Iaia Guardo's Blog, page 56
March 11, 2019
Quattro quarti con mele caramellate
Sono pomeriggi un po’ più tranquilli di quelli trascorsi negli ultimi mesi. Guardo, mentre ticchetto, il video di Alessia -biankoniglia- che spiega come fare le serre idroponiche. Le serre idroponiche, ma cosa sono, mi chiedo mentre butto giù un altro sorso di questo rooibos al cioccolato della English Shop Tea che mi ha conquistato qualche mese fa. La sua voce mi piace e rilassa; grazie ad Alessia ho scoperto queste serre dove l’acqua lavora. Luce, aria e acqua. Quella che mi è mancata per troppo tempo. Mi sento un po’ come una piantina trapiantata. Poi estirpata. E ripiantata. Una volta il terreno era troppo secco. L’altra mi faceva sentire costretta. E l’altra ancora mi aveva procurato molto dolore per via di piccoli insettini capaci di infettarmi fino alle viscere.
Prima sul blog era tutto così immediato, schietto e sincero. Aprivo questo editor. Ticchettavo emozioni, giorni e ricordi come fossi in corsa su una discesa. Velocissimamente mi buttavo giù senza paura che ci fosse un dirupo alla fine della strada, un piccolo bastone capace di farmi cadere o una disattenzione che mi avrebbe buttato a faccia in giù sull’asfalto. Ero sicura. Così sicura che cominciava la corsa e alla fine c’era sempre un bellissimo panorama. Una volta la neve, una un mare in tempesta. L’altra ancora un giardino fiorito e via così con un foltissimo cambio di sceneggiature tutte incredibilmente colorate, profumate e variegate. Da togliere il fiato.
Adesso non sono più in corsa su una discesa ma corazzata dentro una macchina. Mi assicuro continuamente di premere il freno. Tengo ben stretta la cintura e sono orgogliosa di avere il doppio airbag. Di guardare dal finestrino attentamente immaginando traverse improvvise e di conseguenza sorprese inattese. Il freno a mano sempre sottocchio e una piccola mappa sul sedile con un tragitto segnato ma con la voglia incontrollabile di sterzare e non seguirlo.
Ed è proprio questa voglia che mi fa capire che posso guarire. Che posso tornare a correre nella discesa e smetterla di infilarmi dentro carri armati per paura di ferirmi. Ho sempre guidato come nella discesa (però le cinture le ho messe sempre) e mai così come in questa metafora. Sono sempre stata sicura in macchina. Un po’ spericolatina e arrogantella ma più nei vent’anni, dai. Un po’ tutti del resto. E quindi chi è questa che controlla le traverse e cerca di leggere le mappe invece di seguire l’invincibile senso di orientamento? Chi è questa che non immagina alla fine della strada un incredibile dirupo alla Thelma & Louise dove accelerare forte e ridere a crepapelle sulla nuvole in volo? Sempre io. Ma è una io che non mi piace particolarmente.
Mi piace però il fatto che continui a scegliere dolcetti semplici e buoni e che adesso riesca pure ad assaggiarli. Incredibile, no? Oggi voglio parlarti -oltre che di macchine e dirupi- di questa quattro quarti buonissima con le mele caramellate. Credo sia una ricetta di Donna Hay ma non ne sono sicura. L’ho segnata sulle note dell’iphone ma stupidamente non ho scritto l’autore, pardon. Visivamente però ricordo la foto e giurerei fosse di Donna Hay. Somiglia a una sorta di tarte tatin perché le mele rimangono in fondo proprio come accade nella tatin. Però non uniformemente nonostante siano state tagliate in modo meticoloso. E quindi sta un po’ stortina. Imperfetta nella sua maestosa bellezza.
E mi piacciono le torte imperfette e storte. Perché un giorno si raddrizzano. Altri no. Un po’ come noi. Cosa mi insegna questa quattro quarti oggi? Che è sempre l’essenza la cosa realmente importante. E che alcuni cambiamenti accadono proprio per ricordarcene.

