Alessio Brugnoli's Blog, page 197

June 5, 2017

Il Giardino dei Tarocchi: recensione del libro e intervista a Lorena Burgio

KippleBlog


uppercoverIl sito erewhonians!recensisce in termini molto lusinghieri Il Giardino dei Tarocchi di Lorena Burgio, da poco pubblicato da Kipple Officina Libraria nella Collana eXoth.



Un breve estratto dalla recensione:




Quanto è bello questo libro sui Tarocchi di Lorena Burgio. La letteratura di qualità sul tema in lingua italiana scarseggia, e già per questo il libro ha un valore grande.


E’ al contempo una trattazione sulle carte, in particolare sugli Arcani Maggiori, che esamina in profondità e – fatto originale – che abbina ciascuno a una figura o vicenda mitologica, e un vero e proprio manuale, per principianti e non solo, che senza fronzoli conduce all’uso dei Tarocchi per la divinazione.


Dire “senza fronzoli” non è dire poco, perchè Lorena è riuscita nel difficile intento di scrivere tutto quello che serve davvero e non un rigo in più, senza però diventare mai troppo essenziale, come ad esempio avviene…



View original post 77 altre parole


 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 05, 2017 04:13

June 4, 2017

Il Cantiere d’Assisi Parte III

[image error]


Premesso che non mi aspettavo tutte queste polemiche su un sondaggio sulla Street Art all’Esquilino, sulla validità del campione statistico si potrebbe discutere all’infinito, però da questa discussione posso trarre una lezione generale: il direttore artistico, come il progettista software IA o l’architect di progetti IT dovrebbe seguire il ciclo di vita della sua opera e del suo prodotto e soprattutto, dovrebbe porre al centro delle specifiche non la sua vanità e i suoi pregiudizi, ma l’esigenze del cittadino e dell’utenza finale.


Detto questo, torno a un tema che sto affrontando da qualche settimana, la riflessione sul Cantiere d’Assisi.


Ho provato a raccontare come la realtà narrativa possa rendersi indipendente da quella storica e come quest’ultima, possa essere più complessa e più interessante, di quanto possa apparire a prima vista.


Oggi, invece provo a fare una riflessione, alquanto banale sull’importanza che ha avuto quel cantiere nell’arte europea.


Quello più immediato, è nella fucina in cui si incontrano tre linguaggi artistici differenti: quello toscano e romano, entrambi derivati dall’arte bizantina del periodo comneno e della rinascenza paleologa, declinata nel primo caso nella forma del sermo vulgaris, con maggiore attenzione alla realtà quotidiana, nel secondo nella forma del sermo aulicus, con il collegarsi alla classicità paleocristana, e il complesso mondo del gotico francese e inglese.


Una fucina, paragonabile alla Roma di metà Quattrocento, da cui partirà il processo che darà origina a quella sorta di arte globabilizzata, che è il Gotico Internazionale.


L’altro meno immediato, ma altrettanto importante, riguarda proprio le modalità concrete di organizzazione della bottega: nella seconda metà del 1200, le grandi basiliche romane sono soggette a grandi lavori di ristrutturazione e ridecorazione.


Per coordinare e ottimizzare il lavoro di decorazione delle ampie superfici, in quei cantieri si sono sperimentate una serie di soluzioni, dalla parcellizzazione dei compiti, all’uso di modelli predefiniti, all’organizzazione a giornate… Ad Assisi queste sperimentazioni, condivise tra diverse botteghe, sono diventate patrimonio comune, che sono vari aspetti è arrivato sino ad oggi, non solo nella street art, ma anche in forme differenti, in tutti gli ambiti in cui si devono affrontare progetti complessi…


 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 04, 2017 07:31

Le sorprese del passato: la rete tranviaria creata a Roma per l’Esposizione Universale del 1911

