Eva Fairwald's Blog, page 11
June 20, 2022
Come pubblicare su Amazon... senza impazzire!

Molto più di una manciata di click: scopriamo i segreti della pubblicazione su Amazon
Per pubblicare su Amazon non basta caricare un file sulla piattaforma e cliccare “invia”: bisogna sapersi muovere tra formati specifici, codici ASIN, parole chiave, costi e guadagni. In questo articolo vedremo come fare.
Continua a leggere per scoprire:
Quali sono i passaggi necessari per pubblicare su Amazon?
Amazon KDP: pro e contro della pubblicazione in esclusiva
Da sapere: ISBN e ASIN
Per pubblicare su Amazon bisogna avere la partita IVA?
Quanto costa pubblicare su Amazon?
Quanto si può guadagnare con un libro su Amazon?
Cominciamo!
Quali sono i passaggi necessari per pubblicare su Amazon?
Vediamo subito i passaggi necessari per approdare su milioni di comodini!
1. Aver scritto un libro, ovviamente!
Se non sai da dove cominciare, oppure se sei frustrato dalla mancanza di tempo, ti consiglio di leggere la guida gratuita “Come si scrive un libro... senza perdere tempo!”.
Se invece hai già iniziato la tua storia ma il blocco dello scrittore ti affligge, trova una via d’uscita nell’articolo “Cosa fare se si ha il blocco dello scrittore? Ecco la soluzione!”.
2. Scegliere la cover. Sembra un’operazione semplice ma non lo è affatto! Innanzitutto, non è detto che lo stile che piace a te sia anche quello che al momento è più adatto al mercato o al genere che hai scritto.
Personalmente, penso che la cover debba esprimere anche il mio gusto di autrice e l’identità del romanzo, perché se devo sempre adattarmi alle scelte altrui, allora non vedo l’utilità di essere indipendente. Ma si tratta di una mia opinione… probabilmente poco oculata dal punto di vista del marketing… per questo motivo, quando contatto un graphic designer, ho di solito una lista di elementi e di richieste che vanno dal concept alla palette di colori. Mi affido comunque all’esperienza del professionista per ricevere una consulenza su stili e requisiti del momento. La mia è più una lista di proposte di partenza che una to do list indispensabile! Non posso però negare di avere certe aspettative.
Alla luce di ciò, consiglio maggiore flessibilità, perché la cover è uno strumento di marketing e non il tuo selfie su Instagram. Avere delle idee è utile ma alla fine va fatto ciò che è meglio per il prodotto.
Trovare lo stile giusto è una vera scommessa. È necessario analizzare le cover dei romanzi appartenenti allo stesso genere, in modo da commissionare qualcosa di analogo ma comunque diverso e in grado di distinguersi. I lettori di certi generi sono attirati da un determinato stile ed essere troppo originali può essere controproducente.
A seconda delle annate e delle tendenze vanno magari di moda cover concentrate sul lettering, con cornice o con ritratti dei personaggi. Inoltre, alcuni stili “invecchiano” presto, altri sono più classici. La buona notizia è che puoi pensare a un restyling se dopo un po’ di tempo la cover ti sembra poco incisiva.
Anche trovare il grafico giusto è un’impresa, sia per i costi che per la disponibilità. In molti casi c’è una lista d’attesa di mesi. È dunque necessario muoversi con preventivi e bozze con largo anticipo. Per selezionare una rosa di professionisti da contattare, ti consiglio di seguire i tuoi colleghi autori e di curiosare a chi si sono rivolti. Un grafico con esperienza pregressa nel tuo genere di riferimento è una scelta efficace.
3. Caricare il file su Amazon per la versione eBook e/o cartacea. Questa operazione, a volte frustrante, è completamente a carico tuo.
Prima di tutto devi dotarti dei file nel formato giusto: PDF per il cartaceo e altri formati compatibili per l’eBook (a seconda della presenza o no di illustrazioni e altri elementi grafici, tipicamente si carica un ePub, ma non è una regola).
Ti consiglio di leggere molto accuratamente le linee guida di Amazon KDP per essere sicuro di ciò che devi preparare o commissionare a terzi, anche perché ogni tanto subiscono cambi e aggiornamenti.
Alcune delle sfide della formattazione del libro cartaceo sono l’impostazione di gabbia, smarginatura e margini, la formattazione della parte introduttiva, del corpo e della postfazione e in generale di tutto l’aspetto formale e visivo del testo tra font, titoli, grandezze, spazi, rientri ed eventuali decorazioni e illustrazioni.
La formattazione dell’eBook è invece più semplice perché può essere automatizzata con più facilità. Da una parte se ne può occupare Amazon direttamente, posto che invii un file di testo già formattato a regola d’arte e in uno dei formati accettati.
Dall’altra parte, è facile produrre un eBook semplice e basilare direttamente attraverso il programma di scrittura Scrivener (e altri programmi). Tuttavia, se vuoi inserire elementi grafici, magari a inizio capitolo, la situazione è molto diversa ed è meglio evitare pasticci amatoriali.
Uno dei programmi più usati per queste operazioni è Adobe InDesign. Esistono ovviamente anche alternative gratuite, ma prima di lanciarti nel mondo dell’impaginazione per risparmiare… pensaci bene perché potresti finire a spendere di più fra corsi, abbonamenti e specialmente tempo investito.
Caricare i file impaginati e pubblicare è facile a dirsi, ma non sempre a farsi, motivo per cui dopo anni e anni passati a investire tanto tempo ed energie nella preparazione dei file, ho alla fine scelto di affidarmi a degli impaginatori professionisti.
Tocca comunque a me caricare il file correttamente e approvare le anteprime di stampa. Visualizzare con molta attenzione le anteprime è cruciale. Amazon fornisce una dashboard degli errori, ma alcune cose sono talmente piccole che non si notano, quindi devi osservare con calma e pazienza (moltissima pazienza, siediti comodo).
4. Compilare tutti i campi richiesti: descrizione, parole chiave, prezzo.
La descrizione può essere la quarta di copertina del tuo libro e deve essere interessante per catturare l’attenzione. Le parole chiave sono ciò che pensi i lettori cercheranno su Amazon quando vogliono leggere un libro simile a quello che hai scritto. Il prezzo è a tua discrezione.
La mia personalissima opinione di un prezzo adeguato per un eBook è di 1€ ogni 100 pagine. Non rispecchia assolutamente la mole di lavoro profusa, ma penso sia un prezzo onesto per i lettori.
Dai sondaggi online sui social media emerge spesso che la maggior parte delle persone rifiuta di acquistare eBook che costano più di 2,99€. Altrettanto vero è che un prodotto col prezzo di 0,99€ viene percepito come di scarso valore… tuttavia, molti lettori dichiarano di attendere proprio le offerte a 0,99€ o gratis per procurarsi un nuovo libro. Diciamo che le opinioni sono molte e caotiche.
Per il cartaceo, invece, la situazione è diversa perché dal prezzo di copertina vengono sottratti i costi di produzione quindi, per restare entro per esempio i 10€, bisogna rinunciare a gran parte del guadagno, oppure, se il romanzo è lungo (presente!) 10€ non sono nemmeno un’opzione possibile.
I costi di produzione dipendendo dal numero di pagine e vengono scalati automaticamente dalle royalty una volta che il libro viene spedito a chi l’ha ordinato. Per te, autore, non c’è nessun costo diretto per produrre una copia.
A mio parere, un modo funzionale per determinare il prezzo del tuo libro è di osservare i prezzi degli altri libri in classifica nella tua stessa categoria e di allinearti. Puoi comunque attivare delle promozioni o lanciare una prevendita a prezzo di favore per un tempo limitato.
Da un po’ di mesi, per promuovere meglio i propri libri, esistono anche i contenuti A+, che si possono creare post-pubblicazione. Si tratta di materiale grafico supplementare e di testi di approfondimento che presentano meglio il prodotto. A mio avviso sono molto accattivanti ma devi dotarti di immagini, di competenze grafiche e di tempo. Trovi alcuni esempi su come puoi strutturare i contenuti A+ qui, qui e qui.

Amazon KDP: pro e contro della pubblicazione in esclusiva
Amazon Kindle Direct Publishing (KDP) offre da molti anni anche l’opzione Kindle Select: cioè la pubblicazione vincolante ed esclusiva solo con Amazon in cambio della distribuzione tramite l’abbonamento Kindle Unlimited.
In questo caso, ulteriori guadagni (oltre alle vendite) derivano dalle pagine lette dagli abbonati a Kindle Unlimited.
Direttamente dalla pagina di Amazon: Quando scegli KDP Select per un libro, ti impegni a rendere il formato digitale di quel libro disponibile esclusivamente attraverso KDP. Durante il periodo di esclusività di 90 giorni non puoi distribuire il tuo libro in formato digitale in nessun altro canale, incluso il tuo sito Web, i tuoi blog, ecc. Però, puoi continuare a distribuire il tuo libro in formato cartaceo o in qualsiasi altro formato non digitale.
Il periodo di 90 giorni può essere rinnovato automaticamente.
I pro sono royalty aggiuntive a quelle derivate dalla vendita e l’accesso a strumenti promozionali che permettono di gestire il prezzo fino a offrire periodi gratuiti.
I contro sono legati alla fetta di lettori che legge su dispositivi diversi dal Kindle, per esempio, gli utenti Kobo.
Se vuoi pubblicare e distribuire sia su Amazon che su Kobo (e altre piattaforme) è assolutamente possibile: basta non attivare l’opzione Kindle Select. In questo modo, rinunci ai guadagni derivanti dalle pagine lette ma puoi vendere il tuo libro anche in altri store. Le limitazioni dovute alla cessione dell’esclusiva riguardano solo la diffusione su altre piattaforme diverse da Amazon se decidi di aderire a Kindle Select, non se pubblichi con Amazon in generale.
Detto questo, tutti i miei libri aderiscono a Kindle Select per i lettori abbonati a Kindle Unlimited senza altri costi aggiuntivi.
Inoltre, ho scelto di rinunciare a qualsiasi protezione DRM (blocchi di sicurezza sul file eBook che impediscono di modificare il documento) per permettere a chiunque non legga su un dispositivo Kindle di acquistare e di convertire l’eBook in un formato diverso senza infrangere alcuna legge: quindi… anche chi legge con Kobo e altri dispositivi può comunque acquistare, convertire e leggere i miei romanzi.
Da sapere: ISBN e ASIN
Sono parolacce?
Assolutamente no! Però sono sigle che ogni autore dovrebbe riconoscere.
Il un codice ISBN (International Standard Book Number) consente al libro di essere distribuito nel canale libraio e ne occorre uno per ciascuna edizione: quindi, se pubblichiamo sia eBook che cartaceo, abbiamo bisogno di 2 codici perché ogni sigla rappresenta un solo prodotto specifico.
Tutto ciò ha un costo*: 60€ + IVA per ogni ISBN in aggiunta alla quota di adesione al servizio (45€ + IVA). *Prezzi relativi al 2022.
Ma quindi… è obbligatorio sostenere la spesa e acquistare il codice ISBN?
No, ma cambia il canale di distribuzione. In alternativa, ci si può avvalere del codice ASIN (Amazon Standard Identification Number) fornito da Amazon, che è gratuito MA non permette di vendere il libro in nessun altro canale… sempre che ti serva. Il punto è anche un altro: hai interesse a vendere al di fuori da Amazon? Solo tu puoi conoscere la risposta!
Per approfondire questo tema spinoso, ti consiglio la lettura dell’articolo “Cos’è, a cosa serve, dove si trova e quanto costa il codice ISBN: tutto quello che c’è da sapere”.
Per pubblicare su Amazon bisogna avere la partita IVA?
La risposta flash è no!
Ora la risposta meno breve.
Prima di tutto un chiarimento molto importante! Per ottenere informazioni univoche e precise, specialmente se hai già iniziato a pubblicare, rivolgiti per favore a un commercialista per evitare soprese!
Di seguito vediamo invece delle informazioni generali, in modo che tu abbia un’idea su come procedere.
Ecco una buona notizia! No, non è necessario aprire la partita IVA, perché si tratta di una pubblicazione indiretta, mediata da una piattaforma terza (Amazon). Se invece decidessimo di vendere l’opera autonomamente in un nostro e-commerce (pubblicazione diretta), allora diventerebbe un’attività commerciale e pertanto soggetta all’apertura di partita IVA.
Comunque, anche pubblicando su Amazon, prima o poi bisogna presentare il report delle vendite al commercialista per la dichiarazione dei redditi.
Quanto costa pubblicare su Amazon?
Di per sé nulla.
L’uso della piattaforma è completamente gratuito, così come non c’è una quota da versare per la stampa cartacea, in quanto i costi vengono trattenuti dalle royalties. Quindi, non ci sono costi legati all’accesso ad Amazon KDP.
Ovviamente, però, se vogliamo pubblicare un libro di qualità dobbiamo investire nelle lavorazioni editoriali sul testo: editing e correzione bozze + impaginazione, grafica e marketing.
Per garantire un prodotto di qualità ai lettori è necessario selezionare e gestire un team di professionisti del settore che si occupino in maniera adeguata di migliorare il testo a livello contenutistico e formale (insieme a te) e di impacchettarlo a dovere per la pubblicazione (con minore contributo creativo da parte tua).
La questione marketing è invece molto (MOLTO) più complessa e dipende anche tanto dalle tue capacità comunicative sui social media. In linea di massima, sarebbe comunque meglio anche in questo caso contattare dei professionisti che ti aiutino a creare un piano editoriale e dei contenuti accattivanti per il tuo pubblico.
Aprire un blog e nuovi account su ogni piattaforma è semplice, ma gestirli e proporre argomenti adeguati è tutta un’altra storia.
Nella fase che segue la stesura e l’autocorrezione, sta a te valutare i preventivi e le credenziali di editor, correttori di bozze, impaginatori, grafici e consulenti marketing.
Ciò che farai e come dipende ovviamente dal budget a tua disposizione. Se non hai previsto un budget per supportare le tue attività editoriali, ti consiglio di ripensarci.
Quanto si può guadagnare con un libro su Amazon?
Prima di tutto, le questioni pratiche.
Le royalty ottenute da un editore tradizionale per un libro cartaceo vanno, di solito, dal 4% al 10%. Le percentuali sono più alte per il formato eBook: se si ha fortuna, si può arrivare anche al 25%.
Con Amazon il guadagno è nettamente superiore. Su ogni copia cartacea la royalty è pari al 60%, mentre sugli eBook si arriva al 70% per ogni opera con un prezzo compreso tra 2,69€ e 9,99€ (altrimenti, si scende al 35%).
Detto questo, va precisato che pubblicando in maniera autonoma su Amazon KDP e altre piattaforme, va prima scritto e curato un prodotto di qualità!
Nel lontano 2012 (anno del mio esordio), Amazon KDP era una novità assoluta in Italia ma adesso è una realtà molto nota e concreta. Ho iniziato a scrivere molto prima del fatidico anno dell’esordio e non mi sono mai fermata!
Nel 2021 ho pubblicato il primo titolo della nuova serie fantascientifica “Stargarden Universe” appartenente all’attualissimo sottogenere cybernature! Il titolo è “Dark Ghost” e nell’anteprima su Amazon puoi vedere tutti i collaboratori che hanno contribuito alla qualità finale dell’opera!

