Eva Fairwald's Blog, page 14

October 4, 2021

Cerchi un bel libro sul Giappone? Leggi qua!


 

Libri sulla cultura giapponese: come orientarsi? Tanti consigli per trovare la lettura adatta a te! 

 

Chiunque adori il Giappone vorrebbe ritrovare il Paese dei suoi sogni ovunque: nei paesaggi, nel cibo, negli oggetti kawaii, e ovviamente… nei libri! Tra la marea di proposte editoriali, però, la scelta può rivelarsi ardua.

Ma niente paura! Con le proposte del Magical Magazine, troverai di sicuro il libro sul Giappone perfetto per i tuoi gusti!

Analizzeremo tanti spunti di lettura e conosceremo il Sol Levante non solo tramite gli autori nipponici, ma anche attraverso gli occhi degli stupiti visitatori occidentali.

Ma cosa scoprirai di preciso in questo articolo?

Ecco un breve indice dei contenuti!

 

Un libro sul Giappone per chi ama i viaggi 
Un libro sul Giappone per chi ama la cultura nipponica 
Un libro sul Giappone per chi ama il folklore 
Un libro sul Giappone per chi ama leggere romanzi 
BONUS: un romanzo illustrato per chi ama il Giappone! 

 

E ora… cominciamo!

 

Un libro sul Giappone per chi ama i viaggi

 

Ecco una scelta di 3 libri per viaggiare con l’immaginazione, o per progettare un soggiorno vero e proprio nel Sol Levante!

 

“Autostop con Buddha. Viaggio attraverso il Giappone” di Will Ferguson 

Se ami i viaggi, non puoi perderti questo libro sul “re” dei percorsi on the road: l’autostop! Lo scrittore e giornalista canadese Will Ferguson ci porta con lui in un’avventura in compagnia dei tanti personaggi straordinari incontrati durante il suo viaggio.

 

“Giappone” di Laura Imai Messina, Patrick Colgan e Francesco Comotti 

La prima Guida Verde Touring dedicata al Giappone. Un libro approfondito ed esaustivo per chi sta progettando un viaggio nel Sol Levante, completo di immagini e cartografie.

Laura Imai Messina è un’apprezzata scrittrice di romanzi, nonché l’autrice del celebre blog “Giappone mon amour”. Patrik Colgan è un giornalista appassionato di viaggi e di lingue straniere, autore di “Orizzontiblog”. Francesco Comotti è uno dei pochissimi professori di ruolo di lingua giapponese in una scuola superiore italiana. Studenti fortunelli! Quanti di noi avrebbero voluto studiare giapponese alle superiori? Io di sicuro!

 

“Cerchi infiniti. Viaggi in Giappone” di Cees Nooteboom 

Quarant’anni di viaggi nel Sol Levante racchiusi in un libro.

Dalle metropoli alle antiche città imperiali, dai curatissimi giardini zen alle campagne più incontaminate: attraverso lo sguardo del candidato al premio Nobel Cees Nooteboom scopriamo un Giappone inedito e affascinante.

 

Un libro sul Giappone per chi ama la cultura nipponica 

Vuoi conoscere il Giappone più segreto, in bilico fra tradizione e antichità? Tra questi potresti trovare il libro giusto per te…

 

“Iro Iro - Il Giappone tra pop e sublime” di Giorgio Amitrano 

Giorgio Amitrano è uno degli studiosi più importanti del Giappone nel nostro Paese, nonché il traduttore ufficiale di autori del calibro di Banana Yoshimoto e Haruki Murakami.

“Iro” significa “colore”, e in questo libro Amitrano ci farà conoscere le variopinte emozioni della vita nel Sol Levante, con tutta la sua poesia e le sue contraddizioni.

 

“La bellezza del Giappone segreto” di Alex Kerr 

L’americano Alex Kerr ha realizzato un sogno che forse molti di noi hanno nel cuore: ha acquistato un’antichissima dimora rurale nella valle di Iya, all’interno dell’incontaminata isola di Shikoku, l’ha restaurata con le tecniche tradizionali nipponiche e ne ha fatto la sua base operativa per lo studio del Giappone più arcaico, quello che sta piano piano scomparendo a causa dello scontro con la modernità.

 

Nippon. Vivere e scoprire il Giappone di Yutaka Yazawa 

Va bene vedere il Sol Levante attraverso gli occhi stupiti dei viaggiatori occidentali, ma per capire al meglio il suo spirito bisogna anche affidarsi alla voce degli abitanti.

In questo libro sono raccontati i riti, le tradizioni e l’estetica del Giappone più antico e genuino, la modernità di Tokyo e il contrasto con le zone più interne e montuose del Giappone rurale, in una panoramica sorprendente degli angoli più affascinanti del Paese.

 

“Ogni giorno è un buon giorno” di Morishita Noriko 

Un libro per scoprire i segreti dell’affascinante cerimonia del tè insieme a Noriko, vivendo al suo fianco piccole/grandi vicende quotidiane e la gioia trasmessa dall’antichissimo rito nipponico del “Cha no yu” (茶の湯, letteralmente “acqua calda per il tè”). Un libro molto poetico e toccante, in cui il tè diventa maestro di vita e ci insegna ad assaporare il gusto di ogni stagione, vivendo nel presente e portando “le cose pesanti come se fossero leggere e le cose leggere con gravità”.

Curiosità: anche il mio personaggio di origine giapponese Jo Jo Nishimura va matto per il tè, come potete leggere nel post “5 curiosità inedite su “Dark Ghost” di Eva Fairwald”.

 

“Storia proibita di una geisha” di Mineko Iwasaki 

È la vera storia della vera geisha che ha ispirato il libro “Memorie di una geisha” di Arthur Golden, dal quale è stato tratto l’omonimo film con protagonista l’attrice cinese Zhang Ziyi. Un ottimo modo per scoprire il mondo delle “geiko” attraverso gli occhi di chi l’ha vissuto realmente.

 

Un libro sul Giappone per chi ama il folklore 

Yokai, bakemono, oni, yurei… chi sono costoro? Stiamo parlando dei demoni e dei fantasmi del Giappone, le mitiche creature che popolano le storie e le leggende locali! Ne abbiamo parlato nel post “Demoni giapponesi: nomi delle 4 tipologie principali da conoscere”.

Ecco un paio di libri per conoscerli meglio.



 

“La paura in Giappone” di Marta Berzieri 

È l’ottimo saggio da cui abbiamo tratto diverse informazioni per l’articolo riportato sopra. Esaustivo, scritto in modo scorrevole e completo di bellissime illustrazioni. Interessante poi l’indagine sulla presenza dei demoni giapponesi nel mondo contemporaneo, con un’appendice che contiene interviste a persone di tutte le età.

 

“Enciclopedia degli spiriti giapponesi” di Shigeru Mizuki 

Un libro imprescindibile per chiunque sia interessato al folklore nipponico, scritto da nientepopòdimenoché Shigeru Mizuki, uno dei grandi pioneri dei manga giapponesi (autore di “Kitaro dei cimiteri”) nonché eminente studioso di yokai e racconti popolari giapponesi.

 

Un libro sul Giappone per chi ama leggere romanzi 

Ci sono innumerevoli possibilità di scelta per chi ama i romanzi nipponici: la letteratura giapponese è ormai amatissima e diffusa a livello globale.

Ha prodotto bestseller come “Norwegian Wood” di Haruki Murakami, “Kitchen” di Banana Yoshimoto, “Le quattro casalinghe di Tokyo” di Natsuo Kirino, “Il libro dei cinque anelli” di Musashi Miyamoto, “Tokyo Express” di Seicho Matsumoto, “Finché il caffè è caldo” di Toshikazu Kawaguchi… potremmo andare avanti ore a elencarli!

Ci sono poi i tre autori giapponesi (o di origine giapponese) che hanno vinto il Premio Nobel per la Letteratura: Kenzaburō Ōe, Yasunari Kawabata e Kazuo Ishiguro (naturalizzato britannico, infatti i suoi libri sono un riuscitissimo mix di eleganza nipponica e ambientazioni occidentali).

Per questa rassegna, però, ho preparato una piccola selezione di romanzi che evidenziano ciascuno un aspetto specifico della cultura nipponica.

 

“Venivamo tutte per mare” di Julie Otsuka 

La struggente storia delle “spose in fotografia”, ovvero delle donne giapponesi partite durante i primi del Novecento per andare in mogli a sconosciuti immigrati nipponici in America.

Una storia corale, scritta in maniera innovativa, utilizzando la prima persona plurale. Un viaggio doloroso, intenso e coinvolgente.

 

“Le ricette della signora Tokue” di Durian Sukegawa 

Passiamo a un libro più leggero, per chi vuole conoscere la cucina tradizionale giapponese insieme all’anziana signora Tokue, che rivela i suoi segreti culinari al pasticcere Sentaro. Tra i due nascerà un’improbabile quanto profonda amicizia, che riserverà molte sorprese…

 

“Shogun” di James Clavell 

Infine, segnaliamo un’opera di un autore occidentale che approfondisce uno specifico spaccato di storia giapponese.

