Alessio Brugnoli's Blog, page 205

April 24, 2017

Esquilinocom ?

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Come qualche lettore del blog avrà intuito, in questi giorni mi è venuto a trovare il buon Davide del Popolo Riolo, che è stato trascinato nel vortice della vita e usanze esquiline. Tra un gelato da Fassi, un caffè da Ciamei, pizze e rimpatriate a base di cibo ciociaro (un grazie a Emanuela Valentini e Jessica Moro per la compagnia) sono saltate fuori una serie di idee e proposte bizzarre, alcuni delle quali forse mi faranno mettere al bando da tutta la fantascienza italiana..


Tra le più sensate, è quella di organizzare una convention di fantascienza nel Rione Esquilino. Idea che risponde a due esigenze, a mio avviso alquanto sentite: dare una voce all’ampia e creativa famiglia della fantascienza romane e quella di avere un evento in un luogo facilmente raggiungibile da tutti.


Tranne le eccezioni di Stranimondi e Vaporosamente, sia resa lode a Silvio Sosio e Roberto Cera, il resto degli eventi del fantastico italiano sono collocati in luoghi logisticamente poco comodi…


La filosofia di base di Esquilinocom (lo so che fa schifo, ma è il primo nome che mi è venuto in mente… Si accettano suggerimenti…) non sarà di distribuire premi o di fare l’eventone con l’ospite internazionale: gli altri lo sanno senza dubbio fare meglio.


E’ semplicemente di creare uno spazio informale, in cui confrontarci e chiacchierare tutti assieme.


Esquilinocom si potrebbe tenere a Ottobre, evitando sovrapposizioni con altri eventi, nel weekend, che ahimè non ricordo, in cui il sottoscritto è in solidarietà, in modo da avere un giorno libero in più per correre dietro ai vari imprevisti, che, senza dubbio, ci saranno.


Si potrebbe pensare a una convention distribuita, in modo da valorizzare i diversi spazi del Rione: la Sala Giuseppina da Fassi, per le conferenze più serie e colte, (e magari Andrea potrebbe celebrare l’evento con sanpietrino speciale… Lo so, è conflitto di interessi con la mia golosità), per quelle più light e disimpegnate, si potrebbe usare Ciamei (Elena, non avendo chiaro in che manicomio rischia di infilarsi, ha dato un assenso di massima), per le scientifiche (che ne so, sulla singolarità) il Gatsby Cafè,  per lo spazio ludico Mellon..


Inoltre, si potrebbero organizzare una gita ai laboratori del Galilei o all’Auditorium di Mecenate e la sera, con l’aiuto de Le Danze di Piazza Vittorio, uno spettacolino e tema fantascientifico sotto i portici dell’omonima Piazza e nel Giardino Confucio del Mercato Esquilino…


Poi, insomma, se l’idea piace, tutte le proposte sono bene accolte (tranne, forse, la pubblica incoronazione di Sandro Battisti a Basileus kai autokrator ton romaion dell’Impero Connettivo…)


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Published on April 24, 2017 05:01

April 23, 2017

Oompa Loompa Doompa Dee Do









Quando ero piccolo, per colpa de La Fabbrica del Cioccolato, ero convinto che il Palazzo del Freddo fosse pieno di Umpa Lumpa, sempre indaffarati a produrre zabaione, malaga e tanti altri gusti di gelato.


