Csaba Dalla Zorza's Blog, page 1465
July 2, 2021
Hey Güey: a Roma, la nuova terrazza «pop» dell’estate romana
Sono passati due anni dall’inaugurazione che segnò il debutto dell’Hotel Chapter Roma nel mondo dell’hôtellerie capitolina; e in questi due anni, l’Ottocentesco gioiello architettonico a pochi passi dal Ghetto Ebraico – il cui progetto di interior porta la firma di Tristan Du Plessis (aka uno dei designer internazionali più in voga del momento), ha proseguito la strada dell’ospitalità a 360° e di un’atmosfera elegante e insieme cosmopolita e accessibile.
Il The Chapter è pronto a lanciarsi verso l’infinito e oltre dei tetti di Roma, con un rooftop spettacolare, trendy, in perfetto «mexican style», dagli arredi alla cucina, passando per il bere miscelato.
HEY GÜEY: LA NUOVA TERRAZZA DELL’ESTATE ROMANA
All’ultimo piano dell’albergo – dicevamo – Hey Güey (il cui significato «Ehi, Amico!» riporta al concetto che sì, anche all’interno di un hotel – seppur di pregio come il The Chapter – è possibile trascorrere momenti di piacevole convivialità senza esserne intimiditi) è quel che si dice una gioia per gli occhi: dalla terrazza, dove un’Ape personalizzata diventa il centro di un autentico street food gourmet, si ammira quanto di più spettacolare la città abbia da offrire in termini di stupore e meraviglia, regalando un panorama impareggiabile e scatti al tramonto a prova di instragramers.
Ma se la vista sorprende a colpi di scorci e angoli segreti, lo stesso avviene con l’offerta food&beverage supervisionata dall’Executive Chef Davide Puleio – una Stella Michelin e Miglior Giovane Chef 2020 – e dal Bar Manager Joy Napolitano.
COSA SI MANGIA
Cominciamo dalla proposta food, creata appositamente per la terrazza da Davide Puleio in attesa – tra le altre cose – di partire in autunno con il ristorante al piano terra. È lui, insieme al giovane ma già affermato Sous Chef sudamericano Victor Cuenza Lopez, l’artefice dei piatti che accompagnano la drink list con personalità tutta esotica, in una full immersion alla scoperta del Messico e dei suoi sapori anni ’90.
E così, dopo l’inizio croccante a base di chips di platano fritto e «totopos» – più comunemente noti come nachos – fritti al momento e accompagnati da (ottimo) guacamole – si prosegue con empanadas, tortillas e una compilation di cinque signature tacos tra carne, pesce e vegetariani: «Non abbiamo mai smesso di credere nel nostro progetto – spiega il direttore Jacopo Arosio – un’oasi di profumi del Pacifico che catapultano gli ospiti nel Messico dei favolosi anni Novanta. Come per il resto dell’Hotel, Hey Güey è una terrazza fuori dal comune, ricercata sia dal punto vista stilistico che culinario».
COSA SI BEVE
Last but (assolutamente) not least il pairing firmato Joy Napolitano, classe 1980, cresciuto a suon di shaker fino alla consacrazione nel settore degli speakeasy. Dall’«Hey Tai» al «Güey Colada», dal «Sexico» ai coloratissimi Frozen Margarita (per un totale di 5 twist di Margarita), tutti i cocktails giocano con la rivisitazione dei grandi classici della miscelazione messicana, proseguendo sul filo dell’Acapulco anni ’90, raccontata con fantasia e tecnica da vendere.
Curiosi di saperne di più? Sfogliate la gallery in alto per trovare un piccolo assaggio di quanto abbiamo visto, mangiato e sorseggiato in anteprima in questa terrazza dall’anima pop che si appresta a diventare il nuovo «must go» dell’estate romana.