“Shogun” è un romanzo storico e d’avventura che ti farà immergere nelle atmosfere del Giappone seicentesco, nell’epoca in cui le tradizioni giapponesi si scontrano con l'arrivo del Cristianesimo.

A questo libro ho dedicato una recensione approfondita, se volete leggerla date un’occhiata all’articolo “Una grande avventura giapponese che vi trasporterà nel passato: "SHOGUN", romanzo di James Clavell”.

 

BONUS: un romanzo illustrato per chi ama il Giappone! 


 

Le sorprese non sono finite qua!

Ti piacerebbe leggere un romanzo con un protagonista giapponese in bilico tra eleganza nipponica e indole criminale?

Ti piacerebbe assaporare tramite la pagina scritta i profumi dei tè più cremosi, i sapori dei cibi tradizionali, la sensazione di passeggiare tra i ciliegi in fiore e il tepore delle sorgenti termali sulla pelle?

Allora l’edizione illustrata di “Dark Ghost” fa per te.

Sì, hai capito bene: illustrata. “Dark Ghost” contiene infatti più di cinquecento pagine di avventure, emozioni trascinanti, atmosfere nipponiche e… stupendi disegni firmati dall’artista Keri Blake.


SCARICALO DA AMAZON o LEGGI IL CARTACEO ILLUSTRATO!!

https://stargardenuniverse.com/





 

Articolo scritto in collaborazione con
Ivana Vele Poletti del blog 
Colorare la vita .

 

  

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Published on October 04, 2021 02:00

September 27, 2021

“Dark Ghost” di Eva Fairwald è il libro adatto a te?

 


 

3 dritte + 3 anteprime inedite per entrare subito nella stellare ambientazione di “Dark Ghost”

 

“Dark Ghost” è un romanzo fantascientifico dalle tinte distopiche, che vede come protagonisti il tormentato Jo Jo, la sensuale Adela e l’irrefrenabile Dex. Inaugura il progetto “Stargarden Universe”, una galassia di storie collegate tra loro dalla stessa (stellare) ambientazione.

Gli autori dello Stargarden Universe sono i Gardeners: un gruppo di scrittori indipendenti che hanno lo scopo di coltivare un giardino cosmico infinito, nel quale le idee sbocciano come fiori di campo. Ogni bocciolo è una possibilità da scoprire, una nuova vita da creare insieme.

Ne hai sentito parlare, ma non sai ancora se fa per te? In questo articolo avrai modo di schiarirti le idee, con 3 dritte e 3 anteprime inedite per scoprirlo!



 

3 dritte per capire se “Dark Ghost” di Eva Fairwald è il libro adatto a te 

 

1. “Dark Ghost” è adatto a te se… vuoi immergerti in un mondo completamente nuovo 

 

“Una storia stupefacente, nella quale la natura più incontaminata convive con lo sfarzo di metropoli ipertecnologiche”.

Questa frase, tratta dalla recensione a cura di “Leggere Distopico”, è una bellissima introduzione all’atmosfera di “Dark Ghost”.

Nel corso della narrazione conoscerete un universo dove convivono natura paradisiaca e megalopoli psichedeliche, ciliegi in fiore e deserto, foreste e baraccopoli di lamiera.

Utopia e distopia si incontrano e si fondono di continuo l’una con l’altra.

L’inizio del viaggio può essere spiazzante: è un po’ come trovarsi in un pianeta alieno. Bisogna familiarizzare con i mezzi di trasporto, le abitudini dei locali, i loro cibi, il vestiario, la storia e la cultura. Ma non temere! A mano a mano che procederai con la lettura, tutto diventerà chiaro ed entrerai anche tu a far parte di Gaia, la Terra del futuro!

Concludo con un’ultima citazione tratta da “Leggere Distopico”:

“Un'altra caratteristica positiva è il complesso e affascinante world building ideato dalla scrittrice, che incanta e stupisce il lettore. Lo stupore che si percepisce è simile a quello dei bambini di fronte a un luna park”.

Per leggere la recensione intera, clicca qui!

 

2. “Dark Ghost” è adatto a te se… ami le atmosfere distopiche 

 

“Dark Ghost” è un romanzo di genere cybernature, un nuovo filone fantascientifico che esplora la continua tensione tra evoluzione tecnologica e volontà di preservare l’ambiente naturale.

Chi segue il nostro sito stargardenuniverse.com, però, sa che noi Gardeners siamo sempre aperti a nuove influenze. I confini troppo netti tra i generi non ci piacciono, preferiamo le contaminazioni e le sperimentazioni!

Un filone letterario che ci ha influenzati molto, per esempio, è la distopia.

La società nella quale si muovono i nostri protagonisti è fortemente distopica: viene governata da organi amministrativi corrotti e oppressivi, è in balia di un ordine religioso gestito da creature artificiali, presenta una netta divisione tra Gens Gaia (persone benestanti) e Miser (persone che vivono di espedienti).

Ogni singolo personaggio della saga lotta per emergere e reagire a queste diseguaglianze. Ognuno lo fa a modo suo: chi cerca il proprio tornaconto personale e chi vuole aiutare gli altri, chi lavora per le autorità e chi preferisce operare nel sottobosco dell’illegalità.

 

3. “Dark Ghost” è adatto a te se… cerchi emozioni forti 

 

Nel mondo di “Dark Ghost” è ben difficile annoiarsi! Pericoli, viaggi e lotte si avvicendano in una storia dove i colpi di scena non mancano mai.

Le emozioni, però, non sono date solo dalla parte action della trama. Ogni personaggio ha i suoi demoni interiori da affrontare, le sue paure e le sue debolezze. Spesso i sentimenti sono molto più difficili da affrontare di un intero plotone di androidi agguerriti!

In alcuni casi, i dissidi interni porteranno i protagonisti (uno in particolare) sull’orlo della follia. Non posso dire altro per non fare spoiler, scoprirete tutto leggendo il libro!

 

E ora, ecco 3 anteprime inedite sui personaggi di Dark Ghost! 


 

Abbiamo accennato ai protagonisti di “Dark Ghost”: ora è il momento di conoscerli di persona e… guardarli negli occhi! Sì, perché la nostra illustratrice ufficiale Keri Blake ha disegnato i tre personaggi principali, in modo che possiate vederli in tutto il loro splendore!

 

Jo Jo Nishimura, il bio-hacker dal cuore (troppo) umano 

 




Jo Jo Nishimura è il cyber criminale più ricercato del pianeta.

Il suo scopo sarebbe quello di condurre una vita tranquilla, possibilmente separata da qualsiasi esponente del genere umano. Sì, la socievolezza non è il suo forte.

Vorrebbe anche tenersi lontano dalle emozioni tipiche dell’umanità, ma non sempre ci riesce. Insomma, ci sono un sacco di condizionali nella vita del povero Jo Jo!

L’unica certezza della sua esistenza è la grandissima capacità di cacciarsi in situazioni losche, pericolose e potenzialmente letali. Un’abilità un po’ scomoda…

E ora, ecco un estratto per conoscere meglio lui e le sue fantastiche estensioni tubolari (le appendici che popolano la sua folta chioma):

 

“S’irrigidì e serrò i pugni, le estensioni tubolari si ritirassero di scatto e delle palpitazioni gli rimbombarono nella cassa toracica.

Là, dove qualsiasi cosa gli faceva più male di quanto avrebbe mai ammesso.

Là, dove al posto di un fantasma oscuro ancora si dibatteva un organo con troppe aspettative”.

 

Adela, la sensuale spia di Nuova Eden in missione segreta 

 




Adela è un’abitante di Nuova Eden, società utopistica basata sulla fratellanza e sul rispetto per la natura.

A Nuova Eden è una ragazza pacifica, equilibrata, gentile e in pace con se stessa.

Peccato che Adela sia anche un agente segreto e che abbia ricevuto l’incarico di infiltrarsi a Urbe Ancestralis, megalopoli iper-urbanizzata teatro di violenze e lotte per il potere.

In città, Adela si trasforma in una temibile trafficante senza scrupoli, pericolosa e sensuale. Non sempre, però, riesce a dissimulare la sua vera natura e questo le provoca non poche tensioni.

Vediamola all’interno della sua terra natale, l’incontaminata Nuova Eden:

 

“La giungla attorno a lei era un concerto di fruscii e vibrazioni che chiamavano il suo nome, la incoraggiavano e la sostenevano. Quando entrava in comunione con gli alberi era solo Adela. Non aveva nessuna missione segreta da portare a termine. Non era la figlioccia della Matriarca degli edeniti, non doveva dimostrare di essere perfetta e di non avere nulla a che vedere con le ombre del suo passato. Non doveva fingere che le trasferte a Urbe Ancestralis non la spezzassero”.

 

Dex, il mercenario dallo spiccato “fascino grezzo” 

 




Jo Jo e Adela sono due anime tormentate. Dex no.

Dex è un’anima semplice: dategli una birra, una barretta energetica KokoStark e una bella pupa da sedurre e lo farete felice.