Esquilino's Weblog


E’ passato più di un secolo da quando nel 1911 in occasione dell’Esposizione Universale di Roma venne creata una rete tranviaria per dare la possibilità ai visitatori che arrivavano da ogni parte del mondo  per questo evento, di spostarsi rapidamente e comodamente non solo tra i vari luoghi dedicati alle mostre e agli allestimenti, ma anche per visitare i monumenti più rappresentativi della città eterna. Ovviamente si partì da zero visto che i primi tram elettrici videro la luce solo negli ultimi anni del secolo XIX e  si pensò anche all’importanza pubblica successiva del progetto che avrebbe fatto di Roma una città all’avanguardia per il trasporto   su rotaia in superficie. Il Rione Esquilino per la sua valenza di quartiere urbanisticamente moderno per quell’epoca e per i suoi lunghi viali rettilinei si prestava a meraviglia per questo nuovo tipo di mobilità e difatti già allora risultava in assoluto una delle zone…


View original post 453 altre parole


 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 04, 2017 05:46

June 3, 2017

Studio sul rapporto tra Street Art ed Esquilino

[image error]


Quand’è che un’opera di Street Art è un successo e quando è invece un fallimento ? E’ una domanda a prima vista banale, ma che apre un mondo di discussioni: perché, come sempre avviene in questi casi, bisogna prima mettersi d’accordo sul concetto di successo e sulla metrica per valutarlo.


Armando è un laureando, che sta scrivendo una tesi proprio su questo tema, in relazione alla Street Art romana: il suo metodo di lavoro è assai banale, propone di questionario, con cui raccoglie le reazioni di un campione della popolazione ai murales o agli altri interventi di urban art realizzati nel loro territorio.


Dato che nella sua tesi ha considerato anche l’Esquilino e sono uno dei diretti interessati al tema, visto anche l’avvicinarsi di Street Attack 2.0 abbiamo fatto una chiacchierata assieme, per saperne di più


Ciao, per curiosità, quali interventi di Street Art del Rione hai considerato nella tua analisi ? Non è che abbondino, nel caso non si considerino i graffiti dei writers nella zona di Termini e Piazza  Manfredo Fanti..


Ciao Alessio, l’oggetto della mia analisi sono stati i murales di via Giolitti, il murale del Nuovo Mercato Esquilino e il Cantiere dei Poeti. Il campione statistico di riferimento, basato sulla distribuzione di età, di titolo di studio e di reddito dell’Esquilino, è stato di 240 persone. Il questionario era articolato su 15 domande, 5 chiuse, 5 aperte e 5 di confronto.


Le principali, a mio avviso sono


a) Quale intervento identifichi come più rappresentativo del Rione ?


b) Quale intervento si avvicina più alla tua concezione di Arte ?


c) Che valori positivi e negativi associ all’opera ?


Quali i risultati di questo sondaggio ritieni più interessanti ?


Il dato principale che salta all’occhio è come il Cantiere dei Poeti sia sentito, nonostante l’investimento dei soldi pubblici, la pubblicità sui media e il coinvolgimento delle scuole, come un corpo estraneo al Rione.


Alla domanda a) relativa al simbolo civico dell’area urbana, abbiamo come il 55% degli intervistati abbia citato il murale del Nuovo Mercato Esquilino, il 37% i murales di via Giolitti, che risultano essere assai controversi, visto che gli intervistati gli attribuiscono in ugual misura valori positivi e negativi, e solo 8% ha citato il Cantiere dei Poeti.


E nella domanda b) per identificare quale intervento sia considerabile come Arte, la percentuale del Cantiere dei Poeti scende a un 3%.


Beh, probabilmente influisce anche il fatto che Piazza Dante sia un luogo assai meno di passaggio rispetto al Mercato e a Via Giolitti 225


Data la presenza dell’Ufficio Postale, credo come questa giustificazione sia poco valida.


E quale potrebbe essere quindi il motivo di tale disamore da parte dell’Esquilino nei confronto del Cantiere dei Poeti ?


Esaminando i questionari, appaiono tre grossi limiti: alla domanda cosa su cosa comunicasse, un buon 60% hanno risposto Nulla o suoi sinonimi, alcuni particolarmente volgari e un 25% Freddezza o termini con la stessa connotazione semantica.


Per cui, se dovessi dire la mia, chi ha promosso l’opera o non aveva chiaro cosa intendesse comunicare, oppure il suo messaggio era diretto solo a una minoranza di cittadini, non a l’intera comunità


Facendo un confronto, Via Giolitti ha portato a una spaccatura nel campione: un 54% lo ha connotato positivamente, con i sinonimi di integrazione, mentre una 30% invece lo ha associato negativamente al buonismo nei confronti degli stranieri.


