Eva Fairwald's Blog, page 3

April 1, 2024

Miti e leggende giapponesi

 


 


Nellapioggerella primaverile —
di certo, è uscito
lo spiritello della pietra.

 

MURAKAMI KIJŌ

 

Shinto

I primi giapponesi credevano che dietroogni manifestazione della natura ci fosse unospirito, di conseguenza hanno popolato il mondo naturale in cui vivevano di deie spiriti, più o meno importanti e rappresentatividella loro cosmogonia. Ogni aspetto della loro vita si svolgeva a contatto conil divino che li circondava, per cui elevarono quest'espressione del lororapporto con l'invisibile che permeava la natura a un vero e proprio credo: lo Shinto, il cui significato letterale è la via degli dei. In questo sistema dicredenze tutto era vivo e nell'haikudi apertura di questo articolo lo possiamo leggere chiaramente.

 

Kami

Il popolo giapponese ha creato attraverso loShintoismo una enorme quantità di divinità chiamate Kami. Piùche divinità in senso stretto erano manifestazioni della forza della natura cherappresentavano ed erano più o meno potenti. Esempi: lo spirito che si celavadietro una grande cascata o lo spiritello di una pietra, comunque viva efacente parte del mondo. Il modello delle credenze dello Shintoismo fa sì che, al di là degli dei creatori e creatrici del mondo, ogniluogo abbia una spiritualità differente.

Ognuno di questi spiriti venivainvocato o ringraziato per le proprie qualità: il vento, il fuoco nella propriacasa, lo spirito della pozza d'acqua dove lavarsi. Ogni luogo aveva la propriaforza spirituale con cui convivere, forze che dovevanoessere blandite con uno spirito puro.



Purezzadello spirito

In tutto il Giappone sono stati edificati templiin onore delle divinità maggiori, meta di pellegrinaggi di purificazione o didivinazione, cerimonie che con danze rituali invitavano il dio o la dea amanifestarsi nel mondo. La partecipazione ai riti comuni, oppure la presenzaprivata, implicava comunque un rito di purificazione che doveva essereeffettuato prima di passare sotto il Torii, la via d'ingresso cheporta al tempio. Ma questi riti venivano effettuatianche per le richieste o i ringraziamenti ai Kamilocali, perché il fondamento di ogni rapporto con il divino era rappresentatodalla purezza dello spirito.

Lo Shintoismo ha rappresentato per la storia delGiappone un grande momento di aggregazione,fondamentale per la sua unificazione. Infatti, mitizzando la nascita dellaterra del Sol Levante, il primo imperatore si dichiarò discendente direttodella dea del sole Amaterasu, dichiarandosi così divinità in terra, unvero e proprio dio vivente e come tale da adorare. In questo ritroviamo unacerta analogia con la prima dinastia di faraoni, in quantoi primi si dichiararono essi stessi divinità in terra, quindi facenti partedegli esseri divini, mentre successivamente ne divennero i rappresentanti.

 



Lanascita del Giappone

La nascita del Giappone è dovuta all'interventodiretto degli dei. A Takamagahara, l'alta pianura deicieli residenza degli dei, dai Kami primordiali nacquerosette generazioni di Kami conclusesicon Izanagi (colui che invita) e Izanami(colei che invita): essi furono incaricati di creare il mondo dal caos.

Dal “ponte fluttuante celeste” (Ame no ukihashi)che collega la dimora degli dei alla terra, con il sale sgocciolante dallapunta della “lancia gioiello” (Ama no Nuboko),immersa e ritratta più volte nel caos, formarono la prima isola dell'arcipelagogiapponese. Lì si sposarono con un rito che prevedevache a parlare per primo fosse il dio maschile, invece erroneamente parlò perprima la Dea. La conseguenza fu la nascita di un figlio deforme e senza ossa:il dio Hiruku patrono dei pescatori e della fortuna,abbandonato in una cesta e affidato al mare.

I due ebbero un altro figlio che divenne la primaisola (Awaji) ma si rivolsero ai Kaminell'alta pianura dei cieli per chiedere altri figli. Gli dei svelarono lorol'arcano: avevano sbagliato la cerimonia. Allora provvidero aripeterla nel giusto ordine ed ebbero altri sette figli a completarel'arcipelago del Sol Levante. Il carattere prettamente patriarcale dell'originedel Giappone, dove la prima parola deve essere maschile, non si riflette poinella storia. Infatti, leggiamo nelle cronache più antiche di spose eprincipesse che hanno guidato più volte la sorte della nazione, sia in primapersona che guidando i consorti.

 

Dopo varie vicissitudini, che culminarono in unaandata e ritorno all'inferno in stile orfico, i due sposi sisepararono dando inizio a una faida che portò alla purificazione finale di Izanagi (lo spirito maschile). Da questo presero vita i treprincipali Kami giapponesi: Amaterasu,l'incarnazione del sole, il fratello Susanoo,l'incarnazione dei mari e della tempesta e Tsukuyomipoi sposo di Amaterasu e l'incarnazione della luna. Amaterasu è considerata probabilmente la figura mitologicapiù importante e venerata in tutto il Giappone per la sua bellezza e potenza.

 

Jimmul'unificatore del Giappone, nel 660 a.C. ne divenne il primo imperatore,legittimandosi come erede diretto di Amaterasu. Dalui discende la stirpe imperiale di origine divina, fino al momento in cuil'imperatore Hirohito, alla fine della Seconda Guerra Mondiale,annunciò al popolo di non essere una divinità.

La famiglia imperiale conserva dal momento dellasua investitura divina tre oggetti sacri:


1.   Kusanagi no Tsurugi, la spada che si muove nell'erba, che rappresentala virtù del coraggio

 

2.   Yata no Kagami, lo specchio ottagonale, che simboleggia la saggezzae la verità.

 

3.   Yasakani no Magatama, il gioiello a forma di virgola, che rappresentala prosperità.

 



Iprincipali Kami giapponesi

 

1.   Inari Okami,una divinità dalle molte facce, infatti è il Kami dell'agricoltura ma anche della forgiatura edell'industria. È venerato sia come maschio, che come femmina, che comeandrogino, ma un'altra delle sue caratteristiche che lo rende popolare èl'affinità con le Kitsune, che agiscono come suemessaggere. Le Kitsune sono volpi che hanno lafacoltà di trasformarsi in esseri umani, riconoscibili dagli occhi azzurri edalla coda che devono nascondere nel kimono. Più invecchianopiù diventano magiche, la forza si deduce dal numero delle code, nove pare siail massimo mai visto.

 

2.   Raijin, ildio del tuono che controlla i fulmini, fa piovere morte e distruzione sul mondosottostante. Ha un forte legame con la terra dei morti. Maha anche un aspetto benevolo e si racconta che dove cade un suo fulmine ci siaun buon raccolto.

 

3.   Fujin, ildio del vento, con la sua sacca d'aria muove tutti i venti del mondo, spesso incoppia con il fratello Raijin. Cavalca una nuvolaavvolto in una pelle di leopardo.

 

4.   Ame-No-Uzume, la dea Shintoista dell'alba, inventrice eprotettrice della danza e delle arti dello spettacolo. Unadelle serve più fidate di Amaterasu.

 

5.   Ebisu, il Kami della fortuna e della prosperità, patrono deipescatori, rappresenta l'abbondanza del mare.

 

Eroi giapponesi,tra mito e realtà.

 

1.   Kintaro, conosciuto anche come golden boy, una specie di Tarzan giapponese perché cresciuto nella naturaselvaggia, pur essendo figlio di una principessae di un samurai.

2.   Yamato Takeru, il prototipo del guerriero giapponese, con la spadaKusanagi e la sua forza proverbiale serviva ognidesiderio dell'Imperatore. Morì combattendo un Dio senza la spada, confidandosolo sulla sua forza.

3.   Minamoto No Yorimasa, leggendario poeta samurai che uccise il demone Nue che minacciava l'Imperatore.

Questo è solo un piccolissimo esempio dellacomplessità della mitologia del Sol Levante. Si trattadi un popolo che nelle sue zone rurali ha mantenuto intatte le tradizioni dellasua cultura millenaria. Anche nella sua arte moderna, attraverso i manga e leserie animate, riporta alla luce la tradizione dell'antico passato.

 

"Potesse il filodella vita da penosi pensieri esser spezzato, nonavrei tessuto questa strascicante filza di anni sul suo telaio."

Dal Genji monogatari

 

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Published on April 01, 2024 02:00

March 25, 2024

Samhain: il cerchio della vita e della morte

 


L'eternoritorno, inteso come un nuovo inizio, una sorta dirigenerazione della vita nella sua verginità, un ritorno alla nascitaprimordiale ancora pura, è comune in tutte le culture del mondo.

Ladiversa modalità delle date in cui viene officiataquesta cerimonia, a seconda delle località geografiche, dei calendari, delmomento in cui si è posto l'inizio del nuovo anno, non cambia il significatodella celebrazione. Quindi significa che il tempo vieneconsiderato con una fine e un nuovo inizio! Una rigenerazione che dà luogo auna nuova creazione, quasi che si voglia annullare la storia pregressaper iniziarne una completamente nuova. La necessità di una morte per poter creare una vita, un cerchio che si chiude per unoche si apre, ma tutto all'interno di un ciclo molto più ampio, l'eternoritorno, presente in ogni credenza, sia mistica che religiosa, ovunque ci siala presenza di una comunità.




 

Nelperiodo di Samhain,il 31 ottobre, si apre un varco tra i mondi per consentire l'inizio di un nuovociclo, si rivelano i Sidhe, le dimore delle fate, e si spalancano le portedi Annwn il regno dei defunti.

Ilvisibile e l'invisibile si confondono e si riconoscono, per costruire il nuovobruciando il vecchio. Tutti i fuochi vengono spenti per simboleggiarel'oscurità dell'inizio, l'assenza della vita, poi Extenebris ad lucem, tuttii fuochi vengono accesi e la luce della rinascita porta il nuovo ciclo.

Nei tempiin cui la sopravvivenza degli uomini dipendeva in larga misura dai raccolti,essendo la terra a riposo in quel periodo, la festa durava svariati giorni, prima e dopo Samhain. Certo è che durante lo spegnimento dei fuochi e ilvia libera agli spiriti dei morti e alle fate, le persone non festeggiavano inpubblico, ma era una celebrazione riservata ai vari clan che si chiudevano incasa.