La Ricetta
Per 4-6 persone
La quattro quarti:
250 grammi di zucchero
250 grammi di burro morbido a temperatura ambiente
250 grammi di farina
4 uova
vaniglia o cannella (come preferisci)
Per le mele caramellate:
3 mele (intorno ai 250-300 grammi non di più)
Un limone
150 grammi di zucchero
30 grammi di burro
Pulisci per bene le mele e sbucciale. Tagliale a cubetti il più regolari possibile. Spruzza con il succo di limone. Fai sciogliere il burro in un pentolino a fuoco molto basso. Metti le mele e alza il fuoco lasciando cuocere cinque minuti. A parte fai il caramello con lo zucchero (150 grammi) e poca acqua. Quando è ancora chiaro e non si è caramellato del tutto, ovvero quando raggiunge l’ebollizione (poco dopo), versalo sulle mele con il burro. Gira per bene e metti da parte.
Adesso lavora burro e zucchero insieme e poi aggiungi le uova una a una. Sbatti per bene e fa sì che ogni uovo sia amalgamato prima di inserire l’altro. Adesso inserisci la farina setacciata e versa nello stampo imburrato e infarinato. Solo quando hai versato l’impasto affondaci dentro i cubetti di mela e cuoci a 180 già caldo per almeno 45 minuti. Sembrerà una sorta di Tarte Tatin e la base sarà molto morbida. Ti consiglio di affondare per bene i cubetti di mela.
March 10, 2019
La classica ciambella marmorizzata
Le ciambelle marmorizzate erano le preferite di papà. Amava mangiarle a colazione, ma anche a tutte le ore. Le preparavo, e tutt’oggi lo faccio in sua memoria, a occhio. Dosando con il cuore, equilibrando con sentimento e mescolando con felicità. Mi è sempre piaciuto leggere, come succede con le nuvole o le trame del marmo e delle pietre, i disegni che il cioccolato come fosse penna crea sulla vaniglia come fosse tela. Qui in una fetta ci vedo un cuore. Nell’ altra un arancino al sugo di quelli piramidali. Nell’ altra ancora una balena. Però se poi giri la testa la balena diventa un fantasmino o il profilo di una signora con il fazzoletto in testa; come lo teneva nonna.
Non smetto di fare ciambelle marmorizzate e aspettare sempre nuovi disegni e storie tra le molliche. Non smetto di fare cose per te. Perché riesco a riempire i vuoti così. Riempiendoli di te.
Qualche giorno fa
scrivevo questo su Instagram. Ormai è una miscela di micro blogging e blogging tra social, siti e storie narrate a voce. Una gran bella confusione, che se mi destabilizzava prima adesso un po’ meno. Del resto bisogna adattarsi, riformularsi e tenere il passo no? Come sai, perché ti ho già tediato sufficientemente e ancor più, sto sistemando tutte le foto vecchie e i post precedenti di questi ormai -quasi- dieci anni di esclusivamente food (contando i fumetti vengono un po’ i brividi perché si parla del 2004. Quindici anni. Quindici).
Proprio per questo motivo oltre ripercorrere attraverso immagini e ricette i giorni più belli e tristi della mia vita, appunto le foto perse per sempre e ricette mai pubblicate ma che avrei voluto. Stilo liste su quello che devo, dovrei e voglio fare. Una delle cose che mi è saltata subito all’occhio è stata che ho ticchettato della marmorizzata sì, ma sempre indirettamente. E proprio all’inizio, ergo anni e anni fa. La faccio, come dicevo, molto spesso. Quando sono triste senza neanche rendermene conto la comincio a preparare praticamente sempre, sai?
E quindi ecco sì. Il post sulla ciambella marmorizzata e un posto d’onore e speciale, nel cuore. Se vuoi lasciarmi la ricetta della tua ne sarei felice e la proverò.