Se vuoi scoprire il mio percorso di formazione e le mie pubblicazioni dal 2012 a oggi, corri a leggere la mia biografia!
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/
June 13, 2022
Lo schema per scrivere un libro (e ottimizzare i tempi)

Come scrivere un libro per la prima volta? E come sfruttare il (poco) tempo che abbiamo a disposizione per farlo? Impariamolo subito!
Premessa: in questo articolo non troverai solamente uno schema per scrivere un libro, ma ben tre, per poter così pianificare al meglio ciascuna delle fasi cruciali della scrittura. Inoltre, per ogni schema vedremo svariate strategie che puoi adattare al tuo libro e al tuo metodo di lavoro.
La parola d’ordine per tutti e tre gli step è “organizzare”:
· organizzare le idee
· organizzare il tempo
· organizzare la trama
Trovare il tempo per scrivere e poi restare pietrificati davanti allo schermo non è un modo efficace per procedere, così come non lo è mettersi a battere i tasti freneticamente in preda a un raptus creativo quando la Musa si palesa: per questo motivo, organizzare queste tre aree è una strategia vincente!
Come organizzare le idee per scrivere un libro?
Lo step numero 1 è dedicato a come organizzare le idee. Se è vero che come disse anche Nietzsche “Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante”… è vero anche che se vuoi trarre il massimo dal caos creativo, hai bisogno di una guida per estrarre gli spunti migliori. Se non lo fai, rischi di perdere non solo le idee ma anche molto tempo.
Nell’articolo “Come trovare argomenti interessanti per scrivere un libro” puoi leggere una serie di suggerimenti e di strategie per iniziare a sviluppare un pensiero creativo eclettico.
Prima di tutto, ti consiglio di raccogliere tutte le tue idee in un unico posto o, al massimo, in due: un mezzo cartaceo e un mezzo elettronico. Non spargere tutto su milioni di post-it, agende, quaderni, app, e-mail e altri sistemi perché rischi davvero di perdere dei pezzi per strada e sarebbe un vero peccato!
Personalmente, io uso un diario di scrittura strutturato ispirandomi alle tecniche del bullet journal. Se non hai mai sentito parlare di questo potente strumento, scopri tutti i segreti nell’articolo “Cosa significa “BuJo” e come crearne uno tutto tuo”. Il diario di scrittura, grazie alla sua semplicità, ti supporta nel mantenere sempre tutto sotto controllo.
Puoi raccogliere e catalogare tutte le attività relative alla scrittura anche con app e programmi complessi del calibro di Scrivener e di Notion. Tuttavia, l’approccio immediato e naturale di un comune quaderno ti libera dalla costrizione di schemi e griglie.
Se sei un autore alle prime armi, un minimo di struttura può comunque esserti d’aiuto, per questo motivo ho creato una linea di diari di scrittura che contiene alcune schede di aiuto su temi basilari per iniziare ad annotare le idee, sviluppare contenuti originali e a trovare soluzioni per vincere le distrazioni che ti sottraggono il tempo per scrivere.

Una volta che hai tutte le tue idee raccolte in un unico posto, è il momento di organizzarle. Ti consiglio di farlo seguendo queste tre semplici suddivisioni:
· Dai un titolo a ciascuna idea
· Raggruppa le idee simili tra loro
· Scrivi una breve descrizione per ciascuna delle tue idee
In questo modo, sarai in grado di avere una visione d’insieme più chiara del tuo materiale e sarai anche in grado di lavorare sugli spunti che reputi più interessanti.
Qualsiasi cosa ti sembri meritevole, anche una singola parola, scrivila nel tuo documento o diario di scrittura. Non importa che non abbia senso in questo momento, basta che sia un’idea interessante: sarai in grado di modellarla e di plasmarla più tardi. L’importante è non dimenticarla o, ancora peggio, far fuggire l’ispirazione!
Per organizzare le idee puoi utilizzare le mappe mentali! Una mappa mentale è uno schema più o meno articolato che ti permette di rappresentare graficamente i concetti e le idee.
Per creare una mappa mentale (magari nel tuo diario di scrittura, invece che su qualche foglio volante) bastano pochi semplici passi:
1. Seleziona un argomento o una parola chiave da utilizzare come punto di partenza. In questo caso, facendo riferimento al presente articolo, la parola chiave potrebbe essere “libro”.
2. Disegna un cerchio al centro della pagina e inserisci al suo interno la parola chiave.
3. A partire dal cerchio, disegna delle linee che rappresentano i concetti collegati alla parola chiave. In questo caso, potresti tracciare delle linee che rappresentano le diverse fasi della scrittura di un libro, come la raccolta delle idee, trovare il tempo per scrivere, organizzare la trama, la stesura del manoscritto, la revisione e l’editing in vista della pubblicazione.
4. Aggiungi ulteriori dettagli alle tue linee, come parole o frasi che rappresentino le idee collegate a ciascuna delle diverse fasi.
Attenzione: a differenza di un semplice brainstorming, nel quale sei incoraggiato ad annotare qualsiasi cosa, la compilazione di una mappa mentale segue dei percorsi logici fatti di connessioni e di conseguenze. Presta quindi attenzione a che cosa scegli di inserire nel tuo prospetto illustrativo.
Questo è un esempio di come potresti organizzare le tue idee grazie a una mappa mentale. Naturalmente, puoi scegliere di rappresentare i concetti in modo diverso, a seconda delle tue preferenze e dei tuoi obiettivi. L’importante è che trovi un metodo che funzioni per te e che ti permetta di elaborare le tue idee in modo efficiente.
Lo schema per organizzare la tua tabella di marcia
Dopo aver raccolto e organizzato le tue idee, è arrivato il momento di pianificare la scrittura del tuo libro. Lo step numero 2 è una tabella, nota anche come tracker, se già conosci il mondo del bullet journal!
Questa è la fase dedicata all’ottimizzazione dei tempi. Se su questioni relative a tempistiche e organizzazione brancoli ancora nel buio, troverai l’articolo “Come organizzare la giornata tra casa, lavoro e interessi personali” davvero illuminante!
Prima di tutto, devi essere sincero con te stesso e fissare degli obiettivi. Senza obiettivi, riuscire a organizzare e finalizzare qualcosa (qualsiasi cosa) è una vera sfida, spesso più difficile del dovuto.
A seconda di come scegli di gestire le tue attività di autore, puoi quantificare il tuo progresso con traguardi giornalieri, settimanali, mensili o tutti e tre (o altre suddivisioni più adatte al tuo stile di vita). Poter quantificare e suddividere è importante perché ti permette di capire se ciò che stai facendo dà anche dei risultati tangibili oppure no. Questo è un passo fondamentale per trovare tempo, per creare tempo quando non ne hai e per non perdere tempo!
Tipicamente, è probabile che il tuo obiettivo appartenga a una di queste due categorie:
1. Quanto tempo dedicare alla scrittura
2. Quantità di parole o di battute che hai intenzione di scrivere
In entrambi i casi, ti serve un sistema dove registrare i tuoi progressi, in modo da poter valutare come procedono i lavori. Puoi affidarti ad app super performanti come Notion, oppure ricorrere a carta e penna. Come già detto in precedenza, a mio avviso il diario di scrittura è la via più facile per fare ordine in un processo già abbastanza complicato senza aggiungere app molto articolate.

In questa immagine di esempio c’è il tracker che avevo preparato per controllare la stesura del seguito di “Dark Ghost” durante il mese di maggio.
Questa è la versione ancora non compilata, dove ho solo bloccato i giorni che ho già deciso di dedicare ad altre attività. Il mese è scritto in coreano perché studio coreano e cerco di integrare la lingua in tutte le mie attività quotidiane… diario di scrittura incluso!
Il mio metodo di lavoro prevede un obiettivo giornaliero di almeno 500 parole. Di conseguenza, ogni sera andrò a colorare la casella del giorno corrispondente con il colore che rappresenta il lavoro fatto. Quando supero il target e quando resto al di sotto, specifico il numero di parole prodotte. Se non scrivo, indico il motivo.
Se conosci il NaNoWriMo, allora avrai già potuto apprezzare l’utilità di questo tipo di schema. Se non hai mai sentito parlare di questa stupenda iniziativa gratuita per scrittori, allora scoprirai un nuovo mondo nell’articolo “NaNoWriMo Italia: cos’è e quali tattiche usare per vincerlo”.
Come fare una scaletta per scrivere un libro?
La scaletta è un tema caldo fra gli autori, perché non tutti sono favorevoli a questa strategia. Secondo alcuni, la scaletta equivale a una gabbia. Io non sono d’accordo, perché a mio avviso la scaletta è un supporto potente per scrivere con cognizione di causa e per sfruttare al massimo le proprie risorse.
In particolare se hai poco tempo, difficilmente potrai permetterti di fissare la pagina bianca perché non sai cosa fare. Una scaletta ben fatta ti libera da questo problema.
Una scaletta costruita su basi solide, dopo aver analizzato i perché e i conflitti dei tuoi personaggi e altre questioni cruciali, ti permette di saltare in qualsiasi punto della storia sapendo sempre perché sei lì, cosa comporta, l’obiettivo narrativo e cosa desideri trasmettere.
Ci sono diversi metodi per fare una scaletta, ciò che non cambia è il tipo di processo creativo alla base del prodotto finale. Questa è la parte più importante del lavoro di scalettatura: in base alla qualità delle tue risposte alle questioni che ti presento qui sotto riuscirai a capire se stai andando nella direzione giusta oppure no.
Prima ancora di partire con la scaletta, è utile considerare alcuni elementi preliminari.
Una scaletta ben fatta ti permette di:
· Focalizzare l’attenzione sugli elementi cruciali della storia
· Scoprire e sanare eventuali buchi nella trama
· Comprendere se la storia che stai raccontando è davvero interessante oppure no.
Per costruire una scaletta solida è necessario prendere in considerazione i seguenti fattori chiave che, sebbene possano variare da un genere all'altro, sono comunque utili per la maggior parte dei romanzi.
Ecco a cosa devi pensare quando ti occupi della scaletta. Una volta trovata una risposta esaustiva a tutti questi punti, puoi dedicarti alla tua storia con serenità perché tutto avrà senso e sarà comprensibile.
1. Introduzione dei personaggi e del contesto: come e quando presenti i protagonisti e l’ambientazione per la prima volta. Qual è il primo contatto con i lettori?
2. Primo incontro tra i personaggi principali e cosa vuoi trasmettere: pericolo, ansia, salvezza, speranza, amore?
3. I personaggi lottano per il loro obiettivo: che cos'è, perché è importante, cosa succede se non lo raggiungono? Quali conflitti interiori ed esteriori sono in gioco?
4. Scontri con gli antagonisti e altri problemi
5. I personaggi superano la prima difficoltà: come, perché, conseguenze
6. Colpi di scena, false piste, traumi, backstory e altre informazioni succose
7. I personaggi comprendono gli errori del passato o comunque si scontrano con ostacoli e problemi che pensavano di aver superato
8. Scene finali, conseguenze, set up per romanzi successivi o no e via dicendo
Questa è una traccia generica, ma ti dà comunque un’idea di cosa sarebbe opportuno includere nel materiale che andrai a elaborare per redigere la scaletta dei tuoi sogni.
In aggiunta a questi punti, un’altra strategia utile per creare scalette particolarmente utili è marchiare i capitoli caratterizzati da:
• Azione
• Dramma/sentimenti
• Transizione/riflessione (per esempio spostamenti o spiegazioni indispensabili)
• Amore
• Rivelazioni shock,
• Backstory dei personaggi
Questo è un elenco generale che va personalizzato a seconda del genere del tuo libro.
Questo lavoro ti aiuta a tenere sotto controllo la costruzione della trama e a non perdere il filo delle vicende. Inoltre, se hai individuato prima i punti chiave della tua storia, puoi dare un ritmo vario e interessante, per esempio non con troppa azione tutta insieme.
Una scaletta è un elenco più o meno dettagliato dei capitoli e/o delle scene che compongono il tuo libro. Può essere un semplice canovaccio che ha solo alcuni punti fissi, oppure può essere uno schema specifico e minuzioso di tutto ciò che succede. Dipende solo da te.
Ci sono diversi modi per sviluppare una scaletta, a seconda del tuo stile di scrittura e del tuo livello di preparazione.
Indicativamente, ci sono tre tipologie principali di scaletta:
1. Un semplice schema che riporta il punto di partenza della trama, con i possibili sviluppi ma senza entrare troppo nel dettaglio
(per chi non ama la progettualità a lungo termine);
2. una panoramica che riporta la trama dall’inizio alla fine, dettagliata ma non maniacale (per chi non vuole sorprese, ma non vuole nemmeno essere troppo vincolato);
3. una tabella che riporta il riassunto di tutti i capitoli in modo minuzioso e preciso (per chi è super organizzato).
Avvalersi del supporto di una scaletta, anche poco precisa, aiuta a non incappare in un problema che affligge molti scrittori… di cosa sto parlando? Ma della grande chimera che nessuno vuole incontrare! Il famigerato blocco dello scrittore! Parlo di svariate strategie per superarlo nell’articolo “Cosa fare se si ha il blocco dello scrittore? Ecco la soluzione!”.
Uno schema per scrivere un libro basta per diventare autori?
Ovviamente no, bisogna anche implementare le proprie tecniche, coltivare motivazione e costanza e acquisire una certa conoscenza del mercato.
Spesso si pensa che per scrivere un libro dall’inizio alla fine l’unico elemento indispensabile sia l’ispirazione… invece non è affatto così! Sebbene l’ispirazione sia un ingrediente importante, non è quello fondamentale. Alla base della scrittura c’è una conoscenza tecnica imprescindibile, accompagnata da una motivazione inossidabile e da strategie produttive vincenti! A tutto questo, se si pensa anche di pubblicare, va aggiunta un’accurata esplorazione del mercato di riferimento.
Se sei pronto a inseguire il tuo sogno letterario, scarica la guida gratis “Come si scrive un libro senza perdere tempo… la guida definitiva!”.

