Andrea Viscusi's Blog: Unknown to Millions, page 73

January 22, 2014

Ultimi Acquisti - Dicembre 2013 (parte 2)

Seconda parte del resoconto dei dischi acquistati a dicembre. Nella prima parte ho parlato degli album techno/house/electro, qui continuo con album o raccolte di generi affini.

Comincio subito con un album per il quale potrei essere cancellato dalla metà dei blogroll che finora mi ospitavano. Sì perché io ho acquistato True , il primo album di Avicii. E questo, per una volta, è un dj che conoscete tutti, perché avete sicuramente sentito Levels qualche anno fa, Wake Me Up quest'estate, e da poco anche Hey Brother. Con questo non dico che vi debbano essere piaciute, sicuramente le avete incluse tra il cumulo di ciarpame commerciale che ci viene ficcato a forza nelle orecchie ogni giorno. E in parte avete ragione, lo so. Ma, per mia formazione, non sono un sostenitore della teoria "commerciale = merda". D'altra parte anche tutta la "buona musica" che ascoltate di solito è decisamente commerciale, o no? Ed è un discorso che si estende anche al di là dell'ambito musicale. In ogni caso, Avicii, al contrario di molti suoi pari (ovvero dj-superstar che hanno iniziato ad esibirsi in concerti invece che dj-set), ha secondo me del talento vero. Voglio dire che i suoi pezzi non sono così facilmente inquadrabili in quel filone electro-house-impropriamente-detto (tornerò tra poco su questo termine). Questo perché invece di affidarsi per i suoi featuring al rapper di turno o alla popstar rediviva, Avicii pesca più facilmente nella musica "tradizionale": dal country al jazz al rock. La cosa è evidente se, oltre ai pezzi già noti, si ascoltano Shame On Me, Liar Liar, Lay Me Down. Se poi volete approfondire le sue campionature, scorrete su Whosampled per scoprire la vastità delle citazioni contenute nei suoi pezzi. Poi, c'è anche da dire che contrariamente a come viene detto in giro, io ho qualche riserva a definire la sua musica "house". La struttura dei pezzi è più simile a quella della trance, e anche se i suoni derivano più da house/electro, credo che sia difficile inquadrarla sotto questa etichetta, perché segue esattamente i tipici schemi di certa eurodance che andava negli anni 90. E forse a questo è dovuto il fatto che mi piace....
Cambio completamente genere con Ferry Ultra, con l'omonimo album Ferry Ultra and the Homeless Funkers .  Anzi, siamo veramente al limite delle mie capacità di assimilazione, perché se il nucleo è appunto funk, ci sono alcune contaminazione che virano anche troppo sull'hip hop per i miei gusti. Altri pezzi invece si ispirano di più alla disco o alla house (quella vera, stavolta). Dei 12 pezzi dell'album, 11 sono realizzati in collaborazione con altri autori, di cui riconosco appena un paio di nomi, ma che probabilmente hanno tutti una certa rilevanza nel loro genere. Un album interessante e fantasioso, anche se non del tutto nelle mie corde.


Torniamo su territori più familiari, almeno in parte. Global Player è la colonna sonora dell'omonimo film tedesco del 2013 (mai arrivato in italia). E la soundtrack è stata curata da tre personaggi interessanti: Florian Appl, un compositore "normale", al quale si aggiungo Paul e Fritz Kalkbrenner. È così che dopo essere apparso in Berlin Calling e averne curato la colonna sonora, Paul Kalkbrenner viene di nuovo interpellato per curare la parte musicale di un film, stavolta affiancato da suo fratello. Lo stile dei due è riconoscibilissimo, e piacevolmente intermezzato dai pezzi strumentali di Appl. Quando poi le due tendenze si uniscono vengono fuori pezzi ottimi come Global Player, che dimostra come musica classica ed elettronica possano valorizzarsi a vicenda.

