Alessio Brugnoli's Blog, page 203

May 5, 2017

Duilio Cambellotti

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Sia per la mancanza di adeguati cantieri navali nello Stato Pontificio, gli arsenali di Roma e di Civitavecchia, nonostante fossero stati progettati dal Bernini, erano ben poco adeguati alle esigenze dell’industria moderna, e quello di Ancona era monopolizzato dalle esigenze della Marina Militare, sia per il suo amore per l’innovazione tecnologica, il Principe Padre, a differenza dei Lorena nel Granducato di Toscana, decise di investire le finanze dei Conti nei dirigibili, invece che nei transatlantici.


Dirigibili che, per il limitato numero di passeggeri, erano diretti a una clientela di lusso; per questo, nell’allestire le gondole, il Principe Conti non solo coinvolse alcuni tra i più noti artisti dei suoi tempi, tra cui il buon Boldini, ma mise su anche una sorta di scuola di design, ufficialmente ispirata al movimento Arts and Craft di Morris, ma che in pratica era anche orientata alla produzione di massa.


A capo di tale atelier, fu piazzato il buon Duilio Cambellotti, che dovette rinunciare così al suo amore per il teatro e al suo impegno sociale a favore dell’Agro Pontino…


Impegno che nel nostro mondo, benchè l’artista fosse antifascista, lo portò a collaborare nella realizzazione delle città nuove legate alla bonifica voluta dal Regime…


Attività che è raccontata in una mostra, organizzata dal galleria Laooconte presso il Museo Emilio Greco di Sabaudia che sarà inaugurata il 19 maggio.


Mostra in cui saranno esposte molte opere, troppo spesso dimenticate: i gessi originali di due delle tre Dolenti del Monumento ai Caduti di Terracina, uno splendido bronzo de “La Corazza” celebrazione dell’antico guerriero contadino italico, un gesso di leonessa, un commovente presepe di terracotta magistralmente dipinto.


Delle “Leggende Romane” la tempera più antica del Ponte Sublicio e tre altre leggende, Marte, Orazio Coclite e l’ origine del Campidoglio, stampate da Cambellotti in vita. Acquarelli e disegni preparatori per la casa dei Mutilati di Siracusa, dove i soldati feriti sono tramutati in dolorosi tronchi potati carichi d’’armi.


La xilografia di Terracina bombardata e il suo disegno preparatorio, “La Legnara”, che fa parte di un poema iconografico dedicato al Circeo e alla navigazione antica. Manifesti e tempere preparatorie per le tragedie greche messe in scena a Siracusa. Una serie di medaglie di bronzo con le relative preparazioni in gesso e cera mostrano a qual punto alta fosse la maestria di Cambellotti in quest’arte nella quale egli fu davvero un Cellini del XX secolo. Un cartone di vetrata, per l’oculo della facciata del Duomo di Teramo, mostra una Vergine tra gli angeli circondata di fiori come una donna Liberty.


Numerose le piccole illustrazioni per libri che mostrano la sapienza grafica di Cambellotti disegnatore, non solo di tavole, ma anche di vignette testate e finalini, una maniera di adornare il libro in ogni sua parte affinché quella dell’’artista fosse pari a quella dell’autore del libro. E in ciò fu superiore, di molti libri avremmo perduto la memoria se non vi fossero le figure di Cambellotti a renderli preziosi.


E detto fra noi, l’unica cosa che ha danneggiato la sua memoria, a stento si ricorda per le vetrate della Casina delle Civette a Villa Torlonia, fu il fatto di essere italiano… Se fosse nato a Londra o a Parigi, il suo nome sarebbe sulla bocca di tutti..


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Published on May 05, 2017 00:59

May 4, 2017

Eden di Mauro Sgarbi













 


Qualche giorno fa, un giornalista, forse in vena di facezie, mi chiamò per una chiacchierata sulla street art romana, definendomi esperto del tema.


A me, con il massimo della sincerità, venne da ridere: perché la competenza è una cosa seria, nasce da anni di studio e di olio di gomito; requisiti che il sottoscritto, i cui unici meriti sono l’essere amico di artisti e aver seguito sul campo qualche progetto, certo non possiede.


