Eva Fairwald's Blog, page 12
April 4, 2022
NaNoWriMo Italia: cos’è e quali tattiche usare per vincerlo

Il NaNoWriMo è un evento gratuito annuale che si tiene online durante il mese di novembre. Consiste nel tentare di scrivere un testo di 50.000 parole in soli 30 giorni. Il premio per chi riesce a tagliare il traguardo è l’orgoglio di averlo fatto e anche alcuni sconti su servizi e programmi per scrittori, come per esempio Scrivener.
Scopri come partecipare (con successo) alla sfida più stimolante per ogni scrittore!
Si tratta di una sfida molto impegnativa che, se mal gestita, può diventare frustrante. Grazie a questo articolo scoprirai però tutte le dritte per partecipare al NaNoWriMo con successo (sia che tu vinca la sfida ufficiale, sia che tu partecipi in modo più rilassato).
In realtà, non c’è bisogno di registrarsi per partecipare. Basta aprire un file nuovo (o usare quello già in essere) e iniziare a scrivere. Se però vuoi essere parte della community e guardare le statistiche sull’andamento della tua produttività in vista dell’obiettivo finale, ti consiglio di iscriverti al sito ufficiale (che ti dà accesso a gli sconti quando vinci).
Il NaNoWriMo è un modo per mettere il turbo all’attività ogni scrittore, perché fornisce una forte motivazione (anche data dal fattore community e competitività) e un obiettivo concreto. A mio parere, questa modalità è adatta solo a una prima stesura, perché la produzione può diventare caotica e frettolosa, poco adatta a fornire un testo di qualità alta.
L'idea di base di questa iniziativa è di spingere gli autori a focalizzarsi con serietà sulla scrittura, aiutandoli a costruire una routine per stabilizzare e aumentare la produttività, proprio grazie al ritmo serrato necessario per vincere la sfida.
Questa strategia funziona perché si tratta di uno sforzo limitato nel tempo. A livello psicologico è quindi più facile accettare di lavorare in modo frenetico solo per 30 giorni. Allo stesso tempo, dato che la fatica è molta, il rischio di perdere completamente il ritmo una volta arrivati al primo dicembre è molto alto.
Durante questo mese di grande attività è, infatti, molto probabile dover rinunciare a svaghi e abitudini rilassanti perché altrimenti manca il tempo materiale per raggiungere l’obiettivo giornaliero. Ti renderai conto che mettere da parte ogni altra attività non è un comportamento né sano, né sostenibile, motivo per cui è bello partecipare al NaNoWriMo… ma con cognizione di causa.
Detto questo, il mio consiglio numero 1 per partecipare al NaNoWriMo con successo è: usa questa sfida come un incoraggiamento a scrivere ogni giorno con serietà, indipendentemente dal raggiungimento del target ufficiale previsto.
Non dico questo per essere disfattista, ma per fare in modo che tu tragga beneficio da questa esperienza in ogni caso. Vincere il NaNoWriMo è assolutamente possibile… ho partecipato e vinto 3 volte con dei progetti impegnativi: uno storico e due romanzi di fantascienza. Mi sembra però importante fare questa distinzione fra obiettivo generale e obiettivo personale, perché la tentazione di piantare tutto dopo 10 giorni potrebbe essere molto forte.
NaNoWriMo Italia
Oltre al sito ufficiale, ti consiglio di iscriverti al sito italiano, a mio parere molto migliore rispetto all’originale, perché ha una grafica snella ma accattivante, tantissimi badge da sbloccare ogni tot parole, sfide di ogni tipo e tantissime altre cose simpatiche e motivanti gestite dalla community italiana.
Lo staff italiano del NaNoWriMo è molto attivo, competente e positivo; tutto il gruppo in generale ha un atteggiamento sereno e di supporto. Il sito originale, invece, è piuttosto statico. Avere una community di accompagnamento può fare la differenza quando scrivere sembra particolarmente faticoso. Se da una parte è vero che vedere il word count molto alto di certi partecipanti potrebbe essere demotivante, dall’altro è bello sapere di poter scrivere nel gruppo dedicato e di ricevere una parola di conforto a qualsiasi ora.
Inoltre, anche se non vuoi interagire con gli altri partecipanti, la sezione delle statistiche è molto curata. Devi solo inserire ogni giorno quante parole hai scritto e vedrai i grafici aggiornarsi automaticamente. La mia funzione preferita è quella che ti dice quando finirai se continuerai con quel conteggio giornaliero.

5 dritte per vincere il NaNoWriMo
Se hai deciso di dare una scossa alla tua produttività… preparati a un bel terremoto! Dato che ho partecipato ripetutamente con successo, ti do qualche dritta in modo che anche tu possa vincere il NaNoWriMo! In questa sezione, per vincere intendo raggiungere le 50000 parole in 30 giorni. Ricorda però il consiglio iniziale: lo scopo vero è scrivere in modo continuativo.
A mio avviso ci sono delle azioni e dei comportamenti fondamentali che ti aiuteranno a vincere. Si tratta di consigli scaturiti dalla mia esperienza, che ovviamente sarà diversa dalla tua, ma spero che possano darti almeno un’idea su cosa sia utile fare.
1. Preparati in anticipo.
Le attività principali legate al NaNoWriMo, in realtà, iniziano a ottobre, quando molti autori in tutto il mondo si dedicano al #preptober, cioè scalettatura e tutte le altre fasi preliminari, in modo da avere tutto pronto per novembre. Prendi molto seriamente le fasi di preparazione preliminare. Non intendo solo la scalettatura e la costruzione dei personaggi, dell’ambientazione ecc. ma proprio tutto l’aspetto organizzativo relativo al quando scrivere e per quanto tempo. Non aspettare l’inizio dell’evento per metterti alla prova, fai degli esperimenti già a ottobre, in modo da poter individuare eventuali difficoltà in anticipo, specialmente se non sei abituato a scrivere tutti i giorni.
Se non sai cosa fare col tuo progetto e come gestirlo, è bene che ti dedichi alla preparazione con molto anticipo e con molta cura, perché a novembre non ci sarà tempo per investire ore a pensare a cosa succede nel prossimo paragrafo.
Se temi che il tuo progetto non abbia abbastanza materiale per raggiungere le 50000 parole, prepara anche un secondo progetto da usare come riserva se davvero non hai più nulla da dire. In alternativa, puoi lavorare su documenti extra di worldbuilding e di costruzione psicologica dei personaggi, puoi approfondire i loro desideri, conflitti e backstory. L’importante è raggiungere l’obiettivo con materiale utile, non importa se scrivi testi di supporto o il romanzo stesso, il punto è lavorare al tuo libro.
In queste fasi preparatorie, può esserti d’aiuto l’uso del bullet journal per tenere tutto sotto controllo.
2. Mantieni l’ordine.
Uno dei pericoli più grandi del NaNoWriMo è secondo me il caos assoluto, perché presi dalla fretta e dalla foga di raggiungere le parole giornaliere, si rischia di scrivere cose a caso.
Sebbene scrivere quello che capita senza troppa cura ti porti a creare, ti porta anche a produrre materiale di qualità molto scarsa e che dovrai revisionare più a fondo o tagliare del tutto. Quindi, se noti di iniziare a scrivere solo per raggiungere il target, fermati e pensa a come puoi fare di meglio, deve esserci sicuramente un’altra scena più rilevante da scrivere. Piuttosto che mettere giù quello che capita, passa ad altro.
3. Gestione ragionata del conteggio parole.
Un altro consiglio è di scrivere parole extra ogni volta che ne hai modo. Se ti senti lanciato, non ti fermare. Se puoi, fissa 2000 parole come target giornaliero minimo, invece delle canoniche 1667. In questo modo potrai fare fronte agli imprevisti con molto più agio.
Su 30 giorni è davvero molto probabile che capiti di non sentirsi in forma, di avere altri impegni più pressanti o di addormentarsi abbracciati alla tastiera (esempio tratto da una storia vera!). Sapere di avere questa “banca delle parole di scorta” ti darà più sicurezza. Certo, è faticoso ma, secondo me, è meglio che dover recuperare intere sessioni perse a posteriori. Avere un diario di scrittura dedicato, nel quale tenere traccia di questi aspetti logistici può essere un grande aiuto.
Un’altra cosa che puoi fare è gestire il tuo conteggio giornaliero in modo meno uniforme rispetto al fisso proposto dal sito.
Il metodo è il seguente. Prendi la tua agenda di novembre e sposta tutti gli impegni che puoi spostare. Se ci sono cose che non puoi assolutamente evitare, marchia quei giorni e segna esattamente quanto tempo sai di non essere presente e quando invece sai di esserci e di poter scrivere. Allo stesso modo, marchia di un colore diverso tutti i giorni in cui hai ampia disponibilità di tempo e poi di un terzo colore i giorni che puoi definire “normali”.
Adesso puoi iniziare a distribuire il tuo word count giornaliero personale. Inserisci per esempio un minimo di 2000/2500 parole quando hai più tempo. Segna il minimo standard del NaNoWriMo 1667 o anche solo 1500 nei giorni normali e dividi quello che rimane per i giorni in cui già sai di non avere tempo o energie sufficienti.
Per vincere il NaNoWriMo devi lavorare duramente, ma non puoi rinunciare alle tue pause e al tuo vivere quotidiano. Certo, la sfida ti impone di essere più produttivo del solito, però non raccontarti che devi scrivere 6 ore ogni giorno per vincere e che, se non lo fai, sarai bollato come un perdente.
Non è così. Posto che la velocità è un’abilità che si sviluppa col tempo, la vera discriminante è la concentrazione. Puoi riuscire a scrivere le 1667 parole necessarie anche in meno di 2 ore. Se sei un principiante assoluto e sei anche poco preparato in generale, ti consiglio però di mettere in conto circa 3 ore al giorno per il NaNoWriMo, giusto per sicurezza, sei perfettamente in grado di metterci meno tempo.
4. Prevedi dei piccoli premi.
Cosa? A tua discrezione... a casa mia non mancano mai i biscotti. Più si alza il word count, più si fanno importanti i premi. Se sei parte di un fandom... o se magari segui il K-Pop, sono straconvinta che non ti manca una lunghissima lista di cose da comprare... magari il nuovo album del comeback, il lightstick, magliette...
5. Pensa bene alla condivisione sui social.
Se credi di trovare una community aperta e con molto supporto al di fuori del gruppo del NaNoWriMo, vai... ma se sei una persona che si demoralizza facilmente e che si confronta spesso con gli altri, allora ti sconsiglio di parlare del tuo progresso. Salterà sempre fuori il Luminare del Giorno che ti vuole istruire sul valore dell’ispirazione, della qualità, del trasporto, del male assoluto della programmazione e del sacro fuoco della creatività che non conosce padrone né orario: queste persone non hanno alcun interesse di vederti vincere una sfida, né hanno a cuore il fatto che tu possa farcela o che stia affrontando un nuovo percorso e potrebbe capitarti di perdere tempo a rispondere ai loro commenti. Non lo fare, i commenti ai Luminari non valgono per il tuo word count giornaliero!
In breve: parla di questa sfida solo sei hai anche l’autocontrollo necessario per gestire le risposte oppure il disinteresse assoluto dei tuoi contatti. Questi Luminari imbevuti di scienza infusa e sapienza divina sono ovunque, hanno una critica per ogni tua parola e se per caso ti azzardi a condividere un pensiero o una canzone relativa al tuo progetto, sappi che loro saranno lì con le dita calde sulla tastiera, prontissimi a educarti sul perché le tue scelte siano nella migliore delle ipotesi mediocri. Quindi, specialmente se sei al tuo primo esperimento, ti consiglio di non condividere nulla apertamente, se lo fai, assicurati che solo persone che tengono al tuo benessere vedano questi aggiornamenti.
Non solo NaNoWriMo: come trovare il tempo per scrivere tutto l’anno!
Sebbene la pressione di una sfida del genere sia una spinta non indifferente… se sogni di essere uno scrittore produttivo, che vuole offrire ai lettori pubblicazioni regolari e di qualità… affidarsi solo a questi espedienti è una strategia poco efficace.