La Ricetta
Facendo a occhio proprio non saprei, ma somiglia molto alla classica ricetta con i bicchieri come unità di misura: quasi 4 bicchieri di farina 00, uno e mezzo di zucchero di canna, uno di yogurt, uno di olio di semi di girasole, una bustina di lievito, tanta vaniglia (la cannella la metto nel cacao) e tre uova circa ma dipende dalla grandezza. Dopo aver lavorato tutto insieme verso nella teglia imburrata e infarinata e solo dopo lasciandone un po’ aggiungo il cacao amaro in modo da rigirare di nuovo e versare sopra la base alla vaniglia quella al cioccolato e cannella.
L’archivio propone
March 9, 2019
Torta profumatissima alla ricotta e limone
Per tutta la settimana una volta al giorno ti ho dato un’idea di ricetta da fare con i limoni. Ho cominciato con quella più facile e veloce, perfetta anche per i bimbi che vorranno cimentarsi nella preparazione. Non occorrono infatti chissà quali aggeggi ma solo una tazza e una forchetta per girare: la torta al limone nella tazza da cuocere al microonde.
Subito dopo è stata la volta della ciambella sofficissima al limone con la crema; una ciambella con gli albumi montati a neve ferma e una crema che ricorda le torte della nonna. Profumatissima e dal sapore molto deciso è una ciambella che ti consiglio caldamente anche per il dopo pasto proprio perché dall’impasto leggero e non pesante e stucchevole; grazie alla presenza generosa di limone. Ho continuato con un’altra ciambella ma questa volta simil chiffon in forma quadrata e ricamata con un tripudio di fiori freschi sopra. Al sapore pungente di zenzero che contrasta ed esalta la freschezza del limone. La crostata a base di frolla con limone arricchita ancora una volta dalla crema. Di quelle da scrivere nel quaderno delle ricette preferite e di casa. Infine la mattonella di pan di spagna con la crema al limone -sempre la stessa, sì che potrai adoperare nelle tre interpretazioni- arricchita dalla morbidezza del limone e dalla glassa.
Oggi una torta profumatissima al limone con base di ricotta di pecora. Una preparazione antica che non è mai mancata nelle case dei nostri ricordi più cari. Semplice, d’effetto e maestosa: è la torta alla ricotta e limone che non ha un nome se non quello dell’amore, lo stesso con la quale è stata preparata in ogni casa e luogo.
Mi permetto di ricordarti ancora una volta di sostenere insieme la Ricerca Fondazione Umberto Veronesi. Il nostro futuro è nelle mani di queste incredibili anime. Solo a grazie a loro possiamo avere un futuro. Migliore.
La Ricetta
300 grammi di farina 00
300 grammi di zucchero
300 grammi di ricotta di pecora
3 uova
la scorza grattugiata di un limone biologico
una bustina di lievito (intorno ai 16 grammi) in polvere per dolci
zucchero a velo per spolverare
Lavora prima lo zucchero e la ricotta dentro la planetaria e poi aggiungi la farina setacciata poco per volta. Infine le uova una ad una e la scorza grattugiata di un limone biologico. Profuma e aromatizza ancora con vaniglia o se ti piace di più la cannella. Inforna a 180 per 40 minuti e controlla con lo stecchino. Se ti piace spolverizza con lo zucchero a velo.
March 8, 2019
Una mattonella con crema di limone
Dopo la torta al limone nella tazza da cuocere al microonde, La ciambella con crema profumatissima al limone e la ciambella quadrata -simil chiffon cake- la crostata con crema al limone dedico anche questa ricetta a:
I limoni per la Ricerca
Che ci aiutano a sostenere la ricerca scientifica Umberto Veronesi. Un dolcetto semplicissimo, come gli altri del resto, ma d’effetto. Facile da preparare perché si tratta in fondo di un semplice pan di spagna -ti lascio il video della mia base infallibile- affettato sottilmente e intervallato da dolcissima e profumata crema al limone; la stessa che ho usato per la ciambella profumatissima e la crostata, proprio perché tra le più semplici, gustose e leggere oltre che profumatissime di limone.