Altre idee? Sfogliatele qui
[image error]Nh Collection Roma Fori Imperiali[image error]Casina Valadier[image error]Up Sunset Bar[image error]The Court, Palazzo Manfredi[image error]Verve Restaurant, D.O.M Hotel[image error]Settimo, Sofitel Roma Villa Borghese[image error]Divinity Terrace, The Pantheon Iconic Rome Hotel[image error]Fauno Urban Hotel[image error]HI-Res Restaurant, Hotel Valadier[image error]Mirabelle Restaurant[image error]The Flair Rooftop, Sina Bernini Bristol[image error]Terrazza Trinità dei Monti, Grand Hotel Plaza
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Demi Lovato, mano nella mano con Noah Cyrus (la sorella di Miley)
Sempre più vicine. Demi Lovato e Noah Cyrus sono state paparazzate mano nella mano all’uscita del Six Flags Magic Mountain, uno dei parchi divertimenti più famosi d’America, pochi chilometri a nord di Los Angeles. Le due artiste, che collaborano da alcuni mesi e il gossip dipinge come «più che amiche», hanno partecipato al party di «Space Jam: A New Legacy», sequel dello storico film del 1996 con LeBron James al posto di Michael Jordan.
Negli scatti, Demi appare con un berretto nero e una t-shirt rosa shocking, mentre Noah – sorella minore della più celebre Miley – indossa un cappellino blu e una felpa chiara. Sorridenti e complici, cercano di proteggersi dai flash dei fotografi, ma senza successo: per la prima volta, infatti, sono state immortalate durante una tenerezza in pubblico. «Sono molto legate e hanno cominciato ad uscire», ha riferito una fonte a Page Six.
https://twitter.com/PageSix/status/14...«D’altronde, dopo aver visto gli atteggiamenti in sala di registrazione, molti si erano chiesti se tra loro ci fosse qualcosa di più». Tuttavia il sito americano riporta pure la testimonianza di un altro insider, che sostanzialmente dice il contrario: «Spesso cenano insieme, ma non si tratta di incontri romantici. Demi e Noah si vedono anche perché hanno lanciato Easy», un brano che hanno interpretato in coppia durante YouTube Pride.
«Grazie Noah per aver chiuso l’evento sul palco con me», ha scritto Demi sulla sua pagina Instagram a margine di una foto. «Sono davvero felice che siamo finalmente riusciti a cantare la nostra canzone». Immediata la replica della collega: «Sono io che ti ringrazio per avermi ospitato, sono orgogliosa della persona che sei». Parole dolci che, come notano i fan, arrivano poco dopo il coming out di Demi: «Sono una persona non binaria».
«Questo è il giorno in cui sono felice di poter condividere con tutti voi una parte ulteriore della mia vita», ha scritto sui social la cantante, chiedendo che il pubblico si riferisca a lei utilizzando i pronomi they/them, ossia quei pronomi che la lingua inglese destina al genere neutro. «Condividere tutto questo apre le porte ad un altro tipo di vulnerabilità, ma lo sto facendo per chi non ha la possibilità di essere se stesso».
«Per favore», ha concluso, «cercate sempre una vostra verità». Anche in amore.
Les Rencontres d’Arlès: tutti gli eventi da non perdere al festival di fotografia più amato
Nel 2018, il New York Times ha inserito Arlès nelle sue 52 top destinazioni da scoprire e nello stesso anno Gucci ha scelto la necropoli romana di Alyscamps per la sua sfilata Cruise. Con 3 hotel 5 stelle (The Giulio Cesare, il Mas de Peint e l’Hôtel Particulier), 2 ristoranti stellati Michelin (L’Atelier Rabanel e la Chassagnette), 8 monumenti nella lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO, Arlès fa parte anche della collezione di City Guide Louis Vuitton, insieme a Parigi, Londra e Tokyo.
Ma è l’estate con i Rencontres, il momento per visitare la città che si anima e apre le porte di musei, spazi espositivi ufficiali o insolite anche inconsuete (il grande magazzino Monoprix e la sua facciata classificata come patrimonio del XX secolo), gallerie, chiese, aree industriali. L’edizione 2019 ha accolto 145 mila visitatori, quella del 2020 è saltata mentre quest’anno, dal 4 luglio al 26 settembre, Les Rencontres d’Arlès si appresta a accogliere più di 60 mostre in diversi luoghi della città e una settimana inaugurale scoppiettante di eventi.