Le giornate hanno lo stesso numero di ore per tutti, ma sei tu a decidere come utilizzare al meglio le tue risorse, devi solo cominciare e prendere il controllo del tuo tempo e a credere nelle tue capacità. Se hai già partecipato al NaNoWriMo, saprai già che con un po’ di impegno la scrittura continuativa è possibile.
Se vuoi scoprire trucchi e sistemi per essere produttivo tutto l’anno e non solo a novembre, ti consiglio di scaricare la guida gratuita in PDF “Come si scrive un libro… senza perdere tempo!”, che tratta in modo più specifico il processo della scrittura e come affrontarlo per diventare inarrestabile!
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/
March 28, 2022
Come organizzare la giornata tra casa, lavoro e interessi personali

Il giorno è diviso in ore, le ore in minuti... sembra un'ovvietà, vero? Tutti sappiamo come viene scandito il tempo: e allora perché facciamo così tanta fatica a organizzarlo in modo efficace?
Una persona che fatica a gestire il proprio tempo è come un turista senza navigatore: può perdersi!
Oggi condivido alcuni consigli sulla gestione del tempo per semplificarti vita e aiutarti a trovare lo spazio necessario per dedicarti alla tua passione! Qui parlo soprattutto della scrittura, ma sono consigli applicabili a qualsiasi altra attività, come per esempio la lettura, lo studio o altre cose che ritieni interessanti e meritevoli della tua attenzione.
Guida pratica per gestire impegni domestici, lavoro e tempo libero... senza impazzire!
Organizzare la giornata è importantissimo per incastrare lavoro e impegni quotidiani senza dimenticarsi niente, per dedicarsi alla casa in modo da avere intorno a sé un ambiente piacevole ma, soprattutto, per ritagliare del tempo per i propri interessi e il proprio benessere personale.
Grazie a un'organizzazione quotidiana (anche minima) puoi ottenere il massimo dal tuo tempo e dalle tue energie. Da qualche parte bisogna pur iniziare, quindi ti suggerisco di trovare un attimo di pace (almeno 15 minuti) per sederti e prendere in considerazione questi spunti per cominciare a diventare padrone del tuo tempo.
Munisciti di carta e penna, delle note del telefono, di un file, di un'agenda, di un quaderno... di qualsiasi cosa ti permetta di prendere appunti da tenere sottomano.
Pronto? Si parte!
1. Definisci le tue priorità
Se non ti piace pensare troppo al futuro, pensa solo alle priorità che vuoi prendere in considerazione il giorno successivo. Man mano che diventi più esperto puoi combinare più giorni insieme e avere un piano settimanale.
Pensa a ciò che devi fare per forza, a ciò che vuoi fare e a quello che sarebbe il caso di fare. Elenca tutto quello che ti viene in mente senza limiti e non ti preoccupare se la lista diventa un papiro lunghissimo!
Quando hai finito, puoi procedere in almeno due modi diversi.
Crea una tabella con 3 colonne:
DA FARE PER FORZA, VOGLIO FARLO, FORSE
Senza creare la tabella, scegli 3 colori diversi e usali per le stesse categorie del punto 1.
Ora leggi la lista e suddividi le attività elencate in base alle 3 categorie di cui sopra.
Per esempio:
· andare al lavoro (DA FARE PER FORZA);
· leggere un capitolo (VOGLIO FARLO);
· fare la lavatrice (FORSE).
A questo punto, la tua lista potrebbe sembrare meno terrificante, ma ancora troppo piena. Non ti preoccupare! Può essere sfoltita e organizzata meglio, in modo che ogni compito assuma una dimensione realistica e diventi fattibile.
Adesso puoi analizzare ogni categoria separatamente.
Inizia da quella più pressante, cioè le cose DA FARE PER FORZA. Selezionane solo 3 e assegna una priorità a ciascuna, magari semplicemente 1, 2, 3. Accanto a ognuna delle priorità scrivi anche più o meno quanto tempo necessita, ti consiglio di abbondare. Non è per portare sfortuna... ma per creare una zona cuscinetto qualora davvero dovesse succedere qualcosa di non previsto. Se invece tutto andrà bene... indovina un po'? Hai vinto del tempo in più!
Ripeti lo stesso procedimento per le altre categorie.
A questo punto avrai una panoramica piuttosto precisa di quello che davvero devi fare, vuoi fare e dovresti/potresti fare prossimamente.
Adesso è il momento di passare all'azione! Nessun piano è utile se resta solo una teoria... il giorno designato tieni presente questo lavoro e agisci di conseguenza, ti suggerisco di usare dei timer per capire davvero quanto tempo ti serve.
Svolgi i 3 compiti indispensabili e poi passa alle categorie successive e cerca di farlo restando entro i tempi previsti. Se vedi di avere tempo ed energie per altre attività, torna alla tua lista e seleziona quello che puoi o vuoi fare.
A giornata finita, siediti e valuta come è andato l'esperimento. Hai impiegato più o meno tempo del previsto? Sei soddisfatto delle cose fatte? Cosa è andato bene e cosa è andato meno bene? Segnati tutto e programma il giorno successivo facendo tesoro dell'esperienza accumulata.
Procedendo in questo modo, prima o poi, riuscirai a creare un equilibrio migliore fra le categorie.
2. Ottimizza i compiti/appuntamenti che si ripetono
Crea una tabella giornaliera e settimanale di tutte le attività che si ripetono. Qui può aiutarti un calendario, Google Calendar, un'agenda o un quaderno per il bullet journal: insomma, munisciti di uno strumento per inserire e gestire i compiti ricorrenti.
A costo di essere molto banale, inserisci anche gli orari dei pasti, quando ti fai la doccia, quando vai a fare la spesa, quando fai le pulizie e così via. Per ogni attività, segna quanto tempo ci vuole.
A questo punto hai una panoramica di tutte le attività che ti perseguitano ogni giorno e ogni settimana. Alcune sono cruciali per la tua vita, altre un po' meno, quello che non cambia è la ricorrenza.
La ripetitività di un evento è un fattore positivo, perché ti permette di programmarla con precisione e di ottimizzare al massimo il suo svolgimento.
Il mio consiglio è di stabilire dei giorni fissi per queste attività e di cercare modi per tagliare i tempi richiesti.
Ogni attività presenta sicuramente un margine di miglioramento in base al tuo stile di vita.
3. Lascia spazio agli imprevisti
Evita di programmare ogni minuto, in modo che resti dello spazio per imprevisti, per compiti che richiedono più tempo e, soprattutto, per riposarti. Se scopri una mezz'ora libera che non pensavi di avere, fai qualcosa di bello per te, non la dedicare per forza a compiti utili ma stressanti: se non li hai messi nella tua lista delle priorità, è perché li puoi programmare un'altra volta.
4. Controlla sempre la tua lista
Molte persone partono con le migliori intenzioni e si muniscono di agende, calendari, app... che poi puntualmente non usano. Ricordati sempre di consultare il tuo programma. Lo scopo non è ricordare tutto, non ti frusta nessuno se ti dimentichi le cose da fare... le hai segnate apposta, ma devi usare lo strumento che hai scelto per organizzarti. Per questo, a mio avviso, è meglio evitare le classiche agende da tavolo, molto belle ma anche spesse e pesanti. Se prediligi il cartaceo, prendi in considerazione qualcosa di sottile e facilmente trasportabile: questo è stato il mio primo pensiero quando ho iniziato a creare la mia linea di quaderni. La trasportabilità favorisce l’utilizzo continuativo, specialmente se si sceglie di usare il metodo del bullet journal.
5. Evita il multitasking a tutti i costi... o no?
Il multitasking viene spesso demonizzato e io non sono affatto d'accordo. Il problema non è fare tante cose insieme in modo corretto ed efficiente, ma raggruppare le tipologie di compiti che possono essere svolte contemporaneamente senza inficiare la qualità del risultato.
Un buon compromesso, per esempio, è accoppiare attività manuali semplici e attività di ascolto:
· ascoltare un audiolibro + fare le pulizie/camminare/cucinare/prepararsi per andare al lavoro
· guardare una serie/documentario + mettere lo smalto/sistemare la biancheria nei cassetti/bagnare le piante
· registrare delle note vocali per il tuo libro + piegare il bucato mentre bolle l'acqua (addirittura 3 cose!)
· mangiare + guardare dei documentari/video lezioni di approfondimento/podcast
Se credi che essere organizzati significhi essere rigidi, ripensaci! Sapere in anticipo cosa fare, quando e per quanto tempo è liberatorio perché una volta stabiliti questi punti fermi, tutto il resto del tuo tempo è libero e puoi fare quello che ti pare, anche guardare fuori dalla finestra e basta. Non devi più pensare alle cose da fare, né vivere nel terrore di esserti scordato qualcosa di importante.

Come organizzare la giornata per essere produttivi?
Nella sezione precedente abbiamo visto alcuni consigli su come organizzare gli impegni sul piano teorico, quindi senza davvero svolgere i compiti prefissati. Adesso vediamo qualche spunto su come passare all'azione!
So che ci sono tanti aspiranti autori che cercano di essere produttivi nonostante il peso delle responsabilità. Dunque, a scopo esemplificativo, dato che sono autrice indipendente ma ho ancora un lavoro full time, vediamo qualche trucco organizzativo ponendo come priorità:
1. Andare al lavoro
2. Scrivere 500 parole
3. Leggere 1 capitolo
Fra te (o me) e queste priorità ci sono svariati impedimenti più o meno grandi che vanno risolti, in modo da avere la pace psicofisica necessaria per agire. Per dare il giusto peso alle priorità senza affogare nel mare di piccole grandi faccende quotidiane, è necessario muoversi con consapevolezza.
Il mio suggerimento è di impiegare 3 semplici strategie:
1. Stabilire dei blocchi di tempo
2. Raggruppare
3. Regolare il tutto con dei timer
Come stabilire dei blocchi di tempo?
Prima di tutto riprendi in mano l'elenco iniziale fatto in precedenza, quello che contiene i compiti da fare, le priorità e le tempistiche previste. Iniziando dalle cose più rilevanti, programmale nella tua agenda come se fossero degli appuntamenti. In alcuni casi è più semplice, come per esempio "lavoro dalle 8.00 alle 17.30", in altri la tempistica è più difficile "leggere dalle 19.00 alle 19.30". Inserisci anche le faccende banali, come "dalle 19.30 alle 20.30 preparare la cena e mangiare", oppure "Ore 6.00 sveglia, ore 7.00 treno e ore 8.00 inizio lavoro".
Questo lavoro meticoloso e all'apparenza folle, ti permetterà di visualizzare con più concretezza dove finisce il tuo tempo. A questo punto il tuo calendario sembrerà un campo di battaglia, ma non ti preoccupare!
Raggruppare e usare i timer
Grazie alla fase 2, cioè "raggruppare", puoi ripulire i tuoi blocchi di tempo in modo più equilibrato. Premesso che puoi raggruppare come preferisci e in base al tuo stile di vita, un suggerimento per iniziare in modo basilare può essere di usare queste categorie: fuori casa, a casa ma occupato, libero.
Se guardando il tuo calendario scopri di non avere la categoria libero... adesso ti aiuto a crearla dal caos!
Lo scopo della fase del raggruppamento è svolgere insieme compiti simili o fattibili contemporaneamente. Lascia perdere al momento la categoria "fuori casa", facciamo finta che sia intoccabile.
La categoria "a casa ma occupato" è quella su cui si può agire pesantemente. Per farlo ti serve un timer. Inizia con timer brevi da 10 o 15 minuti. Presumibilmente in questa sezione rientrano faccende come pulire, mettere in ordine, cucinare, fare la lavatrice e cose analoghe.
Concentrati solo su un'area della casa alla volta, ogni giorno ne puoi individuare una, in modo da non dover mai affrontare tutto insieme. Ti sorprenderai della quantità di cose che puoi fare in 15 minuti. Se i timer non ti piacciono, crea una playlist della durata scelta e ascolta quelle canzoni mentre elimini compiti dalla tua lista. Invece di spezzettare tante faccende durante la giornata, concentrale tutte in un determinato lasso di tempo.
Un ulteriore modo per guadagnare tempo è ascoltare audiolibri o podcast mentre svolgi questi compiti. Se invece sei una persona che telefona spesso, esaurisci le tue chiamate mentre sei in mobilità.
Adesso che hai organizzato e raggruppato un po' di faccende, analizza la sezione "fuori casa". Sicuramente ci saranno dei tempi morti che puoi sfruttare meglio. Usa la pausa pranzo per esaurire commissioni che altrimenti dovresti concludere dopo il lavoro, fai online tutto ciò che è fattibile online, usa il tuo smartphone come uno strumento di crescita personale e non solo come una distrazione.
Se sei qui, probabilmente, sei anche tu uno scrittore. Ci sono tante idee che puoi appuntare in soli 10 minuti, magari mentre sei in coda al semaforo o mentre aspetti la metropolitana. In questo modo, quando sarai a casa, avrai tante note da consultare, invece del terrificante foglio vuoto. Parlo di diverse strategie nell’articolo “Come si scrive un libro… senza perdere tempo!”.
Come si programma una giornata?
Se ti sembra che tutte le strategie menzionate sopra non siano applicabili nella vita vera, allora ti interesserà leggere qualche esempio basato sulla mia esperienza personale.
Sono autrice indipendente dal 2012 e in questi 10 anni di carriera ho affrontato diversi impegni fissi e importanti. Ho esordito nel 2012 ma ho iniziato a scrivere molto prima, quindi posso dirti con certezza che la scrittura mi ha accompagnata in modo continuativo e serio attraverso il liceo, l’università e il lavoro a tempo pieno.
In ogni fase ho dovuto affrontare svariati cambiamenti logistici, inclusi traslochi all’estero, vita in spazi condivisi e orari strambi. Ho impiegato molti anni prima di giungere a condizioni più favorevoli e con tutta la strumentazione che preferisco.
Quando andavo a scuola e soprattutto all’università (con orario più flessibile), scrivevo di notte… anche se a dirla tutta ho iniziato a scrivere proprio a scuola in classe perché mi annoiavo MOLTO. Tuttavia, il mio orario preferito era fra le 22 e le 2, perché in generale sono una bestia notturna. Dopo aver finito i compiti e aver preparato gli esami, dedicarmi alla scrittura era rilassante, qualcosa diverso che finalmente potevo gestire come volevo io e non in vista di un test.
Trovare spazio per le proprie passioni durante le ore notturne è molto gratificante, a patto che poi si abbia modo di riposare in altri momenti.
Da quando invece ho un lavoro comune in ufficio, per programmare la mia giornata so che devo aggirare un blocco di tempo fisso e poco modificabile. Tuttavia, la mia priorità della giornata resta la scrittura. A me piace lavorare con un target di parole fisso giornaliero. Il mio obiettivo base è 500 parole perché so di poterle scrivere anche in mezz’ora; si tratta quindi di un traguardo fisso che so con certezza di poter non solo raggiungere ma anche superare.
Negli anni ho sperimentato varie possibilità, la più estrema è stata scrivere una parte del mio target giornaliero prima di andare al lavoro. L’ho trovato molto faticoso perché odio alzarmi presto e per farlo avevo la sveglia alle 4 del mattino, però è una possibilità molto valida e che mi ha permesso di finalizzare ciò che volevo nei tempi stabiliti.
Scrivere prima di andare al lavoro, specialmente se sei una persona mattiniera (e non notturna come me) ti permette di avere più tempo dopo, magari per andare in palestra o per dare attenzione ad altri impegni che non puoi spostare.
Un’altra modalità che uso con successo da anni è la segmentazione. Approfittando dei momenti della giornata in cui so di essere più concentrata, inserisco la scrittura. Quindi divido il mio target giornaliero in almeno 2 o 3 sessioni.

