Marco Manicardi's Blog, page 72
March 20, 2019
Con estrema precisione
Era arrivato quel giorno dell’anno in cui di solito decidevo di abbandonare il giaccone in favore della giacchetta. Era sempre il giorno sbagliato.
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March 19, 2019
Asimov
E in un libro che si chiama La fine dell’eternità, del 1955, Isaac Asimov riporta un dialogo tra il protagonista del romanzo, un tecnico di nome Andrew Harlan, e un altro personaggio, un sociologo di nome Voy; il primo, a un certo punto, dichiara brevemente: «Io non sono un sociologo, signore.»
E Voy gli risponde sorridendo: «Splendido. Quando si comincia col dichiarare una mancanza di competenza in un campo specifico, generalmente si sottintende che, quasi subito dopo, si esprimerà un’opinione completa in proposito.»
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March 18, 2019
#truestory (al bar)
Venerdì sera, mentre ero lì che bevevo tranquillo la mia Guinness al bar, sono stato molestato da un tizio che si definiva cinqueverde e che ho cominciato a chiamare grillista un po’ così, per ridere; è arrivato dicendo cose a caso sull’Europa, rivolto a me che neanche lo conoscevo, e io ero lì che pensavo «che due maroni, adesso come me lo levo di dosso?»
Poi, a un certo punto, è saltato su puntandomi il dito con una cosa del tipo «perché poi quando abbiamo venduto la Corsica ai francesi nel 1975…» e continuando con un ragionamento che non ho ascoltato bene perché ci ero rimasto talmente di sasso che ho capito subito che dovevo cominciare ad assecondarlo, perché coi matti non si sa mai.
E alla fine abbiamo deciso che il problema principale dell’Italia è il LIBERO ARBITRIO, che una possibile soluzione al problema dell’integrazione è che dobbiamo cominciare a DISINTEGRARCI, e che bisognerebbe votare quel partito che proponga per primo di SPOSTARE L’ITALIA, perché non sia più quella specie molo in mezzo al Mediterraneo che è diventata adesso, quindi dovremmo provare a ruotarla per schiacciarla tipo verso la Francia o magari traslarla verso la costa jugoslava.
Alla fine mi sono anche divertito. Lui era serissimo.
L’ho salutato e sono andato a letto.
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March 17, 2019
O’Kelly
E in un libro che si chiama La tomba del tessitore, del 1919, Seumas O’Kelly dice che la cosa più chiara nella mente di un uomo è spesso la più oscura da capire per quella della sua dolce metà. E che, per esempio, un santo può calcare le strade del mondo convinto in cuor suo che tutti facciano caso alla sua aureola splendente; ma così non è, perché, se lo fosse, il santo verrebbe preso a sassate.
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March 16, 2019
È un periodo
March 15, 2019
La New Wave italiana (il blogroll – 5 / per posta – 3 / e un socialino)
Poi sta succedendo un’altra cosa strana, nel suo piccolo eccitantissima, ma ve la spiego dopo. Prima metto qui sotto un paio di link di blog rinati o rinascenti che vado a elencare, in rigoroso ordine alfabetico, così come sono stati aggiunti o spostati nel gruppetto della New Wave italiana del mio feedreader (uso feedly, quello gratis, se vi interessa).
Minutiæ – il blog di Livia Iacolare.
waiting for the blackout – il blog di tokyoblues.
E una newsletter appena nata (da aggiungere alle altre) per farsi riempire la casella (o il cestino) di roba interessante:
Lana di roccia – dove Matteo Contin segnala a fumetti indie e/o d’autore leggibili gratuitamente e in modo del tutto legale (l’ho rubata a Bluebabbler, che in un post di qualche giorno fa mette in fila altre newsletter che magari vi interessano; grazie Bluebabbler).
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La cosa strana e nel suo piccolo eccitantissima di cui parlavo prima è che negli ultimi giorni ha preso vita un socialino nuovo (nuovo per modo di dire, c’è da qualche anno ma non l’aveva ancora considerato nessuno) che si chiama:
FreeFeed
e la sua scoperta recente, almeno per noi reduci della blogsfera passata, è una cosa talmente eclatante e con una user-experience talmente vicina al vecchio FriendFeed che ci vengono le lacrime agli occhi.