Se dovessi definirmi in qualche modo, mi potrei chiamare un uomo dai pensieri semplici, che si innamora di grandi parete colorate, perché mantiene lo stupore di un bambino e perché, in un mondo sempre più grigio, è convinto che distribuire bellezza nelle città aiuti a vivere meglio.


Per questo, non posso che applaudire l’ultima fatica di Mauro Sgarbi a Castel Gandolfo, che nella sua immediatezza, che la rende universale, comprensibile a tutti, parlando al cuore, al di là di qualsiasi barriera culturale, è riuscita in una cosa che tanti artistoni boriosi e sparasentenze non riescono non dico a immaginare, ma neppure a concepire: realizzare un’opera d’arte totale, inclusiva e viva, che rende l’Uomo comune parte integrante della Bellezza.


Ma mi sembra il caso di lasciare la parola a Mauro, che di certo sa spiegare il suo lavoro assai meglio di me


Ed ecco la mia ultima fatica, “Eden”. Questo non è soltanto un murale, ho voluto creare un luogo, uno spazio di Surrealta’ Reale dove il fruitore verrà totalmente immerso nell’opera, potrà camminarci dentro circondato completamente dell’ambiente pittorico con cui addirittura potrà interagire. Le coppie di innamorati entrando in questo giardino potranno incidere i propri nomi sui tronchi/colonna degli alberi. Non ho visto cose simili in giro, la possibilità di essere parte di un dipinto, entrarci dentro, girarci intorno e scoprire dettagli nascosti avendo la sensazione che l’ambiente sia animato e si muova animandosi al vostro passaggio. È un’esperienza che va vissuta personalmente, le foto e il video possono dare un’idea ma è qualcosa che ognuno deve provare e vivere di persona.


E magari, sarebbe bello realizzare qualcosa di simile all’Esquilino, al Mercato o al Teatro Apollo…


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Published on May 04, 2017 01:12

May 3, 2017

Open House Roma 2017

Esquilino's Weblog




In occasione della manifestazione Open House Roma 2017 elenchiamo i siti e i monumenti visitabili nel nostro Rione:



AREA ARCHEOLOGICA S. CROCE IN GERUSALEMME




Piazza di S. Croce in Gerusalemme, 1

Aperto: Sabato, Domenica


visite ore 10.30 / 11.30 / 12.30  con prenotazione su sito Open House Roma e rush line  – Max visitatori: 30



SCHEDA



ATTICO CON TERRAZZA

PP. Balbo progetto; GP. Calcaprina impianti, 2017



via Carlo Alberto 71

,Roma IT






Aperto: Sabato, Domenica


15:00 – 19:40 15 – 19:40


prenotazione contattando sito  – Max visitatori: 8


Durata: 20 minuti


Un piccolo attico (70 mq), si affaccia su piazza Vittorio


SCHEDA



BASILICA SOTTERRANEA DI PORTA MAGGIORE
Piazzale Labicano, 2

,



Roma IT

Aperto: Sabato, Domenica



visite ore 10 / 11 / 12


visite ore 10 / 11 / 12




con prenotazione su sito Open House Roma  – Max visitatori: 10


SCHEDA



ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE – LICEO SCIENZE APPLICATE GALILEO GALILEI

progetto…






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Published on May 03, 2017 23:44

Esce Il liberto, di Giovanni Agnoloni, per la collana Spin-off

KippleBlog


Kipple Officina Libraria presenta una nuova puntata dell’Impero Connettivo, declinato nello split che l’imperatore Totka_II ha voluto operare per dedicarsi maggiormente alla trascendenza, lasciando la parte più postumana, il New Connective Empire, al suo fido plenipotenziario Sillax.
Giovanni Agnoloni presenta la sua proposta per la collana Spin-off, un episodio intimo e disorientante di sovrapposizioni temporali che vedono il protagonista vivere più ruoli diluiti nel tempo, nell’illusione massima che anima l’Impero Connettivo.