Les Rencontres d’Arlès, festival internazionale di fotografia, è stato fondato nel 1970 dal fotografo di Arles Lucien Clergue, dallo scrittore Michel Tournier e dallo storico Jean-Maurice Rouquette. E da semplice incontro tra appassionati di fotografia, è diventato negli anni un evento culturale centrale, per tutti, dai grandi professionisti della fotografia ai neofiti. Un successo esponenziale dall’inizio degli anni 2000, con il crescente interesse del pubblico per la fotografia.
Da 51 anni i più grandi nomi della fotografia partecipano ai Rencontres d’Arles. A volte agli artisti viene affidata una parte della programmazione, come nel caso di Martin Parr, Raymond Depardon, Nan Goldin o del couturier di Arles Christian Lacroix. Altre volte la fotografia dialoga con il cinema, la musica o l’architettura. L’edizione 2021, Un été des lucioles, festeggia il 50esimo compleanno dei Rencontres (l’anno scorso il festival è stato sospeso a causa della pandemia). La settimana inaugurale prevede un ricco calendario di eventi, tra concerti e altri spettacoli, incontri con gli artisti, proiezioni, serate, workshop, inaugurazioni e anche un programma Off, tutto da scoprire, in location nascoste e inaspettate.
Ecco nella gallery sopra gli appuntamenti da non perdere
Fan della piscina, ecco i consigli per proteggere i capelli dal cloro
Da ormai qualche settimana, le piscine all’aperto e al chiuso sono finalmente tornate operative, mettendo fine alla lunghissima pausa prolungata e concedendoci una pausa rinfrescante dall’afa. Se fate parte del gruppo delle nuotatrici, saprete benissimo quanto il contatto prolungato con l’acqua clorata si traduca in seri danni per la chioma. Che, vasca dopo vasca, perde di idratazione, morbidezza ed elasticità. Ecco, allora, i consigli da pro per proteggere e trattare ogni tipo di capello in piscina.
ECCO L’EFFETTO DEL CLORO SULLA CHIOMA
Nuotare è bellissimo, specie dopo aver sognato per mesi la riapertura delle piscine, ma senza l’uso di prodotti protettivi per contrastare l’azione stressante del cloro, la nostra chioma ci farà pagare un conto salatissimo a fine estate. Meglio prevenire. Come ricorda Silvia Caparrotta, hair stylist di Mastromauro Hair & Beauty Milano, «il cloro è una sostanza chimica che danneggia la chioma, poichè tende a eliminare gli oli naturali che rivestono e proteggono i nostri capelli, rendendoli per questa ragione secchi, opachi, disidratati e sfibrati, indebolendo le cuticole e creando il tristemente noto “effetto paglia”. Tanto più in presenza di capelli tinti o decolorati».
Campionato Europeo: dove vedere Belgio-Italia in tv e in streaming
Dopo Wembley tocca all’Allianz Arena di Monaco di Baviera. L’Italia gioca in Germania il quarto di finale dell’Europeo contro il Belgio. Sulla carta è la partita più difficile per gli Azzurri contro i Diavoli Rossi, primi nel ranking Fifa. La vincente di questo incontro va alle semifinali che si giocano, come la finale, nello stadio londinese dove l’Italia ha battuto l’Austria.
Chi passa il turno a eliminazione diretta, quindi con supplementari e rigori se non c’è un vincitore al termine dei tempi regolamentari, è fra le prime quattro squadre d’Europa. L’arbitro è lo sloveno Vincic.
COME VEDERE ITALIA-BELGIO
Italia-Austria sarà in diretta in chiaro su Rai Uno. Il fischio d’inizio è alle 21. Sarà trasmessa da Sky su Sky Sport Uno (numero 201 del satellite, 472 e 482 del digitale terrestre), Sky Sport Football (203 del satellite, 473 e 484 del digitale terrestre) e Sky Sport (251 del satellite).
Si può vedere la partita anche in streaming su RaiPlay e su Sky Go per gli abbonati.
PROBABILI FORMAZIONI
ITALIA (4-3-3): G. Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Spinazzola; Barella, Jorginho, Verratti; Chiesa, Immobile, Insigne. Ct:Mancini.