Come organizzare la giornata: app utili
Organizzare la giornata implica essere in grado di includere lavoro e tempo libero senza trascurare i progetti personali. Ecco perché diventa necessario sfruttare al massimo il nostro tempo per cogliere qualsiasi opportunità. Dato che siamo sempre impegnati e spesso in movimento, puntare sull'elettronica è una scelta efficace.
Sebbene sia possibile tenere traccia di tutto anche su un normale quaderno, calendario o tradizionale agenda, ci sono app molto utili che rendono l'organizzazione più semplice, anche perché ti avvisano con notifiche e allarmi quando il cartaceo tace.
Ecco alcune applicazioni disponibili su dispositivi Android o iOS che ti aiuteranno a gestire i tuoi impegni.
L'app calendario inclusa in qualsiasi telefono
Meglio ancora se sincronizzata con Google Calendar, in modo che gli impegni vengano aggiornati automaticamente su tutti i dispositivi che usi, indipendentemente dalla piattaforma. L'importanza di un calendario elettronico è legata alla questione delle notifiche. Scordarsi propositi e impegni è molto semplice. Anche se sei stato diligente nella suddivisione dei blocchi di tempo e delle attività, se poi ti scordi di fare le cose previste nell'orario scelto, ti troverai al punto di partenza. Per questo motivo un calendario elettronico che ti manda le notifiche negli orari previsti è davvero cruciale.
App organizzative e tuttofare
Ci sono tantissime app di appunti, sia gratis che a pagamento. Due esempi di app molto complete sono Notion e Evernote. Se l'app del calendario ti sta stretta, con queste due soluzioni puoi allargarti e dare sfogo a tutta la tua sete di organizzazione. Notion, in particolare ti permette di creare delle vere e proprie tabelle di avanzamento per qualsiasi cosa per monitorare progressi e traguardi con diverse visualizzazioni.
Con queste due app puoi mettere in pratica tutte le strategie viste in precedenza e ricevere notifiche. L'unico ostacolo, rispetto al calendario, è che prima devi prenderti del tempo per familiarizzare col funzionamento delle app, che non è sempre rapido e immediato. Dopo una fase conoscitiva, però, potrai sicuramente trarre beneficio dalle loro funzioni molto articolate.
Se invece pensi che dei post-it possano essere sufficienti... allora prova Google Keep, sicuramente ti piacerà molto!
Timer
Premesso che qualsiasi telefono ha un timer, ti consiglio l'app Forest. Mi sento di consigliarla perché oltre a essere molto carina, è progettata per mostrarti quanto stai concentrato per esempio in un giorno, in una settimana e così via. La funzione statistica è utile per mostrarti i tuoi progressi.
Bonus: non è fatta in modo banale con dei grafici, bensì con alberi e cespugli! Quando imposti il timer puoi scegliere un albero o un cespuglio (ne puoi sbloccare di nuovi man mano che usi l'app) che cresce insieme al tempo impostato... ma se lo interrompi muore. Alla fine, tutti gli alberelli completi vanno nella schermata della tua foresta. Ogni giorno puoi quindi vedere la tua foresta che cresce!
Gamify
Gamify non è un'app, ma è una modalità, cioè la "gamification", che consiste nel trasformare attività comuni in un gioco. La gamification è l'applicazione di strategie di gaming a contesti non di gioco. Queste tecniche possono essere usate per aumentare la motivazione e il coinvolgimento in aree come l'apprendimento, la produttività, lo sport, le faccende domestiche eccetera.
Hai passato l'aspirapolvere? Bene, 20 punti. Hai scritto 500 parole? Wow! 1000 punti. Tutto dipende da come è strutturata l'app. Di solito puoi personalizzare svariati parametri a tuo piacimento.
Non ho app da consigliare, ma ce ne sono moltissime, anche a tema fantasy e anche specifiche per la scrittura. Si tratta di una strategia che io personalmente non uso perché penso che tolga il focus dall'attività in sé per spostarlo su una generica raccolta punti, che di per sé non è male, ma credo che alla lunga potrebbe diventare una distrazione e non un aiuto nella produttività. Però ognuno reagisce diversamente, quindi... magari a te potrebbe fare comodo usare anche un sistema del genere.
L’importanza della scrittura a mano per organizzare la giornata
Sebbene l'elettronica abbia un ruolo cruciale nel favorire l'organizzazione e la produttività, vorrei comunque fare presente che anche modalità più tradizionali con carta e penna meritano ancora un po' di riguardo. Da anni si dice che prendere appunti a mano favorisca la memorizzazione, per esempio.
Secondo una ricerca della Norwegian University of Science and Technology pubblicata su Frontiers in Psychology i benefici della scrittura a mano sono reali. In seguito a esperimenti basati sull'elettroencefalografia, è stato confermato che la scrittura a mano sollecita diverse aree del cervello. A livello pratico, ciò significa che la stimolazione durante la scrittura manuale è più ampia rispetto a quella con tastiera, che comporta la semplice ripetizione dello stesso movimento per ogni lettera. Il fatto di potersi appoggiare a stimoli diversi è un vantaggio sia per la memoria che per la creatività.
A mio parere, affidarsi solo alla carta o solo all'elettronica è una visione abbastanza restrittiva. Per questo motivo, io personalmente consiglio un metodo misto, col quale sperimento da anni con molte soddisfazioni.
I vantaggi di un metodo di programmazione ibrido sono quelli che ti permettono di sfruttare il meglio dei due mondi.
In una fase preliminare, secondo me, un quaderno e delle penne colorate ti danno più libertà, anche di fare errori, di spostare e di rifare tutto come ti pare. Il risultato finale, probabilmente sarà più caotico però, allo stesso tempo, il processo che ti ha permesso di arrivare a quel risultato, ti avrà lasciato qualcosa di più a livello mentale e sensoriale. Una volta fatto, puoi riportare “la bella copia” nella tua app preferita.
Quando si programma tutto direttamente in modo elettronico, specialmente se è un'attività nuova, capita di sentirsi limitati dal mezzo stesso. Per esempio, bisogna aprire l'app giusta, se è nuova c'è da imparare a usarla, poi bisogna aprire le finestre adatte, scrivere bene con la tastiera, magari il telefono non riconosce termini strani (specialmente se magari stai prendendo appunti per un romanzo fantasy) e lentamente si perde lo slancio.
Allo stesso tempo, quando si è di corsa fuori casa, dover ricorrere a carta e penna può essere difficoltoso e quell'appuntamento appena confermato per telefono può essere dimenticato nel giro di pochi minuti.
Però... usare dispositivi elettronici in mezzo alla natura, magari in spiaggia, non solo è scomodo, ma può anche danneggiare l'oggetto stesso.
Questi sono alcuni esempi che dimostrano che alcune circostanze sono più adatte all'uso di un sistema analogico e altre più adatte per mezzi elettronici.
Se anche tu, come me, se un autore, ti consiglio di lavorare alle tue storie in mezzo alla natura, quando possibile. A me piace molto scrivere e progettare in spiaggia, ma anche al parco e all'esterno in generale. Molti di questi luoghi non sono compatibili con un computer o altri dispositivi, però trovo che certi luoghi possano influenzare l'ispirazione e in questi casi è bene avere dei quaderni pronti.
Inoltre, separarsi per qualche momento dalle continue notifiche e distrazioni dei social media per dedicarsi a qualcosa di diverso è un bel cambiamento.
Dato che credo fortemente in questa strategia con approccio misto, ho scelto anche di lanciare una linea di quaderni specialmente dedicata ad altri autori e lettori! La mia linea di quaderni si distingue dalle altre grazie a 3 fattori chiave:
1. Specifica
2. Compatta
3. Creativa
La mia linea di quaderni include percorsi tematici (per esempio fantascienza, vampiri, angeli, gratitudine e altri in arrivo) per lettori e autori, con spunti di lettura, informazioni di base e sezioni di supporto da compilare, in modo da non dover mai partire da zero.
Come ho detto in precedenza, secondo me, un mezzo cartaceo utile deve essere anche facilmente trasportabile, perché se tu esci e il tuo quaderno resta a casa… usarlo in modo efficace sarà molto difficile. I miei quaderni sono sottili e flessibili, adatti anche a borse e zaini pieni.
Ho scelto di inserire pagine puntinate in tutti i miei quaderni, perché a differenza delle righe e dei quadretti offrono più libertà per creare schemi e schizzi (magari delle ambientazioni del tuo prossimo romanzo!). Le pagine puntinate ti permettono di sfogare la tua creatività in modi nuovi e diversi dal solito approccio scolastico!
Se non hai mai usato un quaderno puntinato o tematico, fai una prova, magari ti aiuterà a essere più produttivo!
Più tempo per il tuo benessere!
Hai già in tuo possesso tutti gli strumenti necessari per creare più tempo per il tuo benessere. Le giornate hanno lo stesso numero di ore per tutti, ma sei tu a decidere come utilizzare al meglio le tue risorse, devi solo cominciare e prendere il controllo del tuo tempo e a credere nelle tue capacità.
Se sei interessato alla scrittura, se sei studente oppure se sei un lettore accanito in cerca di nuove opportunità per avere più tempo per leggere... ti consiglio di scaricare la guida gratuita in PDF “Come si scrive un libro… senza perdere tempo!”, che tratta in modo più specifico il processo della scrittura e come affrontarlo per diventare inarrestabile!
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/
March 21, 2022
Diario della gratitudine: esempi pratici per iniziare subito

Compilare un diario della gratitudine quotidiana è un’abitudine sana, utile e positiva... ma da dove iniziare?
La gratitudine ci aiuta a focalizzarci sulle cose positive della nostra esistenza e a essere più creativi. Quando siamo grati, il nostro atteggiamento verso la vita cambia: invece di lamentarci per i nostri problemi, iniziamo a cercare soluzioni.
Vorresti cominciare a scrivere un diario della gratitudine, ma non sai da dove iniziare? Niente paura: leggendo questo articolo troverai tanti esempi e dritte per avviare questa pratica, che ti porterà molti benefici!
Prima di tutto, scopriamo in cosa consiste e quando nasce!
Chi ha inventato il diario della gratitudine?
Il diario della gratitudine (in originale “gratitude journal”) è stato proposto al grande pubblico dalla giornalista americana Oprah Winfrey, verso la metà degli anni Novanta.
“Gratitude is recognizing the fact that everything good that happens in your life is a gift” ha dichiarato Oprah, ovvero “gratitudine è riconoscere il fatto che tutto ciò che di buono accade nella tua vita è un dono”.
Non bisogna dare nulla per scontato, non bisogna mai cessare di meravigliarci per la bellezza delle piccole cose che ci accadono ogni giorno.
Diario della gratitudine e mindfulness

Diario della gratitudine e mindfulness sono profondamente legati.
La mindfulness è l’atteggiamento mentale di chi vive le sue giornate con pienezza, sviluppando una totale consapevolezza di sé e del momento presente, senza rimpianti per il passato o ansie per il futuro.
Il diario della gratitudine è utile per coltivare la mindfulness: aiuta a scoprire le infinite opportunità di apprezzamento giornaliero, che spesso nella frenesia quotidiana tendiamo a tralasciare.
Possiamo essere grati di quello che abbiamo in ogni istante che viviamo e in ogni luogo in cui ci troviamo.
Possiamo essere grati per i piccoli aspetti della nostra vita come il caffè alla mattina, la tisana alla sera, il cibo che mangiamo, un fiore appena sbocciato o una giornata di sole. Ci sono molte cose per cui vale la pena esercitare la gratitudine, che non hanno nulla a che vedere con gli aspetti materialistici dell’esistenza.
Come funziona il diario della gratitudine?
Il funzionamento è molto semplice: per prima cosa, devi prendere coscienza delle piccole cose che ti rendono felice. In questo modo potrai vedere la vita attraverso una lente positiva e sentirti subito meglio!
Ogni volta che ti viene in mente qualcosa che ti arreca benessere, annotalo sul tuo quaderno della gratitudine. Hai bisogno di esempi pratici per iniziare? Allora vediamoli insieme!
Diario della gratitudine: esempi pratici!

