Csaba Dalla Zorza's Blog, page 1469

June 29, 2021

Covid, i vaccini a mRna danno una protezione in grado di durare anni

La risposta immunitaria dei vaccini a Rna messaggero, quelli di Pfizer-Biontech e Moderna, è forte e potrebbe proteggere per anni contro Sars-CoV-2. Arrivano ulteriori buone notizie da uno studio pubblicato su Nature che aggiunge ulteriori evidenze al fatto che gran parte delle persone che hanno ricevuto i prodotti a mRna potrebbero non aver bisogno di richiami, almeno fintanto che il virus e le sue varianti non evolveranno molto oltre le forme attuali. Non è detto che non accada ma neanche scontato che la gamma di mutazioni debba necessariamente aumentare all’infinito. Al contrario, i cambiamenti nel codice genetico sembrano in realtà essere quasi sempre gli stessi, ricombinati in modi differenti nei vari ceppi e lignaggi.

Secondo l’indagine, raccontata dal New York Times, neanche le persone guarite dal Covid-19 e poi vaccinate dovrebbero avere bisogno di richiami, anche se il virus dovesse subire diverse trasformazioni. «È un buon segno sulla durata dell’immunità da vaccino» ha spiegato Ali Ellebedy, immunologo della Washington University di St. Louis e primo autore dell’indagine che non ha tenuto in considerazione i vaccini a vettore virale, come quello di Johnson & Johnson autorizzato negli Stati Uniti.

Lo stesso Ellebedy, insieme ai suoi colleghi, aveva spiegato il mese scorso che nelle persone sopravvissute a Covid-19 le cellule immunitarie che riconoscono il virus rimangono quiescenti nel midollo osseo per almeno otto mesi dopo l’infezione. Nel frattempo, lo studio di un altro team scopriva che le cosiddette cellule B della memoria continuano a maturare e rafforzarsi per almeno un anno dopo l’infezione. Si tratta di una specifica popolazione di linfociti B, assenti alla nascita e che aumentano appunto negli anni con l’esperienza antigenica, legata appunto a infezioni e vaccinazioni. Costituiscono il 30-50% dei linfociti B e rappresentano un gruppo molto stabile e longevo. Sulla base di queste scoperte, i ricercatori immaginano che l’immunità possa durare per anni, in realtà per tutta la vita, nelle persone infettate e poi vaccinate. Rimaneva tuttavia poco chiaro se la sola vaccinazione potesse sfoderare simili effetti di lungo periodo.

Questo dunque il punto affrontato dall’ultima ricerca capitanata da Ellebedy, con la strategia di scegliere come oggetto di indagine i «centri di addestramento», chiamiamoli così, delle cellule della memoria: i linfonodi, le ghiandole linfatiche dove i linfociti si concentrano e si allenano a riconoscere e combattere il virus. Dopo un’infezione o una vaccinazione, infatti, una struttura specializzata chiamata centro germinativo si forma nei linfonodi. Il NY Times lo chiama una «scuola d’elite» per i linfociti B, un luogo in cui diventano sempre più sofisticati e imparano a riconoscere differenti set di sequenze genetiche virali. Più ampia è la gamma e più tempo devono esercitarsi queste cellule, più è probabile che siano in grado di contrastare le varianti del virus che potrebbero emergere in futuro.

Da qui, il primo risultato che spesso alcuni sottovalutano: «Tutti si concentrano sempre sull’evoluzione del virus ma questa ricerca dimostra che le cellule B fanno la stessa cosa» ha spiegato Marion Pepper, immunologa dell’Università di Washington a Seattle. «E che potranno proteggerci contro l’evoluzione del virus, il che è davvero incoraggiante». Se dopo l’infezione con Sars-CoV-2 i centri germinali si formano nei polmoni, dopo la vaccinazione questa sorta di educazione cellulare si svolge nei linfonodi sotto le ascelle. Ben più a portata dei ricercatori.