La collana Spin-off è dedicata alla diffusione di storie ambientate nell’Impero Connettivo – creazione connettivista che narra gli eventi di un Impero Postumano con forti similitudini a quello Romano – in cui lo Stato governa sullo spazio e sul tempo sotto il dominio psichico di un alieno, un Nephilim.



Sinossi



L’Impero Connettivo, Stato che come l’Impero Romano domina sullo spazio, ma anche sul tempo, è divenuto un’entità politica divisa in due: la prima metà è votata alle politiche…


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Published on May 03, 2017 23:42

Ponte Lupo





 


Una delle rogne che il Principe Padre scaricava spesso ad Andrea Conti, era quella di gestire i rapporti tra i turbolenti sudditi, chiamiamoli così, del ducato di Poli e Guadagnolo e i Barberini.

I motivi del contendere erano molti: le faide tra Poli e Casape, il comune confinante, feudo che i Barberini, dopo averlo appioppato a tradimento ai Pio di Savoia, erano stati costretti da Brancaccio a riprenderselo al ritorno del Papa Re dopo le vicende napoleoniche.


Cosa che il Principe Padre non riteneva un pessimo affare, visto che, grazie a metodi più o meno ortodossi, la produzione olearia di quel feudo era cresciuta in maniera impressionante.


Però, tra i Polesi e i Casapesi, vi era una faida antica, nonostante le numerose parentele, di cui nessuno aveva ben capito l’origine. E almeno un paio di volte al mese, Andrea Conti e il marchese Luigi Sacchetti, marito di Maria Barberini, dovevano sedersi a tavolino per mediare tra i loro rissosi sudditi: anche perché il Cardinal Colacchia era stato ben chiaro…


La Giustizia Pontificia, già ingolfata dalle cause tra i numerosi parenti di Beppe, non voleva avere nulla a che fare, con quelle teste matte.


Il secondo motivo del contendere consisteva negli usi civici che la comunità di Poli aveva sulla tenuta Barberini di Camporazio, che i sudditi dei Conti, come dire, interpretavano in maniera alquanto estensiva…


Un lontano zio di Beppe, si era addirittura autoproclamato padrone e custode di Ponte Lupo, organizzando scampagnate, alquanto costose, per i nobili inglesi impegnati nel Gran Tour.


Però, a dire il vero, Ponte Lupo, porzione visibile dell’acquedotto romano costruito nel 144 a.C. dal pretore Quinto Marcio Re (da cui il nome Acqua Marcia) all’ epoca della distruzione di Cartagine, meritava di essere visitato.


Andrea rimaneva sempre affascinato dalle sue arcate, quando accompagnava a caccia il Principe di Salina, nel fosso delle Acque Rosse o valle dei Morti, così battezzato nell’ 800 per l’abbondanza di reperti umani e archeologici allora rinvenuti.


Di fatto, l’Acqua Marcia era il nume tutelare della valle dell’Aniene. Era uno tra i più lunghi acquedotti romani (91,4 km, quindi più lungo anche del moderno acquedotto del Peschiera che ne misura 86) e la sua portata era di 190.000 metri cubi d’acqua al giorno. Le sorgenti abbondanti e purissime della Marcia si trovavano, secondo quanto riporta Frontino, all’altezza del XXXVI miglio della via Valeria nei pressi di “Marano Equo”e la sua acqua era stata lodata da Plinio, Clarissima acquarum omnium, la chiamava e pare fosse la preferita per tagliare il vino alla corte imperiale.


Ne cantavano le lodi il buon Cassio Alberto


E fondato cotesto grand’Arco nel fine della Tenuta di S.Gio. Camporaccio, spettante oggi agl’Eccell.Barberini, sopra al Torrente denominato Acqua Rossa. Sul dorso sosteneva due larghi Spechi, l’orifico de quali s’estende a palmi 12. Enc.4. Dall’Ala Meridionale sovrastava all’inferiore della Claudia per primi 79. Quello che tragittava l’Aniene; alla Settentrionale si appoggiava di struttura circa VI palmi più biffo quel della Claudia, la quale oltre al Ponte continuava per retta linea il suo corso per tratto di III miglia a Valle Inversata, dove è situata la Chiesuola di S.Maria in Cavamonte


