Eva Fairwald's Blog, page 7
July 31, 2023
Atlantide: verità e testimonianze

Come riporta Platone nel “Timeo”e nel “Crizia”, un noto politico e legislatore ateniesedi nome Solone andòin Egitto e incontrò degli anziani sacerdoti. Ciò avvenne nella città di Sais, luogo che aveva in comune con la Grecia la deafondatrice Neith, omonima della greca Atena; in virtùdi questa felice condivisione, le genti del luogo si sentivano quasi ateniesi.

Durante i colloqui con gli anziani sacerdoti,Solone si rese conto di quanto fosse ignorante sulla storia antica dellapropria gente, tanto che un vegliardo sacerdote gli disse:
“Solone,Solone, voi greci siete sempre bambini, non esiste un greco vecchio” eaggiunse “siete tutti giovani nelleanime, infatti in esse non avete alcuna anticaopinione che provenga da una primitiva tradizione e neppure alcun insegnamentoche sia canuto per l'età...”
Con questo, come poi vienespiegato più avanti, intendeva dire che i Greci non avevano memoria di tutte lecatastrofi accadute prima delle epoche di cui avevano dei documenti scritti. Anchedove erano disponibili testimonianze riportate, esse venivanoderubricate a semplici storie o banali leggende da ricordare ai bambini, aiquali il vegliardo li paragonava. Bambini nel senso che non avevano contezzadegli avvenimenti delle epoche passate, ripartendo da zero dopo ognicatastrofe, senza testimonianze, né leggi o tradizioni precedenti da seguire.
Laverità nei miti
Il sacerdote ricordò a Solone alcune storieridotte a mito e raccontate in forma allegorica, per poi svelargli il verosignificato. Fra queste c’è la storia di Fetonteche, guidando il carro del sole del padre, si ribaltò sulla Terra.
Nel caso di Fetonte, la vera storia era ladeviazione dei corpi celesti che girano attorno alla Terra e che determina inlunghi intervalli di tempo la distruzione tramite ilfuoco. Lo stesso valeva per la purificazione della Terra da parte degli deiattraverso l'acqua e, di conseguenza, i diluvi che si erano succeduti neltempo.
Questa testimonianza, che troviamo nei duedialoghi citati in precedenza, ci porta alle parole riportate da chi le hasentite dai protagonisti. E qui veniamo ad Atlantide. L'anziano sacerdote mostròcome loro, essendo stati creati come popolo dalla dea Atena, avessero le stesseleggi. Tuttavia gli ateniesi dopo l'ultima catastrofe, avendo perso l'artedella scrittura, dovettero apprendere di nuovo tutto quello che non conoscevanopiù.
Il sacerdote proseguì mostrandogli tutte le artiche avevano prosperato in quella città grazie alle leggi promulgate quando lacittà fu edificata. Aggiunse che prima la dea aveva fatto Atene e gli ateniesi,grazie al seme donato da Gea ed Efesto, e poi era venuta da loro. Lo disse mostrandoglile sacre scritture tramandate da ben oltre i novemila anni della storiaricordata oralmente e poi scritta di Atene.
E qui gli racconta le vicende di come l'alloragrande e potente popolo ateniese avesse combattuto e vinto un colossale scontrocon un'altra potenza in espansione protetta da Poseidone.
“E qui ritorniamo agli antichiracconti dell'Iliade, della Bibbia, dei Veda, degli Egizi, dei Sumeri, dove gliscontri tra i popoli della Terra erano sempre causati dalla presenza di entitàsovrannaturali, e molto spesso si concludevano conimmani catastrofi, anche nucleari. Come possiamo vedere dai resti vetrificatidei terreni di alcune città distrutte, dove i reperti di terreno vetrificatosono stati comparati con quelli degli esperimenti nucleari. In realtàcombattevano tra loro usando i popoli su cui avevanoinfluenza.”
Il popolo che gli ateniesi sconfissero veniva daun'isola chiamata Atlantide, che si trovava al di làdelle Colonne d'Ercole. Era più grande della Libia edell'Asia messe insieme e da quell'isola se ne potevano raggiungere altre, sinoal continente opposto che circondava il vero mare. Quindi,già conoscevano anche il continente opposto: le Americhe.

Atlantis ela sua scomparsa
Fu un grande scontro di influenze, tra dei diversiche guidavano popoli diversi; Atlantide voleva espandersi al di qua delle Colonned'Ercole, Atene si difese dall'invasione. Il risultato finale fu che altermine della contesa vinta dagli ateniesi, Atlantide scomparve in una notte acausa di un immane cataclisma e ancora non se ne sono trovate tracce certe, senon negli scritti.
Naturalmente, pur essendo Platone una fonteattendibile, abbiamo a supporto anche mappe dell'isola su antichi reperti egizidistribuiti in vari musei: descritta come l'isola di Atlantisoccupata dal dio Shu, il dio che sostiene ed eleva ilcielo, tradotto dai greci come Atlante.
La città al centro dell'isola aveva il nome di “Kerne” o “Kernea”, chesignificava la terra madre, o culla degli dei.
In altre descrizioni vediamo Atlantide disegnatacome più isole concentriche divise da tratti di mare, fino ad arrivare all'isolacentrale vera e propria, e anche la stessa città costruita con strutturasimile. Da qui il nome di Ikent o Akent, isola con unacittà a forma di piatto concentrico in cui vive il dio Shu,tradotta in greco come Kerne.
Mappee testimonianzeEsistono anche più geroglifici specifici cheindicano un'isola dove vive il dio Shu.
Abbiamo le mappe sui sarcofagi di personaggiimportanti, come generali, capi medici, che rappresentano il viaggio versoun'isola paradisiaca, con una città concentrica con un trono che galleggiasull'acqua, come descritto nel “Crizia”.
E. Schliemann, lo scopritore di Ilio (Troja),scrive nel suo memoriale che nel tesoro di Priamo trovò un grande vaso dibronzo all'interno del quale c'erano vari altri vasi, piccole immagini e monetedi metallo. Su questi antichi reperti e sul gran vaso c'era scritto ingeroglifici fenici: “Dal Re Chronos di Atlantide”.
Più tardi, visitando la mostra degli oggetti Thiahuanacadel Centro-America trovò la stessa tipologia di oggetti trovati nel tesorodi Priamo, soprattutto uno con la testa di gufo. Questi pezzi non avevanoalcuna inscrizione, quindi ricontrollando i suoi repertisi rese conto che le incisioni fenicie erano state apposte posteriormente.Quando Schliemann si decise a confrontare e adanalizzare i reperti si rese conto che l'argilla di cui erano fatti era dellostesso tipo, ma che sia in Fenicia che inCentro-America non esisteva. Si trattava di un composto creato da un amalgamadi platino, alluminio e rame mai conosciuto nei resti degli antichi.
E. Schliemann lasciò questomemoriale al nipote, che proseguiva la sua opera. In una nota gli raccomandò di rompere il vaso con la testa di gufo e diinvestigare nelle rovine Sais. E qui ritorniamo alviaggio di Solone, che si fermò esattamente in quella città costruita dalla deaAtena, protettrice di Atene. Il nipote ruppe il vaso e rinvenneuna specie di medaglia o moneta, sul fondo del vaso un'inscrizione in vecchio Fenicioche diceva: “Proveniente dal tempio dei muri trasparenti”. Tra l'altro nellacollezione di oggetti del tesoro di Ilio c'era unanello dello stesso metallo. Fra le altre cose rinvenute in quella spedizione,c’era anche un papiro dello storico egiziano Manheto,in cui pone la data di 13.900 anni come regno dei savi di Atlantide.
Quando il nipote, ottenuto il permesso discavare nella città di Sais, trovò una collezione dimonete in un sarcofago si rese conto che erano dellastessa fattura di quelle rinvenute nel vaso del nonno. Il sarcofago si rivelò essereappartenuto a un sacerdote del tempio di Atena fondato, si diceva, da un atlantideofuggito con una figlia del Re Chronos,nient'altro che il nome inciso sul vaso ritrovato nella collina di Hissarlick, a Ilio.
Ricordiamo che a palazzo Besta, nell'antico borgo di Teglio in Valtellina,troviamo un affresco che rappresenta il mondo, compresa l'Australia, e l'Antartidecolorata di verde come se si sapesse che in epoche precedenti non era copertadai ghiacci. Questo affresco è antecedente alla presuntascoperta di Colombo e copiato da chissà quali mappe, vista la presenzadell'Antartide.
Come al solito, imisteri sono sempre più vicini di quanto potessimo pensare.
Mondo sospeso,
Atlante lo sorregge:
perduta forza.
Dalle onde la vita,
sotto l'ignota strada.
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BRAN
July 24, 2023
Spirito e corpo sono due parti inscindibili?

Spirito e corpo sono due parti inscindibili,oppure due parti che possono essere separate?
Una parte è prettamente spirituale, fatta dipensieri, emozioni passate, esperienze vissute, tutto quello che consideriamo il nostro essere nel tempo. Un'altra parte èfisica e ci limita, ci contiene, con il tempo si sfalda e muore.
Le due vie dell'evoluzione: la diadee l'uno
Nonostante i limiti palesi, cerchiamo da sempredi modificare la nostra parte fisica, tentando di potenziarla in maniera dasupportare ciò che sogniamo di poter fare, per più tempo e meglio di quantopotremmo se non cercassimo di migliorare le nostre capacità fisiche.
La stessa cosa avviene da sempre per quanto riguardale capacità spirituali, con l'annullamento del corpo fisico in funzione dell'espansionedella mente. Pensiamo agli antichi e tutt'ora presentieremiti indiani, ma anche ai monaci di tutte le religioni o filosofie teiste. Nel contempo abbiamo assistito, e continuiamo tutt'ora adassistere in misura forse minore, a pratiche di fusione tra corpo e spirito inmodo di farli crescere insieme, come contenitori uno dell'altro. Un esempio sonole pratiche meditative accompagnate dalle arti marziali.
Il molteplice della Diade con le sue infinitepossibilità, limitate dall'Uno a cui tutto alla finesi adegua. Quindi, la realtà diviene un misto bipolaredi ciò che si potrebbe fare limitato da quello che è possibile fare. Il sogno,il mondo energetico in cui siamo inseriti ma con cuinon possiamo interagire senza un'adeguata preparazione, ci mostra che corpo espirito sono un'unica entità. A questo proposito, leggi l’articolo “Ilpotere della percezione”, che introduce la via dello stregone e apre questaserie di articoli.
Possiamo leggere diverse interpretazioni diquesta questione in molti racconti distopici;vediamo per esempio come un trans-umanesimo verticistico si contrappone a un naturalismocollettivistico. A un iper-controllo tecnologico all'internodel trans-umanesimo si contrappongono tecnologie sempre più invadenti dipotenziamento fisico-mentale per sfuggirvi. Se la parte Cyborgdiventa preponderante, quale sarà il limite, se ce ne può essere uno?
In contrapposizione, un'altra parte dellasocietà cerca di evolversi attraverso lo sfruttamento delle capacità sensorialiproprie, attraverso la convivenza con un naturalismo collettivo, ma anche quil'uso della genetica e della nanotecnologia resta un tratto comune.

Se questa situazione ti affascina, allora tipiacerà la serie cybernature di StargardenUniverse! L’ambientazione si sviluppa fra lamegalopoli iper urbanizzata Urbe Ancestralise Nuova Eden… passando per il pericoloso Deserto delle Dune di Vetro. Il primo romanzo ha come protagonista Jo Jo Nishimura,un bio-hacker che ha potenziato il proprio corpo conbody mod eccezionali (per esempio, ha dei tatuaggimolto, molto speciali su tutto il corpo!). In contrapposizione a Jo Jo c’è Adela,cittadina di Nuova Eden, luogo in cui il governo propugna ideali di fratellanzae armonia con la natura.