Per la loro indagine Ellebedy e il suo team hanno quindi reclutato 41 persone, otto delle quali infettate in passato dal virus, immunizzate con due dosi del vaccino Pfizer-Biontech. Da 14 di queste persone la squadra ha estratto campioni dai linfonodi a 3, 5, 7 e 15 settimane dopo la prima dose. In quello che Akiko Iwasaki, immunologa a Yale e ricercatrice all’Istituto medico Howard Hughes nel Maryland, chiama un lavoro «eroico», proprio per la difficoltà di effettuare analisi continuative sugli esseri umani per cosi tanto tempo. Molti dei lavori sui centri germinali sono infatti basati su indagini svolte sugli animali.

I risultati? A 15 settimane dalla prima dose i centri germinali erano ancora molto attivi in tutti e 14 i volontari e il numero di cellule B della memoria in grado di riconoscere l’antigene e quindi innescare la produzione di anticorpi non era sceso. Sapere che quel «centro d’addestramento» è ancora pienamente operativo a quattro mesi dalla vaccinazione è un segnale importante visto che di solito i centri germinali hanno un picco d’attività una o due settimane dopo l’immunizzazione e poi rallentano la loro azione. Fino a disattivarsi quasi del tutto fra quattro e sei settimane dopo la somministrazione.

Insomma, i centri germinali stimolati dai vaccini a mRna rimangono attivi molto più a lungo, per mesi, e senza particolari declini: è il primo studio a testimoniarlo negli esseri umani e ovviamente per questo genere di vaccini. La conclusione è che la stragrande maggioranza delle persone vaccinate sarà protetta nel lungo termine, come minimo rispetto alle varianti esistenti del coronavirus. Tuttavia gli anziani e le persone immunodepresse potrebbero aver bisogno di richiami, un po’ come avviene con l’influenza. Anche chi è guarito dal Covid-19 ed è stato poi immunizzato potrebbe non averne bisogno mai più, perché le loro cellule B della memoria hanno avuto molti mesi per evolversi prima della vaccinazione.

La durata dell’immunità dai vaccini a mRna è ancora complessa da prevedere. Ma in assenza di varianti che infiacchiscano la protezione, in teoria – visti questi meccanismi – potrebbe durare per tutta la vita. Ma come sappiamo il virus continua a evolvere e dunque eventuali richiami saranno legati alle varianti e non al calo di immunità prodotto dai vaccini sul lungo periodo. Tuttavia, qualora fosse effettuato un ulteriore richiamo, la terza dose avrebbe nei vaccinati lo stesso effetto delle prime due (o dell’unica prevista, come in Italia) in chi è guarito.

Non solo: in termini di rafforzamento del sistema immunitario, la vaccinazione è «probabilmente migliore» rispetto al recupero dall’infezione effettiva, hanno spiegato alcuni esperti. In effetti altri studi hanno suggerito che il repertorio di linfociti B della memoria prodotti dopo la vaccinazione risulta più ricco di quello generato dall’infezione naturale, suggerendo che i vaccini proteggeranno meglio dalle varianti rispetto alla sola immunità naturale. Che poi è in fondo un po’ ciò a cui si sta assistendo.

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Published on June 29, 2021 02:27

In arrivo il live action su Polly Pocket diretto da Lena Dunham con Lily Collins

Alte poco più di 3 centimetri, tascabili, con accessori super alla moda e casette di plastica tutte da arredare. Stiamo parlando di un must have della nostra infanzia, ovvero le Polly Pocket: le bambole in miniatura lanciate sul mercato dalla Mattel, la stessa azienda della più celebre Barbie.

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Se anche voi avete una tremenda nostalgia degli anni novanta, non disperatevi. Polly Pocket sta per prendere vita sui nostri schermi in un film scritto e diretto da Lena Dunham con protagonista Lily Collins, che ne ha dato l’annuncio qualche giorno fa su Instagram: «Questo è davvero un sogno che diventa realtà e non vedo l’ora di portare sul grande schermo questi piccoli giocattoli».