Siamo arrivati al cuore del nostro excursus sul diario della gratitudine: gli esempi pratici che ti aiuteranno a iniziare questa magica pratica! Ecco qualche spunto per iniziare subito.
· Lista della gratitudine. Un ottimo modo per cominciare è preparare delle liste tematiche, come ad esempio: “5 ricordi belli”, “5 libri che mi sono piaciuti”, “5 canzoni che adoro”, “I miei 5 cibi preferiti” e così via.
· Gratitudine giornaliera. Un’ottima consuetudine è abituarsi a scrivere nel diario tutti i giorni, senza però vederlo come un obbligo... non occorre scrivere poemi, basta una sola parola! Per cosa sei grato/a oggi? Un sorriso, il sole, una tazza di tè, una pagina di libro, una puntata del tuo telefilm preferito... largo alla creatività! Se poi scopri che scrivere è il tuo forte, puoi iniziare a coltivare anche questa passione! Se vuoi saperne di più, ti consiglio di leggere la guida gratuita “Come si scrive un libro... senza perdere tempo!”.
· Diario della gratitudine: frasi motivazionali. Divertiti a decorare il tuo diario della gratitudine con frasi significative, che possono aiutarti a mantenere il focus sul qui e ora. Ad esempio: “La gratitudine mi insegna ad apprezzare quello che ho, anziché lamentarmi di quello che non ho”; “Essere grati non significa accontentarsi, ma riconoscere la bellezza dei traguardi raggiunti”; “Gratitudine e felicità vanno a braccetto: se siamo grati di quello che abbiamo, allora siamo più felici”.
· Mandala da colorare e scritte creative. Un buon diario della gratitudine dovrebbe contenere alcune pagine guidate, magari con una breve presentazione e qualche scheda da compilare, ma anche molte facciate libere per scatenare il tuo estro... ancora meglio se puntinate! In questo modo avrai tutto lo spazio per scrivere le tue frasi motivazionali come vorrai. Oltre a ciò, sarebbe poi il massimo avere qualche pagina da colorare (per esempio con mandala), in modo da rilassarsi quando si è troppo stanchi per scrivere o non si hanno idee.

Consiglio aggiuntivo: mi raccomando, il diario deve essere cartaceo e la scrittura a mano! I dispositivi elettronici sono utilissimi per mille attività, ma per ritagliarci un momento di relax e benessere interiore è utile scollegarsi da schermi di pc, tablet e cellulari.
Vedrai che scrivere “alla vecchia maniera” sarà un bellissimo momento per prenderti cura di te e ti darà benefici immediati!
Il tuo primo diario della gratitudine ti aspetta!

Non vedi l’ora di iniziare a scrivere il tuo diario della gratitudine? Gli esempi di cui sopra ti hanno ispirato e ti piacerebbe metterli in pratica subito? Allora potrebbe interessarti la mia linea di quaderni e diari dedicati a questa pratica!
Al loro interno troverai una piccola guida introduttiva, schede da compilare, mandala da colorare e molte pagine puntinate per esprimere tutta la tua creatività!
Se vuoi dare un’occhiata... scopri qui tutta la linea di quaderni (sempre in aggiornamento!)
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
March 14, 2022
Cosa significa “BuJo” e come crearne uno tutto tuo

Cosa significa BuJo? È la sigla per bullet journal e vuol dire letteralmente "diario per elenco puntato". Detto così sembra una sciocchezza, invece la semplicità di questa strategia, combinata con altri trucchi, può davvero dare una bella spinta alla tua creatività.
Alla scoperta di uno strumento potentissimo per organizzare le tue giornate e le tue idee creative!
I vantaggi di avere un bullet journal, bujo per gli amici, sono molteplici. In questo articolo vedremo i principali benefici di questo strumento e poi spiegherò come puoi impostare il tuo bujo per stimolare la creatività e magari diventare uno scrittore produttivo!
Il bullet journal è uno strumento molto efficace per supportarti nell’organizzazione delle tue giornate, delle tue idee e per la tua crescita personale. Ti aiuta a sfruttare una delle cose più potenti a tua disposizione: la tua mente!
So che online ci sono foto e video di bujo super decorati e bellissimi: il confronto può scoraggiare. Tuttavia, ricorda che lo scopo del bujo è l’organizzazione e che tutta la parte estetica è facoltativa e non influisce sulla funzionalità del tuo diario. Non importa se sei un artista o no. Chiunque può usare questo sistema per liberare la propria creatività, anche se il massimo delle tue capacità attuali è limitato agli omini stecco! Il punto non è la decorazione, ma offrire un supporto all’atto creativo; se il design del bujo ne fa parte, molto bene… ma se non ti aiuta, non prendere sul serio l’aspetto decorativo.
Uno dei vantaggi principali del bujo è avere una piattaforma personalizzata per impostare i tuoi obiettivi in base alle tue esigenze al tuo stile di vita.
Il bullet journal differisce da una normale agenda perché si basa su pagine libere (di solito si prediligono i fogli puntinati per creare schemi, tabelle e altri supporti visivi) per le quali l'impostazione va creata da zero. Capita spesso di comprare agende che poi non usiamo perché la suddivisione non rispecchia le nostre necessità o perché il nostro stile di vita cambia e magari alcune settimane sono piene, mentre altre restano vuote. Il bullet journal offre flessibilità totale, dato che sei libero di cambiare impostazione quando vuoi, se con quella in uso non ti senti produttivo, oppure se vai in vacanza e vuoi tenere un diario di viaggio insieme alle note relative ai tuoi impegni.
Ci sono molti modi in cui il bujo può stimolare la tua creatività. Per esempio, sarai in grado di assicurarti che tutte le tue idee siano registrate in un unico posto. Se ti capita di usare molto i post-it, invece di attaccarli dove capita, puoi raccoglierli tutti nel tuo bujo per una consultazione semplice e sicura.
Il bullet journal, pur essendo principalmente un mezzo organizzativo, può diventare anche un diario e un archivio di ciò che ti succede. Grazie alla possibilità di creare sezioni, puoi sempre scegliere tu come utilizzarlo al meglio.
Se l’idea di usare uno strumento cartaceo ti fa storcere il naso… tranquillo! Puoi fare la stessa cosa anche in modo elettronico, specialmente se hai un tablet dotato di penna. Ci sono diverse app dedicate, ma puoi seguire lo stesso principio anche con dei comuni file di testo o delle semplici note, l’importante è mantenere ordine. Se hai uno smartphone/tablet vecchio ma ancora funzionante, puoi pensare di dedicarlo esclusivamente alla produttività, per esempio come strumento dedicato solo alle note e ai timer. In questo modo non consumerai batteria e risorse del tuo mezzo principale… però ricordati di mantenere tutto sincronizzato e attivo.

Cosa scrivere in un bullet journal?
Il bullet journal è un diario molto particolare, reso famoso da Ryder Carroll con la guida “Il metodo Bullet Journal” il cui scopo principale è quello di aiutarti a essere più produttivo. Si tratta di un diario con molti elenchi puntati (i famosi bullet del titolo), dove ogni punto rappresenta un compito da portare a termine. Con questa strategia puoi gestire tutti i tuoi impegni e appuntamenti senza il layout costrittivo e asettico di una normale agenda.
Qui parlo nello specifico di come il bujo può aiutarti a sviluppare la creatività e a diventare uno scrittore produttivo grazie alla libertà di una struttura personalizzabile, non del metodo di Ryder Carroll, per quello ti consiglio di fare riferimento alla sua guida ufficiale.
Dal punto di vista creativo, il bullet journal ti aiuta a:
· Tenere traccia di tutto ciò che devi/vuoi/dovresti fare
· Riflettere su quello che fai e su cosa può esserti utile per migliorare
· Organizzarti meglio, specialmente se lavori a diversi progetti creativi
Per uno scrittore, il bujo è un potente alleato perché permette di annotare qualsiasi cosa in modo da ritrovare le informazioni in seguito (per esempio creando un indice).
L'uso più comune del bullet journal è prendere appunti, pianificare le attività quotidiane (magari in ordine di priorità) e gestire i progetti di scrittura (per esempio con un appunto sull’avanzamento di ogni progetto) orientandosi nello specifico sugli obiettivi da raggiungere e non esclusivamente sulla conservazione delle idee. L’approccio di un bujo è proattivo perché ti aiuta a passare dalla teoria alla pratica.
Prendi sul serio ciò che scrivi e pensa bene ai passi necessari per concretizzare i tuoi piani. Mentre un diario è più uno sfogo e un’attività liberatoria di journaling, l’obiettivo del bujo è supportare la creatività e la produttività, sebbene anche il bujo possa avere lo stesso effetto liberatorio e terapeutico di un diario.
Usare un bujo per decidere i tuoi obiettivi e creare una strategia attuabile per raggiungerli, ti aiuterà a renderti conto che scrivere ed essere produttivo e concentrato è possibile e alla tua portata.
Io preferisco avere un bujo per la pianificazione generale di tutti i miei progetti (tanti), uno specifico per ogni progetto e un diario personale in tre quaderni diversi. Già non sono molto brava a scrivere cose brevi… l’ultima cosa di cui ho bisogno è gestire lo spazio dove invece ho libertà di espressione totale. Dato che diari e quaderni rispecchiano il mio gusto estetico, vederli adornare la mia postazione è un ulteriore fattore motivazionale. Parlo nell’importanza di avere una postazione gradevole anche nell’articolo “Come si scrive un libro… senza perdere tempo!”.
Inoltre, il bujo si può usare per raccogliere post-it e altri fogli volanti, ma anche ricordi di viaggio (biglietti, cartoline, ecc.) da incorporare nel romanzo in corso. Puoi disegnare e fare schizzi e scrivere tutto ciò che vuoi ricordare in seguito.
Come avrai notato, il cosa scrivere nel bujo è un tema sconfinato.
Puoi anche usarlo per liste di cose da fare e colonne per suddividerle con: da fare, in corso e fatto. Cosa mettere in queste liste è un argomento altrettanto sconfinato. Potresti fare uno specchietto su come vorresti che fosse la tua sessione di scrittura ideale; potrebbe essere una cosa del genere:
· Dalle 21.00 alle 22.00: sessione di scrittura serale. Progetto “Kiss me Licia”
· Obiettivo: scrivere 500 parole.
· Argomento: capitolo 5, scena in cui Licia e Mirko litigano
· Utilità della scena: Giuliano, spaventato dalle urla, scappa di casa e si perde. Ovviamente, Licia e Mirko devono mettere da parte la discussione per cercare Giuliano insieme.
Lo scopo di assegnare compiti specifici alla sessione è di sapere sempre cosa fare, perché e la rilevanza delle azioni. Seguendo questo principio, avrai più possibilità di scrivere pezzi che effettivamente servono e non scene vuote che poi dovranno essere tagliate perché inutili nell’organico del romanzo.
Posto che anche scrivere pezzi vuoti da tagliare ha una sua utilità: ti permette di conoscere meglio i personaggi, l’ambientazione e altri dettagli. A volte, scrivere determinate scene (inutili per la trama) è comunque un’attività produttiva per te come autore, perché ti aiuta a metterti in contatto con altri lati della tua opera, sfaccettature che fanno parte del backstage e che non vedranno le luci della ribalta ma che sono parte del progetto e che emergeranno in altri contesti.
Se ogni volta ti impegni al 100% per rispettare questo piano ideale, non solo imparerai a scoprire quali sono le tue difficoltà e i tuoi punti di forza (magari fai fatica a raccontare i motivi del litigio, però il dialogo ti riesce con facilità), ma inizierai a creare una routine di scrittura e, se prosegui, prima o poi riuscirai a gestire la sessione proprio come immaginavi.
Un altro esempio di cosa scrivere nel bujo è una scheda per lo sviluppo dei personaggi. A mio avviso, è più utile scrivere cose lunghe al computer, però nel bujo puoi fare una tabella con delle note veloci su dettagli che magari potresti dimenticare, come il colore degli occhi e altri segni particolari.
Come vedi, puoi annotare qualsiasi cosa. Io ho usato molto il bujo durante la progettazione di alcuni romanzi mentre ero in vacanza al mare. Ho fatto tutta la scalettatura generale a mano, sotto il sole e con i piedi a bagno… cosa che nemmeno col tablet sarebbe stata possibile senza mettere in pericolo il dispositivo.
Il cuore di un bujo sono le sue sezioni e un sistema per navigare fra le varie suddivisioni è altrettanto importante.
Per quanto riguarda le sezioni, se non sei molto sicuro e vuoi impostare il bujo come un’agenda, potresti dedicare una pagina a ogni giorno. Se invece sei proprio deciso a lanciarti in questo mondo, puoi scegliere tu come suddividere le tue sezioni in piena libertà.
Per esempio, puoi creare una sezione (di quante pagine dipende dalle tue attività) dove inserisci gli obiettivi a lungo, medio e breve termine. Per ogni obiettivo dovrai analizzare i passi da compiere per raggiungerli e probabilmente spezzarli in passi più piccoli.
In un’altra sezione puoi inserire le aree da migliorare e le risorse per farlo. Libri utili, corsi, costi, tempistiche e scopi. Appunti relativi a manuali che stai studiando o articoli che hai letto.
Molto funzionale è anche una sezione dedicata alla ricerca, in modo da raccogliere temi e appunti su argomenti specifici da approfondire.
Poi ci sarà dello spazio per gli appunti sparsi e per raccogliere i post-it volanti. Puoi inserire una sezione di riflessione settimanale, dove riassumi come sono andate le varie attività.
Se hai già scritto un po’ di cose, magari sei già anche in contatto con dei beta reader. Una sezione per la gestione degli invii e dei commenti può davvero aiutarti a fare il punto della situazione.
Ricordati di inserire una sezione dedicata ai tuoi successi, in modo da poterla guardare quando ti sembra di fallire. A questo proposito, puoi includere nel tuo bujo anche una sezione dedicata al diario della gratitudine (oppure svilupparlo separatamente su un quaderno apposito).
Puoi organizzare le informazioni come vuoi, per esempio creando un indice o usando dei segnalibri. Ci sono anche soluzioni molto creative, come colorare i bordi delle pagine o usare washi tape e dutch door. Anche il color coding (assegnare un colore a ogni argomento) è un alleato molto valido. In alternativa, puoi anche usare il fronte per una cosa (es. la panoramica dei progetti) e il retro per un’altra (un progetto specifico in corso), dipende tutto da te e da come preferisci consultare i tuoi appunti.
Se opti invece per il bujo elettronico, anche alcune app (per esempio Notion) ti permettono di assegnare colori ed etichette ai tuoi appunti. Notion ha degli interi template con diverse visualizzazioni per monitorare qualsiasi cosa.
Personalmente, una cosa che apprezzo molto dei bujo è il mondo dei tracker, cioè delle tabelle di avanzamento. Si possono fare anche su Excel e su Notion, però mi piace tenere il quaderno aperto sul tavolo e avere sempre sott’occhio la situazione. Inoltre, un vantaggio di usare un bujo cartaceo è il fattore sicurezza. Premesso che è INDISPENSABILE dotarsi di un sistema di backup serio e funzionante, avere un po’ di informazioni disponibili anche in modo analogico è un ulteriore livello di sicurezza.
Sebbene i tracker siano utilissimi, riconosco anche che sarebbe meglio usarli con cautela. Alcuni scrittori (come me) sono molto sensibili alle statistiche e una tabella (o svariate tabelle) del genere può essere vista come un’ulteriore fonte di stress se gli obiettivi inseriti sono troppi, troppo grandi o più impegnativi del previsto.
Un esempio di tracker semplice è disegnare un quadratino (o altra forma) per ogni giorno del mese e colorarlo ogni volta che si completa una sessione di scrittura (o altra azione designata). Se vuoi essere più preciso, puoi indicare anche quante parole hai scritto, quanto tempo ci hai messo e l’argomento. Come vedi… puoi rendere i tuoi tracker più o meno complessi.

