Ella S. Bennet's Blog, page 37

January 12, 2020

Il patto di Alicya, recensione del blog LeggoAncoraDieciMinuti…..

A questo link la recensione del mio romanzo, per la quale ringrazio il blog LeggoAncoraDieciMinuti…..


https://www.leggoancoradieciminuti.it/search/label/Ella%20S.%20Bennet


 


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Published on January 12, 2020 14:46

January 10, 2020

Lorraine Heath – Lady V (Gli sfrontati di Havisham 1)* Le mie letture

(Titolo originale “Falling Into Bed with a Duke (The Hellions of Havisham #1)”, Traduzione di Graziella Reggio; originale pubblicato nel 2015; edizione italiana del 2018).


Una trama non troppo originale (del resto è impossibile trovarne una) in cui il protagonista è nobile e molto affascinante mentre lei è ricchissima ma non bella o, almeno, non di una bellezza convenzionale, e, quel che è peggio per la società dell’epoca, intelligente e decisa ad avere idee proprie e a difenderle invece di adeguarsi a quelle di un potenziale marito.


Lui è il duca di Ashebury, orfano di entrambi i genitori dall’età di otto anni, lei è Minerva Dodger, il cui padre è ricchissimo e attento alla sua felicità e alle sue esigenze. L’incontro fra i protagonisti genera in entrambi turbamento e attrazione, che tutti e due negano a loro stessi, almeno inizialmente. Si rivedono in varie occasioni e hanno modo di conoscersi, scoprendo di riuscire a confidarsi cose solitamente taciute anche alle amicizie più strette e il loro rapporto va ben oltre quello che inizialmente era l’obiettivo di ciascuno, ovvero una notte di sesso e niente più. Lui apprezza le qualità intellettuali di Minerva che gli altri pretendenti trovano disdicevoli, oltre a cogliere la sua bellezza non appariscente; lei scopre che il fascino del duca non è solo esteriore.


Naturalmente prima del lieto epilogo sorge una complicazione, ma Ashebury trova il modo di superarla.


Una lettura piacevole, a mio parere, perché i personaggi sono interessanti e ben descritti e il rapporto fra i due protagonisti si sviluppa gradualmente e in modo coerente con i loro caratteri.


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Sinossi

Londra, 1878 – Rimasti orfani in seguito a un incidente ferroviario, il Duca di Ashebury, il Conte di Greyling e il gemello Edward sono stati condotti nell’inquietante maniero di Havisham per essere affidati al tutore designato dai loro genitori: il Marchese di Marsden. L’uomo, però, ha perduto la ragione dopo la morte dell’amata moglie, e non ha mai badato a loro. Così Ashe, divenuto adulto, teme e rifiuta l’amore, conoscendone gli effetti devastanti, e preferisce relegare i suoi rapporti con le donne ai diversi club esclusivi che frequenta. E proprio in uno di questi una sera incontra la misteriosa Lady V, che non solo è intrigante e sensuale, ma anche brillante, sagace e… vergine. Inizialmente Ashe non ha idea di chi lei sia, però è abbastanza intelligente da riconoscerla quando la incontra in società senza la maschera: si tratta della straordinaria Minerva Dodger, per cui è impossibile non perdere la testa.

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Published on January 10, 2020 23:56

#recensione Un libertino per marito, Ella S. Bennet

Ripubblico la recensione del blog Iris e Periplo al mio romanzo “Un libertino per marito”. Grazie a Sara di Iris e Periplo.


Iris e Periplo Review


TRAMA



Cosa possono avere in comune un marchese libertino e una ragazza senza dote?
Naturalmente un matrimonio di convenienza…
E di convenienza per chi?
Di certo per Lord Arlinbourne, che vuole una donna che ricopra il ruolo di moglie, ma solo per finta, perché è infastidito dal comportamento di certe signorine che cercano di farsi sorprendere in situazioni compromettenti con lui per indurlo a sposarle.
Apparentemente anche per Miss Lydia Thorne, che dipende economicamente dal fratellastro e la cui reputazione è stata compromessa nella passata Stagione. Peccato che Miss Thorne non sia per niente contenta di essere obbligata a sposare lo sconosciuto marchese.
Presto, però, scoprono di essere attratti, loro malgrado, l’uno dall’altra: una complicazione che nessuno dei due aveva previsto…



Davvero un buon romanzo questo di Ella S. Bennet, una nuova scrittrice che ama follemente leggere libri e scrivere belle storie.
E si vede sempre nei suoi libri la…


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Published on January 10, 2020 10:29

January 9, 2020

Georgette Heyer – Cotillon * Le mie letture

(Titolo originale “Cotillion”, traduzione di Anna Luisa Zazo; originale pubblicato nel 1953; edizione italiana del 1978)


Un romanzo in cui prevale l’ironia e – per chi legge – il divertimento, inteso proprio come risata, di quando in quando, e sorriso, quasi sempre.