Ultimo album di questa tornata è in realtà una raccolta di singoli: una serie di remix di deadmau5, intitolata semplicemente The Remixes . Di deadmau5 ho già parlato in merito all'ultimo album, e può darsi che lo abbiate sentito nominare. Nei due cd qui presenti è contenuta una serie di sue interpretazioni di pezzi di generi diversi, tra i quali troviamo ad esempio Carl Cox e Calvin Harris, così come remix di pezzi storici come Café del Mar di Energy 52 e Finished Symphony di Hybrid. deadmau5, nonostante spesso si dedichi a costruire pezzi fin troppo facili, in realtà è davvero bravo, e qui riesce a dimostrarlo, cogliendo per ogni pezzo l'atmosfera giusta da esaltare. La raccolta è quindi fondamentale per chi vuole completare il suo repertorio della trance/electro più moderna, di cui deadmau5 è praticamente l'archetipo.
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Published on January 22, 2014 00:00

January 19, 2014

Coppi Night 12/01/2014 - V per Vendetta

Come mi è già capitato altre volte mi trovo in difficoltà a commentare uno di quei film che hanno avuto un forte impatto al momento dell'uscita, soprattutto nel caso in cui la mia opinione sia pressoché uniforme a quella media. Qui ci troviamo proprio in uno di quei casi, perché di V per Vendetta non posso dire altro che sia un ottimo film, a prescindere tanto dal messaggio socioculturale che cerca di trasmettere (ma poi cerca davvero di insegnare qualcosa?), quanto dalle origine fumettistiche della storia. Come ho già avuto modo di specificare i fumetti (o "graphic novel" se vi vergognate a dire che leggete fumetti) non rientrano nel mio campo di interessi per cui tutte le volte che guardo un film tratto da un fumetto è automatico che io non possa fare un raffronto diretto.
Non ritenendo quindi utile fare un commento di merito e intenzione al film, devio su questioni più marginali. Intanto, sapevate che l'attore che interpreta V è Hugo Weaving, meglio noto come Elrond ne Il Signore degli Anelli o l'Agente Smith in Matrix. Può sembrare strano pensare che un personaggio che appare mascherato per tutto il tempo sia interpretato da un attore preciso piuttosto che da una serie di stuntmen, e anche da un attore di medio/alto livello. Ma evidentemente l'interpretazione di un attore (un buon attore) non consiste soltanto nell'espressione del volto, ma anche nella mimica del corpo e nella voce  (qualità quest'ultima che si perde con il doppiaggio, generalmente).
E a questo proposito, vi siete mai chiesti come fosse il monologo di presentazione di V in lingua originale? Basandosi su una serie di allitterazioni continue, è chiaro che la traduzione non può otterene lo stesso risultato. Per chi fosse curioso, ecco qui il video originale, e sotto il testo che, innegabilmente, ha tutta un'altra intensità:


Voilà! In view, a humble vaudevillian veteran, cast vicariously as both victim and villain by the vicissitudes of fate. This visage, no mere veneer of vanity, is a vestige of the vox populi, now vacant, vanished. However, this valorous visitation of a bygone vexation stands vivified, and has vowed to vanquish these venal and virulent vermin vanguarding vice and vouchsafing the violently vicious and voracious violation of volition! The only verdict is vengeance; a vendetta held as a votive, not in vain, for the value and veracity of such shall one day vindicate the vigilant and the virtuous. Verily, this vichyssoise of verbiage veers most verbose, so let me simply add that it's my very good honour to meet you and you may call me V.
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Published on January 19, 2014 10:55