Se lavori con scadenze e per esempio hai già una stima di quante parole devi scrivere in totale (come succede durante il NaNoWriMo), allora avrai probabilmente un target giornaliero. Ebbene, nel tuo tracker puoi inserire l’obiettivo previsto e monitorare ogni giorno se l’hai raggiunto o no, oppure se l’hai superato.
Il controllo costante ti permette di individuare delle tendenze nella tua produttività e di trarne le dovute conclusioni. Magari noti che il mercoledì sera spesso fai fatica. Come mai? Come puoi migliorare la situazione?

Prima di tutto ti servono gli strumenti adatti. Molto probabilmente avrai da qualche parte un quaderno che non usi: va benissimo. Se invece vuoi partire fin da subito con soluzioni meno sperimentali, puoi acquistare un prodotto con pagine puntinate e altre caratteristiche speciali.
Scegli il quaderno o l’agenda che preferisci. Fra le soluzioni componibili ci sono Filofax (e simili) e Midori o un normalissimo raccoglitore ad anelli. Se non sei pronto per un sistema totalmente libero, puoi unire una comune agendina a un quaderno puntinato, oppure acquistare un bujo precompilato (esistono ma non sono sempre facili da reperire). Proprio perché non ci sono molte risorse specifiche per gli scrittori, io stessa ho creato una linea di quaderni, fra i quali ce n’è anche uno con alcune schede preimpostate per facilitare il lavoro, lo puoi trovare qui su Amazon al prezzo di 4,99€.
Sto inoltre lavorando a una guida + quaderno che offrirà un percorso di supporto più strutturato e approfondito! Continua a seguirmi per scoprire la data di uscita!
Secondo me, la soluzione più funzionale è usare un calendario elettronico per appuntamenti e impegni (specialmente quelli fissi e con orari noti) e il bujo per la parte speculativa e organizzativa che ti serve per studiare prima come suddividere il tuo tempo e la tua energia in modo funzionale.
Per iniziare in modo semplice a familiarizzare col metodo, ti consiglio di partire con progetti piccoli. Un buon modo per cominciare è il diario delle letture perché ti permette di tenere traccia dei libri che hai letto, di quelli che vuoi leggere e di quelli che hai comprato (ma non ancora letto). Puoi anche inserire una nota di gradimento e qualche appunto su cose interessanti che hai notato (sia positive che negative). Dato che la lettura è parte integrante della scrittura, questo archivio ragionato ti sarà utile anche per migliorare la tua tecnica. Inoltre, puoi iniziare fare delle ricerche preliminari su certi temi che poi tratterai nel tuo romanzo.
Allo stesso modo, puoi fare delle raccolte di canzoni, film e serie: puoi trovare ispirazione ovunque. Se guardi la tua serie preferita e un episodio ti fa venire delle idee, scrivi subito il nome della serie, il numero dell’episodio e il minuto in cui si è accesa la lampadina. Questo ti permetterà di rivedere la scena quando vorrai, nel caso l’ispirazione dovesse tradirti. Questo metodo si presta anche per fare dei confronti fra libro e film/serie.
Sempre per fare pratica prima di iniziare a gestire cose più complesse, prova a usare il tuo bujo per annotare le sensazioni che vuoi trasmettere nel tuo libro. L’impostazione della pagina può essere molto basilare, a due colonne: una in cui inserisci la sensazione che ti interessa e una dove scrivi una proposta sul come farlo.
Per esempio: felicità istantanea.
Mario è triste ma entra al bar e alla radio c’è la sua canzone preferita, abbassa lo sguardo sulla teca e c’è un’offerta sui cornetti al cioccolato: subito si sente meglio.
In questo modo ti abituerai a ragionare sui contenuti che ti interessano e a come esprimerli al meglio.
Bullet journal: dove comprarlo
Amazon è certamente una miniera preziosa per quaderni di ogni genere e prezzo (anche versioni economiche di marchi famosi come Filofax). Anche da Tiger si trovano dei prodotti validi e a basso prezzo, specialmente per chi non ha intenzione di usare acquerelli e altri strumenti che richiedono carta più spessa del normale.
Fra le marche più amate (fascia di prezzo medio-alta, dai 15€ in su) e più popolari che offrono quaderni con circa 200 pagine puntinate, copertina rigida, taschina porta ricordi e segnalibri, ci sono Leuchtturm1917, Notebook Therapy, Moleskine, Paperblanks e Ottergami.
I punti di forza di queste marche famose sono senza dubbio la bellezza del quaderno come oggetto in sé, la durabilità e la resistenza della cover rigida (anche in similpelle) e il fatto che il quaderno resta aperto da solo sul tavolo in qualsiasi punto, rendendo compilazione e consultazione più semplici. Due punti che possono essere discutibili a seconda di esigenze e stile di vita sono il prezzo e il peso nella borsa. Se hai intenzione di avere il tuo bullet journal sempre con te, è vero che la copertina rigida lo proteggerà, però sarà un po’ pesante da trasportare, anche a causa dello spessore. Se sei sempre in giro e di corsa, alla lunga potrebbe essere scomodo.
Se preferisci qualcosa di sottile, flessibile e portabile, progettato apposta per supportare autori e lettori, anch’io ho creato una linea specifica di quaderni tematici in vendita su Amazon (fascia di prezzo bassa). Ho pensato a tre categorie base:
- Percorsi di lettura (fantascienza, vampiri, angeli e altri in arrivo)
- Crescita personale (gratitudine e scrittori produttivi)
- Solo pagine puntinate
La mia linea è pensata per avere un bujo leggero da trasportare ovunque, per questo ha 120 pagine e la copertina flessibile. Inoltre, grazie agli inserti tematici, non dovrai mai più temere il vuoto della pagina bianca. Ho infatti preparato alcune linee guida molto semplici che ti aiuteranno sia a trovare nuove letture, sia a scrivere il tuo prossimo romanzo.

BuJo: un ottimo strumento per gli apprendisti scrittori!
Il bullet journal è un ottimo strumento per gli apprendisti scrittori, perché ricordarsi tutto perfettamente e al momento giusto è una missione impossibile… ma dato che non amo la parola impossibile, dirò solo improbabile! Avere un posto fisso in cui organizzare la scrittura e prendere appunti è vitale per avere tutto sotto controllo.
Sia che tu scelga di scalettare tutto il romanzo prima di iniziare a scrivere, sia che tu preferisca inseguire l’ispirazione, una domanda resta: dove trovare il tempo per scrivere?
Leggi l’articolo free o scarica direttamente la guida gratuita in PDF “Come si scrive un libro… senza perdere tempo!”, che esplora il processo della scrittura e come affrontarlo per diventare produttivo!
Quindi, fai qualche esperimento, inizia a usare un bullet journal e fammi sapere come ti trovi!
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/
March 7, 2022
Journaling: cos’è e quali sono le strategie migliori per iniziare!

Le dritte e i segreti per iniziare la tua attività di journaling!
Ti piace scrivere e hai una passione sfrenata per gli accessori di cancelleria? Allora il journaling fa per te!
Oltre a essere una pratica economica e alla portata di tutti, il journaling è utile in molti aspetti della vita quotidiana: per organizzare la giornata, per pianificare la stesura di un libro, per esprimere la propria creatività, ma anche semplicemente per rilassarsi e scaricare lo stress.
Ti piacerebbe iniziare a coltivare questo meraviglioso hobby dal potere terapeutico? Se vuoi rispondere alla domanda «Journaling: cos’è?» e scoprirne tutti i segreti, sei nel posto giusto!
Journaling: cos’è?
Il journaling è la pratica di scrivere a mano su un diario, un bullet journal o un quaderno. Si può trattare ogni argomento, non c’è limite alla fantasia: pensieri sparsi, ricordi, resoconti della propria giornata, liste di pro e contro, storie, sogni e così via!
Questa attività ha radici antichissime: perfino l’imperatore Marco Aurelio teneva un diario! Nel Medioevo si diffusero invece i “libri di ricordanze”, per tramandare ai posteri vicende personali, familiari o sociali. C’è poi la lunghissima tradizione di “diari di bordo” dei grandi navigatori, come quello di Cristoforo Colombo, in cui testimoniò di aver avvistato un’autentica sirena!
Oggi il journaling ha un sapore un po’ retrò, abituati come siamo a digitare messaggi su dispositivi elettronici. Eppure, questa pratica gode ancora di moltissima fortuna, perché la scrittura a mano consente di rilassarci molto di più della scrittura digitale. Fissare le idee su carta, inoltre, le fa ricordare meglio e più a lungo.

Come iniziare il journaling?
Per prima cosa, ti occorrono gli strumenti del mestiere! Per fortuna, al giorno d’oggi la proposta di diari è molto ampia e va incontro ai gusti più disparati.
Tutto dipende dai tuoi obiettivi: vuoi un quaderno tematico, con percorsi che ti aiutino a incanalare la tua creatività? Oppure preferisci disporre di tante pagine libere, da personalizzare come vuoi tu? Dopo aver risposto a queste domande, potrai scegliere il tuo quaderno.
Potrai poi decidere di scrivere usando una semplice penna a sfera, oppure optare per pennarelli o penne gel e rendere le tue pagine coloratissime. Un’altra possibilità è quella di decorare gli interni con adesivi e ritagli di giornale.
Altro quesito importantissimo: pagine puntinate o no? Se non sai di cosa stiamo parlando, te lo spiego subito. Le pagine di un diario possono essere a righe, a quadretti, bianche o puntinate. Queste ultime sono le più indicate per chi vuole personalizzare al 100% la sua attività di journaling, perché permettono tracciare schemi, cornicette, scritte e disegni in libertà.
Dopo aver scelto il supporto adeguato, le penne da utilizzare ed eventuali altre decorazioni, sei pronto/a per iniziare la tua attività di journaling!
Già, ma... cosa scrivere?
Cosa scrivere nel journaling?