Al contempo, pur avendo mio nonno il frigo pieno di sciroppo Fabbri, specie di menta e orzata, mi ero altrettanto convinto che fosse un’azienda del Sud degli Stati Uniti, con una sede simile alla tenuta Tara di Via con il vento…


E mi immaginavo tanti braccianti negri, che raccoglievano amarene e foglie di menta, cantando il blues…


Dopo anni, mi sono reso conto di essere un idiota: grazie ad Andrea Fassi ieri ho finalmente visitato il laboratorio gelatiero che, pur essendo privo di nanetti con capelli marrone dorato e con la pelle bianco-rosata, è un luogo di incredibile fascino, in cui si percepisce un grande amore e una profonda dedizione al proprio lavoro, che diventa quasi una missione


E sempre ieri, ho scoperto come la Fabbri sia un’azienda bolognese ed ho conosciuto l’uomo che è dietro il marchio, che come aplomb e baffi, non sfigurerebbe in uno dei miei romanzi o racconti steampunk (e non è detto che, essendo fondata nel 1905, non possa farvi una comparsa il bisnonno…)


Un’esperienza che non ha solo soddisfatto il palato, ma che, nonostante abbia dissolto alcune illusioni dell’infanzia, ma ha arricchito come persona…  Perché, a volte, non è sbagliato diventare più saggi e consapevoli..


E un grazie all’amico scrittore Davide del Popolo Riolo, che, con somma pazienza, si è lasciato trascinare in questa golosa avventura.


P.S. Tra le tante idee che sono saltate ieri parlando con Davide al Palazzo del Ghiaccio, vi è una che continua ad affascinarmi… Organizzare una convention diffusa di fantascienza, all’Esquilino, con conferenze nelle principali realtà della zona (Fassi, Ciamei, Radici, Gatsby), visite al Galilei ed eventi al giardino Confucio del Mercato..


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Published on April 23, 2017 06:32

Cunicoli spazio-temporali e pensiero transumanista

Il tredicesimo cavaliere 2.0



Continua il saccheggio da parte del Tredicesimo Cavaliere del ricco archivio giornalistico ospitato nel retrobottega del Barbieri, il giornalista imolese con il quale abbiamo stretto recentemente un rapporto di scambio molto proficuo. In questa occasione vogliamo segnalarvi un graffiante video di Riccardo Dal Ferro sul pensiero transumanista , un’intervista con il fisico Salvatore Capozziello, e altre  prelibatezze.



singolarità tecnologica accelerando campo Einstein-RosenIl libro di Kurzweil è stato uno dei titoli più venduti tra quelli dedicati al pensiero transumanista



La ricerca scientifica non è mai esercizio vano e il progresso tecnologico è in crescita esponenziale: due affermazioni difficili da smentire. Tanto più quando Andrea Mameli ci riporta un’intervista con Salvatore Capozziello – docente all’Università Federico II di Napoli e ricercatore dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) nonché presidente delle Società italiana di relatività generale e fisica della gravitazione (Sigrav). Capozziello ha formato una équipe dedicata allo studio del campo Einstein-Rosen, che permetterebbe i viaggi nello spazio…

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Published on April 23, 2017 05:29

April 22, 2017

Fontane al Mercato Esquilino





Stamattina, bel bello, nonostante l’allergia, sono finalmente riuscito a passare al Mercato Esquilino, dove ho finalmente sono riuscito a vedere realizzato nel concreto un progetto che seguivo da fine Novembre 2016: il poter esporre le installazioni dell’artista Leonella Masella al mercato del pesce.


E senza falsa modestia, debbo dire, che ci ho visto giusto: le opere si sposano alla perfezione con l’ambiente, dialogando sia con l’architettura, sia con i banchi trascendendo in armonia i rumori e colori di un ambiente tanto vivo, quanto caotico.


Per cui grazie a Leonella, che si imbarcata in questa impresa. Grazie a Mauro Sgarbi, che è stato il primo a suggerire l’idea delle installazioni. A Salvatore Perrotta e a tutto il CoRiMe, che non mi hanno preso per scemo, quando ho suggerito l’idea e hanno supportato l’iniziativa al massimo delle loro possibilità. E a Le Danze di Piazza Vittorio, che non si tirano mai indietro, quando si tratta di rendere migliore e più vivibile il nostro rione.