BELGIO (3-4-3): Courtois; Alderweireld, Vertonghen, Vermaelen; Meunier, Tielemans, Witsel, T. Hazard; De Bruyne, Lukaku, Mertens. Ct: Martinez.
GLI ALTRI QUARTI DI FINALE
I quarti i finale sono in programma venerdì 2 e sabato 3 luglio. Questi sono gli incontri tutti in diretta su Rai e Sky:
Svizzera-Spagna venerdì 2 alle 18 a San Pietroburgo
Repubblica Ceca-Danimarca sabato 3 luglio alle 18 a Baku
Ucraina-Inghilterra sabato 3 luglio alle 21 a Roma
Pestaggio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: è stato una rappresaglia
Fu una vera e propria rappresaglia. Stanno emergendo dettagli e responsabilità sulle violenze compiute nell’aprile del 2020 dagli agenti di polizia nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. I fatti risalgono al 6 aprile del 2020, quando ci fu una rivolta dei detenuti che avevano saputo di un caso di positività al coronavirus nella struttura. La rivolta terminò quella notte, ma il giorno successivo alcuni agenti fecero perquisizioni punitive, quelle che il gip Sergio Enea, in 2300 pagine di ordinanza, ha definito «ignobile mattanza».
I livelli di responsabilità sono tre, e coinvolgono chi ha picchiato, chi ha osservato e chi ha dato l’ordine. Nelle pagine dell’ordinanza sono coinvolti 117 agenti di polizia penitenziaria, oltre a tutta la catena di comando dell’amministrazione delle carceri della Campania: dal provveditore all’amministrazione penitenziaria della Campania, Antonio Fullone, oggi interdetto dai pubblici uffici e sotto accusa per falso, depistaggio e favoreggiamento, al suo comandante, Pasquale Colucci, finito in carcere per il pestaggio.
Antonio Fullone viene menzionato 544 volte nella misura cautelare del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Dagli atti risulta chiaro che il suo ruolo fu determinante nella decisione della vicedirettrice del carcere (che all’epoca dei fatti faceva da reggente) di disporre la perquisizione straordinaria nel reparto Nilo. Con questa operazione fu possibile far uscire dalle celle i detenuti che avevano preso parte alla rivolta, per sottoporli ai pestaggi della polizia penitenziaria.
Le chat memorizzate sullo smartphone – sequestrato – di Fullone dimostrano che il funzionario aveva scritto alla vicedirettrice che per soffocare la rivolta «l’unica scelta è usare la forza». E che intanto teneva aggiornato Francesco Basentini, che allora era il capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, a cui aveva scritto che «è in corso perquisizione straordinaria con 150 unità provenienti dai nuclei regionali (oltre al personale dell’Istituto)», che era «il minimo per riprendersi l’istituto. Il personale aveva bisogno di un segnale forte e ho proceduto così». La risposta: «Hai fatto benissimo».
Fullone era in contatto con il comandante della penitenziaria di Santa Maria, Gaetano Manganelli (ora in carcere, accusato in concorso per una serie di episodi di torture, lesioni e maltrattamenti pluriaggravati), che lo aveva avvertito: «Utilizziamo anche scudi e manganelli». Lui approva, ma con prudenza: «Ok se necessario ovviamente».
L’intera catena di comando è coinvolta nell’indagine: Fullone, Colucci, Basentini, Manganelli e le due colleghe, Anna Rita Costanzo (commissario capo responsabile del Reparto Nilo) e Francesca Acerra (comandante del Nucleo Investigativo Centrale). Invece la direttrice del carcere Elisabetta Palmieri, alla guida del carcere di Santa Maria Capua Vetere, non è indagata: risultava fuori servizio, era ammalata.
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3 cose da guardare in streaming nel weekend: Luca, Young Royals e Life in a Year
Thank god It’s Friday!!
Nuovo appuntamento con i consigli su 3 cose da guardare in streaming nel weekend.
Questa settimana è il turno di 2 film e 1 serie tv: Luca, Young Royals e Life in a Year.