Buona lettura e buon lavoro!
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/
June 6, 2022
Scrittura veloce: 5 trucchi per scrivere più parole possibili al minuto

Come scrivere parole il più veloce possibile?
Per gli scrittori con tante idee (ma poco tempo) le tecniche di scrittura veloce sono un vero e proprio toccasana.
Se il tuo scopo non è quello di vincere i campionati mondiali di dattilografia, ma vuoi semplicemente ottimizzare il modo in cui digiti con la tastiera, pochi e semplici accorgimenti mirati faranno davvero la differenza.
Iniziamo!
Scrittura veloce sulla tastiera: 5 trucchi da applicare subito
1. Posizionati correttamente: trova un punto d’appoggio per i gomiti, tieni la schiena dritta, posiziona lo schermo all’altezza degli occhi e applica i famosi consigli per assumere una postura il più possibile corretta dal punto di vista ergonomico. Stare seduti in modo da avere il corpo ben sostenuto ti aiuterà a concentrarti meglio e a evitare che i muscoli del collo e della schiena assumano posizioni innaturali e dolorose (specialmente a lungo termine).
A mio parere, vale assolutamente la pena investire in una sedia/poltrona adatta. La guerra fra gli amanti delle sedie da ufficio e degli amanti delle poltrone da gaming è sempre aperta. Io... sono schierata con le poltrone da gaming; da quando ho fatto il salto di qualità non ho mai più avuto alcun dolore. Provare per credere! Inoltre, per essere davvero extra si può attaccare il massaggiatore cervicale al posto del cuscino… e chi si sposta più?
2. Usa le scorciatoie (shortcut) della tastiera. Usare queste combo di tasti ti fa risparmiare tempo perché non devi spostare l'attenzione su altri strumenti (il mouse o il touchpad) e non devi nemmeno cercare i comandi nelle varie barre e menu dei programmi che usi.
3. Personalizza le impostazioni del tuo software di scrittura in modo da automatizzare le azioni più frequenti.
Su Word ci sono le opzioni di sostituzione automatica, alle quali possiamo accedere da “Strumenti di correzione”. Ad esempio, possiamo impostare di sostituire << con «, in modo da avere le virgolette caporali a disposizione ogni volta che vogliamo e minimizzando ogni sforzo.
Scrivener si apre automaticamente dove l'hai lasciato alla fine della sessione precedente, incluse le finestre in split view (magari con appunti, scalette e foto di riferimento). Questa impostazione per me è cruciale, così non devo MAI perdere tempo a cercare il punto esatto da cui ripartire a scrivere.
4. A ogni area le sue dita.

CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index...
Posizionando correttamente le dita e memorizzando i tasti come indicato, possiamo imparare la “scrittura a tastiera cieca”, nella quale non c’è più nemmeno bisogno di guardare la tastiera quando si digita.
Se come me vivi all'estero, oppure se ti è capitato di fare shopping di elettronica in altri Paesi o di connetterti da un internet café... magari hai scoperto che nonostante il layout diverso delle tastiere straniere, le tue dita sanno lo stesso dove trovare gli accenti e le altre comodità della tastiera italiana. Se ancora non hai sviluppato questo superpotere... non ti resta che scrivere di più!
Io scrivo abitualmente sia con tastiera tedesca che americana, cambiando la lingua solo dal lato software e non ho mai bisogno di guardare i tasti quando scrivo. Chiaramente batto tasti per tante ore al giorno da molti anni e posso solo confermare che la "scrittura a tastiera cieca" è indispensabile per produrre in modo più agevole e non solo più rapido. Infatti, vedere le parole che nascono sullo schermo in tempo reale dà molta soddisfazione e ti permette anche di valutare subito se la frase che hai scritto merita di esistere o no.
5. Poniamoci degli obiettivi di miglioramento e misuriamoli con gli appositi test della velocità di battitura. Oltre a darti un'idea delle tue capacità attuali, sono anche divertenti. Mi raccomando, tieni traccia di queste informazioni nel tuo diario di scrittura o nel bullet journal! Vedere i tuoi traguardi nero su bianco è una bella botta di motivazione!
Tuttavia, ci tengo a specificare una differenza molto importante che sussiste fra la velocità durante il test e la velocità durante la scrittura. Quando participi al test, devi leggere e copiare le parole date, anche se scrivi senza guardare la tastiera e ti concentri sempre sullo schermo, calcola che il cervello deve comunque coordinare l'informazione acquisita, prima di riconvertirla nel movimento delle dita.
Quando scrivi, invece, questo passaggio non c'è e le parole vanno direttamente dalla testa alle dita. Quindi, non ti abbattere se non ottieni chissà quale numero stratosferico e ricorda che in ogni caso più scrivi e più diventi veloce e preciso.
Un altro particolare di cui non si parla mai è la lunghezza delle unghie! Io le porto sempre molto lunghe e usando tastiere basse e sottili, posso premere più tasti muovendo meno le dita perché sfioro le lettere limitrofe con le unghie. Infatti, nelle rare occasioni in cui porto le unghie corte, la differenza si sente subito!
Visto che parliamo di obiettivi, sfide e velocità, ti consiglio di leggere anche l'articolo "NaNoWriMo Italia: cos’è e quali tattiche usare per vincerlo", si tratta di un evento che cade ogni anno a novembre ed è una bella maratona di scrittura!
I test della velocità di battitura sono esercizi che permettono di misurare la propria performance nello scrivere parole il più velocemente possibile. Il più famoso è il “10 fast fingers”, un sito che permette di esercitarsi e confrontare il proprio punteggio con quello degli altri utenti.
Ci sono diversi fattori che influenzano la velocità di battitura:
- La dimensione delle dita: quelle piccole sono più veloci e agili negli spazi angusti delle tastiere.
- La destrezza e allenamento.
- Essere abituati a usare esattamente quella tastiera, perché non tutte sono uguali e l’abitudine è un punto cruciale per stimolare la velocità
Quante battute si scrivono di solito in un minuto?
Per avere un’idea del nostro livello iniziale, è utile sapere che l’unità di misura della dattilografia è il WPM (words per minute), cioè il numero di parole scritte al minuto.
In base a questa unità di misura, possiamo stimare il nostro livello di scrittura veloce iniziale.
Il numero medio di WPM per la maggior parte delle persone è da 35 a 40. Ciò corrisponde a circa 170/190 battute. Per la differenza tra parole, caratteri e battute, ti consiglio l'articolo "Battute: come si contano?".
Vuoi sviluppare una scrittura veloce? Evita le distrazioni!
In questo articolo abbiamo visto che digitare velocemente è un'abilità molto interessante. Tuttavia, essere rapidi serve a poco se non riusciamo a mantenere la concentrazione, ritagliarci del tempo utile ed evitare le distrazioni.
Il segreto per scrivere in modo rapido e produttivo non è tanto infrangere la barriera del suono con le nostre WPM... è concentrarsi ed essere preparati. Per questo motivo ho preparato la guida gratuita “Come si scrive un libro senza perdere tempo… la guida definitiva!”. L’ho scritta per rivelare alcuni segreti di produttività e spunti utili per chi vuole scrivere un libro ma non sa da dove iniziare. Sono autrice indipendente dal 2012 e, in questi anni, ho accumulato un po’ di esperienza da trasmettere!

Buona lettura e buon lavoro!
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
May 23, 2022
Come scrivere un diario? Esempi pratici per iniziare subito