e l’eruditissimo Nibby


E in questo punto che i tre acquedotti, della Marcia, Claudia, ed Aniene nuovo traversavano la ultima falda degli Appennini, quindi fu d’ uopo costruire nelle valli ponti magnifici o stupende arcuazioni, delle quali rimangono ancora avanzi , che tanto più sorprendono, quanto meno son noti. E nella vallata di s. Antonio un poco di sotto al ponte di questo nome veggonsi ancora le tracce del ponte, sul quale passava la Marcia: come nell’alti» vallone della Mola si ammira ancora l’arcuazione di 20 fornici , pel tratto di 750 piedi, costrutta di tegole e mattoni,e che chiamansi gli Archi della Mola. Quello della Claudia, e dell’Aniene Nuova, essendo di livello molto più alto, fu d’uopo costruire ponti ancora più alti : le due acque sovrannotate passavano sopra quello di s. Antonio, ponte che ha sette archi , e 120 piedi di altezza verticale; e dopo quel punto, dividendosi, la Claudia traversava il vallone meridionale sopra il ponte s. Pietro, diriggendosi di là al ponte Lupo: l’Aniene volgendosi verso oriente traversava il vallone pel ponte denominato le Forme Rotte, sotto il villaggio diruto di Castel s.Angelo, e di là da esso, sotto lo stesso villaggio, ed in vista di Villa Catena, traversava una altra valle profonda, che perciò dicesi dell’Inferno, onde il ponte, e l’arcuazione ha lo stesso nome: e poscia andava a congiungersi coll’ acquedotto della Claudia al ponte Lupo ricordato di sopra.


E quando Andrea, uscito dalla sua Villa Catena, cercava pace nei boschi, lo ammirava, sognando di essere in quadro di Caspar David Friedrich


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Published on May 03, 2017 00:40

May 2, 2017

Glass: arriva il sequel di Split e Unbreakable di M. Night Shyamalan

KippleBlog




M. Night Shyamalan, tramite il suo canale Twitter, ha annunciato in questi giorni che è in progettazione un nuovo film: Glass. La pellicola farà da sequel non solo a Split, che in questi mesi ha riscosso un particolare successo ai box-office, ma anche di un’altra pellicola del 2000, forse fra le meno conosciute del regista statunitese: Unbreakable – Il Predestinato. Il film, che arriverà nelle sale cinematografiche nel gennaio del 2019, includerà nel cast anche James McAvoy, Bruce Willis e Samuel L. Jackson. 


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Published on May 02, 2017 23:16

Con un poco di ritardo, il mio pensierino del 1 Maggio

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Chi costruì Tebe dalle Sette Porte?

Dentro i libri ci sono i nomi dei re. I re hanno trascinato quei blocchi di pietra?

Babilonia tante volte distrutta, chi altrettante la riedificò?

In quali case di Lima lucente d’oro abitavano i costruttori?

Dove andarono i muratori, la sera che terminarono la Grande Muraglia?

La grande Roma è piena di archi di trionfo. Chi li costruì?

Su chi trionfarono i Cesari?

La celebrata Bisanzio aveva solo palazzi per i suoi abitanti?

Anche nella favolosa Atlantide nella notte che il mare li inghiottì, affogarono implorando aiuto dai loro schiavi.

Il giovane Alessandro conquistò l’India. Lui solo?

Cesare sconfisse i Galli. Non aveva con sé nemmeno un cuoco?

Filippo di Spagna pianse, quando la sua flotta fu affondata. Nessun altro pianse?

Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi vinse oltre a lui?

Ogni pagina una vittoria. Chi cucinò la cena della vittoria?

Ogni dieci anni un grande uomo. Chi ne pagò le spese?

Tante vicende.

Tante domande.