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Kitty Charing, orfana, vive in campagna con il tutore, Mattew Penicuik, ricco e scorbutico. Anziano, decide che la ragazza debba sposare uno dei suoi nipoti se vuole ereditare il suo denaro e convoca i giovanotti presso la sua residenza.


Dei quattro nipoti disponibili (ce n’è un quinto già sposato) Foster ha un’intelligenza limitata ed è terrorizzato dalla madre che lo tiranneggia, Hugh è un reverendo, Freddy è un dandy elegante e Jack… è assente. Sembra che proprio su Jack sarebbe caduta la scelta di Kitty, se solo lui avesse accettato l’invito-ordine dello zio: mancando lui, Kitty chiede a Freddy di fidanzarsi con lei in modo fittizio e di portarla con sé a Londra con la scusa di conoscere la famiglia di lui, perché vorrebbe vedere la città, comprare abiti alla moda, andare a qualche festa (e, forse, suscitare la gelosia di Jack).


Il progetto va in porto e Kitty viene ospitata a Londra dalla sorella di Freddy, giovane donna un poco svampita. Nella capitale Kitty visita monumenti, partecipa a ricevimenti e conosce svariate persone. Ragazza dal carattere molto empatico, si ingegna di aiutare due coppie di innamorati a coronare i rispettivi sogni d’amore, ovviamente in modo anche un poco bizzarro.


Per tutto il romanzo si susseguono incontri e dialoghi fra i vari personaggi; tutti gli avvenimenti sono al limite del farsesco, pur senza scivolarvi mai, e il racconto risulta molto divertente. L’arguzia della Heyer è davvero inesauribile, anche in questa storia.


Per darvene un esempio: il cugino Foster (che è conte, lord Dolphinton), così descritto dall’autrice:



In verità, l’intelletto di lord Dolphinton non si distingueva per potenza, né per prontezza di intuito; ma quando gli accadeva di comprendere qualcosa, lo faceva con sorprendente tenacia.



è innamorato di una donna che incontra di nascosto alla madre e confida a Kitty che se non potesse più vederla si ucciderebbe ma…



«Ma il fatto è che so nuotare e non mi piacerebbe puntarmi una pistola alla tempia. Quanto meno» aggiunse con scrupolosa sincerità «non credo che mi piacerebbe. Una volta sono stato ferito alla gamba per errore. Non mi è piaciuto per niente.»



La logica di Foster è cristallina, no? E, vi assicuro, non solo la sua…

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Published on January 09, 2020 14:28

January 8, 2020

il patto di Alycia, di Ella S. Bennett, recensione di Daniela Domenici

grazie a Daniela per la sua recensione


daniela e dintorni




La misteriosa autrice Ella S. Bennett, da me definita, nella precedente recensione, la Jane Austen del 21esimo secolo, torna ad affascinarci ancora con una nuova storia, ambientata sempre nel periodo Regency, che sarà la prima di quattro storie autoconclusive che avranno come protagonista una donna.

In questa prima l’eroina è Alycia Rogerson che vive con la madre e il fratello Nigel il quale ha, purtroppo, il vizio del gioco i cui debiti non riesce a saldare. Sarà questo a dare il via allo strano patto che Alycia sceglierà di fare con lord Alexander Darkwood e che cambierà le rispettive vite in modi assolutamente imprevisti.

Bravissima l’autrice a tratteggiare, da narratrice esterna, il loro percorso psicologico di crescita mentre si trovano a vivere avventure di ogni tipo, compreso un omicidio e un rapimento.
Perfetti i dialoghi di Alycia e Alexander e dei/lle tanti/e co-protagonisti/e che arricchiscono la narrazione; grazie alle pertinenti…


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Published on January 08, 2020 14:49

January 7, 2020

Georgette Heyer – L’anello * Le mie letture

(Titolo originale “The Talisman Ring” (titolo tradotto inizialmente come “Talismano d’amore”), Traduzione di Anna Luisa Zazo; originale pubblicato nel 1936; edizione italiana del 1979, poi 2017)


Mi viene spontaneo dividere i due gruppi i romanzi di Geogette Heyer che ho letto fino a questo momento: benché le caratteristiche principali, ovvero l’ironia e l’accurata descrizione dei costumi dell’epoca in cui le storie sono ambientate, trovo che ve ne siano alcuni in cui l’ironia prevale a tal punto da divenire a tratti comicità, altri in cui le vicende narrate sono più realistiche, per quanto sempre piuttosto avventurose e/o originali.