Tutto quello che devi sapere se desideri creare da zero un diario personale
Scrivere un diario è una pratica che apporta molti benefici: rilassa la mente, riduce lo stress, aumenta la concentrazione e la creatività, aiuta a elaborare le emozioni.
Le motivazioni per iniziarne uno sono quindi numerose. Per capire come intraprendere questa avventura, ci dobbiamo innanzitutto chiedere perché vogliamo cominciare a scrivere.
Rispondiamo subito a questa domanda!
Perché scrivere un diario?
So che sembra una sfida, ma voglio incoraggiarti a creare il tuo diario personale. Questo è un progetto che riguarda solo te e nessuno può leggere ciò che scrivi se tu non lo vuoi. Quindi, buttati! Non hai nulla di cui vergognarti! Trova un posto tranquillo dove poterti rilassare e inizia a scrivere. Presto ti accorgerai dei benefici che ne derivano.
Ecco 5 motivi validi per iniziare a scrivere un diario!
1) Per mettere nero su bianco e nostre emozioni e rileggerle con il dovuto distacco.
Questa è una pratica molto utile in particolare per chi ha difficoltà a gestire la rabbia. Sebbene una risposta caustica e immediata possa dare grande soddisfazione, potrebbe rivelarsi una cattiva strategia a lungo termine. Dedicarsi a un po' di journaling per ritrovare la calma e rivalutare le emozioni in seguito, può essere terapeutico.
2) Per avere un ricordo della nostra vita
A volte basta un piccolo dettaglio per risvegliare un modo di ricordi. Scrivere un diario può aiutarci a preservare momenti importanti, sia felici che tristi, in modo che possano essere rivalutati futuro. In un’ottica di miglioramento e crescita personale, tenere un diario aiuta a individuare un filo conduttore nelle attività (o persone) che ci portano a perseguire cattive abitudini. Puoi ovviamente scegliere di annotare solo i momenti felici, tuttavia la magia del potere terapeutico della scrittura si sprigiona più facilmente elaborando eventi scomodi.
3) Per organizzare le nostre attività creative!
Ci sono mille cose da annotare! La marca preferita di un certo strumento che ci piace usare, la dimensione di penne e pennelli per il lettering, tutti i manuali di scrittura creativa che vogliamo leggere, per inserire note di gradimento sui romanzi che abbiamo letto, per raccogliere tutte le password che usiamo in un luogo sicuro... le attività creative da gestire sono infinite!
In questo caso, un semplice diario per annotare le proprie emozioni, idee e commenti può essere affiancato a uno stile bullet journal, più specifico e orientato all'organizzazione e al raggiungimento degli obiettivi.
La scrittura può avere un impatto positivo sulla creatività. Più espandiamo la nostra capacità di esprimerci, più aumentano gli strumenti che possiamo usare per comunicare. Quando la scrittura diventa un'abitudine, il fluire dei pensieri e delle emozioni viene canalizzato in modo da stimolare la creatività anche in altri settori della nostra vita.
4) Per conoscersi meglio
Quando iniziamo a scrivere un diario, spesso ci troviamo a dover affrontare argomenti delicati per la prima volta. Questo è il momento in cui ci rendiamo conto di quanto sia utile conoscere noi stessi a fondo. Indagare sulla propria personalità, sulle proprie emozioni e sugli eventi che hanno influenzato la nostra vita è molto importante, soprattutto se vogliamo migliorarci.
A questo proposito, ti consiglio il divertente test delle 16 personalità (MBTI), perché è molto più accurato di quello che sembra e la lettura del profilo completo (meglio se fai il test in versione originale in inglese, perché la traduzione italiana è solo un riassunto) può darti spunti di riflessione molto interessanti!
Bonus : se sei uno scrittore, fai il test per scoprire la personalità dei tuoi personaggi! Usa i risultati come delle linee guida per assicurarti che il loro comportamento sia sempre coerente e non come fa comodo alla trama! Nessuno vuole leggere le avventure di un personaggio muffo!
Per esempio, ADELA, l’unico punto di vista femminile del romanzo di fantascienza cybernature “Dark Ghost” è ENFP! Non faccio spoiler sul protagonista JO JO NISHIMURA… ma è facilmente riconoscibile!
Commenta qui sotto e condividi il risultato! Se segui il Magical Magazine da un po' e hai letto gli altri miei articoli a tema produttività e strategie di scrittura... magari riesci a indovinare la mia personalità! Sono aperte le scommesse!
Come vedi, le possibilità sono molteplici! Puoi usare il tuo diario anche in modo molto mirato, trasformandolo in un bullet journal, in un diario di scrittura, in un diario di lettura e in mille altre cose!
Scopri altri spunti per usare il tuo diario nella guida gratuita "Come si scrive un libro... senza perdere tempo! La guida definitiva".
5) Per vedere la vita con positività: diario della gratitudine
Il diario della gratitudine è una variante del diario personale che prevede l'annotazione di cose per le quali siamo grati. Questo esercizio semplice, ma molto potente, serve a focalizzare la nostra attenzione sulle cose belle della vita e a mantenere un atteggiamento positivo anche nelle situazioni più difficili.
Il diario della gratitudine può essere un ottimo strumento per allontanare lo stress, la tristezza e l'ansia. Si può annotare qualsiasi cosa, dal fiorellino sul balcone ai Pan di Stelle in sconto al supermercato... non si tratta di ignorare la vita, ma di spostare l'attenzione su cose che aumentano il senso di benessere.
Se temi di non avere nulla da scrivere, puoi valutare un diario della gratitudine già preimpostato con delle pagine guida (e magari anche dei mandala da colorare!).
Se non ne hai mai sentito parlare, scopri tutti i segreti di questa novità nell'articolo "Diario della gratitudine: esempi pratici per iniziare subito".
Allora, qual è il primo passo da fare? La risposta più ovvia è scegliere un diario che ti piaccia. Puoi optare per un taccuino o un quaderno, oppure per un diario elettronico, se ti senti più a tuo agio.
Ti consiglio di personalizzare il tuo diario in modo che sia davvero tuo: scegli una copertina che ti rappresenti, dei colori che ti piacciono, degli adesivi simpatici e dei segnalibri con messaggi incoraggianti o ricordi di viaggio. Così facendo, ti sentirai sempre a tuo agio.
Cosa si può scrivere in un diario?
A seconda dello scopo, imposteremo il nostro diario. Se vogliamo usarlo per registrare i nostri pensieri quotidiani, allora possiamo annotare tutto ciò che ci viene in mente, senza alcun tipo di struttura. Se invece vogliamo usarlo per riflettere sulle nostre emozioni, allora sarà meglio alternare momenti di introspezione a pensieri più razionali. Inoltre, possiamo anche usarlo per tenere traccia dei nostri progressi, annotando le nostre mete e i risultati ottenuti.
Se vuoi migliorare il modo in cui gestisci il tempo e i tuoi impegni, un diario è un supporto fondamentale, scopri come nell’articolo gratuito “Come organizzare la giornata tra casa, lavoro e interessi personali”.
Per esempio, se ti vuoi focalizzare sulla magia della positività per sconfiggere lo stress, puoi dedicarti a un diario della gratitudine partendo da liste di ricordi che ti fanno sorridere, da piccole cose quotidiane di cui essere grati e così via.
Se sei un grande lettore, ti saranno utili delle tabelle nel tuo diario di lettura in cui riportare i libri letti, le stelline di gradimento, delle note su ciò che ti ha colpito e se ci sono altri libri dello stesso autore che vorresti recuperare, se li hai presi in biblioteca o se attendi l'offerta giusta per acquistarli. Appuntare queste cose in un diario non è solo liberatorio, può anche aiutarti a risparmiare e a fare sempre il punto della situazione.
Se sei uno scrittore (o aspirante tale), avere un diario di scrittura nel quale annotare le distrazioni che ti impediscono di lavorare in pace può davvero fare la differenza. Se soffri di blocco dello scrittore, anche in questo caso un semplice diario può essere la chiave per ritrovare la creatività. Anche un diario di scrittura con delle schede di supporto preimpostate è una scelta strategica per essere sempre sul pezzo e non perdere tempo.
Altre tematiche molto divertenti da usare come spunti per scrivere nel tuo diario, sono i "what if" fantastici, cioè dei pensieri creativi partendo da un'affermazione ipotetica. Scopri altre tecniche simili nell’articolo “Come trovare argomenti interessanti per scrivere un libro”.
Per esempio, nel quaderno di lettura a tema vampiri che ho creato per la mia linea di quaderni, ci sono anche delle schede da compilare intitolate "Se fossi immortale..."; lo scopo è di espandere il tuo punto di vista. Nella migliore delle ipotesi, potresti renderti conto che per fare alcune delle cose che desideri... non è necessario essere immortale, né essere uno dei "Vampiri famosi: i 10 più sexy di libri, cinema e TV"!
Come si struttura una pagina di diario?
La struttura classica prevede data e intestazione standard del tipo “Caro diario...”. A seguire, il contenuto della pagina. In alcuni casi è possibile che il diario venga diviso in capitoli o in sezioni tematiche. Ma questo passo è solo per chi ha già le idee chiare e vuole creare contenuti mirati, come per esempio la gratitudine o la scrittura. Lo scopo di un diario è aiutare, non stressare!
Volendo, si può dare un nome proprio al diario, in modo da avere l’impressione di rivolgersi a una persona vera. Questo ci può rendere ancora più aperti e disponibili a raccontarci.
Possiamo impreziosire l’intestazione con una grafia particolare, magari scopri di essere appassionato di lettering! Se invece non ti senti pronto a dedicare molto tempo al tuo diario, puoi fare delle decorazioni semplici con delle penne colorate, con dei washi tape o con adesivi.
Le possibilità sono infinite, puoi anche scrivere e basta, dipende tutto dal tuo gusto estetico. Qualsiasi cosa tu decida, ricorda che le pagine puntinate sono in genere più versatili delle comuni pagine a righe o a quadretti, perché i puntini possono anche essere usati come riferimento per fare dei disegni, dei grafici e altri specchietti personalizzati in base alle tue esigenze.
È ora di iniziare a scrivere un diario!
Come hai visto, ci sono molte ragioni per cominciare! Può essere solo uno sfogo, oppure un vero e proprio piano di crescita, solo tu puoi decidere!
Se ancora non sai bene come scegliere un diario, dai un'occhiata alla mia linea di quaderni, l'ho progettata apposta per offrire:
- Percorsi di lettura
- Diari per la crescita personale
- Solo pagine puntinate (massima libertà!)

E tu quale diario vuoi?
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/
May 16, 2022
“Voglio scrivere un libro!” Ecco come fare!

Le basi e i consigli utili per iniziare a scrivere la tua storia
C’è una vocina dentro di te che dice “Voglio scrivere un libro”? Allora è il momento di ascoltarla!
Per trasformare il tuo sogno in realtà occorre partire bene fin da subito, imparando le basi e i trucchi che ti permetteranno di impostare una strategia vincente.
Troppi scrittori hanno mille idee, ma non riescono a concretizzarne nemmeno una a causa di impegni, distrazioni e scarsa motivazione.
Per fortuna, ci sono molte tattiche per evitare queste trappole. Prima di esaminarle, però, dobbiamo rispondere a una domanda fondamentale: “Chi può scrivere un libro?”.
Chi può scrivere un libro?
Qualunque persona alfabetizzata può scrivere un testo, ma non tutte hanno le capacità per scrivere un libro.
Il libro è un prodotto editoriale che ha una sua coerenza interna, è un’opera che viene editata, corretta e impaginata. Per scriverlo e pubblicarlo ci vogliono delle conoscenze e dei requisiti di base.
Ciò non significa che se al momento non hai queste conoscenze non potrai mai scrivere il libro dei tuoi sogni!
Non ti scoraggiare, vuol dire solo che dovrai impegnarti per acquisire le informazioni che ti mancano per compiere il salto da "testo" a "libro".
Quali sono le basi per iniziare a scrivere un libro?
1. Padronanza non solo della lingua scritta, ma anche dei canoni del genere letterario che si vuole affrontare.
Ciò significa avere una buona conoscenza della storia della letteratura, delle tecniche narrative e dei generi. Inoltre, è necessario anche acquisire un certo senso critico che permetta di avere delle opinioni motivate dopo aver letto un libro, specialmente se si tratta di un classico della letteratura. Se quel titolo è riuscito a superare la barriera del tempo, un motivo ci sarà... ed è il caso di scoprire qual è. Non è necessario che il romanzo in questione ti piaccia, il punto è capire quali sono gli elementi che creano la sua identità, perché e come contestualizzare l'opera.
La conoscenza e la comprensione della letteratura, della sua storia e dei suoi canoni è importante perché ti permette di riconoscere temi ricorrenti, tecniche universali e anche dei cliché che possiamo lasciarci alle spalle.
In questo modo puoi capire meglio le basi dei tanti generi letterari che abbiamo a disposizione. Capire le caratteristiche fondamentali del genere che vuoi scrivere è importante, perché ti aiuta a strutturare meglio il tuo lavoro e a comprendere le aspettative dei lettori di quel genere. La maggior parte dei lettori che sceglie di leggere un determinato genere, ha spesso aspettative più o meno precise e sta a te capire come soddisfarle.
Trovi qualche esempio di questo tipo nell’articolo “Genere fantastico: come nasce e quali sono i filoni principali”.
2. Motivazione e costanza.
Il cammino che porta alla produzione (e magari alla pubblicazione) di un libro è lungo e tortuoso, ma se si hanno costanza e motivazione si può fare tutto senza impazzire.
La motivazione ti permette di superare gli ostacoli che inevitabilmente incontrerai lungo il cammino. La costanza, invece, è la qualità che ti consentirà di arrivare al traguardo finale anche quando hai poca motivazione a proseguire.
Per tenere traccia di questi due aspetti da non sottovalutare, potrebbe aiutarti l’uso di un bullet journal (se non ne hai mai sentito parlare, ti consiglio l’articolo “Cosa significa “BuJo” e come crearne uno tutto tuo”) o di un diario di scrittura, in modo da avere sempre una panoramica dei tuoi traguardi, difficoltà e progressi.
La scrittura di un libro è un lavoro a tutti gli effetti se il tuo obiettivo è pubblicare un prodotto di qualità, anche se consideri la scrittura un hobby. Prima capirai che l'impegno richiesto non ha nulla di meno rispetto a un "lavoro normale" e più sarà facile iniziare il tuo percorso in modo efficace e con cognizione di causa.
Puoi lavorare su questi aspetti di crescita personale anche con semplici strategie di journaling. Se non conosci questa pratica, ti consiglio l’articolo “Journaling: cos’è e quali sono le strategie migliori per iniziare!”.
3. Consapevolezza del nostro tema portante, che ci farà da guida nella stesura.
Un libro ha un tema portante che andrebbe individuato e analizzato in profondità. Uno degli scopi di avere un filo conduttore è dare un senso di coerenza alla narrazione.
Questo tema ti guiderà nella stesura, ti aiuterà a strutturare la trama e a gestire i conflitti che devono affrontare i personaggi e il relativo sviluppo psicologico.

Come scrivere un libro e farlo pubblicare?
Scrivere un libro è una missione da affrontare gradualmente, completando un passo alla volta, in modo da basare la narrazione su delle fondamenta solide.
Un buon modo per cominciare a scrivere il tuo libro è raccogliere materiale e idee. Leggere molto stimolerà la tua immaginazione a creare nuove storie e personaggi. Trovi altri spunti su questo argomento nell'articolo "Come trovare argomenti interessanti per scrivere un libro". Annota tutte le tue idee e fai ricerche su temi che ti piacciono e che vuoi rielaborare nella tua opera.
Poi, sarà il caso di dedicarsi al plotting, cioè alla pianificazione della trama del libro, la suddivisione in capitoli, i colpi di scena, il finale e tutto il resto. Un punto cruciale da sviluppare insieme alla trama è la personalità dei personaggi, specialmente i conflitti interiori che li spingono a prendere certe decisioni, i loro desideri e ciò di cui hanno bisogno. A seconda del tipo di romanzo che scrivi, l'ambientazione e il worldbuilding saranno più o meno importanti.
So che molti aspiranti scrittori credono di dover scrivere esclusivamente in preda all'ispirazione. Ognuno può decidere di fare come vuole. A mio parere, è più utile sviluppare un sistema che stimoli la creatività, la costanza e la produttività. Di conseguenza parlo di strategie e spunti per scrivere in modo efficace anche se manca l'ispirazione. Parte di questo processo è l'organizzazione. Per approfondire questo argomento ti consiglio l'articolo "Come organizzarsi per scrivere un libro dall’inizio alla fine".
La prima stesura del testo, probabilmente, sarà piuttosto grezza (dipende dalla tua esperienza pregressa), ma è un traguardo indispensabile. In qualsiasi caso, per migliorare è necessario prima avere un testo di partenza, perché l'alternativa è un foglio bianco...
Dopo la prima bozza e le successive revisioni (o riscritture), sarà utile ricevere il parere di un beta reader (lettore beta), anche se nulla può sostituire l'intervento di un editor esperto, specialmente se sceglierai la strada del self publishing e di diventare un autore indipendente.
Una volta che il libro avrà raggiunto il massimo livello qualitativo che puoi offrire, potrai pensare alla pubblicazione.
Ci sono diversi modi per farlo: tramite una casa editrice tradizionale, in crowdfunding oppure in self publishing, commissionando le lavorazioni editoriali.
La via tradizionale tramite la selezione di una casa editrice ti solleva dalla responsabilità imprenditoriale che trasforma il tuo romanzo in un prodotto per i lettori. In questo caso, però, dovrai anche rinunciare almeno in parte al potere decisionale su aspetti come la copertina e il prezzo. Dovrebbe essere la casa editrice a occuparsi di editing, correzione bozze e distribuzione... non credere però di essere esente dall'onere della promozione.
Il crowdfunding consiste in una raccolta fondi studiata per raggiungere il budget necessario per realizzare il tuo progetto. In caso di pubblicazione tramite crowdfunding sarai tu a dover gestire la campagna per convincere gli investitori a finanziare il tuo sogno. Devi essere creativo nel presentare il libro, pianificare una strategia di marketing efficace e produrre materiale originale (trailer, video, articoli sul libro, interviste e altro materiale promozionale). Diciamo che in questo caso devi essere un bravo venditore prima che un bravo autore.
Il self publishing, quindi il sentiero dell'autopubblicazione (tipicamente tramite Amazon KDP), ti dà il pieno controllo su tutti gli aspetti della pubblicazione, ma richiede anche maggiori capacità imprenditoriali ed editoriali perché sei tu il solo responsabile di ogni minimo passo necessario. Qualsiasi decisione ricade su di te. Qualsiasi. Sempre.
Oltre a scrivere e curare il libro dal punto di vista qualitativo prima di passare alle fasi di perfezionamento, dovrai occuparti di tutti gli aspetti della produzione editoriale: editing, correzione bozze, impaginazione, creazione della cover e di altro materiale promozionale, la campagna di marketing per lanciare l'uscita e tutti gli altri processi per renderti visibile e farti trovare e conoscere dai lettori.
È tua responsabilità trovare dei professionisti con cui collaborare, pagarli con puntualità ma anche valutare il lavoro fatto. Sebbene potersi fidare ciecamente sarebbe molto bello, esistono molte persone che si spacciano per professionisti, ma non lo sono. Il web è pieno di sedicenti editor e correttori di bozze, per non parlare dei grafici e dei traduttori (passare 6 mesi a Londra come lavapiatti non fa di te un traduttore, ripetiamolo tutti insieme!).
Trovare dei professionisti che lavorano con serietà e che possano occuparsi di rendere il tuo libro un prodotto completo è assolutamente possibile, però devi essere pronto a investire prima tutto molto tempo nella ricerca e nella valutazione di preventivi e credenziali. A questo punto ti chiederai “quanto costa autopubblicare un libro?” bene… trovi una panoramica nella guida “Come si scrive un libro... senza perdere tempo! La guida definitiva”.
Essere un autore indipendente è un lavoro a tempo pieno a tutti gli effetti ed è il tipo di pubblicazione che offre anche la percentuale di royalty più alta, oltre alla totale libertà di gestione delle tue attività.