Mentre un buon 77% ha associato i valori di tolleranza e gioia di vivere al murale del Mercato, che risulta senza dubbio essere quello di maggior successo.


Forse, influenza anche la tecnica: quella di pittura classica sul muro, colpisce più l’immaginazione dei teloni stampati…


Questa potrebbe essere una buona interpretazione del valore negativo di Freddezza associato al Cantiere dei Poeti: forse l’uomo della strada vede ancora la pittura, con le sue imperfezioni, come qualcosa di più vivo e vicino di una stampa.


Altro punto interessante è come i murales sono visti come un punto di partenza per un progetto più ampio di riqualificazione urbana, mentre il Cantiere dei Poeti è visto come fine a stesso.


E a tuo avviso, come si può recuperare il rapporto tra territorio e Cantiere dei Poeti ?


Nella maniera più semplice e banale possibile: invece di lasciarlo abbandonato a se stesso, i promotori dovrebbero valorizzarlo, rendendo i suoi teloni come sfondo per eventi culturali e musicali che si potrebbero tenere a Piazza Dante, che contribuirebbero a riqualificare l’area… Però capisco anche che ciò richiede impegno, tempo e idee, cose che a molti mancano…


 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 03, 2017 06:13

The Wicked Gift: arriva il primo film cinematografico di Roberto D’Antona

KippleBlog


The Wicked Gift è il nuovo progetto della stella emergente della cinematografia italiana horror Roberto D’Antona, che dopo il successo della serie Tv The Reaping distribuita anche su Amazon, si ripropone con un film che promette di stupire gli spettatori, trascinandoli in un viaggio terrificante fra thriller e paranormale. In attesa del primo trailer, vi proponiamo il teaser poster e la sinossi. Per restare aggiornati sulle news, il trailer e la data di uscita seguite la pagina Facebook ufficiale de The Wicked Gift.



Sinossi



Ethan è un giovane designer, timido e piuttosto riservato che da anni è afflitto da insonnia a causa di terribili incubi. Decide di andare in terapia per risolvere il suo problema pensando di avere disturbi della personalità, ma sarà grazie all’aiuto del suo migliore amico e di una Medium che affronterà il lungo viaggio che lo condurrà alla consapevolezza che i suoi incubi nascondono qualcosa di…


View original post 43 altre parole


 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 03, 2017 04:55

June 2, 2017

Update Street Attack 2.0

[image error]


Come sapete, sabato e domenica prossimi, a Via Giolitti 225, si terrà Street Attack 2.0. In questi giorni, dato che noi de le Danze di Piazza Vittorio siamo degli sperimentatori instancabili (altri, meno benevoli, ci definirebbero matti come cavalli), però il progetto iniziale si è un poco ampliato.


Oltre a realizzare un nuovo murale, che celebra la memoria storica del rione, sempre messa in forse dalla gentrificazione incombente, grazie alla disponibilità di Mauro Sgarbi e di Beetroot, che non smetterò mai di ringraziare, saranno restaurate anche le precedenti opera.


Ora, sono il primo a sostenere come la Street Art sia per sua natura transitoria e di certo, se sui murales ci fosse stato l’intervento di un bravo writers, e all’Esquilino, diciamola tutta, hanno anche operato delle crew molto abili, l’avrei considerata come una naturale evoluzione dell’opera: ma se questa viene ricoperta da dei tag di binbominkia senza arte né parte, è giusto che sia ripristinato lo stato originale.


La seconda novità è la presenza del banchetto dell’Edizione Il Galeone: un’occasione per conoscere i progetti di questa casa editrice, tra una danza e un canto de Le Danze di Piazza Vittorio.


La terza, in via di definizione, è la possibilità di utilizzare il nuovo murales come pilota di un progetto più ampio, che prevede l’applicazione della Realtà Aumentata, tramite market di geolocalizzazione e l’utilizzo di Aurasma, alla Street Art romana.


Applicazione che permetterebbe sia una fruizione più ampia dell’opera, arricchendola di contenuti informativi, sia di sperimentare un nuovo linguaggio, che rompa i confini artificiali tra media.