Per la crema
la buccia di un limone, 120 grammi di zucchero, 50 grammi di farina, 500 grammi di latte intero freschissimo, 2 uova, essenza di vaniglia.
Si prepara prima la pasta.
Nel Bimby: versa nel boccale la farina, lo zucchero, il burro, l’uovo e il lievito e impasta per 20 secondi a velocità 5. Togli e metti l’impasto in frigo per 30 minuti avvolto in pellicola.
Senza Bimby si fa come la frolla normale ovvero impastando tutti gli ingredienti pian piano avendo cura di non adoperare il burro troppo freddo ma morbido, quasi a pomata. Stessa cosa. Pellicola e frigo.
La Ricetta del pan di Spagna
SOSTIENI LA RICERCA
Dal 3 al 16 Marzo potrai acquistare le reti di limoni per sostenere la Ricerca e sul sito di Umberto Veronesi controllare quale sia il punto vendita più vicino a te. Non è solo un gesto importante ma doveroso nei confronti di tutte le persone che hanno lottando e che lo stanno ancora facendo.
March 7, 2019
Tartare di spada, fragole e olive nere
Sono così felice (e stanca non lo dico) che finalmente il sito stia prendendo l’aspetto che ho sempre sognato. Non ci sono più tanti post senza immagini e quelli storici hanno finalmente il giusto decoro e completezza. Molte illustrazioni sono andate perdute ma anche quelle pian pianino sto cercando di ripristinarle. Non voglio -nè posso- darmi una scadenza ma credo proprio che -riuscendo a continuare così- entro Pasqua qui si respirerà nettamente un’aria migliore e io stessa, come spero anche tu, sarai più motivato a passare piacevolmente del tempo insieme a me.
Il tasto cerca avrà finalmente un’utilità perché sto eliminando i miei soliti titoli incomprensibili (che lascerò per ricordo come sottotitolo, non sia mai che cancellassi anni memorabili insieme) preferendo noiosi -ma efficaci- e sintetici punti fermi. Perché se è una tartare non posso intitolarla: Che mal di testa, fuggo con il nano da giardino!
Poi, non te l’ho mai detto ma se mi conosci un po’ sai che non mento, non avevo mai dato dei tag e delle categorie adeguate. Non avevo mai fatto la parte seo (?macchèèè?). Ancora non mi capacito, davvero, come in questi dieci anni questo mio spazio sia stato raggiunto da milioni (fa paura ma è così) di persone. E come queste siano sorprendentemente tornate.
La Tartare
Proprio sistemando i primi post, che risalgono a un decennio fa, ho notato che uno dei miei pezzi ricorrenti era proprio sulle tartare. Nel tempo mi sono dedicata molto di più ai dolcetti ma proprio in onore di questo nuovo -ennesimo- inizio ho deciso di fotografare -alla vecchia maniera e senza tante cose intorno- una tartare. Una di quelle speciali sempre molto apprezzate.
Ho potuto notare come il modo di fotografare sia cambiato e diventato letteralmente opposto. Da un minimal bianchissimo e accecante ho virato a un vecchio early bird style di instagram con fronzoli e lucette. Mi sento un po’ in una terra di mezzo e sorprendentemente non sono confusa ma più consapevole che mai.
Come si fa?
Taglia il pesce spada a quadretti e lo marini con il succo di limone per almeno un’ora in frigo. Taglia le olive nere e le fragole con una forma pressoché simile a quella del pesce spada. Unisci tutti gli ingredienti in una ciotolina e fai un generoso giro di olio extra vergine d’oliva. Metti anche un po’ di scorza grattugiata di un limone non trattato e con l’aiuto di un coppapasta forma la tua tartare.
Semplice, d’effetto e gustosissima.
Come la vita, del resto.
March 6, 2019
La crostata con la crema di limone
Dopo la torta al limone nella tazza da cuocere al microonde, La ciambella con crema profumatissima al limone e la ciambella quadrata -simil chiffon cake- al limone e fiori è la volta di una delle mie ricette preferite: la crostata con la crema di limone; che in fondo è la stessa usata nella ciambella profumatissima. La quarta ricetta a base di I limoni per la ricerca che dedico all’iniziativa di Umberto Veronesi che ci dà ancora una volta la possibilità di sostenere la ricerca. C’è forse qualcosa di più importante? Assolutamente NO.