Nel tuo diario (o quaderno, o bullet journal) hai la massima libertà di scelta: è uno spazio tutto tuo, nessuno può dirti cosa è giusto e cosa è sbagliato fare! Se vuoi qualche idea, ecco qualche spunto utile e interessante:
· puoi compilare un diario della gratitudine, per focalizzarti sugli aspetti più belli della tua vita, scacciare lo stress e vedere gli aspetti positivi della quotidianità. Per saperne di più, ti consiglio l’articolo “Diario della gratitudine: esempi pratici per iniziare subito!”;
· se sei un lettore o una lettrice accanito/a, puoi scrivere un diario di lettura: potrai annotare pensieri e valutazioni sui libri terminati e segnarti quelli che vorrai leggere in futuro;
· se sei un aspirante scrittore o scrittrice, puoi usare il tuo diario per appuntare eventi chiave, elementi importanti, idee, ambientazioni del libro che vuoi progettare (per approfondire l’argomento, ti segnalo la guida gratuita “Come si scrive un libro... senza perdere tempo!”);
· puoi redigere un diario quotidiano, dove descrivere tutti i giorni i momenti salienti della giornata;
· puoi scrivere le tue memorie e i tuoi ricordi, magari da tramandare alla tua famiglia;
· puoi scrivere i tuoi obiettivi a breve e lungo termine e i primi passi per realizzarli: dal punto di vista psicologico, fissare su carta i propri target rende più stimolati a impegnarsi per raggiungerli;
· se sei appassionato/a di esoterismo, potresti realizzare un vero e proprio grimorio, con ricette, incantesimi, fasi lunari, rune e riti da celebrare;
· puoi riportare frasi motivazionali, citazioni o brani dei tuoi libri preferiti: quest’ultima tecnica è anche perfetta per impadronirsi dei segreti stilistici dei grandi scrittori!
Quaderni per tutti i gusti!
Per venire incontro alle esigenze degli amanti del journaling (come me!), nel 2022 ho lanciato la mia linea di quaderni tematici antistress. Le mie parole d’ordine sono varietà e creatività, nell’ottica di offrire a ognuno il diario adatto alle sue esigenze!
Alcuni presentano solo pagine puntinate, altri contengono percorsi tematici fantasy (in particolare su angeli e vampiri), altri ancora sono dedicati alla gratitudine, alla lettura o all’organizzazione dell’attività di scrittura.
(percorso di lettura tematico, curiosità e pagine puntinate)

(percorso di lettura tematico, curiosità e pagine puntinate)

Quaderno di lettura My Universe
(percorso di lettura a tema fantascientifico, curiosità e pagine puntinate e a righe, sezioni per ordinare libri e autori)

(solo pagine puntinate)

(quaderno per scrittori con schede di supporto da compilare)

Il quaderno della Gratitudine (rosa)
(schede introduttive e pagine puntinate)

Il quaderno della Gratitudine (verde)
(schede introduttive e pagine puntinate)

Il quaderno della Gratitudine (a tema orientale)
(schede introduttive e pagine puntinate)

Il quaderno della Gratitudine (gattini felici)(schede introduttive e pagine puntinate)

Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/
February 28, 2022
Paranormal romance per adulti: 10 libri imperdibili (+ un bonus)

Il paranormal romance è un genere letterario per chi ama le storie romantiche e passionali. Ha molti punti di contatto con l’urban fantasy: l’ambientazione urbana o comunque tratta dalla realtà, la presenza di magia e di personaggi sovrannaturali.
E allora, cosa differenzia i due generi? La chiave è racchiusa nella parola “romance”, che indica la componente romantica. Un elemento che può essere presente o meno nell’urban fantasy, ma che nel paranormal romance è il fulcro della narrazione.
Un’ulteriore categorizzazione è quella del “paranormal romance per adulti”, che comprende storie indirizzate a un pubblico per l’appunto adulto, vuoi per le tematiche trattate (magari perché contengono contaminazioni dark o horror, oppure sono fortemente drammatiche) vuoi per la presenza di scene sensuali molto esplicite.
In questo articolo esamineremo 10 romanzi paranormal romance per adulti che soddisferanno tutti i gusti: incontreremo vampiri, demoni, angeli ma anche fantasmi, changeling e draghi!
Bene, stop agli spoiler e iniziamo la nostra rassegna!
10 paranormal romance per conoscere tutte le sfumature della passione e della magia!

“The ghost bride” di Yangsze Choo
Vampiri, angeli e demoni hanno sempre avuto una grande fortuna nel paranormal romance per adulti, si sa. La nostra rassegna inizia però con qualcosa di più originale: una storia d’amore che ha come protagonista una giovane sposa malese e.… un uomo morto! La bella Li Lan, infatti, viene scelta come moglie di un giovane scomparso in circostanze misteriose, per placare il suo spirito. Presto approderà nel paese delle ombre, dove incontrerà il fantasma del suo sposo...
Indicato per chi ama le ambientazioni esotiche, il folklore asiatico e le ghost story!
“Spettabile Demone” di Anonima strega
Vi piacerebbe trasferirvi in una villa piena di demoni immortali, aitanti e molto hot? Per lo più in cambio di tre milioni di euro?
È la proposta che si trova ad accettare la giovane Iris... peccato per un piccolo particolare: i bellissimi demoni in questione sono dediti alla castità più assoluta. Cosa accadrà quando la seducente Iris approderà in mezzo a loro, dopo secoli di astinenza? Lo scoprirete in questo romanzo ironico e appassionante.
Indicato per chi ama le storie briose e il neopaganesimo!
“Passione demoniaca” di Nadine Mutas
Rimaniamo nel territorio dei demoni: come si può indovinare dal titolo, anche in questo romanzo ci sono creature diaboliche (ovviamente sexy e pericolose).
La storia parla dell’amore tra la strega Maeve MacKenna e l’oscuro Signore dei Demoni Arawn. A causa di uno sciagurato patto, Maeve deve consegnarsi ad Arawn, un individuo arrogante, possessivo e spietato. Tra i due nascerà un legame capace di sorprendere entrambi...
Indicato per chi ama gli amori proibiti e diabolici!
“La Confraternita del Pugnale Nero” di J.R. Ward
Non si può parlare di paranormal romance per adulti senza citare i vampiri, in assoluto le creature più gettonate di questo genere.
“La Confraternita del Pugnale Nero” è una lunga saga che debutta con il romanzo “Dark Lover - Un amore proibito”. La protagonista è la giornalista Beth Randall, che durante le sue indagini di cronaca nera si imbatte nel misterioso vampiro Wrath, capace di accendere in lei la passione più sfrenata.
Indicato per chi ama i vampiri sexy e pericolosi!
“I custodi della notte” di Manuela Dicati
È il primo di una quadrilogia di romanzi autoconclusivi, che quindi possono essere letti indipendentemente l’uno dall’altro, senza compromettere la comprensione della trama.
L’incipit del libro iniziale è molto intrigante: la giovane Anne è innamorata di Chris, un dolcissimo ragazzo che in realtà... non esiste, perché è il frutto della sua fantasia.
La vicenda subisce una svolta quando la ragazza incontra davvero il suo Chris, in carne e ossa!
Indicato per chi sogna il ragazzo ideale!
“Alakim. Luce dalle Tenebre” di Anna Chillon
Esploriamo ora il territorio degli angeli. Non pensate, però, a creature alate benevole e rassicuranti, tutt’altro!
Alakim è un angelo decaduto, un reietto che ha stretto un patto con Lucifero. Ben presto incontrerà Nicole, una giovane libraia francese che subirà il suo fascino trasgressivo... il tutto nell’interessante cornice di una Marsiglia contemporanea e pericolosa.
Indicato per chi ama gli angeli ribelli e le ambientazioni francesi!
“Furor” di M. D. Ferres
La protagonista di “Furor” è Miriam, una giovane telepate dal passato burrascoso che entra in una squadra di persone dotate di poteri speciali: il loro scopo sarà quello di contrastare le misteriose e malvagie creature che stanno distruggendo New York.
Nel team milita anche Hakon, un antichissimo vampiro con il quale intreccerà una relazione romantica e passionale.
Indicato per chi cerca una storia ad alto tasso di sensualità!
“Tenebre e ossa” di Leigh Bardugo
Passiamo ora a un romanzo che ha un’ambientazione davvero interessante: la Russia degli Zar! O meglio, una Russia ottocentesca alternativa – chiamata Regno di Ravka – abitata da esseri oscuri e malvagi.
La protagonista, Alina Starkov, è un’apprendista cartografa nell'esercito di Ravka, che grazie ai suoi poteri si ritrova a lottare al fianco dei Grisha, l'élite di creature magiche che manovra la corte zarista. Tra combattimenti, amori e colpi di scena, Alina troverà dentro si sé un potere che non pensava di possedere...
Indicato per chi ama le atmosfere dark e la Russia zarista!
“Schiavi delle sensazioni” di Nalini Singh
Trasferiamoci ora in un universo alternativo, abitato da tre categorie di persone: Psy, Changeling e umani.
Gli Psy, dotati di poteri extrasensoriali quali telepatia e preveggenza, vengono costretti fin da piccoli a non provare nessuna emozione. I Changeling sono creature mutaforma, metà umane e metà animali, che vivono in branchi governati da un’organizzazione gerarchica. Cosa succederà quando una Psy intreccerà un legame con un Changeling alfa?
Indicato per chi ama gli universi paralleli!
“Il legame del drago” di Thea Harrison”
Chiudiamo la nostra rassegna con un romanzo indicato per chi apprezza una delle creature più celebri del genere fantasy: il drago!
La protagonista, Pia, è mezza umana e mezza wyr (l’antica stirpe dei draghi).
Pia cerca in tutti i modi di celare la sua natura sovrannaturale, ma quando incontra il potente wyr Dragos Cuelebre il suo sangue magico tornerà prepotentemente a farsi sentire...
Indicato per chi ama il fascino favoloso dei draghi!
Bonus: un paranormal romance per adulti adatto a chi ama le sirene!
Come avrai notato, tra i personaggi citati nella nostra lista di paranormal romance per adulti mancano le più affascianti creature degli abissi: le sirene!
Se anche tu, come me, ami la loro magia, ti consiglio un romanzo ambientato in Toscana. Due fratelli, una ragazza particolare e tanti misteri da svelare proprio qui in Italia!
Innamorati insieme ad Amanda, lasciati cullare dalla dolcezza della risacca alla scoperta del destino di un amore portato dal mare: "IN FUGA - amore dagli abissi".

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Ivana Vele Poletti:
February 21, 2022
Lista di libri urban fantasy per chi ama angeli & vampiri (sexy)

10 opere imperdibili per chi è appassionato di angeli ribelli e creature della notte!
Stai cercando una lista di libri urban fantasy che siano appassionanti e scorrevoli... e che magari abbiano come protagonisti vampiri o angeli davvero affascinanti? Allora sei nel posto giusto!
Ecco un elenco imperdibile per scoprire il romanzo adatto a te e ai tuoi gusti.
Iniziamo subito con il primo blocco dedicato ai vampiri!
Lista di libri urban fantasy per chi ama i vampiri: 5 titoli consigliati

“Intervista col vampiro”, Anne Rice
Cominciamo da un grande classico: “Intervista col vampiro”, il primo della lunga saga “Cronache dei vampiri”, che conta ben quindici volumi in tutto.
I vampiri della Rice sono personaggi descritti a tinte vivide, che devono sempre confrontarsi con la loro immortalità (spesso vissuta come una maledizione), ma che al tempo stesso sanno approfittare della situazione assoggettando gli esseri umani al loro volere, a volte in modo crudele e spietato.
Nella serie ci sono molti personaggi carismatici: uno dei più affascinanti in assoluto (e, diciamocelo pure... hot!) è il sexy vampiro Lestat de Lioncourt, interpretato da Tom Cruise nell’iconico film del 1994.
“Finché non cala il buio” di Charlaine Harris
Un’altra saga da segnalare è il “Ciclo di Sookie Stackhouse”, che comprende una quindicina di libri e inizia con il romanzo “Finché non cala il buio”.
La protagonista, Sookie, è una giovane telepate che vive in una realtà alternativa in cui gli esseri umani coesistono con le creature sovrannaturali. La ragazza intreccerà una relazione romantica e passionale con il vampiro centenario Bill Compton.
Da questa saga è stato tratto il fortunato serial “True blood”, in cui Bill è interpretato da Stephen Moyer.
“Il diario del vampiro” di Lisa J. Smith
Come avrete capito, spesso i libri urban fantasy che parlano di vampiri si lasciano prendere la mano e diventano epopee infinite... insomma, il pubblico non ne ha mai abbastanza di queste affascinanti creature della notte! La serie “The Vampire Diaries”, ad esempio, conta una ventina di volumi.
Il primo è “Il diario del vampiro – il risveglio” e narra le vicende di Elena Gilbert, contesa da due fascinosi vampiri: Stefan e Damon, interpretati nella serie televisiva “The Vampire Diaries” da Paul Wesley e Ian Somerhalder
“Bianco, celibe e vampiro” di L. Sands
Approdiamo ora a un libro brillante e originale, che per i suoi toni scanzonati si discosta da quelli visti finora: un romanzo a cavallo tra una commedia chick lit e un urban fantasy.
Narra l’incontro tra il vampiro Lucern, misantropo e dal carattere “vecchio stampo”, e Kate, una vivace e intraprendente editor in carriera. Ovviamente tra i due saranno subito scintille!
“Nodo di sangue” di Laurell K. Hamilton
Se cercate un libro con personaggi sexy e spregiudicati, avete trovato quello che fa per voi! La protagonista Anita Blake, professione sterminatrice di mostri, non disdegna infatti le avventure amorose più passionali con creature mortali e immortali. Uno dei personaggi più affascinanti del libro è l’attraente vampiro Jean-Claude.
Anche in questo caso stiamo parlando di una saga particolarmente longeva, che conta circa una trentina di libri.
Bonus: per scoprire i segreti dei vampiri, puoi leggere l’articolo
“Vampiri: caratteristiche succose e misteri affascinanti”.
E ora passiamo alle creature angeliche!
Lista di libri urban fantasy per chi ama gli angeli: 5 titoli consigliati