E poi, permettemi di toglierli qualche sassolino dalla scarpa… Qualcuno scontato, relativo alla ehm Associazione Culturale Arco di Gallieno. Se essersi appropriati del lavoro del sottoscritto, è stato, come qualcuno cerca di sostenere, arrampicandosi sugli specchi, un errore di comunicazione, avendo fatto questo mestiere e senza falsa modestia, con risultati migliori, non ci vuole nulla a mandare una rettifica di un comunicato stampa…


Se invece è stata voluta, non so se trovare più patetico o ridicolo, atteggiarsi a salvatori del Rione e fingere di far qualcosa, scroccando il lavoro altrui… Se il buongiorno si vede dal mattino, stiamo freschi…


L’altro sassolino sulla scarpa, è su chi dice che le opere di Leonella siano costate una cifra spropositata al mercato. Tengo a dire, che l’operazione è stata a costo zero per il CoRiMe; Leonella si è dimostrata, oltre che una grande artista, una persona dall’enorme cuore ed è stato uno smacco per sottoscritto, non aver trovato sponsor per le poche centinaia di euro che servivano a coprire le spese..


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Published on April 22, 2017 02:52

King Kong: Skull Island, arriva la serie Tv

KippleBlog




King Kong: Skull Island sarà il nome della nuova serie Tv live action prodotta da IM Global Television e MarVista Entertainment. Anche se il progetto è stato probabilmente stimolato dal successo del film di Jordan Vogt-Roberts che ha incassato oltre mezzo miliardo di dollari dai box-office mondiali, la serie Tv sarà slegata dal film. Il live action sarà infatti basato sul romanzo di Merian C. Cooper King Kong e l’interpretazione artistica della DeVito Artworks. Ancora non si conoscono molti dettagli, si sa però che il protagonista principale sarà una donna e avrà un cast di stampo multiculturale.


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Published on April 22, 2017 02:10

April 21, 2017

Passato, Presente, Futurismo di Antonio Fiore Ufagrà

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All’interno del complesso archeologico “Case romane del Celio” la Galleria Vittoria di via Margutta presenta la mostra dal titolo “Passato, presente e Futurismo” di Antonio Fiore Ufagrà, a cura di Giorgio Di Genova e Romina Guidelli.


La mostra sarà inaugurata il 5 maggio 2017 alle ore18.00, comprende 13 opere del  percorso di Ufagrà, il quale si è imposto nel panorama artistico da 40 anni, dando al visitatore un ampio scenario di come nel tempo si è evoluta la sua pittura.


La mostra rimarrà aperta fino al 5 giugno 2017, tutti i giorni ore 10.00-13.00 / 15.00- 18.00, eccetto il martedì e mercoledì.


Con le opere di Antonio Fiore Ufagrà le Case romane del Celio diventano uno spazio che si proietta nel futuro, o meglio potremmo dire con un’espressione originale verso uno “spazio del futuro”, in cui la forza del passato, attraversando le opere del presente, alimenterà la proiezione del visitatore verso il fascino coinvolgente, imprevedibile e suggestivo dell’ottica generata dal Movimento futurista, che s’è diffusa nel panorama artistico (e non solo) mondiale.


Sotto l’alta sorveglianza del MIBAC: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, la mostra è patrocinata dal Ministero dell’Interno – Fondo Edifici di Culto.


L’editore Gangemi di Roma pubblica per l’occasione un catalogo, in cui, la curatrice Romina Guidelli scrive:


“Accostarsi alla pittura del maestro Antonio Fiore è come percorrere un viaggio nel tempo e nello spazio. Bisogna indossare la tuta colorata e vissuta del cosmonauta Ufagrà per scoprire i sorprendenti e affollati universi di Antonio Fiore, incontrare prima le profondità dell’uomo, poi gli slanci dell’artista. Da questa condizione di conoscenza ravvicinata, con gli occhi ‘dentro’ ai suoi lavori e le orecchie tese all’ascolto di un’appassionata storia d’arte, è possibile scoprire quella realtà chiamata Ufagrà. Una dimensione esclusiva, sospesa nel tempo e nello spazio, dove non esiste nostalgia, ma sovviene memoria d’Avanguardia (…). Le evoluzioni della sua pittura dalla metà dagli anni Novanta a oggi, i suoi ricordi, i pensieri, le moderne ‘pale’ dedicate ai maestri e i suoi scenari cosmici, sono l’esempio dello spirito di un movimento artistico con forti radici e rigogliosi rami, di cui Fiore è parte e continuazione. Antonio Fiore è un artista militante, erede di un’Avanguardia che ha saputo unire rivoluzione estetica a un costante programma d’azione attraverso una combinazione di mutazioni stilistiche e illuminazioni intellettuali, volte alla manifestazione di un’incondizionata fiducia verso ogni Futuro possibile (…). In ogni opera di Ufagrà abita una dedica. Allora, che questa mostra per moderni angeli e sicuri peccatori; per buoni osservatori e vittime di poca memoria; per profeti, poeti e millantatori; per visionari e folli; per tutto il cielo possibile e perché domani sarà sempre il nostro giorno migliore, sia un buon viaggio”.


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Published on April 21, 2017 12:37

April 20, 2017

AmArte 2017

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E’ duro da scrivere, ma in questi anni è in corso una guerra: da una parte chi pensa che il bello e il buono debbano essere il fulcro della vita umana, dall’altra chi afferma con orgoglio la propria ignoranza, portando il cervello all’ammasso, convinti che il pensare siano un grave peccato.


Da una parte chi cerca di esplorare nuovi pensieri, dall’altra chi antepone l’istinto alla ragione, l’invettiva all’argomentare.


Una battaglia che evidenzia il fallimento di una Nazione, visto che sempre più cittadini tendono a considerare la cultura una colpa: questo perchè costa fatica, costringe a rimettersi in discussione, abbandonando i pregiudizi e accentando con umiltà i propri limiti e la possibilità di sbagliare.


Idee che in questi anni, in cui più si strepita, più si è importanti,  paiono essere diventate eresie.


E AmArte, festival d’arte e cultura che si tiene a Roma nel V Municipio,  presso la Casa della Cultura di Villa De Sanctis, in Via Casilina 665, dal 22 al 30 aprile 2017, è uno dei campi in cui si combatte questa battaglia: è il grido di orgoglio delle periferie, sempre più abbandonate a se stesse, da una politica sempre più virtuale e lontana dai problemi concreti, che non fa che riempirsi la bocca di slogan e vaghe promesse.


AmArte è una sfida, è l’orgoglio di voler continuare ad essere umani


Sabato 22 Aprile


17.00 Apertura del Festival e inaugurazione della mostra di pittura su porcellana a cura dell’Associazione Culturale “L’ARTE PERFETTA”


17.30 Conferenza “Creatività e Libertà di Espressione” a cura di Paola Cenciarelli


19.00 Aperitivo Artistico, con degustazione di birra artigianale


Domenica 23 Aprile


10.30 Dimostrazione delle tecniche di Pittura e Decorazione su Porcellana e Ceramica a cura delle maestre dell’Associazione Culturale “L’ARTE PERFETTA”