January 18, 2014

Lost in Lost #14 - Ep. 3x16-3x20

In questo segmento di episodi comincia il percorso verso l'esplosivo season finale, che è stato da più voci considerato come uno dei migliori di sempre nella storia della tv. Ripercorriamo quello che succede: sull'isola Juliet viene accolta con sospetto al campo dei naufraghi, e dopo aver salvato Claire si scopre che in realtà sta ancora lavorando per Ben, e gli fornirà presto i nomi delle donne incinte; Desmond ha un'altra visione della morte di Charlie, che stavolta porta con sé anche un effetto positivo: l'arrivo di una paracadutista che potrà salvarli tutti, che lui crede essere la sua Penny e invece è Naomi; scopriamo che Sun è incinta di Jin e non del suo amante, ed è quindi destinata a morire se la sua gravidanza proseguirà sull'isola; Locke è stato costretto a confrontarsi con suo padre e gli è stato chiesto di ucciderlo se vuole entrare a far parte della comunità degli Altri, ma non essendo capace è andato a cercare Sawyer (dopo l'imbeccata di Richard Alpert), che ha eseguito il lavoro sporco dopo aver scoperto che il padre di Locke è proprio l'uomo che ha truffato i suoi genitori e provocato la loro morte; infine, Ben e Locke visitano insieme il capanno dove dovrebbe risiedere Jacob, e preso dalla frustrazione Ben spara a Locke e lo getta nella fossa comune dove sono abbandonati i cadaveri degli ex membri della Dharma e lo lascia lì a morire. Nei flashback dei vari personaggi centrali, invece, scopriamo come Juliet fosse stata ricattata per teneral sull'isola ben oltre il termine previsto di tre mesi, assistiamo al primo incontro tra Desmond e Penny (e viene il dubbio che sia stato un incontro per nulla casuale), e conosciamo l'infanzia di Ben, orfano di madre e costretto a crescere con un padre che lo odia, ma del quale si vendicherà gassando tutti i suoi compagni Dharma per poter entrare a far parte degli Altri. In effetti, in questi episodi c'è parecchia sostanza, e si esclude il solito dramma sentimentale incentrato su Jin/Sun, anche i flashback riescono ad avere un buon impatto (infatti sono tutti incentrati su personaggi "nuovi").
Veniamo quindi a cosa la mia cavia ha pensato di tutto questo. Juliet continua a non esserle simpatica, ed è convinta che in un modo o nell'altro volterà le spalle agli altri del gruppo. Anche la donna paracadutata non sembra essere completamente degna di fiducia, e la cavia è convinta che nasconda qualcosa, nonostante proclami di essere stata mandata proprio da Penny. Non è facile invece capire come si spieghi il fatto che secondo quanto dice il relitto dell'Oceanic 815 è stato ritrovato sul fondale del Pacifico: potrebbe in qualche modo essere una spiegazione che favorisce la teoria dell'universo alternativo, che viene trascinata da parecchio, ma allora come ha fatto la stessa Naomi a raggiungerli? Il suo stesso arrivo dimostra che è attualmente possibile arrivare sull'isola, in qualche modo, quindi non può trattarsi di un posto "fuori del mondo". Importante è stata la chiusura del cerchio tra Sawyer, Locke e suo padre: con la morte di Anthony Cooper vengono concluse entrambe le loro storie personali, e c'è quindi spazio per far evolvere i personaggi. La nuova determinazione di Locke ad entrare a far parte degli Altri è ammirevole, ma come sempre si dimostra troppo ingenuo e facilmente manipolabile da Ben. C'è poco da concludere sul primo incontro con Jacob: si tratta davvero di un poltergeist, o soltanto di una messinscena per impressionare Lokce? Ma in questo caso, perché Ben se l'è presa tanto?
Ci sono diverse cose che devono succedere nei tre episodi che mancano alla fine: dovrà essere stabilito un contatto con la nave da cui è arrivata Naomi (e quindi, con Penny?), dovrà avvenire l'attacco degli Altri intenzionati a rapire le donne indicate da Juliet,  dovrà compiersi il tema ricorrente della morte di Charlie. La mia cavia sostiene che probabilmente dovremo dire addio a diversi personaggi centrali, e che nonostante l'arrivo della nave anche stavolta risulterà impossibile per i naufraghi lasciare l'isola. Anche col senno di poi, non so dire se abbia ragione o meno, su quest'ultimo punto.
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Published on January 18, 2014 07:57

January 16, 2014

Ultimo acquisti - Dicembre 2013 (parte 1)