“Angel” di Anne Rice
Ritroviamo la nostra Anne Rice, garanzia di storie dark e appassionanti, questa volta alle prese con gli angeli.
“Angel”, neanche a dirlo, è il primo libro di una lunga serie di romanzi (riuniti sotto il nome “Songs of Seraphim”). Il protagonista è Toby O’Dare, un uomo diventato spietato a causa delle sofferenze della vita. Ma l’incontro con l’angelo serafino Malchiah cambierà le sue sorti...
“Alis grave nil” di Barbara Schaer
Passiamo a un’autrice indipendente italiana, Barbara Schaer.
“Alis grave nil” è una storia romantica, ma capace di affrontare anche tematiche profonde e drammatiche, come quella del suicidio.
I protagonisti sono la sedicenne Sara, orfana dei genitori, e il misterioso Eric, un avvenente ragazzo che ha alle spalle un passato denso di oscuri segreti.
“Angelize” di Aislinn
Rimanendo nel territorio degli autori nostrani, passiamo a un altro titolo consigliato per chi ama gli angeli: “Angelize” di Aislinn, in cui troverete moltissimi personaggi dall’indubbio carisma.
La premessa della storia è decisamente intrigante, perché riprende il mito degli angeli ribelli della Genesi, che si rivoltarono al Creatore perché in preda alla lussuria e alla brama di provare emozioni umane. Se volete saperne di più sull’argomento, potete leggere l’articolo Chi sono gli angeli ribelli?
“Legione magica” di Anonima Strega
Anonima Strega è un’autrice molto interessante e originale, nelle cui narrazioni troviamo innumerevoli riferimenti alla stregoneria e ai culti pagani. Un’altra caratteristica che la contraddistingue è il giusto equilibrio, nella descrizione delle storie d’amore, tra dinamiche romantiche e scene passionali.
In “Legione Magica” assistiamo all’incontro della fragile Maya, in procinto di suicidarsi, con un uomo bellissimo dalle ali piumate: si tratterà di un angelo?
“Angelology” di Danielle Trussoni
Un altro romanzo imperdibile per chi ama il mito degli angeli ribelli.
La protagonista, Evangeline, è una bibliotecaria che inizia a indagare sul ritrovamento del cadavere di un angelo, una traccia che la porterà a scoprire la storia degli angeli che hanno tradito Dio e dei Nefilim, creature da sangue misto generate dall'unione tra creature angeliche e mortali.
Bonus: per scoprire i segreti degli angeli, puoi leggere l’articolo
“Angeli custodi: chi sono e come ci parlano”.
In questa lista di libri urban fantasy hai trovato qualche titolo adatto a te?
Nell’elenco che hai appena letto ho cercato di presentare opere che andassero incontro ai gusti più disparati: romanzi dai toni di volta in volta gotici, romantici, passionali, brillanti, drammatici, esoterici...
A questi consigli aggiungerò ora uno spunto in più: la mia prima saga (conclusa), che annovera tra i suoi personaggi più amati un ammaliante angelo decaduto e una vampira molto sexy! Si tratta di Daemon e Maira, uniti da un rapporto intenso quanto ossessivo. Se vuoi conoscerli... inizia l’avventura dark e magica con il romanzo “L’ombra dell’angelo” in cartaceo o in versione Kindle (anche incluso nell'abbonamento Kindle Unlimited).

Bonus: Segna tutte le tue letture a tema vampiri e angeli grazie ai speciali quaderni di lettura per tutti gli appassionati!
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February 14, 2022
Genere fantasy: caratteristiche e temi principali

Cosa significa “genere fantasy”? E quali sono le sue caratteristiche più importanti? Tutto quello che c’è da sapere!
Il genere fantasy è un filone letterario appartenente alla macrocategoria del fantastico. È caratterizzato dalla descrizione di un mondo favoloso separato dal nostro o di una dimensione immaginifica celata nella realtà di tutti i giorni.
In questo articolo scoprirai le sue origini e le sue caratteristiche principali... e alla fine della lettura troverai anche un omaggio a tema!
Che origini ha il genere fantasy?
Il fantasy moderno è nato alla fine dell’Ottocento con il romanzo “La principessa e i goblin” (conosciuto anche con la traduzione “La principessa e il folletto”) dello scrittore scozzese George MacDonald.

La protagonista della storia è Irene, una principessa di otto anni nipote di una fata, che scopre l’esistenza del popolo dei Goblin nei sotterranei della fortezza in cui vive.
Con l’aiuto di un anello magico donatole dalla nonna, Irene intraprende un’intrepida lotta contro i Goblin che vogliono costringerla a sposare il loro capo, avvalendosi anche dell’aiuto del coraggioso Curdie.
Genere fantasy: caratteristiche
Il fantasy comprende molti sottogeneri, quindi può essere difficile delimitarne le caratteristiche. Tentando di fornire elementi comuni, potremmo elencare questi punti fondamentali:
· ambientazione fantastica o presenza di un lato fantastico nella realtà di tutti i giorni;
· tale ambientazione non deve avere per forza una connotazione “utopistica” da fiaba, può anche essere un mondo cupo e indesiderabile;
· la componente magico/favolosa deve avere un peso importante nell’economia del racconto;
· presenza di creature immaginarie o comunque dotate di poteri magici (elfi, maghi, fate, vampiri, angeli, veggenti e così via).
Quali sono i temi principali del genere fantasy?
I temi ricorrenti, ma non obbligatori, sono la cosiddetta “quest” (la ricerca della magia, che può essere rappresentata da un oggetto o da un potere sovrannaturale), la divisione manichea tra bene e male, le prove da superare durante la quest, il carattere eroico dei protagonisti. Sono elementi tipici del cosiddetto “high fantasy” o “epic fantasy”, il filone più conosciuto del genere grazie a opere amate in tutto il mondo come “Il signore degli anelli” di Tolkien o “Le cronache di Narnia” di Lewis.
Un’altra caratteristica del fantasy è il “sense of wonder”, ovvero il “senso del meraviglioso” suscitato nel lettore di fronte alla descrizione di ambientazioni, situazioni e personaggi epici, surreali oppure, in generale, che vanno oltre alla realtà comunemente percepita.

Come abbiamo accennato in apertura dell’articolo, il fantastico è una macrocategoria che racchiude vari generi, tra cui il fantasy.
Oltre al fantasy, possiamo annoverare nel fantastico il poema epico, la letteratura cavalleresca, la fiaba, la favola, il romanzo gotico, la ghost-story, il viaggio immaginario, l’horror sovrannaturale, il realismo magico, il new weird e la bizzarro fiction.
Per quanto riguarda il fantasy nello specifico, tra le sottocategorie principali possiamo citare:
· Epic fantasy (o high fantasy): è il fantasy più noto e classico, ambientato in un mondo epico popolato da creature sovrannaturali, spesso ispirate al folklore europeo in generale e alla mitologia norrena in particolare; i protagonisti si trovano implicati in conflitti macroscopici e si può individuare una netta distinzione tra bene e male.
· Sword and sorcery: detto anche “fantasy eroico”, come ambientazione è simile all’epic fantasy, ma i conflitti hanno una dimensione più personale e il confine tra “buoni” e “cattivi” è più sfumato.
· Dark fantasy: caratterizzato da scenari cupi, è al confine con il genere horror.
· Fantasy storico: narrazioni di genere storico nelle quali fanno capolino elementi fantastici.
· Fantasy umoristico: come dice il nome stesso, è un filone caratterizzato da elementi satirici e parodistici, nei quali vengono spesso irrisi i canoni del genere.
· Urban fantasy: comprende i romanzi ambientati nella realtà urbana (che può essere passata, presente o futura), nei quali fanno irruzione elementi o personaggi fantastici.
· Paranormal romance: ambientato in una realtà contemporanea che presenta caratteristiche o personaggi sovrannaturali, ha come perno dell’azione una storia d’amore.
· Omegaverse: è un genere che nasce nell’ambito delle fanfiction. La sua peculiarità è l’ambientazione: una società divisa tra individui "alfa" dominanti, "beta" neutrali e "omega" remissivi.
· Wuxia: genere di origine cinese che racconta le gesta di eroi esperti in arti marziali.
Ovviamente questa lista non è esaustiva: i generi e sottogeneri letterari sono innumerevoli e continuano a nascerne di nuovi.
Ci sono inoltre filoni che non si possono incasellare in una categoria precisa, perché hanno elementi misti, come quelli che compaiono nelle opere al confine tra fantasy e fantascienza.
Un regalo per chi ama il genere fantasy!
Ti avevo promesso un regalo, e invece te ne faccio due!
Il primo è un divertente specchietto per conoscere il tuo nome fantasy: potrà esserti utile per volare con la fantasia e farti sentire il personaggio di un romanzo o, chissà, per decidere come si chiamerà il protagonista del tuo prossimo libro!

Il secondo è un racconto free di genere epic fantasy, consigliato a chi ama la mitologia norrena e gli elfi! Si intitola “Immortals” e puoi scaricarlo gratuitamente da Amazon a questa pagina: “Immortals” di Eva Fairwald.
Buona lettura!
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Ivana Vele Poletti:
February 7, 2022
Genere fantastico: come nasce e quali sono i filoni principali

Storia, segreti e caratteristiche del genere fantastico
È il filone letterario più antico, quello che ha sempre accompagnato l’uomo dall’alba dei tempi: stiamo parlando del genere fantastico.
Volete scoprire quando è nato, come si differenzia dal fantasy, quali sono le categorie principali e quali sono gli autori imperdibili di questo genere? Allora avete trovato l’articolo che fa per voi!
Indice dei contenuti: ecco le informazioni che scoprirai sul genere fantastico!
· Quale è la differenza tra fantastico e fantasy?
· Come nasce il genere fantastico?
· Quali sono i filoni del genere fantastico?
· Quali sono gli autori principali del genere fantastico?
· Ti piacerebbe scrivere un romanzo di genere fantastico?
E ora, cominciamo!
Quale è la differenza tra fantastico e fantasy?
A differenza dell’inglese, che presenta un unico termine (“fantasy”), in italiano abbiamo due vocaboli distinti:
· il fantastico è il macro-genere che raggruppa tutta la narrativa contenente elementi irreali, surreali o magici;
· il fantasy è un sottogenere del fantastico, nato alla fine dell’Ottocento (con il romanzo “La principessa e i goblin” di George MacDonald) e si concentra nella descrizione di un mondo fantastico separato dal nostro o di un lato fantastico celato nella realtà di tutti i giorni.
Come nasce il genere fantastico?
Il genere fantastico ha sempre accompagnato la storia dell’umanità.
Gli antichi miti, le fiabe tradizionali, le leggende del folklore appartengono a questo filone. Quando tali narrazioni passarono dall’oralità alla forma scritta, il fantastico si trasformò in un vero e proprio genere letterario.
Il poema più antico del mondo appartiene proprio a tale ambito: si tratta dell’epopea di Gilgamesh, ciclo epico sumero risalente al III millennio a.C. e scritto in caratteri cuneiformi su supporti d’argilla.
Quali sono i filoni del genere fantastico?
Le diramazioni del genere fantastico sono innumerevoli e mutevoli, perché continuano a nascere nuove sottocategorie.
Per iniziare a orientarci in questo mondo, ecco un elenco dei principali filoni:
· poema epico;
· letteratura cavalleresca;
· fiaba;
· favola;
· romanzo gotico;
· ghost-story;
· viaggio immaginario;
· fantasy;
· horror sovrannaturale;
· realismo magico;
· new weird e bizzarro fiction.
Ci sono poi generi ibridi, al confine tra ambito realistico e fantastico, come alcuni filoni della fantascienza. Per approfondire l’argomento, ti consiglio l’articolo “Fantasy e fantascienza convivono in un nuovo genere: il cybernature”.
Quali sono gli autori principali del genere fantastico?
Per addentrarci nel genere fantastico, ecco una carrellata di autori imperdibili legati ai filoni che abbiamo appena elencato.
Poema epico
La paternità dei poemi epici più antichi è un argomento molto dibattuto: si veda, ad esempio, la celebre “questione omerica”, che pone dubbi sul più blasonato autore dell’epica occidentale.