Svolge il suo lavoro da mercenario con fermezza e meticolosità, senza farsi distrarre da dettagli superflui quali la morale, la decenza e il senso della misura.

Incrocerà mai gli altri due protagonisti, nel corso del libro? E, se sì… cosa potrebbe nascere dal loro incontro? Spoiler: guai.

Eccolo alle prese con un elegante tentativo di seduzione:

 

“La donna gli pareva reticente, forse ancora non subiva il suo fascino grezzo: in effetti dava il meglio di sé con un po’ di alcool in corpo e i muscoli in bella vista”.

 

Bene, adesso che conosci un po’ meglio il mondo e i personaggi di “Dark Ghost” la scelta spetta a te: sei pronto/a a immergerti in questo nuovo universo da scoprire?

Se la risposta è sì… inizia subito a leggere sul tuo Kindle o in cartaceo (magari con l'edizione illustrata!)



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Articolo scritto in collaborazione con
Ivana Vele Poletti del blog 
Colorare la vita .

 

 

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Published on September 27, 2021 02:00

September 20, 2021

Test: quale personaggio dei cartoni giapponesi sei?






 

Il test adatto a chi è cresciuto a pane e anime giapponesi! 

 

Hai sempre sognato di vivere in uno dei mitici cartoni made in Japan? Allora questo test del Magical Magazine fa proprio per te! Scegli l’immagine che ti ispira di più e scopri quale personaggio dei cartoni giapponesi sei!



 

Immagine 1: profilo “Sailor Moon”

 

La tua allegria e il tuo buon umore sono un grande aiuto per chiunque ti circondi. Puoi apparire come una persona svampita e svagata, perché hai perennemente la testa tra le nuvole… un po’ come Bunny (in originale Usagi), la protagonista di Sailor Moon!

Ma, proprio come lei, al momento giusto sai tirare fuori la tua indole guerriera!

Possiedi un profondo senso della giustizia, che ti spinge a difendere i più deboli a qualsiasi costo. Sai farti benvolere e riesci sempre a tirare su di morale chi ti sta intorno. Anche se qualche volta la tua sbadataggine ti fa combinare qualche disastro, sai come rimediare per farti perdonare all’istante.

Se vuoi approfondire il cartone che vede come protagonista la tua eroina, leggi l’articolo “Sailor Moon e censura: le scene tagliate e dove recuperarle”.

 

Immagine 2: profilo “Pollon”

 

Al di là delle facili ironie sull’uso del talco magico, Pollon è una protagonista sveglia, intelligente, sensibile e piena di vita. Ha un padre che non è esattamente un modello di virtù, eppure questo non le impedisce di comportarsi in modo onesto ed essere un valido supporto per le altre divinità.

Pollon ha un obiettivo primario: diventare una dea. Proprio come lei, anche tu hai grandi sogni da realizzare.

All’inizio del cartone Pollon è un po’ pasticciona, ma con il progredire della storia diventa sempre più matura e abile a risolvere i problemi che affliggono l’Olimpo. Una sorprendente voglia di imparare e migliorarsi accomuna te e questa piccola/grande eroina!

Un’altra qualità che non abbandona mai Pollon è la speranza: il tesoro più grande per ognuno di noi.

 

Immagine 3: profilo “Goku”

 

Son Goku è uno dei personaggi più iconici della cultura pop mondiale (è addirittura il personaggio preferito dell’immenso Jackie Chan). Forte, ma anche gentile e ingenuo, è l’eroe che ognuno di noi vorrebbe avere come amico.

Proprio come lui, sei una persona schietta, spontanea, sincera e genuina. Quando ti batti ti piace farlo ad armi pari, senza ricorrere a trucchi e sotterfugi.

Non dimentichi mai di alleggerire le situazioni pesanti e di sdrammatizzare anche i momenti più difficili. La tua forza risiede nella tua salda volontà, nell’ottimismo e nella positività che ti contraddistinguono da sempre.

Se ti piace il genere “Dragon Ball”, puoi approfondire l’argomento leggendo l’articolo “3 manga shonen da leggere per chi ama la fantascienza”.

 

Immagine 4: profilo “Lady Oscar”

 

Elegante, affascinante e temeraria: Lady Oscar è la vera rosa di Versailles.

Appare a tutti come una persona forte e volitiva, che non conosce mai il minimo dubbio o la più piccola esitazione. In realtà, dentro di lei cela tutte le fragilità tipiche di ogni essere umano, anche se cerca sempre di non darle a vedere.

Proprio come lei, affronti ogni sfida della vita con coraggio e dignità. Sei un punto di riferimento per chi ti circonda, una sorta di “roccia indistruttibile” che (all’apparenza) non viene mai scalfita dalle difficoltà. Ricordati, però, di pensare anche al tuo benessere interiore: una rosa, oltre alle spine, ha una fragile corolla da proteggere e preservare. Accettare le proprie debolezze non significa essere pavidi, ma consapevoli della propria natura umana.

 

Bonus per tutti i profili! Il romanzo per chi ama i cartoni giapponesi 

 

Se ti piacciono il mood giapponese, l’azione e le ambientazioni nipponiche, allora il romanzo distopico “Dark Ghost” fa per te!

Il protagonista è Jo Jo Nishimura: affascinante come Lady Oscar, combattivo come Sailor Moon, perseverante come Pollon e schietto come Goku… se non vedi l’ora di incontrarlo, allora inizia subito l’avventura!


SCARICALO DA AMAZON AL PREZZO SPECIALE DI PREVENDITA DI 0,99€!

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Articolo scritto in collaborazione con
Ivana Vele Poletti del blog 
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Published on September 20, 2021 02:00

September 13, 2021

La saga delle sirene: ecco il lato dark dell’autrice di Ranma

 


 

Alla scoperta di un manga e di un anime sulle sirene dalle tinte horror e gotiche 

 

“La saga delle sirene” è un manga in tre volumi di Rumiko Takahashi, la celebre autrice di “Ranma 1/2”, “Maision Ikkoku”, “Inuyasha” e “Lamù”. Dal manga è stato anche tratto l’anime “Mermaid Saga”. L’opera è celebre per le sue storie di sirene originali, oscure e misteriose.

Se vuoi immergerti nelle torbide acque della saga, sei nel posto giusto! Scopriremo insieme affascinanti dettagli su questa splendida storia, sia in versione cartacea che in versione animata.

Cominciamo!

 

“La saga delle sirene” manga

 

La saga delle sirene” di Rumiko Takashi è costituita da tre volumi, scritti dal il 1984 e il 1994: “Il bosco della sirena”, “Il segno della sirena” e “La maschera della sirena”.

In Italia il primo volume fu pubblicato nel 1994 da Granata Press, che però non diede seguito alla saga. Per fortuna, nel 1998 la Star Comics pubblicò tutti e tre i numeri per la collana “Storie di Kappa”.

La storia segue le vicende di Yuta e Mana, un ragazzo e una ragazza diventati immortali dopo aver mangiato carne di sirena.

Purtroppo il finale della saga è aperto, in quanto l’autrice non ha ancora dato una conclusione alla sua storia. Nonostante ciò, gli episodi sono così profondi, affascinanti e ben disegnati che non posso far altro che consigliarvi lo stesso la lettura.

E poi c’è ancora speranza: ricordiamo che la Takahashi ha concluso la serie “One Pound Gospel”, iniziata nel 1989, addirittura nel 2006!

 

“La saga delle sirene” anime 

 

Nel 1991 e nel 1993 uscirono due OAV della saga in versione anime: “Il bosco della sirena” e “Il segno della sirena”, che ripercorrevano i primi due volumi del manga.

Il VHS arrivò in Italia nel 1998: nel primo episodio Yuta e Mana furono doppiati da Luigi Rosa e Tina Venturi, mentre nel secondo da Fabrizio Vidale e Alida Milana.

Nel 2003, invece, fu prodotta ex novo una serie di tredici episodi: una trasposizione di tutte le vicende narrate nei tre volumi del manga a eccezione dell’episodio “Lo sguardo della sirena”. Si tratta di “Takahashi Rumiko Gekijō: Ningyo no mori”, ovvero "Il teatro di Rumiko Takahashi: Il bosco della sirena".

Questa serie è molto più fedele al manga rispetto agli OAV, anche se alcune delle parti più violente sono state comunque mitigate.

In America è nota con il titolo di “Mermaid Saga”, ma purtroppo non c’è nessuna edizione italiana.

 

Cosa rende tanto speciali queste storie di sirene? 

 

Le storie di sirene firmate da Rumiko Takahashi racchiudono tutte le tinte dell’horror. Ci sono meravigliose fanciulle che collezionano corpi umani, maschere di sangue, anime immortali intrappolate in corpi da bambola.

Yuta e Mana si muovono in un mondo spietato e pericoloso, incontrando avversari sempre più malvagi, in un crescendo di gotica crudeltà.

Le sirene sono considerate vera e propria carne da macello, in grado di donare l’immortalità a una piccola percentuale di fortunati esseri umani che ne tollerano l’ingestione. Chi non la sopporta, invece, è destinato a morire tra atroci dolori o a trasformarsi in un mostro.