“Voglio scrivere un libro!” E allora... iniziamo davvero!
Se sei arrivato fin qui, complimenti! Se vuoi inseguire il tuo sogno e scrivere quel libro che ti fa passare notti insonni… sei nel posto giusto! Qui sul Magical Magazine non si parla solo di fantasy, magia, letture e creature fantastiche! Ci sono anche altri articoli che esaminano nello specifico vari aspetti della scrittura.
Inizia leggendo la guida gratuita (o scaricala in PDF) “Come si scrive un libro… senza perdere tempo!”, che tratta in modo più specifico il processo della scrittura e come affrontarlo per diventare inarrestabile!
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/
May 9, 2022
Cosa fare se si ha il blocco dello scrittore? Ecco la soluzione!

Il blocco dello scrittore può avere varie origini: a volte è un autentico terrore della pagina bianca, altre volte è legato alla difficoltà di portare avanti una storia già iniziata. In questo articolo analizzeremo entrambi gli scenari e proporremo delle soluzioni adatte a tutti.
Ma prima di affrontare il nemico occorre conoscerlo: scopriamo quindi la definizione di “blocco dello scrittore”!
Cosa vuol dire “blocco dello scrittore”?
Il blocco dello scrittore è un’interruzione, una difficoltà a proseguire nella stesura di un testo. Può verificarsi in qualsiasi momento del processo creativo. Spesso si manifesta all’inizio, quando lo scrittore si trova di fronte alla pagina bianca. Tuttavia, può colpire anche più avanti, quando si ha l'impressione di aver prosciugato la vena creativa.
Le cause del blocco possono essere molteplici e di varia natura: paura di non riuscire a scrivere bene, timore di essere giudicati dagli altri, difficoltà a trovare le parole giuste, esigenza di controllare ogni dettaglio, perfezionismo, scarsa motivazione.
Come vincere la paura della pagina bianca?
A volte possiamo avere una grande idea in testa, ma poi, quando ci troviamo davanti al nostro foglio immacolato o alla nostra tastiera... non ci viene in mente nulla! Non sappiamo come iniziare, anche perché l’incipit di un testo è una delle parti più difficoltose, dato che deve catturare l’attenzione fin da subito. Insomma, il peso della responsabilità si fa sentire.
Per fortuna, esistono molti tipi di incipit che possiamo usare per iniziare a scrivere!
Per esempio, si può dare il via a una storia in medias res, "nel mezzo dell'argomento", cioè facendo entrare il lettore nel pieno dello svolgimento della scena.
Tipicamente si preferiscono dialoghi incalzanti o pezzi d'azione, lasciando tutte le spiegazioni in sospeso per riprenderle dopo, quando ormai il lettore è curioso di scoprire come prosegue la vicenda.
Un esempio comune è cominciare con un inseguimento, con una sparatoria, un duello o altri eventi emozionanti e molto movimentati. Una strategia simile è quella di iniziare con un evento ad alta tensione, non necessariamente movimentato. Si può anche tentare con un brano ricco di pathos, però bisogna essere davvero bravi a caratterizzare i personaggi con poche pennellate, altrimenti sarà difficile creare un legame emotivo col lettore.
Se questo tipo di incipit non è adatto al tuo libro, puoi partire da una frase che susciti curiosità o da un particolare insolito. Anche citazioni e proverbi possono aiutare a trovare l'aggancio giusto per cominciare.
Altre possibilità, molto interessanti ma più complesse da gestire, sono i flashback, cioè eventi accaduti prima della narrazione. Allo stesso modo si può introdurre la storia con un flashforward, cioè un evento che accadrà più avanti e quindi creando aspettativa sul come si arriverà a quel punto.
In alternativa, si può iniziare raccontando una situazione paradossale, per spingere il lettore a dubitare e a porsi domande. Attenzione però a non cadere nel solito cliché del sogno, che magari poi prosegue con il personaggio che si sveglia, si guarda allo specchio e pensa di essere brutto (salvo poi scoprire che sarebbe l'invidia di Mister Universo, solo che lui, poverino, non lo sa).
Inoltre, se non sai proprio da dove cominciare, puoi sempre lasciare l'incipit in sospeso e scriverlo più tardi, quando conoscerai meglio la tua opera.
In queste fasi iniziali è più importante creare qualcosa da migliorare in seguito, piuttosto che restare bloccati alla ricerca dell'incipit perfetto, che è proprio una causa molto comune del blocco dello scrittore.
Al di là dell’incipit, comunque, il problema si può ripresentare con i capitoli successivi. È quindi utile avere una scaletta degli argomenti di ciascuna sezione, in modo che ci sia già una traccia da seguire e sviluppare in ogni sessione di scrittura. Avere una scaletta o almeno un canovaccio ti può aiutare perché ti permette di non perdere di vista l’obiettivo finale e di concentrarti meglio sul compito immediato. Questo implica un minimo di preparazione prima di iniziare a scrivere: quanto vuoi essere dettagliato dipende solo da te.

Come ricominciare a scrivere?
In altre occasioni possiamo avere difficoltà a proseguire una storia già iniziata. Per prima cosa dobbiamo capirne il motivo: è una generica mancanza di voglia e motivazione, o c’è qualche problema intrinseco nel testo? C’è uno snodo che non riusciamo a superare, un personaggio che non sappiamo come gestire? Oppure non abbiamo più idea di cosa scrivere?
Se ti rendi conto che il problema è legato alla motivazione, fermati a riflettere.
Una delle cause più comuni che azzoppa la motivazione è scoprire di non aver scritto un capolavoro al primo tentativo e avere il timore di non essere accettati dal pubblico o, peggio ancora, da familiari, amici e conoscenti.
Come forse hai capito, scrivere un libro meraviglioso al primo colpo è un’eventualità molto rara. Se è la qualità che ti preoccupa, studia di più ed esercitati con altri testi. Se ti mancano argomenti, cerca di fare nuove esperienze e cerca nuove occasioni per istruirti e imparare cose diverse. Se temi il giudizio dei tuoi conoscenti, nessuno ti obbliga a informarli delle tue attività, per dire…
Molte delle ragioni alla base del blocco dello scrittore sono riconducibili a una mancanza di sicurezza relativa alle proprie capacità, idee e autostima. Una volta identificate almeno le cause principali, si possono intraprendere diverse strade per cercare delle soluzioni efficaci.
Ecco qualche suggerimento su come approcciarsi a una soluzione... ma questo è solo l'inizio, sto preparando una guida più completa e articolata, nella quale parlo anche di metodi più avventurosi! Continua a seguirmi per scoprire quando sarà online... spoiler: contiene ben 25 strategie per vincere il blocco dello scrittore!
Il consiglio più banale ma necessario: rileggi quello che hai già scritto. Se non hai scritto nulla immergiti negli appunti e nel lavoro preparatorio per innamorarti di nuovo della tua storia o per scoprire che, in fondo, quel progetto non ti interessa più. Anche la perdita totale di interesse è legittima, chiediti però il motivo scatenante e fai in modo che quella di iniziare un libro e poi metterlo da parte non diventi una tendenza.
Se il tuo lavoro è stato interrotto da un evento o da un periodo molto stressante, ritorna sulla tua idea a piccoli passi focalizzandoti sulle sensazioni positive che ti dà.
Leggi tanto e cose di generi diversi da quello che stai scrivendo, magari ricomincia dal tuo libro preferito.
Se ti senti frustrato perché non riesci a trovare le parole giuste, risolvi il problema cercando di essere più accurato nella tua ricerca e nello studio, leggendo in modo consapevole, prendendo appunti nel tuo diario di scrittura. In breve: studia per colmare le tue lacune. La capacità di pensiero è direttamente collegata alle abilità linguistiche: più il tuo vocabolario è ampio e più ti sarà facile esprimerti in modo adeguato. È oggettivamente difficile formulare pensieri complessi se mancano le parole e le espressioni adatte, è vero che si può semplificare o parafrasare, ma ciò significa anche impoverire l’idea originale.
Ascolta tanta musica (di ogni tipo) e guarda film e serie, prendi appunti su ciò che ti piace e cosa secondo te funziona particolarmente bene. Nell'articolo "Le 2 canzoni che racchiudono i sogni distopici di Jo Jo Nishimura (capitolo 1)" trovi un esempio di come io mi appoggio alla musica per scrivere dei capitoli o delle scene specifiche.
Esci e cambia ambiente, se possibile, viaggia e visita luoghi nuovi. Specialmente se viaggi in luoghi esotici, fai tante foto da usare come riferimento e prendi molti appunti sulle emozioni provate, ancora meglio se inizi un diario e sfrutti la strategia del journaling.

Se invece la tua insicurezza nasce da un problema legato al testo e non alla tua motivazione, magari può essere utile parlarne con qualche collega o con un beta reader, in modo da capire come superare lo scoglio. Parallelamente può essere illuminante fare un ripasso delle tecniche di scrittura e cercare dei possibili difetti strutturali che minano le fondamenta del tuo romanzo.
Se invece ti rendi conto che il problema del blocco è la mancanza di idee, ti consiglio delle sessioni di brainstorming e la lettura dell'articolo gratuito "Argomenti interessanti per scrivere un libro".
Superare il blocco dello scrittore è una cosa, avere la costanza di scrivere un intero libro un’altra. Non è solo una questione di volontà, ma anche di organizzazione e gestione del tempo. Scrivere un romanzo nel tempo libero è possibile, anche se si svolge un impegnativo lavoro full time, ma bisogna capire come fare… e io lo so bene perché sono autrice indipendente dal 2012!

In questi anni ho affrontato tanti cambiamenti, ho fatto esperimenti di ogni tipo e ho raccolto dei consigli su come organizzare la scrittura nella guida gratuita “Come si scrive un libro... senza perdere tempo!”, leggila subito e scopri i segreti della produttività!
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/
May 2, 2022
Come trovare argomenti interessanti per scrivere un libro

Se stai pensando “Voglio scrivere un libro, ma non ho idee!” qui troverai le dritte necessarie per iniziare la tua opera!
L’input può partire da molti spunti diversi: un personaggio a cui vorremmo “dare vita”, il plot di un film, un’ambientazione caratteristica, una scena d’amore, un sogno che ci ha fatti svegliare in preda al panico.
In un’epoca in cui ogni storia sembra già essere stata scritta, ci si può comunque chiedere “come trovare argomenti interessanti per scrivere un libro”? Vediamo quindi in quale modo possiamo scovare tematiche appassionanti per i nostri lettori.
Come trovare argomenti interessanti per scrivere un libro: 8 spunti per iniziare
Questi sono solo alcuni suggerimenti per darti una traccia indicativa che possa aiutarti a iniziare, ma ce ne sono molti altri che puoi scoprire anche in base alla tua personalità e ai tuoi interessi!
Cominciamo!
1. Osserva ciò che ti circonda
Forse non ci hai fatto caso, oppure pensi di condurre una vita estremamente noiosa e ripetitiva, eppure la tua quotidianità nasconde tantissimi argomenti da approfondire. Basta osservare le azioni che compi ogni giorno per renderti conto quante situazioni particolari accadono nella tua vita.
Pensa anche ai piccoli incidenti domestici, come l'acqua che bolle fuori dalla pentola o a un oggetto che cade: qualsiasi cosa potrebbe essere l'inizio di qualcosa o un presagio. Magari ti sei tagliato un dito mentre aprivi la scatoletta del tonno ed è successo perché eri preoccupato per qualcosa... che cosa? Sta a te decidere dove porterà questa storia!
2. Prendi ispirazione dalla cronaca
I fatti di cronaca sono una grande fonte di ispirazione per chi vuole scrivere un romanzo. Ogni giorno accadono situazioni incredibili, talvolta difficili da immaginare, che possono essere trasformate in storie intriganti. Inoltre, la lettura dei fatti di attualità ti offre spunti per riflettere su tematiche importanti che potresti voler affrontare nel tuo libro.
Magari ci sono argomenti che ti toccano personalmente e puoi pensare a come inserirli nelle tue storie attraverso il filtro del conflitto interiore dei tuoi personaggi. Avere esperienza diretta di un tema dà un punto di vista privilegiato e diverso da chi non ha vissuto determinate cose.
3. Impara a conoscere il mondo che ti circonda
Conoscere bene il mondo in cui viviamo è importante per chiunque, ma ancora di più se si vogliono scrivere libri. Più sarai curioso e più riuscirai a cogliere le sfumature delle situazioni che ti circondano. Annota tutto quello che ti colpisce sul tuo diario di scrittura o sul tuo bullet journal (scopri nell'articolo "Journaling: cos’è e quali sono le strategie migliori per iniziare!" come questa pratica molto semplice può aiutarti a scrivere il tuo romanzo).