Gli argomenti trattati in questa serie diarticoli sono la base su cui è stata impostata tutta la serie di Stargarden Universe! Inizia l’avventura con “DarkGhost”, ordinalo su Amazon in eBook(anche Kindle Unlimited) ein edizione cartacea illustrata!
Corpo emozioniEppure, già da molto tempo sappiamo che corpo edemozioni, sensibilità, tutto quello che concerne ogni tipo di rapportosensore/sensazione, non risiede solo nel cervello ma,anzi, ha molteplici sedi in tutto il corpo e specialmente a livellointestinale. Neurotrasmettitori e recettori degli stessi, che divengono vere eproprie sedi di trasmissione di emozioni, hanno un’importanza cruciale. Aquesto proposito è consigliata la lettura di “Molecole di emozioni” di Candace Pert, di cui parliamoanche nell’articolo per il portale Stargarden Universe “Vibrazionienergetiche fra persone: esistono davvero?”.

Uomini o possibili divinità autocostruite
“Astro possente, che sarebbe la tua felicità, senon avessi coloro ai quali tu risplendi!” questo è l'inizio di: “Cosìparlò Zarathustra”.
E dopo essersi meravigliato del fatto chenessuno ancora sapeva che dio era morto, si avviò verso la città per annunciarela novella.
Il trans-umanesimo ci porta concettualmente inquesta fase di transizione in cui dio, inteso come soggetto che detta leregole, ha cessato di esistere. Quindi, tutto è diade,il mondo, la sua possibilità di percezione e di costruzione, divieneesclusivamente relativistico. Tutto ciò che è possibile fare verràfatto.
E perciò l'uomo, o l'umano, prende il seggio didio, o della natura, nel dettare le regole. E qual è il primo fardello cheporta con sé? Ma il corpo fisico naturalmente! Ecco,dunque, che ogni possibilità tecnologicamente possibile di eliminarne imalfunzionamenti, diviene auspicabile. Ogni tipo di ricerca divieneautomaticamente lecita; in fondo, le regole concordate in una societàrelativistica non sono altro che contratti da raggiungere e poi superare. Laricerca e l'applicazione della cosiddetta “Gain of Function”in ogni campo, porterà la parte biologica ad esserepotenziata e sostituita, oppure integrata con tutto ciò che potenzialmente saràpossibile. Il miraggio dell'eternità diverrà sempre più un obiettivo raggiungibile, ma auspicabile? Una volta raggiunta laperfezione, cosa rimarrà da fare?
Resta invece il problema della parte cosiddettaspirituale, emozionale; potremmo chiamarla il nostro io conscio, ora, di tuttele scelte fatte, e inconscio di quelle che comunque non abbiamo ancora fatto eche conosceremo solo in quel preciso istante. Si tratta di tutto il vissutoemozionale passato e quello che ci si attende dal futuro, in definitiva, ciòche siamo.
Probabilmente sarà possibile trasferire questeesperienze in un cervello sintetico, come si fa oggi tra computer. Magari uncorpo completamente sintetico in cui vengono inseritii dati del sé raggiunti al momento. Fino a quando il cervello si evolverà dasé. Ci attende un mondo di macchine? Sarà ancora possibile chiamarla “Umanità?”Il concetto di umanità si basa essenzialmente sulcostrutto immaginario che siamo tutti uguali, situazione che non ha nessunriscontro in natura. Infatti, qualsiasi diritto a cuici appelliamo dalla nascita ci è concesso, qualsiasi sia l'istituzione che celo concede. In passato abbiamo creato degli dei che ce li concedevano, qualiche siano, con le loro regole. Per dirla con “Harari” nuovo ideologo del WEF,abbiamo creato: un ordine immaginariocostituito.
Ma conquale scopo, qual è il fine di questa marcia a tappe forzate verso l'ignoto,cavalcando la tecnica? Semplicemente passare al soddisfacimento di unaqualsiasi pulsione supportata dalla possibilità tecnica? “Se dio è morto”,l'unico scopo della vita è la prosecuzione di se stessa. Maconsiderata dal punto di vista dell'umanità, sarà ancora qualcosa di umano?
Riscoperta del sapere anticoAbbiamo visto come gli antichi stregoni avevanola consapevolezza di conoscenze ben più antiche del mondo in cui vivevano. Ma che dire dei Sumeri, popolo apparso pressoché dal nulla inMesopotamia circa 6000 anni prima di Cristo, ma già a conoscenza di matematica,astronomia, agricoltura, medicina, architettura, musica. Praticamenteuna civiltà già fatta!
Nel 1989 la NASA annunciava che il Voyager2 stava mandando foto del pianeta Nettuno, scoperto nel 1846 da Le Verrier. Nel 1781 fu scoperto Urano da William Herschel, maquesti due pianeti erano già stati descritti in tavolette d'argilla incise. Edera anche stato descritto il loro colore visto dallo spazio, un verde-azzurroricco di acqua. Come è possibile che due pianeti cosìlontani dal sole potessero essere ricchi d'acqua in superficie, e come potevanosaperlo nel 5000 a.C.?

Sicuramente non potremo essere noi a rispondere aquesta domanda, ma il fatto è che non solo i due pianeti erano noti, ma lichiamavano “il pianeta doppio”, date le loro caratteristiche simili.
Le altissime temperature generate da un nucleodi roccia fusa fanno sì che le superfici dei due pianeti siano ricoperte diacqua bollente (così ipotizzato dal JPL, jet propulsion laboratory della NASA).Ricordiamo che ai tempi dei Sumeri già esistevano mappe del nostro sistemasolare con il sole al centro e i pianeti nelle giuste orbite; la riscoperta diCopernico attorno al 1515 presenta alcuni pianeti in meno rispetto ai Sumeri.
Il nostro futuro è sicuramente scritto nelnostro passato, ben al di là di quello che ci dicel'archeologia ufficiale, gelosa del proprio ruolo egemone. In definitiva, qualesarebbe lo scopo finale di questo viaggio non ci èdato sapere. Forse il viaggio stesso? Un infinito cerchio dove ogni punto è uninizio ma anche la fine. Le ere si susseguono e per i veggenti indiani viviamonel “Kali Yuga”, l'ultima dellequattro ere, prima che tutto ricominci. Un'era di disperazione e oscurità, diegoismo e sopraffazione, di dogmatismo materialistico. Per approfondire, leggi anche l'articolo "Multiverso, rappresentazione e stregoneria".
Cosa ci può salvare senon la via dello stregone?
Nero tramonto,
volano demoni dei:
nuova aurora.
Cieli puliti sopra,
specchi del mondo dentro.
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BRAN
July 17, 2023
Nei cieli dell'India si vola da 3000 anni!

Così recitava uno slogan pubblicitario dellacompagnia di bandiera indiana.
Il Ramayana,uno dei poemi epici indiani più antichi, invece inizia così:
“Ravana apparve come una cometa fiammeggiante, mentre scorrazzava nel cielocon il suo carro celestiale...
...Il demone risalì sul Pushpaka sospeso in cielo e disinteressato al miserobottino della città degli uomini, partì rombando verso il cielo. Forse avrebbepotuto trovare dei Deva con cui ingaggiare una battaglia più avvincente. Salìverso i pianeti celesti abitati dai Deva principali, maquesti fuggirono rapidamente non volendo incontrarlo in battaglia.”
Racconti di viaggi e battaglie nei cieli nonsono solo nelle leggende e mitologie indiane. Queste testimonianze appartengonoai ricordi ancestrali di tutte le popolazioni mondiali e sono ben documentate;pensiamo alla “Naturalis Historia” di Plinio ilVecchio, dove descrive fenomeni da lui visti oppure riportati.
Eccoche cosa scrive il serissimo generale romano nel secondo libro della sua opera,dal capitolo 31 al capitolo 35:
[31 ] E per contro hanno visto molti solicontemporaneamente, né sopra lo stesso né sotto, ma di traverso, né vicino nécontro la terra né di notte, ma o all’alba o al tramonto. Una volta,riferiscono, furono avvistati a mezzogiorno sul Bosforo, e durarono daquell’ora del mattino fino al tramonto. Anche gli antichi videro spesso tresoli, come sotto i consolati di Spurio Postumio eQuinto Muzio (174 a. C.), di Quinto Marcio e Marco Porcio(118 a. C.), di Marco Antonio e Publio Dolabella (44a. C.), di Marco Lepido e Lucio Planco (42 a. C.), enella nostra epoca si vide sotto il principato del Divino Claudio, durante ilsuo consolato con il collega Cornelio Orfito (51 d.C.).
Più di tre insieme non furono mai vistialla nostra epoca.
[32] Anche tre lune, essendo consoli Gneo Domizio e Caio Fannio (122a. C.), apparvero.
[33] Riguardo a ciò che per lo più definirono solinotturni, una luce dal cielo fu vista di notte essendo consoli Caio Cecilio e Gneo Papirio (113 a. C.) e spessealtre volte, sì che la notte era illuminata come il giorno.
[34] Uno scudo ardente da occidente verso orientescintillando attraversò (il cielo) al tramonto del sole, essendo consoli LucioValerio e Caio Mario (100 a. C.).
[35] Fu vista una scintilla cadere da una stella edaccrescersi mentre si avvicinava alla terra e, dopo essere diventata grandequanto la luna, illuminare come in un giorno nuvoloso, e poi, risalendo versoil cielo, diventare una torcia; (questo prodigio) fu visto una sola voltaessendo consoli Gneo Ottavio e Caio Scribonio (76 a. C.).
Lo vide il proconsole Silano insieme al suoseguito.
Plinioil Vecchio, da semplice cronista, non si ferma ai soli avvistamenti ma riportaanche i fenomeni tipici associati da sempre alla presenza degli UFO.
Eccocosa dice qualche capitolo dopo:
[57
] Inoltre per quanto riguarda il cieloinferiore è registrato nei documenti che sia piovuto latte e sangue essendoconsoli Manlio Acilio e Caio Porcio (114 a. C.) espesse altre volte, come (una pioggia di) carne essendo consoli P. Voumnio e Servio Sulpicio (461 a.C.), e che di questa non imputridisse quella che gli uccelli non avevanoportato via; inoltre (una pioggia di) ferro in Lucania l’anno prima (54 a. C.)che Crasso venisse ucciso dai Parti con tutti i soldati lucani che erano conlui, dei quali vi era un grande numero nell’esercito. La forma che piovve diquel ferro era simile alle spugne. Gli aruspici predissero ferite superiori.Essendo poi consoli Lucio Paolo e Caio Marcello (50 a.C.) piovve lana (capelli d’angelo? N.d.A.) vicino alcastello di Conza, proprio dove l’anno dopo Tito AnnioMilone fu ucciso. Durante il processo per la stessa causa è riportato nei documentidi quell’anno che piovvero mattoni cotti.
[58] Strepito d’armi e suoni di tromba uditidal cielo durante le guerre cimbriche (101 a. C.) ci è stato riferito, spessevolte sia prima che dopo. Inoltre nel terzo consolato di Mario (103 a. C.) dagliamerini e dai tudertini furono viste armi celesti (che provenivano) da orientee da occidente e che tra di loro si scontravano, ed erano respinte quelle cheerano (giunte) da occidente. Non c’è nessuna meraviglia nel vedere fiamme nellostesso cielo e spesso si sono viste nubi prese da un fuoco più grande.
[85] ... un grande portento di terre nella campagna diModena essendo consoli Lucio Marcio e Sesto Giulio (91 a. C.). Infatti due monti si scontrarono tra di loro con ungrandissimo frastuono, avanzando e retrocedendo, tra di loro fiamme e fumosalivano in cielo in pieno giorno; assisteva dalla via Emilia una grandemoltitudine di cavalieri romani e di loro familiari e di viandanti. Per il loroscontro tutti i casolari furono rasi al suolo, e molti animali, che sitrovavano dentro, restarono uccisi.
Troviamo anche in Plinio, al capitolo 56, un curioso accenno a strani fulmini:
In Italia, fra Terracina edil tempio di Feronia, si è smesso di fabbricare torri in tempo di guerra,perché tutte erano distrutte dal fulmine.
I resocontidi Plinio hanno fedeli e impressionanti riscontri in tutto il mondo antico,dalla Bibbia al Mahâbhârata, dai racconti sumericialle leggende dei popoli precolombiani.