Sostieni la Ricerca
Dal 3 al 16 Marzo potrai acquistare le reti di limoni per sostenere la Ricerca e sul sito di Umberto Veronesi controllare quale sia il punto vendita più vicino a te. Non è solo un gesto importante ma doveroso nei confronti di tutte le persone che hanno lottando e che lo stanno ancora facendo.
La classica torta della Nonna
Questa preparazione ricorda le torte della nonna. Quegli scrigni di frolla che continuano a tenere ben saldi i nostri ricordi più preziosi insieme ai sapori della nostra infanzia. Si tratta di una semplice frolla al sapore di limone che contiene questo tesoro cremoso leggero e morbidissimo al palato. Prepararla e dedicarla a questo messaggio da veicolare mi ha riempito il cuore di gioia e speranza. Anche malinconia, lo sai. Ma bisogna sempre sforzarsi e non lasciarsi travolgere per affondare.
La Ricetta
Per 6/8 persone circa:
Per l’impasto: 300 grammi di farina 00, 130 grammi di zucchero semolato, 150 grammi di burro morbido a pezzetti, 1 uovo, 1 bustina di lievito in polvere per dolci (16 grammi)
Per il ripieno: la buccia di un limone, 120 grammi di zucchero, 50 grammi di farina, 500 grammi di latte intero freschissimo, 2 uova, essenza di vaniglia.
Si prepara prima la pasta.
Nel Bimby: versa nel boccale la farina, lo zucchero, il burro, l’uovo e il lievito e impasta per 20 secondi a velocità 5. Togli e metti l’impasto in frigo per 30 minuti avvolto in pellicola.
Senza Bimby si fa come la frolla normale ovvero impastando tutti gli ingredienti pian piano avendo cura di non adoperare il burro troppo freddo ma morbido, quasi a pomata. Stessa cosa. Pellicola e frigo.
Per il ripieno
Con il Bimby: trita la buccia di limone per 5 secondi a velocità 8. Aggiungi farina, zucchero, latte, uova, vaniglia e cuoci a 90 gradi per sette minuti a velocità 4. Togli dal boccale e fai raffreddare.
Senza Bimby: in un pentolino metti il latte e la scorza grattugiata di un limone non trattato. A parte lavora uova e zucchero e aggiungi vaniglia. Metti nel latte. Aggiungi farina setacciata e gira con frusta da pasticcere a fuoco basso finché non si addensa.
Togli l’impasto dal frigo e dividi l’impasto in due parti. Stendi. Imburra e infarina. Versa la crema raffreddata. Ricopri con un altro foglio di pasta se vuoi altrimenti metti un cuore, o quello che preferisci, come ho fatto io. Spennella la superficie con il latte. A 180 statico già caldo. Trenta-trentacinque minuti dovrebbero bastare.
March 5, 2019
Ciambella (simil Chiffon Cake) al limone e zenzero
Ho fatto incetta di queste teglie di alluminio e messo da parte molte delle mie in silicone che negli anni mi hanno fatto compagnia e regalato dolcetti indimenticabili. Sarà la vecchiaia ma ho cominciato a provare avversione nei confronti del silicone in genere. Se prima quelle di alluminio et similia venivano al secondo posto, in questo preciso momento storico ho fatto pace con questa tipologia di teglie. Queste, nella fattispecie, molto ricamate e disegnate a trame fitte ti fanno un po’ dannare ma sono di un gusto vittoriano e antico cui è davvero difficile resistere.Sono in alluminio pressofuso e la qualità è onestamente altissima.