Sembra che stia velocemente rimpiazzando i vari surrogati tipo Frenf.it e mokum che da qualche anno usavamo poco e male un po’ come si fa col metadone. E, insomma, da qualche giorno stiamo tutti correndo lì per vedere come funziona e per darci dei baci, degli abbracci e delle gran pacche sulle spalle. Speriamo che duri. Ma in ogni caso, finché dura, seguiamo il richiamo del socialino e godiamocelo a piene ganasce.
Musica:
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Le altre puntate piene di link sulla New Wave della blogsfera italiana sono qui.
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March 14, 2019
Wallace
E in un libro che si chiama Infinite Jest, del 1996, David Foster Wallace dice che quasi nessuna delle cose importanti ti accade perché l’hai progettata così. E che il destino non ti avverte; il destino sbuca sempre da un vicolo e, avvolto nell’impermeabile, ti chiama con un Psss che di solito non riesci neppure a sentire perché stai correndo da o verso qualcosa di importante che hai cercato di pianificare.
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March 13, 2019
Una cosa fighissima
  Parco della Preistoria di Rivolta d’Adda, esterno giorno, una domenica assolata dei primi di Marzo. Il Many e Grushenka stanno contemplando la riproduzione di una scena di vita quotidiana tra Uomini di Neanderthal: una caverna con un piccolo fuoco centrale tenuto acceso da due uomini accucciati, un terzo uomo sta tornando alla grotta con una lancia in una mano e una preda nell’altra, una donna è seduta su un masso di fianco all’ingresso mentre allatta un bambino di pochi mesi e ha lo sguardo perso nel vuoto.
Il Miny è ancora affascinato dai tre giganteschi mammut poco distanti e tiene la testa girata da quella parte ignorando i discorsi dei genitori.
Grushenka: E noi quindi veniamo da lì, da questi qui.
Many: Beh, non esattamente… l’Uomo di Neanderthal apparteneva a una specie diversa dall’Homo Sapiens. Cioè, erano proprio due cose distinte, come gli asini e i cavalli.
G.: Ah, ma dai.
M.: Eh sì, poi nella lotta tra le specie ha prevalso il Sapiens e l’Uomo di Neanderthal si è estinto. Non esiste più.
G.: Siamo proprio degli stronzi.
M.: Beh, però sembra comprovato che ci siano stati degli incroci, soprattutto in Europa dove le due specie convivevano, quindi una piccola parte di sangue di Neanderthal potremmo avercela anche noi. Piccola piccola. Però potrebbe esserci.
I due si perdono un attimo nel silenzio e nel cinguettio primaverile del parco. Il Miny è sempre preso dai mammut lì di fianco, adesso gli sta presentando Alex, il piccolo T-Rex che si è portato da casa, e ancora non bada ai genitori.
M.: L’evoluzione è una cosa fighissima, no?
G.: Sì, succede tutto con delle trombate.
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March 12, 2019
Catalano
E in una poesia intitolata il mare visto da un poeta, dentro a un libro che si chiama Motosega, del 2007, Guido Catalano dice che una cosa che gli dà noia dei poeti è che difficilmente se gli chiedi di controllarti l’olio o le pasticche dei freni sono capaci.
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March 11, 2019
Un modo di dire dell’est?
C’è un post sul blog di Casu dove Casu cita cinque frasi che ha ereditato da film che ha visto e che usa (quasi) comunemente nelle conversazioni di tutti i giorni. Lo trovate qui.
Stamattina mi sono svegliato con l’idea di fare altrettanto, ma poi, alla fine, mi sono accorto che le frasi che ho ereditato da film che ho visto e che uso (quasi) comunemente nelle conversazioni di tutti i giorni non sono cinque. Anzi, ce n’è praticamente una sola, anche se la uso spesso, specie in ambito lavorativo con clienti e colleghi, quando questi si disperano dopo che gli ho detto che una certa cosa non sarà fatta o che molto probabilmente non si può neanche fare:
«A volte sei tu che mangi l’orso e altre volte è l’orso che mangia te.»
E oggi è proprio tutto quello che avevo da dire.
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