LUCA
https://www.youtube.com/watch?v=HQ6Dh...Luca è il nuovo film della Pixar ambientato in Italia. Una storia di amicizia e crescita che vi farà davvero impazzire.
Luca Paguro è un giovanissimo mostro marino che non è mai uscito dall’acqua, per volontà dei suoi genitori che lo mettono continuamente in guardia sui perfidi umani. Un giorno però incontra Alberto Scorfano, una creatura marina proprio come lui che però vive sulla terra. I mostri, infatti, una volta fuori dall’acqua prendono le sembianze umane. Uniti dalla loro nuova amicizia e da una passione in comune, la Vespa, i due decidono di spingersi fino alla città più vicina per vedere se riescono a trovarne una con cui scappare insieme, lontano.
(Lo trovate in streaming su Disney+)
YOUNG ROYALS
https://www.youtube.com/watch?v=rHmw8...Young Royals è una serie svedese che sta riscontrando molto successo in tutto il mondo. Il protagonista è Wilhelm, un giovane principe che, finito al centro di un piccolo scandalo, deve trasferirsi in un collegio privato e chiedere scusa all’intera nazione. Una volta arrivato lì però scoprirà che non è per niente facile dividersi tra i doveri in quanto erede e il desiderio di poter essere se stesso…
(Lo trovate in streaming su Netflix)
LIFE IN A YEAR
https://www.youtube.com/watch?v=BgmJ1...Jaden Smith + Cara Delevingne? Sì grazie!
Life in a Year racconta la storia di Daryn, un diciassettenne che, una volta scoperto che la sua ragazza, Isabelle, sta morendo, decide di regalarle l’esperienza di una vita intera nell’anno che le rimane da vivere.
(Lo trovate in streaming su Netflix)
Cosa c’è dietro i casi Marcuzzi e d’Urso
Il dato più interessante, a termine della presentazione dei palinsesti Mediaset, non si è avuto nella prestazione di un qualche nuovo programma, ma nell’approfondimento di questioni altrimenti affidate alle indagini del gossip. «Alessia Marcuzzi è un’ottima conduttrice: c’è stima e affetto. Ha scelto lei di lasciare, ma non c’è rancore», ha dichiarato Pier Silvio Berlusconi, spiegando come la ragione dell’addio sia da ricercarsi in una (momentanea) incompatibilità. «Noi non facciamo più contratti di rete in esclusiva, ma contratti legati ai progetti. Al momento, Alessia non ha un progetto suo, e non ci siamo trovati d’accordo sul lato economico di una nostra proposta», ha ammesso, senza escludere, però, che la bionda un domani possa tornare a condurre sulle reti Mediaset.
Il Biscione, che pur non ha presentato novità sostanziali rispetto agli anni precedenti, è riuscito ad aggiudicarsi i diritti di riproduzione de La Talpa che, a tredici anni dalla sua ultima edizione, tornerà su Canale 5, con una conduzione ancora da definire. Chi possa prendere la guida del programma, scippato a Netflix, è cosa da vedersi, ma la Marcuzzi – orfana di reality – potrebbe trovare nello show un’offerta di pace. Ipotesi, questa, che non può valere per Barbara d’Urso.
Nessuna Domenica Live, a sfidare Mara Venier. Canale 5, nell’ultimo giorno della settimana, ha deciso di dividere il pomeriggio in due parti, affidando la prima ad Anna Tatangelo, con Scene da un matrimonio, la seconda a Silvia Toffanin, con Verissimo. «Barbara rimane nella nostra squadra, continuerà a fare Pomeriggio Cinque, che sarà più orientato sull’attualità. La domenica, quel tipo di infotainment a 360°, dalla politica, alla cronaca, al gossip, non ha più senso. Ci adattiamo al cambiamento di gusto degli spettatori, concretizzatosi dopo la pandemia da Covid-19», ha spiegato Pier Silvio Berlusconi, di fatto definendo obsoleto lo stile di conduzione della d’Urso.