Solo i druidisi riunivano sotto le querce sacre, nelle radure, oppure all'interno deimegaliti lungo i ley dove scorre l'energiadella Terra, e lì celebravano i loro riti propiziatori. Venivano effettuatiriti magici e divinazioni sul futuro, mentre i morti potevano prender possessodei corpi dei viventi. I druidi ne approfittavano per scambiare messaggi conl'aldilà, che in quel momento era in diretto contatto con loro. Da qui l'usanza di mascherarsi per non farsi riconoscere daglispiriti. Infatti, le fate e i folletti del piccolo popolo lusingavano legenti per portarle con loro nelle Faerie Hills, le colline fatate, erimanere con loro fino al prossimo Samhain.

 

La celebrazione di Samhain terminava con deisacrifici augurali di animali a Dagda e alla Morrigan sua sposa, trasformando il rito in una festa per lafertilità della terra, e non solo. Dagda, un dioquercia, e la Morrigan, la dea corvo, rappresentanoil ciclo annuale della vita. La Morrigan non è altroche una delle personificazioni della dea madre, che vedremo nelle sue diversevesti attraverso i cicli della vita. La triadeBrigid-Diana-Morrigan, la fanciulla, la donna, la vecchia, ma nonsolo, come Morrigan è considerata la regina dellestreghe, delle arti magiche intese come rinnovamento e crescita spirituale. Siracconta che rapisse dei bambini per istruirli, restituendo al mondo deicavalieri. Ma il rapporto simbolico più attinente al Samhainè l'unione sessuale tra lei e Dagda che la feconda etermina così il suo ciclo, per poi rinascere dalla Morrigana Yule (Diana nella mitologia Irlandese partorisce Dagda).

 

Nell’antica Roma

Come possiamo intuire, i corvi non sempre rappresentano un simbolo disventura, ma con la Morrigan assurgono a portatoridella speranza della rinascita. Anche Svetonio li dipinge come emblemi dellasperanza, infatti il loro verso ripetuto: cras, cras, cras, si traduce dal latino in “domani”, lasperanza in ciò che oggi non c'è.

Nell'epoca romana troviamo una ritualità simile per quanto riguardal'apertura del mondo altro, quello dei morti, e quindi la possibilità che simischi al nostro, il visibile con l'invisibile, la percezione e la realtàtangibile che si fondono.

 

«Dopo aver delimitato uno spazio sacro amezzo di due assi ortogonali (quindi disposti a croce) che i Romaniavrebbero in seguito denominato Cardo (asse Nord-Sud) e Decumano (asseEst-Ovest), nel punto centrale si procedeva a scavare una fossa che fungeva dalegame tra il mondo dei vivi e quello dei morti; questa veniva poi ricoperta dagrandi lastre di pietra e insieme alla volta celeste di cui sembrava costituirela controparte fu chiamata Mundus tutt’intornovenivano quindi tracciati i confini secondo i riti prescritti. Era una fossacircolare posta al congiungimento degli assi di decumano e cardo, nel santuariodi Cerere e consacrata agli Dei Mani. La fossa era chiusa per tutto l'anno adeccezione di tre giorni in cui "mundus patet" cioè il mondo è aperto. Infattiil 24 agosto, il 5 ottobre e l'8 novembre il mundusveniva aperto mettendo in comunicazione il mondo dei vivi con quello dei mortie degli Dei Inferii che lo abitano. In quei tre giorni le anime dei defuntipotevano ritornare nel mondo dei vivi e aggirarsi per la città, un po' comenella festa di Halloween compaiono fantasmi, scheletri e zucche ghignanti».

(W. Keller, “La civiltà Etrusca”, Garzanti)

 

In Messico

In quest'ottica di tempo circolare troviamo anche in Messico il Mictlan, luogo dove riposano le anime, solo quelle che riesconoad arrivarci viste le difficoltà del percorso. Ma anche qui nei giorni dell'anno stabiliti, tra la fine di ottobre e i primi dinovembre, questo mondo leggendario apre le sue porte. Per poterle attraversareè necessario essere invitati a farlo da esseri viventi, ma non è sicuro che leanime cercate si trovino lì, visto che è il massimopremio per i trapassati. Una lotta che continua anche dopo morti per superarenove livelli di difficoltà e arrivare finalmente alla pace eterna.


Tradizioni giapponesi

In Giappone ci sono due concezioni diverse che convivono, una legata allo Shintoismo, in cui i morti continuano a essere intornoa noi, l'altra invece più di origine Buddista, in cui i morti proseguono la loro esistenzain un mondo parallelo.

Per coloro che praticano lo Shintoismo, la maniera di comunicare con gliantenati è tramite riti particolari che si svolgono al tempio, o sulle tombe,oppure davanti agli altari di famiglia i Mitamaya. Mentre per i praticanti Buddisti, ma oramai per tutti,una sorta di Halloween, troviamo la famosa festadell'Obon. La festa dura tre giorni e a seconda della zona ha date leggermente diverse. Il termineObon è una forma abbreviata di Urambon'e,un termine sanscrito di un antico sutra dedicato allapietà filiale, perciò agli antenati e agli esseri infernali, che significaletteralmente: a testa in giù. Infatti questo rito nasce per salvare unapersona cara dal Karma negativo che ha accumulato durante la suavita, rinascendo per punizione in un essere inferiore. Da qui le famoselanterne davanti a casa per guidare lo spirito del defunto verso i suoi cari, oppureposate nell'acqua o fatte volare in modo che gli spiriti dei defunti ritrovinola strada per il mondo altro. E non ultime le danze peraccogliere festosamente le anime dei defunti.




 

In ogni cultura si celebra l'unione tra due mondi paralleli che si aprono,che si ritrovano per poter dare inizio a un nuovociclo.

 

Gelido soffio,

anime che vagano

cercando la via.

 

Vortici sulla luna,

corvi ombre di luce.

 

 

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Published on March 25, 2024 03:00

March 18, 2024

Huginn e Muninn: simboli del dio corvo Odino



«Huginne Muninn
volano ogni giorno
sopra la vasta terra,
io temo per Huginn
che non torni indietro,
ma temo per Muninn ancor più».

Trattodall'Edda


Questi corvi sono molto spesso raffiguratiinsieme a Odino. Per esempio, li troviamo nell'arazzo di Oseberg, rinvenuto all'interno di una nave vichingausata come sepolcro e ritrovata nella omonima località vicina al fiordo diOslo. In questo arazzo possiamo vedere due corviappollaiati sulle spalle di Odino mentre gli portano notizie dai nove mondi,dove solo loro possono accedere.

Latradizione orale

Come in tutte le grandi epopee sulla nascita delmondo con i suoi dei ed eroi, anche quella norrena è sostanzialmente narrata inmaniera poetica. Attraverso la poesia tramandata dagli scaldi, come i bardi dellacultura druidica, conservavano la loro cosmogonia, generazione dopogenerazione, attraverso memorie orali. Non confondiamoli con dei semplicicantastorie, o trovatori o menestrelli, per diventare uno scaldo o un bardo eranecessario sapere a memoria e interpretare il significato segreto di tutta lastoria conosciuta. E questa impresa non era certamente alla portata di tutti,necessitando anni e anni di studi, compreso l'uso e l'interpretazione delle runeo della scritturaogamica, e numerosi esami fino all'investitura del titolo, che non eraaltro che un passo verso il titolo di maestro.

La sapienza di uno scaldo, o di un bardo,risiedeva nella conoscenza totale di tutto quello che riguardava la vita,quindi erano dei guaritori, dei giudici, degli agronomi, perché conoscevanoogni cosa dal momento della nascita del mondo. Anche quando fu consentito discrivere per semplificare le cose, vista la mole di materiale, non cambiò poimolto. Infatti, fu divulgato ciò che non era considerato segreto, mentre ilresto fu celato all'interno delle storie stesse, una specie di doppia, a voltetripla scrittura che necessitava di una chiave dilettura, mentre i contenuti più esoterici rimasero solo orali e destinati aisoli maestri.





Ledivinità

I corvi assurgono nell'immaginario vichingo ilsimbolo della presenza di Odino, delle creature magiche, potenti, che graziealla magia del loro dio portano sogni, visioni, rispondono a suppliche. Ma controllano anche quello che gli uomini fanno; gli deisono personaggi permalosi e oggi sono con te… domani chissà. E qui troviamomolte analogie con gli dei greci, sia per quanto riguarda i messaggeri divini,sia per le diatribe continue tra di loro, lotte intestine che si riflettono suipopoli che ne invocano la protezione.

Icorvi

Questi grandi uccelli dall'aspetto sinistro, siaper il colore che per il gracchìo inquietante, sonoin grado di sorvolare e controllare tutta Midgard” in unsolo giorno. Midgard è il mondo degli uomini, uno deinove mondi che sostiene Yggdrasil l'albero dellavita.

Glisciamani nelle loro trance ricevono i messaggi diOdino attraverso i corvi, visioni e interpretazioni che guidano verso nuoveterre, verso guerra e morte, nuovi re o vecchie faide. Mala magia ha sempre un prezzo da pagare e, anche il potente Odino, sa che usandouna parte di sé per portare i messaggi attraverso i corvi, che sono il suopensiero e la sua memoria, corre il rischio di perdere una parte di sé e conessa i corvi.

Nellalingua norrena Huginn significa pensiero, mentre Muninn memoria o mente, nei loro viaggi di fatto rappresentano il pensiero e lamemoria di Odino.

Poichéil dio per acquisire la conoscenza è diventato orbo e smemorato, i suoimessaggeri volano per i mondi raccogliendo informazioni che poi gli comunicano,come raffigurato nell'arazzo, ma anche in innumerevoli saghe e canzoni. Uno deicompiti dei due corvi è selezionare i guerrieri morti in battaglia, infatti le valchirie sono spesso raffigurate come corvi. Muninn pare si occupasse deiguerrieri morti in battaglia, mentre Huginn degliimpiccati. In ogni caso, metà dei guerrieri sarebbero andati nel Valhalla con Odino, mentre gli altri nel Fólkvangr, con la dea Freyja, una specie di Valhallaalternativo frutto di un accordo fra i due.

Sacrificirituali

Il blot, nella tradizione norrena il sacrificio rituale disangue, era effettuato soprattutto nelle grandi feste propiziatorie, effettuatoda un sacerdote affiancato da una volva , una sciamana. A volte sifaceva in forma privata, sempre con la presenza della volva, ma la sostanzadella cerimonia non cambiava.

Dopoaver svolto il rituale, con le invocazioni a Odino, venivanosacrificati degli animali il cui sangue veniva cosparso sull'altare, poi sugliofficianti e i presenti e, infine, bevuto. Al termine del rito sacrificale lebestie sgozzate venivano cotte e mangiate, lacerimonia si trasformava poi in una festa. Per capire se le invocazioni e idoni erano stati graditi dalla divinità si attendevache i corvi si facessero vedere durante la cerimonia, oppure comparissero nellevisioni della volva.