Nelle opere rinascimentali italianeil passato è presente
È nelle opere pittoriche tra il1400 e il 1600 che troviamo dipinti oggetti volantiche, vista l'epoca, non possono essere confusi o falsamente identificati conaltro, come si tende a fare in altri casi.
Nei pittogrammi preistorici, nei bassorilievie nelle statue sia precolombiane che egizie, accadicheo sumere, per arrivare alle civiltà cambogiane con il tempio di Angkor Wat, inizialmente dedicato a Visnù,si cercano mille spiegazioni per giustificare determinate figure, facendo ilpossibile per evitare la risposta più semplice e immediata.
In questi quadri famosi il passatoè presente più che mai; questo ci ricorda che dalle nostre origini a oggi siamosempre convissuti con fenomeni di questo tipo.
Alcuni di questi quadri sospettiNei musei di palazzo vecchio aFirenze troviamo la “Madonna con bambino e S. Giovannino” di SebastianoMainardi. In questo dipinto possiamo osservare un oggetto aereo color piombo,sormontato da una cupola, nella parte alta a sinistra dell'opera. Un pastoretra la Madonna e il cielo in lontananza sembra guardarla.

Nei musei Vaticani possiamo vederesul coperchio di un reliquario, chiamato “Le Marie alsepolcro” le pie donne e la Vergine Maria al sepolcro vuoto di Cristo, conl'angelo che annuncia loro la sua resurrezione. Dietro, in primo piano, una inequivocabile navicella in partenza, o in arrivo, chipuò dirlo.
Al muso di Capodimonte a Napolitroviamo un dipinto di Masolino da Panicale, denominato “Fondazione dellabasilica di S. Maria Maggiore” Qui, per non rischiare di confonderci, abbiamoun'intera flotta di oggetti volanti. Il primo addirittura trasporta Cristo e laMadonna, che osservano dall'alto. Pare che nellagiornata raffigurata, agosto del 358, nevicò.

Un imponente affresco nelmonastero di Visoki, in Kosovo, rappresenta lacrocifissione di Cristo e la sua successiva resurrezione. Nella partesuperiore, nel cielo alla sinistra e alla destra della croce, due navicelle coni piloti in vista si inseguono, con gli angeli che sitappano le orecchie (per il rumore?). Nella parte sottostante, il Cristo cherinasce esce da un’apertura che pare una navicella con pinne direzionaliposteriori.

In ogni luogo e in tutte le epochein cui l'umanità ha calpestato la terra, ci sono testimonianze simili. Eaddirittura, come abbiamo visto, ci sono testimonianze scritte di epoche in cuil’umanità ancora non calpestava quello che riteniamo, a torto o a ragione, ilnostro mondo. L'unica maniera per scoprire ciò che è successo ed esserneprotagonisti è fonderci con il mondo altro che ci circonda.
Tutto quello che riguarda gli UFOè stato sempre tenuto nascosto o ridicolizzato. Negli ultimi anni, invece, vengono fatti uscire video militari con sonde aliene, chepare ci monitorino, provenienti da mondi esterni al nostro sistema solare.Eminenti scienziati come Avi Loeb, partono per ricercheampiamente finanziate dalle proprie università e dalle istituzioni militari,alla luce del sole.
Che sia arrivato il momento che cicomunichino qualcosa di importante sul nostro passato?
Se ti piacciono questi argomenti, scopri tutti gli articoli della serie partendo dal primo, "Il potere della percezione".
Sole e luna,
vedere e provare:
un solo mondo.
inizio fine dove,
dentro il nostro cerchio.
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BRAN
July 10, 2023
I misteri di Derinkuyu

Derinkuyu è una vera e propria città sotterranea chesi trova in Turchia, più precisamente in Cappadocia, nel cuore dell'Anatoliacentrale. Fu scoperta per puro caso, durante lo scavo per l'ampliamento di unacantina. Queste sono le notizie ufficiali.
Quello che fino a ora sappiamo con certezza èche ci sono almeno 18/20 livelli scavati fino a una profondità di oltre 85metri, con una estensione calcolata intorno ai 460 kmquadrati.
Al di là delleconsiderazioni tecniche sull'uso e quindi sulla costruzione di tale struttura,dobbiamo per prima cosa soffermarci sul fatto che in questa zona esistonoalmeno altre 200 strutture di questo genere. Si tratta di veri e propriinsediamenti sotterranei che certamente non possono essere stati costruiti peresigenze temporanee, viste le dimensioni e l'accuratezza in cui sono statesuddivise le varie zone di utilizzo. Si calcola che potessero viverci almeno20.000 persone. Pensiamo al sistema di areazione: era necessario fare arrivarel'aria fino a quelle profondità e serviva lo scarico per i fumi delle cucine.Per l'acqua era necessario lo sfruttamento di fonti sotterranee che comunqueandavano stoccate e distribuite, pare comunque con conduttureverso diversi luoghi di approvvigionamento. Servivano anche appositecondutture per lo smaltimento dei rifiuti, soprattutto organici.
Questa rappresenta solo una piccola parte deiproblemi tecnico/logistici che dovettero porsi i costruttori di queste città e,evidentemente, risolti brillantemente. Pensiamo, inoltre, che questiinsediamenti erano per la maggior parte comunicantitra loro con larghe vie sotterranee: quindi una vera e propria comunità cheviveva nelle viscere della Terra.
Antichi e nuovi abitanti
Normalmente, negli scavi archeologici classici,vediamo che i reperti riportati alla luce, mano a manoche gli scavi vanno in profondità, sono sempre più antichi. In questi siti esoprattutto in quelli che appaiono come insediamenti di culto come Göbekli Tepe, più si va in profondità e più lestrutture appaiono finemente costruite, ricche di dettagli, la loro stessaarchitettura progettuale e costruttiva è più sofisticata rispetto allesuccessive. Come se architetti e muratori, col passare del tempo, fossero statimeno capaci di riprodurre le tecniche di costruzione dicoloro che li avevano preceduti.
L’edificazione si protrae fino ad arrivareall'abbandono di queste strutture per motivi che non conosciamo, probabilmentelegati alla cessazione della causa che ne aveva spintola costruzione.
Attualmente,strutture come Göbekli Tepesono datate attorno ai 12.000 anni fa. Quelle sottostanti ancora non scavate, ma viste con i rilevamenti radar e satellitari (chesono oltre 30 nelle immediate vicinanze) sono sicuramente più antiche. E vistal'evoluzione degli scavi precedenti, più antico=più articolato e preciso, ciaspettano rivelazioni sconcertanti. Sempre che, per salvare la faccia,l'archeologia ufficiale non blocchi la divulgazione delle scoperte oaddirittura non faccia sospendere le ricerche per presunte mancanze di fondi(come spesso è già capitato).
Per la nostra storia ufficiale, a quei tempidovevano esserci solo rozzi raccoglitori e cacciatori. E così, giusto a titoloinformativo, la ricerca del famoso anello mancante tra noi e le scimmie ancoranon è stato trovato. Probabilmente… perché non esiste!
Quello che possiamo ipotizzare sugli antichiabitatori di queste straordinarie città e centri religiosi èche potessero essersi trovati in necessità di vivere sottoterra perché la vitain superficie era divenuta troppo pericolosa. La strutturazione e la dimensionedi questi agglomerati ne definisce la naturapermanente.
Il fatto che siano state usate in massa in tempirelativamente recenti, durante i periodi di guerre degli ultimi cent'anni, nedimostra la solidità. Realmente possiamo pensare adopere di tale portata costruite a colpi di martello e scalpello?
Degli antichi abitatori nulla sappiamo al di là dei miti e delle leggende che troviamo in antichescritture. Nell'Avesta ad esempio, e più precisamentenella parte chiamata Vendidad, troviamo le cronachein cui Yima, il profeta di AhuraMazda, viene incaricato dal dio di costruire una cittàsotterranea per proteggere le persone dal “malvagio inverno”, come vienedefinito nella Vendidad. Secondo molti climatologi l'ultimaglaciazione avvenne circa 18.000 anni fa. Potrebbe essere questo il motivodella costruzione di un simile reticolo di cittàcollegate tra loro. E con quale tecnologia?
A questo proposito è consigliatissimo il video di Omega Click su YouTube, davvero imperdibile!
Inoltre, se sei affascinato anche dalle teorie della Terra Cava, leggi l'articolo "Teoria della Terra cava: 10 cose da sapere".
Chi erano AhuraMazda e tutti gli altri dei e semidei citati nell'Avesta, ognuno responsabile di una parte della vita delle persone dell'epoca,dall'agricoltura, all'allevamento del bestiame, alla fertilità e tutto ciò checomunque concerne la vita terrena? Maghi o stregoni antichi, visitatori alieniin cerca di mano d'opera o cavie da esperimenti genetici. Un capo supremo chedistribuisce territori e responsabilità ai suoi sottoposti e che svela lascrittura a un profeta addestrato in funzione di ciò.
Se ti piacciono questi argomenti, inizia a leggere tutta la serie dal primo articolo a tema: "Il potere della percezione".
Viaggiatori spazialiQuanti passati abbiamo dietro lespalle? Costruzioni senza tempi certi che si distribuiscono sulla Terra, sempresimili nelle loro storie e nei canoni costruttivi. Miti e leggende ci spieganocon sufficienza di particolari, sbiaditi dal tempo e dalle traduzioni, ma benlungi da essere semplici metafore interpretative, allegorie, quando fa comodo.
Ricordiamo a questo proposito lascoperta della città di Ilio, più conosciuta come Troia, da parte di unaccanito ricercatore, H.Schliemann, che non credeva che l'Iliadefosse un semplice poema epico. E, infatti, la sua testardaggine e perseveranzalo condussero alla scoperta della città, sempre negata e ostracizzatadall'archeologia ufficiale perché metteva in dubbio tutta una serie di dogmi edatazioni.
E dunque chedire delle tavolette accadico/sumere da cui tutti i testi sacri hanno attintole loro storie, dalla Genesi ad Adamo ed Eva, dal diluvio universale algiardino dell'Eden, dalla nascita di e al ritrovamento di Mosè e di tutti glialtri eroi prima di lui, alla torre di Babele. Si potrebbe continuareall'infinito l’elenco delle storie e degli aneddoti che si sono tramandati attraversolibri sacri, o considerati tali, nelle diverse epoche. Matutti avevano un'origine comune, la Mesopotamia che citano in maniera esplicitagli Anunnaki (coloro che dal cielo scesero sulla terra)quale fonte delle loro conoscenze. E molti di quegli avvenimenti risalgono atempi molto più antichi, addirittura in alcuni passaggi c'era solo il pianeta, infatti ne raccontano la colonizzazione e la suddivisionedei compiti tra loro:
“An, ilsignore, illuminava il cielo, mentre la Terra (Ki)era al buio e nel Kur (montagna mitica) lo sguardonon penetrava;
2. dall'abisso(dimora di Enlil) non si attingeva acqua, nulla siproduceva, nella vasta terra non venivano scavatisolchi;
3. l'eccelsopurificatore di Enlil non esisteva ancora, i riti dipurificazione non venivano eseguiti; (il dio Enki li sovraintendeva);
4. la ierodula del cielo non era ancora ornata, (Inanna-Venere) non si proclamavano le (sue) [lodi (?)];
5. cielo eTerra non erano legati l'uno all'altra (formulando) un tutt'uno;
6. non si erano ancora sposati;
7. la Lunanon splendeva ancora, l'oscurità si estendeva [(dappertutto)];
8. An manifestava il suo splendore nell'abitazione(celeste);
9. il luogodove egli abitava, non presenta tracce di vegetazione;
10. i poteridi Enlil non erano statidistribuiti nei paesi
11. la santasignora dell'E-anna(inanna di Uruk) non ricevevaancora le of[ferte];
12. i grandiDei, gli Anunna,( con ilsignificato di stirpe reale, sangue principesco, nome collettivo degli deiprincipali) non circolavano sulla terra (?);
13. gli deidel cielo, gli dei della terra non esistevano ancora.”
Estratto da “Gli dei del cielo, gli deidella terra non esistevano ancora” (tavoletta NBC 11108); datazione: UrIII, da Nippur. Traduzione dal cuneiforme sumerico: Römer; traduzione in lingua italiana di Giovanni Pettinatoin Mitologia sumerica; iltitolo è di Giovanni Pettinato e corrisponde al 13° rigo, in sumerico: 1.[(x)]dingir-an-na ding[ir-k]i-a nu-ù-ma-⌈su8-su8⌉-ge-éš.)
Questo è solouno dei tanti esempi di scritture antichissime, ma con precisi riferimenti aepoche ancora più remote, addirittura in questo caso la stessa genesi della Terrae la sua suddivisione.