Scopri l'anteprima degli interni di questo quaderno sulla pagina Amazon!
Proprio perché al giorno d'oggi è già stato scritto più o meno di tutto, ciò che davvero fa la differenza è la tua prospettiva personale, la tua voce e le emozioni che riesci a trasmettere con la scrittura. In modo da sviluppare uno stile capace di risvegliare forti esperienze sensoriali nei lettori, è molto utile sviluppare un tipo di pensiero aperto e trasversale, in grado di unire sfere semantiche diverse per creare accostamenti nuovi e originali. Un modo per raggiungere questo obiettivo è proprio osservare ciò che ti circonda, specialmente le cose piccole e quotidiane che ognuno conosce (lettori inclusi), perché raccontandole in modo fresco sarà possibile creare una connessione sensoriale forte fra il tuo testo e chi lo legge.
4. Ascolta podcast e guarda video sul web
Negli ultimi anni sono nati tantissimi programmi di podcast e video che possono darti spunti narrativi per le tue storie. Piattaforme come Spotify, YouTube e iTunes sono ricche di contenuti da poter ascoltare gratis quando vuoi, magari mentre fai una passeggiata o mentre cucini (questo è un esempio di come usare le strategie del multitasking in modo efficace, trovi altri esempi nell'articolo "Come organizzare la giornata tra casa, lavoro e interessi personali"). Ascolta le storie che raccontano e cerca di capire quali elementi potrebbero essere interessanti da approfondire.
5. Sviluppa la tua creatività giocando
Il gioco è una delle fonti primarie di ispirazione per la creatività. Puoi trovare tanti giochi da fare da solo o in compagnia, sia online che offline, che ti aiuteranno a stimolare la fantasia e a trovare idee per scrivere il tuo libro.
L'idea di partenza sulla quale sviluppare un romanzo può nascere con facilità da una sessione di gioco. Per esempio, seguendo una trama definita da altri, puoi pensare a cosa invece preferiresti fare tu se non avessi obiettivi di gioco.
6. Leggi tanto e in modo critico
Leggere è importantissimo se vuoi scrivere un libro. Più leggerai e più riuscirai a sviluppare uno stile personale. Inoltre, è molto utile leggere testi di genere diverso per ampliare il proprio bagaglio culturale e trovare nuove idee.
Ma non basta solo leggere: è fondamentale anche analizzare i libri che leggi, cercando di comprendere quali sono i loro punti di forza e gli elementi che ti hanno colpito di più. Anche da questa attività possono germogliare idee per il tuo libro.
7. Parti da una situazione reale per scrivere un libro
Molti scrittori partono dalla propria esperienza personale per costruire storie interessanti.
Potresti partire da una situazione che ti è capitata di recente o da un ricordo particolarmente vivido. In questo modo, avrai già una buona idea dei personaggi, della trama e del finale. Un libro bello non deve per forza essere sorprendente, un punto di vista fresco su temi noti può essere altrettanto interessante.
8. Trova ispirazione nella mitologia
La mitologia è una fonte inesauribile di ispirazione per gli scrittori. Puoi scegliere un mito che ti piace particolarmente e rielaborarlo oppure usarlo come base comportamentale per il tuo eroe. Ad esempio, puoi prendere in prestito alcuni elementi della storia di Icaro per scrivere le vicende di un personaggio che non si rende conto di essere spericolato.

La tecnica del “what if”
Il “what if” è una tecnica che ti aiuta a trovare idee per scrivere un libro. In pratica, consiste nel domandarsi cosa sarebbe successo se… e qui entrano in gioco la fantasia e l’immaginazione! Pensa a situazioni improbabili, estreme, ma che potrebbero anche verificarsi. In questo modo riuscirai a trovare un argomento per il tuo libro e a svilupparlo in modo originale.
Alcuni possibili esiti di questa strategia sono i romanzi ucronici, distopici o anche utopici. A questo proposito ti consiglio l'articolo "Utopia e distopia sono davvero concetti opposti?".
Argomenti d’attualità
Per coinvolgere il lettore, il romanzo potrebbe vertere su un tema molto trascinante nella nostra attualità, come la parità di genere, il linguaggio inclusivo, l’uguaglianza sociale ecc. Però questi argomenti devono essere sentiti dallo scrittore, non devono costituire un mero pretesto per attirare le folle, altrimenti il tuo romanzo mancherà di autenticità.
Puoi per esempio contestualizzare una storia di sfida personale appoggiandoti a dei temi di attualità che senti di poter trattare in modo adeguato. Il tuo protagonista può essere una persona che si è reinventata dopo un fallimento, una persona che ha trovato la forza di superare un lutto, una persona che ha sconfitto la solitudine; tutti questi sono esempi di storie che possono anche motivare il lettore a far fronte alle proprie difficoltà.
Argomenti che scatenano il “sense of wonder”
Un altro modo per coinvolgere il lettore è trovare argomenti e ambientazioni che suscitino il suo sense of wonder.
Il sense of wonder è una sensazione di meraviglia e incanto, data sia dall'argomento trattato che da come viene proposto. Per suscitare questo sentimento in un lettore, un autore può esplorare argomenti che vanno oltre la comprensione umana.
Ecco alcuni esempi:
· La vita extraterrestre
· La magia
· I viaggi nel tempo
· Le dimensioni parallele
· L’immortalità
· La scoperta di nuove civiltà (magari ispirandosi alle teorie della Terra cava e della luna cava)
In questo modo, l’autore stimola la fantasia del lettore e lo spinge a interrogarsi sulla natura dell’universo.
Tuttavia, il fascino di un argomento da solo non è sufficiente per fare sì che l'incantesimo del sense of wonder funzioni sui lettori! Specialmente al giorno d'oggi AI (Intelligenze Artificiali), metaverso, cinema in IMAX 3D, cinema 4D e altre esperienze multisensoriali ci hanno abituati a provare sensazioni prima inimmaginabili, è dunque necessario preparare bene le occasioni di sense of wonder usando altre strategie e tecniche narrative che creino aspettativa, suspense e mistero.

Per quanto mi riguarda, il mio sense of wonder è stato risvegliato da romanzi di vario tipo ma sempre per motivi simili: mi hanno fatto credere in tutti sensi di trovarmi altrove grazie alla densità di particolari precisi, incredibili e appassionanti.
Nel corso degli anni ho letto diversi romanzi intrisi di sense of wonder, alcuni dei miei preferiti sono i seguenti:
"I misteri della giungla nera" di Emilio Salgari
Si tratta del mio primo romanzo di questo autore. Non lo scorderò mai perché è il primo libro che ho letto di nascosto a scuola per combattere la noia! Grazie al sense of wonder della giungla sono rimasta sveglia in classe!
"Il Signore degli Anelli" di J. R. R. Tolkien
Un romanzo che non ha bisogno di presentazioni. Indubbiamente il mio libro del cuore; per me la Terra di Mezzo sarà sempre fonte di grande illuminazione!
Amo tutta la trilogia (e gli altri libri) e fra i miei momenti top di sense of wonder ci sono le apparizioni di Tom Bombadil (e dei suoi stivali gialli!), gli Ent, Lothlórien, Moria (indimenticabile tamburi, tamburi negli abissi, che unisce un momento di altissima tensione al sense of wonder delle miniere abbandonate) e... dai, facciamo che mi fermo qui!
Se anche a te piacciono Tolkien e gli elfi, devi assolutamente leggere l'articolo "10 cose da sapere sugli elfi de “Il signore degli anelli”.
"Dune" di Frank Herbert
Un grande classico della fantascienza, imperdibile specialmente per gli amanti dei deserti. Per quanto mi riguarda, il sense of wonder in questo caso, è dato dall'ambientazione (Arrakis e il grande progetto ecologico che vorrebbe guarire il pianeta dalla piaga del deserto) e dai temibili vermoni Shai-Hulud.
Leggere è un modo per viaggiare, conoscere luoghi lontanissimi e usanze completamente diverse dalle nostre. Alcuni autori, come Emilio Salgari, hanno fatto la loro fortuna proprio sull’abilità nel descrivere luoghi esotici (anche senza averli visitati!). Anche senza viaggiare molto lontano, è possibile trovare spunti interessanti per scrivere libri. Basta guardarsi attorno!
Per esempio, le città sono un mix di storie e culture. Ogni strada, piazza o vicolo nasconde una storia diversa: dalle leggende metropolitane (come quella de “La Dama Velata: leggenda metropolitana dark e sensuale”) alle imprese eroiche dei suoi abitanti.

I paesaggi sono un’altra fonte inesauribile di ispirazione per gli scrittori. Dai laghi alpini alle spiagge caraibiche, ogni luogo ha il suo fascino. Anche i paesaggi più ordinari possono trasformarsi in storie affascinanti se sappiamo guardarli con gli occhi giusti.
Puoi quindi trovare argomenti interessanti per scrivere un libro anche leggendo resoconti di viaggio, diari di bordo, reportage, interviste, guardando documentari e fotografie.
Trovi alcuni esempi delle sorprese nascoste nei resoconti di viaggio nell’articolo “Le sirene esistono? Ecco gli avvistamenti più famosi”.
Se ne hai l'occasione, imbarcati anche tu in un viaggio esotico personalizzato! Per esempio, per scrivere il mio romanzo sulle sirene mi sono ispirata alle atmosfere della Toscana. Per l'ambientazione di "Trusting Darkness" (romanzo distopico & sci-fi con gli elfi oscuri) mi sono basata sul mio viaggio a New York, in particolare per le scene finali.
Il romanzo che finora più di tutti gli altri include ambientazioni ed elementi tratti direttamente dai miei viaggi esotici è "Dark Ghost".
Molti degli scorci di Urbe Ancestralis sono basati su esperienze e fotografie scattate da me a Dubai, Singapore, Phuket e Osaka. In generale, tutto il mio viaggio in Giappone è stato un importante elemento delle mie ricerche per includere dettagli veri e rendere il worldbuilding di "Dark Ghost" e il suo protagonista Jo Jo Nishimura, di origine giapponese, più reale e concreto.

Particolari come il sapore di un tè speciale, sensazioni, aromi, comportamenti e tratti somatici (e come si muovono) sono solo alcuni degli elementi che si possono raccogliere, appuntare e infondere in un romanzo per arricchirlo di tratti esotici convincenti. Ho raccolto altri esempi nell’articolo “5 curiosità inedite su “Dark Ghost” di Eva Fairwald”.
Esperienze sconvolgenti
Si può trarre spunto da fatti incredibili capitati a noi o ad altre persone di cui abbiamo letto la testimonianza: esperienze post-mortem, persone sopravvissute a disastri aerei, incontri paranormali, guarigioni inspiegabili e altri eventi incredibili.
Possiamo mandare un personaggio a indagare, oppure può vivere questi eventi direttamente. In questo caso puoi leggere interviste e altri tipi di materiale per sviluppare una tua versione dei fatti (magari in chiave fantasy) oppure una ricostruzione accurata e basata sugli eventi così come sono avvenuti.
Mappe mentali per scrivere un libro
Un ottimo modo per organizzare gli argomenti venuti fuori da un primo brainstorming e capire meglio come collegare le idee è fare una mappa mentale.
Una mappa mentale è una rappresentazione grafica che serve per raggruppare e dare coerenza a pensieri sparsi. Un esempio tipico è un diagramma che rappresenta le connessioni tra concetti e/o parole chiave usando associazioni simili a quelle che avvengono nella nostra mente. Non si tratta per forza di un elenco ordinato, ma piuttosto di un insieme di collegamenti tra le varie idee.
Esistono diversi programmi e applicazioni che permettono di realizzare mappe mentali. Tra i programmi più noti ci sono FreeMind, MindNode, XMind e MindMeister.
Se sei una persona creativa e indipendente, puoi usare un programma di grafica o qualsiasi altro software o sito (Canva, per esempio) che ti permetta di creare diagrammi e organizzare i tuoi pensieri in modo semplice ed efficace.

Tuttavia, la soluzione più rapida, comoda e gratuita resta sempre un caro vecchio quaderno da pasticciare e gestire in piena libertà. A mio parere, per questo tipo di operazione, le pagine puntinate offrono il servizio migliore.
Di seguito, ecco un esempio molto semplice basato sugli argomenti di questo articolo, su come passare dalle parole chiave scoperte tramite il brainstorming a una mappa mentale schematica che collega gli argomenti per svilupparli meglio.

Un'attività del genere è un'ottima preparazione per qualsiasi testo, non solo per i tuoi romanzi. Se ancora non hai un diario di scrittura nel quale custodire i tuoi appunti, i tuoi studi sui personaggi e i risultati delle tue sessioni di brainstorming + mappe mentali e ti piace l'idea di avere delle schede di supporto da compilare, puoi trovare il quaderno della foto e altre versioni con cover diverse su Amazon e qui nella sezione Linea di quaderni!