Un’occasione, quindi, per rilanciare il ruolo che l’Esquilino aveva in passato, di fucina di avanguardie artistiche…


 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 02, 2017 06:37

June 1, 2017

Gli eroi dimenticati dell’Esquilino





 


Sabato Martelli Castaldi e Roberto Lordi, due nomi che a molti dicono poco, ma che meriterebbero di essere impressi nella memoria dell’Esquilino.


Entrambi erano pionieri dell’Aviazione Militare in Italia: Sabato nel 1933, a soli 36 anni di età, venne nominato generale di brigata e ritenuto probabile successore di Italo Balbo a ministro dell’Aeronautica.


Roberto partecipò anche ad alcuni spettacolari e pionieristici eventi aeronautici (organizzazione del primo lancio collettivo di paracadutisti nel 1927, partecipazione al raid Roma-Torino-Londra nel 1928, prima trasvolata al mondo del Tibesti, la più elevata catena montuosa del deserto del Sahara) e nel 1933 fu inviato in Cina, per assistere Chiang Kai-shek nella creazione delle forze aeree cinesi.


Tutti e due però denunciarono le ruberie e le truffe dei gerarchi fascisti e per questo, furono cacciati dal loro ruolo, con la scusa che fossero pazzi.


Ritornati alla vita civile, trovarono lavoro presso il polverificio della Ditta Stacchini, a via Merulana. Dopo l’8 settembre 1943 entrarono nel Fronte militare clandestino, il movimento della Resistenza formato da ex ufficiali e soldati e capitanato dal colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, combatterono a Porta San Paolo, distribuì armi ed esplosivi ai vari gruppi partigiani, organizzò bande armate, eseguirono e trasmisero i rilievi di zone e installazioni militari, prepararono un campo di fortuna per aerei nei pressi dell’Alessandrino


Il 17 gennaio 1944 si presentarono assieme a Via Tasso, per scagionare il proprietario del polverificio Stacchini accusato dai tedeschi di aver fiancheggiato i partigiani; così furono arrestati e sottoposti per più di un mese a torture di ogni tipo.


Così le racconta Sabato Martelli Castaldi, nei biglietti consegnati di nascosto alla moglie..


La mia camera è di m. 130 per 2,60. Siamo in due, non vi è altra luce che quella riflessa da una lampadina elettrica del corridoio antistante, accesa tutto il giorno. Il fisico comincia ad andare veramente giù e questa settimana di denutrizione ha dato il colpo di grazia. Il trattamento fattomi non è stato davvero da «gentleman». Definito, «delinquente » sono stato minacciato di fucilazione e percosso, come del resto è abitudine di questa casa: botte a volontà.


4 marzo 1944


I giorni passano, e, oggi 47° credevo proprio che fosse quello buono, e invece ancora non ci siamo. . Per conto mio non ci faccio caso e sono molto tranquillo e sereno, tengo su gli umori di 35 ospiti di solo quattro camere con barzellette e pernacchioni (scusa la parola ma è quella che è) e buon umore. Unisco una piantina di qui per ogni evenienza e perché, a mezzo del latore, quest’altra settimana me la rimandi completata


Penso la sera in cui mi dettero 24 nerbate sotto la pianta dei piedi nonché varie scudisciate i n parti . molli, e cazzotti, di vario genere. Io non ho dato loro la soddisfazione di un lamento, solo alla, 24 erbata risposi con un pernacchione che fece restare i tre manigoldi come, tre, autentici fessi. (Quel pernacchione della 24, frustata fu un poema! Via Tasso ne tremò ed al fustigatore cadde di mano il nerbo. Che risate! Mi costò tuttavia una scarica ritardata di cazzotti). Quello che qui più pesa è la mancanza di aria, Io mangio molto poco altri menti, farei male e perderei la lucidità di mente e di spirito che invece qui occorre avere in ogni istante.


Il 24 Marzo furono entrambi fucilati alle Fosse Ardeatine… E meriterebbero entrambi una lapide a Via Merulana, per ricordare la loro vita e il loro sacrificio


 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 01, 2017 01:48

May 31, 2017

Follow your dreams

[image error]


Ho un paio di sogni nella vita, nell’ambito della Street Art. Il primo è rendere il tunnel di Santa Bibiana una pinacoteca a cielo aperto per i writers romani, dove legalmente, in spazi e tempi delimitati, possano dedicarsi alle loro sperimentazioni: per capirci, una sorta di Stockwell Hall of Fame in salsa capitolina.