Ho notato che molti impasti poi, simil chiffon cake, in questa tipologia tendono ad alzarsi di più. Monto albumi a neve fermissima e aggiungo un pizzico di bicarbonato perché a scoppio ritardato sono andata un po’ in fissa con questa altezza superlativa. Regalano effettivamente una presenza scenica non trascurabile. Sofficissime come nuvole e ricamate come tovaglioli antichi, sono un colpo d’occhio e pure al palato.
Al Limone
Oggi ti lascio la ricetta di questa ciambella quadrata ricamata al gusto di limone perché come sai e ti ho già anticipato qui e sui diversi social che dal 3 Marzo al 11 Marzo i Limoni per La Ricerca saranno disponibili nei supermercati per sostenere Fondazione Umberto Veronesi.
Troverai dei sacchetti contenenti questi buonissimi limoni per la Ricerca e con cui preparare molte leccornie; questa settimana io ne pubblicherò una al giorno e se ti fa piacere ti invito a seguirmi anche sul mio profilo instagram, relativamente nuovo, dedicato completamente al food e lifestyle: iaiaguardo (oltre all’account storico maghetta da un po’ inattivo per mancanza di tempo, ahimè).
Questa delizia dopo essere stata assaggiata ha avuto vita breve; nel giro di pochi minuti è stata fatta letteralmente fuori e mi è stato richiesto immediatamente il bis. Consigliatissima! Come sempre se la provi dimmelo nei direct di instagram, nei commenti o dove preferisci. Sai che mi fai sempre felice.
Della stessa serie
Se ti sei perso la ciambella di ieri con la crema di limone ti lascio il link (strepitosa!)
E se ti sei perso la torta al limone nella tazza da cuocere al micro ecco il link (morbidissima! Da provare!)
La Ricetta
Stampo da 26-28 cm indifferentemente
300 grammi di farina 00
290 grammi di zucchero
6 uova
130 grammi di olio di semi di girasole
180 grammi di latte tiepido
una bustina di lievito per dolci
una bustina di cremor tartaro
2 cucchiaini di zenzero in polvere (se non ti piace il sapore dello zenzero mettine uno solo). Io metto anche un pezzetto di radice fresca grattugiata. Dona un tocco di freschezza in più.
due bucce di limone grattugiato
un pizzico di sale
Monta gli albumi a neve fermissima con il cremor tartaro. Io monto quasi a metà gli albumi e poi vado di cremor tartaro ma puoi farlo anche contemporaneamente. Nella planetaria lavora tuorli, zucchero, scorza e poi olio. Aggiungi quindi il latte tiepido e la vaniglia. Infine la farina setacciata con il lievito. Lavora per bene per un po’ di minuti. Una volta ottenuto un composto omogeneo aggiungi gli albumi con la spatola con movimenti dal basso verso l’alto. Imburra e infarina per bene la teglia e inforna a 150 già caldo per 70 minuti circa. Controlla con lo stecchino. Se vien fuori asciutto tira fuori e e lascia raffreddare prima di servire.
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Consultando il sito www.fondazioneveronesi.it potrai scoprire il punto vendita più vicino a te e nel caso sfortunato non ce ne fosse uno puoi sempre fare una donazione online: non è solo importante quanto. È fondamentale farlo. Anche un minimo, quello che chiaramente puoi permetterti, è importante. Non sottovalutarlo.
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March 4, 2019
Ciambella sofficissima al limone con crema
Dal 3 al 11 Marzo sostieni la ricerca scientifica Fondazione Umberto Veronesi acquistando nei supermercati italiani i Limoni per la Ricerca. Consulta il sito FondazioneUmbertoVeronesi.it così potrai scoprire il punto vendita più vicino a te. Nel caso sfortunato non ce ne fosse uno puoi sempre fare una donazione online: un modo molto semplice, veloce ed efficace. Su Instagram, e anche qui sul Blog, metterò una ricetta al giorno con questi preziosi limoni che veicoleranno speranza e amore. Se, come sempre, proverai una di queste preparazioni scrivimi e fammi vedere perché sarà per me gioia infinita. Tutti insieme a creare meraviglie con i Limoni per la Ricerca.