18.00 Consegna Premio Speciale AmArte


Martedì 25 Aprile


11.00 Visita gratuita alle Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro


14.00 Inaugurazione Mostra Pittorica AmArte 2017 a cura di Rodolfo Cubeta, con presentazione artisti


17.00 Poeti del territorio: Rosalba Alessandroni, Luciano Cola, Bruna Fiorucci, Claudio Oroni


18.00 Reading poetico a cura di Valerio Piga


20.00 Proiezione del Documentario “Lettere dal Fronte” di Vittorio Schiraldi


Mercoledì 26 Aprile


17.30 Esibizione dei cori ” Se Sta Voce” e “Quinta aumentata” a cura del Maestro Attilio Di Sanza


18.30 Laboratorio Caviardage a cura di Tiziana Mezzetti


Giovedì 27 Aprile


19.00 Tolkien in Musica, aperitivo artistico


Venerdì 28 Aprile


17.00 Presentazione dei libri di Marianna Costa


18.00 Presentazione del libro Enigma Yara-Bossetti e l’accusa che viene dal Passato di Pino Nazio


20.00 Laboratorio di Teatro a cura del Teatro Tor Bella Monica


Sabato 29 Aprile


10.30 l’Associazione  LibRibelli presenta il concorso “100 parole” e


11.00 Presentazione del libro “Ho perso la zolla” a cura degli alunni della scuola Romolo Balzani


12.00 Convegno “Piccoli scrittori a confronto con gli scrittori affermati”


14.00 Presentazione del libro “Iolanda e la sua passione per la scrittura” di Arianna Mosconi


15.00 Presentazione del libro “Come un sole rosso acceso” di Marina Marini


16.00 Presentazione del libro “Calcio e Martello” di Marco Piccinelli


17.00 Presentazione del libro “Come imparare a scrivere la lingua degli Elfi” a cura dell’AIST


18.00 Presentazione del libro “20 anni fa Marta Russo” di Mauro Valentini, il mistero de La Sapienza in Musica e Parole


Domenica 30 Aprile


10.00 Visita gratuita alle Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro


15.00 Laboratorio per bambini “L’arte del coding” a cura di Italmaker


15.45 Presentazione del libro “Romanzo Demenziale, Matti da Legare” di Federico Saliola


18.00 Convegno Tutela e promozione dell’Arte a cura di Italy&Italy Servizi Onlus


19.00 Consegna del Premio Speciale AmArte


21.00 Spettacolo Lady in Blues di Marco Abbondanzieri e Claudia Caoduro


Roma, Villa de Sanctis – Via Casilina 665 -00177 Roma


Per info e contatti Carlo Figliacconi 3346384048


Addetta Stampa Emanuela Cinà sury1980@gmail.com


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Published on April 20, 2017 12:17

April 19, 2017

Recensione ad Adyton, di Diana Maat – Su Finziʘni

KippleBlog


Sul blog Finziʘni è apparsa una recensione ad Adyton, la silloge di Diana Maat edita da KippleOfficinaLibraria. Ci piace notare come nella critica sia stata colta l’essenza dell’autrice, ecco parte della recensione:




Diana Maat in questi suoi versi misterici ci invita ad intraprendere un viaggio, un viaggio segreto e a tratti destabilizzante. Quella che si snoda tra le diverse sezioni è una poesia della natura, una poesia magica abitata da dei, animali, erbe e piante. Spunta un «bucaneve tra le torri», «palme», ortiche, la rosa canina, il basilico, il timo, le more, i mirti; bestie selvagge, cigni, lepri, vipere… serpenti guardiani della saggezza, custodi del sapere, abitanti del ventre della Madre Terra.


È «Eden» e poi «Inferno»,  serafini ed «angeli obliqui», polpastrelli e sangue e riti magici. È una poesia selvaggia e pacificante allo stesso tempo, detentrice di verità e di misteri, una poesia terrificante e rassicurante. I…



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Published on April 19, 2017 23:38

Zio Karl e Non è la Rai

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Non sono stato mai un grande estimatore di Boncompagni; per esempio, Macao, nel cui cast comparivano alcuni miei amici, mica l’ho mai capito, come programma.


Proprio per questo, però, sono perplesso dal fatto che tanti intellettualoni lo stiano lapidandolo post mortem, accusandolo di essere, grazie all’ingegneria sociale eseguito tramite i media, o meglio, tramite Non è la Rai, il colpevole della presenza nelle politica italiana di Berlusconi, Salvini e Grillo.


