Michele Orti Manara's Blog, page 32
April 2, 2015
“tu”
Stasera mi è tornato in mente Andrea, un bambino che faceva l’asilo con me e che io ricordo brutto in maniera eccezionale, e antipatico altrettanto. Che poi non son sicuro che lo fosse, può anche essere che i nostri dissapori me lo facessero apparire peggio di com’era. Già, perché io e Andrea si aveva una cosa in comune, che però non ci avvicinava e anzi ci rendeva nemici: ci piaceva la stessa bambina.
Allora mi ricordo che si passavan le giornate, lì attorno alle altalene, e durante i pasti,...
March 31, 2015
splat
semicecità
Nora gli portò un bicchiere di birra e si sedette accanto a lui alla finestra. Lui le passò un braccio intorno alla vita. Lei era in sottoveste per via del caldo e aveva i capelli puntati con le forcine. A Clancy sembrava una delle più grandi bellezze del suo tempo, ma un estraneo, pensò, avrebbe potuto notare lo strappo nella sottoveste e il suo corpo curvo e appesantito. Sulla parete era appeso un ritratto di John. Clancy era ammirato della forza e dell’intelligenza dipinte sul viso di suo...
March 29, 2015
ozio e quesiti
Ah, la domenica, giorno d’ozio e di grandi quesiti, per esempio:
- perché il primo uomo che ha cucinato un broccolo, quando ha sentito che ne veniva su un gran odor di bagno pubblico, non ha detto “Ok, ragazzi, questo meglio di no”, e ce lo ha invece tramandato come commestibile?
- per quale legge fisica, quando accendi la doccia, la tendina viene come risucchiata nel box e ti si appiccica addosso come un maniaco sul tram?
- perché continuiamo a dire macchina da scrivere e macchina da cucire,...
March 28, 2015
una, una sola
Primo diceva sempre che della vita, a lui, in pratica non fregava più nulla. Arrivato a sessantacinque anni, diceva, le cose migliori le hai già fatte, e poi senza una moglie, senza dei figli, cosa vuoi… Quando però il dottore gli dice che ha il cuore affaticato e che se non si dà una regolata non gli resta molto da vivere, Primo si accorge che in fin dei conti preferirebbe sopravvivere. Darsi una regolata, nel suo caso, significa smettere di bere caffè e superalcolici, mangiare sano e dire a...
March 27, 2015
cassetta degli attrezzi per recensori pigri pt. 4
“Un romanzo definitivo”
“Uno scrittore visionario”
“Una narrazione rizomatica”
“Abbatte la distinzione tra i generi”
“Il tessuto cicatriziale tra le parti” (può essere visibile o meno)
-continua-
(le altre parti della Cassetta degli attrezzi si trovano qui, qui e qui)
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come il vento

Sono incantenato a questo posto, amo tutto, la legna che butto sul fuoco, la brina nella boscaglia del Piave, e quel mistero, quella magia di cui mi sento così investito, onorato e riconosciuto (da te) non è mia ma mi viene trapassata da tutto questo. Che bella lettera mi hai scritto, che onore mi fai. Quelli che mi vogliono bene pensino a me come a una persona morta che però è viva e felicissima, tra i giorni che passano come il vento, che ha cambiato vita e non sa né come né perché. Ora pa...
March 24, 2015
il metodo infallibile
C’è stato un momento, avrò avuto sette-otto anni, in cui ho scoperto un metodo infallibile per ridurre il numero di domande necessarie per vincere a Indovina chi?; era basato sulle domande dell’avversario, e insomma tiravo giù personaggi come un forsennato. Quel metodo là non funzionava, perdevo tutte le partite.
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March 23, 2015
sempre nello stesso senso
L’orrore del mondo in fondo era tutto lì. Non nei fantasmi che popolavano gli incubi, non nell’indifferenza degli altri e neppure nelle ingiustizie della vita, ma nel contatore che girava sempre nello stesso senso, nella sua spietata irreversibilità, in quel buona la prima che non perdonava i passi falsi e te li rammentava a ogni piè sospinto, fino alla fine dei tuoi giorni.

Sergio Garufi
Il superlativo di amare
Ponte Alle Grazie, 2014
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come tutti sanno
La città del buonsenso. La città dell’assennatezza. Così gli abitanti chiamavano Barcellona. A me piaceva. Era una bella città e credo di essermi abituato a lei già dal secondo giorno (dire dal primo sarebbe un’esagerazione), ma la squadra non andava come ci si aspettava ed ecco che la gente inizia a guardarti storto, succede sempre così, lo so per esperienza, all’inizio i tifosi ti chiedono l’autografo, ti aspettano davanti alla porta dell’albergo per salutarti, quasi ti assillano talmente s...


