronte&retro  
Forse, leggendo questo libro, qualcuno potrà pensare che l'autore terrestre sia un po' troppo presuntuoso (confrontarsi con nomi quali Dick e compagni di merende...!), ambizioso (speculare filosoficamente di Creazione, natura della Realtà e struttura dell'Universo...!), o semplicemente pazzo (che ci azzecca un titolo che sembra quello di un romanzo per Adolescenti-Terrestri-In-Preda-A-Tempeste-Ormonali con la fantascienza? Ma sopratutto: come si fa ad ambientare un romanzo di fantascienza a Lucca?!), ma quel qualcuno si sbaglierebbe di grosso. L'autore, non solo spadruneccia (per dirla come un famoso attore comico terrestre suo contemporaneo) le armi narrative e linguistiche a sua disposizione, dimostrando grande talento, tecnica e padronanza del mezzo espressivo, ma riesce anche a non risultare presuntuoso, ambizioso o pazzo, snocciolando teorie ardite sul filo dell'eresia filosofico-scientifica!
 recensione su Recensioni dalla Galassia 
 Solo un avvertimento: si tratta di un libro che altererà la vostra percezione del mondo. Un po' come accade quando si esce dal cinema dopo aver visto "The Truman Show" e si cercano le telecamere nascosto che vi stanno riprendendo, quando chiuderete il volume cercherete ovunque i segni della ****** (non ve lo dico per non darvi indizi). Il guaio è che, essendo la lettura di un romanzo più partecipata della visione di un film, l'effetto durerà molto più a lungo...
 recensione di Angelo Frascella su aNobii   Inoltre ho ricevuto in forma privata, via mail o come messaggi su fb e altri social, commenti e opinioni da diversi altri lettori, che non riporto per correttezza (trattandosi appunto di una conversazione privata), ma per i quali ringrazio di cuore. DTS finora si è dimostrata un'esperienza davvero positiva, e non potrei essere più contento di come sta andando, a meno che, non so, mi versassero un anticipo a 5 cifre intere per scrivere un seguito.
Quindi grazie a tutti per il tempo e le parole spese, e al solito stay tuned che novità sono sempre in ponte (seugite anche il sito di Zona42 che di solit è più tempestivo a segnalare queste cose...)!
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Published on August 13, 2015 05:50

August 9, 2015

Le vostre letture per l'estate

Non so voi, ma io sono partito stamattina per le ferie e se tutto va bene a quest'ora dovrei essere in arrivo nella località da me prescelta (per motivi di riservatezza non posso rivelarla qui, non vorrei trovare ad attendermi frotte di fan). Dato che il mese di agosto più o meno tutta la Nazione si ferma*, si pensa alle vacanze e al relax, è anche il periodo in cui, per convenzione, si legge di più.A dire la verità per me accade l'opposto, nel senso che la lettura per me è un'attività che fa parte della routine quotidiana (colazione, pranzo, cesso, letto ecc), per cui quando questa viene sovvertita, come durante una vacanza, non ho più gli stessi tempi sicuri da dedicarle. Quindi di fatto capita spesso che legga meno durante le ferie che il resto dell'anno... ma questo è un altro discorso.L'intento di questo post, semplicemente è quello di darvi qualche veloce consiglio di lettura. Se qualcuno di voi deve ancora fare la valigia, magari ha l'occasione di infilare dentro un paio di volumi leggibili, o meglio ancora, di scaricare al volo e mettere sul reader (come farò io) qualche titolo. I criteri da me utilizzati per questa selezione sono libri "freschi", di facile lettura, che non vi impegneranno troppo con pesanti elucubrazioni, ma non per questo frivoli e banali. Insomma, il giusto svago senza scadere nel trash. Pesco all'interno di titoli abbastanza recenti, perché è inutile che vi consigli ora di leggere la Guida Galattica per Autostoppisti, no? Preferisco indirizzare su qualche titolo meno noto, anche autopubblicato, che magari non avreste scovato sui canali tradizionali. Naturalmente si tratta di libri che ho già letto e della cui qualità non ho dubbi, per commenti più approfonditi linkerò anche i corrispondenti rapporti letture.
Necroniricon è una raccolta di racconti horror di Andrea Berneschi (pubblicato dalla Factory I Sognatori). Le storie sono parecchie, alcune brevissime, sconfinano a volte nella fantascienza e nel weird. Umorismo che fa capolino di quando in quando per alleggerire il tutto.




Pashazade di Jon Courtneay Grimwood è il romanzo che Zona 42 ha pubblicato prima di DTS. Ambientato in un mondo ucronico (che tuttavia non prende il sopravvento sulla storia), si tratta in buona sostanza di un thriller/poliziesco, con un protagonista di grande carisma e comprimari memorabili. Trama avvincente e ricca di sfumature. Peraltro è uscito da poco anche il seguito Effendi, quindi se siete lettori veloci avete materiale a sufficienza (questo però non l'ho ancora letto).



Un autore autopubblicato che mi sento di consigliare è Stefano Castelvetri (blogger che scrive su



Altra autopubblicazione, però di gruppo: tre autori e un editor: Livio Gambarini, Marco Cardone  Polly Russell coordinati da Marco Lomonaco. Nomi che girano noti nell'underground di genere uniti per ASAP- Tempi che corrono , una novellette di fantascienza che parte dall'invenzione di una tecnologia in grado di alterare lo scorrere del tempo in zone localizzate. Azione, buona speculazione, e una buona dose di riferimenti nerd. Si tratta però di un romanzo breve, quindi non vi basterà per tutte le vacanze...



E concludiamo con un altro autore internazionale, che, in effetti, si è a sua volta autopubblicato, prima di venire "scoperto" e di ritrovarsi con Ridley Scott che dirige il film tratto dal suo libro. Il caso de L'uomo di Marte è abbastanza noto ormai, e la versione cartacea si trova a prezzi ridicoli. Questo potete considerarlo un MacGyver in space, ma con un tono costantemente leggero e sopra le righe. Lettura appassionante e utile per le nozioni pratiche di survivalismo (sia mai vi capiti di venire abbandonati su un pianeta inabitabile...).




Beh, certo, poi se uno fosse disonesto potrebbe anche segnalare che ci sono in giro anche libri miei, in carta o e-book, che potete mettere nella valigia materiale o digitale. Ma questo lo lascio alla vostra coscienza. Io vi ho fornito la colonna sonora e le letture per l'estate, che altro volete aggratiss?


*Sì, lo so che c'è qualcuno che è ancora a lavoro, siete degli eroi!
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Published on August 09, 2015 02:00

Unknown to Millions

Andrea Viscusi
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