LEGGI ANCHEAlessia Marcuzzi lascia Mediaset: «Non riesco più a immaginarmi in quei programmi»LEGGI ANCHESilvia Toffanin e Anna Tatangelo alla domenica di Canale 5 al posto della D'Urso?«Tale e Quale Show», cambia (anche) la giuria
Il cast, ancora, non è stato ufficializzato. Ma, la stessa volontà di rinnovamento che sembra essersi vista nella scelta dei primi concorrenti, si dice abbia pervaso l’intero apparato di Tale e Quale Show. Il programma Rai, di ritorno in palinsesto l’autunno prossimo, avrebbe deciso di sostituire parte della propria giuria. Loretta Goggi sarebbe l’unica ad essere stata confermata. La Rai, poi, starebbe vagliando altro: nomi che, come con il cast, possano avvicinare allo show un nuovo pubblico.
Vincenzo Salemme, incapace di partecipare a Tale e Quale Show per via di un film cui sta lavorando, e Giorgio Panariello, su cui ancora non ci sarebbe certezza, potrebbero essere sostituiti con volti più giovani o, quanto meno, più (nazional)popolari. Tra gli artisti che viale Mazzini avrebbe passato in esame, ci sarebbero secondo TvBlog Frank Matano, già volto di Italia’s Got Talent, Cristiano Malgioglio, ormai votato all’opinionismo, Angelo Pintus e Lillo, reduci, entrambi, da Lol – Chi ride è fuori, e Orietta Berti, vero fenomeno dell’ultimo Sanremo.
Chi possa spuntarla, è difficile a dirsi. Ma la volontà di Carlo Conti, direttore artistico dello show, sembra essere quella di portare in Rai personaggi in grado di generare un hype extra-televisivo. Social, verrebbe da dire, ricordando almeno in parte la mania che ha preso Twitter quando Amazon Prime Video ha rilasciato le prime puntate del suo Lol.
LEGGI ANCHEAlba Parietti conferma: «Farò Tale e Quale Show»LEGGI ANCHEOrietta Berti, vincitrice morale del Festival di SanremoStefano De Martino e Paola Di Benedetto: è nata una nuova coppia?
Seguendo le tracce, da bravi detective, si giunge a quella che potrebbe essere una delle love story più intriganti dell’estate. Parliamo di Stefano De Martino e dell’influencer Paola Di Benedetto. Le indiscrezioni vorrebbero infatti che i due abbiano iniziato una relazione, dopo un lungo corteggiamento da parte di lui. Conferme per ora non ce ne sono, ma qualche indizio sì.
Il primo risale a un mese fa. Per il ponte del 2 giugno Paola Di Benedetto era stata immortalata dai fotografi sulla barca di De Martino, chiamata «Santiago» in onore del figlio che il ballerino e conduttore ha avuto con Belen. Sull’imbarcazione i due non erano soli, c’erano vari amici e anche la sorella di Stefano, Adelaide, che Paola conosce da tempo. Lì però sono iniziate le voci su un possibile flirt, anche perché accanto alla vincitrice del Grande Fratello Vip 2020 non c’era lo storico fidanzato, il cantante Federico Rossi, ovvero il Fede dell’ex duo Benji e Fede.
Il secondo indizio è più recente e arriva da Instagram. In una Story congiunta, Paola Di Benedetto e Federico Rossi hanno annunciato che dopo tre anni la loro relazione è arrivata al capolinea. «In questi 3 anni ci siamo amati tanto e ci sono stati alti e bassi, come in tutte le storie d’amore che si rispettino. Questa volta, però, siamo giunti alla consapevolezza di voler proseguire le nostre vite da soli», hanno spiegato i due.
E così, con Paola di nuovo single, hanno preso quota le voci che volevano la nascita di un nuovo amore con Stefano De Martino. Da ultimo è stato il free press Leggo a rilanciare l’indiscrezione, sottolineando che sarebbe stata proprio Adelaide, la sorella di Stefano, a far scattare la scintilla amorosa tra i due. Per capire se si tratta solo di fantasie o di realtà non ci resta che attendere. C’è tutta l’estate davanti. Nel frattempo, vale la pena tenere sott’occhio i profili Instagram dei due.
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