Una volta che avrai creato la tua mappa mentale, sarà molto più semplice trasformare le singole idee in argomenti coerenti e interessanti per il tuo libro! Lo prometto!
Come organizzare le idee per scrivere un libro?
Una volta che abbiamo imparato come trovare argomenti interessanti per scrivere un libro, una volta che li abbiamo inseriti nella nostra mappa mentale... qual è il prossimo passo?
Sicuramente ci sono diversi modi e strategie per procedere e ne parlo nella guida gratuita "Come si scrive un libro... senza perdere tempo! La guida definitiva" che puoi scaricare anche in formato PDF.
Buona lettura e buon lavoro!
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/
April 25, 2022
Come organizzarsi per scrivere un libro dall’inizio alla fine

Per scrivere un libro da cima a fondo ci vogliono costanza e organizzazione, altrimenti si corre il rischio di lasciarlo a metà o addirittura fermarsi dopo le prime battute. In questo articolo vediamo come raggiungere l’obiettivo di realizzare un’opera completa senza impazzire!
Ecco come scrivere un intero libro, anche se hai poco tempo e sei un esordiente
Definisci un obiettivo quotidiano.
Tutti noi abbiamo una vita da gestire, per questo è importante avere un obiettivo chiaro e da perseguire giornalmente.
Soprattutto se sei un esordiente e non sai bene da dove cominciare, ti sarà di aiuto iniziare con 2 strategie basilari.
1. Decidere quanto tempo dedicare alla scrittura
2. Quantificare il progresso in base a un compito preciso
Entrambe le strategie sono molto valide e possono essere usate anche in modo congiunto o alternato, a seconda del progetto in corso. Cruciale è tenere traccia di tutto in modo organico, puoi optare per una soluzione elettronica o cartacea, basta che ti segni tutto da qualche parte!

Nel primo caso, occorre trovare un lasso di tempo fisso e non negoziabile da dedicare esclusivamente al tuo lavoro di autore. Indicativamente, una tempistica che permette un avanzamento tangibile è di circa 30 minuti (possibilmente ogni giorno).
Programmare il tempo in cui lavorerai renderà le tue giornate più efficienti e ti aiuterà a prendere sul serio questo compito. Il fatto che scrivere sia un'attività creativa induce spesso in errore e molti pensano che sia necessario scrivere solo quando colpiti dal sacro fuoco dell'ispirazione: sebbene sia possibile, ciò non rappresenta un metodo efficace, continuativo e affidabile.
Se vuoi scrivere un libro in tempi umani e magari anche vederlo in mano ai lettori... pensa alla scrittura come a un'attività che richiede grande attenzione e dedizione, indipendentemente da voglia, ispirazione e colpi di genio.
Cerca di evitare la mentalità del "recupero nei fine settimana" perché uno dei segreti per scrivere un libro dall'inizio alla fine è la costanza e lasciare passare 5 giorni fra una sessione e l'altra non favorisce la creazione di un ritmo di lavoro efficace.
Fai della scrittura un momento piacevole e non una costrizione. Anche se a volte è faticoso, fai in modo che il tempo che dedichi alle tue storie sia un sollievo e non una tortura. In questo modo, non solo sarai più motivato a proseguire, ma affronterai questo lungo percorso con serenità.
Non rinunciare dopo il secondo giorno perché non sei riuscito a produrre nulla di soddisfacente. Scrivere un libro implica pazienza ed è come qualsiasi altro compito: se ti eserciti ogni giorno, i risultati saranno evidenti.
Nel secondo caso, la strategia è focalizzata sul completare un incarico specifico, indipendentemente da quanto tempo ci vuole. Per esempio, puoi decidere di scrivere 500 parole ogni giorno, oppure puoi regolarti con le scene che vuoi raccontare. Se invece sei in una fase preliminare, puoi scegliere di ricercare un argomento al giorno o di scalettare un capitolo. Le possibilità sono molteplici!
Ovviamente è possibile anche combinare le due strategie, scegliendo per esempio di suddividere i 30 minuti quotidiani in due sessioni: la prima per pensare a cosa scrivere e la seconda per lavorare in modo concreto.
Come si impara a scrivere un libro?
Diciamo che innanzitutto è necessario essere lettori appassionati: solo leggendo possiamo sviluppare la dimestichezza necessaria per scrivere bene. Sembra ovvio, eppure ci sono ancora molti scrittori che non leggono a sufficienza o che usano la scusa (secondo me tremenda) del non leggere per non farsi influenzare.
Grazie alla lettura, non solo puoi scoprire e godere di nuovi tipi di letteratura ma potrai anche scoprire il tuo stile preferito e adattarlo al tipo di libro che vuoi produrre. Importante è adottare una "lettura ragionata", cioè atta a identificare tecniche e strutture utilizzate da altri autori.
Ci sono molte scuole di pensiero diverse quando si tratta di scrivere un libro. Alcune persone dicono che sia necessario seguire un corso di scrittura creativa per imparare le basi del mestiere, perché altrimenti mancano gli strumenti per lavorare. Seguire un corso valido di scrittura creativa può essere utile se ti senti insicuro e se sei consapevole di avere delle mancanze dal punto di vista formativo. Non c'è nulla di cui vergognarsi, imparare è una cosa positiva, non una causa di imbarazzo.
Altri dicono che non serve fare un corso, perché l'unico modo per imparare a scrivere è iniziare in ogni caso; la capacità di creare un buon romanzo è un talento innato. Dicono di cercare la propria passione, di seguire il flusso dell'ispirazione e di abbandonarsi completamente.
Muori dalla voglia di scrivere un romanzo ma sei intimidito da tutti i passi necessari? Sei spaventato dai pregiudizi e dalla mole di tecniche indispensabili? Se è così, non preoccuparti, l'unica cosa davvero vitale è la voglia di imparare.
A mio parere, sia che tu scelga di frequentare un corso, sia che tu scelga di imparare da autodidatta, una cosa non cambia: per scrivere un libro è cruciale e inevitabile conoscere bene l'ambito tecnico e strutturale e non affidarsi esclusivamente all'estro.
Iscriversi a un corso, magari ti infonde più sicurezza e motivazione, si tratta di preferenze personali. Ciò che accomuna sia i fan dei corsi che i fan dell'approccio diretto è la necessità di acquisire le informazioni indispensabili per lavorare con cognizione di causa e proporre ai lettori un libro di qualità.
A chi sceglie la via del corso, consiglio di verificare molto bene le credenziali di chi lo propone senza lasciarsi abbagliare da titoli e premi vinti. Controlla che questa persona abbia davvero esperienza e conoscenze da trasmettere. Leggi le sue pubblicazioni, guarda i suoi post sui social media e verifica che ti piaccia il suo modo di comunicare.
A chi sceglie la via dell'approccio diretto, con l'intenzione di imparare strada facendo, consiglio di analizzare i libri che legge, in modo da trarne delle lezioni pratiche e immediate. In aggiunta, consiglio un ripasso delle tecniche narrative, le risorse online sono sterminate.
Infine, come accompagnamento generale, consiglio due libri che mi sono piaciuti molto. Uno perché racconta l'esperienza personale di un grande autore e l'altro perché analizza in modo molto sintetico e realistico i meccanismi della suspense:
· "On writing" - Stephen King
· "Mastering Suspense, Structure, and Plot: How to Write Gripping Stories That Keep Readers on the Edge of Their Seats" - Jane K. Cleland (in inglese)
In generale, consiglio di cercare sempre risorse anche in altre lingue (o almeno in inglese), perché la disponibilità di materiale in italiano è molto limitata e spesso di stampo obsoleto e prettamente scolastico, mentre l'approccio in inglese è più concreto e orientato all'uso pratico e immediato.
L’importante, comunque, è iniziare! Solo mettendosi alla prova si può capire se è la strada che fa per noi. Per fare ciò, il primo passo è strutturare il libro.

Come scrivere la struttura di un romanzo?
Ogni romanzo ha una struttura particolare che serve per dare concretezza alla storia.
Non c'è un modo univoco per costruire le colonne portanti di un romanzo, ci sono però degli elementi indispensabili, come scegli di crearli e usarli è una tua scelta.
Puoi iniziare da dove vuoi. Io tendo a cominciare dai protagonisti e a costruire la storia in base alla loro personalità, desideri e problemi, perché prediligo le storie "character driven", cioè maggiormente focalizzate sui personaggi. Se tu preferisci le storie "plot driven", quindi incentrate sulla trama e con personaggi (non sempre ma spesso) meno coinvolgenti, magari ti sarà più semplice partire dalla creazione di fabula e intreccio.
In ogni caso, tre elementi da decidere il prima possibile sono: trama (incluso il tema principale), personaggi e ambientazione. Un altro passo cruciale è determinare il punto di vista della storia e il narratore. Una volta che hai tutte queste informazioni, puoi iniziare a lavorare al tuo romanzo.
Puoi scrivere di getto oppure puoi scalettare tutto ciò che succede usando un semplice quaderno o vari programmi, dal comune Word + Excel (per ordinare scene e capitoli) ai più complessi Scrivener (il mio mezzo preferito) e Notion.
A mio avviso, per sfruttare al massimo tempo, energia e tutte le tue risorse al meglio, la via più efficace è scalettare il romanzo in modo preciso e minuzioso. Di conseguenza, possiamo dire che oltre alla struttura base che compone ogni romanzo (trama, personaggi, ambientazione), c'è un’altra grande opera architettonica che richiede la tua attenzione: l'ossatura vera e propria del romanzo, le varie tessere del mosaico.
Dico che la scalettatura è secondo me la modalità più efficiente perché ti permette di poter misurare, quantificare e suddividere in modo programmabile ogni fase creativa legata alla scrittura. In questo modo, poco importa che tu abbia tanto o poco tempo a disposizione, perché in ogni caso potrai organizzare tutto in modo da tenere sotto controllo i tuoi progressi.
Come organizzarsi per scrivere un libro nonostante il poco tempo a disposizione?
Il segreto è procedere poco alla volta e con costanza. Dato che scrivere un libro di qualità è un lavoro che richiede molta concentrazione, è poco utile tentare di fare tutto in pochissimo tempo. Se sei molto rapido e motivato, puoi anche riuscire a scrivere una prima bozza in un mese, ma non pensare che il libro sia pronto per la pubblicazione!
Per questo motivo, è più realistico organizzarsi per produrre con un ritmo di lavoro sostenibile e persistente a lungo termine. Una buona opzione è scrivere almeno 500 parole al giorno, perché si possono spezzare in più sessioni durante la giornata appena si ha del tempo disponibile.
Se vuoi scrivere un libro, ma in questo momento non hai nemmeno un minuto libero, puoi comunque lavorare al tuo sogno!
La prima cosa è fare una lista di tutte le idee che ti vengono in mente. Puoi annotare le idee anche con delle registrazioni vocali o su dei post-it. Il mio consiglio è di segnare tutto nello stesso posto, in modo da ritrovare sempre ciò che hai scritto.
Puoi magari creare una cartella dedicata nelle note del tuo telefono (o usare Google Keep) e impiegare un diario di scrittura nel quale raccogliere anche eventuali post-it e fogli volanti. Cerca di evitare la frammentazione e di scrivere appunti ovunque e dove capita senza mai riordinarli, perché il pericolo di perdere tutto è molto alto. Se scegli un'app, usa sempre la stessa. Se compri un quaderno, scrivi sempre lì, non cominciare dieci agende e venti quaderni per lo stesso progetto. A questo proposito, ti consiglio la lettura dell'articolo gratis "Cosa significa BuJo e come crearne uno tutto tuo".
Resta motivato con la musica e con altri media. Crea delle playlist e delle raccolte di immagini che ti aiutino a restare connesso alla tua storia. In questo modo avrai sempre presenti le sensazioni e i luoghi che vuoi descrivere.
Infine, non aspettarti la perfezione in ogni momento. Puoi lavorare al tuo progetto per 10 minuti o per 2 ore ogni giorno ma se non lo fai con entusiasmo, anche la qualità ne risente.
Quindi, anche se hai pochissimo tempo per scrivere, fai in modo che ogni minuto conti. Scrivi delle scene singole, dei dialoghi, delle descrizioni, qualsiasi cosa possa farti avanzare. Prima o poi, anche dedicando alla scrittura solo dei momenti rubati, non solo ti renderai conto di aver tanto materiale a disposizione, ma anche di aver creato una sorta di routine e di impegno continuativo. Magari questo risultato ti darà la motivazione per organizzarti diversamente e trovare più tempo per il tuo sogno di scrittore.

Quanto costa farsi scrivere un libro?
Un ghostwriter serio (non un amico improvvisato) va dai 5.000 ai 20.000 euro. Sono cifre molto alte proprio perché per scrivere un libro ci vuole tanta perseveranza, organizzazione e tempo. Però con il giusto metodo ce la possiamo fare da soli.
Prima di tutto è importante fare il punto sulle competenze che già abbiamo. Hai già testato le tue capacità? Hai delle basi solide a livello teorico? Sai organizzare le idee? Come te la cavi con le scadenze? Sei esperto in qualche campo particolare?
Rispondere a queste domande preliminari è molto importante, perché così avrai anche un quadro completo delle azioni da intraprendere prima di lanciarti in questa avventura. A meno che tu non voglia delegare il piacere di creare il tuo libro a un professionista... non ti resta che impegnarti in modo da ottenere tu stesso esperienze formative che facciano di te un autore professionale e professionista.
Non hai bisogno di un ghostwriter, ciò che ti serve davvero è la voglia di imparare e di migliorare!
La guida gratuita per scoprire come organizzarsi per scrivere un libro
Sia che tu scelga di pianificare tutto in dettaglio prima di iniziare a scrivere, sia che tu preferisca lasciarti sorprendere dalla tua immaginazione ogni volta che ti metti all'opera, un problema resta pressante: come trovare il tempo per scrivere?
Se sei affascinato dall'idea romantica dell'artista dannato che scrive le sue opere migliori in condizioni poco ortodosse, ma trovi che sia uno stile di vita poco compatibile con la tua quotidianità... non temere! Ci sono trucchi e strategie che ti possono aiutare a realizzare il tuo sogno.
Leggi l’articolo gratis o scarica direttamente la guida gratuita in PDF “Come si scrive un libro… senza perdere tempo!”, che tratta in modo più specifico il processo della scrittura e come affrontarlo per diventare inarrestabile!
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/
April 18, 2022
Pubblicare un libro senza editore: ecco come fare