Come una chiffon cake
Sono molto legata a queste foto. Già da qualche mese visivamente qualcosa è cambiato. Più dentro me, a dirla tutta. Molte di queste prove su “pellicola” ho voluto condividerle sul mio secondo -ormai primario- profilo Instagram: iaiaguardo.
Sofficissima come una chiffon cake e fresca, data la generosa presenza di succo di limone e scorza; per non parlare della crema che ho deciso di mettere solo dopo averla assaggiata. Una nuvola in bocca di rara bontà. Abbinata a un tè amaro nero bollente trovo che possa trasformare questo momento in pura magia.
Tutte le chiffon cake sono dolci perfetti anche per il fine pasto, proprio per l’impasto morbido, leggero ed estremamente soffice. Non risultano “pesanti” al palato come accadrebbe con determinate ciambelle o torte molto compatte. Avessi avuto una teglia apposita per le Chiffon Cake (l’ho giusto presa dopo qualche secondo su Amazon quindi a breve sfornata di Chiffon Cake selvaggia!) sono sicura che sarebbe venuta ancora più su. E già questa è sorprendentemente areata e alta.

La Ricetta
300 grammi di farina 00 setacciata
290 grammi di zucchero semolato bianco
7 uova
165 grammi di spremuta di limone
la scorza grattugiata di due limoni
120 grammi di olio di semi di girasole
una bustina di lievito per dolci e mezzo cucchiaino di bicarbonato
1/2 cucchiaino di vaniglia
La teglia deve essere di 26-28 cm indifferentemente.
Monta a neve fermissima gli albumi con qualche goccia di limone. Metti da parte. Nella planetaria lavora i tuorli per bene, aggiungi lo zucchero e poi la farina. Dopo il lievito e il bicarbonato, la scorza grattugiata, l’olio e la spremuta di limone. Ottenuto un composto omogeneo e bello compatto incorpora gli albumi con la spatola eseguendo dei movimenti dall’alto verso il basso. Versa in composto da ciambella piuttosto alto. Imburra e infarina. Cuoci a 170 gradi già caldo per un’ora circa. Controlla con lo stecchino. Se viene fuori asciutto è il momento di tirare fuori e lasciare raffreddare.
La crema che ho usato per ricoprire questa ciambella deliziosa è la classica crema base con l’aggiunta, naturalmente, di questi limoni buonissimi. Buoni, soprattutto, per la Ricerca. Non dimentichiamolo.
March 3, 2019
La Torta al limone nella tazza
Sostenere la ricerca scientifica non è solo importantissimo ma fondamentale per il mio, tuo e nostro futuro. Per il futuro di chi ami e di tutti. Preoccuparsi degli altri e non solo di se stessi è il primo passo vero e reale che ci consente di migliorare. La malattia, fortunatamente, per alcuni è solo un numero di telefono a cui fare sporadicamente una donazione minima, un’immagine che passa alla televisione o un servizio al telegiornale. Ma c’è chi la malattia la porta addosso sulla pelle e a contatto, con chi ama, la trasforma in altre forme di distruzione. Dal 3 al 11 Marzo possiamo fare tutti noi qualcosa di veramente concreto sostenendo la ricerca scientifica di @fondazioneumbertoveronesi e acquistando i Limoni per la Ricerca che saranno presenti in moltissimi supermercati italiani. Consultando il sito www.fondazioneveronesi.it potrai scoprire il punto vendita più vicino a te e nel caso sfortunato non ce ne fosse uno puoi sempre fare una donazione online: non è solo importante quanto. È fondamentale farlo. Anche un minimo, quello che chiaramente puoi permetterti, è importante. Non sottovalutarlo.
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Non voglio limitarmi alla divulgazione delle date ma cucinare con te qualche delizia al limone. Questa settimana vedrai quindi una ricetta al giorno con i limoni. Voglio immaginarci tutti insieme in cucina mentre prepariamo queste dolcezze. Uniti, forti e propositivi. Aiutandoci, sostenendoci e incoraggiandoci.