Quello che sappiamo finora di questo live action è che la storia sarà incentrata sul rapporto di amicizia tra una ragazzina e una donna dalle piccole dimensioni: «Polly mi ha regalato un piccolo mondo da raccontare fatto di magia e di autonomia, perciò risulta piuttosto poetico affrontare questa stessa idea oggi come regista – ha dichiarato Lena Dunham a proposito del progetto – Sono così elettrizzata. Penso che oggi ci sia bisogno di film intelligenti e divertenti che parlino alle donne senza alcuna aria di superiorità».

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Il resto del cast è ancora sconosciuto e la produzione è ancora nella fase iniziale. Non sappiamo quando inizieranno le riprese, anche perché l’attrice principale al momento è impegnata in quelle della seconda stagione di Emily in Paris. In ogni caso, la Mattel Films (che produrrà anche la versione cinematografica di Barbie con Margot Robbie) è al lavoro assieme a Metro-Goldwyn-Mayer (MGM) e alla società di produzione di Lena Dunham, Good Thing Going.

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Published on June 29, 2021 01:57

Kate Middleton, che non sarà all’inaugurazione della statua di Diana «perché non ha bisogno di essere trascinata nel dramma dei Sussex»

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A due giorni dall’inaugurazione della statua di Lady Diana, un omaggio in occasione di quello che sarebbe stato il suo sessantesimo compleanno, il programma dettagliato dell’evento è ancora tenuto top secret da Kensington Palace, ma tra le poche certezze sembrerebbe ormai certa l’assenza di Kate Middleton, che in un primo momento era stata data tra gli ospiti, per la gioia dei royal watchers che speravano di rivedere i duchi di Cambridge e il principe Harry di nuovo affiatati e felici, come una volta.

Motivi di sicurezza, si apprende da fonti di Palazzo, ma stando alle ultime indiscrezioni dietro ci sarebbe qualcosa di più. «L’assenza di Catherine la dice lunga», ha commentato un insider vicino alla royal family a Page Six, «penso che voler tenere basso il numero degli ospiti (per via delle restrizioni dovute alla pandemia, ndr) sia una perfetta scusa per lei. William è stufo di questo dramma e Catherine non ha bisogno di esservi trascinata dentro». La sua presenza, insomma, rischierebbe di esporla troppo nelle questioni che riguardano i due fratelli, cosa che il marito vorrebbe evitare. «William è determinato che il dramma dei Sussex non metta in ombra questo importante momento di ricordo della sua compianta madre, e lo sta mantenendo al centro dell’attenzione».

Stando alla stessa fonte, poi, i Cambridge avrebbero già programmato una visita alla statua della defunta principessa, tutti insieme, figli compresi: «Quel momento privato è molto più importante delle retorica pubblica», ha precisato l’insider.

La statua, realizzata dallo scultore Ian Rank-Broadley e commissionata proprio da William ed Harry, è arrivata a Kensington Palace nei giorni scorsi, e intorno all’evento c’è grande curiosità, soprattutto per via del faccia a faccia tra i due figli della defunta principessa.

Non si vedono dallo scorso aprile, quando avevano partecipato al funerale del principe Filippo, e litigato subito dopo, come ha raccontato a Vanity Fair USA l’esperto reale Robert Lacey (la fonte sarebbe un’amica della famiglia Windsor). Al centro della questione sempre Meghan, che a detta di William sarebbe una «prepotente». Continuano a volare parole grosse, insomma, tra i due, ai ferri corti più di quanto sembrerebbe.

Forse è davvero meglio che Kate stia a casa, almeno finché Harry non sarà di nuovo in volo per la California. Il clima, a Londra, non potrebbe essere peggiore, e per una volta non c’entra il famigerato meteo britannico.

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Published on June 29, 2021 01:56

Jamie Lynn Spears, sorella di Britney, rompe il silenzio: «Sono sempre stata dalla sua parte»

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«Adesso che Britney ha parlato molto chiaramente, posso farlo anch’io». Dopo un silenzio lungo anni, alla fine anche Jamie Lynn è intervenuta sul caso che vede la sorella Britney Spears impegnata in una battaglia legale per sottrarsi al controllo del padre Jamie. Pochi giorni fa la pop star trentanovenne, nell’udienza virtuale sulla «conservatorship», ha raccontato che non ne può più della tutela legale di quel «padre padrone» che dal 2008, anno in cui ebbe ripetuti tracolli mentali, controlla ogni minimo dettaglio della sua vita. Dopo quelle pesanti parole, la sorella minore Jamie, cantante country e attrice di discreto successo, ha scelto di replicare ai fan di Britney che l’accusano di aver taciuto troppo a lungo in merito alla vicenda. E con una serie di storie pubblicate sul Instagram ha preso le distanze dal padre, offrendo pubblico supporto alla sorella.

«Ho sempre amato e supportato mia sorella e se non ho parlato prima è perché pensavo fosse giusto non farlo finché non lo avesse fatto lei, finché non avesse deciso di dire ciò che pensava fosse giusto», ha dichiarato Jamie Lynn. «Sono orgogliosa che abbia deciso di usare la sua voce, orgogliosa che abbia chiesto di cancellare la conservatorship come le avevo consigliato di fare anni fa. Non pubblicamente, ma in una conversazione privata tra sorelle. Non devo nulla al pubblico, mia sorella è l’unica persona cui devo qualcosa».

Senza troppi giri di parole, Jamie ha poi rivendicato la sua indipendenza artistica ed economica: «Pago i miei dannati conti da quando avevo dieci anni», ha risposto a chi l’ha accusata di avere strumentalizzato lo scandalo planetario della «conservatorship» per trarne un vantaggio economico. E ha aggiunto: «Supporto mia sorella da molto prima che nascessero gli hashtag e continuerò a farlo anche dopo. Non ho nulla da guadagnare o da perdere. Non sono la mia famiglia, parlo per me stessa. Se vorrà mettere fine alla tutela e volare su Marte, avere un bambino in mezzo al nulla o tornare a dominare il mondo, la sosterrò. Perché è mia sorella. La amo, l’ho sempre amata e la amerò sempre».

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Published on June 29, 2021 01:40

June 28, 2021

5 coppie di celebs con una grande differenza di altezza

Dall’alto del mio metro e cinquantasette io ho sempre avuto partner molto più alti di me. Ai miei occhi non è mai stato un problema, anzi, eppure mi vengono spesso riservati commenti come «eh vabbè, nella botte piccola ci sta il buon vino», seguito dal classico «sembrate l’articolo il quando camminate insieme». Ecco perché ci facciamo sempre fare le foto in primo piano da seduti e mai in piedi. Battute a parte, ho imparato sulla mia pelle che l’amore non si misura in età o centimetri e che le differenze ci rendono unici.

A dar manforte alla mia teoria, ci sono diverse coppie di celebrità mega affiatate e super belle tra le quali esiste una grande differenza di altezza. Volete sapere di chi sto parlando? Eccone 5:

MACHINE GUN KELLY E MEGAN FOX

Uno dei tratti distintivi del rapper è sicuramente la sua statura: lo si nota subito, Machine Gun Kelly è alto 1,92 m, mentre la sua attuale fidanzata Megan Fox supera appena il metro e sessanta. Certo, nelle occasioni pubbliche lei indossa spesso tacchi vertiginosi, eppure quando i due sono davanti allo specchio di casa scherzano spesso su questa differenza, facendone un loro punto di forza.

SOPHIE TURNER E JOE JONAS

Se pensavate che il cliché fosse donna bassa + uomo alto vi sbagliate di grosso. Spesso, è lei a essere più alta di lui. È il caso di Sophie Turner, che ha 8 cm in più del marito Joe Jonas. Non sono troppi, è vero, ma considerate che raddoppiano non appena lei indossa un paio di tacchi (cosa che succede molto spesso). Ed ecco che, per effetto ottico, lei è sempre una spanna sopra.

KAIA GERBER E JACOB ELORDI

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La modella in realtà è anche abbastanza alta (1,75), ma è Jacob Elordi a essere davvero altissimo, visto che sfiora quasi i 2 metri. Insieme sono davvero cute e guardate lei cosa ha appena scritto su ig per il compleanno dell’attore australiano:

JASON MOMOA E LISA BONET

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Tra loro due ci son ben 12 anni e 36 cm di differenza. Se pensate che stanno insieme da quasi 16 anni e che lei è sempre stata la celebrity crush di lui, beh qui davvero significa che il destino ha giocato bene le sue carte. Jason Momoa è alto 1,93 m, Lisa Bonet è alta 1,57 m.

MILA KUNIS E ASHTON KUTCHER

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Lui è alto un metro e novanta, lei un metro e sessantatré. Sposati da 6 anni, due figli, si sono scambiati il loro primissimo bacio sul set negli anni ’90. Insieme sono stupendi, una delle mie coppie preferite del mondo del cinema.

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Published on June 28, 2021 03:34

«Sex/Life»: com’è la nuova serie-fenomeno di Netflix

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Sarebbe sufficiente un solo episodio, il primo, a spiegare il successo di Sex/Life, rilasciata in sordina lo scorso venerdì. La serie Netflix, che in tre giorni ha saputo farsi largo fra la top ten italiana, seconda solo ad Élite e Lupin, avrebbe dovuto essere una produzione di nicchia, delle tante riservate a chi le sappia trovare. Invece, in sole settantadue ore, ha raggiunto un pubblico immenso, configurandosi come piccolo cult di quest’estate semi-libera. E la ragione di una tale ripresa sta tutta lì: non nell’erotismo surreale modello Cinquanta Sfumature di Grigio, ma nell’asserzione che Sasha Snow rivolge alla sua migliore amica. «Non è abbastanza, lo puoi dire».

Billie Connelly, protagonista di uno show rinnovato frettolosamente per una seconda stagione, è una madre e una moglie. Insieme al marito, Cooper Connelly, ha deciso di lasciare il proprio lavoro, per dedicarsi – almeno temporaneamente – all’accudimento dei figli piccoli. Ma l’insoddisfazione di una donna appena trentenne, abituata un tempo a vivere una vita «selvaggia», inizia presto a serpeggiare nelle sue giornate di casalinga. Billy Connelly, grata al marito e ai figli, ad una vita domestica che è calore e normalità, si scopre a rimpiangere la passione dei suoi vent’anni: i piccoli drammi, il sesso, l’adrenalina. Un ex fidanzato, di quelli che si provano a salvare nonostante la ragione sappia come il più puro istinto di crocerossina non sia sufficiente a supplire le mancanze emotive. Sex/Life si trasforma così nell’altalenarsi di passato e presente: visioni soft porno cedono il passo a bambini angelicati, amplessi surreali sono rotti da scorci di serenità coniugale. E poco importa la serie, nel suo totale di otto episodi, sia priva di credibilità. Perché la portata «rivoluzionaria» – se così la si vuole chiamare – sta nell’aver dato voce ad un dilemma assolutamente credibile. Reale, concreto. Qualcosa nato con Sex and the City e sviluppatosi poi, negli anni seguenti.

Billy Connelly, per quanto preda di cliché e stereotipi, è un archetipo. E il titolo dello show, «Sesso/Vita», riflette bene una questione che ogni essere umano, uomo o donna, si è trovato ad affrontare almeno una volta, nel corso della propria crescita. Quali sono le priorità? Quali le sensazioni che possiamo sperare, razionalmente, di provare all’infinito, nonostante la scelta di una vita monogama? La serenità, con l’abitudine, perde il proprio fascino? E l’estenuante ripetersi del dramma, una volta metabolizzato, smette di provocare dolore, magico deterrente? Le domande, in Sex/Life, sono sospese e mal risposte. A tratti, sviluppate in modo grottesco e caricaturale. Ma sono lì, tutte, croce e delizia di ogni persona viva.

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Published on June 28, 2021 03:12

Zendaya, il look omaggia Beyoncé ai Bet Awards 2021

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Scollatura abissale, spacco e trasparenze: sul tappeto rosso  Zendaya ci ha abituato da tempo a look rivelatori e super sexy. Questa volta però, dietro al suo vestito c’è molto di più di un semplice outfit studiato da Law Roach, il suo stylist personale. L’abito in chiffon viola è infatti lo stesso modello firmato Versace che Beyoncé indossò in occasione dello stesso evento nel 2003, quando sul palco si esibì sulle note di Crazy in Love, il suo primo singolo da solista, che cantò insieme all’attuale marito Jay Z.

Sul suo profilo Instagram, la cantante e attrice di Euphoria, ha caricato anche un video in cui si muove proprio sulle note della mitica hit. Il suo vestito, però, non è esattamente identico all’originale: arriva infatti alla caviglia ed è abbinato a delicati gioielli di Bvlgari e a sandali a svettanti di Stuart Weitzman. Zendaya non è stata l’unica a far girare la testa all’evento musicale che ha avuto luogo il 27 giugno: istituiti nel 2001 dal network Black Entertainment Television per celebrare gli autori afroamericani, i Bet Awards sono uno degli show più attesi. Tornati finalmente a svolgersi in presenza al Microsoft Theatre di Los Angeles, hanno visto sfilare sul red carpet gli artisti più amati del momento, da Megan Thee Stallion a Lil Nast X. Con una sorpresa: Cardi B è infatti apparsa a sorpresa sul palco per esibirsi insieme al marito Offset dei Migos rivelando ai fan la sua seconda gravidanza.

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Tra i partecipanti, Queen Latifah, Saweety e tanti altri hanno stupito grazie a mise davvero indimenticabili. Nella gallery qui sopra, la top ten dei look da non perdere.

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Published on June 28, 2021 03:10

Riscoprire emozioni e poesia immergendosi in un bosco bioenergetico: la proposta di Orticolario

Dopo mesi di lockdown e restrizioni non c’è nulla di meglio che riprendere il contatto con la natura. Per assorbirne la pace, la purezza, la forza, ma anche per farsi ispirare ed emozionare. Proprio per questa ragione, il prossimo sabato 3 luglio Orticolario propone “Sulle tue tracce”, un laboratorio di scrittura in cammino, alla scoperta di sé nella natura. Per ritrovare la poesia nascosta. Per (ri)trovarsi, riconoscersi e valorizzarsi, coltivare il senso di meraviglia e rendersi conto – in prima persona – di quanto sia importante prendersi cura della Terra.

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Durante il percorso si scrive, si cammina, si sosta tra gli alberi del meraviglioso Bosco Bioenergetico di “Tenuta de l’Annunziata” di Uggiate Trevano (CO), dove l’ecodesigner e bioricercatore Marco Nieri ha individuato differenti aree bioenergetiche favorevoli all’organismo.
L’approccio è laboratoriale: si scrive di sé andando a sollecitare (e solleticare) i cinque sensi. Non è richiesta alcuna capacità di scrittura o avere mai scritto prima: non si lavora sullo stile, né sulla forma. Basta affidarsi alla penna, il resto viene da sé.  A guidare i partecipanti sarà Daniela Stasi, giornalista ed esperta in metodologie biografiche e autobiografiche.
E dopo il laboratorio, un fresco aperitivo offerto da Tenuta de l’Annunziata sulla suggestiva terrazza panoramica con vista sul dolce profilo delle colline della zona.