Nella nostra epoca moderna, pubblicare un libro senza editore è una realtà sempre più affermata e diffusa.
Un tempo si diceva che gli autori self ricorressero all’autopubblicazione solo perché non trovavano case editrici disposte a investire sul loro lavoro, ma ormai questo pregiudizio è stato superato. Ci sono molte ragioni per non ricorrere a un editore: le royalty basse, le proposte a pagamento, il non poter scegliere i professionisti che lavoreranno sul nostro testo, la cessione dei diritti, i contratti poco chiari, la promozione inesistente e via discorrendo.
Al contrario, pubblicare un libro senza editore consente di percepire royalty alte (come vedremo meglio più avanti), gestire una squadra di professionisti editoriali personalmente selezionati, curare la lavorazione del testo e investire negli ambiti che lo richiedono.
Bisogna, quindi, trasformarsi in microimprenditori a capo di uno staff. Non è semplice, né immediato, ma può portare moltissime soddisfazioni... se si sa come farlo! In questo articolo analizzeremo tutto ciò che c’è da sapere.
Come pubblicare un libro senza editore?
Semplificando al massimo, i passaggi per pubblicare un libro senza editore sono i seguenti:
· Per prima cosa, ovviamente... scrivere il libro! Non basta avere l’idea, bisogna anche disporre del tempo, della costanza e della forza di volontà per portare a compimento l’intera storia. Se vuoi un vademecum che ti motivi e ti mostri step by step come fare, corri a leggere la guida gratuita “Come si scrive un libro... senza perdere tempo!”;
· il secondo step è quello di chiedere a lettori fidati (i cosiddetti beta reader) di darci un parere spassionato su ciò che abbiamo scritto;
· una volta che il testo è stato letto, riletto, corretto e migliorato, arriva il momento di trasformarlo in un libro vero e proprio tramite le lavorazioni editoriali. Dobbiamo quindi selezionare e coordinare i professionisti freelance che si occuperanno della nostra opera: editor, correttori di bozze, impaginatori e grafici;
· quando il libro è pronto, dobbiamo scegliere la piattaforma di pubblicazione alla quale affidarci. Al momento la più funzionale è Amazon Kindle Direct Publishing, che permette non solo di caricare le proprie opere nello store online più famoso al mondo, ma anche di renderle disponibili alla stampa del tutto gratuitamente.
Come stampare un libro autoprodotto

Per capire questo passaggio dobbiamo prima familiarizzare con un paio di termini tecnici: print on sale e print on demand.
1. Il print on sale consente alla piattaforma prescelta di stampare una copia del libro ogni volta che un lettore ne fa richiesta, anche se si tratta di un solo volume.
2. Il print on demand richiede la stampa preventiva di un certo numero di copie, che verranno recapitate all’autore perché possa poi distribuirle tramite i canali che riterrà idonei.
La soluzione più economica e immediata, quindi, è il print on sale. L’autore non deve occuparsi di nulla: ci pensa la piattaforma (ad esempio Amazon) a stampare il libro e a recapitarlo al domicilio del lettore. Il costo di questo servizio non viene corrisposto prima, ma viene decurtato dalla percentuale di guadagno sulla singola copia dell’opera.
Il print on demand, invece, richiede un investimento iniziale e un impegno dell’autore in prima persona nel vendere i propri volumi.
Quanto si guadagna con la pubblicazione di un libro?
Le royalty corrisposte da un editore per un libro cartaceo vanno, generalmente, dal 4% al 10%. Le quote sono più alte per il formato e-book: se si è fortunati, si può arrivare anche al 25%.
Passiamo ora ai margini di guadagno con Amazon. Su ogni copia cartacea la royalty è pari al 60%, mentre sugli e-book saliamo al 70% per ogni opera che abbia un prezzo compreso tra € 2,69 e € 9,99 (in caso contrario, si scende al 35%).
Come potete vedere, i profitti garantiti da Amazon Kindle Direct Publishing sono nettamente superiori a quelli offerti dagli editori. Attenzione, però: l’autore auto pubblicato ha degli oneri in più, perché deve retribuire i professionisti editoriali che lavorano sul testo, pagare le iniziative di marketing per promuovere il libro e comprare l’eventuale codice ISBN.
Vendere un libro autoprodotto

Per vendere il proprio libro bisogna disporre di un codice ISBN: solo così l’opera potrà essere catalogata e distribuita in qualsiasi negozio.
Di cosa si tratta? L’ISBN è una sequenza numerica stabilita dall’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (nota come ISO) e serve a identificare in modo univoco ciascun libro.
Qualsiasi autore può richiederne uno (o più) all’ agenzia ISBN, al costo di 60 euro + IVA. A questa cifra va poi sommata la quota di adesione al servizio (45 euro + IVA). Inoltre, bisogna tenere presente che a ogni edizione corrisponde un nuovo numero: se si intende pubblicare sia il cartaceo sia l’e-book i codici saranno due.
La buona notizia è che, al posto dell’ISBN, si può utilizzare un codice fornito da Amazon (denominato ASIN) in modo del tutto gratuito. La cattiva notizia è che l’ASIN consente di vendere il libro solo all’interno dell’e-commerce, cosa che preclude la commercializzazione in altri mercati, eventi, librerie fisiche o digitali, fiere di settore eccetera.
Per vendere un libro, inoltre, bisogna saperlo promuovere. Possiamo aver scritto l’opera più bella del mondo, ma se nessuno lo sa si perderà nella marea delle pubblicazioni che escono tutti i giorni online e offline.
Quindi occorre studiare una strategia per il lancio: articoli sul proprio blog personale, annunci sponsorizzati, newsletter, eventi... anche in questo caso, affidarsi a professionisti del settore può essere una scelta vincente.
Conviene pubblicare un libro senza editore?
Come abbiamo visto, le royalty derivate dall’autopubblicazione sono molto più elevate rispetto a quelle offerte dalle case editrici.
Per contro, uno scrittore self deve sostenere una serie di spese che non avrebbe con un editore (serio): professionisti editoriali, promozione, eventuali stampe on demand e codici ISBN.
A tutto ciò bisogna aggiungere un’osservazione rilevante. Al giorno d’oggi, con la crisi dell’editoria tradizionale, solo pochissime case editrici possono garantire un lavoro ben fatto. La maggior parte risparmia (o non spende proprio) sulle lavorazioni del testo, sul marketing e sulla distribuzione. Il risultato? Royalty basse, libri zeppi di errori e refusi, promozione inesistente e opera irreperibile in quasi tutte le librerie. Perfino i grandi editori concedono il “privilegio” di perfezionare e pubblicizzare i libri solo agli autori di grido.
Alla luce di ciò, ognuno dovrà ponderare bene a quale strada ricorrere. L’importante è decidere con consapevolezza!
Per quanto mi riguarda, non sono una persona paziente, odio delegare decisioni importanti sul mio destino a qualcun altro, sono molto organizzata e precisa e di conseguenza esigo che le cose vengano fatte in un certo modo… preferibilmente sotto le mie direttive: detto questo, il self publishing è stata per me una scelta naturale (anzi… obbligata, con le premesse di cui sopra!)
Nel lontano 2012 (anno del mio esordio), Amazon KDP era una novità assoluta in Italia e ho scoperto la sua esistenza solo dopo aver mandato qualche copia del mio primo romanzo “L’ombra del sole” alle solite case editrici.

Non essendo in grado di attendere un cenno di vita per almeno 6-9 mesi nell’impotenza assoluta… ho deciso di prendere in mano la situazione e di credere nel mio lavoro. Mi sono quindi informata, mi sono iscritta ad Amazon KDP, ho iniziato la mia carriera di autrice e proseguo per la mia strada!
Se sei curioso di scoprire il mio percorso di studi e le mie pubblicazioni dal 2012 a oggi, corri sulla mia biografia, (con foto) c’è anche l’indirizzo e-mail per contattarmi!
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/
April 11, 2022
Diventare scrittori a 50 anni è possibile: ecco come

Una guida pratica per tutti coloro che vogliono iniziare a scrivere a qualsiasi età: 50, 60, 70 anni o anche più!
Scrivere un libro è un’attività inclusiva, aperta a persone appartenenti a ogni genere, area geografica e fascia d’età. Nel mondo del lavoro tradizionale si ha sempre la sensazione di essere troppo giovani o troppo vecchi per candidarsi alle selezioni, ma nell’ambito della letteratura le cose vanno diversamente: ci sono molti esempi illustri a testimoniarlo.
Se ti stai chiedendo se sia possibile diventare scrittori a 50 anni, sappi che la risposta è assolutamente affermativa.
Non solo è possibile, ma anche ottimale: una persona nel pieno della maturità avrà più strumenti per costruire una storia che funzioni, perché possiede una conoscenza del mondo più ampia rispetto a chi è molto giovane.
Vediamo qualche esempio famoso, seguito da una parte pratica su come diventare scrittori a 50 anni!
5 scrittori diventati famosi dopo i 50 anni
Per iniziare con la giusta motivazione il nostro percorso per diventare scrittori a 50 anni, ecco alcuni casi celebri di coloro che ce l’hanno fatta!
· Italo Svevo: dopo una vita trascorsa a lavorare come impiegato di banca, raggiunse il successo a 62 anni con “La coscienza di Zeno”. Aveva già pubblicato un paio di libri in precedenza, ma non avevano avuto presa né presso critica né presso il pubblico.
· Charles Bukowski: fece il postino per la maggior parte della sua vita, fino a che non decise di vivere di scrittura all’alba dei 50 anni. Fu una scelta vincente, visto che il suo primo libro, “Post Office”, lo rese celebre.
· José Saramago: scrisse per tutta la vita, lavorando come traduttore, giornalista e critico letterario. Tuttavia, raggiunse il riconoscimento internazionale come autore all’età di 67 anni, col romanzo ucronico “Storia dell'assedio di Lisbona”. Una decina di anni dopo, nel 1998, vinse il premio Nobel per la letteratura.
· Andrea Camilleri: dopo una vita trascorsa a lavorare come regista teatrale, insegnante, attore e sceneggiatore, esordì nella narrativa a 53 anni con “Il corso delle cose”, ma fu solo nel 1995 che raggiunse il successo pubblicando “Il birraio di Preston”, a 70 anni.
· Laura Ingalls Wilder: vi dice niente il titolo “La casa nella prateria”? Ebbene, il celebre telefilm degli anni ’70-’80, famoso in tutto il mondo, è stato ispirato dal classico per ragazzi “La piccola casa nella prateria” di Laura Ingalls Wilder. Dopo aver lavorato come insegnante e articolista, pubblicò il suo romanzo nel 1935, all’età di 68 anni.

Come diventare scrittori a 50 anni? I 3 consigli del Magical Magazine
1. Documentarsi e leggere a più non posso
Il segreto per impadronirsi delle tecniche narrative di successo? Leggere, leggere e ancora leggere. Le persone più mature hanno un maggiore numero di letture alle spalle, quindi partono indubbiamente avvantaggiate.
È importante conoscere i capolavori del genere a cui appartiene il nostro romanzo: se si scrive di fantascienza, ad esempio, è impossibile non sapere cosa siano la distopia orwelliana o il ciclo dei robot di Asimov.
Può anche essere una buona idea studiare saggi e manuali sulla costruzione delle storie, come “Il viaggio dell’eroe” di Vogler, “Il mestiere di scrivere” di Carver, “Master di scrittura creativa” di Page, “Storie che incantano” di Fontana.
È inoltre necessario fare ricerche su luoghi/folklore/tradizioni/eventi storici degli scenari in cui ambienteremo il nostro libro, non solo leggendo saggi e romanzi, ma anche guardando film e documentari.
2. Fissare un obiettivo di scrittura giornaliero
50 anni è un’età in cui si è nel pieno della vita lavorativa e familiare.
Magari abbiamo un lavoro a tempo pieno, figli di un’età difficile (preadolescenti o adolescenti), genitori da accudire e via dicendo. Il tempo da dedicare alla scrittura è molto risicato.
Per questo motivo è importante imparare a ottimizzare la giornata in modo da ritagliarci ogni giorno una finestra temporale per scrivere. È molto utile allestire una piccola postazione sempre disponibile e fissare uno specifico obiettivo di parole quotidiane, che ci permetta di andare avanti con la nostra storia e che, nel contempo, sia fattibile (ad esempio, 500 parole per ciascuna sessione).
3. Studiare le modalità di pubblicazione
Lo scenario editoriale è cambiato moltissimo negli ultimi anni. Una volta, la sola chance di veder pubblicata la propria opera era inviare il dattiloscritto a quante più case editrici possibili e sperare nella buona sorte.
Ora, invece, piattaforme quali Amazon Kindle Direct Publishing permettono di diventare editori di sé stessi e percepire royalties molto più elevate rispetto a quelle corrisposte dalle case editrici tradizionali.
Se si sceglie di adottare questa soluzione, però, bisogna tenere presente che si devono gestire in autonomia tutte quelle attività che solitamente (non sempre!) vengono assicurate da un editore: ingaggiare professionisti che si occupino di valutazione manoscritto, editing, correzione bozze, impaginazione e grafica, nonché organizzare il lancio e la promozione del libro.
Occorre pertanto valutare bene tutti questi aspetti, prima di prendere una decisione.
Ecco come iniziare la tua carriera da scrittore/scrittrice
Come abbiamo visto, diventare scrittori a 50 anni è assolutamente fattibile.
“Fattibile”, però, non significa “facile”. Bisogna trovare il tempo per scrivere, ma non solo: è anche necessario sapersi orientare tra le mille insidie della pubblicazione tradizionale (editori a pagamento, case editrici che non investono negli autori e corrispondono royalties basse, spariscono senza pagare o si rifiutano di mostrare in rendiconti) o del self publishing.
Per questo motivo, ho deciso di condividere la mia esperienza di autrice nella guida gratuita “Come si scrive un libro... senza perdere tempo!”, dedicata agli aspiranti di scrittori di ogni età che hanno un grande sogno e tanti impegni quotidiani da gestire.
Per leggerla, basta cliccare sul link seguente: “Come si scrive un libro... senza perdere tempo! La guida definitiva”.
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/