Accusa che, secondo me, è alquanto campata in aria: l’ingegneria sociale è un mito come l’araba fenice e qualunque tentativo di implementarla nel concreto è destinato a fallire, non per le impalpabili caratteristiche della Natura umana, ma per il semplice fatto che la Società è un sistema complesso, soggetto a tutti i vincoli e regole della Teoria del Caos.


Ossia, è un sistema caratterizzato dalla forte dipendenza puntuale dalle condizioni iniziali (il cosiddetto effetto farfalla) e dall’indipendenza complessiva dalle stesse condizioni iniziali (l’evoluzione del sistema sarà sempre vincolata nello spazio delle fasi dai suoi attrattori strani).


Il che significa che da una parte non si possono valutare gli effetti a medio termine di qualsiasi azione sul sistema, dall’altra, questo, nella sua globalità, sarà dotato di una certa inerzia al cambiamento totale.


Per cui, l’effetto di un programma tv diretto a un target specifico, che di fatto portava in televisione i contenuti e i linguaggi che delle riviste adolescenziali che erano nate negli anni Ottanta, è quello che è…


L’altro spunto di riflessione è come tale polemica dimostri come in Italia si possa soloni di sinistra, pur capendo ben poco di marxismo.


Forzando la riflessione di Gramsci, assai più complessa, sulla superstruttura, hanno rovesciato la dialettica tra rapporti di produzione e i meme con cui la classe egemone cerca di giustificarli.


Per citare zio Karl


Nella produzione sociale delle loro esistenze, gli uomini inevitabilmente entrano in relazioni definite, che sono indipendenti dalle loro volontà, in particolare relazioni produttive appropriate ad un dato stadio nello sviluppo delle loro forze materiali di produzione. La totalità di queste relazioni di produzione costituisce la struttura della società, il vero fondamento, su cui sorge una sovrastruttura politica e sociale ed a cui corrispondono forme definite di coscienza sociale. Il modo di produzione della vita materiale condiziona il processo generale di vita sociale, politica ed intellettuale. Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro coscienza. Ad un certo stadio di sviluppo, le forze produttive materiali della società entrano in conflitto con le esistenti relazioni di produzione o – ciò esprime meramente la stessa cosa in termini legali – con le relazioni di proprietà nel cui tessuto esse hanno operato sin allora. Da forme di sviluppo delle forze produttive, queste relazioni diventano altrettanti impedimenti per le stesse. A quel punto inizia un’era di rivoluzione sociale. I cambiamenti nella base economica portano prima o dopo alla trasformazione dell’intera immensa sovrastruttura. Nello studio di tali trasformazioni è sempre necessario distinguere tra la trasformazione materiale delle condizioni economiche di produzione, che può essere determinata con la precisione propria delle scienze naturali, e le forme legali, politiche, religiose, artistiche o filosofiche – in una parola: ideologiche – in cui l’uomo diviene conscio di questo conflitto e lo combatte. Così come non si può giudicare un individuo da ciò che egli pensa di sé stesso, questa coscienza dev’essere spiegata partendo dalle contraddizioni della vita materiale, dal conflitto esistente tra le forze sociali di produzione e le relazioni di produzione.


Ora i media appartengono alla sovrastruttura: non sono la causa dell’evoluzione della società, ma un suo effetto.


Essi riflettono il disgregarsi dei rapporti di produzione della Seconda Rivoluzione Industriale a cui la borghesia ha prima risposto con l’autoillusione consolatoria ( i programmi di Boncompagni, il milione di posti di lavoro di Berlusconi, il Welfare indiscriminato), poi, con l’approssimarsi della Singolarità, con la paura, che alimenta gli attuali populismi.


Processo che prima ha portato alla mercificazione dei strumenti di liberazione personale, come l’uso del corpo, poi alla loro demonizzazione: processo di cui la carriera artistica di Boncompagni è specchio e sintesi…


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Published on April 19, 2017 02:02

Alessio Brugnoli's Blog

Alessio Brugnoli
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