Se questo tipo di ricerca e speculazione ti affascina, non puoi perderti la serie fantascientifica Stargarden Universe!
Ilprimo romanzo si intitola “Dark Ghost” eha come protagonista un bio-hacker che vive su Gaia,la Terra rinata grazie all’intervento degli Ancestrali.

Gli Ancestralisono direttamente ispirati alle teorie degli antichi astronauti e si rifannoalle considerazioni esposte in questo articolo!
Un altroparticolare importante a sostegno di queste osservazioni è la raffigurazione degli Anunnakiche venivano rappresentati con le ali, magari perchévenivano dal cielo, o sbarcavano da oggetti volanti. Chipuò dirlo? E queste rappresentazioni hanno tratticomuni in tutto il mondo, dai Toltechi agli Olmechi, in Messico, Perù,Indonesia.
Concludiamo con una battuta ma che, comunque la si vogliainterpretare, dà da pensare. La compagnia di bandiera indiana si pubblicizzaaffermando che da loro si vola da sempre! Come darle torto i Vimana fanno parte della loro storia.
July 3, 2023
L'universo è una foresta oscura?

Il telescopio JamesWebb della NASA, mandato in orbita nel 2021, ha effettuato una scoperta a dir poco eccezionale: haindividuato 5/6 enormi nuove galassie; fin qui nulla di eclatante se non chenon dovrebbero esistere. Infatti, secondo la cosmologia ufficiale, questascoperta contraddice le teorie che oggi sono comunemente accettate sullanascita dell'universo e di conseguenza sulla sua età. Per capire perché legalassie appena scoperte, secondo le attuali teorie, non dovrebbero esistere, dobbiamo partire dall'età dell'universo.
L'età dell'universo viene calcolata analizzandola radiazione cosmica di fondo, che altro non è che la radiazioneelettromagnetica che è rimasta nello spazio dopo il Big Bang. Dai calcolie dai confronti tra le varie università che si occupano di cosmologiasi è giunti a una età condivisa di 13,8 miliardi di anni.
La scoperta di queste nuovegalassie ha rimesso in discussione non tanto la teoria di base del BigBang, quanto l'età dell'universo. Queste galassie hanno un'età che va dai 500ai 700 milioni di anni dopo il Big Bang da noi consideratoma, vista la loro massa e le loro dimensioni (molto più grandi rispetto allaVia Lattea, la nostra galassia) risalgono a molto tempo prima. Considerandoche nella nostra galassia si formano una o due stelleall'anno, e che in quelle scoperte ora ce ne sono centinaia di miliardi econsiderando che l'universo è ancora in espansione, possiamo solo concludereche la vita nel cosmo è molto più antica di quello che si ipotizzava.
Una teoria alternativa è che si tratti di buchineri grandi quanto una galassia, niente di mai ipotizzato fino ad ora. Oggisappiamo che c'è un buco nero al centro di ogni galassia. Non ne conosciamo lefunzioni e quindi le possibilità di utilizzo, per esempio un tunnel spaziale peraccorciare l'universo. Sappiamo però delle sue capacità distruttive: tuttoquello che si trova in un determinato raggio vienerisucchiato e non ne esce nulla. Vista la lontananza non dovremmo avereproblemi!

Perché dovremmo avere paura della teoria dellaforesta oscura? Là fuori ci sono centinaia di galassie conosciute, con miliardidi stelle e ancora più pianeti, fra i quali milioni con possibilità di vita a base carbonio come la nostra. Poi ci sono tutti i pianetiche potrebbero avere una base vitale diversa dalla nostra, il silicio adesempio o altro, non possiamo certamente escluderlo. Ora, la scoperta di questevecchie galassie aumenta ancora di più la possibilità che ci siano forme divita avanzata nell'universo.
La sopravvivenza è il bisogno primario di unaciviltà, di conseguenza abbiamo una società che si espande e crescecostantemente; di contro, la materia totale dell'universo rimane costante.Quindi, prima o poi, con i nostri ritmi di crescitaavremo un problema di risorse sul nostro pianeta. Perciò il passo successivosarà cercare i beni potenziali che ci servono in altri pianeti nello spazio.
Il punto è il fatto chesicuramente non siamo soli, quindi diverremmo un potenziale concorrente nellaricerca e nell’utilizzo delle risorse non sfruttate dell'universo. I nostri concorrenticome la prenderanno? Saranno disposti a condividere con noi i materiali che ciservono o addirittura a permettere la colonizzazione di altri pianeti pacificamente?E come faranno a sapere che noi siamo una civiltà benigna, ammesso che losaremmo. E noi come potremmo saperlo di loro? In buona sostanza nessuno dei due, viste le distanze (non solo in termini di spazio),potrebbe mai sapere cosa pensi realmente della situazione il suo antagonista… equindi?
Un cacciatore che per sopravvivere si inoltra in una foresta completamente sconosciuta, conpochissimi riferimenti, ma con la necessità di procacciarsi la vita, cosa devefare? Segnalare la propria presenza cercando altri come lui senza poter saperele loro intenzioni? Oppure rimanere nascosto, cercando nel frattempo tracce dialtri possibili concorrenti all'interno della foresta? E se incontrasse altricacciatori, visto che si tratta di vita o di morte,cosa dovrebbe fare?
Pensiamo solamente al livello tecnologicoraggiunto da una civiltà in grado di viaggiare nello spazio fino al nostropianeta, del quale conosce la posizione grazie ai nostri tentativi dicomunicazione: possiamo saperne le intenzioni reali? Se il cacciatore spintodalla necessità, armato di arco e frecce, ne incontrasse un altro nellaforesta, probabilmente dotato di armi sconosciute, cosa dovrebbe fare? Certonoi non rappresentiamo un pericolo, visto il nostro attuale livello tecnico,potremmo dire. Allora perché venire da noi, quale motivo potrebbero avere?
Però, se guardiamo alla nostra storia, possiamo constatare che per arrivare al primo volo ci abbiamo messoparecchie migliaia d'anni. (17dicembre 1903 fratelli Wright) mentre per arrivare dal primo volo sulla Luna(20 luglio 1969 Armstrong e Aldrin) sono passati solamente sessantasei anni! Diquesto passo non ci metteremo molto ad arrivare alla tecnologia necessaria perlo spazio profondo, mille anni sono un soffio nella vita dell'universo.

Laforesta oscura esaminata dalla fantascienza
A questo punto diventa chiaro che mandaremessaggi nell'universo, la foresta oscura, non sia proprio una buona idea.Quanti altri cacciatori come noi ci saranno in agguato, in attesa di sapere dove si nascondano potenziali concorrenti allaricerca di risorse vitali?
Una pietra miliare, dal punto di vista strettamentepsicologico, è la trilogia “Il problema dei tre corpi” dell'autore cinese Cixin Liu. Approfondisci la fantascienzacinese in questo articolo per Stargarden Universe.
In questa trilogia la suddivisione della società,essenzialmente in tre gruppi, una volta a conoscenza del messaggio extraterrestreè molto verosimile e si adatta perfettamente alla teoria della foresta oscura.
I fatti che non vengonoconsiderati, e che renderebbero poco probabile uno scenario del genere, sonoquelli legati alla storia antica di questo pianeta, ma che la lega a quellarecentissima.
Quandola fantascienza è realtà
È una notizia recenteriferita da TheDebrief che DavidGrusch, exrappresentante dell'Ufficio nazionale di ricognizione degli Stati Uniti pressola task force sui fenomeni anomali non identificati (UAP) del governo, hapresentato una denuncia sostenendo che le rivelazioni sul recupero di oggettinon umani sono state illegalmente nascoste alCongresso.
Grusch ha dunque fornito al Congresso eall'ispettore generale del servizio di intelligenceprove documentali sulla ricerca e il ritrovamento di navi spaziali aliene, siaintatte che parzialmente danneggiate. La commissione preposta del congressodegli Stati Uniti ha accolto la denuncia, nonostante l'opposizione del Pentagono,ritenendola attendibile.
Ovviamente, Gruschintervistato non può fornire prove documentali al pubblico, avendole affidateal Congresso, ma altri funzionari sia attivi che in pensione che hannopartecipato al programma“UAP” confermano le rivelazioni di Grusch. Aquesto funzionario di alto livello, pur avendone le credenziali, è statoimpedito di visionare questo programma evidentemente super-segreto.
Di rivelazioni come queste, negliultimi periodi, ne abbiamo avute parecchie, come se volessero, dopo anni in cuivenivano sistematicamente negate, metterci al correntedella situazione.
O prepararci al primo contatto dimassa?
Dalle cronache più antiche riportatenelle tavolette sumero-accadiche a quelle raccontate nella Bibbia, dai Devaindiani agli Anunnaki, fino ad arrivare agli scrittiPlinio il Vecchio e ai dipinti rinascimentali, sappiamo che non siamo soli,anzi! Parleremo di questi argomenti in articoli futuri di questa serie.
Quindi, perché avere paura della foresta oscura se siamo già stati colonizzati?Oggi terminiamo con il maestro YasunariKawabata:
Non posso sentirmi giàmorto solo perché non mi sono mai accorto che la mia vita fosse cominciata.Tutto quello che mi rimane è fare ritorno, insolitudine, all'antica terra. Da questo momento, come si conviene a un morto,non scriverò più una sola riga su nulla che non sia la triste bellezza delGiappone. (In questo caso possiamo sostituireGiappone con Terra).
Contenuto preparato in collaborazione con
BRAN
June 26, 2023
Interagire con i sogni: pericoli e magie