(B. Brecht, “Domande di un lettore operaio”)


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Published on May 02, 2017 00:10

May 1, 2017

Rapporto sulla periferia del Sistema Solare: non ancora comprovata l’esistenza del Pianeta X

Il tredicesimo cavaliere 2.0


Due ricercatori del Caltech (California Institute of Technology), Konstantin Batygin e Mike Brown, hanno dichiarato in una memoria scientifica pubblicata il 20 gennaio 2016 dall’Astronomical Journal, di aver determinato matematicamente la presenza di un nuovo corpo celeste agli estremi confini del Sistema Solare, nella Nube di Oort, e di averlo chiamato provvisoriamente Pianeta Nove. L’oggetto è sfuggito alla caccia degli astronomi per generazioni, e nel passato è stato indicato con i nomi più diversi: Stella della Morte, Nemesis, Nibiru, è stato associato alle rivelazioni di una popolazione aliena, gli Zeta, e alle profezie dei Maya. E’ stato confuso con Plutone, e gli è stata attribuita la responsabilità di ogni tipo di evento catastrofico, perfino l’annunciazione della fine del mondo. Ma per tenerci lontani da tutta questa fuffa noi continueremo a chiamarlo Pianeta X, rispettando una tradizione iniziata nei primi anni del secolo…

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Published on May 01, 2017 23:48

Retrofuturism

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Ogni tanto, quando parlo di Retrofuturismo, qualcuno storce il naso, dicendo che uso un termine che evoca troppe suggestioni fasciste. In realtà, in questa posizione c’è un equivoco di fondo: il termine, infatti, ha ben poco a vedere con Marinetti.


Fu infatti utilizzato la prima volta nel titolo di un libro della Penguin della 1967, scritto da T.R. Hinchcliffe, in cui nell’introduzione era scritto


The intention of this book is to examine major recurrent themes in mans’ many analogue predictions & prophecies of the future – from inspired fantasy to factually based notions, their cultural & scientific impact, the brilliance [or otherwise] of those ideas, and how they are now faring at the apparent dawning of our electronic future


A diffonderlo, poi, fu negli anni Ottanta il musicista d’avanguardia Lloyd John Dunn, prima, per descrivere alcune sue musiche dedicate al mercato pubblicitario, poi come titolo di una rivista d’arte


Il Retrofuturismo è quindi il fratello minore del Post Modernismo; se questo gioca con il Passato, il Retrofuturismo racconta il futuro che sarebbe potuto essere, figlio dei sogni che la Realtà e la Storia hanno vanificato.


Se volessimo però, dare una lettura intenzionalmente scorretta, potremmo tornare a Marinetti: il Futurismo, con le sue contraddizioni e le sue infinite anime, comprese quelle anarchiche e comuniste, che vi furono ed ebbero una loro importanza, può essere descritto come l’ideologia della Singolarità, in cui la Letteratura e Arte riflettono sulla capacità della tecnica di ridefinire la natura dell’Uomo e della Società.


Il Retrofuturismo non è nulla più che posizionare la Singolarità nel Passato, sia questo gli anni Settanta, l’inizio Novecento, l’epoca Vittoriana, per descrivere così un Presente talmente caotico, da sfuggire al nostro sguardo.


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Published on May 01, 2017 09:38

Stati Generali Connettivisti: l’incontro di Villa Kremo

NAZIONE OSCURA CAOTICA


Dal 22 al 25 aprile 2017 si è felicemente svolto l’incontro di Villa Kremo, Stati Generali del connettivismo, una specie di NeXt-Con a numero chiuso, avvenuto nel palazzo presidenziale di Torriglia.

Presenti 10 persone, si è discusso e chiacchierato un po’ di tutto. Gli argomenti salienti sono stati la presenza al Mufant di Torino prevista per giugno, l’organizzazione di un Premio di cui non vogliamo anticipare nulla, il futuro editoriale di alcuni partecipanti, altri progetti della casa editrice Kipple, il favorimento di lattuga e indivia nella deiezione dell’output postumano, il calcolo della probabilità letale di viaggiare su impervie strade di montagna a velocità curvatura, sintomaticità di overdose da pesto e l’osservazione del proliferare di adolescenza riscimmiata nella generale involuzione del primate.

Vi lascio ad alcune fotografie dell’evento:




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Published on May 01, 2017 08:51

Alessio Brugnoli's Blog

Alessio Brugnoli
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