In genere queste preparazioni, come sai, risultano un po’ stopposette durante il raffreddamento e quindi vanno mangiate proprio sul momento quando sono ancora caldissime. Questa preparazione, a differenza delle altre provate, rimane morbidissima e soffice. Non posso garantire dopo venti minuti però.
La tazza sta intorno ai 350 ml e infatti non è arrivata al bordo. Di solito le dosi indicative, anche se raramente qualcuno le pubblica, sono per tazze che stanno intorno ai 180 ml. È sempre un terno al lotto perché oltre alla tazza -capienza- dipende anche dal materiale e dal tipo di cottura che varia inevitabilmente da un microonde all’altro.

La Ricetta
una fetta di burro spessa almeno un centimetro
4 cucchiai pieni di zucchero
un uovo
4 cucchiaini di panna fresca
6 cucchiai di farina
la scorza grattugiata di mezzo limone
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
Sciogli il burro in una ciotola (puoi sostituire con un cucchiaio di olio di girasole) e poi dentro la tazza mescola velocemente tutti gli ingredienti con una forchetta. Se vuoi puoi prima lavorarli in un piccolo recipiente a parte e poi travasarli nella tazza. Come preferisci, perché non è un problema. Una volta che tutti gli ingredienti sono ben amalgamati cuoci per 2 minuti circa a 800 watt nel microonde. Come in tutti questi tipi di preparazione dipende, ahimè, dalla tazza e dal microonde. La mia tazza era intorno ai 300 ml per capirci e non è arrivata all’orlo. Una mug classica di solito sta intorno ai 250 ma non c’è una “regolamentazione”, quindi dipenderà dalle prove che farai. Sono sicura che troverai una quadra dopo un po’ di tentativi.
March 1, 2019
Il mio spezzatino vegetale preferito
Oltre alle “lasagne” con il “ragù” di tofu una delle mie ricette preferite è proprio questa. Si tratta di uno “spezzatino” vegetale semplicissimo a base di seitan. Morbido, caldo e avvolgente è proprio perfetto per questo periodo invernale (anche se io, onestamente, lo mangio in tutte le stagioni perché molto spesso mi viene voglia).
Perfetto per la scarpetta e completo come piatto, lo spezzatino vegetale può essere reinterpretato in diversi modi. Si può aggiungere la cipolla, la carota o magari tutti i tipi di verdure di stagione. Questa è proprio la base che puoi preparare in ogni momento.
Assurdo come ancora non ti abbia parlato del curry giapponese in versione veg, da accompagna con il riso bianco accanto (ecco, adesso devo mollare tutto e andarlo a cucinare). Come sai sto sistemando l’intero sito, rendendo privati molti articoli vecchi, uploadando foto nuove e sostituendole. Grazie a questo restauro totale mi sono resa conto che moltissime ricette sono ancora private -con foto ultra vecchie e appunti- e pian pianino vedranno luce. La sezione “vegan” poi, finalmente, sta vedendo per la prima volta davvero: la luce. Spero che nel tempo tutto risulti più fruibile e consultabile perché ci sono centinaia di preparazioni strepitose che non ho saputo ordinare e quindi mettere in risalto: quello che meritavano.
Ti lascio al fondo del post anche due videoricette che spero possano interessarti sempre a base di seitan con il concetto dello “spezzatino”.
La Ricetta
Taglia a pezzetti piccoli il seitan naturale, meglio la qualità morbida. Chiedi alla biobottega perché ce ne sono davvero di tantissimi tipi. Alcuni sono davvero troppo compatti e non si ammorbidiscono mai. Filo di olio extra vergine d’oliva. Nella slow cooker poggio i pezzetti di seitan sull’olio e poi i pezzetti di patate. Salsa, sale e pepe. E se ti piace anche spezie: curcuma, curry e zenzero. Quelle che gradisci maggiormente. Per sei ore a bassa potenza nella slow cooker, il seitan risulterà molto morbido e saporitissimo.
Nella Slow Cooker (e non)
Vegan Gulasch
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