L’anello, a mio parere, appartiene al primo gruppo, durante la lettura mi sono trovata infatti più volte a ridere di gusto. Come in altri romanzi anche in questo troviamo una fanciulla giovane, Eustacie, con la mente piena di idee romantiche e scarso senso pratico, dotata di una logica decisamente originale. Insieme agli altri personaggi, tutti magistralmente disegnati, la ragazza riuscirà a vivere le avventure sognate e anche a trovare l’amore.


Fuggita da Tristam, un cugino che non vuole sposare, Eustacie si imbatte in un altro cugino, Ludovic, che vive di contrabbando da quando sul suo capo pende una condanna per omicidio. I due approdano in una locanda in cui alloggiano un giudice di pace e la sorella, anch’essa desiderosa di vivere un’avventura anche mostra di possedere una discreta dose di buon senso. Le due donne decidono di aiutare Ludivic a dimostrare la propria innocenza e a loro si unisce anche Tristam, giunto alla locanda in cerca di Eustacie; i quattro si adoperano per nascondere Ludovic alle guardie che lo cercano e a ritrovare l’anello a talismano che dà il titolo al romanzo, un gioiello di famiglia sottratto dall’assassino alla vittima, che lo aveva vinto al gioco a Ludovic, per far ricadere la colpa su di lui.


Una storia davvero divertente, di un’ironia scoppiettante.


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Per darvene un’idea, ecco un dialogo fra Tristam ed Eustace, quando entrambi pensano di doversi sposare (per volontà del nonno di lei) e lui le dice che dovrà andare a vivere a Bath con sua madre per un periodo, prima del matrimonio.



“E dunque, che mai dovrei fare a Bath?”

“Temo dovrete rassegnarvi a un periodo di quiete.”

“Quiete?” esclamò Eustacie con voce ansante. “Ancora e sempre quiete?”

Suo malgrado, sir Tristram rise: “È dunque tanto orribile?”.

“Oh, sì che lo è! Prima il Sussex e poi Bath e il whist! E infine mi condurrete nel Berkshire, dove morirò.”

“Mi auguro che non lo facciate!”

“E che altro potrei fare?” ribatté luttuosamente Eustacie. “Ho avuto una vita infelice senza alcuna avventura; vi sarebbe da stupirsi se mi spegnessi di consunzione? Ma poiché non mi accade mai nulla di romantico,” aggiunse con amarezza, “certo morirò di parto, come chiunque.”

Sir Tristram arrossì d’imbarazzo. “Eustacie, ve ne prego!”

Eustacie era troppo assorta nei suoi tristi pensieri per prestargli ascolto. “Vi darò un erede,” disse, “e ne morirò.”

D’un tratto l’immagine le parve attraente. “Tutti diranno che ero molto giovane per morire e vi chiameranno dalla bisca dove…”

“Mi chiameranno dalla… ?”

“Dalla bisca. O da un combattimento di galli. Non ha alcuna importanza! Ma voi proverete rimorso quando saprete che io sto morendo e balzerete a cavallo e galopperete ventre a terra per giungere al mio capezzale e io vi perdonerò e…”

“Ma di che andate parlando? Che cosa dovreste perdonarmi? E perché dovreste… Che sciocchezze sono mai queste?”

Brutalmente destata dal suo sogno di romantiche sventure, Eustacie sospirò. “Soltanto quel che pensavo potesse accadere,” disse.

“Pare a me,” ribatté severamente lui, “che vi abbandoniate troppo alla fantasia. Permettetemi di dirvi che non frequento bische né combattimenti di galli! E neppure,” aggiunse lievemente divertito, “è mia consuetudine balzare a cavallo.”

“Immagino di no, e non galoppate ventre a terra. Non è necessario me lo diciate. Lo so.”

“Soltanto in una partita di caccia.”

“Forse lo fareste se io fossi sul mio letto di morte?” chiese lei aprendosi alla speranza.

“Certo che no. Se foste sul letto di morte sarebbe assai improbabile che io sia lontano. Vorrei che vi liberaste di questa idea. Perché dovreste morire?”

“Ve l’ho pur detto! Io…”

“Sì. Non è necessario che lo ripetiate. Vi sono cose di cui potremo parlare dopo le nozze.”



Georgette Heyer (1902 – 1974), scrittrice inglese, ha pubblicato molti romanzi ambientati nel periodo georgiano e della reggenza, ma anche in epoche precedenti, contemporanei e gialli.

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Published on January 07, 2020 14:10

January 6, 2020

#recensione LET IT SNOW, le storie di Ella S. Bennet

La recensione di Iris e Periplo alle mie storie Let it snow….

Grazie!