copia romana del II secolo d.C. di un'opera greca del II secolo a.C.
Il motivo della diatriba è che si tratta di testi circolati per secoli in forma orale, per cui è difficile stabilire se a un certo punto ci sia stata un’unica persona che abbia trascritto l’intera opera, o se piuttosto non sia stato un insieme di scrittori.
Concentrandoci, quindi, sui soli autori di cui possiamo conoscere con relativa certezza la paternità delle opere, possiamo elencare Virgilio (“Eneide”), Apollonio Rodio (“Le Argonautiche”), Firdusi (“Shāh-Nāmeh”), Luís de Camões (“I Lusiadi”), John Milton (“Il paradiso perduto”).
Letteratura cavalleresca
La letteratura cavalleresca nasce nella Francia medievale per raccontare le avventure degli eroi della cavalleria, in una fusione tra le opere del ciclo arturiano (anticipato dall’”Historia Regum Britanniae” di Goffredo di Monmouth) e del ciclo carolingio (“Chanson de Roland”).
Tra gli autori di spicco possiamo trovare il già citato Goffredo di Monmouth, Chrétien de Troyes (“Erec e Enide”, “Lancillotto o il cavaliere della carretta”, “Perceval o il racconto del Graal”, “Yvain il cavaliere del leone”), Matteo Maria Boiardo (“Orlando innamorato”), Ludovico Ariosto (“Orlando Furioso”), Torquato Tasso (“Gerusalemme liberata”).
Fiaba
Tra le trascrizioni e le rielaborazioni delle più famose fiabe tradizionali da parte di autori conosciuti dobbiamo citare “Fiabe” di Perrault, “La bella e la bestia” di Madame de Beaumont, “Fiabe” dei fratelli Grimm, “Fiabe russe” di Afanas'ev, “Le fiabe italiane” di Calvino, “Fiabe siciliane” di Pitrè, “Le mie fiabe africane” di Mandela.
Per quanto riguarda le fiabe d’autore, invece, le più celebri sono “Pinocchio” di Collodi, “Alice nel Paese delle Meraviglie” di Carroll, “La Sirenetta” di Andersen, “Il meraviglioso mago di Oz” di Baum, “Peter Pan” di James Matthew Barrie.
Favola
Le favole, proprio come le fiabe, sono brevi storie destinate a un pubblico infantile. La loro particolarità è che hanno come protagonisti animali parlanti.
Gli autori più famosi di questo genere sono Esopo, Fedro, La Fontaine, Beatrix Potter.
Romanzo gotico
Il primo autore gotico moderno è ritenuto Horace Walpole, con il suo romanzo breve “Il castello di Otranto”.
Altri scrittori imprescindibili sono Ann Radcliffe (“I misteri di Udolpho”), Mary Shelley (“Frankenstein”), John Polidori (“Il vampiro”), Joshep Sheridan Le Fanu (“Carmilla”), Bram Stoker (“Dracula”), Edgar Allan Poe (“Racconti del grottesco e dell'arabesco”), Robert Louis Stevenson (“Il dottor Jekyll e Mr. Hyde”).

Ghost story
Se siete amanti delle storie di fantasmi, gli autori da leggere assolutamente sono Joshep Sheridan Le Fanu (“Avventure di fantasmi”), Rhode James Montague (“Tutti i racconti di fantasmi”), Henry James (“Il giro di vite” e “Racconti di fantasmi”), Edith Wharton (“Racconti di uomini e fantasmi”), Shirley Jackson “L'incubo di Hill House”, Stephen King (“Shining”), William Hope Hodgson (“Carnacki. Il cacciatore di fantasmi”).
Viaggi immaginari
Il viaggio immaginario è un vero e proprio genere letterario, nel quale si descrivono avventure fittizie in terre fantastiche, spesso utopistiche, presentandole come se fossero resoconti di fatti avvenuti realmente.
Alcuni tra gli autori più famosi di questo filone sono Evemero da Messina (“Storia sacra”), Iambulo (“Le isole del Sole”), Luciano di Samosata (“La storia vera”), Al-Ma'arri (“Epistola del perdono”). Thomas More (“Utopia”, di cui ho parlato nell’articolo per Stargarden Universe “Utopia e distopia sono davvero concetti opposti?”), Rudolf Erich Raspe (“Le avventure del barone di Münchhausen”).
Curiosità:
· Secondo alcuni interpreti, anche la “Divina Commedia” sarebbe iscrivibile in questo genere del fantastico!
· Un diario di viaggio immaginario molto celebre è stato quello dell’ammiraglio statunitense Richard Evelyn Byrd, che descrisse una scintillante città di cristallo scoperta sotto la cavità del Polo Sud. Ne ho parlato nel dettaglio all’interno dell’articolo “Terra cava: abitanti e ingressi”.
Fantasy
I nomi celebri del fantasy sono davvero numerosi, quindi l’elenco sarà puramente indicativo... o meglio, ancora più indicativo che negli altri casi!
Possiamo sicuramente ricordare George MacDonald, il già citato capostipite del genere; è poi doveroso menzionare J.R.R. Tolkien (“Lo hobbit”, “Il signore degli anelli”), C.S. Lewis (“Le cronache di Narnia”), M.Z. Bradley (“Il ciclo di Avalon”), Terry Pratchett (ciclo del “Mondo Disco”), Terry Brooks (La saga di Shannara, la saga di Landover), Neil Gaiman (“Stardust”, “Nessun dove”, “American Gods”), J.K. Rowling (“Harry Potter”), Licia Troisi (“Cronache Mondo Emerso”), George R. R. Martin (“Cronache del ghiaccio e del fuoco”), Philip Pullman (“Queste oscure materie”), Susanna Clarke (“Jonathan Strange & il signor Norrell”, “Piranesi”), Brian McClellan (“The Powder Mage trilogy”), Andrzej Sapkowski (“The Witcher), Markus Heitz (“Le cinque stirpi”).
Horror sovrannaturale
Con l’etichetta “horror sovrannaturale” ci riferiamo alle storie dell’orrore nelle quali l’elemento terrificante è legato a una qualche entità magica o demoniaca, oppure a una maledizione in generale. Questo filone è strettamente connesso al romanzo gotico e alle ghost story, per cui rimandiamo alle rispettive sezioni per avere una panoramica degli autori più importanti.
Un altro maestro del genere, che non abbiamo ancora citato, è H. P. Lovecraft (“Miti di Cthulhu”), nelle cui storie troviamo alieni, creature mostruose, maledizioni, libri demoniaci e mondi onirici.

Realismo magico
Il realismo magico è un filone che presenta in una cornice quotidiana elementi surreali e magici come se fossero perfettamente plausibili e concreti, descrivendoli in modo minuzioso e realistico.
Un autore fondamentale per questo genere è Gabriel García Márquez (“Cent’anni di solitudine”); tra gli altri esponenti di rilievo possiamo annoverare Jorge Luis Borges (“Storia universale dell’infamia”), Italo Calvino (la trilogia “Il visconte dimezzato”, “Il barone rampante”, “Il cavaliere inesistente”), Dino Buzzati (“La boutique del mistero”), Jorge Amado (“Dona Flor e i suoi due mariti”), Isabel Allende (“La casa degli spiriti”).
New weird e bizzarro fiction
Il new weird è un sottogenere del fantastico nato negli anni Novanta. Si potrebbe definire come un filone fantasy contaminato da elementi horror, fantascientifici e splatter. Autori molto rappresentativi del new weird sono Michael Swanwick (“La Figlia del Drago di Ferro”), China Miéville (“L'uomo del censimento”) e Jeff VanderMeer (“La città dei santi e dei folli”).
Una categoria affine è quella della bizzarro fiction, che però è più estrema e surreale (ai limiti del nonsense). Lo scrittore più celebre del genere è Carlton Mellick III (“Satan Burger”).
Ti piacerebbe scrivere un romanzo di genere fantastico?

Se sei qui, probabilmente nutri una forte passione per il genere fantastico. Hai mai pensato di trasformare questo interesse in qualcosa di più, scrivendo un intero libro di genere fantasy, gotico, weird o di qualsiasi altro filone?
Molti ritengono di non avere tempo a sufficienza, oppure non sanno da dove iniziare: è per questo che, partendo dalla mia esperienza di autrice, ho realizzato una guida gratuita per gli aspiranti scrittori che hanno mille impegni quotidiani da gestire, in modo trovare il tempo necessario per inseguire il proprio sogno.
Se vuoi saperne di più, ti consiglio di dare un’occhiata all’articolo “Come si scrive un libro... senza perdere tempo! La guida definitiva”. Buona lettura!
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/
January 17, 2022
Streghe Wicca: 5 curiosità per conoscerle

Perché le praticanti della Wicca possono definirsi “Streghe”?
La Wicca è una corrente religiosa appartenente al più ampio fenomeno del neopaganesimo. Spesso le adepte di questo culto si definiscono “streghe”, in continuazione con l’antica stregoneria medievale che portò avanti i riti sotterranei legati alle antiche divinità pagane.
La Wicca è uno stile di vita, un insieme di ideologie e valori molto complesso. In questo articolo cominceremo a conoscere alcune curiosità che la riguardano, dalla sua storia ai vocaboli tecnici (come ad esempio “wiccaning”, “coven”, “Dryghten” e molti altri!)
Streghe Wicca: 5 curiosità per conoscerle
1. I gruppi Wicca si chiamano “coven”
Iniziamo con un termine tecnico: coven! È una parola mutuata dal tardo scozzese medievale (ovvero “raccolta” o “riunione”) e a sua volta derivata dal latino “conventus”.
Coven è il nome che indica le comunità di streghe wiccan. Al loro interno avvengono rituali, iniziazioni e si celebrano le festività pagane come, ad esempio, i sabbat e gli esbat.
Per le tradizioni Wicca più antiche, come quella gardneriana/alexandriana, le coven sono il cuore pulsante del culto. Per fare qualche esempio di celebrazione Wicca possiamo citare il “grande rito”, che simboleggia l’unione sessuale tra i sacerdoti; l’”handfasting”, il rituale di nozze neopagano riconosciuto legalmente in Gran Bretagna, in Irlanda e in alcuni Stati degli USA; il “wiccaning”, ovvero il battesimo Wicca.

2. La tradizione più antica è la “Wicca gardneriana”
La religione Wicca non ha una “chiesa” centrale e non ha nemmeno un’autorità massima riconosciuta. Al contrario, è frammentata in molteplici tradizioni diverse. La più antica è senza dubbio quella gardneriana, fondata dall’esoterista inglese Gerald Brosseau Gardner.
Egli dichiarò di essere stato iniziato come stregone nel 1939 dalla New Forest Coven, una congrega segreta presente nella zona di New Forest e dedita a trasmettere gli insegnamenti di un'antichissima religione misterica di origine pagana.
Gardner rielaborò quanto appreso dalla New Forest Coven in una forma più accessibile alla modernità e chiamò questo culto “Arte” o “la Nuova Religione”. I suoi principali rituali sono racchiusi nel “Libro delle Ombre” (“Book of Shadows”), uno dei massimi testi sacri della Wicca.
3. La prima associazione wiccan italiana è stata il “Circolo dei Trivi”
In Italia la Wicca si diffuse soprattutto a partire dagli anni ’90.
La prima associazione organizzata fu il “Circolo dei Trivi”, con sede a Milano, il cui statuto venne registrato alla fine del 2002. È ancora in piena attività e si occupa di varie iniziative per la promozione della spiritualità wiccan, come ad esempio la pubblicazione della rivista Athame.
4. Esistono anche i wiccan eclettici
Chi voglia perseguire gli ideali della Wicca non deve per forza appartenere a una coven. Esistono anche wiccan eclettici, che non sono affiliati a nessuna congrega e spesso non si riferiscono nemmeno a una tradizione particolare. Eseguono i rituali in autonomia e hanno una visione molto personale della spiritualità Wicca.

5. Il Dryghten, ovvero il principio universale
“Dryghten” è un termine in inglese antico che significa "Signore". Per le streghe Wicca indica il principio universale, l’unità che contiene in sé i due principi cosmici primari della Dea e del Dio.
Streghe Wicca e miti norreni
La spiritualità Wicca mi ha sempre affascinata, anche in virtù dei miei studi sui miti norreni, sulle rune e sulle antiche lingue germaniche.
Tutte queste passioni sono state fondamentali per la stesura del mio romanzo urban fantasy “Playing with daggers”, in cui la protagonista è un’abile traduttrice di rune, nonché apprendista maga alla scoperta di un’antichissima magia vichinga: il seiðr.
Cos’è il seiðr? Be’, non ti resta che leggere il libro per scoprirlo!
Il seiðr è pericoloso? Chi è KARA SCHWERT?
Scoprilo subito sul tuo Kindle con “Playing with daggers”.

Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita .