Csaba Dalla Zorza's Blog, page 1466
July 2, 2021
Hailey Bieber ha raccontato di subire costantemente body shaming online
Hailey Bieber non ha mai nascosto i suoi problemi di salute mentale e, anzi, utilizza la sua esperienza per sensibilizzare sul tema. È tornata a parlare della questione durante una puntata di That Was Fun? With Addison & Sheri, il podcast condotto da Addison Rae.
La modella si è concentrata soprattutto sugli effetti deleteri che hanno i social media sul suo equilibrio mentale. «Per salvaguardarmi – ha raccontato – ho capito che devo prendermi dei periodi di stop anche per far capire a chi mi segue o commenta che c’è la necessità di essere più di supporto gli uni con gli altri e non pensare sempre a giudicare o a buttare giù qualcuno».
La signora Bieber ha spiegato che, nella sua esperienza, le critiche maggiori che le arrivano riguardano il suo corpo: è costantemente vittima di body shaming. Il tutto è iniziato quando è diventata un personaggio pubblico, muovendo i primi passi nella moda a soli 19 anni. «Non capiscono – ha sottolineato – che non sono più un adolescente. Ho 24 anni e il mio corpo è cambiato e continuerà a farlo, ma questo sembra essere un problema per qualcuno». Il fulcro di tutto il discorso, in base a quello che le capita di continuo, è che nelle persone manca l’empatia di capire cosa succede al corpo delle donne che, rispetto a quello degli uomini, è soggetto a cambiamenti maggiori: «Spesso si commenta senza sapere quello che accade prima di scattare una foto. Il nostro corpo cambia quando prendiamo contraccettivi, quando stiamo ovulando o abbiamo il ciclo, senza contare gli effetti negativi della sindrome premestruale».
Le conseguenze? «Cerco di non vedere tutti i commenti negativi che ricevo, però è impossibile evitarli tutti e leggerne anche solo uno non è la cosa migliore per la propria salute mentale». Essere una delle modelle più in voga del momento nonché uno dei volti delle campagne pubblicitarie più famose al mondo non ti rende immune da insicurezze e fragilità. Proprio come accade a noi che siamo molto meno esposti rispetto a lei.
Il corpo di noi donne è capace di fare cose incredibili e di sopportare di tutto, non lasciamo che sia un commento negativo a farci dimenticare quanto siamo straordinarie.
LEGGI ANCHEDa Hailey Bieber a Emma Stone: perché parlare di ansia e attacchi di panico è importanteJuly 1, 2021
Parto in diretta social, la scelta che fa discutere di una influencer inglese
Fa discutere l’idea del parto in diretta social annunciato da Carla Bellucci, un’influencer britannica da mesi al centro di polemiche, perché pronta a trasmettere in diretta streaming il grande momento dietro pagamento da parte dei follower.
«Nessuna vergogna, sono invece molto orgogliosa per quello che faccio e per l’arrivo del mio quarto figlio». Le parole riportate sono quelle di una delle sue stories, una delle ultime in cui parla dei commenti alla sua scelta.
La storia è apparsa sul Sun già a maggio e da allora gira fra siti del Regno Unito e del resto d’Europa. La maggior parte dei commenti sono negativi.
Carla Bellucci ha 39 anni e affronta la sua quarta gravidanza. Ha annunciato che trasmetterà in diretta streaming la nascita del figlio sul sito OnlyFans. A questo sito si accede tramite abbonamento e i creatori di contenuti possono guadagnare fornendo attività e servizi a pagamento. Si va dall’intrattenimento per adulti al fitness e adesso anche al parto visto la proposta della influencer inglese.
La cifra offerta per la trasmissione in diretta del parto è per ora di circa 12mila euro. Alle critiche da tempo risponde che non ha problemi a farlo. «In questo modo darei la possibilità ai miei fan di assistere ad un evento così importante per me».
Al Sun ha spiegato già settimane fa che non vede la differenza fra la sua scelta e le persone i cui parti vengono ripresi dalla trasmissione One Born Every Minute, Un nato ogni minuto. E ha aggiunto che non può rifiutare l’offerta perché lei stessa è il suo lavoro. All’inizio della gravidanza aveva raccontato che avrebbe postato on line tutti i cambiamenti del suo corpo, ma non avrebbe mostrato foto del bambino. Solo del giorno dell’annuncio ha detto di aver guadagnato 3000 sterline. Per la maggior parte degli utenti dei sociali però l’idea di mostrare il parto in streaming è oltre l’accettabile.
LEGGI ANCHELa magia del parto: le foto (bellissime) che la raccontanoLEGGI ANCHELa campagna dedicata ai (veri) corpi post partoLEGGI ANCHEParto con cromoterapia come Chiara Ferragni: di cosa si tratta e quali sono i beneficiLa regina è tornata a Windsor (dalla Scozia) per le amate corse di cavalli
Dopo il breve royal tour in Scozia col nipote William, la regina Elisabetta II è tornata a Windsor. E non poteva essere diversamente. Nel parco del castello si è svolto il Royal Windsor Horse Show. Un evento imperdibile per la sovrana, grande appassionata, com’è noto, di corse di cavalli. Sorridente e d’ottimo umore, Sua Maestà, 95 anni, ha seguito i cavalli al galoppo di azzurro vestita, un paio di occhiali scuri a ripararla dal sole. Il Royal Windsor Horse Show è andato in scena a Londra giusto qualche ora dopo un altro evento di cui si parla da mesi: l’inaugurazione a Kensington Palace della statua di lady Diana nel giorno in cui avrebbe compiuto 60 anni.
Lì la regina non s’è vista. Come d’altronde nessun altro membro della famiglia reale. Per scelta, pare, di William e Harry. I due fratelli, che per l’occasione si sono ritrovati faccia a faccia, a Kensington hanno voluto solo gli Spencer, ossia le due sorelle e il fratello dell’amata madre morta a 36 anni nel 1997: Lady Fellowes, Lady Sarah McCorquodale e il conte Spencer.
La presenza di Sua Maestà, insomma, non era prevista. E la regina – già vista nei giorni scorsi ad Ascot 2021 – ha potuto godersi l’evento a cui non è mai mancata da quando nel 1943, in tempo di guerra, fu istituito per raccogliere fondi da donare in beneficenza. Il Royal Windsor Horse Show, in quasi ottant’anni di storia, non si è tenuto solo l’anno scorso, causa coronavirus.
LEGGI ANCHEHarry a Londra solo per Diana: «Non resterà a lungo»LEGGI ANCHEWilliam e Harry, finalmente insieme davanti alla statua di mamma DianaLEGGI ANCHELady Diana, che vedeva Harry «più adatto» di William al ruolo di re (e il soprannome lo dimostra)
Milano, «La Scala va in città», spettacoli gratuiti dal centro alla periferia
La Scala «dialoga» con i cittadini: esce in città, poi apre gratuitamente le sue porte ai milanesi. Dall’11 al 14 luglio sono in programma quattro giorni di concerti con Filarmonica, Orchestra, Coro e Corpo di Ballo della Scala in quattordici luoghi di Milano, in diversi quartieri, dal centro alle periferie: chiostri, piazze, luoghi di aggregazione. E, l’ultimo giorno, il 14, l’appuntamento è al Piermarini. La rassegna, «La Scala va in città», organizzata con il Comune di Milano nell’ambito di «La Bella estate», è gratuita, ma è necessario prenotarsi sul sito de La Scala (è possibile da sabato alle 14): le norme anticovid consentono la presenza di circa 200 spettatori per serata.
Due concerti sono in programma in centro: il 12 luglio con gli Archi alla Pinacoteca di Brera e il 13 con il Coro all’Università Statale. Nella zona nord della città, i concerti del Coro all’Istituto dei Salesiani Don Bosco, a Villa Simonetta l’11 e alla Certosa di Milano il 12. L’Orchestra con le percussioni sarà allo Spirit de Milan il 12, con un repertorio adatto al locale da ballo che include Chick Corea e Astor Piazzolla. I concerti degli Archi saranno a Villa Litta Modigliani e a Villa Mirabello il 13. Gli spettacoli del Ballo al Teatro degli Arcimboldi l’11 e al Teatro dei Martinitt il 13. A sud della città il Ballo sarà ai Bagni Misteriosi il 12 e i concerti dell’Orchestra con gli Archi al Mulino di Chiaravalle e gli Ottoni a Casa Jannacci l’11. Il Trio Jazz sarà al Cortile di Chiesa Rossa il 13.
I programmi sono pensati per far conoscere a un pubblico nuovo i diversi volti e repertori dei complessi artistici scaligeri e spaziano dal jazz a Vivaldi, da Rossini a Verdi, con un filo rosso: l’omaggio a Astor Piazzolla nel centenario della nascita. Il Coro si presenta in doppia formazione (Coro femminile e organico completo), e propone un programma che va da Rachmaninov agli spiritual, da Brahms a Richard Strauss. Anche il Ballo presenta una proposta diversificata, che include il contemporaneo con le coreografie di Kratz, Valastro, Lukács e Bigonzetti, ma anche classici come Sylvia di Legris e Il lago dei cigni di Nureyev.
LEGGI ANCHEChiara Ferragni e il ritorno (in grande stile) alla mondanità
I migliori ristoranti giapponesi d’Italia 2021 secondo il Gambero Rosso
Dopo le pizzerie, le gelaterie, lo street food (e molto altro), ora il Gambero Rosso arriva in libreria con una nuova guida, l’unica che mancava: la Guida Sushi di Gambero Rosso, la prima dedicata alla cucina giapponese. In tutto 250 indirizzi in ogni regione d’Italia, dove mangiare sushi ma non solo, tra i quali come sempre spiccano i migliori, a partire dai 22 ristoranti da «Tre Bacchette», considerati il top del top per assaggiare l’autentica gastronomia del Sol Levante (li trovate nella gallery sopra).
Gli ispettori sono partiti proprio dal rispetto dell’ortodossia niponnica in cucina, tarando il loro giudizio dopo aver visto all’opera e aver assaggiato i piatti di grandi cuochi che in Italia hanno portato la loro cultura gastronomica. Sono i «7 Maestri del Sushi» a cui la guida ha dedicato un premio speciale e sono tutti a Milano (la città più premiata in assoluto, anche per le Tre Bacchette): Haruo Ichikawa dell’Ichikawa, Yoshinobu Kurio dello Yoshinobu, Hirazawa Minoru di Poporoya e Shiro Poporoya, Ikeda Osamu di Osaka, Wicky Prian con Wicky’s Innovative Japanese Cuisine, Kato Shozo di Tomoyoshi Endo e Masashi Suzuki di Iyo Omakase.
Nella nuova pubblicazione i nomi dei «maestri» si affiancano a quelli di tanti altri abili chef, anche italiani, tutti pazzamente innamorati del Giappone. Sono i cuochi che insieme al rigore hanno saputo cogliere il lato creativo e fusion della sua cucina, che ne ha fatte nascere delle altre – per esempio la nikkei dall’incontro con il Perù o quella nippo-brasiliana -, che è contemporaneamente molto ricca di piatti frutto di intrecci ed evoluzioni di preparazioni cinesi o coreane, e che ancora oggi è fonte di ispirazione per incontri creativi con la tradizione mediterranea con risultati sublimi. Il Gambero ora ci racconta tutto questo, con una guida versatile che ha saputo cogliere appieno lo spirito contemporanee di una delle cucine più apprezzate anche differenziando i suoi consigli con ristoranti e riconoscimenti molto diversi: ci sono tanti indirizzi fusion o cinesi e, oltre alle Tre Bacchette, e ai «Maestri», nella guida c’è spazio per un’appendice dedicata ai take away e alle dark kitchen (tutti i premiati nella gallery sopra).
«La Guida Sushi di Gambero Rosso è una nuova pubblicazione per celebrare il meglio della cucina del Sol Levante in Italia», dichiara Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso. «Il Gambero è da sempre attento alle nuove tendenze enogastronomiche. Siamo orgogliosi di questa nuova pubblicazione che esprime l’attenzione che da sempre riserviamo al Giappone, grazie anche alla vicinanza storica tra i nostri Paesi. Una guida che sicuramente aiuterà i lettori nella scelta dei migliori locali di sushi del panorama italiano». Per vedere i premiati sfogliate la gallery sopra
LEGGI ANCHELe migliori pizzerie d'Italia 2021 per il Gambero RossoLEGGI ANCHELe migliori gelaterie d'Italia 2021 per il Gambero Rosso
Harry e William, un giardino del cuore e una nuova statua: così sarà la cerimonia per Lady Diana
Un primo passo è stato fatto in occasione di Inghilterra-Germania, per via virtuale, con qualche messaggio ispirato dal cameratismo del calcio. La metamorfosi reale, però, dovrebbe avvenire quest’oggi, a Kensington, quando Harry e William si ritroveranno insieme, chiamati entrambi a presentare la statua della madre, Lady Diana Spencer. I fratelli, la cui faida si protrae ormai da un anno, alimentata soprattutto dalla decisione dei Sussex di lasciare la famiglia reale inglese, saranno soli a Kensington. Carlo, ben lungi dal voler interpretare la parte del paciere, avrebbe deciso di lasciare i figli a loro stessi, così che possano confrontarsi faccia a faccia, senza mediazioni né ingerenze esterne.
«Quel che vedremo sarà la riunione di due fratelli decisi ad essere professionali perché consapevole di come questo momento non sia per loro», ha cercato di anticipare Omid Scobie, giornalista che si dice essere al soldo di Meghan Markle. «Metteranno ogni cosa da parte», ha promesso il reporter, ricordando come Harry e William abbiano lavorato al progetto di una statua commemorativa per quattro anni, ad oggi. I due, al termine della cerimonia, cui la Regina, come Carlo, non prenderà parte, dovrebbero poi avere un momento di confronto privato.
I fratelli, la riunione dovrebbe tenersi a fine giornata, dovrebbero guidare la cerimonia di inaugurazione, alla cui organizzazione hanno preso parte attiva. Insieme ad un team di giardinieri e designer, i due avrebbero ripensato i Sunken Garden, amatissimi dalla madre. Quattrocento metri di manto erboso sono stati piantati all’interno dei giardini, dove Diana Spencer amava sedere. Oltre quattromila fiori sono stati piantati, scelti con cura tra i preferiti della principessa triste. I tulipani, le rose, le dalie, i non-ti-scordar-di-me, la lavanda sono stati opzionati per adornare il giardino, al cui interno svetterà una statua di Lady D, presentata a pochi intimi nel giorno in cui avrebbe compiuto sessant’anni.
La giornata, pensata inizialmente per essere un evento pubblico, si è trasformata in un ritrovo privato, destinato solo ai più cari tra i familiari di Lady Diana. La scelta pare sia stata obbligata. La faida tra i fratelli, pur disposti a ritrovare il sorriso nel giorno dedicato alla madre, non avrebbe lasciato spazio a veri e più ampi festeggiamenti. E nemmeno lo avrebbe fatto Harry, ormai ossessionato dall’idea di dover esercitare un qualche controllo sui media.
LEGGI ANCHEHarry e William, l'armonia ritrovata grazie alla vittoria dell’InghilterraLEGGI ANCHEHarry a Londra, quando incontrerà William papà Carlo non ci sarà: «Vuole che se la vedano tra di loro»I Vip scendono in campo a Poltu Quatu per un torneo (charity) di padel
L’estate prende il via dalla meravigliosa cornice di Poltu Quatu, in Sardegna. Qui, nel cuore della Costa Smeralda, abbracciato dalla macchia mediterranea e affacciato sull’Arcipelago della Maddalena, il Grand Hotel Poltu Quatu, ritrovo esclusivo di una clientela internazionale, il 9 e 10 luglio ospiterà l’esclusivo Lexus Padel Vip Cup.
Grand Hotel Poltu QuatuIl torneo, che vedrà scendere in campo volti noti del mondo sportivo e dello spettacolo capitanati da Francesco Totti, nasce dalla volontà di Lexus di sostenere We World Onlus, organizzazione che da oltre 50 anni si impegna per il rispetto e il riconoscimento dei diritti fondamentali di donne e bambini. Nei giorni della competizione, infatti, verranno organizzate due aste benefiche, il cui ricavato verrà donato a sostegno del progetto di empowerment femminile «Spazio Donna» contro ogni forma di violenza e discriminazione, e al programma nazionale contro la povertà educativa.
«È un evento che vuole celebrare il talento delle persone, le loro capacità – dichiara Maurizio Perinetti Direttore Lexus Division Italia – ma anche la passione per lo sport e i valori condivisi di rispetto e fairplay che animeranno il torneo nello splendido scenario di Poltu Quatu. Proprio in questa occasione, insieme a personaggi amati da tutti come Francesco Totti, Lexus vuole dare il via ad un importante progetto che trae ispirazione dai valori del Gruppo Toyota, come l’obiettivo di costruire una società migliore, più inclusiva, dove nessuno sia lasciato indietro. Un impegno che vogliamo rendere concreto anche sostenendo attivamente We World Onlus, con cui sono già in programma altre iniziative e attività. Siamo orgogliosi di poter partire in una cornice così prestigiosa con tanti amici e volti noti venuti a sposare la nostra causa».
Grand Hotel Poltu QuatuUn’importante occasione charity, quindi, ma senza dubbio anche un’opportunità per riaccendere i riflettori sulla disciplina del Padel, inserita ufficialmente nei Giochi Olimpici Europei di giugno 2023, e in continua crescita tra il grande pubblico visto che viene praticato ad ogni età e il 50% è costituito da donne.
Il torneo vedrà sfidarsi i vip, tra cui – Giampiero Maini, Ciro Ferrara, Stefano Fiore, PierLuigi Pardo, Vincent Candela, Christian Panucci, Antonio Cabrini, Luigi Di Biagio, Dario Marcolin, Thomas Locatelli, Jimmy Ghione il Presidente della Federazione Internazionale di Padel Luigi Carraro – contro le coppie amatoriali vincitrici delle gare che si sono svolte nei circoli delle città italiane conclusesi lo scorso 27 giugno. Che vinca il migliore!
Bill Cosby, annullata la condanna per violenza sessuale: è libero
Bill Cosby è un uomo libero. Lo ha stabilito la Corte Suprema della Pennsylvania che ha annullato la condanna a dieci anni di prigione inflitta alla star statunitense nel 2018 per violenza sessuale. Secondo quanto riporta la stampa americana, i giudici avrebbero ribaltato la sentenza dopo aver riconsiderato un accordo fatto dai legali dell’attore nel 2005 con Bruce Castor, il procuratore distrettuale della contea di Montgomery che all’epoca indagava sul caso.
Secondo la ricostruzione, Cosby rilasciò una testimonianza «potenzialmente incriminante» legata alle accuse provenenti da Andrea Constand – la donna che aveva affermato di essere stata drogata e aggredita – in cambio di una garanzia a non procedere. «È stato negato un giusto processo», scrivono i giudici nelle 79 pagine di spiegazione. «In virtù di quell’accordo, quindi, va rilasciato e ogni futuro procedimento riguardante queste particolari accuse va vietato».
https://twitter.com/BillCosby/status/...Sì, perché nel 2015 – a pochi giorni dalla prescrizione – il successore del procuratore Castor riaprì il caso e Cosby si beccò la condanna poiché i suoi avvocati non riuscirono a provare l’esistenza dell’accordo. Non è chiaro come abbiano fatto stavolta a ottenere la riconsiderazione di quel patto, fatto sta che l’ex «Papà d’America» – che stava scontando il terzo anno di carcere – è rientrato a casa e sui suoi profili social ha espresso tutta la sua felicità.
«Ho sempre sostenuto la mia innocenza», ha scritto l’attore 83enne, che di recente si era rifiutato di frequentare un programma di recupero per molestatori sessuali visto che non riconosceva le sue colpe. «Grazie a tutti i miei fan, supporter e amici che mi sono stati vicini durante questo calvario. Un ringraziamento speciale alla Corte Suprema per aver difeso lo Stato di diritto». Alla gioia di Cosby, però, ha fatto da contraltare una tempesta di indignazione.
«La sentenza è uno schiaffo al MeToo e a chi ha trovato la forza di denunciare Cosby», ha detto Lisa Bloom, avvocato di tre accusatrici (Constand era stata l’unica ad ottenere il rinvio a giudizio, ndr), evidenziando come l’attore sia stato scarcerato per un «vizio procedurale», che «non lo solleva dalla responsabilità morale». «Ciò che abbiamo fatto per aiutare le donne è stato sotterrato da un cavillo giuridico», ha aggiunto Victoria Valentino, altra accusatrice.
Insomma, lo storico attore de «I Robinson» è tornato a casa. Ma il vento della polemica soffia ancora forte.
LEGGI ANCHE35 donne contro Bill CosbyLEGGI ANCHEBill Cosby, un nuovo dolore e tante ombreBritney Spears ancora «prigioniera». Il Tribunale le nega la libertà
Niente, nemmeno il racconto crudo e sincero di Britney Spears, ha saputo fare la differenza. Il Tribunale di Los Angeles, cui la popstar ha presentato la propria testimonianza, denunciando i soprusi del padre Jamie, ne ha respinto la richiesta di libertà. Britney Spears, da tredici anni costretta alla conservatorship del padre, una forma di tutela legale di norma esercitata su chi ha disturbi mentali, dovrà sottostare nuovamente all’egemonia paterna.
La decisione del giudice, Brenda Penny, ha ribadito come necessaria la presenza del padre, che gli avvocati di Britney Spears avevano chiesto di poter sollevare dall’incarico di tutore. I legali avevano proposto che, ad esercitare un controllo diretto sul patrimonio e sulla vita della cantante, fosse unicamente la Bessemer Trust, società che detiene oggi il 50% della conservatorship. La Bessemer Trust, su proposta degli avvocati, avrebbe dovuto assumersi l’onere di fare proprio il 50% di tutela legale di Jamie Spears, prendendo in carico la gestione della popstar. Ma Brenda Penny, la cui sentenza è stata formulata all’indomani della testimonianza resa da Britney Spears, ha negato all’artista questa possibilità.
Gli avvocati della Spears, la cui testimonianza non è stata giudicata perché non seguita da una richiesta formale di libertà, hanno fatto sapere che non desisteranno. Il 14 luglio, ci sarà un’altra udienza.
LEGGI ANCHEJamie Lynn Spears, sorella di Britney, rompe il silenzio: «Sono sempre stata dalla sua parte»LEGGI ANCHEBritney Spears ha parlato in tribunale contro il padre: «Sono traumatizzata, rivoglio la mia vita»Il video racconto della fabbrica dei sogni firmata Chanel N. 5
Per celebrare un secolo della fragranza iconica Chanel N.5 apre le porte a Parigi un pop-up della maison di Coco per presentare la nuova collezione Chanel Factory 5. Si tratta di diciassette prodotti in edizione limitata che traducono il lusso nel quotidiano, ispirandosi alla Pop Art
Vanity Fair ha potuto sbirciarla attraverso l’occhio speciale di Maria Host-Ivessich, Chanel friend e appassionata di profumi, nonché videomaker, che è stata a Parigi per vivere in prima persona l’atmosfera magica del pop up dedicato alla collezione Chanel Factory 5. Il suo percorso tra i prodotti beauty, come se fosse il deus ex machina della catena di produzione mentre sfila sul rullo trasportatore, è un fantasioso storytelling che si svolge in una fabbrica dei sogni dai codici Chanel. Maria si aggira nello spazio dai dettagli in bianco e nero, tipici della maison, facendo il suo controllo di qualità. Risultato? Ogni cosmetico riceve il suo sigillo di approvazione da beauty lover e si trasforma in un oggetto del desiderio al quale non si può resistere! Le immagini della sua visita sono state catturate in questo video il cui racconto è stato affidato alla fotografa e regista Adeline Care.
Csaba Dalla Zorza's Blog
- Csaba Dalla Zorza's profile
- 15 followers