Per partecipare all’appuntamento è richiesta una donazione di 50 euro. Per maggiori informazioni e prenotazioni, basta collegarsi sulla pagina evento del sito dell’Associazione.

 

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Published on June 28, 2021 03:09

Mara Venier, il saluto a «Domenica In» e l’anniversario di nozze con Nicola Carraro

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Mara Venier, nel giorno che ha visto in onda l’ultima puntata di Domenica In, ha voluto celebrare l’amore, quello suo e di Nicola Carraro. Un filmato, allora, ha ricordato il 28 giugno 2006, giorno in cui Walter Veltroni, al tempo sindaco di Roma, ha officiato le nozze dei due. La conduttrice ha sorriso, trattenuto l’emozione. Poi, salutato il suo pubblico, al quale tornerà la stagione prossima con una Domenica In parzialmente rinnovata, ha aperto Instagram e reiterato gli auguri al marito. «Buon anniversario amore mio. Quindici anni oggi, saranno ventuno a settembre. Chi lo avrebbe mai detto?», ha scritto online Venier, che in passato è stata sposata due volte, con Francesco Ferracini prima, Jerry Calà poi.

«E oggi sono quindici anni di matrimonio, più sei di fidanzamento fa ventuno. Siamo maggiorenni», la replica di Nicola Carraro, che sul proprio profilo social ha pubblicato un’immagine delle nozze. Sorridente, al fianco di una Venier in bianco, batte le mani, gli occhi fissi sulla donna dalla quale non si sarebbe più separato.

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Published on June 28, 2021 03:08

Ci siamo, da oggi via la mascherina all’aperto, ma non ovunque. Le nuove regole

Tutta l’Italia è in zona bianca: da oggi si può uscire senza mascherina. Ma questo non significa che possiamo dimenticarla a casa quando usciamo: secondo l’ordinanza firmata dal ministro Roberto Speranza, tutti, tranne i minori di 6 anni e i disabili, devono tenerla in tasca o in borsa, per poterla indossare quando è necessario.

All’aperto la mascherina deve ancora essere indossata quando viene meno la distanza di sicurezza di un metro (alcuni esperti suggeriscono due, soprattutto per proteggersi dalla più contagiosa variante Delta) da persone non conviventi e quando c’è il rischio di assembramento, come accade nei mercati, in coda, nelle fiere: l’obbligo di distanziamento e il divieto di assembramento sono ancora in vigore.

Anche quando si entra in un luogo chiuso la mascherina va immediatamente indossata. Nei locali per la ristorazione la si può togliere solo quando si è seduti al tavolo, ma bisogna rimetterla ogni volta che ci si alza, per andare in bagno o alla cassa.

Sui mezzi pubblici la capienza permessa è dell’80%: sarebbe bene indossare una mascherina più protettiva, come la Ffp2. Alle fermate all’aperto si può, invece, rimanere senza.

In spiaggia non si è tenuti ad utilizzare la mascherina, a patto di rispettare la distanza di sicurezza di un metro (anche in acqua). Le regole prevedono un’area di 10 metri quadrati per ombrellone e almeno un metro di spazio tra i lettini. Sono vietati i giochi di gruppo in spiaggia.

Ai matrimoni, al chiuso, gli sposi devono tenere la mascherina, proprio come i loro ospiti. la si può invece togliere per i balli all’aperto, mantenendo la distanza di un metro. Si può anche ballare al chiuso, ma bisogna mantenere due metri di distanza, la mascherina e la finestra aperta.

Ci sono comunque luoghi che fanno eccezione alla regola stabilita dall’ordinanza. A Norcia le mascherine all’aperto obbligatorie fino al 4 luglio. In Campania la mascherina rimane obbligatoria fino al 31 luglio nei centri urbani, nelle piazze, sul lungomare, come prevede l’atto del governatore Vincenzo De Luca.

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Published on June 28, 2021 02:24

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Csaba Dalla Zorza
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