 



 

Yuta e Mana sono riusciti a sopravvivere alla carne di sirena e sono diventati immortali, ma questo per loro rappresenta una condanna. Vorrebbero solo essere due normali adolescenti, liberi di vivere e morire come tutti gli altri, invece si ritrovano a vagare nel mondo senza poter progettare un’esistenza umana.

Yuta è un anziano nel corpo di un giovane, ha una malinconia e una saggezza quasi commoventi. Mana, che ha vissuto tutta l’infanzia e la prima adolescenza in catene, è una giovane donna che scopre il mondo nel peggiore dei modi, sperimentando tutte le nefandezze del genere umano.

Eppure, ai due non manca mai la speranza e la voglia di sconfiggere la loro maledizione. Ci riusciranno? E dalla loro amicizia nascerà qualcosa di più profondo? Mah, se la Takahashi si decidesse a concludere questo benedetto manga potremmo anche scoprirlo!

 

Bonus: un romanzo per chi ama le sirene 

 

Se ami le sirene (come me!) puoi dare un’occhiata al mio romanzo “In fuga: amore degli abissi”.

Cosa significa essere una sirena e scoprire l’amore umano? Potrai rispondere a questa domanda insieme ad Amanda, la protagonista di questa storia ricca di colpi di scena e profumata di salsedine!

Leggi la mia versione dei fatti, tuffati nelle profondità marine col romanzo paranormal romance "IN FUGA - amore dagli abissi"! Scopri subito i segreti delle sirene in eBook su Amazon (incluso in Kindle Unlimited).

 


 

Articolo scritto in collaborazione con
Ivana Vele Poletti del blog 
Colorare la vita .

 


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Published on September 13, 2021 02:00

September 6, 2021

Sailor Moon e censura: le scene tagliate e dove recuperarle




 

Scopriamo le principali scene cancellate di Sailor Moon e dove vederle senza censura! 

 

La censura italiana ha cancellato da Sailor Moon molte parti fondamentali: l’amore tra Sailor Uranus e Sailor Neptune, la doppia sessualità delle Sailor Starlights, il nudo di Sailor Moon nell’ultimo episodio e perfino ogni scritta in caratteri giapponesi.

In Italia la serie storica è arrivata nel 1995 sulle reti Mediaset. Noi, giovani virgulti degli anni ’90, siamo cresciuti con le nobili gesta delle Sailor guerriere, inconsapevoli dell’ascia della censura che mutilava questo splendido cartone giapponese.

Ma ora è tempo di riprenderci ciò che è nostro! Al grido di “Potere del cristallo di luna, vieni a me!” scopriamo le principali situazioni e scene censurate in Sailor Moon!

 

1. Sailor Moon e censura: l’amore tra Sailor Uranus e Sailor Neptune 


L’anime di Sailor Moon è famoso soprattutto per l’amore tra Bunny e Milord, ma in realtà c’è un’altra love story molto bella di cui parlare: quella tra Sailor Uranus e Sailor Neptune.

Le due guerriere Sailor non sono semplici amiche – come veniva dato a intendere nella versione italiana – bensì costituiscono una vera e propria coppia. I cari adattatori nostrani hanno tagliato e cucito le scene così bene, ma così bene, da eliminare ogni riferimento alla loro relazione amorosa.

Non solo: l’affascinante Sailor Uranus in una puntata dà anche un bacio a Sailor Moon… e indovinate un po’? Il bacio è stato completamente cancellato dalla versione anni ’90.

 



 

2. Sailor Moon e censura: la doppia sessualità delle Sailor Starlights 

Le Sailor Starlights sono tre guerriere Sailor extra-sistema solare: provengono dai tre satelliti del pianeta Kinmoku.

A seguito della distruzione di Kinmoku da parte di Sailor Galaxia, le Sailor Starlights perdono la loro principessa. Decidono così di cercarla sulla Terra con il potere della musica. E come lo fanno? Trasformandosi in tre baldi cantanti chiamati Three Lights, idoli delle teenagers giapponesi.

Quindi, quando sono in vesti umane hanno l’aspetto di tre ragazzi, mentre in assetto da combattimento ritornano guerriere. Mediaset ha mutato questa parte della storia con italico ingegno: ha fatto diventare i Three Lights i tre fratelli gemelli delle Sailor Starlights!

 

3. Sailor Moon e censura: uomini trasformati in donne

 

In Italia, ma non solo (è un problema di tutto il doppiaggio internazionale) il personaggio di Zachar, in originale un uomo, viene trasformato in donna.

Come mai? Perché Zachar è un bellissimo ragazzo dai tratti delicati e dai lunghi capelli fluenti, sovente circondato di fiori e innamorato del compagno Lord Kaspar. E tanto basta per trasformarlo in una ragazza e farlo doppiare da una donna.



 

 

Vale lo stesso discorso per Fisheye del Dead Moon Cyrcus, un bel ragazzo dai tratti femminei che ama adescare giovani prestanti. Anche in questo caso, è stato reso donna dall’adattamento e dal doppiaggio. L’unica scena in cui appare a petto nudo è stata prontamente eliminata.

 

4. Sailor Moon e l’ultimo episodio: la scena di nudo 

 

Nell’ultimo episodio della quinta e ultima serie, Sailor Moon affronta lo scontro finale con Sailor Galaxia.

Qui c’è una scena molto significativa, in cui le due si affrontano nude. Il significato simbolico implicito è ricco di suggestioni poetiche: si tratta di due anime che si trovano a nudo l’una di fronte all’altra, nella resa dei conti che deciderà le sorti del mondo. Sailor Moon non ha bisogno di nulla oltre alla luce del Cristallo d’Argento, in grado di raggiungere il cuore di Sailor Galaxia.

La scena non ha niente di scabroso, non vengono certo mostrati i dettagli anatomici delle ragazze: è come vedere due Barbie senza vestiti. Ma la censura italiana si è accanita lo stesso, tagliando, cucendo e sovrapponendo immagini per coprire la nudità delle due Sailor guerriere.

 

5. Sailor Moon e censura: i riferimenti al Giappone 

 

Parlando della serie storica trasmessa da Mediaset, abbiamo usato finora i nomi del doppiaggio italiano: Bunny, Milord, Zachar ecc.

In realtà, i nomi originali sono ben diversi. Le cinque guerriere Sailor del sistema solare interno non si chiamano Bunny, Amy, Rea, Morea e Marta, bensì Usagi, Ami, Rei, Makoto e Minako. Milord è Tuxedo Kamen, Zachar è Zoisite e così via.

La censura è andata poi oltre, cancellando con tagli e sovrapposizione qualsiasi scritta, cartello e indicazione in caratteri giapponesi.

Solo una domanda: perché?

 

Sailor Moon: episodi senza censura! Ecco dove vederli 

 

Bene! Se ti è rimasta la curiosità di goderti la storia di Sailor Moon senza tagli e censure, ora scoprirai subito tutti i modi per farlo.

 

La serie storica di Sailor Moon senza censura 

 

La serie di Sailor Moon storica senza censura è disponibile su Amazon grazie alla versione DVD di Dynit. Per i nostalgici è davvero una chicca, perché mantiene il doppiaggio originale!

 

Sailor Moon Manga 

 

Il consiglio spassionato del Magical Magazine è di andare alle origini del mito, recuperando lo splendido manga “Pretty Guardian Sailor Moon” di Naoko Takeuchi, la creatrice della storia!

Io ho il numero uno in lingua originale, preso direttamente in Giappone al Sailor Moon Store di Tokyo... e lo conservo come una reliquia!

Per leggerlo in italiano c’è solo l’imbarazzo della scelta: la casa editrice Star Comics ha prodotto molte edizioni curatissime del manga di Sailor Moon.

 

Sailor Moon Crystal 

 

Infine, c’è la nuova serie animata “Pretty Guardian Sailor Moon Crystal”, trasmessa dalla Rai in versione non censurata. Anche l’episodio del bacio tra Sailor Moon e Sailor Uranus è andato in onda privo di cancellazioni.

La serie è molto bella ed estremamente fedele al manga originale, sia per quanto riguarda il character design che la trama. Sono uscite tre serie (visibili su Raiplay, anche se purtroppo non sempre disponibili) e un film ispirato all’arco dei sogni del manga: Pretty Guardian Sailor Moon Eternal - Il film. Quest’ultimo è sul catalogo Netflix. Io l’ho visto e mi è piaciuto un sacco, ve lo consiglio!

 

Un romanzo per chi ama il Giappone 

 

Come avrai intuito, sono una grande fan della paladina che veste alla marinara. Oltre a ciò, sono un’appassionata di Sol Levante!

Questa passione mi ha spinta a scegliere un protagonista nipponico per il mio romanzo distopico “Dark Ghost”, che fa parte della saga cybernature Stargarden Universe.

Lui è Jo Jo Nishimura, un affascinante bio-hacker dedito ad attività poco legali: qui lo vedete in compagnia di Keva, un altro importante personaggio della saga Stargarden.