E a quanto pare, un’associazione, che non ha nulla a che vedere con il sottoscritto e con le Danze di Piazza Vittorio, ci tengo a specificarlo, perchè no pretendo di avere il monopolio della Street Art all’Esquilino non piace farmi bello con le fatiche e le idee altrui, specie quando, come in questo caso, sospetto si siano state versate lacrime e sangue per venirne a capo, è quasi riuscita a realizzare quest’idea…


Cosa che mi rende felice, perché più iniziative di questo genere si realizzano, maggiore è la vivibilità del Rione, ottenuta tramite la bellezza condivisa.


L’altro sogno, ancora più complesso da realizzare, è vedere un intervento di Banksy al Mercato Esquilino: questo perché il buon ragazzo di Bristol è forse il miglior interprete delle contraddizioni del contemporaneo.


Writers senza infamia e senza lode, è riuscito a portare alla perfezione una tecnica, quella dello stencil, già usata da altri grandi artisti come John Fekner e Blek le Rat, trasformandola in uno strumento, come la serigrafia per Warhol, per giocare con ironia con le paturnie e le contraddizioni della società in cui vive.


Ma se il buon ruteno, vivendo ai tempi del boom consumistico, demistificava la realtà concreta della Merce e dei beni di massa, Banksy, figlio della società postcapitalistica e webcentrica, si confronta con l’impalpabile mondo del virtuale, con le sue fake news, le sue paure e i suoi brand immateriali


Brand che è il suo stesso anonimato: nella società dei big data, questo sarebbe un segreto di pulcinella, basterebbe una settimana al massimo di lavoro per associarlo a un nome e un cognome.


Ma in una sorta di illusione collettiva, si finge di non conoscere la sua identità, perchè questa, paradossalmente lo virtualizza, dando l’illusione che sia un’entità astratta, libera dal Tempo e dallo Spazio, indulgente giudice delle nostre debolezze.


E proprio queste contraddizioni, figlie di una società magmatica e gassosa come quella contemporanea, trovano massima espressione urbana nell’Esquilino, il laboratorio cyberpunk della civiltà del futuro… Per cui sarebbe bello che i due mondi si incontrassero…


P.S. Proprio per evidenziare questa dimensione cyberpunk del nostro rione, Mauro Sgarbi permettendo, mi piacerebbe associare un marker digitale al nuovo murale di via Giolitti, al fine di sperimentare la realtà aumentata anche nella Street Art


 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on May 31, 2017 01:30

May 30, 2017

Il demone di carta, la letteratura di genere in Italia e il futuro: intervista a Luigi Milani

KippleBlog


Ciao Luigi, è un piacere averti ospite qui sulle pagine virtuali di Kipple Officina Libraria. Per chi ancora non ti conoscesse, ti andrebbe di iniziare illustrandoci il tuo percorso letterario?



LM: Ciao Roberto, per me è un grande onore comparire sulle pagine di questo blog, da sempre tra i miei preferiti. Ho cominciato a scrivere una ventina d’anni fa, spinto e direi soprattutto confortato dai consigli di amici preziosi come Francesco Costa, Luciano Tas e Lia Levi.



La mia prima raccolta di racconti, Memorie a perdere, risale al 2009. Nel corso degli anni ho pubblicato alcuni romanzi e parecchi racconti, cercando di spaziare il più possibile tra i vari generi letterari: noir, mistery, sovrannaturale, horror e fantascienza, senza disdegnare la denuncia sociale, come nel romanzo «Ci sono stati dei disordini».



Negli ultimi anni ho scritto alcuni romanzi brevi tra l’horror e il noir in coppia con l’amica…


View original post 520 altre parole


 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on May 30, 2017 23:34

Alessio Brugnoli's Blog

Alessio Brugnoli
Alessio Brugnoli isn't a Goodreads Author (yet), but they do have a blog, so here are some recent posts imported from their feed.
Follow Alessio Brugnoli's blog with rss.