Iris e Periplo Review




Trama di LET IT SNOW, quando nevica tutto può succedere



È dicembre e nevica. Clara, tornata single dopo una relazione durata sei anni, viene dimenticata nell’area di servizio dal gruppo con cui era partita per un giro dei mercatini di Natale dell’Alto Adige. 
Anche un cane è stato dimenticato o, forse, abbandonato lì. 
Clara ama gli animali e pensa che quell’incontro sia un segno del destino: decide quindi di prendere la bestiola con sé. 
Ma il padrone del cane, che ha appena rotto con la fidanzata, torna a cercarlo e Clara non può fare altro che restituirglielo rimanendo di nuovo sola. 
Ma, quando nevica, tutto può succedere…



51uYr1CE1WL Trama di LET IT SNOW, appuntamento con l’amore



Uno scontro/incontro a causa di un cane mette Luca sulla strada di Clara e i due si trovano a trascorrere una breve vacanza insieme in montagna. Entrambi sono reduci da relazioni che li hanno delusi e, perciò, mantengono…


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Published on January 06, 2020 13:48

January 5, 2020

Un marito per Martha

Alla fine del mese si ottobre 2019 è uscito questo mio romanzo breve; è un rosa di ambientazione Regency, una storia romantica sulla falsariga di Cenerentola. Disponibile in formato ebook, anche con l’abbonamento Kindle Unlimited, e cartaceo.


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Questa la sinossi:


Miss Martha Stevens ha diciannove anni, è orfana e vive con dei lontani parenti, di cui ricambia l’ospitalità occupandosi di molti dei lavori di casa. Quando i parenti progettano di darla in moglie a un vecchio, Martha decide di fuggire..


Prima di andare verso il Nord a cercare un lavoro, Martha accetta l’invito di Claire, la figlia dei conti di Allston, con cui aveva stretto amicizia nel collegio per signorine che frequentava quando i genitori erano vivi.


Nella residenza del conte ci sono altri ospiti e fra questi alcuni gentiluomini. Claire vorrebbe che uno di questi chiedesse a Martha di sposarlo e si adopera perché questo succeda.


Ma le cose non vanno come Claire aveva previsto…

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Published on January 05, 2020 09:04

January 4, 2020

Georgette Heyer – La ragazza chiamata Carità* Le mie letture

(Titolo originale “Charity Girl”, Traduzione di Sergio Ferrero; originale pubblicato nel 1970; edizione italiana del 1971).


La strada del ventinovenne visconte Ashley Desford si incrocia con quella di una fanciulla in difficoltà e il suo spirito cavalleresco gli impone di aiutarla. La ragazza, Charity Steane, è fuggita dalla casa della zia che l’aveva accolta dopo che il padre aveva smesso di pagare il collegio in cui studiava, perché trattata come una serva e senza affetto; vuole raggiungere il nonno a Londra nella speranza che lui la ospiti e l’aiuta a trovare un lavoro. Il visconte l’accompagna alla residenza del nonno, ma questi è fuori città e il maggiordomo non gli dice dove può trovarlo.

Così Desford chiede all’amica d’infanzia Miss Henrietta Silverdale di ospitare Charity il tempo necessario per rintracciare il nonno.

La ricerca però si rivela alquanto complicata e altri eventi rendono più difficoltoso del previsto il compito che il visconte si è assunto, fino a che, naturalmente, tutto va a posto, sia per Charity che per Desford.


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Come forse si può intuire, la trama ricorda in parte quella de “L’incantevole Amanda”.

Complessivamente si tratta di un romanzo divertente e piacevole, il protagonista è un simpatico e misurato gentiluomo in buoni rapporti con tutti; Charity, a differenza di Amanda, non mente e ha un carattere gentile, per quanto, come Desford e Miss Silverdale si rendono conto subito, sia un’ochetta. Alcuni degli altri personaggi sono grotteschi, arrivando quasi a personificare il difetto che li contraddistingue: la Heyer li dipinge con impietoso sarcasmo.


A margine annoto che sono stata colpita da una frase, pronunciata dal fratello minore del visconte in risposta a un altro personaggio che ha appena descritto Desford come un libertino e seduttore: «… lo fate sembrare un manieroso e fosco tenore italiano»: che strana considerazione aveva mai la Heyer per i tenori italiani?

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Published on January 04, 2020 13:00

January 3, 2020

Georgette Heyer – L’incantevole Amanda* Le mie letture

(Titolo originale “Sprig Muslin”, Traduzione di Gigliola Foglia; originale pubblicato nel 1956; edizione italiana del 2005).


Un’adolescente fugge di casa perché il nonno, suo tutore, non vuole che sposi il maggiore di brigata di cui è innamorata; incontra sulla sua strada Sir Gareth Ludlow, al quale racconta una verità alquanto modificata. Il gentiluomo si sente in dovere di aiutarla ma le fantasiose bugie della giovane generano una serie di incontri e avvenimenti anche avventurosi.


Un’altra commedia rosa e un po’ degli equivoci, divertente e rilassante, condita di ironia “alla Heyer”.


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Published on January 03, 2020 09:13