La battaglia degli alberi
La Battaglia di Achrenè conflitto tra Arawn, re di Annwm, e i fratelli Gwydion e Amathaon, figli di Dôn, capitribù dei Túatha Dé Danann.Ognuno dei due eserciti aveva con sé il proprio Druido che non poteva esseresconfitto, un uomo per il re, e una donna chiamata Achrenper l'esercito dei due figli del capotribù.
L'unicomodo per vincere quello scontro decisivo era scoprire il nome del mago. Mentrela battaglia infuriava sul campo e nei mondi altri si combattevano i maghi, iBardi, depositari della millenaria sapienza delle loro stirpi, sifronteggiavano a colpi “Englyn”. Il primo di loro che fosse riuscito a scoprire il nome del magoavversario avrebbe deciso le sorti dell'epico scontro.
E Gwydion, il Bardo supremo dei “TúathaDé Danann”, cantò:
Zoccolo saldo ha il mio destriero spinto dallo sperone;
le alte cime dell’ontano sono sul tuo scudo;
Bran è il tuo nome, dai rami splendenti.
Zoccolo saldo ha il mio destriero il giorno della battaglia;
e
alte cime dell’ontano sono nella tua mano;
Bran tu sei, dal ramo che porti –
Amathaon il Buono ha prevalso.
Da “La Dea Bianca” di Robert Graves
La storiadello svelamento del nome di Bran (corvo/ontano) èben noto. Nei tempi antichi una volta scoperto il nomesegreto di un dio, i nemici del suo popolo potevano avvalersene per compieremagie a suo danno. Presso i Romani vi era un rito apposito,“il rito Elicio”, che serviva per scoprire il nomedegli dei dei popoli avversari ed attirarli a Roma. ATiro incatenavano le statue degli dei affinché nessuno potesse portarle viaattraverso pratiche magiche.
Il sognare: rito antico, ma anche luogo di aspri scontri
Diceva“Don Juan”, che gli antichi stregoni erano diventati grandi esperti nelmanipolare il punto di unione e noi sappiamo che agire sulla posizione delpunto d'unione significa spostarsi lungo le infinite linee energetiche che cicircondano. Se ancora non l’hai fatto, ti consiglio di leggere l’articolo “Ilpotere della percezione”, in modo da capire di cosa stiamo parlando. Questamanipolazione è possibile grazie ai contatti con gli esseri inorganici chepopolano i sogni.
Cercaredi interagire con i propri sogni, quindi, non pare essere così innocuo. Infatti,lo stregone Yaqui di cui abbiamo parlato negliarticoli precedenti proseguì la spiegazione affermando che le voci disottofondo, quando cerchi di indirizzare il tuo sogno, quelle che ti invitano aconcentrarti su particolarità precise del sogno, appartengono a esseriinorganici. Secondo lo stregone la cosa migliore da fare è comportarsi come nonesistessero, proseguendo con il proprio sogno.
Ma comeaccorgersi di queste interferenze se si sta dormendo? Sedurante le nostre scorribande oniriche veniamo sviativerso un particolare e così usciamo dal nostro sogno per entrare in un altro;cambiando completamente l'atmosfera e ritrovandoci così in una dimensionesconosciuta, se non altro perché non creata da noi, allora vuol dire cheabbiamo avuto un incontro con degli esseri inorganici. Non sono necessariamentenemici, a volte sono guide, ma Don Juan diceva di nonfidarsi, in quanto sono esseri antitetici a noi: “Io amo la libertà, loro laschiavitù. Loro amano comprare, io non ho nulla da vendere”.
Percomprendere questa affermazione dobbiamo tornare sul concetto di concretezza eastrazione, le due correnti della stregoneria; abbiamo parlato di questoargomento nell’articolo “La magiadei sogni”.
Il nostrostregone era per l'astrazione, la magia come conoscenza, senza secondi fini ascapito altrui. Siccome la concretezza è “un quid pro quo”, anche avere una guida dagli esseriinorganici significava sottoporsi ad uno scambio, ma lui non aveva nulla davendere.
Questotipo di conoscenza, tramandata dagli antichi oralmente ai discepoli, fondava lesue radici nella notte dei tempi: diecimila anni e più, fino a quando questiantichi dominarono la Terra da settemila anni or sono fino a tremila anni fa, quando persero il loro dominio. Da allora stannocercando di ristrutturare ciò che rimane dell'antica sapienza.
Lapresenza di conoscenze antiche e di entità che ancora tentano di salvare gliumani con una sapienza superiore è una delle fonti d’ispirazione alla basedella serie fantascientifica Stargarden Universe. In questo progetto indipendente e tuttoitaliano si sviluppa il culto degli Ancestrali, entitàaliene che grazie a una pioggia di starflower conproprietà di vario tipo hanno permesso alla Terra di rinascere come Gaia.Tuttavia… l’umanità non è molto brava a gestire certi doni.

Scopricosa succede nel primo romanzo della serie, “DarkGhost”, disponibile in versione eBook (anche Kindle Unlimited) e in versione cartacea illustrata.
Per avereun’anteprima visuale del worldbuilding, dell’atmosfera e dei personaggi, non tiresta che seguire l’account Instagram di Stargarden Universe: https://www.instagram.com/stargardenuniverse_/

Tuttavia,al contrario di quanto affermato sopra a proposito delle conoscenze tramandatedagli antichi, lo stregone affermava di parlare per conoscenza diretta, infatti raccontò la storia del “NagualSebastian” uno stregone del suo stesso lignaggio.
La storia del Nagual Sebastian
Ricordòche Sebastian all'inizio del diciottesimo secolo faceva il sagrestano in unachiesa di Città del Messico. Lo stregone Yaqui affermava che finché nessuno sadelle loro attività, la mancanza di scelte ideologiche li rende lavoratorimolto affidabili. Un giorno un vecchio Indio si presentò alla sua chiesa, gli sembrò molto malato e con voce fioca gli chiese aiuto.Sulle prime pensò che cercasse il parroco, ma l'Indio con molta fatica glispiegò che cercava proprio lui. In modo schietto ediretto gli disse che sapeva che non solo era uno stregone, ma addirittura un Nagual.
Sebastian,allarmato che qualcuno potesse scoprirlo, invitòl'Indio a chiedergli scusa e ad andarsene. L'uomo gli rispose che non eravenuto per scusarsi, ma perché aveva bisogno di un intervento specialistico chesolo lui, in qualità di Nagual,poteva dargli. Aveva bisogno della sua energia per sopravvivere, gli disse cheviveva da alcune migliaia di anni, ma che ora se non l'avesse aiutato sarebbe morto. Gli spiegò che i Nagualcome lui, con la loro disciplina, incamerano energia e che lui l'avrebbeestratta dal centro energetico nell'ombelico. In cambio, in segno diriconoscenza, avrebbe dato a Sebastian e alla sua cerchia di Nagual un dono di potere.
Allostregone sagrestano non piaceva l'idea di essere manipolato dal vecchio Indio,ma questi non gli lasciò alternativa. Il vecchio non stava affatto esagerando, si trattava infatti di unostregone dei tempi antichi, di quelli conosciuti come gli “Sfidanti dellaMorte”. Era riuscito a sopravvivere fino ai tempi nostri manipolando il puntod'unione, in modi noti solo alla loro ristretta cerchia. Col tempo, l'anticostregone divenne noto come “l'inquilino”, infatti, in tutti gli anni che ciseparano da quell'evento, tutti coloro cheparteciparono a quello scambio energetico lo portano dentro di sé.
Qualcuno gli domandò: «Come sai che diceva laverità?»
Don Juan scosse il capo, stupito se non proprio schifato.«Quando ti trovi in presenza dell'inconcepibileignoto, là fuori,» disse, indicando tutto ciò che lo circondava «non perditempo con meschine bugie; quelle sono soltanto per chi non ha mai visto ciò cheli attende nell'aldilà.»
«Che ci attende laggiù, donJuan?»
La sua risposta, una frase in apparenza innocua, spaventòpiù che se avesse descritto una cosa orripilante.
« Qualcosa di supremamente impersonale» dichiarò.
Da “Gli insegnamentidi Don Juan” di Carlos Castaneda.
Visto cosa potrebbeattenderci proseguendo il nostro percorso nella magia dei sogni, forse sarebbeil caso di prenderla con molta calma, e di trovare un maestro che ci guidilungo gli ignoti sentieri del mondo altro.
Ognicomunità, dalle più grandi alle più piccole, vive nelle proprie credenze, masicuramente nel Giappone Shintoista e poi Shinto/Buddista,le divinità, dalla dea del sole Amaterasuprogenitrice degli imperatori del Giappone, all'ultimo spiritello che sorvegliauna pozza d'acqua sorgiva, la quantità di Kami è incalcolabile.
Traquesti è famosa la Kitsune, unavolpe che può trasformarsi in essere umano, ma generalmente una donna, unabellissima donna.
Ovviamente,essendo il Giappone una società maschile, l'obiettivoprincipale della Kitsune era la seduzione dell'uomo,possibilmente ricco e di potere. La caratteristica di queste volpi era la coda,ogni cento anni ne cresceva una, e l'azzurro intenso degli occhi. Abbiamoleggende di Kitsune anche con nove code. A ogni nuovacoda diventa più intelligente e più potente, i suoi poteri magici si accresconofino a riuscire a passare dallo stato spirituale a quello umano senzamediazione.

Qualesarà questa mediazione? Il sogno,naturalmente. La Kitsune è in grado di possedere lepersone indirizzandone i sogni ed entrando attraverso le unghie. Quandoraggiunge le nove code è al massimo della sua potenzaed è riconoscibile dal pelo bianco oppure dorato. La Kitsunepuò essere amichevole o malvagia, fino a quando non si palesanon potrai mai saperlo. L'unica certezza è che ha un suo scopo e tu servi araggiungerlo!
A voltesi riesce a scoprirle, nella forma umana, perché l'acqua ne riflette la veraforma, oppure per la lunga e soffice coda che sbuca dal Kimono.
Questa èun'altra creatura che potremmo incontrare nei nostri sogni e, proseguendo nelnostro viaggio, troveremo un universo molto popolato.
Se ti piacciono anche il Giappone e gli yokai…sei nel posto giusto, perché il Magical Magazine hagià trattato anche questo argomento! Puoi iniziare il tuo viaggio spettralegiapponese con l’articolo “Demonigiapponesi: nomi delle 4 tipologie principali da conoscere”. Inoltre, seseguirai Stargarden Universe,troverai una Kitsune molto agguerrita nel secondoromanzo della serie: “Dark Blossom”.
I sogni possono portarci ovunque, con o senza la nostra coscienza. Ma, per poter portare con noi la consapevolezza e il peso del nostro corpo, dobbiamo essere una cosa sola con il corpo energetico.
La consapevolezza è uno sconfinato territorio inesplorato, sia per gli stregoni che per noi uomini in generale. Per gli stregoni che vedono davvero, la consapevolezza è energia, un elemento luminoso da seguire attaccandoci il proprio corpo energetico per seguire le linee infinite dell'universo.
La via della stregoneria fondamentalmente è composta da tre principi. Il primo consiste nel liberare l'energia che c'è in noi, collegata con l'universo che ci circonda. Il secondo è utilizzare questa energia per sviluppare il corpo energetico per mezzo del sognare. Il terzo è usare la consapevolezza come elemento per entrare con il corpo energetico e la nostra massa fisica nel mondo altro. Questo può accadere in due modi. O trasportati dove capita dalla consapevolezza, con tutti i pericoli degli incontri che si possono fare. Oppure decidendo in piena coscienza usando la consapevolezza per decidere dove il nostro sogno ci deve portare. Anche qui con i rischi connessi; spezzare i limiti del mondo normale per entrare nei mondi altri e qui usarne l'energia per superare le lusinghe degli esseri inorganici che ci attendono.
Forse un giorno basterà attraversare un buco nero per trovarsi chissà dove, magari dove tutto è iniziato.
Sogni profondi,
due anime azzurre:
morbide code.
Ciò che guardi non senti,
vedere è sentire.
Contenuto preparato in collaborazione con
BRAN
June 19, 2023
Multiverso, rappresentazione e stregoneria

Masarà vero?
Per comprendere meglio questo articolo è caldamente consigliata la lettura del primo contenuto di questa serie, "Il potere della percezione".
“Il crepuscolo è lafenditura
tra i mondi” disse Don Juan
“È la porta dell’ignoto.”
L'isoladel Tonal di C. Castaneda
Vediamodi capire l'ambiente in cui ci troviamo mentre ci concentriamo con leggerezza aconfezionare i sogni che vogliamo fare, a dare loro lo svolgimento che piùsoddisfa la nostra fantasia, iniziandoli e terminandoli a nostro piacimento enon solo, a riprenderli la notte seguente se non siamo riusciti a terminarli.
Vivendodentro un universo del tutto sconosciuto, ne costruiamo all'interno il nostrouniverso condiviso con gli altri. In altre parole viviamo all'interno di un multiverso di energia al quale siamo collegati tramite “ilpunto di unione”, per usare la terminologia di “Don Juan” lo stregone yaqui:
“Il Tonal rappresenta il nostro universo, quello cheutilizziamo, in cui viviamo, ognuno con le proprie credenze, i modi fare, diparlare, di comunicare, di vivere; il Nagual è iltutto, lo sconosciuto a cui siamo connessi tramite ilpunto d'unione.”
Oppuresecondo Edward Harrison, (professore di Fisica e Astronomia all’Università delMassachusetts USA):
“Ogniuniverso fiorisce nella sua epoca come una struttura organica del pensiero,autonoma e tale da apparire degna di rispetto, ma ha come destino quello diessere negato, superato da un’altra e più ampia struttura”.

Il contatto con la natura
Nelpassato che si perde nella notte dei tempi (e potrebbe non essere il primo passato,ma uno dei nostri passati) avevamo un contatto strettocon la natura e di conseguenza con l'energia che ci circonda mentre oggi, conl'evoluzione della cosiddetta civiltà, ce ne siamo sempre più allontanati.
Notiamole conseguenze di questo allontanamento dalla natura siadal punto di vista prettamente fisico che dal punto di vista culturale.
Unadimostrazione è la perdita evidente di capacità mentali oggi considerate“mitiche”, come la telepatia. Fenomeni analoghi apparentemente scomparsi sonoperò oggetto di studio e sviluppo in ambito militare. Un esempio per tutti, macertamente solo uno dei tanti, è il progetto MK ultra .
Culturalmente,questo impoverimento ci spinge a delegare ad altri tutto quello che dobbiamo ono considerare come nostre sensazioni, quello che si deveo non si deve provare.
Temi affini a quelli presentati in questo articolo sono alla base della saga cybernature italiana Stargarden Universe.
Il cybernature è proprio una corrente fantascientifica che analizza il rapporto fra uomo, tecnologia, natura e spiritualità. In particolare in "Dark Ghost", romanzo di apertura della serie, si introducono i concetti di "connessione" e di "vera connessione".

Le rappresentazioni cosmogoniche
L'universoche continua a circondarci, da allora a oggi, ci rimane sempre sconosciuto.Pensiamo all'evoluzione della conoscenza delle varie rappresentazionicosmogoniche che dalle prime descrizioni del cielo ad oggici siamo costruiti.
Siamopassati da quelle “magiche” primitive a quelle “mitiche” mesopotamiche edegizie, che a quegli insegnamenti si rifacevano, ma trasformandoli in miti.Dall'universo di “ Ahura Mazdā ” aquello Pitagorico e Aristotelico per poi arrivare a Newton, alla relatività, alBig Bang, all'universo quantistico... con il quale siamo tornati al multiverso.
Parafrasando K.Popper possiamo dire che:
“lascienza umana non potrà mai cogliere l’essenza ultima delle cose e l’uomo potràdunque solo, di epoca in epoca, “creare” una propria visione, coerente con leconoscenze possedute e in armonia con il suo modo di vivere, che sarà poiinevitabilmente “falsificata” da una visionesuccessiva”.
Perciò,in questa parte infinitesimale di eternità in cui viviamo, la particella diverità che potremo mai conoscere è così irrilevante che potremmo affermaresenza tema di smentita che: la differenza tra un sapiente (o che crede diessere tale) e noi comuni mortali, di fronte al tutto che ci circonda, èassolutamente priva di rilievo.
Nonostanteciò, possiamo introdurre un ulteriore approfondimentoponendoci una domanda di non secondaria importanza, che porta a nuovi e piùcomplessi interrogativi:
· Checosa determina il progetto di un certo universo?
· Èl’universo stesso, oppure Dio, o il caso, o la mente dell’uomo?
Ledomande potrebbero proseguire.
Larisposta può essere la seguente: l’universo e Dio sono sconosciuti, sonoentrambi inconcepibili e omni-inclusivi.
Lastessa formulazione di una “concezione dell’universo” è determinata dallavisione del mondo che l’uomo ha, o più precisamente che il suo apparatocognitivo gli permette di avere.
Sonodunque elementi fondamentali e costitutivi nello sviluppo di una cosmologia, edella scienza tutta più in generale, il funzionamento del cervello e il suorapporto con la mente, il rapporto mente-corpo, lacoscienza dell’uomo e tutta la sfera privata delle emozioni, dei sentimentie... dei sogni.
Sipossono seguire due sentieri. Uno è quello delle società e dei relativiuniversi; l’altro è quello degli individui con i loro.
Ogniuniverso raccoglie un ammasso di visioni del mondo individuali in una unità sociale. La prospettiva finale è che, nonostantel’universo e tutta la realtà siano a noi celate per sempre, non si può comunquegiungere a dubitare della realtà, perché altrimenti dovremmo dubitare dellanostra stessa realtà, in quanto parte della realtà nonsvelata.
Dunque il Tonal nominato all’inizo non è altro che l'insieme degli universi che ognunodi noi crea.
Mentregiochiamo a padel, nell'impianto accanto una stacca 200kg x 6 x 6 set, nel frattempo nel Karakoram un gruppo di alpinisti scala il K2. Sono tante isole nate e proseguite nella tradizione, creando le radicietnico-culturali che ci contraddistinguono. Sono tante isole che interagisconotra loro, ma ognuna con le proprie particolarità, all'interno delle qualialtrettanti mondi paralleli condividono le loro individualità.
Il Nagual,sempre nominato a inizio articolo, essendo sconosciuto, non può essere spiegatocon la nostra logica, con un linguaggio comune e nemmeno con le sensazioni,poiché la descrizione di ciò che potremmo provare immersi nell'energia del Nagual è diversa da persona a persona.
Possiamo azzardare che il Nagual è tutta l'energia che ci circonda e che ci pervadema, mentre il Tonal è un universo in continuaevoluzione che creiamo ogni giorno, il Nagual è iltutto in cui siamo inseriti e che oggi non “vediamo” più.
Per ricordare le definizioni di ungrande scrittore italiano, Alan (Sergio) Altieri, possiamo considerare i quattro elementi principali:acqua, fuoco, terra, aria come gli elementi costituenti il nostro mondo, cioèil Tonal. Il tutto è contenuto nel quinto elemento,cioè il vuoto: identificabile come Nagual.
Con la differenza, sostanziale, chein questo caso il vuoto è composto da energia chetutto pervade e contiene.

Ma riuscire ad entrare in questo mondo invisibile è pericoloso?
I primi veri sogni potrebbero essereinnocui, forse. Nei canoni magici tradizionali, dopo aver imparato aindirizzare i sogni, si passa alle fasi successive, quelle in cui si viene acontatto con la vera e propria stregoneria.
Vediamole!
Il corteo delle signoredella notteDovremo immaginare di volare insiemead altre persone su di una scopa oppure, se già si è presentato a noi, sulnostro famiglioanimale. Un corteo nel cielo notturno fino ascendere nei pressi di una abitazione, qui sibanchetterà, si ballerà, fino a quando il capo del corteo benedirà gli abitantidella casa con la luce della sua bacchetta magica e guiderà la processioneverso un'altra abitazione.
Il sabba
immaginiamo una radura circondata dalla foresta nel buio della notte. Una moltitudinedi persone completamente nude che ballano attorno a un falò. Ognunocon una candela in mano e il proprio famiglio accanto. Si mangerà, siberrà e si ballerà fino alla frenesia orgiastica in onore del famigliodeifico.
Al canto del gallo ognuno tornerànel proprio mondo.
L'altro mondo o regnodelle fate
Questa volta entreremo nel miticomondo delle fate, in una collina completamente cava, scenderemo al suo internosospesi nell'aria, sempre più giù sino a quando, dopo un cancello, entreremonella sala reale. Sul trono il re e la regina delle fate attorno a noi tuttidanzano.
La caccia selvaggia oprocessione dei morti
Una processione di penitenti con lafiaccola in mano, vestiti con un saio, altri a cavallo incappucciati con ilcapo chino, seguono un cocchio riempito di pietrepreziose; alla guida c’è una figura alta e corpulenta. Si tratta del cacciatoreselvaggio che porta con sé un massiccio bastone.
Tutti procedono nel pieno dellanotte dalla foresta verso la città. A volte levitando nell'aria. Nella processioneci sono anche personaggi che sappiamo morti, immaginiamo di camminare con lorovestiti con il nostro saio, incappucciati e con la fiaccola in mano, il capochino.
Questi quattro passaggi potrebberoportare allo scoperto il nostro famiglio animale.
In aggiunta, ci sono altri duepassaggi.
· Le battaglie dellospirito, che come dice il nome sono veri e propriscontri con altri stregoni.
· Il sogno condiviso, con altri membri della congrega a cui ci siamouniti.
Nel nostro prossimo incontro vedremoanche cosa ne pensa il nostro stregone Yaqui.
Bianche o nere,
solo anime perse:
un volto solo.
Aurora sfuma volti,
la notte li porta via.
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BRAN
June 12, 2023
La magia dei sogni

Imparare a sognare per viaggiare inun mondo altro non è per tutti, anche per coloro che possiedono determinatequalità, degli stregoni in potenza, che sono naturalmente collegati all'energiadel multiverso. Ma attraversola guida costante del maestro, l'applicazione e la disciplina, è possibile assecondare ed eseguire nel sonno lo spostamentosistematico del punto d'incontro. E, come abbiamo visto nel precedente articolointitolato “Il potere della percezione”, lo spostamento del collegamento energetico implica unadiversa posizione dentro i filamenti che costituiscono i mondi altri che cicircondano e in cui siamo inseriti.
Imparare a sognare, dunque, equivalea volare sia nel mondo che in apparenza conosciamodalla nostra nascita sia nei mondi altri.
Come gestire i sogni
Generalmente ci sono due modi ditrasmettere concetti, metodi o visioni che riguardano la stregoneria. Questo semplicemente perché non ne esistono di direttamentecomprensibili e assimilabili.
Uno ècompletamente astratto, usando terminologie e linguaggi prettamente adatti allapratica magica.
L'altro è attraverso l'uso dimetafore, ma descrivere anche metaforicamente la prodigiosità di fenomenivisivi completamente, a noi, sconosciuti, risulta didifficile comprensione. Soprattutto per una mentalità razionale, forgiata da unAristotelismo militante, che caratterizza la società occidentale.
I sogni vanno organizzati. Ma come è possibileorganizzare e quindi prevedere cosa sogneremo? Certo è possibile, si tratta diuna sorta di allenamento, non è diverso da tutti gli altri tipi di controlloche effettuiamo ogni giorno sulla nostra vita. Glistregoni lo attuano ogni volta che lo vogliono o che ne hanno bisogno e questoda sempre. Leggiamo in una lettera indirizzata ai vescovi da Reginone di Prum, il Canon Episcopi, nel 906:
«certedonne depravate, rivolte a Satana, e sviate da illusioni e seduzionidiaboliche, credono e affermano di cavalcare la notte alcune bestie al seguitodi Diana, dea dei pagani (o di Erodiade), e di una innumerevole moltitudine di donne; di attraversarelarghi spazi grazie al silenzio della notte profonda e di ubbidire a lei comeloro signora e di essere chiamate certe notti al suo servizio. Volesse il Cieloche soltanto loro fossero perite nella loro falsa credenza e non avesserotrascinato parecchi altri nella perdizione dell’anima! Moltissimi, infatti, sisono lasciati illudere da questi inganni e credono che tutto ciò sia vero, e intal modo si allontanano dalla vera fede e cadono nell’errore dei pagani,credendo che vi siano altri dei o divinità, oltre all’unico Dio. Perciò, nellechiese a loro assegnate, i preti devono predicare congrande diligenza al popolo di Dio affinché si sappia che queste cose sonocompletamente false e che tali fantasie sono evocate nella mente dei fedeli nondallo spirito divino ma dallo spirito malvagio. Infatti […] durante le ore delsonno inganna la mente che tiene prigioniera, alternando visioni liete avisioni tristi, persone note a persone ignote, e conducendole attraversocammini mai praticati; e benchéla donna infedele esperimenti tutto ciò solo nello spirito, ellacrede che avvenga non nella mente ma nel corpo».
Si tratta dunque di esercitare uncontrollo pratico, rigoroso, sulle situazioni che mano a manosi susseguono nel sogno.
Organizzare un sogno significaessenzialmente adoperarsi affinché non esca dal solco pre-definito,per scivolare in qualcosa di imprevisto. Controllarnela visione e non lasciare che prenda altre vie fino a quando non lo si è deciso.

Dunque, come fare? Essenzialmente cominciando con cose molto semplici, peresempio concentrando la mente ancora sveglia su qualcosa di conosciuto: leproprie mani, oppure il cane, o un oggetto acquisito con molto sacrificio. Loscopo è di portare questa visione nel sonno avendone però consapevolezza ecercando quindi di mantenerne lo sviluppo sotto controllo per il maggiore tempopossibile.
Ma, c'è sempre un ma, tutto ciò va fatto con leggerezza! Parlare di comesognare, darne spiegazioni è sempre ponderoso...sognare deve essere leggero! L'impegno deve essere preso con allegria, come sefosse una scampagnata nelle cose che vorremmo fare, come se non avessimo altripensieri al mondo se non sognare in leggerezza e allegria.
Questa è una condizione per poter“sognare” oltre i comuni sogni, come il “vedere” ti consente di esserepartecipe del mondo altro che ci circonda.
Possiamo definire il percorso versoil sognare come una progressione, un'idea fantasiosa ai margini della nostraragionevolezza che poi si trasforma in una mera curiosità, lontana però daqualcosa che si possa veramente realizzare. Poi, con la perseveranza e lapratica comincia a trasformarsi, dapprima come un sentire diverso, quasiscollegato dalla realtà tangibile che sperimentiamo ogni giorno. Mano a mano che ne prendiamo consapevolezza e cominciamo amaneggiarne la diversa consistenza, questa sensazione diviene una formad'essere a sé, sempre più potente nelle sue manifestazioni. Fino a quandospalancando l'infinitezza dei mondi altri (anche qui ci ricorda qualcosa... Doctor Strange) ci ponedavanti a limiti imposti solo dalla nostra forza.
Questa sequenza, se così possiamo chiamarla, di passaggi per arrivare a maneggiarequesta potente forma di stregoneria ci ricollega all'uso della psicologia e delcondizionamento mentale. Ciò può essere applicato sia nella cura difantomatiche malattie psicologiche o psicosomatiche, sia nella pratica delpotenziamento mentale in ambito sportivo, ma soprattutto, nel condizionamento osviluppo delle capacità di controllo mentale per scopi militari.
La magia dei sogni ecome usarla
Possiamo quindi schematizzare lefasi iniziali che potranno portarci, forse un giorno, a padroneggiare latecnica dei sogni indotti e, forse un giorno, a “sognare con la vista dastregone”.
Invece, tornando alle due correntidella magia nominate prima, possiamo comprendere ora i differenti usi di questatecnica applicata dalle streghee dagli stregoni. Uno è l'uso a scopo pratico, condizionato, sia benefico che a servizio, la cosiddetta corrente concreta. L’altro è l'usoesclusivamente libero, solo per il piacere della scoperta e dell'energia di sénei mondi altri.
L'essenza della stregoneriaè tradizionalmente onirica e solo in seguito si è in parte trasformata inraduni fisici (ma probabilmente con figure di secondo piano nella gerarchiamagica). Ma la quintessenza del sabba, la sua origine, è e rimane essenzialmente onirica.Rappresenta il mondo degli spiriti, dei morti, del popolo fatato. Non a casospesso la regina delle fate è anche la patrona delle streghe.
Citando Peter Gray “L'iniziazione insogno si rivela così la nascita della stregoneria. La nostraorigine è incorporata nella terra dei morti e delle fate, nascosta tra lemelodiose colline cave”.
Ora vediamo uno schemino di basemoderno con cui potremmo avvicinarci a questa pratica:
1. Pensiamo al sogno che vorremmofare durante la giornata. La pratica del journaling mirato a questo scopo è certamente d’aiuto. Siconsiglia la lettura dell’articolo “Journaling: cos’è e quali sono le strategie migliori periniziare”, gli unici strumenti necessari sono una penna e un foglio; èpossibile agire anche in via elettronica ma il contatto con gli oggetti stimolaaree cerebrali diverse.
2. La sera, prima di addormentarci,ripetiamo l'esercizio, immergendoci totalmente (magari rileggendo gli appuntipresi nel diario personale o su un foglio) fino a quando non ci addormentiamo.
3. Al risveglio riportiamo allamente il sogno e scriviamolo, raccontandocelo ad alta voce. In questo caso èessenziale raccogliere tutti i sogni e gli appunti in un unico diario, in mododa poterlo consultare facilmente. Nell’articolo “Comescrivere un diario? Esempipratici per iniziare subito” è spiegato in modo dettagliato come cominciarea tenere un diario e quali benefici porta.
Quando avremo compreso bene latecnica, ci saremo addormentati senza accorgercene, con il nostro sogno nellamente e nel cuore, saremo così pronti a passare alle fasi successive dellanostra via all'apprendistato.
Vento nel vuoto,
il mondo negli occhi:
Magici tocchi.
La foresta si muove,
il cerchio si chiuderà.
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BRAN
June 5, 2023
Il potere della percezione

Il mondo in cui viviamo, con cui interagiamo ogni giorno, siaconsciamente che inconsciamente, è il solo che esiste attorno a noi? Il mondo (o megliol'ambiente dentro cui viviamo, e che spesso definiamo "il nostromondo") è conosciuto e definito in modi diversi a seconda della religionee delle credenze che hanno via via creato la cultura etnica delle zone che cihanno visto crescere. Ogni comunità primordiale,dalle società matriarcali e poi successivamente a quelle patriarcali, è semprevissuta all'ombra di un mondo altro (in realtà noi pensiamo che ci siano statealtre civiltà precedenti a quelle che attualmente l'archeologia tradizionalericonosce, sicuramente antecedenti la costruzione degli insediamenti di Derinkuyue Gobekli e Karahan Tepe datate attualmente oltre i 12000 anni fa).
· Lanecessità di avere un'approvazione preventiva alle nostre azioni, attraversoriti o funzioni dedicate come la divinazione, i consulti oracolari perconoscere il futuro di determinate azioni che vogliamo intraprendere.
· Ledanze rituali, ad esempio dei nativi americani, ma con eguali scopi leprocessioni cristiane, sia per avere pioggia, buon raccolto, sia per farcessare peste inondazioni.
In modi o forme diverse, macon eguali intenti in ogni parte del nostro mondo "conosciuto" o chepresumiamo tale sono presenti queste richieste di approvazione, aiuto econcessione. Come nascono dunque questenecessità? Da fattori esterni quali possono essere eventi naturali sconosciutial tempo della richiesta: fulmini, arcobaleni, eclissi. Ma anche il sorgere delsole, fenomeno atteso con ansia ogni giorno, il mare che si ritira e ritorna dinuovo a lambire la stessa riva con prevedibilità apparente. Tsunami, terremoti,eruzioni vulcaniche. Tutti fenomeni che portavano a credere che ci fosserodelle entità che si manifestavano attraverso di essi. E dunque, come fare peringraziarsi questi "dei"? C'erano delle personesensibili al mondo altro che ci circonda? Guaritori e veggentiesistono dalla notte dei tempi conosciuti, ma ricordi ancestrali tramandati ditecnologie oramai perdute, non possono essere chiamate "magie?" La calcificazione parzialedella ghiandolapineale sembra abbia grandemente influito sulle funzioni cerebralidell'uomo cosiddetto "moderno". Di conseguenza, la capacitàdi comunicare con un mondo diverso dal nostro. Ma luoghi diversi, divinitàdifferenti e di conseguenza nature e aspetti da interpretare con logiche chenulla hanno a che fare con ciò che siamo soliti vedere e codificare.
La mente bicameraleEcco gli "Sciamani"ma anche tutti coloro che in epoche pre-omeriche sentivano delle voci chedialogavano con loro. Ciò si può spiegare con l'effetto di un cervello ancorafortemente separato, "la mente bicamerale" che dialogava con sestesso essenzialmente in maniera uditiva, da qui la sensazione di percepireordini esterni a sé. L'esempio classicodell'evoluzione della coscienza l'abbiamo dall'Iliade, da comesi evolvono i dialoghi nel racconto, da percezioni esterne all'inizialecoscienza del sé, come si evince dal saggio “Il crollo della mente bicamerale el'origine della coscienza” di Julian Jaynes. Altri mondi Ma tornando alla percezionedei mondi altri, noi non abbiamo la grammatica per poterli interpretare. Lospazio e il tempo si manifestano con criteri sconosciuti, la vita e la morteacquisiscono significati diversi. Della forma di questi mondi, delle dinamicheper accedervi e ritornarne indenni (come per esempio il viaggiosciamanico), sappiamo qualcosa dalle canzoni e dai riti indigeni. Inparticolare abbiamo delle vere e proprie lezioni impartite da uno stregoneYaqui a un antropologo, come spiegato nel testo “L'arte di sognare” di Carlos Castaneda.
Ovviamente,in virtù delle differenze di percezione, questo mondo vive di una sua proprialogica e quindi non è interpretabile alla luce della nostra, ma va vissuto econosciuto così. Sicuramente solo il contatto stretto con la natura ciconsentirebbe di avere rapporti diretti con questo mondo altro, o altri.
Gli antichi Druidi sembranorappresentare un vincolo ancestrale tra noi e l'essenza della natura, una viaper interagire con tutti i fenomeni di cui essa è partecipe. Una visione deilegami atomici non parrebbe... magica? Pensiamo semplicemente a un massicciotavolo di vecchia e solida quercia, con spazi enormi tra gli atomi, eppure cisiamo seduti sopra! Maghi che padroneggiano l'energia che ci circonda, eppurel'energia oscura nello spazio aperto potrebbe consentire viaggi infiniti, cosìcome le sfere di Dyson potrebbero darci energia libera.
Noi stessi siamo natura, macosa conosciamo veramente di noi al di là delle rappresentazioni esterne, gliatti con cui ci identifichiamo e attraverso i quali gli altri ci giudicano? Abbiamo conoscenze archetipesilenziate nel nostro corpo? E se sì come risvegliarle?
L'arte del sogno,un'antica via della stregoneria

