Marco Manicardi's Blog, page 87

September 16, 2015

In bianco

Ieri sera sono andato a cena dai miei, e mi sono portato dietro la seggiolina da attaccare alla tavola per metterci dentro Guido (mio figlio si chiama Guido), che è già una settimana che la usiamo e funziona abbastanza bene (nel senso che lui sta lì buono a sgagnare i suoi giochini mentre noi mangiamo e non c’è bisogno di seggioloni plasticonsi che tengono solo del posto e sono anche brutti da vedere). E insomma, mia mamma ha questa fissa dello stare a tavola tutti insieme e la prende pressoché religiosamente, e ieri sera, dopo la seconda bruschetta con l’aglio e il pomodoro piccante, mentre Guido era lì che sgagnava un sonaglino calmo calmo, e ogni tanto alzava la testa e rideva in faccia a qualcuno, lei, mia mamma, con gli occhi lucidi lucidi ha guardato mio padre e ha esordito con: «Ma Iules (mio padre si chiama Iules), ci pensi che siamo qui a tavola col figlio di Marco?»

E mio padre, rincarando la dose (ché c’erano anche mio nonno e mia sorella seduti lì), ha aggiunto: «Ci sono cinque generazioni di Manicardi!»


In quel momento avrei potuto tranquillamente farmi intestare la casa.

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Published on September 16, 2015 12:44

September 14, 2015

Cuspide

Eravamo, stamattina, in tre in una stanza per questioni di lavoro. Non so neanche più il perché e il percome siamo finiti sul discorso, ma è venuto fuori che tutti e tre avevamo letto La fisica di Star Trek di Lawrence M. Krauss.

Ci si sente sempre un po’ strani, in quei momenti lì.

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Published on September 14, 2015 11:15

September 3, 2015

Una lista

Sto cercando di compilare una lista di dritte da dare a Guido (mio figlio, che adesso ha cinque mesi) o da lasciargli in eredità (non si sa mai) per quando sarà grande. La mia intenzione è quella di tramandargli due o tre cose che ho capito della vita (cioè quasi niente) nel caso mi dimenticassi di dirgliele a voce (che è probabilissimo).

Per adesso la lista delle dritte è composta da un solo punto, questo qui: «Lascia pure che dicano quelli che “chi dorme non piglia pesci” o che “il mattino ha l’oro in bocca” o che “io dopo quattro o cinque ore sono già riposato”, eccetera, lascia che dicano; tu, invece, cerca di dormire più che puoi, dove riesci, quando vuoi, ma il più possibile. Dormi delle belle dormite, dei sonni profondi, dei sonnellini, penniche, pennichelle, passacuori, fai del sonno quasi una religione, che poi, vedrai, a far così si sta meglio anche da svegli.»


(Spero che mi venga in mente qualcos’altro. Ma comunque, per adesso, così, come lista va già molto bene.)

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Published on September 03, 2015 14:56

September 1, 2015

Non sono il solo

Ho scoperto, pensa te, che ci sono delle altre persone, oltre a me, e non sono poche, che pensano che il vero capodanno venga verso la fine d’agosto. Non dico proprio il 31 agosto, fa lo stesso un giorno qualsiasi tra la seconda metà di agosto e l’inizio di settembre, non è importante. Volessimo fare una cosa precisa, si potrebbe far coincidere il capodanno col primo di settembre, anche se la vera fine dell’anno arriva sempre insieme a una specie di fenomeno isterico chiamato controesodo (o, se vogliamo, l’inizio delle scuole).


Ho scoperto, poi, che ci sono delle altre persone, oltre a me, non tantissime, in verità, ma qualcuno c’è, che hanno cominciato senza premeditazione a troncare il duemila degli anni quando pensano e quando parlano. E quindi adesso siamo nel quindici, e le cose passate che sono successe in questo secolo sono successe nell’undici, o nel dieci, o nel nove, nel tredici, e così via. Che è un modo come un altro, ma abbastanza drastico, per ammazzare il Novecento (sarebbe anche ora)

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Published on September 01, 2015 13:57

July 1, 2015

È un periodo

È un periodo che vigliacco se c’ho tempo.

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Published on July 01, 2015 07:15

June 7, 2015

L’unico consiglio

L’unico consiglio che mi sento di poter dare a chi sta per avere un bambino o ne abbia uno da pochissimi mesi è questo: quando andrete in giro col pancione, o una carrozzina o un ovetto o un passeggino, incontrerete e avrete a che fare con un bel numero di genitori, nonni, cugini e zii, bisnonni, almeno sette gradi di parentele, tre ordini di amici e amici di amici, vecchie signore e giovani fricchettone, gente di cui avevate perso le tracce da anni che spunta all’improvviso da un angolo cieco della strada, persone con dieci figli e gente senza figli, vicini e non vicini, conoscenti e sconosciuti, eccetera eccetera eccetera, e ognuno di loro, nessuno escluso, prima di andarsene e di salutarvi, sicuro come la morte, ci terrà davvero, sinceramente, con tutto il cuore, a darvi almeno un consiglio su come portare avanti la gravidanza o come si tirano su i figli; ecco, voi, senza scortesia, senza augurare del male a nessuno, sentitevi liberissimi e arrogatevi il diritto, riguardo quei consigli, a prescindere dall’autorevolezza morale, sociale o gerarchica che attribuite a chi ve li sta dando, di non seguirne neanche uno. E questo mio non fa eccezione.

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Published on June 07, 2015 01:48

May 28, 2015

Quanti libri hai letto nel 2014?

Mah, una sessantina suppergiù.

Quanti dall’inizio del 2015?

Due. Cioè, sono a metà del secondo.

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Published on May 28, 2015 08:44

May 27, 2015

Una cosa divertente, che schiarisce la testa, anche se bisognerebbe non premeditarla, ma, insomma, si fa quel che si può

Bisognerebbe, non tutte le volte, basta una sola, diciamo una volta l’anno, durante la bella stagione, tra maggio e settembre circa, quando vengon giù di quelle piogge improvvise che durano sì e no mezza giornata, uscire senza l’ombrello.

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Published on May 27, 2015 08:27

May 17, 2015

E un giorno di maggio che dirvi non so

A mio modestissimo avviso, credo che negli ultimi sessant’anni non si sia discusso abbastanza sulla tragicità della terza strofa di Papaveri e papere.


E un giorno di maggio che dirvi non so,

avvenne poi quello che ognuno pensò

Papavero attese la Papera al chiaro lunar…

e poi la sposò.

Ma questo romanzo ben poco durò:

poi venne la falce che il grano tagliò,

e un colpo di vento i papaveri in alto portò.

Così Papaverino se n’e’ andato,

lasciando Paperina impaperata…


Altro che Bob Dylan.

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Published on May 17, 2015 10:35

May 13, 2015

All’inizio inizio

Dormire, mangiare, fare la cacca.

Adesso, non è per fare lo psicologo da bar, però penso che sia davvero una fortuna, in termini di sanità mentale, personale e collettiva, che il nostro cervello sia tarato in modo da non serbare alcun ricordo di quando non facevamo altro, nei primi mesi di vita, tutto il giorno, tutti i giorni, che quelle tre cose lì.

All’inizio inizio, addirittura, delle volte, anzi abbastanza spesso, contemporaneamente.

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Published on May 13, 2015 04:48