 

Per saperne di più su Jo Jo, Keva e su tutti i segreti di Stargarden (rigorosamente NON censurati!), potete sbirciare il sito ufficiale Stargarden Universe.

 

Articolo scritto in collaborazione con
Ivana Vele Poletti del blog 
Colorare la vita .

 

 

 

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Published on September 06, 2021 02:00

August 16, 2021

Una grande avventura giapponese che vi trasporterà nel passato: "SHOGUN", romanzo di James Clavell

 

Magical Readers!

 

Oggi, in via eccezionale… una RECENSIONE


Sì, lo so, non pubblico mai sul blog commenti del genere ma, questa volta, faccio un’eccezione perché il romanzo in questione è in linea col tema dei prossimi mesi: il GIAPPONE!

 

Sono sempre stata affascinata dalla storia e dall'antropologia. Mi piace leggere e comprendere le ragioni che fanno muovere un popolo e una serie di eventi che possono (o no) cambiare tutto.

 

Sono curiosa di scoprire tradizioni e abitudini particolari, specialmente se si tratta di luoghi lontani da quelli in cui sono cresciuta.  Mi immagino i paesaggi e la gente, si può osservare il passato attraverso gli occhi della fantasia.

 

"Shogun" è un romanzo storico ambientato in un periodo particolare, quando le tradizioni giapponesi si scontrano con l'arrivo del Cristianesimo.Per parlarvi di questo romanzo è necessario procedere per gradi, non solo per la mole dell’opera (oltre 1000 pagine) ma anche per spiegarvi a grandi linee il contesto in cui va situata la narrazione.Non solo “Shogun” è un romanzo storico, è un romanzo storico ambientato in un’epoca e in un luogo che per gli occidentali hanno tinte mitiche, fantasy e molto, ma MOLTO confuse. Le informazioni sommarie che di solito abbiamo sull’argomento potrebbero allontanare un lettore poco informato da un’opera di questo calibro. 

Se è vero che l’autore si lancia in spiegazioni dettagliate di costumi e cerimonie (come per esempio la famosissima chanoyu, la cerimonia del tè), è anche vero che se ci si imbarca in questa lettura senza avere un minimo di conoscenza della storia giapponese e dei valori base della cultura locale è facile restare disorientati e con la testa piena di nomi complicati e nozioni strane. L’autore spiega anche molti termini giapponesi… cosa che io da linguista ho apprezzato MOLTO, sicuramente più del dovuto… però sono elementi che potrebbero annoiare chi non è interessato.

 


Per questi motivi cercherò di darvi una panoramica molto riassunta e semplificata delle informazioni principali che riguardano l’ambientazione del romanzo.


 

Qualche considerazione personale

 

"Shogun" è un romanzo storico e d'avventura scritto negli Anni ’70, di conseguenza stile e linguaggio non sono dei più attuali.

 

A mio parere, la criticità maggiore di questo testo è l'infodumpe lo dico da persona amante di: descrizioni di ogni tipo, gite nella storia, cornici, informazioni di contorno, viste panoramiche alla Meraviglie... anche senza Alberto Angela. Dico solo che ne "Il nome della rosa" ho apprezzato quella lunga descrizione mentre i personaggi raggiungono la meta e che nemmeno gli sproloqui di Barbalbero e Tom Bombadil ne "Il signore degli anelli" mi disturbano...

 

Detto questo, mi è comunque piaciuto perché mi ha permesso di scoprire molte cose sul Giappone in modo ludico, anche se a livello di storytelling il romanzo si è appesantito. Ho ascoltato l’audiobook in lingua originale e sicuramente la bravura dell’attore narrante (Ralph Lister) è stata d’aiuto.


I punti di forza sono la trama ricchissima di intrighi e di giochi politici e l'approfondimento dei personaggi principali.

 

Le scene d'azione, secondo me, sono state gestite in modo frettoloso e sono davvero carenti nel settore show don't tell, non ancora così popolare all'epoca in cui è stato scritto. Tuttavia, gli eventi sono emozionanti e il libro, seppur lento, è molto interessante, se non proprio avvincente per un lettore moderno e abituato ad altri stili.

 

Il romanzo


 

"Shogun" è un romanzo (lunghissimo, circa 50 ore di audiobook per oltre 1000 pagine) che racconta la storia di un marinaio inglese, John Blackthorne, naufragato sulle coste del Giappone indicativamente nel 1600.

 

Il protagonista deve imparare e rispettare la cultura e lo stile di vita giapponesi e rendersi indispensabile, se vuole sopravvivere e tornare in Inghilterra. “Shogun” presenta con abilità gli intrighi politici tra le varie fazioni, mescolando in maniera sapiente storia e finzione.

 

Il libro è stato scritto da James Clavell e pubblicato nel 1975. Considerando che l’autore è stato prigioniero di guerra e detenuto dai giapponesi a Changi (Singapore), è possibile capire che almeno in parte “Shogun” possa rifarsi anche ai suoi ricordi di prigionia.


 

Il Giappone dei samurai

 

Il libro è ambientato in una società feudale: il Giappone dei samurai.

 

Nel Giappone feudale, la classe dei guerrieri samurai era un gruppo molto importante e potente. I samurai erano fedeli ai propri signori, servivano come guerrieri in battaglia e controllavano le città. 


Il codice etico dei samurai si chiama bushido, cioè "la via del guerriero".

 

Si tratta di una serie di linee guida molto rigide, studiate affinché i samurai potessero mantenere l’onore in ogni circostanza.

 

Una delle paure più grandi di un samurai è la vergogna, in particolare quella causata da una morte disonorevole (punto che anche il romanzo esplora ripetutamente menzionando quasi in ogni capitolo il suicidio rituale come soluzione a qualsiasi cosa, dalla tazzina rotta al tradimento). L’importanza del bushido è stata tale da diventare un vero e proprio stile di vita che ha influenzato la società e la storia giapponese.




 

L’epoca di “Shogun”

 

Il Paese viene unificato sotto un unico sovrano dal primo Shogun Tokugawa nel 1603: questa è presumibilmente la figura storica alla base del personaggio di Toranaga. Nel romanzo, si ribadisce sempre che Toranaga non avesse alcun desiderio di diventare shogun, secondo me era una battuta ironica…

 

Che cos’era uno shogun? Lo shogun era un generale, un dittatore militare col potere completo sul Paese e sui suoi clan che, prima dell’epoca pacifica del periodo Edo, avevano conosciuto solo guerra e sangue per decenni.

 

La trama in breve (molto breve)

 

Il protagonista e punto di vista principale (ma non l’unico) è John Blackthorne, un pilota inglese (ben più istruito di quanto pensiate, parla latino, spagnolo, portoghese e olandese, nonché giapponese in un baleno) a bordo della nave olandese Erasmus. Si tratta del primo inglese approdato in Giappone, ma non del primo europeo, c’è infatti la presenza ingombrante dei missionari spagnoli, italiani e portoghesi impegnati in una disperata opera di evangelizzazione dei giapponesi, amabilmente chiamati scimmie. A onor del vero, per tutto il romanzo, i rappresentanti della Chiesa vengono connotati sempre in modo negativo… tuttavia credo sia perché il protagonista è inglese e quindi protestante, non necessariamente per il modo in cui agiscono (pessimo).

 

L’Erasmus naufraga sulle coste giapponesi a Izu (nell’odierna prefettura di Shizuoka). Blackthorne e i sopravvissuti vengono raccolti dai locali, fatti prigionieri e allegramente chiamati barbari (cosa che ho trovato molto divertente, visto che di solito assistiamo alla storia opposta, cioè gli europei che vanno a chiamare barbari e scimmie tutti gli altri in ogni angolo del globo terracqueo. L’appellativo di barbari nei confronti dei naufraghi è del tutto meritato… anche se nemmeno i giapponesi sono proprio degli angioletti). Importante: l’Erasmus trasporta cannoni e fucili, una novità assoluta in Giappone. Questo avrà un certo peso nello sviluppo della storia.

 

Nel corso del romanzo incontriamo svariati altri punti di vista che ci fanno capire cosa sta succedendo in generale. I più importanti sono Toranaga, il vero boss della storia e Lady Toda Mariko, una donna samurai convertita e per questo in grado di comunicare con Blackthorne in latino e in portoghese.

 

Da qui in poi tutto si fa molto complicato perché fra tradimenti e trame politiche seguiamo Blackthorne (chiamato “Anjin-san”, “pilota”, dato che i comuni mortali non hanno diritto ad avere un nome e vengono indicati con la professione che svolgono) che vuole tornare a casa, in Inghilterra. Toranaga che mira allo shogunato (anche se dice di no) e Lady Toda Mariko, che attende solo il completamento del proprio karma.

 

Blackthorne capisce presto che se vuole rivedere l’Europa deve rendersi utile. Grazie a Lady Toda Mariko impara il giapponese in un lampo e diventa un punto di riferimento per trasmettere informazioni, svelare i piani di espansione della Chiesa e, soprattutto, istruire i giapponesi nell’uso delle armi da fuoco… un vero smacco per l’élite samurai.

 

Un altro tema importante è quello della “nave nera” portoghese che deve riportare in Europa tutti i guadagni del commercio della seta in Oriente e altri beni preziosi. Inutile dire che chiunque vorrebbe impossessarsi della nave e delle sue ricchezze.

 

Fra Gesuiti e Francescani ambiziosi, falconeria, attacchi di ronin (in breve, samurai rimasti senza un signore da servire), agguati dei ninjakatane donate (perse e anche ritrovate…) terremoti, travestimenti, tresche amorose, geishe, cerimonie e trattati di ogni tipo… assistiamo all’ascesa al potere di Toranaga, alla civilizzazione del barbaro Anjin-san e al compimento del karma di Lady Toda Mariko.

 

Non dico altro della trama perché succedono talmente tante cose che sarebbe solo dispersivo e causa di spoiler.




 

La mia opinione

 

Il personaggio che mi ha colpito di più non è il protagonista... bensì Toranaga, colui che riesce a manipolare tutti in modi geniali e sorprendenti.

 

I personaggi importanti sono ben caratterizzati e affascinanti; quelli secondari non sempre sono facilmente riconoscibili. Il narratore dell'audiolibro è stato molto bravo a districarsi fra una sfilza di personaggi, alcuni anche piuttosto simili. Altri narratori sanno distinguere meglio chi parla con una caratterizzazione maggiore e a volte bisogna fare uno sforzo per capire chi si sta ascoltando, ma dopo poche battute è tutto chiaro.

 

Interessante è anche il tema dell'espansione del Cristianesimo in Asia e del ruolo dei frati nell'economia locale. Se ci pensate... è ridicolo che il commercio della seta fra Cina e Giappone fosse in mano a portoghesi e spagnoli. Si sono inseriti in Oriente in modo davvero subdolo, facendo da mediatori dopo essere arrivati dall’altra parte del mondo con la missione di cambiare mentalità e usi degli altri a casa loro.

 

È stata una lettura impegnativa, non perché difficile (per me che ho come romanzo preferito e faro della mia esistenza “Il signore degli anelli”; dipende dalle vostre letture pregresse), ma perché disseminata di punti morti. Non è certamente uno dei quei romanzi che vi tiene incollati alle pagine e che vi fa perdere la fermata del bus.




 

Lo consiglio? 


Solo se vi interessa la storia del Giappone, altrimenti sarete tentati a saltare... non rimpiango il tempo dedicatogli, ma l'avrei preferito più coinvolgente.

 

Nel complesso, lo consiglio a chi apprezza una narrazione di stampo classico e poco votata a suspense e azione.


E voi conoscevate già questo romanzo?

 

 

 

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Published on August 16, 2021 02:00

August 9, 2021

Cos'è il KOMOREBI e come può stimolare la creatività





La magia della natura può stimolare la creatività in un momento difficile. Magari soffri del blocco dello scrittore, ti senti pigro e svogliato o, forse, hai solo bisogno di cambiare aria. 

Il motivo poco importa, l'ispirazione è sempre dietro l'angolo quando ci si immerge nella natura. Lo sanno bene anche i giapponesi, che hanno un nome particolare per questa soluzione: komorebi.

In questo articolo scoprirai:

Cos'è il komorebiCome influisce sull'ispirazionePerché anche tu dovresti provare la magia della natura


Cos'è il komorebi? 

Komorebi è una parola giapponese composta dai kanj  albero, 漏れ brillare attraverso e  sole.

Con la bellezza poetica e complessa tipica del giapponese posso solo parafrasare una vaga traduzione italiana. Il komorebi è l'osservazione della luce del sole filtrata dal fogliame degli alberi

Un aspetto chiave di questa parola e del concetto che trasmette in lingua originale è proprio la sensazione di qualcosa di nascosto che viene rivelato. La luce, infatti, riesce a creare effetti e riflessi incantevoli solo grazie all'intervento delle foglie, che la nascondono e che, in un certo senso, la costringono a cercare nuove vie per continuare a illuminare il mondo.

Quindi, si può dire che il komorebi rappresenta una bella visione che non possiamo però scorgere direttamente con gli occhi. Si tratta di una magia invisibile, di un sogno nascosto, finché non si presentano le condizioni giuste; è un'immagine in divenire, che acquista concretezza solo quando qualcosa si frappone fra la luce e ciò che stiamo guardando. Solo allora le forme ballerine create dal komorebi sono davvero visibili.

A me sembra proprio un invito alla creatività! Anche le idee restano nascoste finché non le esprimiamo in qualche modo.

La luce e i suoi effetti straordinari possono essere visti direttamente, oppure attraverso i riflessi sul terreno, su specchi d'acqua o sui fiori o sugli oggetti. La stessa cosa succede alle idee, che vengono poi tradotte in parole, immagini e altre forme comunicative.




Come influisce sull'ispirazione? 

Se hai problemi a raggiungere uno stato di calma e di creatività prenditi una pausa ed esci (funziona anche contro il blocco dello scrittore!). 

Cambiare ambiente e passeggiare è un buon modo per staccare la spina e non pensare: lasciarsi sorprendere dalla magia della natura è molto rilassante. 

Se sei troppo critico nei confronti del tuo lavoro, investire un po' di tempo nell'osservazione attiva della natura circostante ti aiuterà ad aprire la mente e a cambiare prospettiva.

In mezzo alla natura possiamo rilassarci completamente senza pensare ad altro oppure possiamo lasciarci distrarre dagli effetti ipnotici del komorebi. I giochi di forme e di colori saranno sicuramente un grande aiuto per la creatività!

Vedere le cose da un altro punto di vista è sempre molto utile. Impara dal komorebi, fai come la luce che filtra attraverso le foglie, cerca anche tu nuove vie fra una fogliolina e l'altra, tocca nuove superfici e guarda che cosa succede quando i tuoi occhi incontrano nuovi orizzonti!Abbracciare nuove prospettive e punti di vista diversi (anche se non condivisi) può dare la spinta giusta per risolvere problemi e farsi venire nuove idee, migliori e più creative di quelle finora avute.



Perché anche tu dovresti provare la magia della natura? 

Attività come le passeggiate all'aperto (io amo particolarmente le foreste, anche perché come abbiamo visto nell'articolo "Gli elfi dei boschi che vivono in Italia" non si sa mai chi potremmo incontrare!) oppure osservare il paesaggio godendoci gli effetti del komorebi aiutano a raggiungere uno stato di rilassamento mentale, che di conseguenza riattiva la creatività. 

Avere con sé un quaderno (o prendere appunti col telefono) è sempre utile quando notiamo colori o suoni particolari che ci danno una sensazione di benessere. Magari c'è qualche contrasto speciale sui petali di un fiore, oppure un profumo nuovo o una foglia portata via dal vento.

La natura è così spesso una fonte di ispirazione. Che tu stia guardando le montagne o ammirando i colori del tramonto, è facile sentire che c'è qualcosa di più grande di noi. 

Quindi, quando ti ritrovi ad aver bisogno di idee creative, consolati sapendo che la natura è là fuori ad aspettare una tua visita! 

La magia della natura è ovunque e ha aiutato le persone nei momenti difficili per secoli... prova anche tu a immergerti nel verde!

Il mondo naturale può agire come una forza potente e calmante nella nostra vita... ed è pure gratis! Non ci sono scuse per non dare una possibilità alla magia della natura! A volte basta anche un balcone...




Se il Giappone ti incuriosisce e non vedi l'ora di uscire per una bella passeggiata, fai prima il "Test: quale demone giapponese incontrerai?"... potrebbe salvarti la vita!




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Published on August 09, 2021 02:00

La magia della natura: scopri i benefici del KOMOREBI





La magia della natura può stimolare la creatività in un momento difficile. Magari soffri del blocco dello scrittore, ti senti pigro e svogliato o, forse, hai solo bisogno di cambiare aria. 

Il motivo poco importa, l'ispirazione è sempre dietro l'angolo quando ci si immerge nella natura. Lo sanno bene anche i giapponesi, che hanno un nome particolare per questa soluzione: komorebi.

In questo articolo scoprirai:

Cos'è il komorebiCome influisce sull'ispirazionePerché anche tu dovresti provare la magia della natura


Cos'è il komorebi? 

Komorebi è una parola giapponese composta dai kanj  albero, 漏れ brillare attraverso e  sole.

Con la bellezza poetica e complessa tipica del giapponese posso solo parafrasare una vaga traduzione italiana. Il komorebi è l'osservazione della luce del sole filtrata dal fogliame degli alberi

Un aspetto chiave di questa parola e del concetto che trasmette in lingua originale è proprio la sensazione di qualcosa di nascosto che viene rivelato. La luce, infatti, riesce a creare effetti e riflessi incantevoli solo grazie all'intervento delle foglie, che la nascondono e che, in un certo senso, la costringono a cercare nuove vie per continuare a illuminare il mondo.

Quindi, si può dire che il komorebi rappresenta una bella visione che non possiamo però scorgere direttamente con gli occhi. Si tratta di una magia invisibile, di un sogno nascosto, finché non si presentano le condizioni giuste; è un'immagine in divenire, che acquista concretezza solo quando qualcosa si frappone fra la luce e ciò che stiamo guardando. Solo allora le forme ballerine create dal komorebi sono davvero visibili.

A me sembra proprio un invito alla creatività! Anche le idee restano nascoste finché non le esprimiamo in qualche modo.

La luce e i suoi effetti straordinari possono essere visti direttamente, oppure attraverso i riflessi sul terreno, su specchi d'acqua o sui fiori o sugli oggetti. La stessa cosa succede alle idee, che vengono poi tradotte in parole, immagini e altre forme comunicative.




Come influisce sull'ispirazione? 

Se hai problemi a raggiungere uno stato di calma e di creatività prenditi una pausa ed esci (funziona anche contro il blocco dello scrittore!). 

Cambiare ambiente e passeggiare è un buon modo per staccare la spina e non pensare: lasciarsi sorprendere dalla magia della natura è molto rilassante. 

Se sei troppo critico nei confronti del tuo lavoro, investire un po' di tempo nell'osservazione attiva della natura circostante ti aiuterà ad aprire la mente e a cambiare prospettiva.

In mezzo alla natura possiamo rilassarci completamente senza pensare ad altro oppure possiamo lasciarci distrarre dagli effetti ipnotici del komorebi. I giochi di forme e di colori saranno sicuramente un grande aiuto per la creatività!

Vedere le cose da un altro punto di vista è sempre molto utile. Impara dal komorebi, fai come la luce che filtra attraverso le foglie, cerca anche tu nuove vie fra una fogliolina e l'altra, tocca nuove superfici e guarda che cosa succede quando i tuoi occhi incontrano nuovi orizzonti!Abbracciare nuove prospettive e punti di vista diversi (anche se non condivisi) può dare la spinta giusta per risolvere problemi e farsi venire nuove idee, migliori e più creative di quelle finora avute.



Perché anche tu dovresti provare la magia della natura? 

Attività come le passeggiate all'aperto (io amo particolarmente le foreste, anche perché come abbiamo visto nell'articolo "Gli elfi dei boschi che vivono in Italia" non si sa mai chi potremmo incontrare!) oppure osservare il paesaggio godendoci gli effetti del komorebi aiutano a raggiungere uno stato di rilassamento mentale, che di conseguenza riattiva la creatività. 

Avere con sé un quaderno (o prendere appunti col telefono) è sempre utile quando notiamo colori o suoni particolari che ci danno una sensazione di benessere. Magari c'è qualche contrasto speciale sui petali di un fiore, oppure un profumo nuovo o una foglia portata via dal vento.

La natura è così spesso una fonte di ispirazione. Che tu stia guardando le montagne o ammirando i colori del tramonto, è facile sentire che c'è qualcosa di più grande di noi. 

Quindi, quando ti ritrovi ad aver bisogno di idee creative, consolati sapendo che la natura è là fuori ad aspettare una tua visita! 

La magia della natura è ovunque e ha aiutato le persone nei momenti difficili per secoli... prova anche tu a immergerti nel verde!

Il mondo naturale può agire come una forza potente e calmante nella nostra vita... ed è pure gratis! Non ci sono scuse per non dare una possibilità alla magia della natura! A volte basta anche un balcone...




Se il Giappone ti incuriosisce e non vedi l'ora di uscire per una bella passeggiata, fai prima il "Test: quale demone giapponese incontrerai?"... potrebbe salvarti la vita!




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Published on August 09, 2021 02:00

July 26, 2021

Test: quale demone giapponese incontrerai?

 

 

Sogni di andare in Giappone? Allora questo test ti sarà utilissimo!

Il Sol Levante, infatti, pullula di demoni chiamati “yokai”. Ognuno di loro ha caratteristiche e comportamenti diversi. Alcuni possono aiutare gli esseri umani, ma altri (molto più numerosi) si divertono a tormentare i poveri sventurati che incontrano. È quindi davvero importante conoscere la loro natura!

Se sei curioso/a di scoprire quale demone giapponese sei destinato a incontrare, non ti resta che scegliere una delle quattro immagini della foto d’apertura! E ora… scopri quale incontro sovrannaturale farai in Giappone!

 

Quale demone giapponese incontrerai? 

 

1. Amabie 

 


Hai avuto fortuna! L’amabie è uno dei pochi demoni giapponesi di indole completamente benevola.

Ma chi è?

Una sirena a tre code, caratterizzata da lunghi capelli, becco di uccello e corpo ricoperto da scaglie.

Vive tra i flutti, ma esce dall’acqua per profetizzare grandi raccolti, oppure devastanti epidemie. Ha anche la facoltà di guarire gli esseri umani dalle malattie. Per questo motivo, in Giappone è stata utilizzata come simbolo beneaugurante per esorcizzare la paura della pandemia.

 

Come comportarsi con un’amabie?

È molto semplice: se ne incontri una… fai esattamente quello che ti dice! Di solito le amabie chiedono di essere ritratte, perché la loro immagine guarisce dalle malattie. Se non hai grandi abilità grafiche, fatti aiutare da qualche disegnatore esperto. Vedrai che il suo ritratto porterà fortuna a chiunque lo vedrà!

E, mi raccomando, non dimenticarti di ringraziarla per la sua benevolenza… i demoni giapponesi sono molto attenti all’etichetta!

Per approfondire la sua conoscenza, puoi leggere l’articolo “Demoni giapponesi buoni: “amabie”, la sirena scaccia-epidemie”.

 

2. Kitsune 


 

La kitsune è un “bakemono” (cioè un animale in grado di mutare forma) il cui aspetto originario è quello di una volpe.

Una delle sue particolarità è il numero di code che possiede: da due a nove. Questo è dovuto a un’antica credenza giapponese: si dice che alcune volpi possano vivere per svariati secoli e che acquisiscano una nuova coda ogni cento anni.

Le kitsune possono trasformarsi in uomini o donne molto avvenenti. In questa veste amano sedurre i mortali, fino ad arrivare a sposarli e a metter su famiglia. Se viene scoperta la loro natura, però, ritornano volpi e spariscono nel bosco.

 

Come comportarsi con una kitsune?

È molto importante saper distinguere una kitsune trasformata in uomo o donna, se non si vuole correre il rischio di affezionarsi a qualcuno che potrebbe sparire da un momento all’altro! Ma come si fa a smascherare una kitsune sotto mentite spoglie?

Bisogna tenere a mente un elemento molto importante: la trasformazione di questo demone giapponese è sempre imperfetta. Se riusciamo a scoprire il particolare “fuori posto”, possiamo tranquillamente tutelarci dai suoi trucchi. Perciò, ecco i possibili indizi da ricercare: una leggera peluria rossiccia lungo il corpo, l’ombra o il riflesso a forma di volpe, una coda celata tra i vestiti.

 

3. Yurei 

 

 

Lo yurei è un fantasma, maschile o femminile, le cui sembianze ricordano quelle degli spettri occidentali: eteree figure dalla veste bianca, lunghi capelli scarmigliati, fluttuanti nell’aria. Spesso i loro piedi sono assenti o visibili in trasparenza.

Lo spirito dello yurei è legato al mondo terreno da una qualche situazione irrisolta. Può essere il rimpianto per una persona che non si è riuscita ad amare, oppure una vendetta mancata, o ancora un’esperienza mai provata (è tipico, nei manga, incontrare uno yurei morto da adolescente che non ha fatto in tempo a organizzare il suo primo appuntamento romantico). Oppure il rammarico può essere legato al concetto di “on”, ovvero il “debito morale” verso un’altra persona, valore molto radicato nell’animo dei giapponesi.

 

Come comportarsi con uno yurei?

Cerca di mantenere la calma e non fuggire, potresti aggravare la situazione! Se uno yurei ti cerca, di sicuro è perché vuole essere aiutato a risolvere qualche rimpianto della sua vecchia vita. Se lo eviti, tenderà a perseguitarti sempre di più.

Cerca di parlarci con calma, per capire quale sia il suo cruccio. Magari vuole che tu faccia da tramite con una persona del suo passato. Se la situazione è troppo complicata, o se la barriera linguistica ti impedisce di comprenderlo, rivolgiti a uno specialista del settore (come, ad esempio, le sciamane Itako).

 

4. Zashiki warashi 

 


 

Lo zashiki warashi è un demone giapponese domestico: vive all’interno delle antiche abitazioni o dei ryokan (alberghi tradizionali). Non sopporta i grattacieli e gli edifici moderni in generale, quindi potrai incontrarlo solo nella parte più arcaica del Giappone.

È uno yokai che appare in veste di bambino o bambina di circa 6/7 anni. Indossa un kimono rosso o bianco; se è una femmina ha i capelli lunghi fino alle spalle, se è un maschio li ha tagliati a paggetto.

Non ha un’indole malvagia, anche se si diverte a fare piccoli dispetti. È allegro, giocherellone e ha il compito di proteggere la famiglia che lo ospita.

 

Come comportarsi con uno zashiki warashi?

Come accennato, questo piccolo demone giapponese ama fare dispetti. Si palesa soprattutto di notte, facendo rumore o appollaiandosi sul petto delle persone addormentate, per poi sparire non appena si accende la luce.

Il consiglio è quello di essere pazienti e non reagire in modo troppo duro alle sue marachelle. Se si sente minacciato, lo zashiki warashi può decidere di abbandonare l’abitazione che lo ospita… e in quel caso sarebbe la fine per i suoi abitanti, condannati alla sventura perenne!

Se vuoi scoprire il caso (reale!) dell’albergo giapponese infestato dagli zashiki warashi, puoi leggere l’articolo “Esistono le fate della casa?”.

 

Qual è il demone giapponese che incontrerai? Scrivilo nei commenti!

Il mio è la volpe, kitsune! In effetti, anche Jo Jo Nishimura in “Dark Ghost” avrà a che fare con una bestia strana… una sorta di bakemono in chiave fantascientifica e molto meno elegante di una bella volpe!


Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog  Colorare la vita .


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Published on July 26, 2021 02:00

July 19, 2021

Oni giapponesi: i personaggi del folklore che hanno ispirato Lamù

 

Chi non conosce Lamù, la sexy aliena creata dalla mente vulcanica di Rumiko Takahashi?

Ma siamo sicuri di avere dimestichezza con tutti suoi segreti? Per esempio, sai perché ha i cornini e i canini appuntiti? O perché indossa (striminzite) vesti tigrate e ha la capacità di scagliare fulmini?

Be’, perché fa parte della tribù degli oni giapponesi!

In questo articolo conosceremo un po’ meglio gli oni e, di conseguenza, la nostra affascinante Lamù.

Cominciamo!

 

Chi sono gli oni giapponesi? 

 

 

Gli oni sono demoni giapponesi che più si avvicinano al concetto occidentale di “orchi” o “diavoli”. Hanno . Si vestono con pelli di tigre e hanno la miracolosa capacità di riattaccarsi le parti del corpo mutilate. Sono inoltre in grado di scagliare fulmini.

Vivono sottoterra oppure nelle montagne più impervie, nelle cave o nelle isole abbandonate. Possono essere solitari oppure aggregarsi in strutture gerarchiche, comandate da un capo che detiene il potere assoluto.

 

Gli oni giapponesi sono buoni o cattivi? 

 

Gli oni sono per lo più visti come demoni malvagi, in grado di scagliare fulmini e provocare malattie agli esseri umani.

Con la diffusione del buddhismo, queste creature divennero inoltre le guardiane del “Naraka”, un mondo sotterraneo dove gli esseri senzienti sono condannati alla sofferenza per le loro azioni negative. In tale accezione, ricordano moltissimo i diavoli infernali delle religioni monoteiste.

 


Un’altra caratteristica è la loro passione per gli esseri umani. Una passione prettamente culinaria, visto che gli oni giapponesi trovano la nostra carne davvero gustosa.

Fino a qui, sembrerebbe che siano esseri completamente malvagi. Ma, come spesso accade nella spiritualità orientale, le cose non sono così semplici. Infatti, ci sono diverse storie in cui gli oni portano fortuna agli esseri umani.

Come esempio, possiamo considerare la fiaba tradizionale di Issun-boshi.

Issun-boshi (一寸法師) vuol dire “Il ragazzo lungo un sun”: il “sun” è un’unità di misura giapponese che equivale a circa tre centimetri. È un personaggio che riprende il tema universale del bambino di dimensioni piccolissime, riscontrabile anche in “Pollicino” e in vari racconti diffusi in tutto il mondo.

 

 

Issun-boshi fu inghiottito da un oni, ma riuscì a lacerare con la sua piccola spada la pancia del demone, uccidendolo. Inoltre, il nostro eroe si impossessò della magica mazza dell’oni, che aveva il potere di esaudire qualsiasi desiderio. Grazie all’oggetto incantato, Issun-boshi poté acquisire dimensioni normali, arricchirsi e sposare la donna che amava.

C’è anche la leggenda del monaco buddhista Gazan Ryogen, che promise di reincarnarsi in un oni per difendere il suo tempio in cima a una montagna.

Il collegamento tra gli oni e i ministri del culto buddhista iniziò più o meno nel periodo Edo, quando questi demoni cominciarono a essere raffigurati con i paramenti sacri dei monaci. Tali immagini potrebbero significare che anche le creature ritenute più malvagie possono essere salvate dalla compassione del Buddha.

 

Siamo sicuri che Lamù sia proprio una oni? 

 

Sì, siamo sicuri: Lamù appartiene alla schiera degli oni, anche se proviene da un pianeta alieno anziché dalla Terra. Si tratta di “Oniboshi” (鬼星), che significa proprio "Stella degli Oni".

Ecco le caratteristiche fisiche e comportamentali che la accomunano agli oni giapponesi:

·       canini, corna e orecchie a punta;

·       capacità di scagliare fulmini;

·       vesti tigrate;

·       gelosia: Lamù è estremamente possessiva con l’amato Ataru, proprio come le sue omologhe del folklore giapponese. Si dice, infatti, che una donna possa trasformarsi in una oni a causa di un’indole particolarmente gelosa.

 

Ma non è finita qui: nel cartone e nel manga assistiamo anche al rito del “mamemaki”, ovvero del lancio dei fagioli di soia contro gli oni. Secondo la credenza popolare, infatti, gli oni giapponesi possono essere scacciati proprio da questi legumi (un po’ come i vampiri con l’aglio!) durante la cerimonia del Setsubun. E Lamù diventa proprio il bersaglio prescelto per lancio di fagioli! Insomma, chi la circonda la considera a tutti gli effetti una oni.

 

Il fascino del Giappone 

 

Adoro il Giappone, i suoi paesaggi, la cucina e il folklore tradizionale.

Questa passione è culminata a inizio 2020, quando ho potuto coronare uno dei miei grandi sogni: visitare il Paese del Sol Levante! Avevo desiderato per anni e anni di esplorare la terra che ha dato vita ai miei anime preferiti (con i titoli italiani): “Lady Oscar”, “Mila e Shiro” e “Sailor Moon”. Sono inoltre grandissima fan di Hello Kitty e quando ho vistato uno dei Sanrio Store e il negozio di Sailor Moon non volevo più andare via! Oltre agli aspetti commerciali, ai quali non sono affatto immune, ho davvero adorato le visite ai templi Shinto e buddhisti. Sono luoghi mistici immersi nella calma, a meno che non ci sia qualche data evento che richiama molti fedeli contemporaneamente.

I viaggi per me rappresentano un’occasione per raccogliere materiale e documentarmi dal vivo in modo da rendere più vividi e credibili i miei romanzi.

Ogni tappa è stata magica, ma i luoghi che mi hanno colpita di più per caratterizzare i ricordi di Jo Jo Nishimura e anche altre ambientazioni del romanzo cybernature “Dark Ghost” sono:

1. Il santuario di Fushimi Inari Taisha (dedicato alla divinità kami volpe Inari).




Dopo una scarpinata di 4 km su scalini tagliati nella montagna e sormontati dai tipici tori rossi e neri si arriva alla sommità e si può ammirare la città di Kyoto dall’alto. Io sono arrivata al belvedere all’ora del tramonto, quando stormi di corvi neri e lucidi volavano contro il cielo arancione. Sono stati momenti di pura poesia e anche la discesa nella penombra a piedi sotto i tori è stata molto suggestiva.

Anche il ramen a fine visita è stato memorabile!

2. Il tempio di Otagi Nenbutsu-ji è sicuramente uno dei miei preferiti. Si trova su una collina vicino alla famosa foresta di bambù di Arashiyama, un'altra delle mie tappe preferite.




La giornata in cui ho visitato la foresta e questo tempio è nella mia top di tutta la permanenza in Giappone e dei miei viaggi in generale. Il tempio è il luogo più pacifico che abbia mai visto. È immerso nel verde e si sentono solo i rumori rilassanti della natura. La bellezza delle immagini sacre dorate e di quelle di pietra ricoperte di muschio crea un’atmosfera magica e credo che anche persone poco spirituali ne apprezzerebbero l’incanto.

La foresta di bambù, soprattutto per me che non ne avevo mai vista una dal vivo è stata un’esperienza incredibile. Il fruscio del vento fra le canne e fra le foglie sottili del bambù è completamente diverso da ogni rumore prodotto dai boschi nostrani. Anche il punto di verde è differente e la strada perfettamente pulita e curva che si addentra nella foresta è molto suggestiva. Si cammina in un tunnel verdissimo che sembra dipanarsi in un sogno.

Le sensazioni di questa giornata sono finite in alcuni punti specifici del romanzo “Dark Ghost”.

3. Okinawa e un santuario molto speciale di cui ho parlato nell’articolo “Esistono le fate della casa?”

 

Allora… vi ho fatti diventare fan del Giappone o no?

(Foto scattate da me!)

  


Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog  Colorare la vita .


Nota: immagini reperite in rete a solo scopo illustrativo.



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Published on July 19, 2021 02:00