 

Ilconcetto di Fylgja nella mitologia norrena, ma presente anche nella narrazione di ogni religione oleggenda, è uno spirito che ci accompagna nella vita e si palesa al momentodella nostra morte. Può essere un antenato come nello Shintoismo giapponese, unangelo come nel Cristianesimo, un mu'aqqib, per una persona che segue l'Islam,un animale totemico come tra i nativi americani e gli indios del centro e sud America, o gli Inuit dei ghiacci.

Huginn e Muninnrappresentano i Fylgja di Odino, inquanto lo identificano, sono i suoi messaggeri in tutti i nove mondidella cosmogonia norrena. Odino era così strettamenteassociato ai suoi corvi che uno dei tanti nomi con cui veniva rappresentato eraquello di dio corvo. Huginn, che significa pensiero,qualcosa comunque indipendente dal corpo, portava anche le punizioni di Odino, chepuniva a distanza tramite l'apparire del corvo.




 

Sebbenenon abbiano mai avuto un ruolo importante in nessuno dei vecchi miti, Huginn e Muninnsono sempre con Odino. Come suoi compagni o come sue estensioni, vanno dove va Odino. Si ritiene che anche alla fine, al Ragnarok , loro saranno lì al suo fianco.

Nere visioni,

dalla cima del mondo:

segnata la via.

 

Dall'albero della vita,

alla morte dei campi.

 

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Published on March 18, 2024 03:00

March 11, 2024

Fra sogno e realtà

 

 

 

La civiltà, cosiddetta moderna, appare e sisviluppa nella storia come una vera e propria singolarità, rispetto alle epocheprecedenti. Un'anomalia dove lo sviluppo e il progresso dell'uomo procedono asenso unico, solo verso la materialità utilitaristica.

L'umanità perde sempre più la sua componente spirituale a favore di una visione esclusivamentematerialistica. Lo possiamo constatare ogni giorno,dalle materie scolastiche, alla medicina sempre più orientata verso soluzionicompartimentali, come se l'uomo fosse un'entità suddivisa in schede.

 

Realtàvirtuale

Paradossalmente, ritroviamo il mondo dei sogniattraverso la realtà virtuale, soggetta però alle leggi del marketing.

Tutto ciò è l'esatto contrario dei sogni. Ilsognare, infatti, non è altro che il mettersi in contatto con il mondoinvisibile che ci circonda. Nella civiltà occidentale, da Descartes inavanti la ragione ha preso il sopravvento su qualsiasi pratica spirituale. Daallora la scienza è diventata la religione dei nostri tempi. Dimenticando, ofacendo finta di farlo, che l'uomo non è una macchina,ma una fusione di materia e spirito come tutto ciò che lo circonda.

 

Isogni come ponte fra culture

I sogni e le visioni che portano accomunanopopoli e culture agli antipodi tra loro, ma solo per la distanza materiale cheli separa, non certo per la spiritualità che condividono.

I nativi americani, gli aborigeni australiani,ma in generale tutte le culture che hanno conservato la memoria di sé dai tempipassati fino a oggi, hanno una concezione dell'uomo nella sua totalità. Ilrapporto con l'universo che li circonda è paritetico, nella consapevolezza difarne parte, non di esserne uno sfruttatore. Pensiamo al concetto di vivente;per il mondo occidentale laghi, fiumi, montagne, nuvole, semi, bacche, animali,rappresentano un mondo parallelo di cui servirsi. Per questi popoli, invece,rappresentano degli interlocutori, degli esseri viventi con cui interagire attraverso segni, preghiere, sogni.

Il“sempre”

Ogni mattina si rivolgono al mondo invisibilecercando ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere, sentono l'acqua scorreresotto i loro piedi, ringraziano la natura del cibo chegli ha concesso prendendo solo ciò che serve. Pensiamoalle tribù aborigene che hanno vissuto, e alcune vivono ancora, nell'outback australiano. Tribù chesi tramandano la storia del mondo dal suo inizio sinoalla sua fine oralmente, dove la concezione del tempo è “sempre”: siamo tutti visitatori di questo tempo, di questo luogo. Siamo solo dipassaggio. Il nostro scopo qui è osservare, crescere e amare... Poi facciamo ritorno a casa.

Il tempo, scandito dalla giornata o dall'anno,non ha di per sé nessuna importanza, semplicemente perché viviamo nel sempre. Lamorte fa parte della vita nel momento stesso in cui l'anima che occupa il corposi prepara ad occuparne un altro quando verrà ilmomento. Questi concetti sono comuni in tutto il mondo non occidentale, ma ilmaterialismo connesso con la globalizzazione selvaggia della produzione, equindi dell'etica del consumo fine a se stesso, si sta propagando anche lì.

Messaggidal mondo invisibile

I sogni rappresentano la via attraverso la qualemandiamo e riceviamo messaggi dal mondo invisibile, in cui il sempre ci ricorda a chi apparteniamo.Anche qui possono nascere sogni equivoci, maligni, pilotati da forze chelottano contro l'armonia del mondo.

Sognare significa immergersi nel regno dellepotenze che hanno creato il mondo, partecipare del mito, dell'archetipocollettivo che ci accomuna. Nelle popolazioni amazzoniche, il sogno diventa portatoredi presagi, sia per il singolo che per le scelte divita della comunità; per le loro interpretazioni ci si affida solitamente allosciamano.

Lo stesso schema negli indiani d'America, negliIndios del sud e del centro America. Lo stessofenomeno negli aborigeni australiani, dove pare che avvenga anche unacondivisione sia orale, nel raccontare i propri sogni a un personaggio appositamente preposto, sia una vera e propria connessionetelepatica.

Presso alcune comunità africane si mangiano erbeo radici espressamente chiamate “medicine del sogno”, come del resto capita intutto il mondo, per avere sogni profetici, sprazzi di futuro che ne guidino lavia. Questo ci fa capire come nelle culture antiche la differenziazione trarealtà e sogno non esista, tutto è reale, la vita che si tramuta in sogno eviceversa.

 

L’acchiappasogni

Da qui nasce la necessità dell'acchiappasogni!Una rete finissima che ci protegge dalle influenze negative, che trattienetutto quello che ci viene mostrato di maligno, mentrefa passare da un foro centrale i sogni buoni che ci cullano.

Una leggenda di una popolazione del Nord Americaci racconta che l'acchiappasogni è stato costruito da una donna ragno; scopri idettagli nell’articolo “Acchiappasogni:significato e utilizzo di un antico portafortuna”.

Un'altra racconta che lo sciamano di un anticopopolo sognò uno spirito sotto forma di ragno che gli spiegava le vie dellasaggezza. Mentre lo istruiva prese un cerchio di salice, delle piume d'aquila edei crini di cavallo a cui appese delle perlinecolorate. E mentre continuava la sua lezione cominciò a tessere una telaall'interno del cerchio. E disse che nella vita in ogni momento ci sono forzebuone e forze cattive che ci sussurrano all'orecchio,ma che solo ascoltando quelle buone si percorre la giusta via. Alla fine,quando ebbe concluso la ragnatela, gli consegnò ilcerchio, dicendogli di consegnarlo alla propria gente, che potesse sognare eperseguire tutti i propri sogni positivi perché quel talismano avrebbecatturato tutti quelli negativi.

Ancora oggi è tradizione regalare unacchiappasogni a ogni nuovo nato.





Tra gli aborigeni, l'acchiappasogni viene costruito in maniera a dir poco singolare. La personaaddetta chiamata “donna dello spirito”,prepara una pelle sottile cucendogli attorno unrobusto bordo, facendole prendere la forma di un tamburello. Individuato unboschetto di alberi nani si addentra fino a trovaredelle ragnatele, a quel punto cosparge d'olio aromatico la pelle del tamburelloe toglie eventuali foglie dietro o davanti alla ragnatela. Quando tutto èpronto, mette il tamburello di pelle tra lei e la ragnatela, poi lo tira versodi sé in maniera che tutti quei fili magnificamente tessuti aderiscano allapelle del tamburello. "I sognisono l’ombra della realtà," affermava la donnadello spirito. Tutto ciò che esiste lo si può trovareanche nel mondo dei sogni. Lì ci sono tutte le risposte. Le ragnatele cosìraccolte venivano utilizzate nel corso di unacerimonia, con danze e canti, in cui la tribù chiedeva all’universo di guidarei suoi sogni. Toccava poi alla donna dello spirito decifrarne il messaggio.

 

Forse, ciò di cui avremmo estrema necessità, èun enorme acchiappasogni che ci liberi dagli incubi che ci attanagliano.

 

Nuvolerosa

sogni che galleggiano,

vie incrociate.

 

Argenteifilamenti

cullano neri occhi.

 

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Published on March 11, 2024 03:00

March 4, 2024

Segni del destino



 

L'albatro vive solamente ai confinidella terra:

l' ho saputo da un vecchio marinaio.

 

Tuffale sue grandi ali nella schiuma del mare

e scivola sulle onde senza maiattraversarle.

 

Discendee risale col mare.

Tacequando il tempo è bello, ma grida durante la tempesta.

 

Comeil sogno, è sospeso fra il cielo e l'abisso,

cosìquesto uccello non nuota e non vola.

 

Piùpesante dell'aria e più leggero dell'onda,

uccello poeta, uccello poeta, ecco il tuodestino.

 

Mail doloroso è che pei sapienti

queste sono favole di marinaio.

 

Henryk Ibsen

 

 

Isegni costituiscono la materia, il substrato del mondo in cui viviamo e del mondo altro con cui comunque, consciamente o no, veniamo incontatto ogni giorno.

Comein questa splendida poesia di Ibsen, il grande albatro è come un segno che volaai margini della nostra vita, a volte notato ma non compreso, a volte solamentesfiorato. Nel mare agitato delle sensazioni, dei sentimenti, dei déjà-vu che accompagnano l'intima esperienza del vivere, isegni vengono spesso riconosciuti solo quando una via scartata in passato siripresenta come l'unica via.

Nessunaverità si scopre e nulla si apprende, se non interpretando e decifrando ilmondo che ci circonda, e che interagisce nel profondo del nostro essere. Lapluralità dei mondi possibili consiste nel fatto che i segni non sono tuttidello stesso genere, da qui la difficoltà sia nel riconoscimento che nella loro interpretazione. Ciò ne impedisce unarazionalizzazione, di conseguenza è impossibile analizzarli in una base comunecondivisa; segni apparentemente uguali possono avere esiti contrapposti


TizianoTerzani e l’indovino cinese

Nel1976 lo scrittore e mistico Tiziano Terzani si trovava a Hong Kong, per una serie di circostanze siritrovò da un indovino cinese, un segno? Sicuramente sì. Infatti, trovandosi lì,decise di dare retta all'universo che gli mostrava quella via. L'indovino glipredisse che nel 1993 non avrebbe dovuto volare, in caso contrario avrebbecorso un rischio molto alto di morire. Terzani, evidentemente colpito, nonscordò le parole dell'indovino e in quel 1993 non volò, e fece bene! Nel marzodi quell'anno, un elicottero dell'ONU con 23giornalisti a bordo cadde e un tedesco che aveva preso il suo posto morì.

Ilsecondo aspetto fu il cambiamento di prospettiva dei suoi reportage. Tuttoquell'anno, e poi spesso nei successivi, si spostò in treno, in bus, in nave ea piedi, in modo da sperimentare un diverso palcoscenico.

 

Il caso di S. Francesco

Sicuramentesiamo di fronte a un segno, non cercato e forse nemmeno riconosciuto finoall'esito finale. Abbiamo invece un segno cercato, probabilmente un caso didivinazione, ma sempre un segno, nella svolta nella vita di S. Francesco.Francesco, in rotta con la società dei suoi tempi, corrotta e libertina, vagavanei boschi attorno ad Assisi interrogandosi, chiedendo al Signore un segno chegli permettesse di capire la strada che doveva intraprendere. Fino a che ungiorno decise di interrogare il Vangelo per ricevere da Dio le risposte che andava cercando. Prima chiese al Signore cosa voleva che luifacesse, poi per tre volte aprì a caso il Vangelo a occhi chiusi, puntando ildito sulla pagina aperta. Ottenne tre risposte:

«Se vuoi essere perfettova', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri»

«Non prendetenulla per il viaggio»

«Se qualcuno vuole venire dietro a me rinneghi se stesso»

In base aquei segni, in questo caso richiesti, cominciò la vita del Santo.


 

È unsegno del destino!

“È un segno del destino”: quante volte ci siamodetti o abbiamo sentito dire, a proposito dideterminati avvenimenti, questa frase? Corridori ciclisti acui scoppia un copertoncino in discesa e sisalvano per un pelo; la volta successiva, mentre vanno a una gara, rompono ilcamper prima di arrivare, quando arrivano è tardi per l'iscrizione. Sarà unsegno? È forse ora di smettere prima che succeda qualcosa di più grave?

Probabilmente, non diamo importanza ai segni chel'universo ci manda perché nella nostra civiltà occidentale viviamo immersi nelconcetto di causa=effetto. Ma sarà sempre così? Non cisono eventi acasuali? Eventi predetti da segni di cuici rendiamo conto a posteriori, oppure da sogni, attraverso la nostraconnessione con il mondo invisibile che ci circonda. Un inconscio collettivoche ci permette di avere contatti con persone che non vediamo da tempo, e che rivediamo dopo averle pensate da un giornoall'altro.

 

I popoli antichi, ma anche i nativi americani,ancora oggi gli aborigeni australiani, le tribù africane prima di esserecolonizzate, possiamo dire tutti i popoli che vivevanola natura come parte di se stessi e viceversa, si affidavano ai segni. Oggiabbiamo perduto la capacità di leggere e interpretare i segni che ci manda il mondo invisibile? Oppure le nuove tecnologie, dacui siamo sempre più dipendenti, ci allontanano sempre di più dalla madre terrae dalle sensibilità ancestrali?

Il nostro vanto è il libero arbitrio, la facoltàdi poter scegliere la nostra via nel mondo, ma forse è proprio questa suppostapossibilità (peraltro sconfessata da ArthurSchopenhauer nel suo saggio premiato dall'accademia norvegese: sullavolontà del volere umano. Saggio presentato in incognito)che ci allontana ancor più dal riconoscere i segni del destino.

Un Maestro di saggezza interrogato su questo argomento rispose che: «Il libero arbitrio è iltempo. Il tempo che ci vuole all'uomo capace di dire sempre no, (ai segnidel destino) per più vite, al compimento di quello che dovrebbe essere ilsuo destino, a cambiare finalmente idea e dire sì» (Accettandone i segni).

 

I segni nella religione

Nel Corano c'è una surache recita testualmente: «La saggezza di Dio ci mandai segni che dall’eternità scendono in Terra. Sono come lettere vive, che peressere capite richiedono saggezza e intelligenza».

 

Nei veda indiani troviamo:

«Immaginateche ogni volta che cercate qualcosa, l’Universo vi fornisca indicazioni utili,sotto forma di coincidenze.

Immaginateche esista un significato o uno scopo per tutto ciò che accade e fate.

Immaginateche la vita sia piena di coincidenze.

Immaginatedi vedere il significato nascosto di ogni evento.»

 

Anche neivangeli cristiani c'è solo l'imbarazzo della scelta, vediamo solo questo passonel Vangelo di Marco (16, 15-20). Dopola sua morte Gesù appare ai discepoli e dice: «Andate in tutto il mondo epredicate […] E vi darò dei segni, delle indicazioni,per mostrare che io sono vicino a chi opera nel mio nome...».

Naturalmente,per i credenti tutto si rifà al dio della propria religione, per coloro cheinvece non lo sono, ma pensano di far parte del tutto, i segni fanno parte dell'universo al momento invisibile. Per coloro che invece credono solo nella tecnologia:

 

Spesso, per divertirsi, uomini d’equipaggio
catturano degli albatri, vasti uccellidei mari,
che seguono, compagni indolenti diviaggio,
il solco della nave sopra gli abissiamari.

Lihanno appena posati sopra i legni dei ponti,
ed ecco quei sovrani dell’azzurro, impacciati,
le bianche e grandi ali ora penosamente
come fossero remi strascinare affannati.

L’alatoviaggiatore com’è maldestro e fiacco,
lui prima così bello com’è ridicolo ora!
C’è uno che gli afferra con una pipa il becco,
c’è un altro che mima lo storpio che non vola.

Alprincipe dei nembi il Poeta somiglia.
Abita la tempesta e dell’arciere ride,
esule sulla terra, in mezzo a ostili grida,
con l’ali da gigante nel cammino s’impiglia.

CharlesBaudelaire

 

Isegni sono come il poeta, ignorati, derisi e calpestati da uomini dispersi nelmondo digitale!

 

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Published on March 04, 2024 02:00

February 26, 2024

Oracoli e divinazione

 


 

Così Ciceroneesordisce nel suo saggio: “Della divinazione”.

 

 

«È un'opinione antica, risalente ai tempi leggendari e corroborata dal consenso del popoloromano e di tutte le genti, che vi siano uomini dotati di una sorta didivinazione - chiamata dai greci mantiké -, cioècapaci di presentire il futuro e di acquisirne la conoscenza. Capacitàmagnifica e salutare, se davvero esiste, grazie alla qualela natura di noi mortali si avvicinerebbe il più possibile alla potenza degli dèi! E come in altri casi noi romani ci esprimiamo moltomeglio dei greci, così anche a questa straordinaria dote i nostri antenatidettero un nome tratto dalle divinità, mentre i greci, come spiega Platone, derivarono ilnome corrispondente dalla follìa. Non conosco, inverità, alcun popolo, dai più civili e colti fino ai più efferati e barbari,che non creda che il futuro si manifesti con segni premonitori, e che esistanopersone capaci di comprenderli e di spiegarli in anticipo.»

 

 

L'esigenza di conoscere il futuro è sempre statapresente in ogni tipo di società umana, dai suoi primordi fino a oggi. Cambianoi metodi, ma lo scopo è sempre lo stesso: sapere in anticipo se le nostreazioni raggiungeranno lo scopo desiderato.

Unavia antica

È stato un percorso che all'inizio si confondevacon la magia, per poi sfociare in credenze religiose, animistiche espirituali, in un certo senso possiamo dire che la pre-destinazionedell'uomo era insita nelle ricerche che venivano effettuate.

Infatti, cercare di sapere cosa ci accadrà infuturo indica che la via è già tracciata. O che pensiamo che lo sia, in casocontrario non avrebbe alcun senso cercare di sapere qualcosa che non c'è! Se cifacciamo leggere la mano, che è una forma di divinazione, crediamo che lanostra vita sia scritta dalla nascita alla morte in quelle linee, e che ci siaqualcuno che abbia le capacità di interpretarle. Una condizione perché sia ladivinazione che le risposte oracolari acquisiscano unavalenza di verità ai nostri occhi, è il credere all'esistenza di una entitàsoprannaturale che decida del destino di tutto e tutti.

 

Lanascita della ricerca scientifica

In un certo senso, possiamo affermare che ladivinazione e le risposte oracolari, conseguenza del senso diinadeguatezza dell'uomo nei confronti della natura in cui vive, dellapercezione del suo essere inerme alla mercé degli eventi, abbiano stimolato lanascita della ricerca scientifica. Una sorta dicontrapposizione, di ribellione alla tirannia del soprannaturale attraverso laragione e il metodo scientifico.

Le pratiche divinatorie e oracolari sono singolieventi, riti che squarciano il velo che ci divide dagli universi altri perportarli qui. Ma sono sempre episodi singoli,specifici, che attraverso analogie ci illuminano sul molteplice. La ricercascientifica rifiuta il dogma, la scienza è la massima espressione del dubbio,la ripetitività di un esperimento cercando di metternein discussione i risultati, sempre e comunque, è lo scopo del metodoscientifico. Il risultato positivo del momento può e deve essere messo indiscussione.

Attraverso i millenni, la divinazione si èbasata su varie tecniche influenzate dalla tipologia di vita che avevano lepopolazioni, dall'influenza degli animali che portavano con loro, o contro cui lottavano per la sopravvivenza.

In linea generale possiamo vederne alcuni esempitipici:

 

1.   I segni celesti, quindi costellazioni,comete, eclissi. Da qui la nascita dell'astrologia, ma anchedell'astronomia con la previsione delle eclissi, per esempio.

2.   I segniatmosferici, con tutte le loro declinazioni specialistiche, quindil'osservazione del vento, delle nuvole, della pioggia, dei tuoni edei fulmini.

 

3.  L'avvistamento di specifici animalitotem, o i movimenti di animali in specifici contesti, sia domestici tipogalli, gatti e topi, sia selvaggi.

 

4.   L'esamedelle viscere degli animali sacrificati, soprattutto il fegato, ma anche leinteriora, la quantità di sangue, il comportamento dell'animaledurante il sacrificio.




 

Divinazionenel mondo

Un tipo diverso di divinazione è quellaShintoista, infatti su quattro strisce di carta siscrive la domanda al patrono o alla patrona delsantuario. Sotto la domanda si scrivono tre no e unsì. L'Oen Sensei (sacerdoteShintoista) le prende arrotolandole come palline. Le mette su un pianoappoggiato a un treppiede. Il sacerdote impugna un rametto con l'estremitàpiena di strisce di carta colorata, sventolandole dasinistra a destra, sempre più vicino alle palline. Quando finalmente una di essecade, il sacerdote la raccoglie e te la mette in mano, mentre tu gli darai ilriso dell'offerta. Questa è la parte finale del rito che implica una lunga fasedi preparazione e purificazione prima di poterla eseguire.

 

Un altro tipo di divinazione è l'I Ching, o libro dei mutamenti,cinese. All'inizio, come la maggior parte delle risposte oracolari nel mondoantico, si limitava a un sì o un no. Queste rispostesi differenziavano nell'utilizzo di una linea intera per ilsì e una spezzata per il no. Nel corso dei tempi si è sentita la necessità diuna maggiore differenziazione e si è arrivati all'utilizzo di otto segni. Neltempo le combinazioni delle linee sono diventate più complesse, arrivando asessantaquattro segni. Tutto questo per poter interpretare la mutevolezzadell'universo e avere un vaticinio inevoluzione. Infatti, l'attenzione non è sull'immagine del momento ma sullamutazione nel tempo.

 

La lettura delle runeè una specificità del nord Europa, legata al culto di Odino, ai suoi eroi edemoni, e all'attesa del Ragnarǫk, la battaglia finale in cui si decideràil destino degli dei che regnano su di noi. Le rune sono un insieme dicaratteri che compongono un alfabeto. Il termine rune significa sussurro-segreto, quindi la loro lettura svela lavisione del futuro che attende il supplice.

 

Tra gli oracoli più famosi, quello di Apolloa Delfi è quello più conosciuto. La sua origine è molto contesa, siracconta che Zeus abbialiberato due aquile agli antipodi del mondo e che si siano incontrate propriolì decretando cosi il centro del mondo “Omphalos”.Altri raccontano di un capraio caduto in un anfratto, che da quel momentocominciò ad avere delle visioni. Comunque sia, inizialmente furono dellevergini a occuparsi di rispondere ai quesiti, interpretate dai sacerdoti diApollo. In seguito, dopo alcuni rapimenti, furono messe delle donne piùanziane. Anche qui prima di poter accedere al tempio era necessario sottoporsia riti di purificazione e onorare il tempio con delle offerte.

 

L'antro della Sibilla Cumana, è certamente l'oracolopiù famoso che abbiamo in Italia. Situato nei pressi del Lago d'Averno nei CampiFlegrei. Anche lei è una sacerdotessa di Apollo. Virgilionel Libro VI dell’Eneide rappresenta la Sibilla Cumana come la sacerdotessa diApollo e la custode dell’Ade. Giunto al tempio d’Apollo sull’Acropoli di Cuma, Enea viene condotto dalla Sibilla all’interno deltempio. "Ispirata" dal sacro furore di Apollo, la sacerdotessa mostraa Enea il mondo dell’aldilà e gli profetizza il glorioso futuro di Roma.

 

Ai nostri giorni la statistica ha preso il posto della divinazione e i nuovi oracoli sono iguru della finanza, che attraverso l'elaborazione di dati che si ripetono neltempo danno le loro sentenze.

 

Volo d'uccelli,

un corvo che osserva:

voce che tuona.

 

Il fili del destino

tra le dita degli dei.

 

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Published on February 26, 2024 02:00

February 19, 2024

L’Intelligenza Artificiale oggi

 




         Intelligenza artificiale (IA) è una disciplina che studia se e in chemodo si possano riprodurre i processi mentali più complessi mediante l'uso diun computer. Tale ricerca si sviluppa secondo due percorsi complementari: da unlato l'intelligenza artificiale cerca di avvicinare il funzionamento deicomputer alle capacità dell'intelligenza umana, dall'altro usa le simulazioniinformatiche per fare ipotesi sui meccanismi utilizzatidalla mente umana.

(Definizione daTreccani)

 

Una favola attuale

 

Nick Bostrom, filosofosvedese, inizia il suo libro “Superintelligenza,tendenze, pericoli, strategie” con una brevissima storia intitolata: la favolaincompiuta dei passeri. Si tratta solo di una favola, oppure il suo significatoprofondo rispecchia realmente lo stato attuale dell'IA?

 

Di seguito,tratto dal suo libro:

         «Era la stagione della nidificazione, e dopogiorni e giorni di duro lavoro i passeri si radunarono sui rami del grandealbero alla luce del tramonto, riposando e cinguettando.

«Siamo tuttipiccoli e deboli», disse uno, «immaginate come sarebbe facile la vita sefossimo aiutati da un gufo a costruire i nidi!»

«Sì», disse unaltro, «e potremmo usarlo anche per badare ai piccolie agli anziani».

« Potrebbeconsigliarci e tenere d’occhio i gatti del quartiere», aggiunse un terzo.

Poi parlò Pastus, il passero più vecchio: «Mandiamoesploratori in tutte le direzioni e cerchiamo di trovare da qualche parte un gufettoabbandonato, o magari un uovo. Andrebbe bene anche unpulcino di corvo, o un piccolo di donnola. Potrebbe essere la cosa migliore checi sia mai capitata, per lo meno dall’inaugurazione del Grande padiglione dellegranaglie in quel cortile laggiù».

Lo stormo eraeuforico e su ogni ramo i passeri iniziarono a cinguettare a squarciagola.

Solo Scronkfinkle, un passero scontroso e cieco da un occhio,non era convinto dell’opportunità del tentativo: «Saràcertamente la nostra rovina. Non dovremmo riflettere sull’arte di ammansire eaddomesticare i gufi prima di portare questa creatura in mezzo a noi?»

Pastus replicò:«Addomesticare un gufo sembra un’impresa estremamentedifficile. Già trovare un uovo di gufo sarà tutt’altro che facile. Iniziamo dalì. Dopo che saremo riusciti ad allevare un gufopotremo pensare ad affrontare quest’altra sfida».

« Questo pianoha un difetto!», strillò Scronkfinkle; le sueproteste però furono vane, poiché lo stormo si era già levato in volo perattuare le direttive indicate da Pastus.

Restaronosoltanto due o tre passeri, che insieme cominciarono a cercare di capire comefare ad ammansire e addomesticare un gufo. Ben presto si reseroconto che Pastus aveva ragione: era un problemaestremamente difficile, specie non avendo a disposizione un vero gufo con cuifare pratica. Ciò malgrado andarono avanti come megliopotevano, temendo sempre che lo stormo potesse tornare con un uovo di gufoprima di aver trovato una soluzione al problema del suo controllo».

 

Come siafinita la storia non si sa, ma l’autore dedica questolibro a Scronkfinkle e ai suoi seguaci.

La saggezzacontadina ci invita a non mettere il carro davanti ai buoi, nel nostro caso lasmania di raggiungere determinati risultati fa perdere di vista i dannicollaterali insiti nello sviluppo indiscriminato dell'IA.Oppure sono proprio questi cosiddetti danni collaterali, connaturatiall'applicazione pratica di questi sviluppi, il risultato finale auspicato…

 


Conoscere la AI

 

Cosapossiamosapere, o semplicemente ipotizzare su una super intelligenza artificiale? Nelmomento in cui a questa IA verrà data la possibilitàdi auto-istruirsi, cosa potrà accadere all'umanità? Quello che oggi potrebbedefinirsi un grande successo scientifico, domani potrebbe rivelarsi una grandecatastrofe. Una macchina super-intelligente, per essere definita tale, dovràessere almeno pari al team che l'ha costruita, ma essendo in grado di evolversiautonomamente probabilmente sarà anche l'ultima costruita dall'uomo! E poi cosaaccadrà? Già oggi vediamo i primi danni collateralinell'uso della IA,  sicuramenteprevedibili e non casuali, visti i recenti utilizzi voltisostanzialmente alla riduzione del personale in ogni campo.

 

Nel 1979, Douglas R. Hofstadter,pubblicò Gödel, Escher, Bach: un'eternaGhirlanda Brillante”. Probabilmente una pietra miliaresull'intelligenza artificiale. I dubbi sul suo sviluppo in un senso chepoteva definirsi sopraffacente o totalitario nei confronti dell'umanità eranobilanciati dal fatto che si pensava che i tempi del suo progresso sarebberostati lunghi. Ma Douglas R. Hofstadter si sbagliava,come ammise in una conferenza con gli ingegneri di Google nel 2014, doveconfessò tutta la sua preoccupazione sugli sviluppi della IA.Infatti, nel suo libro si parlava dell'impossibilità per un programma di IA di battere un maestro di scacchi, per diversi motivi. Nel1997 Deep Blue, un computerdella IBM, sconfisse il campione del mondo Garry Kasparov, sorvolandosui presunti illeciti compiuti a scopi pubblicitari dalla IBM, comunque fu ingrado di giocare ad armi “quasi pari”, con un campione mondiale dellaspecialità.

Un altro temache scosse le convinzioni Hofstadter, fu la musica;egli era convinto che mai una IA avrebbe potutoscrivere della buona musica e che se l'avesse fatto ci sarebbero volutiparecchi anni e non a livello degli autori classici.

 

Così scriveva:«La musica è un linguaggio di emozioni, e finché i programmi non avrannoemozioni complesse come le nostre non sarà possibileche un programma scriva qualcosa di bello. Potranno esservi «contraffazioni»superficiali, imitazioni della sintassi musicale preesistente; ma nonostanteciò che si può pensare a prima vista, vi è molto di più nell’espressionemusicale di quanto si possa catturare in regole sintattiche. […]Considero grottesca e un’inaccettabile sottovalutazione della profondità dellospirito umano la posizione di chi pensa, e c’è chi lo pensa, che tra brevepotremmo essere in grado di ordinare a una «scatola per musica» preprogrammata, prodotta in serie per una diffusione dimassa a basso costo, di tirar fuori dai suoi sterili circuiti pezzi che Chopine Bach avrebbero potuto scrivere se fossero vissuti più a lungo»

 

IA e musica

 

A metà degli AnniNovanta, il musicista e docente di musica David Cope scrisse un programma chiamato EMI (Experimentsin Musical Intelligence), appositamente istruito per aiutarlo comporresecondo il suo stile. Ma in seguito istruito a comporre nellostile di Chopin e Bach. Hofstadter, in unalezione tenuta alla Eastman Schoolof Music di Rochester, NY, fece eseguire un brano di Chopin e uno nello stiledi Chopin composto da EMI. Al termine invitò la platea a dire qual era lacomposizione originale, platea composta da insegnantie musicisti, la grande maggioranza indicò EMI come il vero Chopin! In quelmomento il sentimento che provò fu questo:

        

« EMI suscitò inme terrore. Proprio così, terrore! Lo odiavo, e lo percepivo come una minaccia,tale da distruggere ciò che più amavo della natura umana. Credo che EMIriflettesse alla perfezione le paure che ora io nutro rispetto all’intelligenzaartificiale».

        

Paure reali e attuali

 

Fondamentalmente, la paura è il demansionamentodelle persone, sollevandole dal lavoro manuale e da quello intellettuale dibasso e medio livello. Allo stesso tempo, gli umani si iper-specializzano in un'altra parte solamente insingole materie, in modo esclusivamente utilitaristico e asservite alla IA. Laconclusione è un generale e forte abbassamento dell'istruzione e di conseguenzadel quoziente intellettivo. In tutto il mondo, il livello di insegnamentodei cicli scolastici è sempre più orientato verso un nozionismo sterile, lematerie che inducono a sviluppare un pensiero autonomo sono sempre menoproposte se non ostracizzate.

 

La prerogativa dell'uomo nel suo sviluppo attraverso i secoli è statail pensiero critico ma, già da tempo, la parolad'ordine è invece credere, nella scienza, nella tecnologia, nella medicina,nelle istituzioni mondiali. Credere è l'esatto contrario del pensiero critico.La scienza, e di conseguenza la tecnologia, si basa sul dubbio e sulla messa indiscussione di tesi contrapposte per arrivare a una sintesi. La quale saràmessa in discussione fino a quando saranno trovate soluzioni migliori, e cosìdi seguito come vuole l'epistemologia ( vedi Popper e Kuhn) .

 




Oggi vediamo che per ogni situazione esiste unprotocollo calato dall'alto; domani sarà la IA che ci guiderà, comeun paterno pastore che si occupa di noi!

 

Spiegarel'intelligenza e impiegarla per risolvere ogni altra cosa”

(mottodi Alphabet, casa madre di Google)

 

 


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Published on February 19, 2024 02:00

February 12, 2024

Clonazione: l'eternità davanti a noi


 

 

Da quandoesiste l'uomo, qualsiasi siano le sue origini, la basedi ogni credenza o religione nata con lui è la vita eterna, sia come singoloindividuo, sia come parte del mondo.

La ricerca della vita eterna

La narrazionedelle comunità religiose è pressoché la stessa: la resurrezione cristiana e lacontemplazione di dio per i giusti, l'inferno per gli altri. Per la religioneebraica la resurrezione e poi non è certo cosaavverrà. Per l'Islam c’è la jannah,una sorta di paradiso sempre per i giusti e l'inferno per gli altri.

Per il Buddismol'essenziale è uscire dalla catena delle reincarnazioni, vero e proprio infernoin Terra, per raggiungere uno stato neutro privo dell'ioindividuale e quindi di tutte le passioni e desideri connessi. Raggiunto questostato, cessano le rinascite. Possiamo dire che tutto fa parte del divino e nelmomento della nostra consapevolezza di ciò, quando ci siamo liberati del nostroego, entriamo a pieno titolo a farne parte.

Diciamoche potrebbe essere una corrispondenza alla legge della conservazione dellamassa di Lavoisier: «nullasi crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma». Oltre a queste, ci sono nel mondo tutt'oggi innumerevoli credenze misticoreligiose, ma nella loro quasi totalità la sopravvivenza dopo la morte, invarie forme, è una costante. Dunque, non fa eccezionela spasmodica ricerca attraverso le possibilità scientifiche, e la conseguentetrasposizione tecnologica, dell'allungamento della vita, qui e ora.Questa è la sostanziale differenza della ricerca dell'immortalità tra lamistica religiosa, legata comunque a un giudizio di bene e male che si modificanel tempo a seconda delle necessità contingenti, el'immortalità attraverso la tecnologia: a disposizione di tutti, ma fruibilesolo dalle élite ultra-miliardarie che ne finanziano la ricerca.

Dall'antichitàa oggi nulla pare cambiato. Per esempio, le età deivari profeti o patriarchi dell'ebraismo biblico antidiluviano variano dai 600ai 969 anni, comunque inferiori alla genealogia dei vari re sumeri che liprecedettero. Ricordiamo che nella Genesi 6.3, come si fosse fatta una modificagenetica, si dice: «Allora il signore disse: “il miospirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà dicentoventi anni.» Da allora l'età media è certamente diminuita, ma gli sforziper la ricerca dell'immortalità non sono mai cessati, anzi!




 

Scoperte antiche

Nellaprimavera del 1974 un contadino cinese, scavando un pozzo, scoprì il mausoleoimperiale di Qin Shi Huang (lett."Grande Imperatore, fondatore della dinastia Qin"), l'imperatore che unificò la Cina. Dentro questomausoleo, sepolto con lui, c’era un esercito diterracotta a grandezza naturale, una meraviglia unica per qualità e quantità.Uno storico dell'epoca Han,Sima Qian,scriveva che l'imperatore era ossessionato sin dalla tenera età dalla fragilitàdella vita. Nell'arco del suo regno, come testimoniato dal ritrovamento dieditti reali su tavolette di bambù, l’imperatore fece più volte cercare in tuttoil regno elisir di lunga vita e pozioni magiche per l'immortalità. Morì nel 210a.C. e pare che la morte sia stata causata da avvelenamento da mercurio, un componente fondamentale della pozione consigliata dai suoialchimisti.





L’immortalità

Sicuramentela vita in sé è infinita, ma lo sviluppo della civiltà che abbiamo imparato aconoscere attraverso i libri di storia non è così lineare come ce lo presentano. Infatti, possiamo osservare che le civiltàda primitive si sviluppano fino ad arrivare a essere società evolute,tecnologicamente progredite, poi succede qualcosa e tutto ricomincia.

Un rarolibro intitolato: “Atlantide, un'umanità perduta”, si concludevacon l'affermazione che non c'è che l'uomo che possa aiutare l'uomo. Al difuori dell'uomo nessuno può aiutare l'uomo. Forseun altro modo, per dirlo con Nietzsche, che dio è morto, ed è l'ora che l'uomosi riappropri di se stesso.

Ilproblema credo sia insito nella differenziazione tra spirito e corpo, nelladualità dell'uomo inteso non come fusione dei due stati, ma come un contenitoree un contenuto. L'uno di platoniana memoria è ilcontenitore, il limite, mentre la diade illimitata è il contenuto che varegolato. La strada verso l'infinito passa attraverso l'eliminazione del demiurgo, e la conseguentefusione di contenuto e contenitore in un unica entità, dove ciascuno è l'altrafaccia dell'altro. In un certo senso possiamo dividere gli stati di coscienzain veglia, sogno e sonno profondo, dove la coscienza di sé lascia la partefisica, consentendone l'abbandono al riposo. La fusione di questi stati ciconsente di arrivare alla vera realtà! Non più stati di coscienzaseparati, ma coessenziali, simultanei, l'unica via che potrebbe portarel'umanità alla coscienza del sé universale.

Quelloche invece abbiamo visto è stata la spasmodica ricerca della materia che puòessere mutata a proprio piacimento, non dell'uomo che ricerca se stesso. Laricerca dell'alchimista si basava su tre punti fondanti:

a) Fornire l’elisir di lunga vita ol’immortalità conferendo la capacità di debellare qualsiasi malattia.

b) Fare acquisire l’onniscienza, il che spiega iltermine di filosofale attribuito alla pietra.

c) Avere la capacità straordinaria di trasformare imetalli e qualsiasi sostanza in oro, quale dimostrazione e simbolo per eccellenzadella perfezione, della luce e dello Spirito.

 

Il punto in cui crolla questa ricerca sta nel fatto che si trasforma in unarincorsa al potere attraverso la ricchezza, e non all'emancipazione dell'uomoattraverso la fusione di materia e spirito. Si tratta dello stesso motivo per cui la grande Atlantide, alla fine, cadde sottopeso della propria corruzione. E i pochi che si salvarono, che non furonoammaliati dal potere materiale, contribuirono a riportare la conoscenza nelmondo.

Trans-umanesimo

Ora vediamo la scienza sempre più orientata verso il trans-umanesimo, chenon è altro che la ricerca del prolungamento della vita attraverso latecnologia.

Per ora pare più semplice applicare la bio-ingegneriautilizzando micro-componenti che potenziano, sostituiscono o modificano partibiologiche, eliminando degenerazioni causate dall'invecchiamento. Un uomomacchina o una macchina uomo, a seconda della quantitàdelle modifiche apportate! Ma sappiamo bene che raggiunto un desiderioce n'è subito un altro. E sullo sfondo l'immortalità!

La notizia della nascita della pecora“Dolly” nel 1997, il primo animale superiorevivente clonato, creò una forte aspettativa per la successiva fase disviluppo: l'uomo! Inteso come la nascita di un esemplare deltutto uguale all'individuo clonato. Infatti, è una riproduzioneasessuale e agamica che produce individui biologicamente uguali all'adultofornitore del nucleo cellulare da clonare. Più immortali di così! Ricordiamo losconcerto e la protesta dei mondi religiosi, dei gruppi etici, tranne dall'ebraismo, che candidamente disse che non c'eranulla di nuovo, perché nel vecchio testamento era scritto chiaramente come eranato l'uomo.

A questo punto si pone il problema principale che non è certamente ilcorpo, ma il cervello, con i ricordi, le capacità, la percezione del sé, delproprio chi si crede di essere. Per cui, lapossibilità di clonare un corpo con capacità normali, sicuramente corruttibile,che dovrà essere clonato ancora, verrà accantonata.

Il futuro sarà un bio-corpo sintetico che potràessere aggiornato come un software, ma praticamenteimmortale. Il problema sarà trasferirvi la coscienza di chi si è, il proprioego con la sua memoria. Tutto tace attorno a questi argomenti, sinonimo che c'èmolto che non ci è dato sapere.

In conclusione, continuare a vivere aggiornati come un computer, senzaavere una reale connessione corpo-spirito è realmente così auspicabile?




In natura abbiamo un caso singolare di eternità: la medusa “Turritopsis nutricula”. Questa medusa usufruisce di una funzione biologica chiamata:“transdifferenziamento”. Dopola nascita, lo sviluppo e l'età adulta, in cui le cellule si specializzanonelle loro varie funzionalità, la medusa subisce una regressione delle capacitàspecializzate, tornando alla creazione di nuove cellule da specializzare. In effetti, un ritorno alla giovinezza con una nuova vita dacostruire un ciclo dopo l'altro. Per quanto ne sappiamo un cicloesclusivamente materiale, ma sarà così?

 

L'immortalità dell'anima è una cosa che ci riguarda in modo così forte,e ci tocca così in profondità, che bisogna aver perso ogni sensibilità perchéci sia indifferente sapere come stanno le cose”

Blaise Pascal

 

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Published on February 12, 2024 02:00

February 5, 2024

Genesi della magia

 

 

 

Tratto dal libro di Enoch (6):

«Ed accadde, da cheaumentarono i figli degli uomini, (che) in quei tempi nacquero, ad essi,ragazze di bell'aspetto. E gli angeli, figli del cielo, le videro, se neinnamorarono, e dissero fra loro: venite scegliamoci delle donne fra i figlidegli uomini e generiamoci dei figli...

(7) Esi presero, per loro, le mogli e ognuno ne scelse una e cominciarono a recarsida loro. E si unirono con loro e insegnarono adesse incantesimi e magie e mostraron loro il taglio di piante e radici. Edesse rimasero incinte e generarono giganti la cui statura, per ognuno, era ditremila cubiti.»

 

Il libro prosegue citando il nome di tutti gliangeli che scelsero di scendere sulla Terra, e di quelli che insegnarono agliuomini l'astrologia, l'astronomia, come sciogliere gli incantesimi, i poteridelle erbe, la costruzione e l'uso delle armi, dei monili, dell'effimerabellezza, della vita sconsiderata consacrata al piacere. Fino a quando,ascoltando le suppliche degli uomini resi schiavi, il signore supremo mandò ildiluvio, per poter ricominciare un nuovo ciclo divita.

Una testimonianza da cui il libro di Enoch puòaver preso l'inizio della storia dell'uomo è L'EnumaElish, il poema mesopotamico in cui si descrive la genesi dell'umanità. Laterra nasce dall'uccisione della sconfitta dea Tiamat,mentre gli uomini, dal sangue del capo degli dei ribelli Qingu. L'umanità fu creata persollevare gli dei dal lavoro, e per il loro divertimento, mentre i guardianidel cielo, una sorta di angeli o dei minori, li controllavano.

Quindi, possiamo facilmente comprendere che siala magia in senso stretto, che la scienza intesa come conoscenza dei fenomeni, hanno origine con la genesi del mondo. Unmondo nato con la violenza e lo spargimento di sangue tra gli dei, e proseguitofino ad oggi con lo stesso copione, con l'umanità alla mercé dellatecnica al servizio del potere di pochi.

 

Un illustre testimone dei nostri tempi è ilpoeta e drammaturgo irlandese William Butler Yatesdescrive così il suo pensiero:

«Io credo nella pratica e nellafilosofia di ciò che abbiamo convenuto di chiamare magia, in ciò che devochiamare l’evocazione degli spiriti, per quanto ignaro di che cosa siano, nellafacoltà di creare illusioni magiche, nelle visioni di verità presenti negliabissi della mente quando stiamo a occhi chiusi; ecredo in tre precetti che trasmessi, come io ritengo, dai primordi sono allabase di quasi tutte le pratiche magiche. Questi precetti sono:

1. I confinidella nostra mente si spostano di continuo e moltementi possono confluire l’una nell’altra, per così dire, e creare o rivelareun’unica mente, un’unica energia.

2. I confinidella nostra memoria si spostano anch’essi e la nostra memoria fa parte di unasola grande memoria, la memoria della Natura stessa.

3. Questagrande mente e questa grande memoria si possonoevocare mediante simboli.

Penso spessoche, ad averne il modo, respingerei questa credenza nella magia, perché hofinito per vedere o immaginare negli uomini e nelle donne, nelle case, neiprodotti dell’artigianato, in quasi ogni immagine e suono, un che d’iniquo, unche di brutto, dovuto al lento estinguersi nei secoli di una qualità dellamente che aveva divulgato questa credenza e le sue testimonianze in tutto ilmondo».

Sintetizzandoe ampliando il concetto espresso da Yeats, possiamo ipotizzare una memoriaunica che lega tutti gli esseri viventi. Un'energia vitale che scorre attorno edentro, “una forza” a cui attingere per modificarel'ambiente che ci circonda, o cambiare noi stessi.


 

Magia e tecnologia

Nel corsodei millenni abbiamo più volte confuso la magia con la tecnologia, pensiamosolamente ai farmaci che conosciamo oggi, ma che sotto forma di pozioni venivano utilizzati dalle guaritrici. Grandi conoscitricidella natura. Allo stesso modo la conoscenza e l'uso dell'energia che cipervade e ci circonda, la via dello sciamanesimo, nascecon l'uomo. E più è stretto il suo rapporto con la natura, più si identifica con i suoi fenomeni, maggiormente ne divieneparte attiva. Oggi, tutto ciò che non è identificato come tecnologia e scienzanon è progresso. Parola che ha perso sempre più il suo significato reale:

«Avanzamento in senso verticale, verso gradi o stadisuperiori, con implicito quindi il concetto del perfezionamento,dell'evoluzione, di una trasformazione graduale e continua dal bene al meglio, sia in un ambitolimitato sia in un senso più ampio e totale». Questo è il significato del progredire tratto dal vocabolario Treccani.

Oggi, progresso significasostanzialmente passare da una situazione all'altra, senza che ci sia un realemiglioramento delle condizioni delle persone, ma semplicemente una maggiorepossibilità di guadagno economico. Tutto attorno a noi è identificato comerisorsa da sfruttare, noi compresi.

Visti i presupposti non è difficilepensare che la magia sia una sorta di ribellione all'ordine sociale imposto,una pratica che nasce con l'umanità e morirà con lei.

Nonostante le numerose predizioniche la davano per morente, la magia resta tutt’oggi diffusa e ha saputosopravvivere anche ai tentativi di sradicarla. Quando le persone si trovanodavanti ai grandi problemi della vita e della morte, quando desideranoconoscere il futuro o capire il perché del proprio passato, quando cercano diproteggersi dal male, di curare le malattie o di promuovere il propriobenessere, spesso finiscono per rivolgersi alla magia. La magia può assumereconnotati filosofici e accademici, portando a riflettere su domande profonderiguardo alla natura e al senso della realtà. È una disciplina sperimentale,mutevole e creativa.

Genesie trasformazione

Schematicamente possiamo riassumere la genesi ela trasformazione della magia nei millenni:

 

50.000-10.000 a.C. Origini dei rituali ancestrali in Cina.Arte rupestre in Africae in Australia;possibili origini del Sogno in Australia.Arte rupestre, sepolture complesse, scultura; varietà di pratiche magiche in Europa. Prima colonizzazione delleAmeriche con sistemimagici portati dalla Siberia?

 

10.000-6000 a.C. Grandi strutture rituali in Medio Oriente: Göbekli Tepe ecc. Ritualidi Çatalhöyük e case storiche. Sviluppo di visionianimistiche nelle Americhe,in Africa e in Australia; prosecuzione dell’arterupestre. Pratiche magiche mesolitiche: Lepenski Vir. Iniziodella pratica della deposizione deliberata di oggetti in Europa.

 

6000-1000 a.C. Unificazionedella valle del Nilo, prime bacchette magiche, animali compositi in Egitto estoria di Horus. Nell’Africasubsahariana, possibili origini della magia connessa allalavorazione dei metalli e primi templi ancestrali.

Probabile sviluppo di forme di divinazione
In Nordamerica,grandi centri come PovertyPoint e intensa vita rituale.

In Sudamerica,emergere di monumenti e grandi insediamenti. Intensa attivitàrituale e magica attorno a piramidi e campi per il gioco della palla.

In Australia,primi tumuli che attestano pratiche rituali, magiche e storiche. Famiglie didivinatori in Medio Oriente.Prime tavolette di argilla scritte in caratteri cuneiformi;alchimia e astrologia. Possibili origini della divinazione in Cina. Cultodegli antenati e divinazione nella Cina dell’Età del bronzo. Artedi Okunev, e origine dei khirigsuurin Mongolia enella steppa eurasiatica.Relazioni animistiche nella steppa.In Israele, Mosè ealtre figure carismatiche compiono miracoli; probabili credenze in demoni,angeli, astrologia e magia protettiva. In Europa, pratiche magiche connessealla casa, al corpo umano e alle piante. Costruzione di grandi sepolturee di monumenti noti come henge.


Primo millennio a.C. Stesura dell’Enuma Anu Enlil, chepresenta l’astrologia babilonese.Trasmissione del pensiero e della magia babilonesi, soprattuttol’astrologia, al mondo greco. Scrittura di molti classicicinesi,origini di confucianesimo, taoismo ecc. Teoria dei Cinque Elementi e iniziodell’I Ching.

 

Primo millennio d.C. In Africa, crescita dei templi ancestrali, influenza dell’Islam, sviluppo della divinazionee della magia connesse ai mestieri artigianali. In Australia, intensificazione dellaproduzione di cibo in alcune aree e alti livelli di popolazione. Continuazione dell’arte rupestre e dei tumuli, oltre che deisentieri del Sogno.

In Nordamerica,grandi siti cerimoniali e di insediamento: Cahokia.Interesse per l’astrologia e l’astronomia. In Sudamerica, insediamenticomplessi, monumenti e cultura materiale in diverse aree. Probabile enfasi sull’animismo, ma anche sul sacrificio umano e suldolore. Importanza di auguri e divinazione. Probabile fine dellatradizione ašipu nel I secolo d.C. in Mesopotamia. Statue e siti ritualiuiguri in Mongolia enella steppa.La magia ebraicadiventa più chiara; figure carismatiche, tra cui Gesù. Diffusionedi amuleti e coppe magiche babilonesi.Magia protettiva. Collegamenti con la medicina.

La diaspora diffonde le pratiche magiche nelmondo ebraicoallargato. Reintroduzione del Cristianesimo nell’Europa settentrionale. Ulteriore sviluppo della magia connessa alla Chiesa.

 

Secondo millennio d.C. In Africa, incursioni europee esviluppo di magie di resistenza. Nelle Americhe, espropri e morte sularga scala degli abitanti indigeni. Varietà di pratiche magiche che spessofondono forme indigene e africane. Diffuso animismo. In Australia, morte di massa dovutaalle incursioni europee, ulteriore sviluppo della vitarituale e delle connessioni con il territorio. Possibili origini dellosciamanesimo moderno nella steppa,che attinge a radici più antiche. Magia ebraicamedievale e moderna: Sefer Razielha-Malakh, Seferha-Razim. Sviluppo della cabala pratica e mistica, soprattutto trai sefarditi. Qualche elemento di astrologia. I nomi di Dio e altri testiindicano l’importanza di manipolazioni e metodi. Usi magici dei salmi.Importanza degli amuleti. Figura del golem tra gli aschenaziti.

In Europa,periodo del pieno Medioevo: ulteriore sviluppo diastrologia e alchimia, che attingono a tradizioni antiche. Si trovano siamaledizioni sia magie protettive. Teoria degli umori. Rinascimento,con una miscela di magia, religione e scienza. Sviluppodi astrologia e alchimia con l’influenza di testi greci da poco tradotti.Magie protettive nelle chiese. Diffusa persecuzione delle streghe. Sviluppodella scienza moderna: Newton combina idee scientifiche e magiche. Molta enfasisulla protezione della casa. Predominanza dell’universomeccanicistico, ma sopravvivenza di tutte le forme di magia: astrologia,alchimia, stregoneria e magia vernacolare.

 

Oggi: ulterioresviluppo di forme di magia di resistenza coloniale e postcoloniale in molteparti del mondo, tra cui le Americhe,l’Africa, il Sudest asiatico e l’Australia. Qui le credenzenell’animismo sono diffuse, così come l’attaccamento spirituale alla terra. In Europae in Nordamerica,sviluppo di società magiche recenti; diffusione di paganesimo e Wicca negliultimi cinquant’anni. In Occidente, la maggior parte delle personepossiede qualche forma di credenza magica. Forte rinascita delle credenzeastrologiche. In Orientee in Asia meridionale,sviluppo dell’astrologia, uso di app ecc.; ma anche Feng Shui, I Ching e teoria dei Cinque Elementi,insieme a teorie del corpo dalla connotazione generalmente alchemica. Possibile convergenza di alcuni elementi di magia e scienza.

 

Schematizzazione tratta da: storia della magiadi Chris Gosden.

 

Luci e ombre,

sole lunaaurora :

magia nel cosmo.

 

Caccia selvaggia vola,

fuori e dentro cuori.

 

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Published on February 05, 2024 02:00

January 29, 2024

L'energia che muove il mondo

 


 

Dall'albore dei tempi, nei nostri sogni, nellefantasie a occhi aperti, si conservano e ci sostengono nei momenti oscuri dellanostra vita sensazioni e capacità che scopriamo solo allora latenti in noi.Possiamo chiamarle capacità archetipe tramandatenella memoria collettiva della nostra specie, una sorta di conoscenza direttascolpita nel nostro immaginario, ma sopita dal tempo, come se fosse un mito sucui sorridere. In cuor nostro sappiamo che, come tutti i miti, c’è unfondamento su verità ancestrali, primitive, nate moltoprima della scrittura e dell'autocoscienza.

Al momento ci dicono che solo una piccola partedel nostro cervello viene utilizzata, quindi ladomanda sorge spontanea: allora a cosa serve tutto il resto della massacerebellare che ci portiamo dietro?

 

Ledimensioni del cervello

Se pensiamo che il cervello dei primi uomini checamminarono in modo eretto pesava circa 700 grammi,mentre oggi siamo all'incirca attorno ai 1350 grammi, probabilmente nelle varieere in cui abbiamo rischiato di estinguerci, per vari motivi, siamo passatiattraverso periodi in cui il cervello aveva funzioni che oggi abbiamo perduto…ma che le nostre memorie cellulari non hanno evidentemente dimenticato, visti isogni, i desideri nascosti, le paure che ci portiamo dietro dalla nascita.

Un po' come le tartarughe che sanno che devonoraggiungere il mare appena nascono, o i piccoli roditori che guardano il cieloperché sanno che da lì arriva il primo pericolo. Così anche noi percepiamol'energia che ci scorre attorno e dentro, fino a quando il mondo che ci raccontano ci convince che sono solo baggianate, mentre lascienza e la tecnica ci mostrano l'unica verità. Eppure, i concetti stessi dimiracolo, di magia, di presentimento, di già visto,fanno parte del nostro essere collettivo, indipendentemente dalle ere che cidividono da quelli che ci dicono essere i vari gradini della nostra evoluzione.


Imodelli vincenti in natura

La teoria dell'evoluzione ci insegna che imodelli vincenti in natura non si cambiano, anzi, vengonocontinuamente riproposti. Allora qual è il motivo per cui l'uomo è diventatoesclusivamente bipede contro qualsiasi vantaggio per la propria sopravvivenza?Senza alcun mezzo di difesa dai predatori che abitavano la savana dove gliumani si erano trasferiti, essere esclusivamente bipedinon aveva alcun senso pratico proprio alla luce della stessa teoria.

Infatti, oltre a noi, nessun animale finora si èmai evoluto come bipede totale. Un'altra differenza sostanziale che ciidentifica è il cervello e la conseguente comunicazione attraverso illinguaggio, più o meno complesso a secondadell'istruzione. Anche in questo caso non possiamo fare altro che chiederci ilperché di questa evoluzione, a che scopo? Contrariamente al sentire comune, ilsemplice avere un cervello molto più sviluppato rispetto agli altri animali nonrappresenta di per sé un vantaggio. Infatti, oltre al consumo energeticomaggiore, fatto non trascurabile all'epoca, dobbiamo considerare che ilcervello non ci rende più intelligenti per il solo fatto di esserci. Questo organo per poter essere utilizzato deve effettuare untraining,in altre parole, deve essere stimolato culturalmente in un ambienteprotetto!

Quindi,scesi dalle piante per metterci su due gambe, in spregio a qualsiasi vantaggio evoluzionale, quale poteva essere l'ambiente protetto incui stimolare il cervello? E da parte di chi? Visto chetutti eravamo nelle medesime condizioni. Questo è un punto fondamentale, perchédalla nascita a circa due anni il bambino ha circa 100 miliardi di neuroni. Edè il momento in cui abbiamo la maggior quantità di neuroni nella nostra vita,ma questi neuroni sono scollegati, questo è il motivoper cui è necessario lo stimolo esterno per la loro interconnessione. Ancheperché in seguito, con un meccanismo chiamato pruning, tutti i neuroni scollegati vengonoeliminati. Ecco perché, per far sì che il cervello sia messo nelle condizionidi operare al meglio, è necessario stimolarlo il più possibile in un ambienteprotetto.

Tutti questi dati ci portano a una teoria,oramai accettata anche se non pubblicizzata, per cuisiamo una razza addomesticata. Negli animali ci sonotutta una serie di caratteristiche che certificano questo stato.

 

Nell'uomo il confronto è stato fatto tra Neanderthale Sapiens. Sorprendentemente, i cambi anatomiciassociati alla “sindrome della domesticazione” descrivono abbastanza da vicino alcune delle note differenze tra uomini moderni eNeanderthal. Queste due specie, infatti, mostrano differenze nella forma delcranio che vanno nella direzione corretta, ovveroquella di dare all’uomo moderno un profilo più gracile e giovanile, quasieffeminato.

Anche dal punto di vista genetico, pur nonessendoci un gene specifico della domesticazione, possiamo osservare che travari animali addomesticati e i loro omologhi selvaggi esiste la spazzataselettiva. Cioè alcuni tratti somatici e caratteriali, geneticamenterilevabili, sono sovrapponibili nelle specie domesticate rispetto a quelleselvatiche. Per analogia lo stesso fenomeno è rilevabile tra il Sapiens e il Neanderthal.

Quello che è certo è che il fenomeno deve esserestato fatto in un ambiente protetto, quello che è in discussione è: autoaddomesticamento oppure qualcun altro ci ha addomesticati?

Se pensiamo che il nostro cervello sia la partepiù sconosciuta dobbiamo ricrederci! Nel nostro DNA soltanto il 2% circa codificadelle proteine che noi riconosciamo, il restante codifica comunque dell'RNA, ma non codifica proteine, equindi cosa messaggia? Tutta questa massa di informazioni latenti a cosa servono, oppure sono servitein altri tempi? Può darsi che queste funzioni, ora sopite, ci mettessero insimbiosi con l'energia dell'universo e che ci consentissero di usufruire diquesta energia, per esempio nella comunicazione a distanza. Ricordiamo che latelepatia per uso spionistico è stata lungamente studiata in ambito militare elo è ancora.

Dalla notte dei tempi si narra della magia, comeuso della forza e dell'energia che ci circonda per modificare l'ambiente.Ancora oggi ci sono persone che percepiscono l'energia dell'acqua, e seguendonele tracce indicano dove scavare dei pozzi in zonefavorevoli. Alla stessa maniera ci sono persone che riescono a indirizzare illoro magnetismo o quello esterno, incanalandolo attraverso le mani in flussicurativi. Potremmo fare innumerevoli esempi di funzioni che esulano dal nostrosentire normale, ma se fosse stata questa la normalità?

Nel vecchio testamento troviamo la vita mediamolto più alta, con esempi di patriarchi di oltre settecento, ottocento anni,poi è andata sempre più diminuendo. Oggi studigenetici ci dicono che, se tutto procedesse nella maniera giusta, il nostrolimite sarebbe attorno ai centoventi anni, in che condizioni non è dato sapere.Il trans-umanesimo, non è altro che la conseguenza della ricerca dell'eternitàda parte delle élite che guidano il mondo,tutto fatto per il nostro bene naturalmente!





L’energiaoggi

In definitiva, l'energia che guida il mondo negli ultimi centinaia d'anni è la risultante di uno scontrotra due interessi contrapposti.

Il primo è la prosecuzione della vita stessa,alcuni dicono che la vita non abbia un fine bendefinito, ma prosegue a tentativi verso una meta sconosciuta. Potrebbe ancheessere, ma prima di ciò il fine ultimo è sempre la prosecuzione di se stessa. Perciò,in qualsiasi circostanza, la vita cercherà di riprodursi, a discapito di tuttoe tutti, la giustizia è cosa nostra e non appartiene alla natura, dove ognicosa è utilitaristica. O serve e viene mantenuta, onon serve e viene cancellata!

Il secondo è imbrigliare l'energia della vitaattraverso la tecnologia, in maniera da poter piegare la natura ai voleri dionnipotenza dell'uomo, o meglio, delle élite dominanti. Con la manipolazionegenetica e la micro-tecnologia il trans-umanesimorappresenta la volontà di potenza, la ribellione dell'umano. Malo sarà ancora quando il DNA OGM, ibridato con la micro-robotica, confezioneràmacchine uomo o uomini macchine? La tangente tra queste due forze si spostasempre più verso il mondo “Borg” anche se ancorain maniera poco palese e paludata da filantropismo.

 

Il Maelstrom,

vortice di correnti:

mondi nel pozzo.

 

Brillano dal profondo,

gli anni oscurati.

 

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Published on January 29, 2024 02:00