Tre mesi dall'ultimo apporto di nuovi dischi, era l'ora! E non mi sono fatto mancare nulla, infatti ho aggiunto alla mia collezione ben 13 nuovi dischi. Tra questi ce ne sono anche alcuni che cercavo da diversi mesi, e che ho agguantato con discreto entusiasmo. Come al solito non li presenterò tutti insieme, ma divisi in due o tre parti, raggruppandoli per quanto possibile per tipologia. In questa prima parte elenco gli album techno/house/electro. 
Inizio subito con II, il secondo album dei Moderat. Non era previsto, quando Apparat e i Modeselektor si sono uniti in questo progetto per l'album Moderat, che ci sarebbe stato un seguito, ma all'inizio dell'anno ci hanno pensato, e questo è stato il risultato. L'ho acquisito con un certo ritardo, ma ne è valsa decisamente la pena. Se anche non si può dire che II sia qualcosa di nuovo e sorprendente, per chi conosce lo stile di questi artisti, è comunque impossibile rimanere insensibili ascoltando la loro musica. Il ritmo incalzante, i bassi profondi e le melodie malinconiche accompagnano i testi intensi, e l'insieme risulta allo stesso tempo equilibrato e discordante. È una musica moderna, che in qualche modo riesce a cogliere l'anima dell'epoca contemporanea, come nei pezzi Bad Kingdom, Versions, Last Time. Peraltro, la versione dell'album che ho ottenuto è anche una versione speciale, con case più curato e una bonus track. Questo non incide sicuramente sul giudizio, ma lo dico solo perché il mio spirito di collezionista gode esageratamente per questa cosa!

I Booka Shade sono dei veterani, e il loro album Movements del 2006 ha segnato all'epoca il corso dell'elettronica, grazie a pezzi come In White Rooms, uno dei primi pezzi neotrance di grande impatto. In Eve lo stile del duo viene ancora confermato: si tratta di una techno/electro di ampio respiro, che si presta bene ad un ascolto approfondito ma non sfigura se incluso in un set. Lo stesso album infatti oltre alle dodici tracce include un secondo cd mixato. Da notare anche le collaborazioni, tra cui quella con Fritz Kalkbrenner, e curioso il titolo dell'ultimo pezzo, Jesolo.


Amygdala è stato giudicato uno dei migliori album techno del 2013. E dopo averlo ascoltato devo per forza confermare, anche se da Dj Koze ci si può aspettare un primato del genere, vista la lunga e onorata carriera. Anche lui propone una serie di notevoli collaborazioni, tra i quali figurano Caribou, Apparat, Matthew Dear e Ada. Il suo è uno stile riconoscibile, una techno a tratti leggera ma a volte cupa, che riesce a trascinare durante l'ascolto, un'insieme di sonorità complesse che abbondano di distorsioni e aggiunte impreviste e talvolta bizzarre.




E quando parlo della sua lunga carriera mi riferisco al fatto che il suo album del 2005 Kosi Comes Around sia stato ristampato nel 2013. Mi sono quindi trovato ad avere entrambi i suoi dischi in mano, ed è stata una bella soddisfazione. In questa versione aggiornata si trovano altre due tracce in aggiunta a quelle contenute nell'album originale. Qui parliamo di una techno più dura, che sfocia spesso nella minimal, e concede meno alla melodia. Ciononostante, il tocco eccentrico di Dj Koze è sempre presente, e anche chi lo ascolta per la prima volta ne viene subito catturato.



L'ultimo album di questa tornata è per me una new entry, perché non conoscevo gli Snuff Crew. Il loro album Behind the Masks pubblicato da BPitch Control è una valida raccolta di pezzi che pescano in un vasto campionario di sonorità techno, house, con qualche inserto di hip-hop. Forse non si tratta di musica eccezionalmente impegnativa, ma che nella sua varietà è in grado di soddisfare pressoché ogni ascoltatore.
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Published on January 16, 2014 00:30

Unknown to Millions

Andrea Viscusi
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