Per capire e apprezzare ilsognare nella stregoneria bisogna prima comprendere la differenza sostanzialefra due correnti interne, due diverse concezioni dello stesso fenomeno. Una corrente potremmodefinirla orientata alla concretezza, dove per concretezza si intende la partepratica dell'arte magica, la tecnica, l'esecuzione attraverso regole fissechiare, che abbiano comunque un impatto pratico e subito visibile sulle personeo sulle cose. Una stregoneria, dunque, fatta in funzione di uno scopo preciso,anche interferendo con la vita delle persone a favore di altre. Ad esempiostregoni o maghi assunti in virtù delle loro capacità dal re, o dal potente diturno per denaro. Veggenti o protettori ufficiali.
L'altra corrente potremmodefinirla per la ricerca astratta. Intendiamo questa astrazione come una unaricerca di libertà dai vincoli imposti dalla concretezza. Il perdersi nellapercezione fine a se stessa di tutto ciò che è umanamente possibile: percepirel'essenza energetica delle cose rappresenta la meta più alta per la lorostregoneria e, pertanto, la base portante, la premessa fondante del loropensiero. Ora,indipendentemente dalla corrente a cui appartengono, dopo una vita diesercitazioni, che comunque non finiscono mai, gli stregoni acquisiscono lacapacità di percepire l'essenza energetica delle cose: la vista dellastregoneria. Ilflusso energetico che scorre dentro e attorno a noi (ricorda qualcosa, forse...Che la forza sia con te!).
Tutti noi percepiamoattraverso un'energia, ma la vediamo attraverso una forma, perciò mediata. Unostregone vede questo flusso direttamente, senza alcuna mediazione. Quindi senzala necessità di avere una forma specifica: uomo, albero, acqua, fuoco, tuttoviene visto attraverso l'energia che lo attraversa. Per questo motivo l'albero,per esempio, non sarà solo quella forma in cui lo racchiudiamo, limitando cosìla nostra percezione a quel singolo mondo. In definitiva, tutto èenergia ma noi abbiamo la certezza sociale che il mondo sia fatto solo dioggetti fisici, concreti. L'universoè energia e la base sociale della nostra percezione dovrebbe essere la certezzafisica che l'energia è quello che veramente conta. Quindi siamo arrivati alprimo punto da cui partire: il nostro è un mondo di energia e solo poi lopossiamo considerare un mondo di oggetti. Questa è la premessa per comprendereche la certezza fisica in realtà non esiste.
Il punto d'unione periniziare a sognare"Vederesignifica entrare in contatto con l'energia dell'universo", infatti gliantichi stregoni già ne descrivevano l'essenza come fili di una luminositàincandescente che si allungavano all'infinito in ogni direzione. Strutture difilamenti di cui si percepiva la consapevolezza di sé. Un mondo altro,dialogante. All'interno di questa struttura tutti gli esseri viventi, poichétutto vive di energia, avevano la loro particolarità. L'umano appariva come unuovo gigantesco e splendente, che galleggia tra questi infiniti filamenti,creando con il suo movimento una sorta di solco nell'energia della terra, comese si portasse dietro una radice che lo lega in maniera indissolubile al tuttoche lo circonda e da cui nasce.
Ma quello che a noi interessain questo momento è il "punto d'unione." In pratica la connessione aquesto mondo altro, la possibilità di potervi accedere. A questo proposito, èconsigliata anche la lettura dell'articolo "Cos'èla noosfera di Teilhard De Chardin".
Ebbene ognuno di noi ha una sferaluminosa, delle dimensioni di una palla da tennis, circondata da un alonesplendente e ubicata in prossimità della scapola. Questa connessione con lelinee energetiche infinite che ci circondano ci consente di interagire conesse. Raggiungerne la consapevolezza attraverso il sogno sarà il prossimopassaggio. Infatti, il punto d'unione non è stabile e ogni suo movimentocorrisponde a linee energetiche diverse, sia interne che esterne... ed esternesignifica volare fuori dal sé.
Ma ci arriveremo neiprossimi articoli di questa serie.
Nell'ombra luce,
iltutto sta nell'oltre:
un'unica via.
Ora posso vedere,
Ilvuoto si colora.
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BRAN
May 29, 2023
Quali sono i simboli alchemici? Breve guida

Una delle caratteristiche piùaffascinanti dei trattati di alchimia è la loro capacità di celare significatiprofondi dietro a immagini e codici oscuri, rendendoli estremamente enigmatici e difficili da interpretare.
Molti studiosi hanno dedicato lavita alla decodifica di questi testi, per ricercare la vera essenza delladisciplina. Nell’articolo che stai leggendo, ci concentreremo sui simbolialchemici più celebri e cercheremo di svelarne i segreti.
Simbolialchemici della “Tria Prima”
La Tria Prima è una teoriaalchemica sviluppata dal famoso medico, alchimista e filosofo svizzeroParacelso. Secondo questa visione, il mondo è composto datre principi o elementi fondamentali: il mercurio, lo zolfo e il sale.
1. Il mercuriorappresenta l'aspetto liquido e volatile dell'universo, associato all’anima,alla capacità di trasformazione e mutazione.
2. Lo zolfosimboleggia l'aspetto focoso e passionale, lo spirito vitale e creativo.
3. Il saleè l'elemento solido e stabile, il corpo fisico, la manifestazione tangibile delmondo.
Secondo Paracelso, la conoscenzadella Tria Prima era cruciale per l'arte dell'alchimia, poiché ogni sostanzapoteva essere scomposta e ricomposta in base alle proporzioni dei tre principi.In questo modo, l'alchimista poteva trasformare la materia grezza in oro, maanche curare malattie e raggiungere la perfezione spirituale. Ecco, quindi, i simboli dei tre elementi.

Simboli alchemicidei quattro elementi base
I quattro elementi naturali(aria, terra, fuoco e acqua) sono stati parte integrante della teoria alchemicafin dall'antichità.
· L'ariasimboleggiava l'intelletto, la conoscenza e la comunicazione.
· La terraera associata a solidità, stabilità e materialità.
· Il fuocorappresentava la passione, l'energia e la trasformazione.
· L'acquaera emblema di emozione, fluidità e purificazione.
In alchimia, l'obiettivo era di combinarei quattro elementi per creare la pietra filosofale, una sostanzaleggendaria in grado di trasmutare i metalli in oro e di conferirel'immortalità all'uomo. Questo processo, chiamato "lavorazionealchemica", prevedeva la combinazione, la separazione e la purificazionedei quattro principi per creare un nuovo composto di grado superiore.
Ma c’è anche un altro livello di interpretazione. I quattro elementi naturali sono statiutilizzati in modo metaforico per rappresentare le diverse fasi dellatrasformazione spirituale dell'alchimista stesso. L’aria rappresentava lostadio di conoscenza e illuminazione, la terra lamaterializzazione e solidificazione, il fuoco la trasformazione e l'acqua lapurificazione e rigenerazione. Ecco i simboli associati a ognuno di essi.

Hai la passione per gli antichimessaggi in codice? Allora potrà interessarti il mio approfondimento sullerune, a cui ho dedicato l’articolo “RUNE: cosa sono? Comeusarle?”.
Questi caratteri grafici esimbolici hanno da sempre influenzato la mia produzione letteraria. Inparticolare, li ho utilizzati nel romanzo “Playing with daggers”,dove le rune vengono impiegate in modo pratico perveicolare la magia, grazie al significato figurativo dei segni stessi. Hosfruttato la loro versatilità attraverso un manufatto particolare creato daAxel von Steinfeld, figlio del Duca von Steinfeld, unnobile in lizza per il trono della porzione tedesca del Regno di Faerie. Nonrivelo di più per evitare spoiler, ma se queste informazioni ti incuriosisconopuoi trovare “Playing with daggers” su Amazon!

Altri simbolialchemici
1. Uroboro

Nella tradizione alchemica,simboleggia il processo di purificazione e perfezionamento della "MateriaPrima" (la sostanza primordiale che plasmò la realtà materiale nei suoipiù diversi aspetti) mediante la successione ciclica di distillazioni econdensazioni.
L’uroboroviene rappresentato come un serpente che si morde lacoda o come due serpenti che si rincorrono, mostrando così la divisione deiprincipi costitutivi della Materia Prima durante la trasmutazione. La riunionedei due serpenti in un unico uroboro incoronatorappresenta la vittoria sulla trasmutazione e la conseguente creazione dellapietra filosofale, il "grande elisir" o "quintessenza".
L'immagine dell'uroboro nella tradizione alchemica risale almeno all'XI secolo: lo troviamo nella “Chrysopoeia”di Cleopatra l’alchimista, un trattato sulla produzione dell'oro, dove questosimbolo è rappresentato come un serpente metà bianco e metà rosso corredato dallascritta ἒν τὸΠᾶν, che significa "l'Uno (è) ilTutto" o "Tutto è Uno". Per saperne di più su Cleopatra (da nonconfondere con l’omonima regina d’Egitto!) ti rimando all’articolo “Chisono gli alchimisti più famosi? 10 personaggi da conoscere”.
2. Caduceo

Il caduceo è un antico simboloformato da un bastone alato con due serpenti attorcigliati attorno. La parolaitaliana deriva dal latino "caducēus",che a sua volta riprende il greco antico "κηρύκειον"(kērỳkeion), un aggettivo derivante da"κῆρυξ/κᾶρυξ" (kḕryx/kāryx) che significa "araldo".
Questo simbolo risale a tempiantichissimi: rappresentazioni del caduceo sono state ritrovate persino inuna coppa appartenente al re mesopotamico Gudea,sovrano della città di Lagash. Nel pantheon babilonese, era associato al dio Ningishzida, mentre in quello greco-romano era lo scettrodella saggezza brandito da Ermes/Mercurio.
In molte tradizioni alchemiche, iserpenti rappresentavano le forze opposte che dovevano essere bilanciatee armonizzate per raggiungere la trasmutazione della materia. Il bastone alato,invece, simboleggiava l'ascesa dell'anima e la ricerca della conoscenzaspirituale.
Il simbolismo del serpente èampiamente diffuso anche quando si parla di Maya, Antichi Astronauti e sitistorici misteriosi. Se ti interessa il tema, visita il sito di Stargarden Universe e inizia dall’articolo “Alienie Maya: facciamo chiarezza”.
3. Atanor

L'Atanor era un forno utilizzato nell'alchimia pereseguire la combustione alchemica; fu introdotto per la prima volta da RaimondoLullo nel suo “Elucidatio Testamenti R. Lulli”. Iltermine ha origini arabe ed ebraiche, rispettivamente da “at-tannūr”e “tanur”, che significano "forno", manella dottrina alchemica si fa risalire al greco Α-Θάνατος (A-Thánatos), ovvero "Senza-Morte". L’alfaprivativa indica la capacità della fornace di lavorare all'infinito.
Per quanto riguarda la suarappresentazione simbolica nei trattati, poteva essere reso in varie forme, daquella cubica o parallelepipeda a quella cilindrica. Il significato era legatoallo spirito umano, dove avvenivano le vere "combustioni" e ardeva ilFuoco Segreto. La sua rappresentazione simbolica non faceva altro che metaforizzareil complesso delle qualità mentali, spirituali e fisiche dell'alchimista,le cui trasformazioni lo avrebbero portato alla realizzazione della PietraFilosofale.
4. L’androgino adue teste (Rebis)

Il Rebisè stato rappresentato in diverse forme e simbologie nel corso della storiadell'alchimia, ma l'immagine più comune è quella di una figura umana con unatesta maschile e una femminile, che simboleggia l'unione degli opposti.
Il termine deriva dal latino “resbinae”, che significa "due cose" o"due cose mescolate insieme". Rappresenta ladualità presente in tutti gli elementi, il principio maschilee femminile, la materia e lo spirito, il cielo e la terra.
Il Rebisè stato rappresentato con molte variazioni nel simbolismo dei vari trattialchemici. In alcuni casi, la figura androgina è raffigurata con ali e serpentiattorcigliati intorno al corpo, emblemi di trasformazione e guarigione.
5. Quadraturaalchemica del cerchio

La quadratura del cerchio è un classicoproblema della geometria greca, insieme alla trisezione dell'angolo e alladuplicazione del cubo. La sua soluzione consiste nella costruzione di unquadrato che abbia la stessa area di un cerchio dato, utilizzando solamenteriga e compasso.
In alchimia, è statorappresentato con varie soluzioni: un quadrato inscritto in un cerchio e in untriangolo, un quadrato sormontato da una croce, una piramide poggiata su uncubo. In ogni caso, solitamente rappresentava il sacro Graal dell’alchimia: lapietra filosofale, capace di trasformare i metalli vili in oro.
6. Oro alchemico

Concludiamo conlui, il sovrano dei simboli alchemici: l’oro, il metallo più importante eambito, emblema del massimo livello di perfezione spirituale e materialeche l'alchimista poteva raggiungere. Era simboleggiato da diverse immagini,come il sole, il leone o il re, ma anche attraverso figure geometriche come ilcerchio o il quadrato.
Era considerato il metalloperfetto perché non si arrugginisce, non perde mai il suo splendore e non viene danneggiato dal fuoco. L'alchimista, quindi, puntava araggiungere la capacità di trasformare la materia grezza e impura in unasostanza preziosa e perfetta. Non era una semplice ricerca di ricchezzatangibile, bensì un vero e proprio viaggio spirituale, la cui ultima tappa era l’ascesaalla saggezza divina.
Articolo scritto in collaborazione con
Ivana Vele Poletti