Michele Orti Manara's Blog, page 30
May 13, 2015
se avessi
{se avessi un euro per tutte le volte che ho sentito dire [se avessi un euro per tutte le volte che ho sentito dire (se avessi un euro per tutte le volte che ho sentito dire….
E così via.
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testimonial
Mi son reso conto che il mio lavoro come testimonial di me stesso su social è terribilmente sottopagato.
Ma ora basta.
Mi chiederò salario minimo, ferie pagate e buoni pasto, altrimenti smetterò di associare la mia immagine a me stesso.
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May 7, 2015
le cose preferite
Tranne rare eccezioni, a me suoi social e su questo blog piace postare cose che mi piacciono, perché se mettessi tutto quel che mi dà fastidio mi sentirei come le vecchine che quando si incontrano tra loro parlano solo di acciacchi e malattie. Però mi guardo intorno e vedo che critiche e sberleffi vanno per la maggiore, e allora mi vien da chiedermi son strano, son superficiale, son coglione?
Non saprei, però finché decido metto Coltrane e le sue cose preferite, che è una delle mie cose prefe...
May 5, 2015
profonda saggezza
«Io non sono niente e tu, tu… tu sei un idiota.»
«No, invece. Io sono un greco. Un cinico.»
[…]
«Che cos’è un cinico?»
«Un filosofo. Sono un allievo di Diogene. Lo conosci?»
«No, ma come avrebbe potuto farti da Maestro? I tuoi unici amici sono i cani.»
«Diogene andava in giro per Atene con una lanterna, in pieno giorno, e la metteva davanti al viso delle persone dicendo che andava in cerca di un uomo onesto.»
«Quindi era una specie di profeta degli idioti?»
«No, no, no. […] I Greci si erano l...
April 30, 2015
accelerando
Mi son reso conto che la maggior parte dei romanzi che leggo mi sembrano partir piano per poi diventare sempre più serrati dalla metà in poi. Il che potrebbe essere una regola base della narrazione, e morta lì. Eppure mi sembra sospetto che scrittori così diversi tra loro scrivano tutti storie con la stessa andatura. Allora ho pensato che magari la cosa dipende da me, che forse son proprio io che leggo così, accelerando.
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paura di scomparire
Si assopisce in uno stato prossimo alla veglia, in perenne tensione, come se fosse in attesa di un segnale telefonico, di un insolito scampanellio alla porta o di una qualsiasi chiamata di soccorso o d’emergenza, e non volesse abbandonarsi a un sonno troppo profondo, come se dovesse vegliare su tutti quelli che conosce, coloro che fanno parte della sua vita, e lui stesso avesse paura di scomparire.

Joaquín Pérez Azaústre
I nuotatori
trad. it. di Paola Tomasinelli
Codice Edizioni, 2014
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April 29, 2015
scoreggine

Corre l’anno 2015, mandiam la gente nello spazio, e ancora non abbiamo risolto il problema delle All Star nuove che fan le scoreggine quando cammini. In ufficio poi è imbarazzante anzichenò. E anche sui mezzi pubblici, a pensarci bene.
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April 26, 2015
congiuntivi
Una roba che a me è sempre piaciuta parecchio è l’uso del congiuntivo nel dialetto. Oggi, ad esempio, ho sentito dire a un veronese “fusse” al posto di “fosse” ed è stato bellissimo.
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April 24, 2015
quando bevevo
Quando bevevo. Conoscevo un tipo che era proprietario di un bar. Tutte le sere stavo lì da lui fino alle due. A una cert’ora, quando era già tardi, cercavo di scroccargli da bere. Dai, su, offrimi qualcosa. Un bicchiere di whisky. Ma lui niente. Se fossimo a casa tua però me lo offriresti, gli dicevo. Ma io qui sto lavorando. Io stavo zitto dieci minuti, lo guardavo e poi gli dicevo: Se fossimo da te però me l’offriresti. E lui: Certo. Allora aspettavo fino all’ora di chiusura e poi andavo a...
April 21, 2015
giù a ridere
Se ho detto qualche bugia? Certo. Ho lasciato intendere di essere vissuto quattro anni sulla Rive Gauche seduto ai tavolini dei caffè famosi a osservare gli esistenzialisti discutere appassionatamente. Ciò che giustificava ai miei occhi queste esagerazioni era la convinzione che avrei davvero potuto fare qualcosa del genere. Tutto nella mia vita sembrava fortuito, una serie di svolte ed eventi imprevisti, per cui nel mio caso l’invenzione non era più stravagante della verità. Come quando racc...


